‘Ndrangheta, arresti tra boss e colletti bianchi. Ai domiciliari Talarico, indagato Cesa

CATANZARO – È in corso su tutto il territorio nazionale una maxi operazione contro la ‘Ndrangheta, coordinata dalla Procura Distrettuale di Catanzaro, che vede impegnati duecento donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia e centosettanta unità tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza con il supporto di quattro unità cinofili e un elicottero.

Sono 81 gli indagati nel corso dell’operazione “Basso profilo” coordinata dalla Dda di Catanzaro e scattata all’alba. Secondo le prime indiscrezioni è stata sottoposta a perquisizione l’abitazione del segretario nazionale dell’Udc, il deputato Lorenzo Cesa, mentre sarebbe scattata la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’assessore al Bilancio della Regione Calabria, Francesco Talarico, segretario regionale dell’Udc. 

Talarico, Cesa e lo scambio di voti

E’ associazione per delinquere semplice, il reato contestato a Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc mentre Francesco Talarico è accusato di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso e voto di scambio. Tutto sarebbe riconducibile ad un patto consistente in una promessa di appoggio elettorale fra gli uomini dell’Udc ed esponenti della ‘ndrangheta. 

In particolare Antonio Gallo, il consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto e il figlio Saverio, Antonino Pirrello e Natale Errigo, sarebbero entrati in scena durante le elezioni politiche del marzo 2018, per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato. In quella circostanza, secondo gli inquirenti, ci sarebbe stato un “patto di scambio” con Francesco Talarico, assessore regionale al Bilancio finito agli arresti domiciliari, con la promessa di “entrature” per l’ottenimento di appalti per la fornitura di prodotti antinfortunistici erogati dalla sua impresa e banditi da enti pubblici economici e società in house, “attraverso – scrivono gli inquirenti – la mediazione dell’europarlamentare Lorenzo Cesa in cambio della promessa di un “pacchetto” di voti”.

Numerose misure di custodia cautelare

Il personale della D.I.A., congiuntamente con quello della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, ha eseguito numerose misure di custodie cautelari nei confronti dei maggiori esponenti delle ‘ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come “Bonaventura”, “Aracri”“Arena” e “Grande Aracri”, nonché di imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le predette organizzazioni criminali.

Nel corso dell’inchiesta sarebbe stata accertata una movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro. Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali per un valore che è stato definito “ingente”.

In carcere

Antonio Santo Bagnato di Rocca Bernarda (Kr), Eliodoro Carduccelli di Catanzaro, Ercole D’Alessandro di Fuscaldo, Luciano D’Alessandro di Palermo, Vincenzo De Luca di Catanzaro, Concetta Di Noja di Torino, Natale Errigo di Reggio Calabria, Carmine Falcone di Cutro, Antonio Gallo di Catanzaro, Umberto Gigliotta di Catanzaro, Andrea Leone di Catanzaro, Antonino Pirrello di Reggio Calabria, Tommaso Rosa di Crotone.

Ai domiciliari

Luigi Alecce di Catanzaro, Annarita Antonelli di Olevano Romano, Henrik Baci (Albania), Elena Banu (Romania), Giuseppe Bonofiglio di Crotone, Rosario Bonofiglio di Rocca Bernarda, Tommaso Brutto di Settingiano, Saverio Brutto di Catanzaro, Ilenia Cerenzia di Crotone, Nicola Cirillo di Catanzaro, Eugenia Curcio di Crotone, Giulio Docimo di Cosenza, Antonella Drosi di Catanzaro, Valerio Antonio Drosi di Catanzaro, Mario Esposito di Soveria Simeria, Santo Faldella di Crotone, Glenda Giglio di Bari, Giuseppe La Bernarda di Torino, Rodolfo La Bernarda di Cotronei, Giuseppe Lamanna di Torino, Francesco Lerose di Rocca Bernarda, Francesco Mantella di Catanzaro, Ieso Marinaro di Catanzaro, Daniela Paonessa di Catanzaro, Raffaele Posca di Catanzaro, Victoria Rosa di Torino, Giuseppe Selvino di Santa Severina, Maria Teresa Sinopoli di Catanzaro, Francesco Talarico di Nicastro, Luca Torcia di Crotone, Rosa Torcia di Catanzaro, Giuseppe Truglia di Catanzaro, Pino Volpe di Catanzaro, Alberto Zavatta di Catanzaro, Claudio Zavatta di Gerace.

Divieto di dimora

Il gip ha disposto per il notaio Rocco Guglielmo il divieto di dimora nel Comune di Catanzaro e il divieto di esercitare la professione per la durata di un anno. Il gip della distrettuale Alfredo Ferraro ha inoltre disposto la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Catanzaro, unitamente all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Odeta Hasaj.

Indagati a piede libero

Bruno Andreoli di Crotone, Edmond Baci (Albania), Luciano Basile di Palermo, Mariarosaria Caliò di Catanzaro, Pierpaolo Caloiero di Crotone, Simone Cannarozzi di Ivrea, Lorenzo Cesa di Arcinazzo Romano, Monica Comberiati di Crotone, Matteo Femia di Ivrea, Antonello Formica di Settingiano, Francesco Gallo di Squillace, Bilar Hoxa (Albania), Domenico Iaquinta di Crotone, Alban Keta (Albania), Bledar Koci (Albania), Francesco Luzzi di Cosenza, Santo Mancuso di Catanzaro, Giuseppe Mangone di Catanzaro, Roberto Mari di Roma, Liberato Giuseppe Paciullo di Catanzaro, Rositsa Pazieva (Bulgaria), Andrea Rosa di Torino, Rolando Russo di Catanzaro, Giovanni Lorenzo Servidio di Cosenza, Maurizio Silipo di Catanzaro,  Giorgia Sollecchia di Bracciano, Tommaso Stranges di Conflenti, Rosa Talarico di Catanzaro, Memlin Voci (Albania).

Le ipotesi di accusa

Gli indagati rispondono a vario titolo di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, riciclaggio, associazione a delinquere di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, rivelazione e utilizzazione del segreto d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico.

Il collegio difensivo

Il gip Alfredo Ferraro ha disposto il divieto per i difensori impegnati nell’operazione di interloquire con i propri assistiti per cinque giorni, ad eccezione per il notaio Rocco Gugliemo e Odeta Hasaj. Sono impegnati nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Enzo De Caro, Salvatore Staiano, Valerio Murgano, Eugenio Felice Perrone, Nicola Cantafora, Piero Mancuso, Arcangelo De Caro, Davide De Caro, Magda Mellea, Armonio Migali, Maria Laura De Caro, Antonio Larussa, Vitaliano Leone, Massimo Gimigliano. Tutti gli avvocati per cautelati hanno preannunciato ricorso al Tribunale della Libertà di Catanzaro.

 

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