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La Calabria è invasa dai cinghiali, monta la protesta in Regione

CATANZARO – Con lo slogans “#Noi seminiamo i cinghiali raccolgono basta cinghiali” e  iniziato a Catanzaro alla Cittadella Regionale il flash-mob  organizzato da Coldiretti Calabria  per per sollecitare l’amministrazione regionale a intervenire in modo deciso e risoluto nella gestione  dell’emergenza cinghiali. Una presenza non più tollerabile dei cinghiali che ormai assediano spazi rurali e urbani, spingendosi sempre più vicini ad abitazioni e scuole fino ai parchi dove giocano i bambini. La manifestazione si sta tenendo in contemporanea in tutte le Regioni con il presidio principale a Piazza Montecitorio a Roma. Sono presenti agricoltori, allevatori cittadini, sindaci, amministratori e rappresentanti Istituzionali giunti da tutta la regione ad ulteriore riprova di quanto il problema dei cinghiali sia oggi sentito e allarmante per tutti, non solo per gli agricoltori Oltre a danneggiare l’agricoltura- commenta Coldiretti -la proliferazione senza freni dei cinghiali è diventata una minaccia anche per la sicurezza dei cittadini”.

A cominciare dalla sicurezza stradale: secondo le stime della Coldiretti, il numero di incidenti gravi con morti o feriti per colpa di animali è aumentato del 81%. L’eccessiva presenza di animali selvatici rappresenta un rischio per l’agroalimentare, visto che proprio nei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti si concentrano le nostre produzioni tipiche. La proliferazione eccessiva dei cinghiali ha messo a rischio l’equilibrio ambientale e la situazione è diventata oggi insostenibile non solo per le imprese agricole, ma anche per i cittadini. E’ impossibile portare avanti le colture nelle aree rurali, dove ormai neanche le recinzioni elettrificate bastano più a contenere le incursioni dei branchi di ungulati sempre più numerosi e affamati. Le popolazioni di cinghiali guadagnano terreno rispetto alla presenza umana con una concentrazione media di un animale ogni cinque abitanti in una fascia territoriale segnata già dalla tendenza allo spopolamento per l’indebolimento delle attività tradizionali. Drammatiche anche alcune testimonianze dei partecipanti alla manifestazione. Il fine dell’iniziativa è quello di sollecitare la politica ad adottare misure efficaci finalizzate al contenimento della diffusione della fauna selvatica, per ridurre il carico sui territori e permettere il ritorno alla normalità agli agricoltori e ai cittadini. Tra poco Coldiretti incontrerà il Presidente Spirli e l’assessore all’agricoltura Gallo.  .

Nubifragio Crotone, Coldiretti: «Il bilancio dei danni sarà pesante»

CROTONE -Il violento nubifragio che ha investito il crotonese e la fascia jonica del cosentino è il risultato dei cambiamenti climatici e dell’enorme energia termica accumulata nell’atmosfera in un anno in cui la temperatura è stata finora superiore alla media degli ultimi anni. «La tregua concessa nella notte a Crotone – dichiara il direttore di Coldiretti Calabria Francesco Cosentini – da stamattina fa emergere in tutta la sua drammaticità le ferite sul territorio. Smottamenti ovunque nelle zone collinari., campi allagati, viabilità poderale bloccata e l’impossibilità di  raggiungere quasi dappertutto i campi e comunque le zone rurali. I comuni di Strongoli, Rocca di Neto, Crotone e Isola di Capo Rizzuto sono quelli che, dai primi sopralluoghi, risultano maggiormente colpiti. Anche nella zona di Corigliano – Rossano in provincia di Cosenza le piogge torrenziali hanno causato  smottamenti, in particolare a Paludi, dove l’amministrazione con l’aiuto di mezzi di aziende agricole hanno ripristinato la viabilità. Sia il Consorzio di Bonifica di Crotone che quello di Trebisacce da subito insieme alla Protezione Civile , sono intervenuti con propri uomini e mezzi  sulle foci dei fiumi e allo sblocco dei canali in modo da garantire il  deflusso delle acque».
«Ancora  – aggiunge Cosentini – non è possibile fare una prima stima dei danni ma certamente il bilancio sarà pesante perché le colture orticole invernali, in particolare i circa 800 ettari di  finocchi nell’area del crotonese , sono ormai compromesse e anche l’olivicoltura ha subito a causa della violenza dell’evento la cascola delle olive e quindi la perdita del prodotto e anche le semine sono pregiudicate. Certamente la prima priorità è quella di mettere in sicurezza le persone e salvaguardare le vite umane ma non vi è dubbio che, come riferiscono i nostri uffici, in costante contatto con i dirigenti  Coldiretti  dei comuni interessati le perdite nel presente e nel futuro saranno notevoli, cosi come i danni alle strutture e infrastrutture agricole. Accogliamo con soddisfazione la pronta  risposta della Giunta Regionale che già domani chiederà al governo la dichiarazione dello Stato di Emergenza e quindi di fatto avvierà, come avevamo chiesto, la dichiarazione dello stato di calamità». Questa elevata  frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo,  – ricorda Coldiretti – ha comportato a livello nazionale per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

Oscar Green 2019, consegnata targa in ricordo di Carlo Nardi

LORICA (CS) – Nella splendida cornice del lago Arvo,  a Lorica, il 24 luglio 2019 si è svolta la finale regionale del premio Oscar Green 2019, giunto alla 13ma edizione, che ha assegnato  i  premi ai vincitori regionali, giovani innovatori nel mondo agricolo e contadini del presente e del futuro.

Al premio, promosso da Coldiretti Giovani Impresa, ha partecipato leader  nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Veronica Barbati.

In occasione di questo importante evento la Coldiretti ha voluto ricordare Carlo Nardi ( Funzionario del Patronato EPACA di Cosenza – Patronato della Coldiretti) con una bellissima targa ricordo in sua memoria, consegnata personalmente dal Direttore Regionale nelle mani del figlio Salvatore Nardi, che invitato sul palco ha brevemente descritto la figura del padre e la varie iniziative promosse alla sua memoria.
Ancora una volta un riconoscimento alla memoria di Carlo Nardi.

 

Lorica, Coldiretti e Giovani Imprese insieme per l’Oscar Green

LORICA (CS) – Saranno sotto i riflettori le imprese che fanno innovazione nel settore agricolo ed agroalimentare.

L’atteso appuntamento si svolgerà a Lorica(CS) c/o “Brillo Parlante”, sul Lungo Lago Arvo, mercoledì 24 luglio p.v. dalle ore 10,30 e sarà la finale regionale della  13^ edizione del fortunato premio Oscar Green 2019 promosso da Coldiretti e Giovani Imprese.

“Osare è futuro” questo il claim del premio dedicato alle imprese giovani under 40 che con le loro idee innovative contribuiscono a rendere sempre più dinamico il comparto agricolo calabrese. Un appuntamento atteso ma anche l’occasione per conoscere  interessanti idee, che giungono da aziende capitanate  da giovani imprenditori. “Oltre 400 sono le startup, selezionate in questi anni- riferisce Enrico Parisi Delegato Regionale di Giovane Impresa  Coldiretti Calabria – che rappresentano delle vere e proprie best practice il cui percorso di formazione e crescita rappresenta un punto di riferimento per tanti giovani che puntano a diventare imprenditori nel settore agricolo e agroalimentare”. “L’anno scorso a Cernobbio – aggiunge Enrico Parisi – il giovane calabrese Glauco  Gallo dell’azienda Medi Mais Calabria SrL di  Corigliano Calabro (CS)  con l’agribibita di Clementine ha vinto il primo premio nazionale nella categoria “creatività”. Le clementine, prodotto simbolo della Piana di Sibari ma vittima della concorrenza estera e dei prezzi bassi sono ritornate alla ribalta con l’agri bibita “Clemì”,  dal gusto inconfondibile; ma anche nelle precedenti finali la Calabria ha avuto sempre finalisti e vinto in diverse categorie”. Le categorie in concorso sono sei: Impresa 3.Terra, Campagna Amica, Sostenibiità, Fare Rete, Noi per il sociale  e Creatività per ciascuna delle quali verrà proclamato il vincitore regionale che prenderà parte alla selezione nazionale. All’evento parteciperanno tra gli altri, Veronica Barbati Delegata Nazionale dei Giovani di Coldiretti, il delegato regionale  Enrico Parisi e i delegati provinciali,  il Presidente  e il Direttore Regionali Franco Aceto e Francesco Cosentini e tanti giovani. A fare da cornice all’evento, – informa Coldiretti – oltre ad un allestimento dei prodotti delle aziende agricole vincitrici una avvincente gara ai fornelli, tra gli Agrichef di Terranostra-Campagna Amica che  delizieranno i partecipanti che potranno degustare i piatti preparati e proclameranno il vincitore di questa speciale competizione. Dall’aperitivo, al dolce, dall’acqua al vino, gli Agrichef esalteranno  le “bandiere del gusto” della Calabria. L’agricoltura oggi sa e può dare concrete prospettive di futuro e Coldiretti – conclude il leader dei giovani Parisi – continuerà a dare luce  a queste straordinarie e positive realtà che si legano indissolubilmente alla cultura d’impresa, alla qualità, alla sostenibilità, alla creatività ed allo sviluppo del territorio”.

Consorzio bonifica “Tirreno cosentino”, affermazione per le liste della Coldiretti

SCALEA (CS) – Le operazioni di voto per il rinnovo degli organi istituzionali dell’ente consortile “Tirreno Cosentino” (ex Lao) di Scalea, che si sono svolte ieri per il quinquennio 2019-2024, hanno visto l’affermazione del programma e delle liste della Coldiretti. «Dopo oltre tre anni di commissariamento, in nemmeno un anno di gestione commissariale da parte del presidente dell’ANBI Calabria Marsio Blaiotta, a cui va il nostro riconoscimento- dichiara Franco Aceto Presidente  di Coldiretti Calabria – il Consorzio viene riconsegnato all’autogoverno degli agricoltori». Una affermazione – sostengono all’unisono i soddisfatti dirigenti della Coldiretti, ottenuta con l’affermazione  in tutte le sezioni di contribuenza a testimonianza di un forte radicamento dell’Organizzazione sul territorio capace di intercettare le diverse, ma complementari esigenze delle imprese agricole e agroalimentari.

 Nella seconda e terza sezione si è raggiunto il quorum dei votanti e, quindi, si è superato abbondantemente il requisito richiesto per la validità delle elezioni.

«Con le elezioni – si legge nella nota – si rafforza l’agricoltura calabrese, che ha bisogno sempre di più dei servizi reali che fanno capo agli Enti consortili, ma insieme a questo, si offrono competenze alle esigenze di sviluppo del territorio in termini di sicurezza e prevenzione dal rischio idrogeologico, ambientale e di ammodernamento delle infrastrutture ad uso irriguo. La testimonianza e l’entusiasmo di tanti consorziati che si sono recati alle urne per eleggere i componenti del Consiglio dei Delegati, a cui affidare la responsabilità di governo del Consorzio, ne è la conferma eloquente. Gli impegni declinati nel progetto la Coldiretti li porterà avanti, perché a guidare e orientare l’azione vi è la consapevolezza di dover realizzare servizi importanti per le imprese agricole ed agroalimentari e per il territorio che, messo in sicurezza, deve fare coesistere gli interessi legittimi delle imprese, delle popolazioni e delle Amministrazioni locali». «Vogliamo– commenta Aceto – continuare a rafforzare il sistema delle bonifiche a livello regionale sul quale siamo fortemente impegnati e determinati e questa ulteriore e democratica affermazione premia il gioco di squadra e la sintonia con il territorio che sono i fari che ci orientano. Il coeso  gruppo dirigente che sarà impegnato a realizzare servizi importanti per le imprese agricole ed agroalimentari è cosi composto: per la prima sezione di contribuenza: Santino StumboLuciano Terranova, Pasquale Napolitano, Antonio D’Angelo, Santo Cavaliere. Per la seconda: Sandro Sisinno Natale, Filella, Armando Mario Forte, Ciriaco Verta, Salvatore Brusco. Per la Terza: Antonio Miceli, Gianfranco Lombardi, Carmine Di Giorgio, Pasquale Santise, Saverio Veltri».

Coldiretti, al via in 39 istituti scolastici il progetto di educazione alimentare

CATANZARO – In collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, in ben 39 Istituti Comprensivi di tutta la regione e oltre duemila alunni ha preso il via il progetto di educazione alimentare: “Promozione di stili di vita sani attraverso la riscoperta dell’alimentazione tradizionale calabrese”.  Un percorso di educazione alimentare  a diretto contatto con fattorie didattiche, agriturismi e aziende agricole aderenti a Coldiretti, oltre che dei mercati di Campagna Amica. I principali destinatari del progetto saranno appunto le scuole: con l’ausilio dei produttori agricoli e di tecnici verranno avviati una serie di attività e laboratori sul cibo e cultura alimentare. Partner dell’iniziativa sono l’Associazione Sceriffo sul Campo e  l’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica). Quest’ultima sosterrà l’iniziativa a livello scientifico, culturale e didattico con  esperienze legate al tema del benessere alimentare e dei corretti stili di vita. «Il progetto –riferisce Angela Mungo, coordinatrice dell’iniziativa di Coldiretti Calabria –   promuoverà e valorizzerà la dieta mediterranea come stile alimentare sano e quale fattore identitario e culturale del nostro territorio, per aiutare i ragazzi a nutrirsi in maniera adeguata e contrastare il sovrappeso diminuendo un fattore di rischio per la salute. Un’occasione – continua – per riflettere con alunni, insegnanti e genitori  sull’importanza di una corretta alimentazione, con l’intento di aumentare la conoscenza delle colture locali, della stagionalità dei prodotti agricoli e sul rilevante tema della tutela dell’ambiente e della biodiversità.  Il materiale didattico, stampato in un opuscolo e contenuto in una chiavetta usb, – aggiunge –  sarà fornito da Coldiretti Calabria al docente referente». I contenuti, riassunti in schede didattiche – aggiunge la prof.ssa Miriam Scarpino referente dell’Ufficio Scolastico Regionale -, costituiranno l’introduzione al percorso di avviamento alla conoscenza delle filiere agricole calabresi quali latte, grano, olio, miele, ortofrutta ed altre. Abbiamo riscontrato un grande interesse delle scuole – prosegue – e questo ci inorgoglisce poiché è la testimonianza di una scuola aperta, inclusiva e innovativa». Un’attenzione particolare sarà dedicata alla lettura delle etichette e alla riduzione degli sprechi per contribuire a formare cittadini – consumatori consapevoli nelle scelte e acquisti alimentari. Il progetto prevede un grande evento conclusivo presso una azienda agricola  multifunzionale della rete di Campagna Amica.

 

 

 

 

Crisi dell’agrumicoltura, Aceto scrive alla Regione

COSENZA – «Il comparto agrumicolo, in tutta la Calabria, sta vivendo una crisi molto pesante che limita ogni giorno di più la capacità d’impresa degli agricoltori. La gravissima situazione che riguarda in particolare le clementine, sta compromettendo la tenuta economica e finanziaria di numerose imprese. Insomma  l’agrumicoltura non solo langue, ma rischia il tracollo!” Inizia così la lettera inviata dal presidente della Coldiretti Calabria,  Franco Aceto, al Presidente della Regione Oliverio,  e al Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Giovinazzo.  La stagione della raccolta, che volge alla fine – continua la lettera – è caratterizza da fenomeni fortemente negativi: eccesso di produzione di clementine e contrazione di produzione di arance, prodotto invenduto rimasto sulle piante, interi stock immagazzinati in cella che, in poche ore diventano non idonei alla commercializzazione, per fenomeni di marcescenza dovuti agli eccessi di pioggia del periodo estivo/autunnale combinati alle temperature miti che hanno accompagnato, sin dall’inizio, la campagna agrumicola, fino a pochi giorni fa. A questo si associano le gelate di questi giorni dovute al brusco abbassamento delle temperature.  È in crisi uno dei tesori agroalimentari della Calabria: questo l’allarme che lancia Aceto. Una situazione che fa chiedere in primis alla Coldiretti l’esigenza di attivare provvedimenti specifici, a valere sul Fondo di Solidarietà Nazionale, unitamente ad altre misure che è necessario avviare in ambito regionale.  Questo – chiarisce –  può essere fatto con gli strumenti di cui disponiamo e i primi due, tamponerebbero il grave stato di difficoltà derivante dalla perdita delle produzioni. Ed ecco le precise richieste: 1) Un intervento presso Arcea per garantire l’erogazione in tempi rapidi dei saldi PAC e PSR relativi alle annualità 2018 e pregresse a tutti gli agricoltori danneggiati; 2)riconoscimento dello stato di calamità naturale per gli eccessi di pioggia e le alluvioni del 2018; 3) l’adozione di un bando monotematico a valere sulla misura 4.1 del PSR per la riconversione varietale degli agrumi, al fine di migliorare la competitività sul mercato; 4) l’istituzione di un regime di aiuto regionale, per affrontare la situazione di crisi, con l’adozione del Piano Agrumicolo.  Altra situazione che preoccupa Coldiretti sono le massicce importazioni di agrumi dall’estero che, confondendosi con la produzione calabrese, hanno fatto abbassare i prezzi di vendita al dettaglio e ancor più il prezzo riconosciuto all’agricoltore che  non copre ormai nemmeno i costi di raccolta. «Pratiche commerciali sleali  – sottolinea Aceto – che condizionano notevolmente il mercato con prezzi, alla produzione da fame». Sul territorio ionico, tra Sibari e Rossano Calabro, ma anche nella Piana di Rosarno -Gioia Tauro, nel Lametino e non escludiamo anche in altre aree– denuncia Coldiretti – arrivano, quasi quotidianamente, ingenti quantità di clementine, e tutt’ora arance,  che abilmente vengono stoccate e poi spacciate per italiane sui mercati locali e nazionali, alimentando un circuito illegale di importazioni di prodotti agroalimentari creando  concorrenza sleale. Una situazione non più sopportabile che per Coldiretti occorre affrontare con una forte convergenza tra MIPAAF, il Dipartimento Regionale Agricoltura e la filiera. Insomma misure e azioni complementari al fine di elevare il livello dei controlli sulla totalità dei prodotti provenienti da paesi concorrenti e smascherare le false etichette di provenienza del prodotto. «Dalla pronta attuazione e da questa azione sinergica – conclude il Presidente di Coldiretti Calabria –  dipende una parte del futuro di un comparto che garantisce sviluppo e, quindi, posti di lavoro, ma anche tradizione e cultura, buona alimentazione e territorio ben gestito».

 

                              

Dimezzata la produzione di olio d’oliva, agricoltori scendono in piazza a Roma

ROMA – Il dato ormai è assodato e non sono più stime: meno 40% di olio d’oliva con punte di oltre il 50%, per la campagna olivicola 2018-2019, per colpa delle condizioni climatiche che hanno permesso l’attacco della mosca, della tignola e in alcune zone il tripide, un mix che ha causato la cascola delle olive dagli alberi. «Dopo l’approvazione della manovra finanziaria da parte del Governo, gli agricoltori sono i primi a scendere in piazza a Roma per denunciare l’assenza nella legge di stabilità delle misure necessarie a garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale per far fronte alle calamità che hanno colpito le regioni produttrici di olio tra cui la Calabria che – ricorda la Coldiretti – è la seconda regione italiana (la terza in Europa) produttrice di olio con oltre 84mila aziende ad indirizzo olivicolo, una superficie investita in olivo di oltre 189mila ettari e 215milioni di piante, una produzione media annuale di olio in di circa 260mila tonnellate con quasi il 50% biologico e un impiego di manodopera di 15milioni di giornate lavorative». «Dati significativi – sottolinea il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – che sono lo specchio fedele di un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l’economia e l’occupazione”. Coldiretti Calabria e l’Associazione Olivicola Assoproli domani martedì 8 gennaio insieme ad altri agricoltori provenienti da altre regioni italiane dalla 9,30 sarà nella capitale in via XX Settembre davanti Ministero delle Politiche Agricole dove è previsto l’incontro di una delegazione guidata dal presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini con il Ministro Gian Marco Centinaio. All’evidente danno economico – evidenzia il presidente di Assoproli Giuseppe Oliva – si è aggiunta la crescita di importazione di olio extracomunitario che, sbucando dalle nebbie diventa magicamente olio calabrese ed italiano solo sulla carta. Una pericolosissima “macchia d’olio” – è il commento finale – che si può allargare favorendo comportamenti e triangolazioni scorrette che per la loro pervasività stanno già assestando un duro colpo all’olivicoltura».

 

Nuovo anno all’insegna del Made in Calabria, agriturismi presi d’assalto

COSENZA – Saranno oltre 4 mila, per Capodanno, gli ospiti a tavola negli agriturismi calabresi. Lo rileva una stima di Coldiretti Calabria sulla base degli agriturismi che aderiscono a Campagna Amica.

Sono in tanti che spinti dalla tendenza a ricercare la buona tavola con pietanze prelibate prediligono il “Made in Calabria” agroalimentare grazie all’impegno e alla ricerca degli agrichef che hanno adeguato la propria offerta anche alle nuove esigenze.
Dopo la notte di Capodanno, c’è poi la voglia di passeggiate rilassanti immersi della natura. Le feste di fine d’anno poi, fanno registrare il massimo di domanda di spumante e in Calabria aumenta e migliora costantemente la produzione di qualità con molte cantine che in modo sempre più qualificato si cimentano con le bollicine “made in Calabria”. «Insomma – dice il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – anche lo spumante di capodanno 2019 sarà sempre di più calabrese assieme a tante alte eccellenze agroalimentari di qualità».

Coldiretti, in arrivo l’etichetta per distinguere il pane fresco da quello decongelato

CATANZARO –  Finalmente potremo distinguere fra pane fresco e pane scongelato.  Arrivano le nuove norme per distinguere in etichetta il pane fresco da quello “conservato o a durabilità prolungata” con specifiche prescrizioni in merito alla denominazione e alla modalità di esposizione in vendita di quest’ultimo. Lo rende noto la Coldiretti in riferimento all’entrata in vigore da domani 19 dicembre 2018 del Decreto 1° ottobre 2018, n. 131 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 novembre. «Il pane che ha subito processi di surgelazione e congelamento o che contiene additivi chimici e conservanti – sottolinea la Coldiretti – non potrà essere più venduto per fresco e dovrà obbligatoriamente avere una etichetta con la scritta “conservato” o a durabilità prolungata. Potrà quindi ora essere denominato “pane fresco” – continua la Coldiretti – solo il pane preparato secondo un processo di preparazione continuo, privo di interruzioni finalizzate al congelamento o surgelazione, ad eccezione del rallentamento del processo di lievitazione, privo di additivi conservanti e di altri trattamenti aventi effetto conservante. Per “processo di preparazione continuo” – precisa la Coldiretti – si intende un processo per il quale, dall’inizio della lavorazione alla messa in vendita al consumatore, non trascorrano più di 72 ore. Sono infatti previste norme – precisa la Coldiretti – per il “pane conservato o a durabilità prolungata”, nel caso venga utilizzato un metodo di conservazione ulteriore rispetto ai metodi già sottoposti agli obblighi informativi previsti dalla normativa (ad es. pane precotto surgelato o meno). Per questa tipologia di pane nel momento della vendita deve essere fornita una adeguata informazione, al fine di evitare che il consumatore possa essere indotto in errore, riguardo il metodo di conservazione utilizzato nel processo produttivo nonché le modalità per la sua conservazione ed il consumo, attraverso un’apposita dicitura da riportare sul cartello negli specifici comparti in cui viene collocato, distinti rispetto a quelli in cui viene esitato il pane fresco. Infine, oltre alle indicazioni sul pane, il Ministero fornisce – continua la Coldiretti – anche una definizione di panificio, ossia “l’impresa che dispone di impianti di produzione di pane ed eventualmente altri prodotti da forno e assimilati o affine e svolge l’intero ciclo di produzione dalla lavorazione delle materie prime alla cottura finale”. Il nuovo decreto fa chiarezza sulla denominazione del pane fresco ma – continua la Coldiretti – resta il problema di prevedere anche per il pane l’etichettatura obbligatoria dell’origine delle farine utilizzate: infatti, solo una etichettatura trasparente può consentire ai consumatori di compiere scelte consapevoli e alle imprese di far emergere il valore distintivo dei prodotti agricoli. I consumi di pane degli italiani si sono praticamente dimezzati negli ultimi 10 anni ed hanno raggiunto il minimo storico con appena 80 grammi a testa al giorno per persona, un valore molto lontano da quello dell’Unità d’Italia nel 1861 in cui – ricorda la Coldiretti – si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno. Con il taglio dei consumi – sottolinea la Coldiretti – si è verificata però una svolta qualitativa con la crescita dell´interesse per il pane biologico e di grani antichi e per quello con contenuti salutistici e ad alto valore nutrizionale: a lunga lievitazione, senza grassi, con poco sale, integrale, a km 0 come il pane realizzato direttamente dai produttori agricoli di campagna amica anche con varietà di grano locali spesso di varietà salvate dall’estinzione».