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Il Giro d’Italia ringrazia Castrovillari per la calorosa accoglienza

CASTROVILLARI (CS) – La responsabile per le Relazioni con gli enti locali dell’area Ciclismo della RCS Sport, Giusy Virelli, ha trasmesso il ringraziamento del Giro d’Italia e dei responsabili dell’evento alla Città di Castrovillari che il 12 maggio ha accolto con calore la 7^ Tappa che univa il capoluogo del Pollino ad Alberobello.  «In quest’anno particolareè scritto nel cortese messaggio-, centinaia di migliaia di persone in ciascuna tappa hanno voluto abbracciare i corridori, lo staff e l’intera carovana rosa, dimostrando un Amore Infinito per questo evento che rappresenta un po’ della storia del nostro Paese. A nome di Mauro Vegni e di tutta l’organizzazione del Giro d’Italia tengo a ringraziarvi per il supporto organizzativo, per l’accoglienza e il calore che abbiamo trovato nelle piazze e lungo le strade della vostra città.Se il Giro100 è stato un successo è anche grazie alla vostra collaborazione, al vostro lavoro e al vostro entusiasmo, che hanno fatto sì che ogni tappa fosse un po’ speciale. Grazie!».  A tal proposito il Sindaco, Domenico Lo Polito, a nome e per conto di quanti hanno concorso, in più modi e nei diversi ambiti, per rendere in Città il Momento più accogliente possibile ed immemorabile, sollecitato ha ricordato e dichiarato: «I ciclisti hanno impresso nei Cuori dei castrovillaresi e di quanti si sono riversati nelle prime ore del mattino, per seguire la preparazione e l’Avvio della Castrovillari-Alberobello,sensazioni di gioia , grande entusiasmo e splendida vicinanza all’organizzazione del 100Giro d’Italia che ha riconosciuto subito il calore particolare dell’accoglienza trovata ed incontrata. Espressioni che hanno affermato quanto si èvicinialla Storia del nostro Paese e della nostra cultura. I grandi applausi agli atleti lo hanno confermato come la grande attenzione all’Evento; un’esplosione d’amore per lo Sport e il Ciclismo, ormai senza tempo come immagini, volti e fotogrammi testimoniano da decenni dopo aver immortalato attimi, sguardi, fatiche, volontà e soddisfazioni».

Operazione “Accoglienza”, Minniti: «Al via piano di ispezioni nei Cas»

MILANO – «Grazie al prezioso lavoro svolto dalla Procura di Cosenza, diretta da Mario Spagnuolo e dall’Arma dei Carabinieri, è stata individuata e bloccata un’organizzazione che sfruttava i migranti ospitati in due centri di accoglienza per impiegarli in lavori in nero come braccianti e pastori in diverse aziende agricole del luogo. Per la prima volta è stato contestato ai responsabili il nuovo reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro». Così, in una nota, il ministro dell’Interno Marco Minniti ha commentato gli arresti nel cosentino. «E’ nostro interesse garantire la massima trasparenza nella gestione dei centri per i migranti e per questo ho disposto l’insediamento al Viminale di un Osservatorio permanente per il monitoraggio delle strutture di accoglienza su tutto il territorio nazionale che, avvalendosi di personale altamente specializzato e formato per lo specifico obiettivo, riferirà al ministro dell’Interno degli esiti e delle verifiche effettuate. Pertanto, già nei prossimi giorni – ha annunciato – partirà un piano di ispezioni presso tutte le strutture che prevede un programma di 2.130 controlli ai centri di accoglienza, compresi quelli attivati in via d’urgenza. Ai primi di marzo – ha ricordato il ministro – è stato predisposto il contratto tipo, concordato con l’Anac, che regola ogni appalto per la fornitura di beni e servizi, relativo alla gestione e al funzionamento dei centri per l’accoglienza dei migranti, che rappresenta uno strumento innovativo per assicurare l’uniformità delle procedure e la tutela dell’imparzialità e della trasparenza in aderenza ai principi dell’economicità e della concorrenza. Con riferimento a tali principi – ha concluso Minniti – tutte le procedure di affidamento della gestione dei servizi di accoglienza e dei lavori di realizzazione delle strutture recettive, dovranno essere pubblicate sui siti istituzionali delle prefetture».

La voce di Farman, rifugiato irakeno, per gli ospiti del “Regional Hub”

CROTONE – Ha scritto oltre 50 canzoni e nel suo Paese d’origine la sua voce è molto conosciuta. Ora ha dovuto temporaneamente accantonare la propria passione, in quanto “rifugiato” nel Centro d’Accoglienza di Sant’Anna. Mahmmuod Mohammad Farman, 35 anni, è un cantante di etnia curdo-irakena, attualmente ospitato nel “Regional Hub” gestito dalla “Sant’Anna Accoglienza”. Ha raccontato di aver iniziato l’attività di cantante quando era poco meno che maggiorenne e ha esordito allietando matrimoni e feste. «Ho iniziato a cantare a 17 anni – ha detto Farman – e la musica è sempre stata la mia grande passione». I testi delle sue canzoni sono degli inni alla gioia, ma trattano anche il tema dell’amore. In patria è molto apprezzato, specie dal pubblico femminile, e lo è anche da molti suoi concittadini che vivono disseminati nei paesi europei. Durante un colloquio con i responsabili del centro d’accoglienza, ha raccontato di essere stato contattato da diversi connazionali sparsi in varie città della Germania che vorrebbero si esibisse alla “Festa della primavera”, il cosiddetto “Nauroz”, una festa che in molti paesi della tradizione mediorientale assume le sembianze del nostro capodanno. Ha infatti ricevuto laute proposte economiche da alcuni suoi connazionali curdi, per cantare a Colonia, Monaco, Stoccarda e Francoforte. A malincuore ha dovuto rifiutare, in virtù della sua condizione di richiedente asilo che gli impone di non potersi allontanare dal Centro per molti giorni consecutivi. In passato, però, ha già avuto esperienza di concerti in Paesi europei come la Svezia, la Finlandia, la Danimarca, l’Inghilterra e la stessa Germania. Nel Regional Hub di Sant’Anna vi ha fatto ingresso nello scorso mese di gennaio: ha già formalizzato la richiesta di protezione internazionale ed è ora in attesa di sostenere l’audizione presso la Commissione Territoriale. All’interno del centro d’accoglienza dice di trovarsi bene e di essere circondato da operatori premurosi e disponibili. In particolare è entusiasta di come i medici che operano all’interno del presidio sanitario, presente nella struttura, siano stati solerti ed attenti nel trattare alcuni suoi problemi di salute. Quanto alle prospettive per il futuro, Farman spera di poter rimanere in Italia e magari continuare a coltivare nel “Bel Paese” la passione per la musica.

Quest’anno diventa “MensaInFiera”, Cosenza città dell’accoglienza

COSENZA – Dopo alcuni anni di pausa, riparte quest’anno FieraInMensa, esperienza nata nel 2002 dall’incontro tra realtà ecclesiali, associative e di movimento impegnate in percorsi di condivisione ed inclusione sociale. Sin dalla sua nascita, FieraInMensa ha accolto i migranti presenti in città durante la Fiera di San Giuseppe, coprendo spesso il vuoto istituzionale lasciato da amministrazioni superficiali: ha offerto gratuitamente alcuni servizi di accoglienza di base, distribuito centinaia di pasti, fornito assistenza legale, sanitaria e servizio internet gratuito, creato momenti di incontro, conoscenza e confronto. L’accoglienza  sembra l’atteggiamento più adeguato per generare una nuova convivenza. La rinascita di questa importante iniziativa, che vede la partecipazione di un migliaio di volontari, vuole segnare anche un cambio di passo. Da quando la fiera è stata trasferita su Viale Mancini, un’onda umana, fatta di storie e volti spesso segnati dalla sofferenza, vive nell’area dei capannoni delle ex-officine delle Ferrovie della Calabria. Negli anni, tuttavia, i servizi offerti – complici i numeri sempre più grandi della fiera – sono diventati insufficienti: spesso osserviamo situazioni potenzialmente critiche e difficilmente controllabili. Dopo una serie di riunioni, il Comitato, al fine anche di non congestionare l’area dei capannoni, ha deciso di sperimentare una nuova modalità di servizio. Quest’anno, per la prima volta, FieraInMensa, che si terrà dal 15 al 19 marzo, si sposta in fiera, diventando MensaInFiera. Il cambiamento nasce non solo dal tentativo di risolvere alcune annose difficoltà logistiche, ma anche dalla volontà di proporre una formula che renda la nostra esperienza visibile alla città, che ci faccia letteralmente scendere in strada e che recuperi una dimensione di dialogo, compagnia e socializzazione. Il servizio che siamo chiamati a rendere è forse anche più bello: siamo noi che camminiamo verso i migranti; siamo noi che, attraverso un pasto caldo ed un sorriso, accoglieremo questi fratelli rispettandone sempre la dignità e la storia. Nel corso degli ultimi mesi abbiamo inoltre intrapreso un percorso di confronto con l’Amministrazione Comunale – in spirito collaborativo e di sussidiarietà – al fine di organizzare alcuni dormitori diffusi dove i migranti potessero riposare nelle fredde ore notturne. Queste persone meritano infatti un’accoglienza diversa e non basta quella generosa e spontanea, ma comunque limitata nei numeri, di cui da sempre si fa carico il variegato mondo delle realtà associative cosentine. Nonostante i numerosi incontri, il percorso intrapreso si è concluso negativamente per la presenza di difficoltà logistiche e per l’impossibilità – ventilata dall’Amministrazione Comunale – di assumersi responsabilità di ordine pubblico. Comprendiamo l’impraticabilità di alcuni interventi logisticamente complessi, tuttavia crediamo che – visto il dialogo franco instaurato con l’Amministrazione – molto di più poteva essere fatto. Ci auguriamo che, l’anno venturo, il confronto tra il cartello delle realtà organizzatrici e le istituzioni possa fornire risultati concreti positivi. Purtroppo per quest’anno, ancora una volta, molti migranti dormiranno all’addiaccio sotto il cielo bruzio. Sabato 18 Marzo vogliamo invitare la città ad una marcia colorata e pacifica: un abbraccio ideale della Cosenza solidale ai nostri fratelli e amici migranti. Questa #marciaimmensa, marcia dei diritti irrinunciabili dei migranti, vuole ribadire il diritto all’accoglienza e alla libertà di movimento in un’Europa fatta di ponti e non di muri. La marcia, che partirà alle ore 19.00 da Piazza Mancini, si concluderà simbolicamente in piazza Bilotti nel cuore della città con un momento di festa e abbraccio tra i cosentini e i migranti giunti in fiera.

 

 

 

Migranti, aiuto per 61 persone

CROTONE – All’alba, sulla strada che collega Crotone e Capo Colonna, sono stati individuati sessantuno migranti tra i quali vi sono alcuni neonati. Del gruppo fanno parte 31 uomini, 21 bambini e 9 donne. Immediatamente è stata attivata la macchina organizzativa per fornire accoglienza grazie al supporto delle associazioni di volontariato e delle forze dell’ordine. I migranti sono stati portati presso il centro di prima accoglienza di Capo Rizzuto: tutti e 61 non presentano particolari problematiche. Dalla testimonianze raccolte, pare che i migranti provengano da Iran e Iraq e che siano salpati per mezzo di una barca a vela dalla Turchia. Subito dopo, raggiunte le coste italiane, sarebbero stati fatti sbarcare con un gommone: al momento, comunque, di entrambi i mezzi non vi è traccia. (foto di repertorio)

 

Castrovillari, accoglienza e solidarietà ad una famiglia pakistana

CASTROVILLARI (CS) – Con un semplice momento,  nella sala Giunta, al primo piano del palazzo di città di Castrovillari, è stata accolta, in seguito all’adesione del capoluogo del Pollino al bando S.P.R.A.R. (Sistema di tutela e di rete degli enti locali  per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata), una famiglia- formata da 11 membri- di nazionalità pakistana, con molti anni vissuti in Libia,  che s’intratterrà in città per qualche mese.

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A dare il benvenuto, questa mattina, il Sindaco, Domenico Lo Polito, presente l’Assessore  Pino Russo e il consigliere Nino La Falce, oltre gli operatori sociali e diversi collaboratori.

Nel salutarli il primo cittadino ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione per una loro permanenza serena, sottolineando l’accoglienza proverbiali dei castrovillaresi.

Un’esperienza , che si avvicina ad altre, avviate dall’Ente, volte a supportare chi, mortificato nei diritti e nella sua dignità, è stato perseguitato.

«Con tale  tensione continuano questi gesti dell’Amministrazione di attenzione al bisogno degli Altri – ha commentato al termine  l’Assessore Russo- che dà forma a quell’impegno che vuole affermare  valori assoluti, bisognosi di concretezza, sensibilità  e, soprattutto, coinvolgimenti fattivi. Si amplia , così, questo sguardo verso i rifugiati e le loro famiglie, richiamando la necessità, sempre più urgente, di un’umanità che si accorga dell’Altro come Bene incommensurabile.»

A Castrovillari un dibattito per favorire l’Accoglienza e l’Integrazione

CASTROVILLARI (CS) – La questione dei migranti e la necessità di accogliere una soluzione rispettosa della dignità umana sarà al centro del dibattito, organizzato dall’associazione culturale Kontatto col patrocinio del Comune di Castrovillari, dal titolo “L’Europa e i suoi Muri”, in programma per giovedì 26 maggio dalle ore 18,00 presso una gelateria cittadina. L’incontro sarà moderato da Pasquale Pandolfi, responsabile delle attività culturali di Kontatto. Vi prenderanno parte anche il primo cittadino Domeico Lo Polito, il presidente dell’associazione “Città Solidale”, Giovanni Donato, il delegato regionale agli Affari dei Migranti, Giovanni Manoccio, e Donatella Loprieno, docente di diritto dei Migranti all’Unical. A fare da sfondo, alcuni intermezzi musicali a cura del maestro Giuseppe Lo Polito alla chitarra.

Nel corso del dibattito sarà possibile sentire le ragioni per cui l’Amministrazione comunale ha deciso di aderire al bando S.P.R.A.R per l’accoglienza di richiedenti /titolari di Protezione internazionale e dei loro familiari, degli stranieri e dei loro familiari beneficiari di protezione umanitaria.

 

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Inaugurata all’Unical la Festa dei Popoli 2016

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – È iniziata ufficialmente ieri all’Università della Calabria, la “Festa dei Popoli 2016”, una rassegna di musica, cultura e sport organizzata dal Centro Residenziale dell’Ateneo, grazie all’impegno del dottor Marcello Fiore, aiutato nell’organizzazione dalle tante associazioni studentesche dell’Unical. Anche per l’edizione di quest’anno si prevede un ricco programma, unito dal filo rosso di tematiche fortemente attuali, quali l’integrazione e l’accoglienza. Del resto, “Abbattiamo i muri per costruire ponti” è stato scelto come slogan dell’iniziativa. Dopo la “tombolata della solidarietà” in cui sono stati raccolti fondi per le vittime del terremoto in Ecuador e la maratona “RUNical” di questo pomeriggio, sarà la volta domani alle 15.00 presso il quartiere residenziale Maisonettes del convegno sul tema dell’accoglienza. Un incontro moderato da Domenico Terranova dell’associazione “Aurora”, cui interverranno, tra gli altri, il delegato regionale per gli affari dei migranti Giovanni Manoccio, il vicequestore Mario Lanzaro, la professoressa Donatella Loprieno e l’avvocato immigrazionista Silvana Guglielmo. Non mancheranno, inoltre, le testimonianze di studenti stranieri ospiti dell’Ateneo. Alle 18,00 il Magnifico Rettore Gino Mirocle Crisci inaugurerà, col taglio del nastro, gli stand etnici organizzati dagli studenti internazionali presenti all’Unical che apriranno la tre giorni di intrattenimento e riflessione partecipata.

Riace è un modello di accoglienza. Il sindaco di Prato in visita

www.internazionale.it
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RIACE (RC) – Il sindaco di Riace Domenico Lucano – inserito tra i 50 leader più influenti al mondo dalla rivista “Fortune” – oggi ha incontrato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e una delegazione di piccoli Comuni capeggiata dal sindaco di Prato e presidente Anci Toscana Matteo Biffoni. “La visita – ha detto Rossi – ci dà lo stimolo a sperimentare qualcosa di analogo per dare aiuto al ripopolamento di alcuni comuni, soprattutto dell’Appennino. Ma anche per offrire ai migranti, quelli già riconosciuti come rifugiati o in possesso di un permesso umanitario e quindi regolarizzati, la possibilità di insediarsi, di fare formazione, di svolgere attività”. “E’ stata – ha detto Lucano – un’iniziativa bellissima. Mi auguro ne siano nati spunti per realizzare anche in Toscana qualcosa di analogo”.

 

La lezione di Lucano sull’accoglienza Intervento di Emilio Sirianni

di Emilio Sirianni*

In un interessante dibattito aperto da un articolo, come al solito bello ed appassionato del prof Vito Teti, si discute del “male Calabria” e delle possibili cure. Argomento antico, ma che non passa d’attualità.

Fra le cose dette e del tutto condivisibili, l’invito a dismettere i comodi panni dell’indignazione, a non salire sul comodo carro dell’antipolitica e mettersi tutti in gioco, calabresi di nascita o d’amore, “coinvolgendo il maggior numero possibile di persone” e rivolgendosi soprattutto “a chi non ce l’ha fatta, a chi non ce la fa, agli inquieti, ai vivi, ai generosi”. Pienamente d’accordo, ad intendersi, però, su cosa sia ormai, in questo paese, in questa regione la politica. Perché se si ritiene che la politica debba ancora restringersi al recinto dei partiti, allora è davvero difficile non essere contro, per chiunque abbia occhi per vedere.

Partiamo dall’ultima sonante vicenda mediatica, quella del sindaco Lucano e della sua Riace. Difficile non essere nauseati dai tanti sgomitanti politici di sinistra o centro sinistra che si sperticano in lodi a favore di taccuini, verso il piccolo grande sindaco e persino promesse, dopo averlo pervicacemente ignorato ed isolato per quasi una legislatura e mezza.

Facciamo parlare i fatti che è meglio.

Lucano e i suoi cittadini hanno dato vita –secondo la definizione coniata da Wenders di fronte ad una platea di spaesati premi nobel- alla sola utopia realizzata. Come oggi tutti finalmente ricordano, lo hanno fatto mostrando che non solo accogliere questa dolente umanità è possibile, ma è addirittura (horribile dictu!) conveniente. Insieme a quelle donne ed uomini che a Riace non cessano d’arrivare hanno ridato vita al loro bellissimo borgo, evitato la chiusura della scuola, creato un circuito economico che si autoalimenta e fatto mille altre cose. Senza, l’ombra di centri di permanenza più o meno cintati da fil spinato, ma vivendo, immaginando e lavorando insieme.

Su questa esperienza -Lucano lo va ricordando in questi giorni di notorietà ed ovviamente tutti fanno orecchie da mercante- la Regione Calabria ha approvato una legge, la legge 18 del 2009, che, lo dico da tecnico, non sembra neppure una legge della Regione Calabria. Tanto è ben scritta e tanto è ampia e coraggiosa la prospettiva che propone.

E’ intitolata alla Accoglienza dei richiedenti Asilo, dei rifugiati e sviluppo sociale, economico e culturale delle Comunità locali” e prevede che, agli scopi che si propone, sia dedicato, ogni anno, un “piano regionale”, che dovrebbe approvare la Giunta (art.2); che, sempre ogni anno, il Presidente della Giunta convochi una “conferenza regionale”, per “presentare i dati sugli interventi in corso” confrontarsi con “istituzioni, enti ed organismi” del settore (art.3); che gli interventi regionali siano indirizzari “in favore di comunità interessate da un crescente spopolamento o che presentano situazioni di particolare sofferenza socio-economico che intendano intraprendere percorsi di riqualificazione e di rilancio socio-economico e culturale collegati all’accoglienza dei richiedenti asilo, dei rifugiati, e dei titolari di misure di protezione sussidiaria e umanitaria” e che beneficiari ne siano i comuni, anche associati, le provincie e le comunità montane, che dovranno presentare specifici progetti, tali da risultare “congrui e socialmente sostenibili rispetto alle potenzialità, culturali ed economiche del territorio in cui si inseriscono” e che “valorizzino le produzioni artigianali, le competenze e le tradizioni locali, ovvero che prevedano forme di commercio equo e solidale, di turismo responsabile e programmi di economia solidale e cooperativa” (art.4). Tante altre ottime cose prevede questa legge, persino un “comitato dei garanti” che vigili sulla sua attuazione, i cui componenti siano scelti con la collaborazione di università ed enti di ricerca ed abbia un rappresentante di diritto nominato dall’Alto Commissariato per le Nazioni Unite per i rifugiati (art.5).

La legge, che naturalmente avrebbe garantito a Lucano ed alla sua Riace finanziamenti e sostegno istituzionale è rimasta del tutto inattuata ed è di questo che occorre che si chieda conto a tutti i partiti politici che hanno governato la regione, soprattutto a quelli di sinistra che oggi si fanno belli con il dolore, il coraggio e la fatica di Lucano e dei riacesi.

E magari chiedere ai tanti giornalisti, oggi altrettanto ispirati dalle gesta di Lucano, di accorgersi dei troppi milioni di euro spesi per finanziare, invece, progetti di accoglienza che altro non prevedono se non stipare centinaia di migranti in vecchi alberghi in disuso, previa veloce ritinteggiata e consentire ai proprietari, spesso grandi elettori o peggio, di lucrare sulla pelle di ciascuno di essi i 35 euro giornalieri (45 se minori) del Ministero.

E questa non è un’altra storia.

*calabrese e magistrato