Archivi tag: San Lorenzo del Vallo

Strage di San Lorenzo del Vallo, irreperibile Luigi Galizia (condannato all’ergastolo)

SAN LORENZO DEL VALLO (CS) – Luigi Galizia, 42 anni, è ricercato dopo la condanna definitiva all’ergastolo per il duplice omicidio di Edda Costabile e Ida Maria Attanasio, di 77 e 52 anni, compiuto nel cimitero di San Lorenzo del Vallo il 30 ottobre del 2016.

Continua la lettura di Strage di San Lorenzo del Vallo, irreperibile Luigi Galizia (condannato all’ergastolo)

Uccise madre e figlia, Facciolla: «Contesto di pura vendetta»

COSENZA – «Siamo nel contesto della vendetta pura». Lo dice il procuratore capo di Castrovillari , Eugenio Facciolla, in riferimento al fermo di Luigi Galizia, 35 anni, accusato dell’omicidio di due donne, trucidate, il 30 ottobre scorso, nel cimitero di San Lorenzo del Vallo, nel Cosentino. «L’alibi da lui fornito su come ha trascorso la giornata degli omicidi e la settimana dopo, nel corso della quale è stato irreperibile, è crollato nel corso dell’interrogatorio – ha detto Facciolla, nel corso di una conferenza stampa – ed è risultato falso. Non è un fatto mafioso, e neanche un fatto di faide familiari: è una subcultura, il soggetto ha deciso di colpire le donne, che non avevano nulla a che fare con la vicenda, non potendo colpire chi ha ucciso suo fratello», ha poi aggiunto Eugenio Facciolla, procuratore di Castrovillari, in riferimento al duplice omicidio di San Lorenzo del Vallo, per il quale è stato fermato Luigi Galizia. «Gli atti sono ancora ufficialmente coperti, fino all’interrogatorio di garanzia – dice Facciolla – e le indagini sono ancora in corso, per scoprire altri coinvolgimenti, perché qualcuno deve averlo almeno aiutato nella fase successiva al delitto».

Il questore di Cosenza Luigi Liguori, esprime «viva soddisfazione per il lavoro di coordinamento esercitato dal procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla nel dirigere le indagini svolte dalla squadra mobile e dal Comando provinciale dei Carabinieri, ai fini dell’individuazione in Luigi Galizia, di 35 anni, l’autore dell’efferato omicidio di Edda Costabile, di 77 anni, e Maria Ida Attanasio, di 52», avvenuto all’interno del cimitero di San Lorenzo del Vallo la mattina del 30 ottobre scorso. Galizia è stato sottoposto a fermo nella tarda serata di ieri al termine di un lungo interrogatorio. «Le forze di polizia a competenza generale nella delicata fase delle indagini hanno saputo collaborare in modo efficiente per la rapida soluzione del caso», ha aggiunto Liguori.

Duplice omicidio di San Lorenzo del Vallo, Luigi Galizia sentito dal magistrato

Si è presentato nei giorni scorsi ai carabinieri di Spezzano Albanese ed è stato sentito dal pm della Procura di Castrovillari Luigi Galizia, fratello di Damiano, il 31enne ucciso nell’aprile scorso a Rende da Francesco Attanasio, figlio e fratello di Edda Costabile, di 77 anni, e Ida Attanasio (52), le due donne uccise il 30 ottobre scorso mentre si trovavano nel cimitero di San Lorenzo Del Vallo. Luigi Galizia era ricercato dai carabinieri, che conducono le indagini, per essere sentito come persona informata sui fatti ma dal giorno del delitto di lui si erano perse le tracce. L’uomo, secondo quanto si è appreso, ha risposto a tutte le domande poste dal magistrato, ed è una delle tante persone sentite da inquirenti e investigatori per cercare di trovare movente ed autori del duplice omicidio del 30 ottobre scorso.

Duplice omicidio, sequestrata l’auto di Luigi Galizia

SAN LORENZO DEL VALLO (CS) – Risulta ancora irreperibile Luigi Galizia. Si tratta del fratello di Damiano, 31 anni, assassinato nell’aprile scorso da Francesco Attanasio, reo confesso dell’omicidio, rinchiuso attualmente nel carcere di Arghillà. Gli inquirenti sono convinti che vi sia un collegamento tra questo delitto e l’uccisione di Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e sorella di Francesco. Di Luigi Galizia non si hanno più notizie proprio da domenica scorsa, dal momento della mattanza consumatasi nel cimitero di San Lorenzo del Vallo. Il procuratore Capo di Castrovillari Eugenio Facciolla vorrebbe ascoltare Luigi Galizia come persona informata sui fatti. Intanto il magistrato ha disposto una serie di accertamenti tecnico scientifici sull’automobile in uso al ragazzo, sottoposta a sequestro. All’opera i carabinieri del Ris. Secondo quanto si è appreso, il veicolo aveva il finestrino abbassato e le chiavi inserite nel quadro di accensione. Nella vettura si cercano elementi utili a chiarire un eventuale collegamento tra la irreperibilità di Luigi Galizia e l’omicidio delle due donne. Ieri intanto si sono celebrati i funerali di Edda Costabile e Ida Attanasio. Al rito funebre hanno partecipato in centinaia. L’intero paese si è stretto intorno alla famiglia, ma di testimoni del tragico agguato, al momento non vi è traccia.

Omicidi a San Lorenzo del Vallo, celebrati i funerali

SAN LORENZO DEL VALLO (CS) – L’intera comunità di San Lorenzo del Vallo ha dato l’estremo saluto a Edda Costabile e Ida Attanasio, madre e figlia, uccise domenica mattina a colpi di pistola all’interno del cimitero. Una folla ha accolto con un lungo applauso l’arrivo dei due feretri nella piccola chiesa di San Lorenzo Martire che non è riuscita a contenere le centinaia di persone che hanno voluto dare l’estremo saluto alle due donne. Il rito funebre è stato officiato dal parroco don Alfredo Pisani e dal parroco di Tarsia don Natale Caruso. Nella sua omelia don Alfredo ha sostenuto che «è il momento della preghiera. Offriamo al signore con sacrificio le anime delle sorelle Edda e Ida. La vita – ha continuato – è un dono di Dio. Rispettarla significa avete rispetto di Dio. Non bisogna perdere la speranza che la possiamo trovare nella parola del Signore. Ci stringiamo al dolore della famiglia Attanasio, un dolore che ha colpito e toccato l’intera comunità che si è stretta attorno alla famiglia. Resta sempre l’amarezza e lo sconforto della morte – ha proseguito il sacerdote – ma non dobbiamo mai abbandonare la speranza. Edda, donna esemplare, ha istruito gli ignoranti e gran parte dei ragazzi di San Lorenzo. Una vita spesa per gli altri. Dobbiamo vivere per loro. Che possano riposare nella pace dei giusti». All’uscita i feretri sono stati nuovamente salutati da un applauso. La salma di Ida è stata portata nel cimitero di Tarsia, mentre quella della madre nel cimitero di San Lorenzo del Vallo dove le due donne dono state uccise.

Omicidio San Lorenzo, il Vescovo: «Profanato luogo sacro»

SAN LORENZO DEL VALLO (CS) – Dopo l’agguato al cimitero costato la vita a madre e figlia, la chiesa diocesana si è stretta attorno alla comunità di San Lorenzo del Vallo con un momento di preghiera voluto da monsignor Giuseppe Satriano, vescovo della Diocesi di Rossano – Cariati. Un momento di raccoglimento che ha visto la presenza di tanti fedeli, dei sacerdoti religiose e laici provenienti da tutti i centri della diocesi, nonché dei sindaci di San Lorenzo, Tarsia, Spezzano e Terranova. Dalla chiesa, in processione, si è giunti presso il cimitero cittadino in cui domenica mattina si è consumato l’efferato delitto delle due donne. «Qualcuno ha voluto sfidarci – ha dichiarato monsignor Satriano – profanando un luogo sacro come questo, dove riposano i resti dei nostri cari. Ma noi siamo qui per riappropriarci di questo posto e prego perchè nell’amore di Dio troviate la forza di denunciare e di testimoniare con la vostra vita quei valori che Cristo ci ha insegnato». Già nel corso della riflessione dopo il momento di adorazione monsignor Satriano aveva affermato che «la morte di due donne disarmante e colpite in un momento di raccoglimento calpesta il cuore e la dignità di ognuno di noi. Non dobbiamo rimanere in silenzio e quanto accaduto grida alle nostre coscienze. Ho sentito forte il desiderio di starvi vicino perché non dovete avvertire la paura di essere soli. Dobbiamo ripartire mettendo al centro quel Cristo che è morto e risorto per noi. Noi non possiamo e non dobbiamo avere paura. Abbiamo il dovere di denunciare – ha concluso il vescovo di Rossano – il dovere di non restare in silenzio. Ieri ci siano rintanati nelle nostre case, ora usciremo da questa chiesta e  affronteremo le tenebre perché i gesti devono contare più delle parole, perché io non posso essere complice del male o della morte di qualcuno».

Omicidio San Lorenzo, Facciolla: «Troppi rivoli, bisogna trovare il filo»

COSENZA – «Edda Costabile è stata raggiunta e uccisa immediatamente, la figlia, Ida Attanasio ha cercato di fuggire, un inseguimento per circa 40 metri, poi è caduta ed è stata colpita alle spalle. L’arma è una calibro nove e quasi certamente l’assassino era a volto scoperto. Una dinamica complessa che necessità di maggiori approfondimenti e speriamo di avere a breve tutti gli elementi per ricostruire nel dettaglio l’azione». Lo ha detto il procuratore capo della Procura di Castrovillari Eugenio Facciolla, a Cosenza  in Prefettura a Cosenza a margine della riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica a seguito del duplice omicidio avvenuto ieri a San Lorenzo del Vallo. Le due donne uccise si trovavano nel cimitero per pregare sulla tomba del fratello di Francesco Attanasio, morto per un incidente stradale. La cappella, inoltre, nei mesi scorsi era stata bruciata. «Una famiglia per bene – ha aggiunto Facciolla – lontana da contesti di tipo mafioso. Il legame è l’amicizia tra Attanasio e Galizia. Troppi rivoli di indagini aperte bisogna rintracciare il filo che congiunge il ritrovamento delle armi, che coinvolge la Dda di Catanzaro, l’omicidio di Galizia sul quale indaga la Procura di Cosenza e il duplice omicidio di ieri. La perquisizione di qualche giorno prima – ha detto ancora il procuratore di Castrovillari – è stato il grilletto che si è alzato, che ha indotto a pensare che qualcosa nelle nostre stanze stava accadendo. Abbiamo lavorato tutta la notte, tre ore solo per farci dire da una persona: si c’ero».

«Una vicenda di barbarie criminale perché forse per la prima volta, deliberatamente, si colpiscono direttamente delle donne all’interno di un cimitero. Segno che le regole di mafia non esistono più». Lo ha detto il questore di Cosenza, Luigi Liguori, alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata dal prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, in relazione all’omicidio di Edda Costabile e della figlia, Ida Attanasio, avvenuto ieri nel cimitero di San Lorenzo del Vallo.

Duplice omicidio di San Lorenzo, nei giorni scorsi perquisita abitazione delle vittime

SAN LORENZO DEL VALLO – Nei giorni scorsi, investigatori della squadra mobile di Cosenza erano andati a perquisire l’abitazione di Essa Costabile, la donna uccisa stamani insieme alla figlia nel cimitero di San Lorenzo del Vallo. Secondo quanto si è appreso, la perquisizione della polizia potrebbe essere stata fatta nell’ambito delle indagini sul ritrovamento di un arsenale a Rende avvenuto nell’aprile scorso. Era stato il figlio della donna, Francesco Attanasio, ad indirizzare gli agenti verso un box all’interno del quale erano state poi trovate le armi. Il box era in uso a Damiano Galizia che fu ucciso dallo stesso Attanasio in quegli stessi giorni a causa – confessò Attanasiosan-lorenzo agli investigatori – di un credito vantato da Galizia di 17 mila euro che questi voleva incassare. E’ stata una vera e propria esecuzione quella di Essa Costabile 77 anni, e della figlia Ida Attanasio, di 52, raggiunte da colpi d’arma da fuoco all’interno del cimitero di San Lorenzo del Vallo, nel Cosentino. Non ha dubbi al riguardo il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla.  Il magistrato ha disposto alcune perquisizioni domiciliari. Le due donne sono state raggiunte da almeno otto colpi d’arma da fuoco, non si sa se esplosi da una o più persone, quando erano le 10,30 circa. «Chi ha visto parli, collabori con le forze dell’ordine anche in forma anonima – insiste Facciolla – «Nel cimitero c’era tanta gente – ha aggiunto Facciolla – Addirittura la donna più giovane è stata inseguita e finita. Quello che è accaduto potrebbe succedere anche a chi era presente, perché ha visto gli assassini. Quindi potrebbe accadere anche a loro e nessuno li può proteggere». Il Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao ha cartello-san-lorenzo-del-valloconvocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. All’incontro parteciperanno i vertici delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria. Cinque anni fa San Lorenzo del Vallo è stato teatro di un’altra barbara esecuzione. La sera del 16 febbraio 2011 vennero trucidate nella loro abitazione Rosellina Indrieri, 45 anni, e la figlia Barbara di 26. Rimase ferito il figlio e fratello delle vittime Silos De Marco mentre il capofamiglia, Gaetano De Marco, si salvò perché stava dormendo in un’altra stanza ed i killer non si accorsero di lui. L’uomo, comunque, fu ucciso in un agguato il 7 aprile successivo mentre viaggiava in auto. In quel caso, secondo quanto accertato successivamente dall’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro che portò all’arresto dei due presunti sicari, si trattò di un’azione di morte di ‘ndrangheta ed in particolare di una vendetta trasversale. Gaetano De Marco, infatti, era fratello di Aldo, un commerciante che il 17 gennaio 2011, al termine di una lite per un parcheggio, uccise Domenico Presta, figlio del boss Franco Presta, all’epoca latitante. La famiglia di Aldo De Marco fu trasferita, ma laingresso-cimitero vendetta colpì i suoi congiunti. Perché, è la convinzione degli inquirenti, la strage fu ordinata per vendetta da Franco Presta, ritenuto un killer sanguinario. Presta è stato poi arrestato dalla squadra mobile di Cosenza nell’aprile 2012 dopo cinque anni di latitanza. Nei suoi confronti, comunque, non sono stati adottati provvedimenti giudiziari in quella che fu definita “la strage di San Lorenzo”. A far propendere gli inquirenti per questa ipotesi anche alcuni particolari, a cominciare dalla data scelta per l’irruzione a casa di Gaetano De Marco: il trigesimo della morte di Presta. Ed anche la barbarie con cui fu messa in atto l’irruzione indica la stessa pista. Barbara fu raggiunta da un colpo alla schiena mentre tentava una fuga disperata dal balcone ed il suo corpo rimase penzolante dalla ringhiera.

Duplice omicidio, mons. Satriano: «Basta con le faide familiari»

CASSANO ALLO JONIO – «Basta con faide familiari e silenzi omertosi. Condanniamo il gesto e denunciamo il nostro dolore per le vittime e i carnefici, di oggi e di ieri». Lo afferma in una nota mons. Giuseppe Satriano, arcivescovo di Rossano-Cariati nella cui diocesi ricade il comune di San Lorenzo del Vallo. «E’ con dolore grande – afferma il presule – che apprendo la notizia dell’omicidio avvenuto nel cimitero di San Lorenzo del Vallo. Due donne intente nell’atto più delicato della pietà cristiana, quale la visita ai propri defunti, sono state barbaramente uccise in un luogo sacro, quale il cimitero del paese. Un gesto di simile spregiudicata efferatezza non può e  non deve passare inosservato. Come Chiesa di Rossano-Cariati condanniamo l’atto criminoso e denunciamo il nostro dolore: per le vittime e i carnefici, di oggi e di ieri; per un paese smarrito e in preda alla paura; per una Chiesa ferita nel suo intimo, poiché ancora una volta viene violato il luogo sacro per eccellenza: la persona. Dinanzi ad un’Italia che va in frantumi sotto i colpi di un terremoto che sta lavorando ai fianchi il territorio nazionale, c’è un altro terremoto che assesta colpi inauditi e manda in frantumi la consistenza del vivere sociale, i valori più alti, cari alla nostra cultura, quale il valore e il rispetto della vita di chiunque. Le due donne indifese, trucidate mentre si recavano a porre fiori e ceri ai loro cari – afferma monsignor Satriano – ci fanno gridare dal profondo delle nostre coscienze: Basta con le faide familiari, basta con le non scelte impastate di omertosi silenzi, basta con una cultura deresponsabilizzante che mina la convivenza delle nostre comunità. Ogni cristiano si senta chiamato a dare il suo contributo per arginare questa folle deriva di morte ribadendo il proprio sì a Dio e rigettando ogni forma di male: dal piccolo compromesso all’atto criminoso. Ogni cristiano è chiamato ad una credibilità operosa, capace di saldare la propria vita di fede con scelte civiche di alto profilo. Ogni cristiano si senta coinvolto a dare ragione della misericordia di Dio che nel Figlio suo ha inondato di amore il cuore di ogni uomo. La Chiesa di Rossano-Cariati – conclude il presule – si ritroverà domani alle 18 nella Chiesa matrice di San Lorenzo del Vallo per impetrare misericordia e pregare per la conversione di ciascuno, memori delle parole di Papa Francesco pronunziate a Cassano allo Ionio nella sua ultima visita: Quando non si adora il Signore si diventa adoratori del male».

Omicidio San Lorenzo, Facciolla: «Una vera e propria esecuzione»

SAN LORENZO DEL VALLO – E’ stata una vera e propria esecuzione quella di Edda Costabile 77 anni, e della figlia Ida Attanasio, di 52, raggiunte da colpi d’arma da fuoco all’interno del cimitero di San Lorenzo del Vallo, nel Cosentino. Non ha dubbi al riguardo il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla.  Il magistrato ha disposto alcune perquisizioni domiciliari. Le due donne sono state raggiunte da almeno otto colpi d’arma da fuoco, non si sa se esplosi da una o più persone, quando erano le 10,30 circa. «Chi ha visto parli, collabori con le forze dell’ordine anche in forma anonima – insiste Facciolla – «Nel cimitero c’era tanta gente – ha aggiunto Facciolla – Addirittura la donna più giovane è stata inseguita e finita. Quello che è accaduto potrebbe succedere anche a chi era presente, perché ha visto gli assassini. Quindi potrebbe accadere anche a loro e nessuno li può proteggere». Cinque anni fa San Lorenzo del Vallo è stato teatro di un’altra barbara esecuzione. La sera del 16 febbraio 2011 vennero trucidate nella loro abitazione Rosellina Indrieri, 45 anni, e la figlia Barbara di 26. Rimase ferito il figlio e fratello delle vittime Silos De Marco mentre il capofamiglia, Gaetano De Marco, si salvò perché stava dormendo in un’altra stanza cartello-san-lorenzo-del-valloed i killer non si accorsero di lui. L’uomo, comunque, fu ucciso in un agguato il 7 aprile successivo mentre viaggiava in auto. In quel caso, secondo quanto accertato successivamente dall’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro che portò all’arresto dei due presunti sicari, si trattò di un’azione di morte di ‘ndrangheta ed in particolare di una vendetta trasversale. Gaetano De Marco, infatti, era fratello di Aldo, un commerciante che il 17 gennaio 2011, al termine di una lite per un parcheggio, uccise Domenico Presta, figlio del boss Franco Presta, all’epoca latitante. La famiglia di Aldo De Marco fu trasferita, ma la vendetta colpì i suoi congiunti. Perché, è la convinzione degli inquirenti, la strage fu ordinata per vendetta da Franco Presta, ritenuto un killer sanguinario. Presta è stato poi arrestato dalla squadra mobile di Cosenza nell’aprile 2012 dopo cinque anni di latitanza. Nei suoi confronti, comunque, non sono stati adottati provvedimenti giudiziari in quella che fu definita “la strage di San Lorenzo”. A far propendere gli inquirenti per questa ipotesi anche alcuni particolari, a cominciare dalla data scelta per l’irruzione a casa di Gaetano De Marco: il trigesimo della morte di Presta. Ed anche la barbarie con cui fu messa in atto l’irruzione indica la stessa pista. Barbara fu raggiunta da un colpo alla schiena mentre tentava una fuga disperata dal balcone ed il suo corpo rimase penzolante dalla ringhiera.