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L’Annunziata accelera sulle monoclonali. L’appello dei medici per reclutare pazienti

COSENZA – L’ Ospedale dellAnnunziata accelera sulla campagna degli anticorpi monoclonali e istituisce una mail dedicata ai medici di medicina generale, alle USCA e ai sanitari che sul territorio, a vario titolo, possono intercettare pazienti Covid-19, positivi asintomatici o paucisintomatici, con fattori di rischio tali da poter sviluppare una forma grave di infezione da SARS COV-2 con conseguente aumento di probabilità di ospedalizzazione.

anticorpimonoclonali@aocs.it

 

è l’indirizzo di posta elettronica destinata a raccogliere le segnalazioni dei pazienti eleggibili per la terapia alle immunoglobuline: i pazienti candidabili sono i soggetti di età superiore ai 12 anni, positivi per SARS-CoV-2, non ospedalizzati per COVID-19, non in ossigenoterapia, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza (e comunque da non oltre 10 giorni) e presenza di almeno uno dei fattori di rischio (obesità, malattia renale cronica, diabete non controllato, immunodeficienze primitive o secondarie, malattia cardio-cerebrovascolare, malattie respiratorie croniche).

Negli ambulatori di Malattie Infettive diretto dal dr Antonio Mastroianni e Pneumologia, diretto dal dr Albino Petrone sono stati trattati, fino ad oggi 11 pazienti, ma occorre fare di più ed è necessaria la collaborazione dei medici e delle Unità sanitarie territoriali per il reclutamento dei pazienti che possono essere infusi con gli anticorpi monoclonali. Una corsa contro il tempo per battere la progressione della patologia e ridurre gli accesi in ospedale.

Covid, all’Annunziata primi pazienti trattati con gli anticorpi monoclonali

COSENZA – Sono iniziate questa mattina, all’Annunziata di Cosenza, negli ambulatori di Malattie Infettive diretto dal dr Antonio Mastroianni e Pneumologia, diretto dal dr Albino Petrone, le prime infusioni di anticorpi monoclonali su pazienti Covid positivi asintomatici o paucisintomatici, ma con fattori di rischio tali da poter sviluppare una forma grave di infezione da SARS COV-2 con conseguente aumento di probabilità di ospedalizzazione.

I primi tre pazienti:

Due oggi uno domani, con le caratteristiche di eleggibilità indicate nel protocollo AIFA, hanno ricevuto l’opzione terapeutica in day hospital: un’unica somministrazione endovena,  un periodo di osservazione breve e il paziente fa ritorno al suo domicilio.

«L’Azienda ospedaliera di Cosenza – si legge nella nota – che è impegnata a tutto campo nella battaglia contro il Covid-19 sia sul fronte della cura, sia su quello della prevenzione con le vaccinazioni, già dalla settimana scorsa ha provveduto a mettere a punto il  Protocollo di arruolamento dei pazienti attraverso le segnalazioni dei medici delle USCA, dei medici dei distretti territoriali, dei medici di famiglia e a predisporre i percorsi in sicurezza per raggiungere gli ambulatori  che accoglieranno i pazienti per le infusioni di Anticorpi Monoclonali. Il Protocollo dell’Annunziata che prevede, inoltre la somministrazione  anche a pazienti in Pronto Soccorso che possiedono i criteri di eleggibilità, inaugura ufficialmente oggi l’inizio della campagna di somministrazione dei Monoclonali: l’obiettivo è quello di contrastare la progressione della patologia Covid e ridurre il ricorso alle strutture ospedaliere».

  

Annunziata, locali sporchi e prestazioni mai effettuate: arresti e sequestri per oltre 3mln

COSENZA – è oggi in corso di esecuzione ordinanza cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Cosenza, applicativa della misura degli arresti domiciliari nei confronti di quattro, fra funzionari e dirigenti, della società, aggiudicataria dell’appalto delle pulizie e dei relativi servizi integrativi dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza ed un sequestro preventivo per equivalente, nei confronti anche di un ulteriore indagato, per un importo complessivo di 3.092.416,04 Euro, per i reati di “truffa aggravata ai danni dello Stato” e “frode in pubbliche forniture”.

Nello stesso procedimento questa Procura ha richiesto nei confronti di cinque, fra funzionari e dirigenti dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, l’applicazione della misura cautelare interdittiva dal pubblico ufficio per i reati di abuso di ufficio e falso in atto pubblico, su cui il Gip, ai sensi dell’art.289 cpp, si è riservato di decidere, all’esito dei già disposti interrogatori degli indagati.

Del pari, questa Procura ha richiesto nei confronti della società, ai sensi di quanto disposto dal d.lvo 231/2001, l’adozione di misure cautelari, sequestro di somme di denaro nonché declaratoria di incapacità a contrarre con la PA., su cui il Gip si è riservato di decidere, all’esito del già disposto interrogatorio del legale rappresentante della società.

L’indagine ha avuto inizio nell’aprile 2018 dopo che questa Procura aveva disposto un’ispezione igienico-sanitaria nei locali dell’Ospedale, eseguita dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Cosenza e del N.A.S. Carabinieri di Cosenza, unitamente a personale dello SPISAL di Catanzaro e dall’Ispettorato Territoriale Regionale del Lavoro di Reggio Calabria. In quella sede erano emerse gravissime carenze igienico-sanitarie, tanto da determinare il sequestro di alcuni locali, sale operatorie e reparti ospedalieri. 

Le problematiche rilevate determinavano questa Procura a disporre un approfondimento investigativo sul rispetto delle condizioni contrattuali del bando di gara del 4 maggio 2012, indetto dalla Regione Calabria in relazione ai “Servizi di pulizia e servizi integrativi” presso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza. 

L’ulteriore attività investigativa veniva delegata ed eseguita dai Finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e dai Carabinieri della Compagnia di Cosenza, con il contributo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e della Vigilanza Ispettiva dell’INPS di Reggio Calabria. 

Dal lavoro degli investigatori emergeva un quadro allarmate soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario, a causa dell’assoluta inadeguatezza, sia sul piano quantitativo che qualitativo dei servizi svolti dalla società affidataria dell’appalto.

A ciò si aggiungeva l’indebito arricchimento per la società realizzato attraverso le condotte degli indagati, destinatari di misura cautelare personale, nei loro ruoli di referenti locali e dirigenti nazionali della società, aggiudicataria dell’appalto delle pulizie, che, mediante artifici e raggiri consistiti nell’aver prodotto dati non veritieri, sono riusciti ad ottenere il pagamento di ore di lavoro relative a servizi integrativi e complementari mai effettuate per un ammontare di 3.092.416,04 Euro. 

Particolarmente impegnativa per gli investigatori la ricostruzione dei complessi meccanismi contabili e procedurali, attraverso i quali si è realizzato l’illecito arricchimento.

In tale attività, si è rivelato particolarmente prezioso il contributo dell’Ispettorato Territoriale Regionale del Lavoro e della Vigilanza Ispettiva INPS di Reggio Calabria, che hanno analizzato manualmente, lavoratore per lavoratore, i dati estrapolati dalle banche dati informative dell’INPS e dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che venivano comparati con quelli previsti da contratto e le ore pagate dall’Azienda pubblica. Ne emergeva un’evidente sproporzione tra le ore di lavoro effettuate dai dipendenti della ditta appaltatrice e quelle effettivamente pagate dall’Azienda Ospedaliera. 

Le attività investigative – sviluppatesi con intercettazioni telefoniche, copiose acquisizioni di documentazione, escussione a sommarie informazioni del personale medico e degli addetti alle pulizie, attività condotte dai Carabinieri della Compagnia di Cosenza, corroborate da puntuali riscontri contabili e approfondimenti sul contratto stipulato e sui successivi atti amministrativi adottati, a cura dei Finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria – consentivano di far luce su ulteriori comportamenti penalmente rilevanti a discapito dell’intera comunità che si è ritrovata ad avere i locali dell’ospedale non adeguatamente puliti, per l’inadeguatezza ed insufficienza delle risorse impiegate oltre che per la carente attività di controllo. 

Agli atti dell’indagine sono innumerevoli le segnalazioni redatte dei primari dei vari reparti dell’ospedale che contestavano la qualità del servizio reso.

In particolare, gli accertamenti svolti hanno evidenziato come le prestazioni di servizi di igiene e cura alla persona rese dalla società privata presso gli Ospedali cosentini, di competenza del personale “OSS”, di fatto venivano svolte, anche da personale addetto alle pulizie. Ne consegue che personale assunto per espletare servizi di pulizie veniva, almeno in parte, destinato a servizi di assistenza ai degenti, in spregio alle norme di igiene ed in violazione altresì delle norme contenute nel Codice degli appalti che prevedevano l’instaurarsi di un diverso iter amministrativo.

Da un’accurata ricostruzione delle prestazioni pagate per servizi mai resi, da agosto 2014, data di avvio delle condizioni di appalto, a novembre 2018, è stato possibile quantificare l’importo illecitamente sottratto di 3.092.416,04 Euro. A questa somma va aggiunta quella ulteriore di circa 1.300.000 euro, determinata da fatture, non ancora pagate, in ordine alle quali la società ha avanzato azione civile esecutiva nei confronti dell’Azienda ospedaliera.

Parallelamente, è stata riscontrata anche una responsabilità per gli stessi pubblici ufficiali che, senza controllare in alcun modo l’effettività delle prestazioni rese e neppure la documentazione a supporto dello svolgimento dei servizi espletati, hanno liquidato le fatture per servizi non resi. 

Ritiene, al riguardo, questa Procura che il comportamento, penalmente sanzionabile, dei funzionari e dirigenti pubblici indagati, sia nella fase di contrattazione e predisposizione dell’appalto, sia nella esecuzione dello stesso, sia essenziale ed imprescindibile ai fini della realizzazione dell’illecito arricchimento in contestazione.

Questa Procura ritiene che gli elementi accusatori al riguardo siano gravi, univoci e concordanti, tanto da avanzare la richiesta interdittiva su cui il Gip, all’esito del già disposto interrogatorio, dovrà pronunciarsi. 

Annunziata, attivato l’ambulatorio di preospedalizzazione per ricoveri e interventi

COSENZA – All’Annunziata di Cosenza è stato attivato, in via sperimentale, l’ambulatorio centralizzato di preospedalizzazione per i pazienti che devono essere sottoposti a interventi chirurgici, interventi di pacemaker e ablazione percutanea ecoguidata per il trattamento dei tumori epatici.

L’ambulatorio  dedicato, già in funzione dalla scorsa settimana, allocato nell’ingresso principale dell’Hub di Cosenza, operativo dalle ore 8.00 alle ore 16.00, ha l’obiettivo di concentrare, in un unico ambulatorio,  le attività diagnostiche – esami strumentali e di laboratorio, visite, compresa quella anestesiologica – propedeutiche all’intervento chirurgico prescritto.

Al termine del percorso, durante il quale il paziente è sottoposto anche a tampone molecolare per SARS-COV 2,  si accede al ricovero pre-operatorio. 

La procedura di preospedalizzazione elaborata dalla dr.ssa Maria Francesca Galdini responsabile della Struttura Convenzioni, CUP, Alpi  e Monitoraggio Prestazioni Ambulatoriali, centralizza  la lista d’ attesa  degli interventi chirurgici in elezione e dei ricoveri programmati  e consente la riduzione dei tempi medi di ricovero, accelerando i tempi delle liste stesse e ottimizzando la gestione delle sale operatorie.

Notevoli i vantaggi anche per i pazienti che eseguono in un’unica giornata, in un unico ambulatorio gli esami pre-operatori, riducendo al minimo tempo indispensabile i disagi correlati alla degenza in luoghi di cura lontani dalla propria residenza e non dovendo recarsi di persona nei diversi reparti in cui si eseguono gli accertamenti clinico/strumentali propedeutici all’intervento.

“Il protocollo – ha dichiarato la dr.ssa Galdini – consente una presa in carico dei pazienti ottimale e risponde al più generale dovere di assistenza, non solo in termini strettamente clinico-sanitari, ma anche in termini di gestione logistica e predisposizione ottimale dei percorsi di assistenza e cura, fruiti dai pazienti.”

 

I servizi sanitari di alta specialità e l’attività chirurgica dell’ hub di Cosenza proseguono anche in costanza di emergenza pandemica. Gli interventi chirurgici dell’Annunziata hanno subito una riduzione percentuale di soli 20 punti rispetto ai numeri prodotti, lo scorso anno, nello stesso periodo di riferimento.

“Ci aspettiamo – ha detto  la dr.ssa Simona Loizzo, direttore del Dipartimento Chirurgia Multispecialistica – un netto miglioramento delle procedure d’accesso in ospedale per i ricoveri e una sensibile riduzione dei disagi cui vanno incontro i pazienti in un momento in cui l’emergenza sanitaria ci ha costretti a rivedere la logistica e l’organizzazione dell’hub. L’attività delle chirurgie  prosegue con numeri importanti, a conferma della capacità dell’ Ospedale Annunziata di sopportare la pressione derivante dalla gestione e dalla cura dei pazienti Covid  e, nel contempo proseguire l’erogazione sia dei servizi sanitari dell’emergenza/urgenza, ma anche quelli programmabili”

Neonatologia, l’Annunziata aderisce alla giornata mondiale della prematurità

COSENZA – Martedì 17 novembre, come ogni anno ricorre la Giornata mondiale della prematurità. Quest’anno la ricorrenza riveste un significato di particolare importanza: l’emergenza pandemica e la difficile gestione dei picchi di contagio, pur tra mille difficoltà, non ha mai interrotto le cure e l’assistenza ai neonati prematuri e alle mamme. 

I bambini nati prima del termine presentano un più elevato rischio di complicazioni per la salute e condizioni croniche che possono avere un impatto sul loro sviluppo futuro e sulla vita quotidiana.

Un importante aspetto su cui agire riguarda la prevenzione e la consapevolezza dei genitori in quanto l’informazione sui rischi, sui sintomi e sulle raccomandazioni relative allo stile di vita risulta carente o assente, portando all’instaurarsi di comportamenti a rischio.

Tra le cause di un parto prematuro: gli stili di vita delle mamme, la patologia della gravidanza (ipertensione, patologie alimentari, infezioni), l’aumento dell’età media delle gestanti e l’aumento delle gravidanze medicalmente assistite.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della Prematurità e   per dare voce alle famiglie dei piccoli pazienti e richiamare l’attenzione   sulla prevenzione e il rispetto di stili di vita corretti, da parte delle mamme, la Giornata mondiale della prematurità, seppure in modalità lockdown, si colora di viola: la facciata dell’ingresso principale dell’Ospedale Annunziata sarà illuminato di Viola. Analoga iniziativa al Santuario San Francesco di Paola, dove i Padri Minimi   hanno voluto mostrare sensibilità e vicinanza alle problematiche legate alla Prematurità accogliendo l’invito della Neonatologa di Cosenza Dr.ssa Antonietta Distilo e del Sindaco di Paola Avv. Roberto Perrotta, illuminando la facciata del Santuario, luogo simbolo della Calabria intera.

Nel Mondo un Bambino su dieci nasce prematuro, ogni anno circa 15 milioni di Bambini nascono prima del Termine e ben un Milione non sopravvive.

In Europa si calcola che il 7% delle Nascite avvenga Prematuramente.

In Calabria nascono circa 1200 Neonati all’anno Prematuri: numeri in aumento, anche se migliora la percentuale di bambini che sopravvivono.

Secondo gli Standard internazionali si definisce Prematuro un Neonato che è nato prima della 37° settimana di gestazione e con un Peso inferiore ai 2 chili e mezzo.

 

 

Annunziata in assetto Covid: assunte 100 nuove risorse tra medici, infermieri e tecnici

2.300.000 euro di risorse dei “fondi Covid” mobilitati sino ad oggi dall’AO di Cosenza per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, attraverso l’assunzione, a tempo determinato, di circa 100 nuovi operatori sanitari, tra medici, infermieri e tecnici. Dei fondi per l’emergenza assegnati all’Azienda Ospedaliera – in tutto € 2.850.000,00 – € 1.300.000,00 sono stati impiegati per gli oneri derivanti dalle nuove assunzioni a tempo determinato, e circa € 1.000.000,00 per il funzionamento dei reparti COVID, sostenendo le spese per implementare le prestazioni del personale medico e di comparto addetto.

Le risorse ancora disponibili saranno utilizzate per l’assunzione di ulteriore personale a tempo determinato con particolare riguardo al personale OSS, attingendo dalle graduatorie di altre Aziende.

Parallelamente, prosegue l’attuazione del Piano assunzioni a tempo indeterminato approvato dalla Struttura Commissariale il 24 aprile scorso, che prevede l’immissione in ruolo di complessive 168 nuove figure professionali e ad oggi sono stati assunti complessivamente 108 operatori sanitari tra medici, infermieri e tecnici, nonché 10 medici a tempo determinato, confermando la spesa complessiva annua dell’AO per personale che supera i 101 milioni di euro. “

Le nuove assunzioni hanno consentito di gestire la seconda ondata pandemica. Nella giornata di oggi è operativo il nuovo reparto COVID nell’ambito del Dipartimento di Medicina del neo direttore Filippo  Fimognari 

“14 posti estensibili, sin da subito a 20 che ci consentono, almeno per il momento, – ha dichiarato Fimognari – di gestire l’emergenza e fruire di percorsi dedicati ai malati Covid.”

Annunziata, l’Ortopedia chiude ai visitatori: paziente positivo al Covid

Il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Annunziata eroga temporaneamente, solo i servizi sanitari urgenti, in attesa di completare le operazioni di sanificazione, in corso e azzerare il rischio contagio. E’ inibito l’accesso a visitatori e familiari, fino a nuove disposizioni.

Le misure si sono rese necessarie a seguito di un episodio di contagio di un  paziente: tampone negativo in fase di ricovero, risultato positivo al rinnovo del tampone orofaringeo, in occasione del trattamento chirurgico, al quale lo stesso doveva essere sottoposto.

L’indagine epidemiologica, avviata nell’immediatezza della scoperta, ha consentito di risalire al probabilmente  responsabile del contagio: un familiare/visitatore.

Ospedale di Cosenza riconosciuto punto di riferimento per la partoanelgesia

COSENZA – Con DCA n° 126 del 29 settembre u. s. sono state  adottate le “Linee d’indirizzo sulla partoanalgesia epidurale e sul contenimento del dolore del parto” che individuano, tra l’altro, gli indicatori – oltre   1000 parti all’anno e servizio nascita H24 con personale dedicato –  per la selezione dei Punti nascita abilitati a praticare il parto indolore e i requisiti generali e specifici per garantire l’analgesia in totale sicurezza.

“All’Annunziata pratichiamo il parto analgesico dal 2002 – ha dichiarato il dr Pino Pasqua, direttore della UOC Terapia Intensiva e Rianimazione – ma le Linee di indirizzo, di recente approvazione, normano il settore, recependo gli indirizzi del Piano Sanitario Nazionale in ordine al potenziamento della lotta al dolore, come prioritario processo di umanizzazione delle cure e del parto naturale”.

La partoanalgesia si inserisce nei percorsi di appropriatezza delle cure e del riconoscimento del diritto della donna in stato di gravidanza, ad un parto fisiologico indolore con tecniche antalgiche efficacie e sicure accessibili a tutte.

Con quattro sale parto con due sale operatorie adiacenti (di cui una per le urgenze), 2100 parti all’anno erogati H24 con team specialistico dedicato, il 25% parti fisiologici in analgesia, un reparto di rianimazione per eventuali trattamenti intensivi e subintensivi, protocolli consolidati per la gestione delle urgenze/emergenze ostetriche e neonatali, un team multidisciplinare e il clinical competence (ovvero un congruo numero di partoanalgesia praticate all’anno), il Punto nascita dell’Annunziata risponde a pieno titolo agli indicatori richiesti dalla normativa in vigore.

Espianto multiorgani all’Annunziata. Donati cuore, fegato, reni e cornee

COSENZA – Nei giorni scorsi è stato effettuato all’ Ospedale dell’Annunziata un prelievo multiorgano, da donatrice cadavere di 54 anni, deceduta in seguito ad una emorragia cerebrale e ricoverata nella UOC di Terapia Intensiva del  nosocomio bruzio.

 Gli organi: fegato, cuore, reni, e cornee sono stati prelevati da quattro distinte equipe chirurgiche.

In particolare fegato e cuore sono stati successivamente trapiantati nel Policlinico Umberto I di Roma e nel Policlinico Universitario A.O. di Siena.

I reni, il cui prelievo è stato eseguito dall’equipe chirurgica guidata dal dr. Sebastiano Vaccarisi, responsabile dell’UOSD  Epatobiliopacreatica e Trapianti,  sono stati donati rispettivamente, uno a Padova, dove vi era un’emergenza nazionale e l’altro all’ Annunziata di  Cosenza.

Le cornee, prelevate dal responsabile della Banca Occhi dell’Annunziata, dr Giuseppe Calabrò, sono state processate e conservate nella Banca stessa, in attesa di essere distribuite per trapianto corneale.

La complessa operazione del Prelievo multiorgano, coordinata nell’Ospedale cosentino dalla dr.ssa Maria Vigna, in sinergia con il Centro Regionale Trapianti, è stata resa possibile grazie alla  generosità e sensibilità dei parenti della donna, “che  – racconta la dr.ssa Vigna – hanno manifestato in autonomia la volontà di donare gli organi della congiunta”

“Purtroppo non è sempre così  – racconta la Coordinatrice ospedaliera per  l’ attività di Donazione e Trapianti dell’Annunziata , che ha il delicato compito di comunicare e mantenere i rapporti con la famiglia del potenziale donatore  – Nel 2020, ad oggi,  su 12  accertamenti di morte, con criteri neurologici, solo 4 famiglie sono state favorevoli alla donazione degli organi.”

 “Anche nei due anni precedenti – dichiara la dr.ssa Vigna – abbiamo assistito al 60% di opposizioni da parte dei parenti. E’ una questione culturale e di non conoscenza. Diverso è il caso in cui i pazienti hanno manifestato in vita la volontà di donare gli organi. Ecco perché è necessaria una capillare attività di