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Ritorna “Viaggio in Italia”, la rassegna del TAU dedicata, per l’occasione, ai dieci anni di “Fata Morgana”

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Giunge alla terza edizione la rassegna cinematografica “Viaggio in Italia”, organizzata dal Centro Arti Musica e Spettacolo presso il Teatro Auditorium dell’Università della Calabria. La rassegna, che si inserisce nell’ultimo stralcio di programmazione di questo 2016, partirà lunedì 21 novembre e si concluderà la sera del 1° dicembre. Per questa terza edizione, la rassegna è dedicata ai dieci anni della rivista “Fata Morgana” e all’uscita del suo numero speciale, il numero 30, dedicato al tema “ITALIA”. La rivista, pubblicata da Pellegrini Editore e diretta da Roberto De Gaetano, nasce dal progetto di un gruppo di docenti di cinema (che insegnano presso il Dams dell’Unical) ed in pochi anni è diventata strumento importante per gli studi sul cinema e gli audiovisivi, grazie anche al contributo di studiosi, registi e artisti di rilievo internazionale. La redazione della rivista “Fata Morgana” ha coinvolto, per la prima parte del numero speciale dedicato ad “ITALIA”, una serie di studiosi, chiedendo quale fosse per loro il “più grande film italiano”. I film che saranno proiettati sul grande schermo del Tau, sono proprio alcuni tra i film scelti dagli speciali collaboratori di questo numero: da Maurizio Bettini (“L’oro di Napoli”) a Francesco Faeta (“Fuocammare”), da Valerio Magrelli (“I vitelloni”) a Gianni Canova (“Estate violenta”) e Giovanni Careri (“Bella e perduta”). La rassegna è organizzata in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici, con la Biblioteca di Area Umanistica “Fagiani” dell’Università della Calabria, l’Associazione Culturale “Fata Morgana”, e l’editore Pellegrini. Le proiezioni dei film si svolgeranno tutte all’interno del Teatro Auditorium Unical e sono ad ingresso gratuito. In corrispondenza degli orari di apertura del teatro per le proiezioni dei film, sarà possibile visitare la mostra dedicata ai dieci anni di Fata Morgana, curata da Bruno La Vergata.

Cinema e antropologia: ecco la quarta giornata di “Viaggio in Italia”

“Cinema e antropologia” tema portante della quarta giornata della rassegna “Viaggio in Italia”, in cui dopo alcune proiezioni di Gianfranco Mingozzi, è stata presentata la rivista “Marla” diretta da Ivan Moliterni. La rivista è nata a Matera proprio dove Molterni ha riscoperto registi dimenticati come Rondi, Zampa, Lattuada (che a Matera girò “La Lupa”).
«Quello che ci siamo chiesti nel primo numero, ha affermato Moliterni, è questo: esiste ancora qualcosa che possiamo chiamare “immaginario”? Esiste ancora qualcosa che possiamo immaginare? Considerando la portata di immagini a cui siamo sottoposti in ogni momento», il gruppo di Marla è quindi molto attento al rapporto del popolare con il territorio, prospettiva lodata da De Gaetano che introducendo l’incontro ha sottolineato come non sia cosa semplicissima fondare una rivista di cinema al sud, considerato il periodo storico.
A seguire Paride Leporace, direttore della Film Commission della Basilicata, ha messo in risalto il rapporto di questo ente con il territorio lucano. Un “Ben Hur” rivisitato (produzione della Film Commission in Basilicata) sarà la chiave di volta per un miglior dialogo tra popolazione locale e cinema, inoltre tra i figuranti sono presenti anche molti immigrati per favorire così anche un processo di integrazione solido e duraturo. La Film Commission – afferma Leporace – non deve fare solo da ponte tra le produzioni e il territorio, ma deve diventare una vera e propria agenzia, capace di creare opportunità.
Si è continuato con la proiezione di “Per Ulisse” di Giovanni Cioni, frutto di anni di lavoro al Ponterosso, struttura di accoglienza per persone con disagi di varia natura, vicino Firenze.
Si è discusso della forma del docu-film e di come il cinema sia processo che non può essere previsto in anticipo.
A chiusura, con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia/Cineteca Nazionale, la proiezione in pellicola restaurata di “Viaggio in Italia”, capolavoro di Rossellini che ha dato il nome a tutta la rassegna.
“Viaggio in Italia” rinnova il suo appuntamento per venerdì 28 novembre con “Calabria Nera. Intorno ad Anime Nere, il romanzo e il film”, programmazione che si svolgerà in due appuntamenti: alle ore 18.00, al Teatro Auditorium Unical, incontro con Francesco Munzi (regista) Gioacchino Criaco (scrittore), Peppino Mazzotta (attore), Fabrizio Ferracane (attore), con gli interventi di Roberto De Gaetano (Presidente CAMS), Raffaele Perrelli (Direttore Dipartimento di Studi Umanistici) e Bruno Roberti (docente di cinema e curatore della rassegna).
Alle ore 21.00 al cinema Garden verrà proiettato “Anime Nere” ad ingresso libero.

Rassegna cinematografica dedicata a “L’Arte di Eduardo”

La terza giornata della rassegna “Viaggio in Italia”, in programmazione al Teatro Auditorium Unical, è stata interamente dedicata a Eduardo De Filippo, richiamando il più ampio progetto dell’Università della Calabria partito a inizio 2014, in occasione del trentennale della sua morte. Il progetto, dal titolo “I giorni e le notti. L’Arte di Eduardo”, all’interno del quale l’Unical è stata capofila coinvolgendo le principali università da Roma in giù, ha previsto anche la realizzazione di una serie di laboratori. Uno di questi laboratori è stato curato dal regista Francesco Saponaro che ha lavorato con gli studenti su materiali drammaturgici di Eduardo, realizzando poi anche un saggio finale. Durante la giornata di giovedì 20 novembre, la rassegna “Viaggio in Italia” ha presentato un video tratto proprio dal saggio finale del laboratorio e intitolato “Visita dei giorni dispari”.

A seguire, il regista Francesco Saponaro ha presentato il suo recentissimo documentario, dedicato alla figura di Eduardo, intitolato “Eduardo, la vita che continua”, una produzione curata da Teatri Uniti e Rai5.  Secondo Saponaro il documentario restituisce l’immagine etica e politica di chi ha usato il teatro per fare un’attenta analisi della società del Novecento (Eduardo è stato anche Senatore a vita). Attraverso materiali di repertorio il documentario racconta De Filippo attraverso diverse voci di personaggi più o meno noti che hanno avuto la fortuna di incrociarlo nella loro attività lavorativa. Eduardo è visto sempre un attimo prima di entrare in scena, o un attimo dopo, e mai in scena, dal momento che quello che si voluto far prevalere è l’uomo più che l’attore. Nel documentario ci sono le testimonianze di Ferruccio Marotti, Raffaele La Capria e Francesco Rosi, che ne restituisce un ritratto “umile e curioso”, così lo definisce Saponaro durante la presentazione.

A chiudere la giornata eduardiana lo spettacolo “Dolore sotto chiave/Pericolosamente”, due atti unici di Eduardo De Filippo, preceduti da un prologo tratto da “I pensionati della memoria” di Luigi Pirandello, del quale ha curato la versione in napoletano Raffaele Galiero, studente Dams, tra i partecipanti al laboratorio eduardiano Unical dal quale ha preso il via la realizzazione dell’intero spettacolo. Lo spettacolo ha debuttato al Festival Internazionale del Teatro di Napoli ed è stato presentato anche al Piccolo Teatro di Milano.

In “Dolore sotto chiave” i buoni sentimenti diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell’essere umano al controllo e al dominio sull’altro. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e malintesi, tipici dei contesti familiari. Ma il protagonista, il bravissimo Tony Laudadio, rivendica fortemente il suo diritto al dolore. In scena anche i bravissimi ed applauditissimi Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano. La vicenda si colora di risvolti comici, a tratti paradossali, carichi di morbosa e grottesca esasperazione. E se in “Dolore sotto chiave” viene evocato un oggetto-simbolo, usato come sottile minaccia di suicidio: la rivoltella, in “Pericolosamente” tale oggetto si materializza e si trasforma in un vero e proprio strumento di tortura coniugale e diventa unico rimedio alle bizzarrie improvvise di una moglie bisbetica.