Tutti gli articoli di Antonio Guarascio

“Pulsazioni Artistiche”, la prima edizione del festival di Carolei

Rende (CS)- Stamattina, nella libreria Ubik di Cosenza, è stata presentata la prima edizione di “Pulsazioni Artistiche” festival musicale, teatrale e fotografico nel suggestivo borgo di Carolei (CS).

Francesco Iannucci, sindaco di Carolei, Angelo Sposato, presidente e direttore artistico dell’associazione “Noise” e Leon Pantarei con i Renanera sono stati gli ospiti della presentazione di oggi, moderata da Ester Apa.

“Tratti d’inganno” è stata la prima opera teatrale messa in scena per il festival, il 27 giugno. Il 6 giugno, sul palco di piazza Matteotti, si esibirà un grande artista della tradizione calabrese: Mimmo Cavallaro. Il giorno dopo si esibirà Leon Pantarei e i Renanera. Proprio Leon Pantarei, nell’intervento di stamattina, ha spiegato il suo approccio alla musica attraverso la tradizione linguistica calabrese. Inoltre la fusione del dialetto con innesti musicali lontani dalle sonorità bruzie, sono la chiave per un sound che sensibilizza il fenomeno dello “sciamanismo della terra”. Sempre il 7 luglio si esibirà anche Valentina Balestrieri, la quale sarà accompagnata dal musicista cosentino Massimo Garritano. Chiudono, il 21 luglio, il musical di danza “Moulin Rouge” e la band “Hosteria di Giò”.

Il sindaco Iannucci ha manifestato grande soddisfazione per la scelta di Carolei come borgo ospitante del festival.

L’associazione “Noise” e l’amministrazione comunale coglieranno l’occasione per rilanciare Carolei dal punto di vista culturale e turistico.

All’interno del festival sarà presente anche un concorso fotografico. E’ possibile votare lo scatto migliore sulla pagina Facebook dell’evento.

Nitro e Rancore, il 4 luglio ospiti del BE Alternative Festival

Rende (CS)- Il Castello Svevo di Cosenza sarà il teatro che ospiterà il 4 luglio due colossi del rap italiano.

In occasione della decima edizione del  BE Alternative Festival, si esibiranno Nitro e Rancore. I ragazzi del BE Alternative Eventi si confermano ancora una volta intenditori della musica italiana e grandi interpreti delle sonorità del momento.

Nitro, Wilson o Phil de Payne?

Nicola Albera, a.k.a. Nitro, si affaccia alle scene nel 2012 con la sua prima partecipazione a “MTV Spit”, ottenendo un secondo posto. Medesimo risultato l’anno dopo con la sua seconda partecipazione. Vanta feat. Con mostri sacri dell’hip hop italiano già all’inizio della sua carriera. NellE.P. di Fabri Fibra “Casus Belli” (2012) si presenta come unica collaborazione. Il rapper vicentino  trova la sua consacrazione con l’ingaggio in “Machete Empire Records”, nota ai più per i “Machete Mixtape“. Nitro è presente già nel vol. II ma è nel vol. III che inizia la sua vera ascesa. NitroGià nell’estate 2013 pubblica il suo primo album in studio “Danger”, nel quale sono presenti classici del nuovo rap italiano come “Storia di un presunto artista” o “Margot”. Nel 2015 pubblica il suo album più conscious e più rilevante dal punto di vista delle certificazioni, “Suicidol“. Ottiene il disco di Platino ed esordisce primo nella classifica iTunes. “Pleasentville”, “Rotten”, “Storia di un defunto artista” e molti altri pezzi diventano must-have per chi ascolta il genere.  Nel 2018 pubblica il suo ultimo album, “No Comment”, con il quale raggiunge la certificazione Oro. Vanta collaborazioni con Lazza, Vegas Jones, Salmo, Fabri Fibra, Bassi Maestro, Madman, Gemitaiz e molti altri. Tutto il pubblico cosentino attende il suo live con grande entusiasmo.

Il rap ermetico di Rancore

Di Roma è,invece, Rancore. Classe ’89 è il fautore del rap ermetico in Italia, un genere che fonde un’ossessiva perfezione per le rime con un flow unico e originale, soprattutto in questo momento storico del rap italiano. Nel 2018 pubblica il suo ultimo lavoro “Musica per bambini” , un album che lo consolida come capostipite di un underground deteriorato in Italia ma ancora assolutamente valido. RancoreRancore non pubblicava un album da 6 anni e, il clamore ottenuto nell’ultimo anno, è dovuto  anche alla sua partecipazione a Sanremo 2019 con Daniele Silvestri. Infatti, la canzone “Argento Vivo”  ottiene il il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla e il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo. Una presenza forte già nota da anni agli intenditori dell’hip hop italiano.

Un connubio non indifferente, coronato dal solito dj set dell’ormai noto Dj Kerò. Dj e producer cosentino che negli anni ha accompagnato dal vivo rappers del calibro di Ghemon, Kiave, Turi e molti altri.

I biglietti sono disponibili presso i punti prevendita attivi a Cosenza e Rende ed online su Inprimafila.net. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.blteventi.it e sulla pagina Facebook di Be Alternative Eventi. I concerti della prima giornata avranno inizio alle ore 21.30. Sarà possibile accedere all’area dell’evento a partire dalle ore 20.30. Durante le serate della manifestazione sarà attivo il servizio navetta pubblico con partenze da Piazza Prefettura. Solo per la giornata del 04 luglio sarà disponibile anche un servizio navetta privato con tratte andata e ritorno da Rende e dall’Unical.

 

 

 

 

UniCal, presentato il Premio Verga 2019

Rende (CS)- Successo per la presentazione della settima edizione del Premio Verga, iniziativa patrocinata dal comune di Cotronei e presentata ieri presso la Sala A dell’Università della Calabria.

La presentazione del premio per il miglior olio d’oliva del Mezzogiorno ha trovato buon riscontro nel pubblico presente in Sala A.

Maria Garofalo (Responsabile ufficio Pari Opportunità- UniCal) e Maurizio Trobia (Responsabile Ufficio Orientamento-UniCal) sono stati i promotori del convegno nel quale si sono presentati un consistente numero di interventi.

Le introduzioni della Dottoressa Garofalo prima e successivamente della Dottoressa Assunta Bonanno, delegata del Rettore, hanno posto l’attenzione sulla questione dell’identità calabrese.

Un caso antropologico nel quale coloro che fanno parte di questa cultura provano vergogna verso essa e tendono a sottolineare solo gli aspetti negativi. Il Premio Verga è un evento che, nel 2019, ha visto concorrere tra loro più di 150 oli d’oliva, così come riportato dal sindaco di Cotronei Nicola Belcastro durante i saluti istituzionali. E’ anomalo che un’iniziativa del genere venga organizzata da un ente istituzionale ma, l’idea è quella di preservare la cultura culinaria del meridione partendo proprio dalle istituzioni.

Il nucleo della discussione si raggiunge con l’intervento della Professoressa Crispini, direttore (o “direttora” come ama definirsi lei) del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche.

La docente con un excursus sull’importanza della chimica nell’industria alimentare, denota la differenza e complementarietà del chimico e dell’ingegnere alimentare. Quest’ultima figura, durante la discussione, è stata rappresentata dai docenti Vincenza Calabrò e Stefano Curcio  del Dipartimento d’eccellenza di Ingegneria Informatica, Modellistica, Elettronica e Sistemistica.

 Di carattere più tecnico è l’intervento del prof. Antonio Tagarelli, docente del Dipartimento CTC come la direttrice Crispini.

La presentazione di Tagarelli ha avuto come carattere principale lo studio qualitativo degli oli e dei prodotti vegetali e animali in terra calabra. Analisi di specificità e di qualità al di là dei marchi IGP, DOP, ecc. che sono già di per sé sinonimi di peculiarità del territorio. Questo tipo di lavoro è stato condotto su vari campioni alimentari provenienti da terreni o allevamenti talora vicini territorialmente per preservare una determinata area geografica.

Elena Santilli e Gabriella Lo Feudo del Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (CREA) insieme a Giacomo Giovinazzo (Direttore Generale Agricoltura della Regione Calabria) e Mauro D’Acri (consigliere regionale delegato per l’agricoltura) hanno avuto come perno centrale di discussione il valore delle etichette e l’importanza della specificità di queste nel mercato.

Encomio anche per la Dottoressa Lupi la quale ha magistralmente spiegato la realizzazione dell’olio semi-solido, ora in commercio sotto il nome di “ReOlì”.

La premiazione ufficiale avverrà il 7 giugno dell’anno corrente presso la Sala conferenze di Cotronei.

Jelia, l’intelligenza artificiale trasforma il TAU

Rende(CS)- Assistere alla trasformazione del Teatro Auditorium Unical in un posto che gronda di cultura scientifica non è sicuramente cosa all’ordine del giorno. Se poi questo si fonde con la volontà di unire in un amalgama perfetto Intelligenza Artificiale, filosofia ed etica si abbattono le barriere del sapere per dare voce alla forza della cultura.

Scalda il pubblico di  “Jelia” la sinfonia di Mirko Onofrio in totale simbiosi con installazioni artistiche, video e Intelligenza Artificiale. Proprio quest’ultima è il tema centrale dell’evento e della tavola rotonda che ha visto protagonisti esperti di questo mondo 2.0.

Sarebbe impossibile non citare la Lectio Magistralis  tenuta dal professore dell’Università della Calabria Nicola Leone. Pubblico del TAU calato interamente nel mondo dell’I.A. grazie alla grande capacità esplicativa del professore dell’ateneo calabrese. La sinergia tra meccanismi induttivi e meccanismi deduttivi è stata la chiave di volta per il Responsabile del laboratorio di I.A., il quale ha posto la platea nella condizione di poter fruire al meglio del successivo dibattito.

A portare alto lo stendardo dell’UniCal, durante la tavola rotonda, ci ha pensato il direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica prof. Gianluigi Greco. Personalità di spicco è stata quella del professore dell’Università di Oxford Georg Gottlob accompagnato nella discussione dal dott. Marco Manichelli, dal dott. Pietro Scarpino e dal professore della Federico II, Bruno Siciliano.

Tra i tanti spunti di riflessione evinti dal dibattito, ha giocato un ruolo fondamentale il lavoro e il rapporto essere umano-macchina .

L’opinione comune a tutti, o quasi, i presenti al dibattito ha avuto come perno centrale la scomparsa di quei lavori nei quali non è presente interazione fisica (call center, receptionist, ecc.). Ovviamente il tema del lavoro si è sviluppato anche dal punto di vista della complementarità tra le mansioni del lavoratore e le nuove tecnologie. L’esempio più lampante è stato quello del medico. Quest’ultimo in un futuro non troppo prossimo potrebbe dedicarsi interamente alla figura del paziente ed esercitare attività più umane con questo, lasciando compiti più tecnici alle I.A. Medesimo discorso per figure come il bibliotecario che, a detta del prof. Gottlob, potrebbe essere la prima figura a scomparire in questa realtà androide.

Il discorso etico raggiunge  la sua massima espressione con la discussione sui rischi relativi alle armi autonome.

L’etica trova terreno sterile nel libero arbitrio che possiede la macchina sulla vita umana. Curioso e ironicamente sessista è il sistema di recluting attuato da Amazon, tirato in ballo nella conversazione,  per la selezione dei curriculum  inviati al colosso del Web. Il bot selezionava nella maggior parte dei casi curriculum provenienti da uomini. Un ottimo esempio per ripartire dall’essere umano ma soprattutto per avanzare e investire ancora nella ricerca.

Una giornata di scienza che ha concentrato l’attenzione su punti focali del mondo del domani. Tutta la discussione è stata magistralmente moderata dal giornalista de “Il Sole 24 Ore” Maurizio Melis.  

Cromosomi a Roma per il lancio di “Faber Nostrum”

Rende (CS)- Cromosomi è un progetto nato nel 2016 da un’idea di Claudia Pellegrino, con il supporto di Francesco Staino, Noemi Cirillo, Vanessa Putignano, Alfio Martire e Giulia Panza.

Il progetto sposa le idee di promozione del panorama dell’indie italiano, dando risalto all’arte visiva, in particolar modo a quella illustrativa.

Cromosomi focalizza la sua attività soprattutto sugli gli artisti emergenti e talentuosi (sia nel mondo della musica che in quello dell’illustrazione), e sulla programmazione generale degli eventi nel Bel Paese. Oggi, Cromosomi vanta un profilo Instagram seguito da oltre 126mila follower, in perenne interazione. Una visibilità che ha raggiunto l’occhio di Sony Music Italia, società che ha deciso di collaborare con il marchio calabrese nella realizzazione di una mostra in occasione dell’evento “Faber Nostrum”, la cui presentazione avverrà oggi pomeriggio, a Roma.

Vasco Brondi, Gazzelle, Ex Otago, Cimini feat. Lo Stato Sociale, Willie Peyote, Motta, Canova, Zen Circus, Ministri, Colapesce, The Leading Guy, La Municipàl, Fadi, Pinguini Tattici Nucleari e Artù, questi sono gli artisti che fanno parte della playlist già presente sulla piattaforma digitale Spotify (intitolata “Faber Nostrum”).

‹‹Un’esperienza unica e una collaborazione che, speriamo, possa durare anche dopo questo evento. Il lavoro svolto ci porta a pensare che questo sia solo l’inizio. L’idea di fondere arte visiva e musica sembra risultare vincente. Non è detto che, nei prossimi mesi, possano esserci delle piacevoli sorprese per i nostri follower. Invitiamo quest’ultimi, oggi, a restare sintonizzati sulla pagina Instagram››, queste le parole dei ragazzi che saranno presenti alla conferenza stampa di presentazione dell’album.

Una nuova sfida per questo gruppo che ha avuto origine in terra calabra. Cromosomi punta ad avere sempre più risonanza sul territorio nazionale e collaborerà con più festival che si terranno nella bella stagione.

Un invito, quello dello staff di Cromosomi, a provarci sempre e a seguire i propri sogni anche in un territorio austero come quello calabrese.

 

 

 

Il Rock di Manuel Agnelli incanta il TAU

RENDE (CS) – “An Evening With Manuel Agnelli”, nome azzeccatissimo per lo show andato in scena ieri sera al Teatro Auditorium UniCal. Non un semplice concerto ma una vera e propria serata ricca di musica, arte ed intrattenimento.

Un pilastro del rock italiano ospite al TAU non è cosa comune.

Manuel Agnelli nel suo tour in coppia con Rodrigo D’Erasmo (al violino) raggiunge anche la città calabrese e la Calabria risponde molto bene con l’Auditorium gremito di ascoltatori.  Spettacolo poliedrico è quello portato sul palco dal front-man degli Afterhours, il quale non sofferma la sua performance alla semplice  rivisitazione live dei suoi pezzi.

LA STORIA DEL ROCK ITALIANO ATTRAVERSO I SUCCESSI DEGLI AFTERHOURS

Lo show inizia ponendo l’attenzione su un salottino vintage, incastonato tra gli strumenti e le luci di scena, nel quale è presente un giradischi. Quest’ultimo, avviato, fa da prologo e crea un’atmosfera di suspense e di concitazione in sala. Pubblico visibilmente compiaciuto già dai primi pezzi e dalle introduzioni tragicomiche del rocker. “Padania”, pezzo omonimo dell’album pubblicato nel 2012 dalla band, è una delle canzoni di apertura della serata. Arriva come un pugno allo stomaco il testo introdotto dal cantante. Questo è stato scritto in un periodo buio della vita artistica di Agnelli, un periodo in cui aveva dimenticato l’obiettivo per il quale stava combattendo.  Altri i successi portati in scena da Manuel Agnelli come “Male di Miele”, “Ti cambia il sapore”, “Non è per sempre”. Proprio quest’ultima, cantata a squarciagola da tutta la platea, viene introdotta dal cantante attraverso il racconto ironico, autobiografico e verosimile di ciò che i  fans sono disposti a fare per rendere lo spettacolo più piacevole a sé stessi piuttosto che all’artista. Pone l’accento sulla questione sottolineando che gli artisti sono dei Transfer di emozioni. Gli ascoltatori vogliono che l’artista non racconti attraverso la musica le proprie sensazioni, bensì le loro.

Viene citata anche la sua avventura da giudice a X-Factor, attraverso la quale l’artista milanese ha captato, per usare un eufemismo, il declino del panorama musicale italiano.

MA NON SOLO AFTERHOURS

La performance canora della coppia Agnelli-D’Erasmo viene arricchita da cover e letture di passi letterari. Da evidenziare il tributo ai Nirvana per i 25 anni dalla morte di Kurt Cobain. Band simbolo di una società che stava reagendo e che vedeva nel futuro la possibilità di progresso. Con la morte di Cobain tutto ciò è andato a scemare e l’illusione di un mondo migliore è rimasta solo nelle canzoni della band statunitense. Spettacolo assolutamente di grande spessore conclusosi con una standing-ovation plateale.

In apertura e in chiusura lo show è stato impreziosito dall’orchestra del Conservatorio “Giacomantonio” coordinata dal maestro Alfredo Biondo e arricchita dagli arrangiamenti di Giuseppe Oliveto e Mirko Onofrio.

Applausi per il dramma “Regina Madre” al Tau

COSENZA – L’opera “Regina Madre” di Manlio Santanelli del 1984 approda al Tau, rivisitata e con la regia di Carlo Cerciello. Il duo scenico Fausto Russo Alesi-Imma Villa è superlativo.

REGINA, MADRE, GENERALE

Le mille sfaccettature di Regina Giannelli, interpretata da Imma Villa, prendono forma sul palco. Donna anziana con un forte accento campano, si ritrova in casa il figlio Alfredo, il quale, ritorna al nido materno per accudire la madre malata. Regina è una donna con un carattere apparentemente predominante, un generale con un sentimento di idolatria verso il marito “onnisciente” defunto. Muove non poche battute al vetriolo verso il figlio giornalista e verso Lisa, sorella di Alfredo, entrambi poco presenti per lei. Russo riesce a inscenare al meglio il dissidio di Alfredo, schiacciato dalla sua condizione di vita mediana e dalla figura del padre.

RITMI CUPI E INTROSPEZIONE

L’opera cambia passo: l’atmosfera si fa più tetra, la scena più buia. Si attua un vero e proprio cambio di personaggi con l’arrivo in scena di Lisa, interpretata da Imma Villa che cede i panni di Regina a Russo attraverso l’ingegnoso uso di un cappello. Il continuo passaggio di personaggi, seppur frenetico, è sempre netto. Si manifesta la verità, l’altra faccia della medaglia in ogni personaggio.  L’afflizione di Alfredo rinchiuso nella sua posizione intermedia e fallimentare dalla quale non riesce a uscire, metafora umana del tutto applicabile alla società odierna. Lisa, invece, è ossessionata dal vuoto e da visioni di questo che le rendono la vita impossibile.

IL PERSONAGGIO SILENZIOSO

Minimal ma di importanza fondamentale è la scenografia componibile di Roberto Crea. Di pari passo all’intreccio della storia riflette non solo il luogo fisico inscenato ma soprattutto l’empatia dei due personaggi.

L’opera della compagnia Elledieffe è stata più che apprezzata dall’Auditorium, sentimentalmente provato e trasportato dal dramma.