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Flobot, il lavasciuga intelligente

Oggi vogliamo parlarti di Flobot, il robot destinato a rivoluzionare il settore delle pulizie professionali. E’ molo più di un robot, è un progetto internazionale, finanziato dall’Unione europea, nell’ambito di Horizon 2020, che punta alla realizzazione di un nuovo prototipo di lavasciuga robotizzato efficiente e sicuro, che non sostituirà in alcun modo l’azione degli operatori sul campo.

Flobot, l’amico della pulizia

Tre gli anni di ricerca e progettazione per questo nuovo amico del pulito e dei lavoratori del settore. La ricerca è partita nel 2015, si attendono, quindi, a breve i primi risultati. Flobot è un robot che lava e asciuga strade, pavimenti di stazioni, centri commerciali e così via. Una piccola rivoluzione chiamata ad alleggerire il peso della fatica degli addetti ai lavori, che già oggi possono essere aiutati dalle migliori strumentazioni, come aspirapolveri professionali di ultima generazione, acquistabili anche on line su portali come Giffi Market. Ma cos’è Flobot? Si tratta di un progetto internazionale per la realizzazione di lavasciuga professionali robotizzati con stazione di ricarica. Tra i partner del progetto, rivolto principalmente ai gestori di grandi superfici commerciali e industriali, anche l’italiana Manutencoop.

Tutto su Flobot

Il nuovo lavasciuga ha dimensioni medio-piccole, tali da poter essere commercializzato diffusamente. Efficace, di buona qualità ma a costi appropriati. In più, è dotato di una stazione automatizzata per la ricarica e lo scarico. E proprio su questo punto di stanno concentrando le ultime fasi dello studio, per completare il tutto con un kit capace di ricaricare e svuotare l’acqua sporca di utilizzo. Flobot è un’iniziativa finanziata nell’ambito del programma Horizon 2020 dell’Unione europea.

Il ruolo di Manutencoop

Manutencoop si occupa proprio di attività di pulizia in strutture molto grandi. Coinvolta nel progetto come soggetto destinato a sperimentare il robot per le pulizie, ha a poco a poco ridisegnato il suo contributo assumendo un ruolo più fattivo. In particolare, ha svolto un’importante attività di consulenza per disegnare al meglio, ai progettisti, il contesto all’interno del quale Flobot è chiamato a operare.

Chi c’è in Flobot

Sono diversi i protagonisti che partecipano alla realizzazione di questa nuova generazione di lavasciuga. Oltre Manutencoop, ci sono: CY.R.I.C Cyprus Reasearch and Innovation Center (centro di ricerche privato, cipriota, specializzato in servizi tecnici professionali in diversi campi dell’ingegneria), Fimap (azienda italiana che costruisce proprio macchine per la pulizia professionale), Robosoft (azienda francesce specializzata in progettazione e realizzazione di soluzioni avanzate di robotica per il settore dei trasporti pubblici, delle pulizie, dell’industria militare e nella assistenza delle persone), Univeristy of Lincoln (università inglese), Technische Universitaet Wien (la più grande università tecnica in Austria), Carrefour It (secondo operatore al mondo della grande distribuzione), Ridgeback (società esperta in R&D di interfacce fisiche, software uomo-macchina e progettazione di servizi), Gsf (leader nel Facility Management in Francia e all’estero).

Centri commerciali, la casa di Flobot

Flobot nasce con l’obiettivo di facilitare le attività di pulizia soprattutto presso i grandi centri commerciali. Qi, infatti, le pulizie sono chiamate a sfide particolari, come quella della frammentarietà dell’operato, data dal continuo andirivieni dei clienti. Il robot lavasciuga sarà autonomo ma necessiterà della fase di programmazione di un operaio specializzato. Inoltre, non sarà il alcun modo sostitutivo dell’addetto alle pulizie ma ne faciliterà il lavoro, contribuendo a liberare tempo da reinvestire in attività diverse. A oggi, infatti, queste macchine richiedono la supervisione costante e la presenza di una persona chiamata a guidarli. In futuro questa necessità sarà limitata a una semplice fase di supervisione e programmazione.

Sicurezza stradale, l’importanza trascurata degli pneumatici

COSENZA – Il tema della sicurezza stradale resta sempre centrale, soprattutto nel periodo estivo, quando le nostre strade regionali si “riempiono” dei vacanzieri che raggiungono le destinazioni delle ferie. Anche quest’anno il bollettino è stato piuttosto critico, come dimostrano i casi raccontati nelle ultime settimane attraverso il nostro giornale, sia sulla Statale 18 che sulla famigerata SS 106, ma rispetto al passato qualcosa sembra cambiare.

Gli incidenti stradali in Calabria

Come rivelano i dati del CRISC (Centro regionale per la raccolta dei dati sugli incidenti stradali in Calabria), negli ultimi anni il numero di questi eventi è in calo, grazie anche alle novità normative in materia e, forse, a una maggiore attenzione e consapevolezza da parte degli utenti della strada. In dettaglio, nel corso del 2017 sono stati registrati in regione 2908 incidenti stradali con vittime, che hanno la morte di 100 persone e il ferimento di 4868 utenti della strada (con 21 pedoni morti): rispetto all’anno precedente il dato complessivo è calato di circa 50 unità, così come è diminuita l’incidenza del tasso di mortalità (meno 16,67 per cento).

Le iniziative di sensibilizzazione

Negli ultimi tempi, dunque, c’è stato qualche lieve segnale di miglioramento nelle casistiche, anche sulla scorta delle numerose campagne di informazione e sensibilizzazione che sono state portate avanti da varie associazioni e operatori del settore, compresi i portali di vendita come EuroimportPneumatici, che sottolineano a più riprese la necessità di adottare comportamenti ideali riguardanti le gomme, come controllo dell’usura, rispetto delle normative stagionali e così via. Una delle più ampie e durature è l’iniziativa Vacanze Sicure promossa da Assogomma e FederPneus, che con la collaborazione della Polizia Stradale cerca di evidenziare l’importanza di mettersi alla guida di auto sulle quali sono montate gomme in buono stato di salute.

Il focus sulla Calabria

Per la precisione, la campagna è stata lanciata quindici anni fa e viene realizzata attraverso una serie di controlli a tappeto eseguiti dagli agenti della Polstrada lungo le strade italiane, con una rotazione tra le regioni “partecipanti”: la Calabria, ad esempio, è stata oggetto delle verifiche nel 2017, mentre l’ultima edizione ha visto interessate Lombardia, Veneto, Liguria, Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise. Quello che emerge è che gli italiani hanno ancora difficoltà a considerare gli pneumatici centrali per la sicurezza stradale, con un numero crescente di irregolarità.

Le province peggiori d’Italia

A livello nazionale, quest’anno le non conformità complessive delle auto fermate hanno raggiunto la preoccupante soglia del 25 per cento, con un incremento di quasi 7 punti percentuali dal 18 per cento dell’indagine 2017 che va a tutto discapito della sicurezza delle strade. La Calabria, in realtà, si contraddistingueva in negativo già lo scorso anno, visto che in regione il solo tasso di non conformità relativo agli pneumatici superava già il 19 per cento, con le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Cosenza segnalate tutte tra le peggiori d’Italia per mancato rispetto delle norme sulle gomme.

Le problematiche più comuni

Tra gli errori più frequenti commessi dagli automobilisti calabresi (o comunque da guidatori che transitano sulle nostre strade) ci sono l’utilizzo di equipaggiamento non omogeneo (ovvero gomme diverse per modello e tipologia sullo stesso asse) e montaggio di pneumatici invernali in piena estate, ma anche veri e propri “orrori” come impiego di gomme visibilmente danneggiate (quasi il 4 per cento dei controlli) o comunque usurate oltre la soglia massima di 1,6 millimetri di spessore del battistrada.

Sicurezza e pneumatici

Per capire l’importanza della guida con pneumatici “in forma” facciamo riferimento a uno studio inglese pubblicato nei mesi scorsi, dopo 18 mesi di indagini portate avanti dalla Highways England, la società che gestisce le principali strade britanniche, che ha analizzato i detriti delle gomme dopo gli incidenti. Ebbene, in quasi 6 su 10 episodi i danni alle gomme erano dovuti a forature portate da detriti incastrati nella copertura, mentre in un quarto derivavano da pressioni non corrette degli pneumatici. Come sintetizza Richard Leonard, responsabile della sicurezza di Highways England, questi due semplici dati confermano “che gli automobilisti dovrebbero giocare un ruolo più importante nell’assumere abitudini virtuose nel controllo della pressione delle gomme, della profondità del battistrada residuo e di altre difettosità prima di mettersi in viaggio”, un’abitudine che potrebbe salvare numerose vite.

Le stampanti fotografiche: caratteristiche e curiosità

Una volta c’erano i rullini e le fotografie si sviluppavano nelle camere oscure con prodotti chimici e tanta esperienza. Con l’avvento della fotografia digitale tutto questo è scomparso quasi del tutto e le fotografie sono diventate immagini da stampare al pc. La cosa fondamentale per una buona riuscita, è avere una buona carta fotografica sulla quale stampare e una stampante che permetta di stampare fotografie, anche in diversi formati.

Perché scegliere una stampante fotografica?

Le normali stampanti non possono soddisfare il desiderio di avere le proprie fotografie in pochi minuti come le stampanti fotografiche. La carta fotografica è un supporto particolare dove stampare in quanto, essendo molto liscia e poco porosa, ha bisogno di un inchiostro e una stampa particolari.

Una stampante fotografica è progettata per i tagli, le carte e la resa qualitativa necessari per le fotografie. Anche se un tempo erano macchinari molto grandi e pesanti che erano usate principalmente dai fotografi e dagli stampatori. Ora invece ce ne sono di piccolissime, Wi Fi e con tante altre qualità molto utili.

Come scegliere la migliore stampante fotografica per voi

Se siete appassionati di fotografia, o volete stampare sempre i vostri ricordi, avrete bisogno di sapere quale stampante potrebbe essere la migliore per voi. In questo articolo vi daremo dei consigli ma tutte le guide particolari le potete trovare sul portale stampanti.com, dove troverete consigli particolari sulla canon ip7250, una stampante inkjet con un ottimo rapporto qualità prezzo e caratteristiche migliori rispetto ad altri modelli mono funzione della stessa fascia di prezzo.

La scheda tecnica di ogni stampante riporta delle caratteristiche che è bene tenere presente al momento della scelta a partire dal tipo di tecnologia di stampa al formato di carta che indica fino a che dimensioni può stampare le foto e in che risoluzione. Come tutte le stampanti, hanno delle caratteristiche importanti da tenere presenti come la velocità di stampa, il tipo di connessione con il pc, il peso, la dimensione e il prezzo.

In commercio poi, esistono alcuni modelli di stampanti fotografiche che, date le loro dimensioni molto compatte e la compatibilità bluetooth o Wi Fi, sono portatili e permettono di stampare generalmente in formato 10 x 15 cm.

Le stampanti fotografiche multifunzione hanno molte funzioni aggiuntive come lo scanner integrato e funzionano quindi anche da fotocopiatrici, possono avere diverse modalità di inserimento dati tramite memory card, tramite bluetooth o USB oltre al collegamento con il pc, inoltre possono caricare la batteria della macchina fotografica.

Alcune stampanti fotografiche permettono inoltre di ritoccare le foto senza passare dai programmi del pc, spesso complicati da usare. Naturalmente i fotoritocchi sono molto semplici come correggere gli occhi rossi, la luminosità della foto o le possibili sfocature o ritagliare pezzi di immagine.

La dimensione comune delle fotografie stampate è 10 x 15 cm e le stampanti senza opzioni che permettono di stabilire la dimensione hanno questo formato come pre impostato.

Quali sono le tecnologie di stampa per le stampanti fotografiche?

Le tecniche di stampa di una stampante fotografica non differiscono molto dalle stampanti tradizionali:

  • Stampanti a getto di inchiostro: consumano molto inchiostro rispetto alle stampe tradizionali;
  • Solid Ink: in questa tecnica l’inchiostro è solido e viene fuso prima di essere passato su un tamburo insieme agli altri colori. La qualità di stampa risulta essere ottima e si possono avere supporti diversi rispetto alla carta.
  • Getto termico di inchiostro: un trasferimento termico sfrutta il riscaldamento ma il lato negativo è che ha bisogno di un supporto di stampa che resista a temperature di circa 400 °C.