PATERNO CALABRO (CS) A oltre un secolo dalla pubblicazione, l’ultimo romanzo di Misasi torna in libreria grazie al lavoro filologico di Enrico De Luca e Chiara Rocca
Il tempo ha il potere di seppellire. Ma può anche restituire, quando a scavare sono occhi attenti e mani pazienti. Così accade oggi per Nicola Misasi, scrittore e giornalista cosentino, tra le voci più interessanti del panorama letterario italiano a cavallo tra Otto e Novecento.
Il suo ultimo romanzo, “Il dottor Andrea”, pubblicato nel 1921 dalla casa editrice milanese Treves e caduto nell’oblio per oltre un secolo, torna alla luce grazie a un lavoro filologico di rigore, curato da Enrico De Luca, Professore di Letteratura italiana medioevale e di Filologia italiana presso l’Università della Calabria, e dalla giovane studiosa Chiara Rocca.

Sin dalla laurea triennale, Rocca ha approfondito la vicenda biografica e intellettuale di Misasi, fino a partecipare, nel novembre 2023, al convegno per il centenario della sua morte, organizzato a Paterno Calabro.
Per la tesi magistrale, si è occupata de “Il dottor Andrea” proponendo un saggio di edizione. Il progetto, accolto con entusiasmo dal professore De Luca, suo relatore, è diventato un lavoro a quattro mani che ha impegnato entrambi per oltre un anno e mezzo.
“Abbiamo cercato di conservare il testo il più possibile vicino all’edizione originale – affermano – avendo cura di rispettare le scelte lessicali, grammaticali e stilistiche dell’autore senza ammodernarle. Questo è uno dei compiti della filologia”. Il volume edito da Caravaggio, è stato pubblicato l’8 maggio e sarà presente alla XXXVII edizione del Salone del Libro a Torino (15-19 Maggio).
Ambientato a Napoli agli inizi del XX secolo, il romanzo racconta la tormentata storia d’amore tra Andrea di Torrerossa e Margherita Malcriniti, ostacolata dalle rispettive famiglie in faida tra loro.
Nicola Misasi (1850-1923) fu Presidente dell’Accademia Cosentina e della Biblioteca Civica di Cosenza. Collaborò con testate prestigiose come Fanfulla della Domenica, Il Mattino, Cronaca Bizantina, Domenica Letteraria. Alla sua morte, nel novembre del 1923, ne diedero notizia i maggiori quotidiani nazionali, mentre Cronaca di Calabria lo definì “il maestro più illustre, uno scrittore geniale e un giornalista brillante, che la nostra città venerava come il più insigne dei suoi figli”.
Il recupero dell’opera di Misasi è la riscoperta di una voce del Sud che torna a occupare il posto che merita nella storia della nostra letteratura.
Elvira Sangineto