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SPRAR , Corigliano tra i 149 Comuni con progetto

CORIGLIANO CALABRO (CS) –  Promuovere una politica dell’accoglienza diffusa che porti alla progressiva eliminazione dei CAS, i centri di accoglienza straordinaria, superando un approccio di tipo emergenziale che vada nella direzione di una migliore ed efficiente gestione ordinaria.

 Sono, questi, gli obiettivi del Protocollo d’Intesa in materia di Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e dei Rifugiati (SPRAR),sottoscritto anche dall’Amministrazione Comunale di Corigliano  nei giorni scorsi alla presenza del Ministro dell’Interno Marco Minniti.

A darne notizia è il Sindaco Giuseppe Geraci sottolineando che Corigliano ha già attivato i servizi SPRAR dal 2016 ed ha avviato le procedure di rinnovo del progetto relativo all’accoglienza dei migranti richiedenti la protezione internazionale.

 Escludere dai bandi delle Prefetture della regione aventi ad oggetto l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale i Comuni aderenti che abbiano almeno raggiunto la copertura del 50% dei posti previsti in base al Piano di ripartizione Ministero dell’Interno – ANCI; dare attuazione alla cosiddetta clausola di salvaguardia; assicurare il sostegno occorrente ai Comuni interessati, anche con il supporto delle forze dell’ordine, per prevenire o risolvere problematiche insorte nei territori e nei centri dedicati all’accoglienza. – Sono, questi, alcuni dei punti contenuti nel protocollo firmato a Taverna, tra l’Amministrazione Comunale, rappresentata dall’assessore alle politiche per i migranti Marisa Chiurco, la Prefettura di Catanzaro, l’ANCI Calabria e laRegione Calabria.

 

Sono 149 sui mille totali in Italia, i comuni calabresi rappresentati, tra i quali Corigliano , che ad oggi hanno presentato progetti di accoglienza alla rete SPRAR.

 

Dalla mediazione linguistico-culturale, all’orientamento e accesso ai servizi del territorio, fino alla formazione e riqualificazione professionale, lavorativa, abitativa e sociale. Sono, questi, i servizi, attivati dal Comune di Corigliano e rivolti a 30 unità, 15 persone e 15 nuclei familiari, realizzati in co-progettazione con l’Associazione CIDIS Onlus con la quale l’Esecutivo condivide anche il progetto “Mai più soli, pratiche di accoglienza A misura di ragazzo”, presentato nei giorni scorsi. I comuni che aderiscono all’intesa si impegnano, ai fini dell’adesione alla rete SPRAR ad accogliere, in collaborazione con le associazioni del terzo settore e le organizzazioni aventi finalità sociali, gradualmente sul proprio territorio, entro il 31 marzo 2018, un numero di cittadini stranieri in conformità al Piano nazionale di ripartizione. – La Prefettura di Catanzaro predisporrà un progetto pilota a valere sul Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione (FAMI), per la costituzione di una task force di supporto agli enti locali nella predisposizione dei bandi per l’adesione alla Rete SPRAR.

“Malgrado Tutto”, Tansi prende le distanze: “L’Associazione non rappresenta la Protezione Civile”

CATANZARO – In seguito alle polemiche scaturite dal servizio sulla gestione delle “emergenze migranti” e sull’operato dell’Associazione di Volontariato “Malgrado Tutto” di Lamezia Terme, mandato in onda domenica 10 aprile dalla trasmissione di Rai Uno “L’Arena”, la Protezione Civile Regionale prende le distanze attraverso le parole di Carlo Tansi, Dirigente regionale dell’Uoa (Unità organizzativa autonoma), riportate da una nota dell’Ufficio stampa della Giunta Regionale.

Anche al fine di prendere le dovute distanze dalle dichiarazioni e dai deprecabili comportamenti posti in essere dal referente dell’Associazione a lungo intervistato, Raffaello Conte – si legge nella nota – si ritiene doveroso rappresentare che, nonostante su alcuni automezzi ripresi e sull’abbigliamento di alcuni operatori comparisse la scritta “Protezione Civile”, l’Associazione “Malgrado Tutto” non è titolata in alcun modo a rappresentare la Protezione Civile Nazionale o Regionale“.

La “Malgrado Tutto” – continua Tansi – è una Associazione iscritta all’Albo Regionale di Protezione Civile. Al riguardo sono in corso verifiche tecnico-amministrative per valutare, alla luce dell’evidente danno di immagine prodotto dal servizio in questione all’intero mondo del volontariato di protezione civile, la possibilità di revocare il provvedimento di iscrizione a suo tempo accordato“.

Proprio al fine di evitare tali incresciose situazioni – annuncia ancora Tansi – sono state avviate delle interlocuzioni con le Prefetture Regionali, al fine di concordare un protocollo di legalità per le Associazioni di Volontariato. Tale protocollo prevederà tra l’altro l’obbligatorietà, per tutti i componenti delle associazioni con funzioni direttive, della verifica dei “carichi pendenti” e della certificazione antimafia“.