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Us Catanzaro a sostegno di “Catanzaro città cardioprotetta”

Si è tenuta stamattina presso la sala stampa dello Stadio “Ceravolo”, si terrà la conferenza stampa di presentazione della nuova iniziativa organizzata nell’ ambito del progetto “Catanzaro Città Cardioprotetta”, promosso dalla società US Catanzaro e dall’ associazione Live Onlus di Monza,  che già dallo scorso anno ha permesso di donare dei defibrillatori a numerose scuole e associazioni sportive, effettuando anche dei corsi di formazione sull’utilizzo dello strumento salva-vita. L’iniziativa, sposata dalla società guidata dal presidente Giuseppe Cosentino, è dedicata a Piermario Morosini, il calciatore del Livorno scomparso sul campo di calcio nell’ aprile del 2012. 

Quest’anno verranno messe all’ asta su e-Bay le magliette indossate domenica dai calciatori giallorossi, in occasione della sfida Catanzaro-Perugia: il ricavato sarà destinato all’ acquisto di nuovi defibrillatori.

Alla nuova edizione dell’iniziativa hanno aderito anche il CONI provinciale, l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, il Lions Club zona 23 e l’Amco – Associazione medici cardiologi ospedalieri.

 Alla conferenza stampa di presentazione hanno preso parte il responsabile dello staff sanitario dell’ US Catanzaro, dott. Giuseppe Gualtieri, il cardiologo della società dott. Roberto Ceravolo, il delegato provinciale del Coni avv. Antonio Sgromo e il portiere giallorosso Giacomo Bindi, vice presidente dell’associazione Live Onlus.

RECUPERO ECCELLENZA, Corigliano – Paolana: 2 – 1

foto G. Minisci

Turno di recupero di campionato positivo per il Corigliano Schiavonea che supera  in casa la Paolana per 2 a 1.

I ragazzi di mister Pacino passano in vantaggio al 34′ pt con Vasso e poi raddoppiano al 7 ‘ st con Basile, entrambi in rete anche domenica scorsa. La Paolana accorcia le distanze al 22’ st con Opoku ma la reazione ospite non basta per il pareggio.

Il Corigliano con questi tre punti si porta cosi momentaneamente fuori dalla zona play out (a 31 punti), scavalcando l’Acri (30), in attesa del derby thriller di domenica prossima proprio contro i rossoneri di Pascuzzo. Paolana ferma al terzultimo posto con 19 punti.

La bellezza patologica del dopo De Seta Cosenza-Lamezia

COSENZA – Piastrella su piastrella. Mani strette con rispetto ed amarezza. Asciugamano accatastate sulle panchine. Un muro che si alza con mezzo secondo di ritardo. Una lettura imprecisa del gioco. Una schiacciata che non sfiora la linea e sbatte oltre il perimetro. Una ricezione sbagliata dopo numerosi salvataggi. Due palle match non convertite in punto decisivo. Un derby vinto e perso in un battito di ciglia. La sostanza oliosa del volley è incredibilmente questa. La bellezza dello sport inventato all’Università di Springfield si forma con le inezie più romanzesche.  Ma c’è chi vince e chi no.

La De Seta Cosenza ha perso il derby, Lamezia l’ha conquistato credendo che la campanella dell’ultimo round non fosse suonata. Il Palasparti lametino era un tripudio di applausi, mentre allo Juventus Stadium, durante un derby più popolare, un branco di barbari esponeva striscioni vergognosi contro il dramma di Superga (chi non li ha banditi ?). Gli esteti della pallavolo sono comunque sobbalzati per lo spettacolo e l’ incertezza del derby. La dea Eupalla, di breriana creazione, ha arbitrato la partita. Perciò, gli spettatori che hanno mangiato chilometri e soldi non si lamentino. Evviva la bellezza e la lealtà dello sport ! Evviva la passione che ci fa correre ad allenarci e a condannare le “canaglie” che ironizzano sui morti italiani. Soprattutto se poi, chi perde (stavolta gli uomini di Marano) è stimolato a vincere contro il Potenza e a contro-sorpassare Alessano. E chi vince (i lametini di Rigano, che hanno svolto con cura e astuzia i loro compiti) può arrogarsi il piacere di alzare la voce.

Il girone C del campionato B1 di pallavolo si è  dimostrato allenante per le squadre con grandi obiettivi. Godiamoci le ultime partite e invitiamo più persone ai palazzetti. A chi non è interessato, a chi non piace, si consiglia la visione delle esibizioni della Littizzetto.

Francesco Cerminara

Trendici nuovi arrivi nella famiglia arbitrale locrese

LOCRI (RC)- E’ con grande gioia e soddisfazione che il Presidente della Sezione AIA di Locri, Roberto Rispoli, da il benvenuto ai 13 nuovi colleghi arbitri, che hanno brillantemente superato la prova scritta e orale per conseguire il titolo di arbitro di calcio, di fronte alla commissione composta da Domenico Archinà (Presidente), Roberto Rispoli e Anselmo Scaramuzzino (componenti).
I nuovi ragazzi, che vanno così ad accrescere la forza sezionale a 111 associati, hanno un’età compresa tra i 16 e i 28 anni (per un’età media di 19 anni), e provengono da diversi comuni della Locride. Questo fa sì che il gruppo arbitrale locrese continui a crescere, offrendo ottime prospettive per il futuro. Inoltre, tutti i corsisti, sotto le direttive del responsabile sezionale della preparazione atletica, Domenico Brugnano, hanno sostenuto le prove atletiche (yoyo-test) con risultati soddisfacenti, e addirittura con qualche punto d’eccellenza; per questo motivo, con dedizione e lavoro costante, gli stessi potrebbero approdare, anche nel breve periodo, in categorie molto importanti, date alcune caratteristiche naturali che già possiedono, come l’età anagrafica e la conformazione fisica ben strutturata e longilinea (molto vicino a quanto prevede la tipologia dell’arbitro moderno).
Ai neoassociati, che sono stati accolti calorosamente dai colleghi durante l’ultima Riunione Tecnica Obbligatoria, è stata consegnata da parte di tre “Arbitri Benemeriti” della Sezione (Michelangelo Brando, Francesco Scarfò, Luigi Pugliese) la divisa di gara, primo segno di riconoscimento della figura arbitrale.
Agli stessi va un grande “in bocca al lupo” da parte di tutti i colleghi della Sezione di Locri affinché possano raggiungere nel più breve tempo possibile prestigiosi traguardi e comunque tutti i loro obiettivi.

Callipo Volley, la prima volta da titolare in A1 di Angel Trinidad De Haro

Il palleggiatore andaluso,  classe 1993, nativo di Marbella ha esordito da titolare nel match di domenica scorsa con Perugia. 

A quasi un mese dal suo ventunesimo compleanno (spegnerà le candeline il 27 marzo prossimo), Angel Trinidad De Haro ha esordito da titolare nel campionato italiano. Nel match contro la Sir Safety Perugia, coach Blengini lo ha gettato nella mischia in virtù dell’infortunio del palleggiatore titolare Patrick Steuerwald (afflitto da una distrazione muscolare al gluteo). Per il giovane spagnolo, l’emozione di potersi misurare per la prima volta in assoluta in un palcoscenico così importante. Seppur abbia già avuto la possibilità di calcare palcoscenici importanti con la nazionale spagnola, per il giovane alzatore andaluso, il match con Perugia ha rappresentato, di fatto, il suo esordio vero e proprio nello “starting seven” titolare in un campionato di A1. In Spagna, infatti, Trinidad De Haro ha giocato l’anno scorso nel CyL Palencia nella Superliga 2 spagnola (l’equivalente della A2 italiana). Il ventenne palleggiatore iberico si ispira ad un suo illustre connazionale, l’ex palleggiatore Miguel Angel Falasca (fratello maggiore dell’ex opposto giallorosso Guillermo Falasca) attualmente allenatore dello Skra Belchatow in Polonia, ma ex giocatore del campionato italiano dove ha militato in club storici come Bologna, Ferrara negli anni 90’ e nei primi anni del XXI secolo a Modena (stagione 2002-2003). Ecco le sensazioni di Angel Trinidad De Haro sull’esordio da titolare:

Nella foto, Angel Trinidad De Haro al palleggio durante l’ultimo match di campionato contro Perugia (foto Scalamandrè)

“E’ stata una bellissima esperienza. Ho lavorato duramente dall’inizio della stagione con l’obiettivo di poter giocare e ora che è arrivata questa opportunità sono davvero molto felice. E’ stata una partita difficile perché Perugia sta davvero disputando un gran campionato. Io, insieme ai miei compagni, abbiamo provato a giocare al massimo delle nostre possibilità. Guardiamo avanti e pensiamo alle tre partite che mancano con l’obiettivo di provare a vincerle tutte”.

Il palleggiatore classe 1993 guarda, dunque, con fiducia al prossimo impegno in casa della Diatec Trentino, campione d’Italia. Un match che potrebbe riservargli una nuova chance da titolare: “Se avrò l’opportunità di giocare ancora una volta cercherò di farmi trovare pronto. Domenica ero un po’ nervoso e teso per l’esordio da titolare, ma se a Trento partirò di nuovo titolare cercherò di far girare la squadra nel miglior modo possibile dando il massimo”.

A tre giornate dal termine della regular season, Trinidad De Haro traccia un bilancio della stagione: “Mi aspettavo che dal punto di vista personale fosse più difficile ambientarsi. Qui a Vibo mi trovo molto bene, c’è un gran feeling con la squadra e con i tifosi. Ho fatto un percorso tecnico importante crescendo dall’inizio della stagione grazie all’aiuto dei miei compagni e a quello dello staff tecnico”.

LA SQUADRA E’ TORNATA AL LAVORO IN PALESTRA  Dopo il lunedì di riposo, Forni e compagni sono tornati ad allenarsi stamattina svolgendo una seduta pesi in palestra. Nel pomeriggio, prima seduta tecnica della settimana. In vista del rush finale (i giallorossi giocheranno due gare in trasferta con Trento e Molfetta e una in casa con Cuneo), l’obiettivo di coach Blengini e dello staff tecnico è quello di provare a lavorare con tutti gli uomini a disposizione. Sono tornati ad allenarsi con la palla anche Cisolla e Steuerwald. Le loro condizioni verranno valutate di giorno in giorno.

Cosenza, Gran Gala’ tra i ricordi

Quella di ieri è stata una serata emozionante, e tutti gli altri aggettivi sarebbero superflui. Questo l’unico commento, insieme a tante note di lodi, da fare al Gran Gala’ che ieri sera ha voluto rappresentare l’atto conclusivo di questa indimenticabile tre giorni di calcio cosentino. La capacità di racchiudere e far emozionare più e più generazioni in una sola serata è stata, sportivamente parlando, un miracolo. Un miracolo che noi, nel nostro piccolo, per quanto possiamo, ci apprestiamo a raccontare, con ancora addosso le emozioni della serata.

Già prima della partenza iniziano i primi abbracci e le prime ricerche spasmodiche di amici che si rivedono dopo un bel po’ di anni: arrivano, in ordine sparso, Simoni, Napolitano, Marulla, Parisi, Cosa. Poi entrano i più recenti Biccio, Marano, Guadalupi, Napoli. Tutti dentro per una festa della città, prima ancora che della squadra. La stella della serata si fa attendere: Gene Gnocchi arriva a qualche minuto dalle otto, e si presta gentilmente allo sguardo indiscreto ed entusiasta di telecamere, fotocamere, cellulari e fans. Ora ci sono proprio tutti, ora si può cominciare. Che la festa abbia inizio.

Gene Gnocchi, al fianco di Patrizia de Napoli, da’ buoni dieci minuti di puro spettacolo, pungolando un po’ Paola Ferrari ed avvertendo il ds Ciccio Marino, presente in quanto facente parte della squadra del Centenario, che “sono ancora svincolato, quindi qualora il Cosenza volesse mettermi sotto contratto, sarei a completa disposizione”. Dopodiché il ricordo si sposta su un giocatore che lo showman ha sempre amato: Oberdan Biagioni, immediatamente raggiunto al telefono da Giuseppe Milicchio, con il quale si instaura una conversazione di un quarto d’ora almeno, coronata dai cori dei tifosi. Dopo il ricordo, come sempre commovente, da parte della sorella Donata, di Denis Bergamini, con un video ad hoc, sale sul palco l’uomo più amato: Gigi Marulla, bandiera del Cosenza, 104 reti in gare ufficiali per la maglia dei Lupi, giustamente celebrato dai due presentatori. Insieme a lui, sale Renato Campanini, con Ciabattoni. Il primo è il recordman italiano dei gol nel dopoguerra nei campionati professionistici italiani – davanti a lui solo Nordhal ed Altafini, il secondo un ottimo attaccante poco prolifico nella città dei bruzi. Tra vari siparietti, si giunge al ricordo del gol di Alberto Aita contro il Catanzaro, per poi passare al Cosenza che riportò la società in B nella stagione ’97/’98: salgono sul palco Paschetta, Pavone, Riccio, Altomare e Tommaso Napoli, accompagnati ovviamente dallo Storico mister di quel Cosenza, il mitico Giuliano Sonzogni, che non risparmia frecciate a società ed allegre prese in giro al suo bersaglio Paschetta, ricordando la clamorosa espulsione a Roma contro la Lazio, preludio alla successiva sconfitta per due ad uno. Momenti di ilarità e risposte da una parte e dall’altra, prima di passare a Manolo Mosciaro, bonariamente scherzato da Gene Gnocchi, in quanto “Autore di una media gol invidiabile quest’anno” (solo quattro marcature all’attivo): “Se segni questa domenica faccio mettere il tuo cartonato dietro alla Domenica Sportiva”. Manolo è il preludio all’arrivo dei protagonisti dell’ultima stagione, tra i quali spiccano Biccio, Guadalupi, Marano, Mister Gagliardi. I cori, ovviamente, sono tutti per Arcidiacono. Mentre sono ancora sul palco, vengono chiamati altri tre che a Cosenza hanno fatto la storia recente: Capitan Parisi, Bomber Cosa ed il Principe Occhiuzzi. Questi svela il segreto del suo bacio al pallone, che significa bacio alla città tutta, Cosa parla di come Cosenza gli sia rimasta nel cuore, chiusura di Parisi con un molto commovente “Qui vedo solo amici”. L’apice della serata, però, si raggiunge col Cosenza ’87/’88, allenato da Gianni di Marzio, che riportò i Lupi in B dopo un quarto di Secolo: e così si presentano all’appuntamento Napolitano, Simoni, Urban, De Rosa, Marino, De Paola. Tutti – o quasi – facenti parte della formazione del Centenario. Dal momento in cui salgono, al momento in cui vanno via, intercorre una buona mezz’ora in cui raccontano di tutto, dagli scherzi ai momenti insieme, dalle battute ai cruciverba, divenendo padroni del palco e della kermesse, con la compagnia di Gigi Marulla e Paolo Tramezzani, due che grande calcio ne hanno masticato eccome. La chiusura, prima della torta, è dedicata al Cosenza ’72/’73, con Mister Renzo Aldi. Poi la presenza dei presidenti storici (Paletta, Carratelli, Serra) e lo spegnimento delle candeline, da parte dell’Avvocato Carratelli, della torta fatta preparare appositamente per la serata. Da registrare, come nota stupenda, la presenza dei due ragazzi protagonisti di “Conzativicci”, commedia scritta e diretta da Sergio Crocco, che eseguono i pezzi “La trasferta” e “Disabile si tu”. Un momento di colore, così come quello che ha visto coinvolto Padre Fedele, ma anche di riflessione, nel ricordo soprattutto di Piero Romeo.

Si conclude così la serata più bella. Un miracolo, dicevamo, organizzato da persone competenti e meravigliose, che hanno saputo giostrare alla perfezione i tempi e far rivivere, a più generazioni, emozioni forti ed indescrivibili. Un grazie, dunque, allo staff di lupiindiretta, che ha reso possibile tutto ciò, ed ai veri protagonisti della serata, i ragazzi che sono saliti sul palco e che, a modo loro, e coi loro ricordi, hanno fatto vivere una serata indimenticabile al popolo rossoblu.

Francesco La Luna & Andreina Morrone

Pro Reggina di misura su Le Formiche

PRO REGGINA – LE FORMICHE 1-0

PRO REGGINA: 12 Pugliese, 27 Cacciola, 3 Romeo, 6 Vadala’, 7 Napoli, 9 Mezzatesta, 11 Politi, 20 Biondo, 21 Assumma, 22 Macri’  M., 28 Franco Marin, 30 Mendolia. All.: Tramontana.
LE FORMICHE: 1 Tringali, 3 Guardo, 7 Greco, 9 Zagarella, 10 Malato, 11 Magliocco, 12 Basile, 13 Blandini, 14 Steno, 15 Trigilio, 19 Cerruto, 20 Salemi. All.: Randazzo.
ARBITRI: Enrico Pagano di Torre Annunziata, Aniello Fucci di Nola
CRONO: Luigi Amaretti di Reggio Calabria

MARCATORI: 6’ 34’’ pt Biondo (PR).

AMMONITI: Cerruto (F), Steno (F), Trigilio (F), Franco (PR), Basile (F), Malato (F).

Carmela Pugliese

LA PARTITA – Una prova di carattere ha consentito alla Pro Reggina di centrare la vittoria contro Siracusa. La squadra di Randazzo è apparsa motivata, ma poco incisiva, soccombendo alla maggiore caparbietà e qualità delle calabresi.

In avvio è la Pro Reggina a rendersi pericolosa. Il tiro di Napoli è  potente, ma l’estremo difensore siciliano riesce ad alzare la sfera sopra la traversa.  Le calabresi hanno provato a sfruttare le ripartenze veloci e i lanci lunghi per sorprendere la retroguardia avversaria, di contro gli ospiti hanno costruito la manovra, facendo girare bene palla e provando ad allargare le maglie difensive della Pro Reggina.

L’azione insistita delle siciliane, ha messo in affanno la difesa calabrese. Prima Guardo e poi, Zagarella, hanno impegnato Pugliese che si è superata, dimostrandosi  determinante in più di un’occasione. La reazione della Pro Reggina, ha portato al vantaggio con Biondo. La giovane giocatrice, da poco subentrata, sfrutta al meglio l’assist fornito da una dirompente e caparbia Politi, insaccando un facile pallone giunto dalla destra.

Nella ripresa, sono le siciliane ad insistere alla ricerca del pareggio. La partita è caratterizzata da continui cambi di fronte e condizionata dall’eccessivo nervosismo. Nel finale, Randazzo ha inserito il portiere di movimento per provare a scardinare la difesa reggina, ma la squadra calabrese non ha mollato, riuscendo a conquistare la vittoria.

“Devo elogiare il carattere e la determinazione dimostrati dalle ragazze – ha dichiarato Enzo Tramontana”.  Abbiamo peccato nell’organizzazione di gioco. La pressione e la tensione non ci hanno consentito di esprimerci al meglio. Sono soddisfatto però, della tenuta mentale della squadra. Ha lottato e difeso sino alla fine alla ricerca del risultato più importante. Adesso, pensiamo già alla prossima, coscienti di dover sempre lavorare con attenzione e riguardo per migliorare”.

“Sapevamo che era una gara importante per avvicinarci ai play off – ha evidenziato Carmela Pugliese. Cerco di dare il massimo, trasmettendo sicurezza alla difesa. Nella partita con Siracusa,  sono stata felice di essere riuscita ad effettuare alcune parate determinanti. Sento la vicinanza e l’appoggio delle mie compagne. Mi alleno con costanza per dare tutto il mio sostegno alla Pro Reggina” .

 

De Seta, tie break malinconico: sprecate due palle match

LAMEZIA TERME – Cosenza è sommersa dall’ immondizia e i pompieri, una sera si e l’altra pure, sono chiamati a spegnerne gli incendi. Una delle poche distrazioni, in questo periodo di emergenza, è lo sport. Non si indignino i più livorosi, se molte persone percepiscono le difficoltà e decidono di andarsi a cercare le emozioni nel calcio e nel volley. Cambiare le cose è doveroso, raggiungere una gioia pure. Il rapporto fra diritti e doveri però, non deve mai sbilanciarsi. Negli anni novanta, Troisi difese i napoletani che gioivano per il Napoli di Maradona: “ma è possibile che noi siamo condannati all’infelicità ?”. I cosentini condividono il pensiero del comico campano ? Si, altrimenti non impazzirebbero per i lupi sportivi.

In questa domenica però, la città bruzia si è divisa in due: i calciofili hanno festeggiato il loro centenario, i pallavolofili hanno invece perso il derby. La partita più frizzante e tragica della stagione di volley, giocata a Lamezia contro i lametini dell’ Islap, si è spenta al tie-break. Gli atleti del coch Marano, che sono stati avanti per un set a zero e per due set a uno, hanno sprecato due match point (12-14) nell’ultimo set, prima di crollare per 16 a 14. Si lacera così l’imbattibilità dei cosentini. Si sbriciola con la sconfitta nel derby il primato di una squadra che dalla prossima giornata ritornerà ad inseguire. Fabrizio Marano e giocatori hanno guardato il tabellone con l’amarezza di chi voleva trionfare e dovrà viaggiare verso casa con una convinzione. Quella di non poter urlare: “non siamo forti, siamo micidiali. Venite a prenderci”. I lametini e Coach Rigano terranno nelle loro bacheche lo scalpo della squadra più in forma e invidiata del campionato. Anche quando sembrava che dovessero solo regolare l’acqua per la doccia, hanno tolto gli attributi e avuto la forza di capovolgere gli episodi minuscoli. Biribanti, ottimo schiacciatore con 25 punti, ha coraggiosamente salvato una palla sul 15 a 14 del quinto set.

La De Seta Casa Conad Vena Cosenza ha perso: 21-25, 25-18, 16-25, 25-22, 16-14. Galabinov ha fatto sentire la sua “mano de piedra” con 23 punti. Lotito ne ha segnati 16 e Testagrossa 14. La ricezione, l’anello sbeccato dei cosentini, non è stata ingrata. De Marco, il libero, è tanto migliorato anche se stanotte ripenserà al suo errore sul 14 pari del tie-break. I dettagli hanno premiato i lametini e condannato i cosentini, che nel momento decisivo hanno avuto braccia e gambe tremanti e la mente un po’ opaca. Si, il tie-break è una lotteria e una sfida ai rigori dove può comandare la stanchezza, ma è sempre meglio vincere di poco che perdere di poco. Una tesi scontata che Marano e giocatori avrebbero voluto presentare ai loro tifosi. Il coach aveva preparato la partita con piglio esperto, bramava per una vittoria annusata per ore ed alla fine ha constatato che quella di oggi è la terza sconfitta stagionale. Nei prossimi allenamenti userà di più il bastone ?

Si cade per imparare e rimettersi in piedi e per farlo servono mani e qualcosa che sta in mezzo alle gambe. La De Seta non avrà nemmeno il tempo per disabituarsi al suo ruolo da protagonista. Il campionato non è concluso, il suo compito non è cambiato.

VOLLEY A1 M, Tonno Callipo incerottata, Perugia prevale in tre set

Perugia espugna il Pala Valentia, conquista la settima vittoria in trasferta della stagione e blinda il terzo posto. Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia falcidiata dagli infortuni. Coach Blengini, oltre ai lungodegenti Cisolla e Villena, deve fare a meno anche di Steuerwald (distrazione muscolare). Prima da titolare per Trinidad De Haro. Stoico Ogurcak (afflitto da tempo ad un’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro). Lo slovacco ha messo a terra 13 palloni con il 61% in attacco e il 62% in ricezione. 

 Il match tra Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia e Sir Safety Perugia si apre con l’abbraccio dei tifosi della Fossa Giallorossa del Volley Club “G. Callipo” ai tre ex Barone, Buti e Fanuli (consegna della sciarpa e targa ricordo al centrale calabrese colonna giallorossa per tanti anni). Forni e compagni sono arrivati all’appuntamento con la compagine umbra decimati dagli infortuni. Coach Blengini ha dovuto fare a meno, infatti, del palleggiatore titolare Steuerwald (fermato da una distrazione muscolare) e dei lungodegenti Cisolla e Villena. In campo giocatori in precarie condizioni fisiche come il centrale argentino Crer e, soprattutto, il martello Ogurcak afflitto da un’infiammazione al tendine rotuleo del ginocchio sinistro che praticamente non gli permette di allenarsi. Il coach torinese schiera il giovane Trinidad De Haro al palleggio (all’esordio assoluto da titolare in A1), “6+1” confermato per Perugia. Nel primo set gli umbri fanno la voce grossa con le due bocche da fuoco serbe Petric e Atanasijevic (l’opposto classe 1991, premiato Mvp del match, ha chiuso la contesa mettendo a segno 17 punti, con il 48% in attacco, due muri e due ace). Perugia ha condotto fin da subito le operazioni chiudendo il parziale con Semenzato. Nel secondo parziale, giocato strenuamente punto a punto fino al 19-19, a fare la differenza è stato sua maestà Vujevic (80% in attacco complessivo a fine match con il 78% in ricezione) e così Perugia ha conquistato il set 23-25. Nel terzo set monologo umbro con la Tonno Callipo, pur volenterosa, incapace di imbastire una reazione efficace nonostante ci abbia provato con uno stoico Ogurcak (61% in attacco, due muri e 62% in ricezione). Perugia ha chiuso 0-3 (19-25) giocando in scioltezza e l’attacco vincente del neo-entrato Della Lunga ha chiuso la partita.

IL TABELLINO:

 TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA – SIR SAFETY PERUGIA 0-3 (17-25, 23-25, 19-25)

TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA: Sardanelli, Trinidad De Haro 2, Plot, Randazzo 11, Farina (libero 53%), Forni 4, Crer 1, Gavotto 13, Ogurcak 13, Presta 1. Non entrati: Steuerwald, Thiaw. All. Blengini

SIR SAFETY PERUGIA: Buti 3, Paolucci 1, Petric 12, Della Corte, Giovi (libero 72%), Cupkovic, Barone 7, Della Lunga 3, Mitic, Vujevic 9, Atanasijevic 17, Fanuli, Semenzato 3. All. Kovac

ARBITRI: Genna di Strambino (TO) e Tanasi di Noto (SR)

NOTE: Tonno Callipo bs 12, attacco 45%, ricezione 56%, muri 6, errori 24 Sir Safety Perugia bs 8, attacco 55%, ricezione 67%, muri 3, errori 16

 IL POST PARTITA

 Pablo Damian Crer (Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia): “Sapevamo fosse difficile per noi, sia per l’elevata qualità dell’avversario, sia per il fatto di essere condizionati dai tanti infortuni. Ci abbiamo provato. Non dobbiamo abbatterci però e continuare a dare il massimo in allenamento anche se non riusciamo ad allenarci con continuità. Ora pensiamo alla prossima gara con Trento”

 Rocco Barone (Sir Safety Perugia): “E’ stato difficile all’inizio ritornare a giocare qui in questo splendido palazzetto. L’emozione era tanta. La partita per noi è andata bene anche perché siamo riusciti a sfruttare il fatto che loro non giocassero con il palleggiatore titolare. Sono entrato bene nel match anche perché Kovac ci tiene tutti sulla corda e dobbiamo essere pronti a tutto. Non vogliamo fermarci adesso, vogliamo fare bene in semifinale di Coppa Italia con Macerata e arrivare nelle migliori condizioni possibili ai play-off”

Volley C, Sensation Profumerie – Ottica Mandelli 1-3

SENSATION PROFUMERIE – OTTICA MANDELLI 1-3 (25-17, 21-25, 18-25, 10-25)

Sensation Profumerie: Cipolla, Cristallino (L), Cufari, C. Cilione, P. Cilione, Dulcianu, Fiamingo, Lucà, Mazzone, Petrillo. Allenatore: Latella.

Ottica Mandelli: Gilroy, Neri, Sergi, Canale, Borghetto, Mazza, Koullou, Crea, Scilipoti, Busà (L). Allenatore: Surace.

Arbitri: Antonella Ciorla – Paola Esposito

A Siderno, match tra stelle fra Sensation Profumerie e Ottica Mandelli, che arrivava al palazzetto da capolista con un punto di vantaggio sulla Yamamay Lamezia. Mantiene il primato la squadra dell’Ottica, battendo per 3-1 la Sensation Profumerie, ma la squadra di Latella ha dato filo da torcere a Neri e compagne. Soprattutto nel primo set la Sensation Profumerie ha dimostrato di essere in grado di competere a testa alta, con la vittoria del parziale per 25-17. Il secondo set ha visto riemergere l’Ottica, anche se le locali hanno cercato di rendere vita durissima. Il parziale però ha sorriso all’Ottica, che va a pareggiare i conti e poi a prendere il largo, conquistando i restanti due set e l’intera posta in palio. Globalmente l’Ottica ha visto qualche fantasma dell’andata (fini 3-2 ma fu una gara strana e combattutissima) anche se ha meritato la vittoria. La Sensation Profumerie, supportata dai suoi tifosi, ha il rammarico di non aver bloccato sul nascere l’iniziativa dell’Ottica, ma in quanto a gioco il cammino è quello giusto per poter disputare con vigoria le prossime gare della fase regolare, e in seguito i playoff.