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Ludos, come dottor jekyll e mister hyde
ARCHI – LUDOS VECCHIA MINIERA 3 – 1
Marcatori: 23′ Polimeni, 60′ e 65′ Tegano, 75′ Praticò.
Archi: Ienuso, Catalano, Festa, De Stefano, Neri, D’Andrea, Lacava, Tegano Mariano, Tegano Giovanni, Polimeni, D’Antoni. a disp.: Capone P., Capone S., Cormaci, Fontana, Iacopino, Tripodi, Assumma. All.: Errigo.
Ludos Vecchia Miniera: Sarica, Morabito, Grillo, Barbaro, Famà, Luvarà, Ripepi, Praticò, Suraci, Canale, Meduri. A disp.: Battaglia, Fornetto, Carnà, Marra, Felini, Barreca, Stillitano. all.: Malavenda.
Arbitro: sig. Rocco Marchesano di Taurianova
Come nel celebre romanzo di Stevenson (“Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”) dove vi è quel naturale “sdoppiamento” che caratterizza il bene dal male, per i nero arancio trasformazione tra primo tempo giocato bene ed inizio seconda frazione male anzi malissimo. E’ merito dell’avversario qualcuno potrebbe dire, in realtà la squadra di Malavenda ha tenuto il campo con autorevolezza, ma si è dimostrata fragile nei momenti decisivi, quella di Errigo è stata cinica e spietata sfruttando al meglio tre clamorose disattenzioni: nell’azione del primo gol la svista è arbitrale che non vede un evidentissimo fuorigioco e nei rimanenti si tratta di due svarioni difensivi.
Allo stadio “Lo Presti” di Gallico Superiore è andata di scena la quarta giornata del campionato di seconda categoria Calabria girone G, di fronte i padroni di casa dell’Archi ancora imbattuti e la neo promossa Ludos. Sole e terreno in buone condizioni di gioco. Ludos che si schiera con un 4-2-3-1 recuperati Morabito e Famà in difesa, si rivedono Barbaro al centrocampo e Praticò a supportare con Suraci e Meduri il bomber Canale. L’Archi invece conferma il suo classico 4-4-2 con Polimeni e Tegano in avanti. Dopo una respinta di Sarica al 3′ su un bel diagonale di Catalano, sono gli ospiti a prendere in mano il pallino del gioco. Al 7′ punizione dal limite dell’area di Suraci, Ienuso para in tuffo rifugiandosi in angolo. Al 20′ Praticò mette Suraci davanti a Ienuso il suo tiro colpisce il palo, ma il gioco era fermo per una posizione di off-side molto dubbia. Al 23′ è l’Archi a passare in vantaggio su un fuorigioco non chiamato, si crea una mischia in area, Sarica e Famà si ostacolano ed è bravo ad approfittarne Polimeni che di testa deposita nel sacco. Il vantaggio non cambia il film della partita con gli ospiti padroni del campo. Al 26′, sugli sviluppi di un angolo battuto da Praticò, è Luvarà ad andare vicino alla rete con un colpo di testa di poco a lato. Al 34′ Ripepi serve Canale che incrocia debolmente, la palla termina fuori. Al 39′ lo stesso capitano a rubare palla sulla trequarti avversaria involarsi e servire Meduri che ostacolato tenta un tiro che si spegne sul fondo. Dopo tre minuti di recupero termina il primo tempo. Risultato che non rispecchia quanto si è visto in campo.
La ripresa è la triste copia del secondo tempo di Bova, con la Ludos che rimane negli spogliatoi. Nei primi venti minuti sono i padroni di casa, sicuramente strigliati a dovere, a proporsi con un altro appiglio ma molto è merito o meglio demerito della Ludos che sembra imbambolata. E’ una potente punizione di Assumma, al 48′, a dare l’inizio a questa dormita generale che porta il bomber Tegano al 60′ a raddoppiare, nell’occasione responsabilità da dividersi tra Grillo e l’incerto Sarica, e far doppietta al 65′, sorprendendo Luvarà che in anticipo perde il corpo a corpo e si lascia superare. Cosa facile poi trafiggere per la terza volta la porta dei nero arancio. tre a zero e partita chiusa. Nei restanti minuti Canale colpisce il palo su assist del subentrato Carnà e al 75′ Praticò su un calcio di punizione, degno del miglior Pirlo, a fin di palo trafigge per il gol della bandiera Ienuso. Con questa vittoria l’Archi rimane dentro la griglia play off, la Ludos, invece, dovrà cercare di rimanere concentrata per novanta minuti se vorrà mantenere la categoria.
Lino Cabrera
Praticò: il migliore in mezzo al campo, fa la cosa più bella del match al 75′ con una traiettoria perfetta. Il suo gol è una delizia peccato non servi a molto. Chapeau.
Grillo: in una giornata dove tutta la difesa ha delle colpe, (nel suo caso specifico vedi seconda rete), è molto approssimativo e a volte anche disattento. Si propone raramente e quando arriva sul fondo non riesce mai a trovare l’assist o la soluzione corretta. Impreciso.
Tegano G.: autore di una doppietta è il cuore pulsante della squadra, non si muove foglia che lui non voglia.
Classifica Sole 24 ore sulle Università italiane: la replica di Polimeni
“Dopo aver “studiato” per l’ennesima volta la classifica delle Università italiane recentemente pubblicata dal “Sole 24 ore”, non resta che sperare che sugli indici che hanno portato alla redazione della stessa, con relativo posizionamento negativo dell’Ateneo “Magna Graecia”, si apra una seria riflessione. Nel condividere le prese di posizione dei docenti del nostro Ateneo che sono già intervenuti in merito, c’è mettere in evidenzia una serie di punti critici che andrebbero approfonditi per una presa di posizione costruttiva in vista delle prossime classificazioni”.
E’ quanto afferma il consigliere provinciale Marco Polimeni, consigliere delegato ai rapporti con l’Università rispetto al posizionamento attribuito dal prestigioso quotidiano economico, all’Università Magna Grecia di Catanzaro.
“Partiamo, prima di tutto, da un dato ancora più recente: proprio oggi Il Sole 24 ore, peraltro smentendo se stesso, riconosce all’Umg il primato italiano su ricerca, didattica e internazionalizzazione, dato emergente dalle tabelle del MIUR, che consentirà un aumento del Fbo (Fondo di finanziamento ordinario per gli atenei). E ancora, non possiamo non considerare un assunto: nel redigere la graduatoria dei migliori atenei italiani gli autorevoli esperti non hanno badato al contesto sociale e territoriale in cui le singole università sono cresciute, si sono radicate, operano e si sviluppano ancora guardando al futuro.
Nonostante il carico di pessimismo che volutamente si accompagna allo scorrere dei numeri, ci sono dati che continuano ad apparire positivi, come ad esempio la classifica relativa al gradimento dell’Ateneo da parte degli studenti: la “Magna Graecia” è al diciassettesimo posto, un dato che mal si accompagna alla graduatoria nell’apprezzamento della didattica. Come si concilia il buon posizionamento nel gradimento da parte degli studenti con quello meno lusinghiero nell’ apprezzamento della didattica? Come mai Atenei importanti, che con la loro formazione e i loro laureati hanno fatto la storia della formazione universitaria, e ci superano nella classifica della migliore didattica, nel gradimento degli studenti non vengono presi in considerazione? Una discrasia curiosa che apre a molti interrogativi, prima di tutto: si tratta di un errore o siamo di fronte ad un’ipotesi di sano campanilismo? Ritengo, altersì, non si sia nemmeno tenuto conto del fatto che il nostro è un Ateneo molto giovane, e nonostante questo nella classifica del gradimento (e negli altri indici) è riuscito a superare ben più di una Istituzione universitaria blasonata, economicamente elevata, con una storia antica e ricca, che operano in contesti più sviluppati.
Vorremmo richiamare dei vertici di Confindustria nazionale, anche tramite gli organismi locali, a vigilare con maggiore attenzione nella redazione di queste classifiche che finiscono per influenzare e plasmare il giudizio degli studenti che si iscrivono. Dubbi e interrogativi, questi, che – conclude Polimeni – ci piacerebbe tanto affrontare e sciogliere proprio con il direttore del “Sole24”, nel corso di una tavola rotonda alla presenza dei docenti di questa povera Università di periferia”