Operazione “€uro-Scuola”, 15 arresti a Locri. Sequestrati beni per 12 milioni (NOMI – VIDEO)

LOCRI (RC) – Vasta operazione, a Locri e Roma, dei carabinieri di Locri per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Dda nei confronti di 15 soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili, in concorso tra loro, dei reati di truffa aggravata e continuata, abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture mirati ad agevolare la cosca “Cordì” operante nella parte alta della provincia tonica-reggina e più precisamente nei comuni di Locri e quelli limitrofi. Nel corso dell’operazione, denominata “€uro-Scuola”, sono stati eseguiti ingenti sequestri preventivi anche finalizzati alla confisca per equivalente, di beni per un valore complessivo di oltre 12 milioni di euro. Le condotte illecite sono state perpetrate grazie alla collusione tra soggetti appartenenti a varie amministrazioni pubbliche (quali il comune di Locri e la Provincia di Reggio Calabria) e soggetti contigui ad ambienti della criminalità organizzata locrese. I capi di imputazione contestati agli indagati, per lo più incensurati e liberi professionisti, sono la prova di tale connubio. I carabinieri hanno sequestrato due immobili che ospitano l’Istituto statale d’arte e l’Istituto professionale statale per l’industria e l’artigianato, frequentati da circa 800 studenti, perché “totalmente abusivi”. Alcune società che hanno eseguito i lavori negli edifici in cui sono ospitati le due scuole sequestrate a Locri sarebbero state legate alla cosca Cordì. E’ quanto è emerso dalle indagini condotte dai carabinieri di Locri. Da qui il coinvolgimento nell’indagine di funzionari ed ex amministratori del Comune di Locri e della Provincia di Reggio Calabria, i due enti che negli anni scorsi si sono occupati dell’affidamento dei lavori che sono stati effettuati per adattare i due edifici per l’uso scolastico. Sono cinque gli arresti eseguiti dai carabinieri. In carcere è finito l’imprenditore Pietro Circosta, di 45 anni, al quale sono stati anche sequestrati beni per 880 mila euro. Gli arresti domiciliari sono stati disposti, invece, per l’avvocato Luca Maio (45); Antonio Maiorana (47), impiegato; Rocco Maiorana commerciante, (50), e per Sofia Procopio (66), impiegata. Gli obblighi congiunti di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria sono stati notificati, oltre che a Salvatore Calabrese, padre del sindaco di Locri, Giovanni, ad Antonio Circosta (74), pensionato, al quale sono stati anche sequestrati beni per 900 mila euro; Sergio Caracciolo (42), avvocato (sequestro beni per un milione e 300 mila euro); Giuseppe Cuzzilla (47), ingegnere; Giuseppe Lucano (51), architetto; Giovanni Macri’ (65), pensionato; Antonio Pasquale Romeo (60), geometra; Antonio Milicia (56), architetto; Giovanni Boggio Merlo (76), agente di commercio, e Marianna Callipari (46), ingegnere. A tutti gli arrestati ed indagati vengono contestate la truffa a la frode nelle pubbliche forniture, con l’aggravante delle modalità mafiose. Le due scuole sequestrate dai carabinieri a Locri «erano ospitate in edifici insicuri che non potevano essere finalizzati ad usi scolastici» ha ribadito il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho. «Le indagini – ha aggiunto il Procuratore – sono partite dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che nel maggio del 2014 ha riferito che un istituto scolastico a Locri di interesse dei Cordì, l’Istituto statale d’arte “Panetta”, era stato costruito proprio da uomini che li rappresentavano nel mondo dell’imprenditoria. Nell’ambito dell’inchiesta abbiamo rilevato che, oltre al “Panetta”, c’era un’altra scuola, l’Istituto professionale statale per l’industria e l’agricoltura, costruito dalla stessa società e che registrava, anche questo, diverse irregolarità. I due istituti erano stati costruiti in zone dove non potevano essere ubicati. Il nostro accertamento è partito nel 2014, ma le due costruzioni risalgono al 2005, anno in cui la Provincia aveva preso in locazione i due edifici». Cafiero de Raho ha riferito, inoltre, che «il sequestro non consentirà l’utilizzazione dei due edifici perché vengono meno la sicurezza e l’incolumità degli studenti».

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