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[Moba-Gaming] Nerd@30 Intervista Paolocannone

paolocannoneLeague of Legends, il MOBA che ormai si è conquistata la sua posizione nell’olimpo del gaming online, coinvolge i propri giocatori con Mondiali, seasons, invitational, breaks. Le persone si sfidano, combattono tra loro, ma spesso rimangono dei semplici volti con un nickname. Noi di Nerd@30 vogliamo mostrare al pubblico che i players non sono solo strategia ed un nome, per questo i nostri redattori Daniele e Giulio hanno intervistato per voi uno dei vincitori dell’Invitational italiano: Paolo Marcucci aka Paolocannone. Iniziamo subito con la prima domanda:

Chi è Paolocannone?

E’ un ragazzo che ha iniziato a fare streaming di League of Legends circa un annetto fa. Ho Iniziato a giocare”seriamente” verso gennaio, facendo lo scemo e avendo 10-50 viewers (spettatori in diretta) su Twitch. Era un hobby, una passione, giocare con la gente che ti guardava e ti prendeva in giro. Poi la cosa è cresciuta un po’ di più, sono diventato più “famoso” e allora la gente mi iniziava a chiedere anche coaching, lezioni in cui spiegavo ai ragazzi cosa bisogna fare in game. Riuscivo ad ottenere anche un po’ più di successo come giocatore, riuscendo anche a fare il Challenger (la Lega più alta nel gioco) in League of Legends. (L’ho detto che gioco a league of legend?) Sono entrato nel team Next Gaming circa sei mesi fa. Ho iniziato a collaborare con loro e siamo riusciti a vincere insieme  l’invitational organizzato dalla Riot durante il Lucca Comics.
https://youtu.be/GJH1EJQFbKQ

Perché support?

In realtà non ho scelto io il ruolo né ho scelto il campione, ho giocato per un anno e mezzo a League of Legends solo per divertirmi. Giocavo Blitzcrank e Alistar bot lane nelle 3v3, era una cosa di una tristezza clamorosa. Un giorno un ragazzo, parliamo di 3 anni fa (per un anno e mezzo il gioco competitivo non l’ho proprio visto) mi ha detto “tu sei bravo con Blitzcrank!” e da quel giorno ho giocato solo quel campione fino ad arrivare in diamante 1. Ma se avessi continuato a giocare solamente questo campione non sarei riuscito a salire più di questo punto. Scegliere solo un campione, per quanto abbia dei vantaggi, perché chiaramente tutte le capacità che quel campione te le metti nel cervello e non te le levi più, chiaramente è limitante da altri punti di vista! In primo luogo se il campione fa schifo (e questo è il caso) poi il  campione può essere facilmente caunterato da altri personaggi. Dovevo ampliare un po’ la champion pool a cui posso attingere, quindi ho iniziato a giocare anche Janna, Karma e Morgana. So’ giocare chiaramente tutti gli altri support ma non ho molta confidenza con loro. Il ruolo del support è derivato dal fatto che giocassi Blitzcrank! Cioè, quando io ho iniziato a giocare 5v5, (ricordo che io per un anno e mezzo ho giocato solo 3v3 rimanendo ignorantissimo) mi hanno detto: “guarda che questo campione deve andare support” e io “ah” e sono andato support.

Daniele: Quindi non scelte di quelle: “no io vado support perché mi piace aiutare gli altri”…

Giulio: Non è che gioco Blitzcrank perché sono support ma sono support perché gioco Blitzcrank.

Paolo: Esatto bravo!

https://youtu.be/5FwjZ7lu4Uo

Riguardo la tua esperienza nel team Next Gaming, com’è essere in un team?

Un’esperienza molto bella. Purtroppo non ci siamo allenati tanto infatti, prima della finale al Lucca Comics io ero convinto che avremmo perso. Non giocavo a League of Legends da due settimane quindi ero un po’ “arrugginito”, diciamo così. Ero abbastanza convinto che avremmo perso. Il team comunque, più che composto da colleghi lo definirei come gruppo di amici, compagni, ci divertiamo a giocare insieme. Spesso ci insultiamo ma ciò non comporta che ci odiamo! Mi diverto con tutti loro, e se non mi divertissi (che è tuttora la cosa che mi interessa di più del gioco) non giocherei.

https://youtu.be/_3qP0AIpCTk
Come ti sono sembrati i mondiali di quest’anno?

Purtroppo non li ho seguiti tantissimo. Ho seguito bene solo la finale e la semifinale. Per il resto ho visto solo gli highlights. Ero molto concentrato sul Lucca Comics, era il mio primo Lucca Comics. Fatto sta che di nuovo si sono confermati i coreani come il team migliore e questa cosa mi mette un po’ ansia e un po’ di tristezza, perché è come se avessero dei geni più “buoni” dei nostri e che quindi sono più bravi a giocare. Vediamo se cambierà qualcosa con la nuova stagione, con i cambiamenti della season 6, speando indeboliscano un po’ loro e favorendo noi europei e i giocatori americani.

https://youtu.be/5QaM_nbGIUE

Come hai visto le prestazioni degli Origin e dei Fnatic? Girano addirittura delle teorie “cospirazionistiche” che dicono che abbiano perso volontariamente.

No, non credo che i coreani abbiamo bisogno di questi mezzucci. Gli Origin e i Fnatic sono due grandi squadre e il mio sogno era quello di vedere una finale tutta europea. Sogno puntualmente smentito in semifinale. Ma, da qui a pensare teorie cospirazioniste… no, no, non credo. Penso che siamo semplicemente più scarsi rispetto ai coreani. Che poi chiaramente c’è il tipico argento 5 che dice: “Che scarsi gli Origin!”. I coreani sono un altro pianeta.

https://youtu.be/9lizx7koB8k

Com’è la vita da player professionista?

Non mi definisco proprio un player professionista. Per player professionista io intendo Yellowstar, cioè un giocatore che ci ha fatto i soldi col giocare. E io questa cosa non l’ho mai fatta! Io ho vinto, in soldi, alla fine del Lucca comics sai quanto? 25€ in codice RP. Non si può definire paga da giocatore professionista. Un minimo guadagno lo ricavo dallo streaming, con gli iscritti al canale, le persone che mi supportano perché li faccio ridere, perché insegno qualcosa, mai visto un euro dal giocare competitivo né mi ritengo abbastanza bravo da dire: “vabbè non riesco a fare i soldi ma sono bravissimo” nemmeno quello. Quindi, no, sono uno che fa finta di giocare bene, ma un giocatore a cui mancano tante cose per arrivare ai livelli più alti.

https://youtu.be/Q6uLAg8Vb3c

Come vivi il rapporto con la community di League of Legends?

La community di League of Legends, in generale, non è la più carina. Ho fatto vari video in merito. È una comunità molto tossica e sempre pronta a saltare alla giugulare dell’altro appena fa una cavolata, con frasi del tipo: “aaaah! Fai schifo!”. Non è una cosa proprio carina. Con i miei stream, dal mio piccolo, cerco di arginare questi fenomeni. Sono sempre positivo, sempre carino, se voglio flammare. Se voglio insultare una persona, scrivo:”tuo padre è grasso” senza inviare, poi cancello e scrivo “dai ragazzi ce la possiamo fare!”. È giusto un effetto placebo per me, tutto l’odio che provo in quel momento verso gli altri me lo tengo per me, invece di rovinare la giornata altrui.

Daniele: io ci provo anche, ma continuano a flammare di brutto e in una maniera orribile.

Paolo: c’è il tasto “mutare”. Io lo faccio appena sbaglio. Prevedo che sto per essere flammato e muto prima.

https://youtu.be/SlpQ3Pjo_UU

Giulio: Chi grabba meglio tra Blitzcrank e Thresh?

Non c’è chi grabba meglio. Sono due grab differenti. Il primo, quello di blitzcrank, è rapido, più spesso e più largo

Giulio:  Fa più danni però, nel senso che in team fa fare più errori. Mi grabbo Alistar!

Esatto, non è proprio il massimo. Ha meno crowdcontrol rispetto a quello di thresh. Quello di Blitzcrank è più facile da prendere a elo (punteggio nelle ranked) bassi: argento, silver, oro. Quello di Thresh più facile da prendere ad elo alti quindi: Master, Challenger, Diamante alto. Perché questo? Una meccanica comune degli elo alti è il sidestep. Il sidestep è il passo di lato che è la tipica azione che si fa per evitare uno skillshot lineare. Se Blitzcrank mi vuole grabbare, invece di tirare dritto come un bronzo, dove va? O a destra o sinistra giusto. Il grab di thresh è avvantaggiato perché se uno è intelligente prova a predire la schivata dell’avversario e, visto che agisce come se laggasse, (il grab di thresh è più lento) da il tempo al nemico di mettersi dove stai grabbando. Quindi è meno immediato! Dai tempo all’avversario di sbagliare! Perché dietro ogni grab, ricordiamoci, che c’è sempre un errore nemico. A volte si fanno dei mindgames della Madonna in cui io penso che tu pensi che mi stai prendendo allora io predico che tu non mi predici quindi non schivo nulla vado dritto come un bronzo, tu hai predictato ma in realtà non hai predictato nulla perché io non mi sono mosso. Questi sono dei ragionamenti che posso fare nella mia testa malata!  Il problema qual è? Che la prima volta che becchi un grab, se ne becchi un altro e poi ne becchi un altro ancora, lo mandi in uno stato di paranoia, perché tu gli sei entrato nel suo modo di pensare (e così è la maggior parte delle volte) e quindi anche se sbagli il grab, lui prende e flasha subito perché è sicuro che lo prenderai. È spesso questo meccanismo che ti fa vincere le partite da support.

https://youtu.be/q6hnhS9KWKw

Come ti senti a giocare contro dei campioni come un Rengar che possono uccidere in poco tempo?

In realtà con i nuovi cambiamenti della Season 6 Rengar è stato un po’ nerfato, perché tutti gli ADC saranno più difficili da uccidere. Come Graves, che lo hanno ReWorkato in maniera tale che un Rengar non lo può ammazzare. A parte che è molto ingiusta come cosa, ma hanno buffato tutti gli adc per evitare proprio che questi poveri cristi muoiano in uno schioccare di dita! Hanno nerfato i Mid Caster rendendo il game più rapido. Nelle stagioni precedenti, la Riot voleva evitare lo “snowball”. In questa stagione invece sembra che voglia promuovere game che durino di meno. Preferisco un game deciso di 25 minuti rispetto ad un game di 50 minuti dove alla prima ca**ata si perde il game. Quello mi mette un po’ ansia, anche perché se perdi una partita di 50 minuti ti vuoi buttare da un palazzo! mentre perdere la partita di 20 minuti dici: “e vabbé… è andata così”.

https://youtu.be/a_lY0BMO1b8

Con queste maestrie, da ADC, personalmente, mi sento meglio. Cure, Cure ovunque!

Hanno buffato molto i support come Janna e Soraka. Tutte quelle cure ora sono fastidiose, però vedremo se le nerferanno in seguito. A me non dispiace a essere sincero. Sono riuscito a carryare varie partite per questo e perché hanno nerfato il TP (teletrasporto) che era la summoner spell che rendeva più brutte le schermaglie in bot lane. Tu ti stai picchiando, facciamo all-in e appena fai quel passo in avanti di troppo, due TP bot lane e andate a fare in c***! Il giocatore non può fare nulla! Quindi con il nerf al TP ne vedremo meno e forse addirittura zero invece che solamente uno top lane. Sarà un meta più avvincente.

https://youtu.be/uNhkVpXp5LM

Penso abbiano fatto tutte queste modifiche nel tentativo di bilanciare il tutto, cosa ne pensi?

Il bilanciamento perfetto non può esserci in League of Legends. Ci sarà sempre quel campione un po’ più forte e poi a quel campione verrà un po’ nerfato oppure verrà trovata una maniera per counterarlo. Sono i giocatori a trovare un modo di bilanciare il gioco.

E quindi, come bilanciare Tahm Kench?

Tahm Kench… bella domanda… effettivamente andrebbe nerfato come campione perché non esiste un support che premi W e salvi gente da qualsiasi morte incombente. Questo non ha senso! Innanzitutto gli potrebbero allungare il cooldown della W, facendo subire l’eventuale danno che riceve mentre sta’ mangiando un nemico anche alla persona nella pancia. Vedremo se lo faranno ma in ogni caso io lo banno sempre.

https://youtu.be/cmSIBhrZ_YE

Come ti hanno trattato e come ti sei sentito trattare dagli altri quando ti hanno visto a Lucca come campione italiano?

In realtà ho un rapporto con i ragazzi che mi seguono molto amichevole. Non è un rapporto “scusa, son meglio io”, non li tratto come numeri. Ci scherzo e mi prendono in giro la maggior parte delle volte. L’affetto l’ho avuto sia prima che dopo la finale, chiaramente la finale mi ha fatto un po’ di pubblicità! Di base avevo tanta gente che mi seguiva e mi supportava già e questa è una cosa bellissima. Ho fatto veramente tante foto e non credevo di farne più di mille con ragazzi che mi dicevano “paolo vuoi fare una foto?” e io “ehm, si” ma volevo fare tutto tranne che foto o parlare! Avevo la voce a pezzi per dire ca**ate tutto il pomeriggio e intrattenere i ragazzi che passavano lì allo stand. Quindi molto molto stancante ma al tempo stesso molto molto bello sapere che c’è così tanta gente che ti vuole bene e spero poca che ti voglia picchiare o uccidere.

https://youtu.be/HJmeXP8_aHI

Paolo, come hai superato il problema “genitori”, che vedono i propri figli player come “falliti”?

Non l’ho superata, guarda. non l’ho superata. Neanche se dico che faccio i milioni di euro con lo streaming non la supero. Non credo si possa superare quindi… niente.

https://youtu.be/vciFkQqpsto

Gaetano Ferraro ci ha chiesto: “chi ti ha introdotto a League of Legends”?

Nessuno, da solo. Oddone… un video di Oddone. Uno che giocava nei TSM come Jungler, vidi quel video e ci iniziai a giocare. Era in inglese, Season 2, appena uscita Ahri (il campione) era natale mi pare. Poi ovviamente ho convertito un mio amico, quello con cui giocavo Alistar in bot lane.

https://youtu.be/lYZp-FckHQA

Continuerai a giocare Blitzcrank?

Adesso sto cercando di giocarlo di meno, perché non vale la pena. Il motivo per cui non sia riuscito a fare il Master in questa season è un po’ perché ho trollato e un po’ perchè ho giocato quel campione con cui non ho la win rate più alta. Potrei averla con Janna ad esempio. Con Blitz è più difficile!

https://youtu.be/8ZUKzVB3hc8

Ringraziamo nuovamente Paolo, augurandogli di continuare nel suo successo e magari, speriamo un giorno, di poter scambiare quattro chiacchiere dal vivo per i nostri lettori. Un saluto dalla redazione di Nerd@30 e da Paolocannone, che potete seguire sul suo canale twitch: paoloidolo. A presto!
https://youtu.be/Q7k1GB68qsU

Daniele Ferullo

Giulio Ciambrone

[Anime] One Punch Man, l’Anime Rivelazione che manda in Pensione Chuck Norris

one punch manOne Punch Man è senza ombra di dubbio l’anime del momento, come fu “L’Attacco dei Giganti” qualche tempo fa. Realizzata dallo studio Madhouse (Death Note, Death Parade, Monster, Hunter x Hunter 2011), la serie è l’adattamento animato dell’omonimo manga di One illustrato da Yūsuke Murata (Eyeshield 21). Al momento in Italia sono stati distribuiti 8 episodi grazie alla piattaforma di streaming legale VVVVID, raccogliendo un enorme successo sin dalle prime battute. Questa prima stagione avrà la durata di 12 episodi.
Partiamo dal presupposto che chi scrive ha letto giusto qualche capitolo del manga di Murata, di cui ho notato soprattutto la straordinaria dinamicità del tratto. I personaggi sono disegnati in maniera sublime e le scene d’azione sono semplicemente eccezionali. La recensione verterà totalmente sull’opera animata, senza nessun commento sulla fedeltà all’opera originale.

Trama:
La storia narra di un ragazzo di nome Saitama, che dopo un allenamento durato 3 anni ha finalmente raggiunto il suo obiettivo, diventare l’uomo più forte del mondo. La sua forza è tale da distruggere qualsiasi nemico con un solo pugno. Questo porta Saitama a passare la sua vita nella noia più totale, perché non riesce a trovare nessun avversario che riesca a resistere ad un suo pugno. Successivamente fa la conoscenza dell’androide Genos, con cui entrerà a far parte di un’associazione di eroi. Il suo obbiettivo ora è quello di diventare uno dei supereroi più popolari.

Commento:
OPM rientra a pieno merito nella categoria dei “battle shonen”, ovvero un manga/anime da combattimento indirizzato ad un pubblico adolescenziale.
Quello che a mio avviso colpisce maggiormente di quest’opera è la sua diversità rispetto ad altri manga/anime dello stesso genere. Goku, Naruto, Ichigo, Kenshiro, Rufy, Yusuke Urameshi e Gon sono tutti personaggi accomunati da un obiettivo, quello di diventare più forti per battere qualsiasi avversario. In One Punch Man scopriamo che il protagonista ci è già riuscito. One è riuscito nell’intento di decostruire sia un genere che una delle frasi fatte più famose che esistano: “Non si finisce mai di migliorare”. Saitama non ha bisogno di migliorare, è già il migliore. La genialità dell’opera sta proprio in questo, nel fatto che l’autore ha messo subito in chiaro che Saitama batterà qualsiasi avversario con un solo pugno. Dall’altro lato abbiamo degli eroi depotenziati (rispetto al protagonista) o completamente inutili e una popolazione che non vede di buon occhio il povero Saitama, che viene considerato come un imbroglione che sfrutta le fatiche degli altri eroi per fare successo. La curiosità sta proprio in questo: capire l’impatto che avrà l’ennesimo mostro distrutto dal pugno di Saitama.one-punch-man2
Una trama così semplice non poteva che avere un grande impatto sul pubblico.

Comparto tecnico:
Lo studio Madhouse rappresenta da sempre una garanzia per quanto riguarda l’apparato tecnico.
Ma partiamo dalla straordinaria sigla, che mette subito in chiaro quanto questo anime sarà visivamente gasante. Una delle migliori sigle degli ultimi anni.
Il character design è abbastanza curato e le animazioni sono semplicemente spettacolari. Partendo dal dinamismo delle vignette di Murata, la Madhouse confeziona delle scene d’azione veramente superbe, che per certi versi ricordano le fantastiche animazioni targate Gainax viste in Tengen Toppa Gurren Lagann. I combattimenti sono veramente esaltanti e i 22 minuti della puntata sembrano volare. Le musiche danno una grande mano ad accompagnare la devastazione provocata dai pugni di Saitama.

Conclusione:
One Punch Man è un anime di un divertimento assoluto. Lo consiglio a tutti gli amanti degli anime di combattimento e a chi cerca un anime leggero ed esaltante. Lo sconsiglio a chi negli anime cerca la completa serietà o chi non sopporta le gag comiche.

Antonio Vaccaro

[Events] A un Passo da “Il Risveglio della Forza”, Fumettomania incontra Star Wars

locandina evento star warsPer celebrare l’uscita del settimo lungometraggio della saga più amata della storia del cinema, Fumettomania Megastore conclude la serie di proiezioni sull’esalogia di Star Wars con il sesto episodio, Il Ritorno dello Jedi, del 1983.
In aggiunta tutta una serie di attività legate al mondo di Guerre Stellari per accogliere al meglio il nuovo film, “Il Risveglio della Forza”, in uscita nelle sale il 16 Dicembre. Fra queste un focus dal titolo “Come guardare, leggere e giocare Star Wars”, per comprendere tutte le complesse sfumature di questo affascinante universo, un quiz sulla galassia “lontana lontana”, che darà l’opportunità ai presenti di vincere premi esclusivi e, naturalmente, un rinfresco per tutti i partecipanti.

L’appuntamento è per domenica 29 Novembre dalle ore 16.00 in poi presso Fumettomania, che ha sede in via G. e F. Falcone, 64/66 (vicino il Biocontrol), a Cosenza! Naturalmente ci saremo anche noi di Nerd@30 assieme allo staff della cartoleria Bazinga di Rende.
Jedi, sith, ribelli, imperiali e cacciatori di taglie sono chiamati a partecipare portando amici e alleati. La Forza vi aspetta!

La Redfin Eventi lancia la II edizione di For Lady, Concorso Nazionale di Bellezza per donne over 30

RENDE (CS) – Reduce dal successo ottenuto nel mese di marzo, la REDFIN EVENTI torna a calcare le passerelle con una nuova edizione di “For Lady concorso nazionale di bellezza…e non solo…over 33″. Una Kermesse che avrà luogo domenica 29 Novembre, alle ore 18.00, nella cornice dell’Hotel San Francesco di Rende. Una serata inconsueta dove a farla da padrona sarà la bellezza matura e consapevole. Le protagoniste saranno le donne dai 33 anni in su: la bellezza si fonde con l’esperienza, la simpatia e lo stile, dove la bellezza si fonde con l’esser donna.

Come scrisse Katherine Pancol “Io amo le donne di una certa età, esse hanno più fascino delle giovani. Non si impara nulla da una pelle liscia, le dita scivolano, le rughe invece racchiudono mille meraviglie. Sono le isole del tesoro”.for lady
“Sono emozionato – afferma Ermanno Reda, patron dell’iniziativa – di poter essere nuovamente qui, in questa fantastica cornice, con queste favolose bellezze. Una seconda edizione frutto di un grande lavoro. Prima di ogni cosa, voglio ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo evento, e in particolare, Manuel Reda, Rita Rocchetti, Lucy Impieri, Massimo Moretti e Donato Bucceri che, mi hanno supportato durante la lunga organizzazione. In questa seconda apparizione – conclude Reda – molte sono state le donne iscritte, cosa che mi riempie di orgoglio e che conferma la perfetta riuscita della prima edizione, al punto da dover effettuare una prima selezione. Delle circa 40 iscritte solo 20 calcheranno la passerella domenica sera”.

Una manifestazione dove la bellezza si accompagna alla cultura grazie ad una giuria d’eccezione che annovera grandi nomi del piccolo e grande schermo, oltre ai numerosi esponenti del giornalismo, della musica e dello sport nostrano.

“Una giuria – chiosa la giovane Rita Rocchetti, membro della famiglia di For Lady – composta da grandi nomi che per il momento non sveleremo, una sorpresa per la grande serata. Posso solamente dire che al momento uno di loro sta lavorando sul set di una fiction Rai”. Anche quest’anno ampio spazio al sociale con l’organizzazione Actionaid, associazione senza scopo di lucro che promuoverà la sua campagna in favore dei diritti umani. Condurranno la serata Marco Tiesi e Franchino Perri.

[Anime] Prison School, una “sbirciata” alla commedia di Akira Hiramoto

prison schoolTra gli anime della stagione 2015 non poteva passare inosservata la commedia tratta dal manga di Akira Hiramoto, “Prison school“.

Per chi ha solo visto o cercato immagini in rete, Prison School può sembrare un banalissimo Ecchi con personaggi e scene col solo scopo di accrescere il fanservice, ma i curiosi/coraggiosi che sono riusciti a spingersi oltre l’imponente petto di Meiko (non credo siano necessarie presentazioni) hanno trovato un’opera più profonda di quanto si potesse immaginare.
È giunto in Italia grazie a VVVVID e tutt’ora il Live Action è in corso in simulcast con il Giappone.
La storia inizia in quello che è stato fino all’anno precedente un istituto prettamente femminile con l’arrivo dei nuovi studenti, di cui solo 5 maschi (i nostri protagonisti, o meglio eroi).prison school2
Il nostro quintetto si troverà subito in difficoltà in quanto nella scuola esiste un’organizzazione che cerca di impedire il dialogo tra i due sessi e, in preda alla disperazione per non essere riusciti a socializzare con l’altro sesso, decidono di organizzare un raid per spiare le grazie delle loro compagne di corsi. Piano che finisce subito male e introduce l’anime nella sua parte più importante: la prigione. La pena che prevede il codice scolastico per la violazione del regolamento è proprio un mese da scontare nella prigione scolastica, dove finiscono i cinque “detenuti”.
Seppur la trama non sia particolarmente elaborata, ogni episodio è ricco di colpi di scena che portano a sviluppi inaspettati.
L’ambiente dominante è sicuramente la prigione, da cui IL protagonista (per quanto i ragazzi siano importanti, la storia è incentrata su Kiyoshi) cercherà di evadere ad ogni costo. Personalmente questa situazione mi ha fatto venire in mente la serie televisiva “Prison break”.
Oltre le forme della vicepresidentessa, le espressioni facciali dei personaggi sono la vera forza dell’anime, alcune delle quali possono essere surreali, ma necessarie a far comprendere l’importanza della situazione.
Nel complesso si rivela un anime completo: caratterizzazione dei personaggi ben fatti, disegni piacevoli e citazioni storiche.

Giulio Ciambrone

Torna la manifestazione “Sposiamoci” a Cosenza. Iniziativa il 5 dicembre a Rendano

IMG_2957COSENZA – Il giorno dei “si”. Compirà quattro anni l’atteso evento dedicato al matrimonio organizzato da Giada e Selene Falcone dall’associazione “A Pois” con il patrocinio del comune di Cosenza. Dopo il successo registrato nelle precedenti edizioni,“Sposiamoci”- questo il nome della manifestazione – si prepara alla serata di “Alta Moda Sposa” all’interno della quale l’azienda “White sposa” presenterà gli abiti della nuova collezione 2016. L’appuntamento sarà sabato 5 dicembre alle 18.30 nella sala “M.Quintieri” del teatro Rendano.La serata aprirà con una mostra dedicata alle migliori aziende del settore sposa. Tra queste anche Scintille Montesanto, Villa Fabiano, AM color foto, Orrico Style. Seguirà la sfilata: in passerella gli abiti di alta moda dell’azienda bruzia e gli ori di “Scintille Montesanto” (ore 20.30). Un evento elegante che, a ridosso delle festività natalizie, renderà più dolce l’attesa.

Corso LSDJ all’Hacklab Cosenza, componi la tua Musica 8 bit

chiptuneCOSENZA – C’è chi fa musica con strumenti convenzionali, c’è chi riesce con solo l’uso di suoni prodotti con la bocca, come Bobby McFerrin in Don’t Worry Be Happy Now, come c’è chi la fa con ogni genere di cosa iniziando da strumenti auto-costruiti fino ad arrivare a chi la produce con la spazzatura.

C’è infine chi la fa col GameBoy

Grazie alla collaborazione tra Simone “Stregatox” Madeo e Hacklab Cosenza parte questo 23 Novembre il corso su LSDJ (Little Sound DJ), un sintetizzatore che fa uso della console Nintendo per produrre musica chiptune.

Il corso si svolgerà in Unical presso l’Aula Zenith (Cubo 13 C, Ponte Carrabile) e prevede sei incontri:

  • 23/11 19:00-21:00 – Presentazione del corso e proiezione docufilm “Europe in 8 bits
  • 25/11 19:00-20:30 – 1° Lezione
  • 30/11 19:00-20:30 – 2° Lezione
  • 03/12 19:00-20:30 – 3° Lezione
  • 09/12 19:00-20:30 – 4° Lezione
  • 16/12 – Saggio finale con performance LIVE

Per partecipare al corso basta avere un dispositivo su cui è possibile emulare il GameBoy o la console stessa con la cartuccia di LSDJ. Non è richiesta nessuna conoscenza musicale per seguire il corso.

Il costo del corso è di 10€.

Per ulteriori info:

Pasquale De Rose

[Retrospettive] Addio Betamax

betamaxEbbene si, questo 10 novembre 2015 Sony ha dichiarato che smetterà di produrre Betamax, segnando così la fine di questo supporto.

Addio, Betamax…

Ok, ok, non sai cos’è un Betamax, e visto che me lo aspettavo partiamo con un’altra retrospettiva!

Erano i primi anni ’70 e il mondo si stava avvicinando a quella che sarebbe diventata la prima vera e propria rivoluzione digitale, in questo preciso periodo i supporti più usati nel campo, e non mi riferisco solo ai supporti per la video-registrazione ma anche a quelli usati nel campo informatico, erano appunto quelli a nastro magnetico.
Nonostante questo tipo di supporto fosse scomodo per determinate operazioni, basti pensare al fatto che volendo recuperare un dato in un determinato punto si doveva aspettare che il lettore avvolgesse il nastro fino a quel punto mettendoci anche minuti o che fossero sensibili a sbalzi di temperatura (qualcuno ha detto Mr. Robot?), erano molto economici e adatti ai compiti di tutti i giorni.betamax2
Nel campo della video-registrazione professionale i supporti a nastro magnetico furono adottati fin da subito a differenza di quello casalingo che rimase scoperto da questa tecnologia fino al 1972 quando la Philips mise in commercio il N1500 il primo vero dispositivo per la registrazione Home-Video.
Nel 1975 Sony entrò in questo mercato introducendo il Betamax uno standard molto più capiente e di qualità maggiore dei supporti VCR per N1500.
Una cassetta Betamax poteva contenere circa 90 minuti di video alla risoluzione di 350×576 per le frequenze Pal mentre 350×480 per quelle NTSC ad un prezzo estremamente contenuto.
Nonostante le ottime vendite nel 1975 il Betamax divenne presto rivale del più conosciuto VHS sviluppato dalla JVC e distribuito da numerose atre case produttrice.
cowboy bebopNonostante fosse rozzo e di bassa qualità ma con maggiore capienza quest’ultimo il divenne lo standard battendo senza troppi sforzi il nostro dimenticato Betamax riservandogli la nicchia del mercato semi-professionale.
Il supporto è stato nominato molte volte nel campo nerd, sia per sottolinearne la famosa disputa con i VHS, come ad esempio in un famoso episodio di Silicon Valley dove i protagonisti la paragonano a una legata all’ambito religioso, oppure per sdrammatizzare sulle forme molto squadrate dei lettori Betamax che tra l’altro assomigliano molto a quelle della nuova Xbox One.
La citazione nerd sui Betamax per eccellenza rimane quella dell’episodio 18 Speak Like a Child di CowBoy Bebop dove viene recapitata una cassetta alla ciurma del Bebop, portando Spike e Jet a cercare un lettore per vederne il contenuto, lasciando allo spettatore uno dei più emotivi finali di un anime.

Chiudiamo questa retrospettiva ricordando con affetto questo sfortunato supporto, o almeno io lo faccio, tu invece nemmeno lo conoscevi… :p

Pasquale De Rose

The Bazinga Game of Theory, l’Evento che non ti Aspetti

The Bazinga Game of TheoryRENDE (CS) – Da un’idea di Bazinga, la “cartoleria che non ti aspetti” nasce l’evento “The Bazinga Game of Theory”, che si svolgerà lunedì 30 Novembre, a partire dalle ore 19:30, presso il Pub Franz Haus in Via Todaro 144 a Quattromiglia (cs).
L’evento nasce dalla volontà del piccolo shop di passare una piacevole serata in compagnia di amici e conoscenti, degustando un ottimo apericena per poi sfidarsi a giochi da tavolo e di carte. Per quanto riguarda la gastronomia, è stata avviata un’entusiasta collaborazione con il Pub Franz Haus, che ha subito sposato l’idea dell’evento, offrendo tante prelibatezze di buona qualità ad un prezzo accessibile. Dal punto di vista ludico, la “cartoleria che non ti aspetti” ha pensato di affidare l’organizzazione all’associazione “Masters of Comics”, capitanata da Luciano Gisberti in veste di presidente, che presenterà giochi da tavolo e di carte per appassionare grandi e piccini in una piccola grande esperienza da condividere.
Sarà possibile acquistare i biglietti per l’evento entro e non oltre il 27 Novembre presso la cartoleria “Bazinga”, sita in Via Ciro Menotti, 78 Commenda (CS). Il biglietto include l’apericena e il turno di gioco con l’associazione ludica. Saranno inoltre presenti:
-Soc. Coop Soc. R-accogliere – “Al libro salvato”
-Alcuni artigiani del luogo

Naturalmente ci saremo anche noi di Nerd@30 col nostro stand.

 

[Retrospettive] La Rivincita dei Makers, il lato oscuro di alcuni Nerd

makerEsistono solo due tipi di persone, chi si compra il nuovo “Sumsang Planetary V6”, col nuovo Os 8.8 con le nuove icone, ma le solite falle di sistema, e chi, in qualche modo, prova a farselo da solo il telefono.
Ok… ok… ora starete pensando: “ma chi, avendo la possibilità di comprare un telefono bello e pronto, se ne costruirebbe uno?”
Ma è ovvio, i makers!
Questi loschi personaggi, conosciuti anche col nome di “smanettoni” amano sperimentare, riparare e creare da soli la propria tecnologia.
Per quanto possa sembrarvi una pratica strana, il vostro buon “narratore” si farà carico di introdurvi in questo complicato e oscuro passatempo.

Il ritorno del movimento Punk, ma non come lo ricordate voi…punk
Il Punk è stato il movimento musicale più influente e alternativo degli anni 70/80 che ci ha segnato non solo per gruppi come i Ramones e i Clash, ma anche per la sua filosofia.
Punk in inglese significa “brutto”, fatto male, da quattro soldi, ma nonostante questo le canzoni trasmettevano un messaggio preciso, con forza e senza passare per mezzi termini.
Per scrivere canzoni non dovevi essere un musicista virtuoso o un ottimo paroliere, ti bastava sapere tre accordi, tenere in mano due bacchette e gridare con forza e passione un messaggio.
Col tempo questo movimento musicale si è arenato, ma nonostante questo i makers, a distanza di anni, hanno ripescato questa filosofia, ridimensionandola e adattandola alle loro attività.
Come nel Punk, tutto quello che viene creato da un maker non deve essere per forza bello, o perfetto, né deve avere garanzia o certificazioni varie, chi si butta in questi progetti lo fa con passione, costanza e con la voglia di imparare.

arduinoL’Italia che crea
Nonostante il fatto che noi italiani veniamo spesso additati come arretrati sul campo tecnologico, siamo molto attivi nel campo del making, anzi, possiamo considerarci quasi degli innovatori di questo movimento.
Prima del 2008, per sviluppare anche semplici progetti di elettronica, o avevi qualche micro-controllore costoso difficile da usare e brutto da vedere o il tuo progetto rimaneva solo un sogno nel cassetto, però, grazie ai ragazzi del team di Arduino molti di questi sogni sono diventati realtà.
Arduino è una scheda di prototipazione rapida poco più grande di una carta di credito basata sui processori Atmel, costruita col concetto di rendere semplice la creazioni di progetti di elettronica/domotica.
Ad oggi, l’Arduino è un vero oggetto di culto, sia qui in Italia sia all’estero, imponendosi come strumento di istruzione nelle scuole, o anche in progetti professionali, arrivando persino ad essere usato nella moda grazie alla versione Lylipad, ovvero una versione “indossabile” di questa scheda.
Inoltre è obbligatorio parlare dei numerosi eventi che si svolgono nel nostro paese, passando da quello più importante, la Maker Feire, che ogni anno è luogo di incontro per makers italiani e non, fino ad arrivare a quelli più piccoli, come ad esempio l’Arduino Day oppure la nascente MakerInFF, che al suo esordio nel soleggiato 12 Settembre 2015 ha saputo incuriosire e dare a tutti i partecipanti quella voglia di creare e partecipare che solo pochi eventi riescono a dare.

Il Web che crea
Il Web è stato un punto di incontro per ogni genere di nicchia: amanti degli Horror, della cucina estrema, del paranormale, dei nerd, e ovviamente anche dei makers.
In tutto il Web si possono trovare siti su questi nerd smanettoni, tra cui:

  • Instructables: Tutorial, tutorial per tutto, e non mi riferisco solamente a progetti elettronici, parliamo di
    octocat GitHub
    Octocat, la mascotte di GitHub

    cosplay, dolci, lavori di casa di qualsiasi tipo, e infine anche il Mjolnir, il famoso martello di Thor replicato grazie a dei potenti magneti, un lettore di impronte digitali e un Arduino Mini.

  • HackADay: Questa volta specializzato solo sui makers, anche quelli cattivi e amanti delle penne USB killer, è la casa di chiunque voglia creare progetti hardware di qualsiasi tipo, da chi si costruisce un computer col Mos 5062,  chi converte la propria auto da benzina a elettrica fino a chi, con pochi mezzi, cerca di aiutare chi non è in grado di essere autosufficiente.
  • GitHub: Non si vive di solo hardware, ad ogni maker serve anche del buon software, e dove trovarlo se non qui?
    Il sito conta miliardi di repository che spaziano da semplici esempi a complessi software, fino ad arrivare a interi kernel, tipo Linux.
  • Il Web Stesso: L’internet è una bolgia di pazzi creativi che danno anima e corpo per realizzare i propri sogni, troverete veramente di tutto, perfino chi mette a disposizione i componenti per costruire il proprio telefono personalizzato (pensavate che scherzassi ad inizio articolo, vero?)

Non è vecchio, è solamente vintage!
Nonostante si sia presa la sbagliatissima abitudine di considerare datati i propri dispositivi, nonostante abbiano passato davvero poco tempo fra le nostre mani, dobbiamo prendere coscienze che in realtà ciò non è vero, e ci sono fatti ben precisi a testimoniarlo, ad esempio in America il consorzio scolastico Grand Rapids Public School, che ha all’attivo 19 scuole, viene gestito ancora egregiamente da un Commodore Amiga che ha ormai 30 anni.
stampante 3dI nostri “vecchi” dispositivi possono essere ancora usati con ottimi risultati, come ad esempio il GameBoy, che da console diventa un potente dispositivo musicale grazie a delle piccole modifiche hardware e LITTLE SOUND DJ, oppure il caro, sempre amato e perennemente al centro di dispute fra fan della Sinclair e della Commodore, Spectrum Zx che dopo ben 30 anni è riuscito a rompere la barriera del color clash grazie al game engine Nirvana, liberandolo finalmente dalla restrizione che imponeva solo due colori per uno sprite.
Tutto può essere ancora riparato, migliorato, o ricostruito, basta avere buona volontà e voglia di rompere gli schemi.

Condividi, condividi, che fa bene…
Credo sia inutile dire che senza la condivisione massiccia sul web tante cose non esisterebbero, compreso questo articolo.
Non tutti però sono propensi alla condivisione, anzi, spesso e volentieri le persone fanno di tutto per precludere la possibilità di condividere.
Prendiamo un esempio pratico: le stampanti 3D.
Ad oggi tutti vogliono una stampante 3D, c’è chi la compra e chi invece se la costruisce, c’è gente che ha stampato l’impossibile, tipo ponti (chi non lo fa al giorno d’oggi), chi invece se la mette sul comodino quando deve andare a dormire e gli dà la buonanotte con bacino annesso.
Tutti fanno uso della stampa 3D, ma solo da poco tempo, visto che fino al 2014 questa pratica era bloccata da brevetti.
La cosa triste è che i brevetti non hanno “protetto” l’idea, ma solo ritardato lo sviluppo di questa tecnologia, e se solo questa pratica fosse stata libera fin dall’inizio avrebbe incentivato lo sviluppo di molti campi, anche quello medico.
Detto questo pensate bene a ciò che brevettate!

In conclusione, il mondo dei makers è un mondo vivo, pulsante di passione e di voglia di creare, e spero che dopo questo articolo anche voi vi avvicinerete a questa realtà, anzi chiudo con un quesito:
Avendo miliardi di progetti su cui lavorare dove comprerete i componenti per costruire il vostro Mjolnir?

Pasquale De Rose