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Presentazione del libro di Giuseppe Tricò “Diario di un ragazzo bipolare”

COSENZA – Sarà presentato domani, giovedì 5 novembre, alle ore 17,00, al Chiostro di San Domenico, il libro di Giuseppe Tricò “Diario di un ragazzo bipolare”, edito da “Youcanprint”.giuseppe tricò
L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Cosenza e alla presentazione del volume parteciperà l’Assessore alla Comunicazione e agli eventi Rosaria Succurro.
Diario di un ragazzo bipolare narra le vicende di un giovane ventitreenne reduce da una storia d’amore molto particolare. Tre anni prima delle confessioni scritte nel diario,  il protagonista della storia ha incontrato quella che nel libro chiama “la dama”. Da qui comincerà per il ragazzo un lungo periodo di confusione in cui si alterneranno momenti di degenerazione e ripresa.
“La semplice descrizione del libro – si legge in una recensione all’opera prima di Giuseppe Tricò – non basta per comprendere la storia del ragazzo bipolare e per abbracciare tutti i suoi pensieri e vagheggiamenti: bisogna leggerlo per scoprirsi, pagina dopo pagina, in accordo o in disaccordo con lui sulle concezioni che ha del mondo. La storia con la “dama” è la molla che ha fatto scattare in lui dubbi esistenziali  e considerazioni misantrope; ma attenzione, il ragazzo bipolare non cade nel pessimismo né nell’autocommiserazione; forse è un semplice ragazzo come tutti che in un’età così critica alterna momenti di ardori rivoluzionari ad altri di estrema apatia; sa di vivere in un mondo conformato e conformista, ma è consapevole di voler cambiare la sua situazione, a tutti i costi”.
Alla presentazione del libro, oltre all’Assessore Succurro e all’autore, parteciperà Pia D’Alessandro, con il compito di introdurre l’incontro e di sollecitare la discussione.
Giuseppe Tricò è nato a Paola nel 1993 e studia Servizio Sociale all’Università della Calabria, disciplina scelta per la sua passione per la psicologia e la sociologia.

“Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna presentato a “I Fatti Vostri” su Raidue

Il dramma dei migranti, raccontato nel nuovo romanzo “Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna, edito da Falco, è approdato nel programma televisivo di Rai Due “I Fatti Vostri” condotto da Giancarlo Magalli con la regia di Michele Guardì. Dopo la presentazione di domenica scorsa alla BookCity di Milano, la storia del piccolo migrante somalo sbarcato a Lampedusa  continua a riscuotere interesse e consensi, emozionando lettori e critici.fattivostri2

Con l’autore, nello studio della popolare trasmissione della Rai, anche un giovane migrante che ha raccontato la sua avventura vissuta da bambino: un lungo viaggio durato tre anni, tra deserto e mare, fino allo sbarco a Siracusa e, poi, il trasferimento a Roma, dove ha trovato lavoro come facchino in un albergo. Omar Saco, questo il suo nome, ora ha 22 anni, si è sposato con una connazionale ed ha pure una splendida bimba di due anni. Nel corso del programma, Pegna ha spiegato come è nato il romanzo: “Il desiderio di raccontare la storia di questi migranti in modo diverso dalle cronache, attraverso la loro stessa voce e con gli occhi di un bambino, sentire le loro emozioni e le loro speranze, si è incrociato con l’incontro su una spiaggia siciliana di un ragazzo di colore che cacciava meduse con le mani per ripulire il mare ai turisti e raccogliere monete. La visione di quel ragazzo che, a suo modo, si è inventato un lavoro, mi ha convinto a immaginarlo protagonista del mio romanzo, dalla partenza da Chisimaio, dove lascia la sua infanzia e i suoi ricordi di bambino, al suo sbarco in Sicilia, fino a  quando, imparato a perfezione l’italiano da una maestrina di San Vito Lo Capo, decide di raccontare il  suo passato…”.

Emozionante il racconto di Omar, al quale gli scafisti avevano garantito, al costo di 1200 dollari, addirittura una nave dotata di ogni comfort e perfino di un campo di calcetto, per poi, invece, trovarsi costretto a salire su un gommone stracarico di altri migranti. “La traversata del deserto, prima di arrivare in Libia – ha detto il ragazzo – è durata sette giorni a piedi, ma i ricordi del cielo del deserto sono bellissimi e indimenticabili!”.

“Una storia – ha concluso Pegna – che parla al cuore, aprendo ai sentimenti, al rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, usando la chiave della bontà e degli affetti”. Sullo sfondo, come ha sottolineato lo stesso conduttore, i numerosi temi di questi giorni: dal razzismo all’accoglienza, all’integrazione che, in questo commovente romanzo edito da Falco, si schiudono in una grande storia d’amore con finale da autentica fiaba moderna, già  approdata con successo anche in molte scuole.

Questi gli altri appuntamenti imminenti confermati per “Il cacciatore di meduse”: il 1 novembre alle ore 17.00 sarà presentato in “Melito Libro Aperto”, presso il Circolo Culturale Meli di Melito Porto Salvo (RC); il 5 novembre alle ore 14.00 nella rubrica “Cibo per la mente” di Livia Blasi nel Tgr Rai.

“Storie di Straordinaria Dislessia”. A Cosenza sabato 31 ottobre la presentazione del libro

COSENZA – Grazie all’Associazione PerCorsi di Cosenza, l’autrice dott.ssa Rossella Grenci sarà a Cosenza  sabato 31 ottobre alle ore 17 per la presentazione del libro presso la libreria Ubik in Via Galliano. Parteciperanno all’incontro anche la dott.ssa Monica Fortino, Tecnico dell’apprendimento e Presidente dell’Associazione PerCorsi, la dott.ssa Silvia Lanzafame, giovane dislessica e Presidente dell’Associazione Italiana Dislessia Sezione di Cosenza, e la dott.ssa Caterina Perrelli, Pedagogista e Consulente familiare.StorieDiStraordinariaDislessia

Sarà questo un modo per confrontarsi su una tematica spesso trascurata e intorno a cui gravita ignoranza e disinformazione. La dislessia altro non è che la mancata automatizzazione del processo di lettura, caratteristica che determina una serie di difficoltà, anzitutto in ambito scolastico, ma che si manifesta sempre in soggetti con QI pari o superiore alla media. Spesso, erroneamente, il ragazzo dislessico viene giudicato pigro, con scarse capacità, non adatto,Storie di straordinaria dislessia dimostra come queste “etichette” siano non solo false, ma anche in assoluto lontane dalla realtà. Ecco perché è fondamentale comprendere che “Essere dislessici non significa affatto non riuscire a realizzare i propri sogni.”

Calabria ti odio, illibro di Francesco Cirillo

Presto la presentazione di Calabria Ti Odio dello scrittore di Diamante Francesco Cirillo.locandina (2)

Attraverso 50 storie, Francesco Cirillo scandaglia tutta la regione e ne tira fuori storie maledette e storie belle e d’amore. La Calabria che tutti vorremmo amare e che invece odiamo per l’indole sottomessa del popolo calabrese, per i poteri forti che controllano tutto dalla massoneria, ai partiti politici, alle amministrazioni. E’ un affresco della Calabria come non è stato mai raccontato.

Cinquanta storie di persone che hanno scelto di vivere in Calabria, in luoghi bellissimi e distrutti, innamoramenti che al contrario spingono a restare in una terra difficile. Francesco Cirillo, con la sua scrittura diretta e forte come ci ha insegnato da diversi anni attraverso i suoi libri taglienti, ci racconta diverse storie contrastanti fra di loro e ci parla di inquinamenti, di speculazioni edilizie, di opere abbandonate, di traffici illeciti.

Una Calabria che non viene raccontata, che viene nascosta, in nome del turismo di massa, degli investimenti europei, delle scelte politiche sbagliate. Un piccolo saggio per capire meglio questa difficile regione dove interessi della ‘ndrangheta, della politica malsana, delle massonerie si intrecciano irrimediabilmente. Il libro inizia con una lettera di intenti. Non si vive in Calabria se non si è innamorati. Il titolo spiega cosa pensa lo scrittore sul perché bisogna andare via da questa terra salvo che non si sia innamorati. Da qui le storie si dipanano attraverso un viaggio in diversi luoghi della Calabria.

Così Cirillo ci parla del caso di Antonella Politano di Paola e della sua famiglia totalmente decimata dai tumori, colpevoli i vapori venefici provenienti da una vicina centralina elettrica. Poi si sposta a Praia a mare e ci racconta della Marlane attraverso il racconto di un ex operaio, Angelo Ponzi, sopravvissuto alla carneficina e sempre della Marlane, Cirillo ci parla di un altro operaio, Francesco De Palma. Poi ecco una serie di storie legate all’immigrazione, alla povertà, all’abbandono e passano i racconti da Praia a Mare dove diversi nuclei familiari vivono in una discarica sotto gli occhi di tutti, all’esperienza di Padre Fedele a Cosenza, agli immigrati di Falerna dimenticati in un villaggio. E non poteva mancare la storia di natale de Grazia misterioso morto durante l’inchiesta sulle navi dei veleni in Calabria. Non mancano storie belle d’amore, di paesi in lotta per difendere il proprio paesaggio, di luoghi storici come Guardia Piemontese e dei suoi valdesi.

Quindi eccolo percorrere la statale 106 nella Sibaritide, la ss. 18 piena di turisti, eccolo a Rossano e Montalto per parlare degli elettromostri, e sul Pollino per parlare degli scempi nel parco più bello e grande d’Europa. Francesco Cirillo parla anche in positivo, di tradizioni pasquali e di feste popolari ancora esistenti nei territori, di paesini ancora intatti che potrebbero rappresentare la ricchezza della nostra regione. Francesco Cirillo dà anche delle indicazioni come uscire dalla nostra arretratezza e ne parla in un piccolo saggio sulla decrescita, nella speranza che chi conta nella nostra terra possa esserne illuminato. Una speranza che non vive oggi nell’animo dello scrittore. Cirillo è un sognatore, un don Chisciotte che per anni ha lottato contro i mulini a vento della malapolitica.

Ne scrive di altri Don Chisciotte, come Rosario Migale, Franco Nisticò, Domenico Lucano, Pasquale Cavallaro. Il libro si conclude con un atto d’amore alla sua compagna Francesca che gli illumina la creatività e si conclude con un viaggio nella malasanità calabrese, da lui stesso vissuto che lo ha portato fuori regione per una delicata operazione chirurgica. Un libro che tutti dovremmo leggere per capire la terra dove viviamo e da come possiamo uscirne vivi.

Dopo la BookCity di Milano il “Cacciatore di Meduse” approda su Raidue

Dopo la presentazione di domenica scorsa alla BookCity di Milano, a cura del giornalista Roberto Gelmini, ex direttore della Nazione e caporedattore del Corriere, “Il cacciatore di meduse”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna, che racconta la storia di un piccolo migrante somalo, continua il suo viaggio con numerosi appuntamenti.

Il dramma dei migranti, che in questo emozionante romanzo edito da Falco diventa una grande storia d’amore con finale da autentica e commovente fiaba moderna, domani approda nel programma televisivo di Rai Due “I Fatti Vostri”, condotto da Giancarlo Magalli. A confrontarsi con l’autore ci sarà anche un giovane migrante che racconterà la sua avventura.ifattivostri

L’originalissimo ed emozionante romanzo, che porta i lettori nell’ avventura di un piccolo somalo sbarcato a Lampedusa con la mamma e un Pinocchio di legno, dopo le varie presentazioni delle scorse settimane, tra cui quella della versione in braille per ciechi e ipovedenti a cura dell’Uici di Vibo Valentia e la copertina dei libri da leggere sul tema dell’immigrazione su Panorama.it, è approdato con successo anche in molte scuole.

All’Istituto Superiore Mario Ciliberto di  Crotone, alcune insegnanti hanno scelto questo libro per approfondire con i loro studenti i vari temi attualissimi che fanno da sfondo al romanzo, dal razzismo all’accoglienza, all’integrazione.

“Un romanzo che apre ai sentimenti, al rispetto degli altri e delle loro infinite diversità, usando la chiave della bontà e degli affetti – sottolinea l’editore Michele Falco –  è certamente uno strumento unico per parlare ai giovani delle tante storie di questi giorni”. La narrazione cattura il lettore, incanta, anche grazie a descrizioni di una natura aspra ma meravigliosa, lo trasporta in un’atmosfera di vibrante umanità con l’identificazione e la proiezione nel personaggio principale, di cui condivide amarezze e delusioni, ma anche speranze, attese e desideri, fino alla sorprendente conclusione.

La struggente storia di Tajil, un bambino nero che non sapeva di essere diverso perché nel suo villaggio a Chisimaio tutti avevano il suo stesso colore della pelle, convince per la capacità di dare voce agli stessi migranti, alle sofferenze e ai sogni di chi è misero o diverso, discriminato per il suo stato di povertà o per il colore della pelle.

Effetto inevitabile del testo letterario di Ruggero Pegna è quello di un’autentica sferzata contro il razzismo, verso il superamento di pregiudizi e di steccati culturali che mal si accordano con il rispetto dell’umanità e delle diversità e la convivenza civile a ogni latitudine.

«La Terra è di tutti, diceva mio nonno e, per questo, sto bene anche qui, in mezzo a gente con la pelle diversa dalla mia. […] Penso che il nonno avesse ragione quando diceva che la bontà non dipende dal colore della pelle, ma da quello del cuore. ».

Intanto all’orizzonte nuovi importanti appuntamenti: il primo novembre alle ore 17.00, “Il cacciatore di meduse” sarà presentato in “Melito Libro Aperto”, presso il Circolo Culturale Meli di Melito Porto Salvo (RC); il 5 novembre alle ore 14.00 nella rubrica “Cibo per la mente” di Livia Blasi nel Tgr Rai.

Alfredo Bruni presenta “La donna che Dio non volle”

Dopo 28 anni di assenza dal mondo editoriale, complice la poetessa Romilda Ciardullo, lo scrittore Alfredo Bruni torna dando alle stampe una nuova opera, La donna che Dio non volle, edita nella collezione “le fanzine de la colpa” della casa editrice La Mongolfiera del poliedrico Giovanni Spedicati.Senza titolo-1

Il libretto è realizzato in solo 51 copie, numerate e firmate dall’autore con illustrazioni di Luigi Bruni, il quale sta anche curando l’adattamento teatrale del testo. Si tratta di sei racconti, collegati tra di loro, che esplorano il mondo della scrittura, e attraverso un costante dialogo tra lo scrittore e la pagina, vengono toccati numeri temi di scottante attualità. La donna che Dio non volle è una piccola opera, difficilmente classificabile, che racchiude i motivi della prolungata assenza del Bruni, che dopo Il cane bugiardo, edito da Le Edizioni del Leone nel 1987, con prefazione di Dario Bellezza, si è sempre rifiutato di dare alle stampe altre sue opere. In passato aveva anche pubblicato Parole uguali (1977), Parole (1981, prefazione di Dante Maffia), Alfabeto (1982). Nel 2005 gli è stato conferito il premio della cultura L’Arca dei Sentimenti e nel 2014 il comune di San Demetrio Corone gli ha conferito il premio alla carriera.

“Il Lessico del cinema italiano” di Roberto De Gaetano alla Triennale di Milano

COSENZA – È  da pochi giorni in libreria il secondo volume del “Lessico del cinema italiano. Forme di rappresentazione e forme di vita” (Mimesis Edizioni) a cura di Roberto De Gaetano.

“Il Lessico del cinema italiano” è un’opera in tre volumi e 21 voci (che vanno dalla A di Amore alla Z di Zapping), che proietta uno sguardo nuovo e costruisce una mappa concettuale inedita della grande tradizione del cinema italiano.

Il Lessico alla Triennale di MilanoOgni voce si apre con il riferimento ad un film recente e ricostruisce genealogicamente la grande tradizione del cinema italiano dal muto ad oggi, letta attraverso la prospettiva tematica identificata dal lemma. Ogni voce si conclude con una filmografia costituita da 25 titoli chiave.

Il riscontro avuto dal “Lessico del cinema italiano” è stato molto significativo, con numerose iniziative e presentazioni, che hanno coinvolto non solo importanti sedi accademiche e istituzionali nazionali (Università Cattolica di Milano, Museo del Cinema di Torino, Cineteca Nazionale di Roma, Cineteca di Bologna),  ma anche estere, come l’Università di Dusseldorf, o come, di recente, la Casa Italiana Zerilli-Marimò della New York University, che è stata sede di due intense giornate di convegno dedicate all’opera: “Cinema and Italian Identity”

Il secondo volume del “Lessico del cinema italiano” sarà presentato alla Triennale di Milano, nell’ambito di BookCity, il 24 ottobre alle ore 16:00. Intervengono Gianni Canova e Roberto De Gaetano. Modera Giovanna Maffoni.

Per ulteriori informazioni sull’opera si può visitare il sito lessicodelcinemaitaliano.it.

Ecco Zoira & Max, i primi due protagonisti della serie creata da Bonifacio Vincenzi

La gatta rapita e Il mistero del vecchio mulino sono i titoli dei primi episodi delle avventure di Zoira e Max (edito da Ag  Book Publishing Editrice), dello scrittore di Cerchiara di Calabria, Bonifacio Vincenzo.bonifacio Vincenzi 1

Si tratta di due racconti di un libro con cui Vincenzi si presenta ai suoi lettori con una doppia avventura di due divertenti protagonisti,  Zoira e Max, una gatta e un cane che sicuramente sapranno conquistare i giovani lettori, essendo, appunto, le storie raccontate adatte  a un pubblico infantile.

Le illustrazioni sono di Germana Di Rago.

 

L’ultima fatica di Carmine Abate

ROSSANO (CS) – Carmine ABATE ha presentato ieri, mercoledì 14, il suo  nuovo romanzo “La felicità dell’attesa”. Ad ospitare l’anteprima nazionale del suo ultimo romanzo è stata una delle location storiche più prestigiose di Rossano: l’Auditorium Alessandro Amarelli che, insieme al Museo ed alla Fabbrica di Liquirizia, si conferma tra gli attori della vivacità e del dinamismo culturali non solo della Città del Codex, ma di tutto il territorio. All’evento, coordinato dal giornalista Serafino CARUSO, vi ha preso parte anche Cataldo Perri che ha eseguito alcuni suoi brani tra i quali un inedito creato appositamente per l’occasione e dedicato a uno dei protagonisti del romanzo, Andy Varipapa (una piacevole sorpresa sia per la platea che per l’Autore stesso).ABATE-AMARELLI14102015-   (10)

 La nobiltà di un sentimento quale l’amore che lega ben oltre la vita; la forza insita nelle donne erroneamente appellate come il sesso debole; il coraggio dell’emigrante che lascia la propria nazione e riesce ad essere protagonista vincente anche in terra straniera, cogliendo tutte le nuove opportunità che gli si palesano innanzi. Sono, questi, i fili conduttori dell’ultima fatica letteraria di Abate il quale ha intrattenuto una platea delle grandi occasioni (la sala era letteralmente gremita) con un reading letterario accompagnato dall’esibizione live dell’artista identitario Cataldo Perri.

 

Giuseppe Notaro presenta “La ragazza con la valigia”.

copertina_la ragazza_con_la_valigia E’ di questi giorni la pubblicazione dell’ottavo volume dello scrittore reggino Giuseppe Notaro. Il libro, dal titolo “La ragazza con la valigia”, edito da Calabria Letteraria Editrice del Gruppo Rubbettino, si aggiunge ai precedenti “C’era una volta”, “Il temporale e altri racconti”, “La casa di Annie”, “L’altro Vangelo”, “Una piccola storia”, “Al di là del tempo” e “Carine”.

Intrigante la trama del nuovo racconto riportata nella quarta di copertina: Un uomo e una donna. Una storia d’amore nell’Inghilterra contemporanea. Un meraviglioso ricordo nella ricerca della propria identità attraverso un profondo mistero…”.