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Accordo Unical-Unicz, attivato il Corso interateneo in “Assistenza Sanitaria”

CATANZARO – È stato raggiunto un importante accordo tra l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e l’Unical. Dal prossimo anno accademico 2018/2019 si darà il via al Corso di Laurea interateneo in “Assistenza Sanitaria”. Si tratta di un corso abilitante alla professione sanitaria, in qualità di assistente, con la classe L/SNT. Un processo di collaborazione, quello tra i due atenei calabresi, che ha preso piede da ottobre dello scorso anno e che ha visto protagonisti i Rettori De Sarro e Crisci.

Percorso nelle due Università, di cosa si tratta?

L’accordo prevede che si costituiscano strutture didattiche per il suddetto Corso di Laurea presso la Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro e il Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Università della Calabria. Il titolo di studio viene rilasciato, in maniera congiunta, dalle due Università.

La seda amministrativa, di gestione del Corso di Laurea, resterà sempre presso il polo catanzarese. Gli studenti che si iscriveranno a questo Corso avranno diritto ad usufruire delle strutture e dei servizi presenti presso entrambi i poli. Si potrà fruire di quei servizi necessari per l’organizzazione degli stage e dei tirocini. A questi si aggiungono servizi di orientamento, del diritto allo studio e la partecipazione ai progetti di internazionalizzazione. L’attività didattica, invece, si svolgerà presso entrambe le sedi. La durata della convenzione corrisponde a tre cicli triennali, a decorrere dall’anno accademico 2018/2019, e sarà rinnovata tacitamente per un periodo di pari durata.

Il Corso in “Assistenza Sanitaria” nel patto tra l’Unical e l’Università “Magna Graecia”

L’attivazione di questo Corso in “Assistenza Sanitaria” va nella direzione di dare spazio ed accoglienza alle otre 140 delibere comunali approvate in materia da altrettanti comuni della provincia di Cosenza. Tutto questo pone la stessa Università della Calabria in un ruolo di preminenza per quanto riguarda il dibattito, attualmente aperto nella città di Cosenza, circa la costruzione del nuovo ospedale.

(foto pensionelavoro.it)

La battaglia di Comunicalmed per le lauree sanitarie all’Unical

RENDE (CS) – Il Comitato COMUNICALMED, costituito alcuni anni fa per sostenere all’interno ed all’esterno dell’Unical il progetto di istituzione di una Scuola Medica presso l’Università della Calabria, ha seguito con grande interesse l’intero percorso della proposta di istituzione di un Corso di Laurea triennale in Assistenza Sanitaria, approvata all’unanimità dagli Organi Accademici nell’ambito della recente rivisitazione dell’offerta formativa del nostro Ateneo.
La delibera di istituzione del Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria, come è noto, è stata successivamente “congelata” dal CORUC (Comitato regionale universitario di coordinamento della Calabria) in attesa della definizione, da parte del CUN (Consiglio Universitario Nazionale), della complessa problematica riguardante la possibile apertura di Lauree sanitarie in Sedi universitarie nelle quali non è presente il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Problematica che, tra l’altro, interessa numerose altreUniversità italiane.
La possibilità che l’Università della Calabria (il primo e più grande Ateneo delle Regione) istituisse Corsi di Laurea in ambito sanitario, contribuendo cosi ad ampliare la rete universitaria calabrese per venire incontro al fabbisogno formativo altrimenti non sostenibile allo stato attuale dalla Calabria ( reclamato proprio dall’Organo di rilevazione qual è la conferenza Stato-Regioni) non ha mancato di sollevare reazioni ,anche scomposte, da parte di alcuni ambienti politici che perseverano pervicacemente in un campanilismo retrodatato e fuori luogo.
COMUNICALMED, anche sulla base del sostegno delle oltre cinquemila firme di cittadini cosentini e delle delibere della quasi totalità dei comuni dell’intera provincia, continuerà a sostenere il progetto di apertura dell’Università della Calabria al settore strategico delle lauree sanitarie nella convinzione che questo contribuirebbe a migliorare complessivamente la performance professionale del nostro personale sanitario,oltre che a mitigare la crescente migrazione universitaria della nostra Regione

Ospedale di Cosenza: consiglieri di Forza Italia intervengono nella discussione

ospedale CosenzaCOSENZA(CS)-“Prima che la discussione sul nuovo Ospedale di Cosenza si sviluppi, sulla sua collocazione, sarebbe opportuno parlarne in termini di contenuti, per capire se ai cittadini di Cosenza, ora come ora, siano o meno garantiti i livelli minimi di assistenza sanitaria.A giudicare dagli ultimi eventi,la risposta è no e lo diciamo con grande amarezza”.È quanto affermano i Consiglieri di Forza Italia Michelangelo Spataro, Carmelo Salerno, Francesco Caruso e Luca Gervasi.“Prima, quindi, di ogni altra discussione, sarebbe il caso di avviare un’analisi ed una riflessione di carattere contenutistico su cosa rappresenta oggi il presidio ospedaliero di Cosenza e di cosa, invece, ha bisogno, il nosocomio cittadino per diventare veramente un ospedale efficiente.Sulla questione della realizzazione di un nuovo Ospedale e sulla sua collocazione, argomento sul quale è in atto un dibattito proprio nelle ultime settimane, non si può  – sostengono ancora Spataro, Salerno, Caruso e Gervasi – prescindere da alcuni interrogativi che bisogna necessariamente porsi se non si vuole che le pagine dei giornali vengano riempite di facili proclami privi del crisma della concretezza.È certo il Presidente della Giunta regionale Oliverio dell’esistenza dei finanziamenti per la realizzazione del nuovo Ospedale e della loro reperibilità? – si chiedono i quattro consiglieri di Forza Italia -.È imprescindibile, a nostro avviso, il rispetto di alcuni step, occorrendo prima i finanziamenti e poi l’avvio di procedure concrete. Soltanto dopo questi ineludibili passaggi, sarà possibile e opportuno dare inizio alla discussione sull’ubicazione dell’Ospedale.

ASP Catanzaro: intensità di cura come nuova modalità organizzativa per gli ospedali

ASP_CatanzaroCATANZARO – Nel corso delle due giornate formative pianificate per tutte le professioni dell’Area ospedaliera dall’unità operativa Formazione e Qualità dell’ASP di Catanzaro, diretta dalla dott.ssa Clementina Fittante, si è parlato di riorganizzazione delle attività sanitarie ospedaliere in base al livello di complessità clinica e assistenziale dei pazienti. Tale modalità organizzativa prevede che nell’ospedale le attività non siano suddivise più in base al reparto o specialità di appartenenza, ma in base al bisogno di cura e di assistenza del paziente. L’organizzazione per intensità di cura è una modalità organizzativa adattabile a ciascun contesto, in base alla storia dell’ospedale e alla sua collocazione nella rete (hub o spoke) che può guidare l’innovazione e il funzionamento dell’ospedale. Per questi motivi, ciascun ospedale che ha avviato il processo di riorganizzazione per intensità di cura è chiamato a rispondere a questi principi guida in base alle caratteristiche del territorio, ottimizzando la gestione di eventuali picchi di attività, assicurando un’occupazione ben distribuita dei posti letti e garantendo la presenza di team trans-disciplinari e pluri-specialistici tali da rendere il più possibileCorsi-di-Formazione-ASP-CZ-1 flessibile e coordinati i percorsi di cura necessari al paziente. Non esiste un dimensionamento unico valido per tutte le strutture. La nuovo modalità organizzativa garantisce e incentiva la presa in carico globale del paziente e la continuità di cura nelle diverse fasi del bisogno del paziente stesso.  La responsabilità di tutto il percorso diagnostico-terapeutico resta in capo al medico maggiormente correlato alla patologia chiave del paziente, mentre all’infermiere è affidata la gestione assistenziale per tutto il tempo del ricovero. La centralità del paziente è l’elemento guida.
Il corso, di cui è prevista una seconda edizione il 28 e 29 Settembre, si propone, con il contributo del relatore Dott. Franco Bifulco, Direttore sanitario AUSL Viterbo e risk manager aziendale Regione Lazio, di far conoscere e analizzare aspetti, problematiche e metodi connessi all’organizzazione delle attività per intensità di cura, con riferimento alle Aree Internistica, Medica e Chirurgica.

Nucleo di cure primarie Corigliano: bilancio positivo

CORIGLIANO –  Bilancio positivo per i primi due anni di attività del Nucleo di cure primarie di Corigliano. Una struttura nata a fine 2012 nell’ambito di un progetto sperimentale della durata di tre anni con l’obiettivo di fornire assistenza sanitaria e limitare gli accessi dei codici bianchi al pronto soccorso. Sei in tutto i Nuclei di cure primarie presenti nella provincia di Cosenza: oltre a quello di Corigliano ve ne sono due a Cosenza, uno a Paola, Montalto e Rende. Tra i servizi offerti la presenza di medici e infermieri h12 ovvero dalle 8 alle 20, nonché la possibilità di effettuare esami diagnostici e monitorare alcune patologie croniche. Corposi i numeri relativi al lavoro svolto finora.