Wanda Ferro incontra il forum del terzo settore

La neo candidata Wanda Ferro

LAMEZIA TERME – “Sulla spesa sociale, il bilancio regionale allo stato attuale consente ben poche manovre essendo quasi per l’80% assorbito dalla spesa sanitaria. Nonostante questo le condizioni attuali in cui si registrano vaste aree di disagio vero, devono essere affrontate in maniera adeguata e quindioccorre mettere in campo azioni di sostegno non sporadiche ma continuative, con un’attenzione particolare però ai potenziali beneficiari, controlli severi affinché i destinatari degli interventi siano effettivamente nuclei familiari con reddito zero o sotto una certa soglia, ed evitare l’intromissione nelle graduatorie di furbi che nella storia recente di interventi di questo tipo non sono mancati. E’ ovvio che laddove non fosse possibile destinare somme cospicue dal bilancio regionale si potrà ottemperare prevedendo interventi specifichi a valere sul Fondo Sociale Europeo che oltre a finanziare gli interventi sul lavoro e la formazione, è destinato anche ad iniziative nel sociale”. E’ quanto ha affermato Wanda Ferro, candidata del centrodestra,rispondendo alle domande poste da don Giacomo Panizza, nel corso di un incontro con i candidati alla presidenza della Regione organizzato dal Forum del Terzo Settore della Calabria a Lamezia Terme.  Rispetto alla proposta avanzata dal Forum riguardo alla costituzione di una Conferenza Terzo Settore – Regione, dove poter costruire una programmazione condivisa degli interventi da realizzare relativi alle politiche sociali regionali, anche attraverso l’impiego dei fondi europei, Wanda Ferro ha rimarcato che “contestualmente all’avvio delle politiche di sostegno alla creazione di lavoro sarà indispensabile mettere in campo azioni di sostegno alle famiglie, alle mamme, agli immigrati, ai nuclei con persone con disabilità ed alle altre aree di disagio presenti nella nostra regione: voucher di conciliazione dei tempi vita-lavoro, credito sociale e sostegno ai nuclei familiari a basso reddito, bonus povertà e prima infanzia. Per la tutela del diritto ad una stabile dimora si prevede, infine, di adottare il mutuo sociale che trova la sua ragion d’essere in forme di garanzia prestate direttamente dalla Regione Calabria. Naturalmente, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, appare utile garantire, in relazione alle azioni messe in campo, processi di partecipazione effettiva delle organizzazioni del terzo settore sia nella fase consultiva che in quella operativa in un luogo istituzionale e stabile di incontro e confronto. La leva della concertazione e della trasparenza rappresenta il modo adeguato per rispondere coerentemente ai bisogni della collettività”. Alla domanda relativa ad una eventuale revisione delle funzioni della Fondazione Calabria Etica, Wanda Ferro ha evidenziato che “a differenza di quegli scatoloni che hanno rappresentato più che altro sprechi di risorse e bacini di clientele, oltre che delle postazioni di collocamento per i trombati della politica, la fondazione Calabria Etica ha assolto il proprio ruolo con risultati positivi, anche se è evidente la necessità di evitare duplicazioni o sovrapposizioni con l’azione di programmazione dell’assessorato regionale alle Politiche Sociali. Mi piacerebbe che all’interno della Fondazione siano presenti anche personalità come don Giacomo Panizza o Nunzia Coppedè, che per la loro sensibilità, la loro competenza e la profonda conoscenza delle problematiche, potrebbero contribuire ad un ulteriore salto di qualità nella realizzazione di iniziative stabili ed efficaci a favore delle fasce più deboli”.

Nel programma sulle politiche sociali, Wanda Ferro ha evidenziato tra l’altro il sostegno alla cooperazione sociale, che tanto sta facendo in settori vitali ed in crescita come quello dell’ambiente e del turismo culturale, e che è forse uno dei pochi ambiti in cui si registra una crescita dell’occupazione a dispetto dell’andamento attuale. Sul sostegno al volontariato, si deve dare atto del buon lavoro svolto dalla giunta e dal consiglio uscenti che per la prima volta in Calabria hanno varato una legge regionale ad hoc che coinvolge le centinaia di associazioni presenti sul territorio  anche attraverso le province che sono gli enti che gestiscono gli albi provinciali. Le associazioni sono chiamate alla gestione degli organismi previsti dalla legge e quindi anche ai fondi stanziati nell’apposito capitolo di spesa del bilancio regionale, che va incrementato con un occhio sempre attento alla qualità progettuale e di assistenza offerta dalle singole associazioni.

C’è inoltre un’attenzione particolare al ruolo delle farmacie, presidi sanitari di prossimità presenti capillarmente su tutto il territorio regionale dalla grande città al piccolo centro rurale, che possono svolgere una significativa funzione sussidiaria nell’ambito del Sistema Sanitario Regionale, contribuendo ad erogare prestazioni che le strutture pubbliche non sempre riescono ad assicurare in modo adeguato. Il coinvolgimento di tali presidi sanitari nel sistema dell’Assistenza Domiciliare Integrata, in sinergia con l’attività dei medici di famiglia, potrebbe garantire nei confronti dei pazienti fragili, anziani, malati e soli prestazioni sanitarie di base difficilmente accessibili a causa della distanza geografica con i presidi ospedalieri. Un’attività di questo tipo potrà rafforzare il radicamento territoriale della farmacia che, quindi, diventerà sempre più un punto di riferimento per la popolazione a costi contenuti e controllati, garantendo al contempo servizi di qualità, in un’ottica di razionalizzazione organizzativa ed economica del sistema”.

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