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Incendio nel centro storico di Cosenza, sopralluogo del procuratore aggiunto Marisa Manzini

COSENZA – Il procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini, ha effettuato un sopralluogo, questa mattina, nell’appartamento di corso Telesio, nel centro storico , dove il 18 agosto scorso, a causa di un incendio, sono morte tre persone. Marisa Manzini è stata accompagnata dalla polizia scientifica ed è riuscita ad entrare nei locali interessati dal rogo solo grazie alle scale dei vigili del fuoco. Ispezionato anche l’adiacente Palazzo Compagna, dove l’incendio ha portato alla distruzione di importanti documenti storici. Nessuna dichiarazione è stata rilasciata sulle indagini in corso per accertare le cause del rogo.

Nuovo crollo nel centro storico di Cosenza, anziano tratto in salvo dai vigili del fuoco

COSENZA – I vigili del fuoco hanno tratto in salvo un anziano di 85 anni dopo il crollo di un solaio all’interno dell’alloggio occupato dall’uomo nel centro storico di Cosenza, in Vico Santa Lucia. Parte del vetusto edificio è stato transennato e dichiarato inagibile. L’anziano, affidato ai servizi sociali, sarà temporaneamente ospitato in un albergo cittadino. Esasperati i residenti che parlano di «crolli annunciati». Il Comitato Piazza Piccola su facebook scrive, «non si può vivere più così, siamo stanchi».

Incendio a Cosenza, fiaccolata nel centro storico in ricordo delle vittime (FOTO-VIDEO)

COSENZA – Circa duecento persone hanno partecipato questa sera alla fiaccolata organizzata a Cosenza nel centro storico per ricordare Antonio, Roberto e Serafina, le tre persone rimaste vittime nel drammatico rogo dello scorso 18 agosto. Il corteo, partito da Piazza Valdesi, ha raggiunto il luogo dell’incendio snodandosi su corso Telesio. Una corona di fiori è stata depositata davanti al palazzo andato a fuoco. Il parroco della Cattedrale, don Luca Perri, ha invitato alla preghiera. La marcia silenziosa è poi proseguita verso la vecchia villa comunale.

Una fiaccolata nel centro storico per le vittime dell’incendio

Il Comitato Piazza Piccola del centro storico di Cosenza ha annunciato una fiaccolata nel ricordo di Antonio Noce, Roberto Golia e Serafina Speranza, rimasti uccisi nel drammatico incendio della loro abitazione, in programma il prossimo 28 agosto. Una manifestazione organizzata, si legge in una nota «per pretendere rispetto e dignità per il centro storico. E’ da anni che ne denunciamo la tragica situazione: incuria, abbandono e mancanza di politiche strutturali, rappresentano lo stato dell’ arte e sono da sempre al centro della nostra contestazione all’amministrazione comunale e a tutte le forze politiche. La tragedia di venerdì poteva essere evitata. Le responsabilità sono da ricercare nella scellerata gestione della cosa pubblica degli ultimi trent’anni, riducendola a merce di scambio clientelare e passerella politica. Quello che è successo – aggiungono gli esponenti del Comitato – potrebbe ripetersi in qualsiasi altro momento e luogo,  per altre centinaia di casi di persone abbandonate a loro stesse. L’ultima tragedia consumatasi deve essere un monito per tutti noi: o rialziamo la testa e ci battiamo per la dignità del nostro centro storico affinché diventi la priorità dell’agenda politica cittadina oppure ci ritroveremo a piangere altri morti. Lo dobbiamo a chi ci ha lasciato, ai nostri figli, alla nostra città. Sia chiaro, quindi, che non accetteremo più mezze misure, proclami elettorali e meri interventi mediatici. Basta prese in giro e conferenze stampa che da destra a sinistra pontificano su come poter risolvere il problema del centro storico o si nascondono dietro lo scheletro della proprietà privata o della mancanza di fondi. Le nostre vite e la nostra sicurezza non sono questione privata né merce in vendita».

Non è stato ancora definito il percorso della fiaccolata.

 

Incendio Cosenza, almeno due morti

COSENZA – Sarebbero almeno due le vittime dell’incendio sviluppatosi nel centro storico di Cosenza. Secondo quanto si è appreso all’interno dell’appartamento, da cui il fuoco ha avuto origine, viveva un nucleo familiare disagiato che occupava abusivamente i locali, di proprietà di Roberto Bilotti. Il nucleo è composto da due uomini e una donna. I corpi di due persone carbonizzate sarebbero state rinvenute dai vigili del fuoco. Si tratterebbe appunto di due fratelli.

Il rogo si è propagato nella storica residenza Ruggi d’Aragona, sede di un importante patrimonio culturale oltre che costituire la parte centrale del primo albergo diffuso del centro storico cosentino con otto posti letto, in due suite. L’edificio, risalente all’anno Mille, custodisce infatti importanti quadri e fotografie delle più antiche famiglie nobiliari del territorio, testi originali del 1500, alcuni dei quali di Bernardino Telesio, oltre a mobili e piatti risalenti al 1400 e strumenti musicali. Ora si teme che questi pezzi unici possano essere andati distrutti nel rogo.

Mancata autorizzazione paesaggistica per il ponte di Calatrava, Occhiuto: «Notiza falsa»

COSENZA – «La nostra politica del fare e le tante opere realizzate evidentemente disturbano il senso dell’immobilismo di alcuni. Per questo cercano di bloccarci in tutti i modi. Adesso vorrebbero addirittura demolire il Ponte di Calatrava perché (secondo loro) privo di autorizzazione paesaggistica. Ci hanno denunciato anche per questo motivo e hanno mandato i carabinieri del nucleo della tutela in Soprintendenza per la richiesta degli atti. Si sprecano i soldi dello Stato dietro a queste follie di falsi intellettuali politicizzati che si sono impadroniti negli anni, insieme ai loro parenti, della locale Università.
È una risposta che certo non ci gira attorno quella del sindaco Mario Occhiuto rispetto alla notizia diffusa oggi e che vorrebbe addirittura gettare dubbi sul rilascio dell’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione del Ponte di Calatrava.
“Si tratta di una cosa ridicola – aggiunge piccato Occhiuto – perché in Comune troveranno la documentazione completa sulle varie conferenze di servizi regolarmente indette e, oltretutto, la questione avrebbe dovuto riguardare l’Amministrazione del sindaco Mancini che diede avvio alla fase del progetto con le relative autorizzazioni”.
Per quanto riguarda poi, invece, il Centro storico e le ordinanze a danno dei proprietari per la messa in sicurezza o la demolizione degli edifici privati pericolanti e a rischio crolli, il sindaco Occhiuto è ancora più motivato nel precisare: “Si dà il caso che il Comune ha sempre richiesto preventiva autorizzazione alla Soprintendenza per operare in zona vincolata. Il ritrovamento del muro romano di cui si parla in un’intervista fatta al soprintendente Mario Pagano, di cui stupiscono determinate affermazioni, riguarda lavori di recupero in corso d’opera regolarmente autorizzati. Com’è noto, in caso di ritrovamenti archeologici è responsabilità del direttore dei lavori incaricato quella di informare le autorità preposte”. La ditta che si occupa degli interventi nell’ambito del progetto su Santa Lucia 1, ha infatti fermato le attività per due elementi distinti: il ritrovamento di un opus reticolatum e di un arco di età medievale su palazzo Alimena. L’Amministrazione comunale sta pertanto predisponendo un progetto di base per il relativo recupero in modo da sottoporlo alla Soprintendenza e proseguire così la riqualificazione dell’area. Stesso iter, in pratica, relativo a via Bombini dove, su uno spigolo, è stata rimossa con estrema cura un’edicola votiva attualmente custodita per un corretto ripristino e futuro riposizionamento.
“Il problema del Centro storico lasciato all’abbandono e al degrado da politiche urbanistiche attive in questo senso – prosegue Mario Occhiuto – è da addebitare esclusivamente a quella vecchia classe politica, che tanti danni ha fatto alla Calabria e i cui maggiorenti sono ancora in buona parte sulla scena continuando pure a pontificare. Di fronte alle numerose azioni che stiamo portando avanti in questi anni rendendo Cosenza una città sempre più vivibile e bella, il tentativo dei denigratori è adesso quello di intimorire e condizionare, con denunce continue, i funzionari della Soprintendenza in modo da rallentare tutti i programmi di recupero e di riqualificazione in corso. La notizia diffusa è dunque falsa: il Comune non ha mai immaginato di effettuare demolizioni o altre opere nel Centro storico senza avvertire prima la Soprintendenza. Con questo allarmismo che stanno creando ad arte, rallentano però di fatto le operazioni di messa in sicurezza (o demolizione) assumendosi la responsabilità di eventuali crolli e danni conseguenti alle persone o alle cose. Il piano è chiaro: si sta cercando di condizionare la Soprintendenza (anche con denunce ai carabinieri della tutela) in modo da intimorire chi deve rilasciare i pareri. Più grave ancora è la richiesta di sommare al vincolo paesaggistico anche quello monumentale su tutti gli edifici, compresi quelli senza alcun valore architettonico e artistico; cosa questa che condannerebbe per sempre il centro storico al degrado più assoluto poiché sarebbe molto più difficile intervenire con progetti di rifunzionalizzazione anche sulle proprietà private. Un funzionario pubblico infine, in questo clima di veleni e denunce, sarà purtroppo più portato a non firmare nulla pur di non prendersi responsabilità. Ma dopo l’Ordinanza sindacale ci sarà responsabilità ben più grave per chi non firma atti dovuti, soprattutto nel caso di danni eventuali alle persone. Il sindaco – conclude Occhiuto – ha già fatto il suo dovere”.

Crollo di un solaio nel centro storico di Cosenza. Sgomberata una famiglia

COSENZA – Una famiglia di quattro persone, tutte adulte, ha dovuto lasciare la propria abitazione sita in un edificio di Via Campagna, vicino al Duomo, nel cuore del centro storico di Cosenza, a causa del crollo di un solaio. Sul posto i vigili del fuoco e la polizia municipale. L’appartamento è stato dichiarato inagibile. Il nucleo familiare ha trovato ospitalità da alcuni parenti mentre l’amministrazione comunale ha fatto sapere di essere già al lavoro per reperire una sistemazione adeguata in attesa del ripristino delle condizioni di sicurezza del palazzo.

Centro storico, intervento di Caruso sui vincoli della Soprintendenza

COSENZA – «La paventata decisione della Sovrintendenza ai Beni Culturali della Calabria di procedere con il vincolo di tutta l’area del centro storico ci lascia veramente basiti».
Lo afferma  l’assessore alla riqualificazione urbana Francesco Caruso.
«Si rischia – sostiene Caruso – di compromettere l’incolumità dei cittadini, da noi sempre salvaguardata, impedendo recinzioni e demolizioni di immobili vetusti e pericolanti, nonché di bloccare tutte le iniziative messe in atto in danno dei privati inadempienti.
È impensabile – afferma inoltre l’assessore Caruso – che alcune prese di posizione abbiano potuto determinare atti le cui conseguenze sono impensabili.
Il sindaco ha più volte chiesto al Governo nazionale di intervenire, mentre il consiglio comunale ha dichiarato lo stato di emergenza.
Come amministrazione comunale abbiamo dato luogo a interventi di restauro degli edifici pubblici e siamo sempre stati impegnati a tutelare l’incolumità dei cittadini.
Oggi – conclude Francesco Caruso -siamo dinanzi a una presa di posizione che, veramente, facciamo fatica a comprendere e che apre scenari pericolosi per la parte vecchia della città, all’interno della quale  esistono abitazioni pericolanti e abbandonate che andrebbero eliminate e che non hanno alcun valore artistico».

A Mendicino sorgeranno due nuove farmacie. La soddisfazione del sindaco

MENDICINO (CS) – Dopo un lungo iter amministrativo regionale, finalmente sono state assegnate le nuove sedi farmaceutiche in Calabria e Mendicino ne ha ottenuto ben 2.  Sorgeranno una a Contrada Rosario, dove non c’era mai stata, ed una nel Centro Storico dove mancava da quasi 15 anni, aggiungendosi a quella già operativa in Contrada Pasquali. Importante per il raggiungimento di tale risultato è stato l’impegno del Sindaco Antonio Palermo che in questi anni più volte ha sollecitato la Regione fino a scrivere nelle scorse settimane una lettera al Presidente Mario Oliverio affinché fosse sbloccata una situazione che si protraeva da qualche anno e vedeva tanti farmacisti, soprattutto giovani, vincitori di concorso e senza l’assegnazione della propria sede di lavoro. Così è stato. E qualche giorno fa la notizia tanto attesa dai cittadini mendicinesi, specie dalle persone anziane, che vivono sole o ammalate, è arrivata. L’iter ora prevede che i farmacisti assegnatari avranno 6 mesi di tempo per aprire le loro nuove sedi. Grande la soddisfazione del primo cittadino Antonio Palermo, «Siamo felicissimi perché abbiamo centrato un ennesimo importante obiettivo a favore dei nostri cittadini che potranno finalmente usufruire di 2 nuove farmacie. Mendicino continua giorno dopo giorno a crescere culturalmente, socialmente ed economicamente e questo ci ripaga di tutto l’impegno che profondiamo quotidianamente a servizio della nostra Città».

Centro storico, Occhiuto e Caruso replicano a Sinistra Italiana

COSENZA – «L’ipocrisia e l’inconcludenza di alcuni esponenti partitici così come di alcuni rappresentanti parlamentari che intervengono oggi sulle demolizioni attuate nel Centro storico da parte del Comune, lasciano francamente interdetti, dato il . di partenza strumentale con cui affrontano argomenti che dovrebbero essere solo burocratici e non politici».

Lo dichiarano con una nota congiunta il sindaco Mario Occhiuto e l’assessore ai Lavori pubblici di palazzo dei Bruzi Francesco Caruso replicando a quanto diffuso da Fernando Pignataro, della direzione nazionale di Sinistra Italiana, a seguito dell’interrogazione dei parlamentari Nicola Fratoianni e Celeste Costantino.

«Mentre da un lato – aggiungono il primo cittadino e il suo delegato – c’è un’Amministrazione pubblica attiva che si adopera per salvaguardare l’incolumità delle persone dal rischio dei crolli nel Centro storico, dall’altro c’è chi si lamenta pretestuosamente mentre invece potrebbe facilmente proporre leggi ad hoc, proprio come vorrebbe la prerogativa parlamentare. Da chi ricopre determinate cariche, infatti, ci aspetteremmo la stessa azione al servizio delle persone nello scongiurare i pericoli dovuti a edifici eccessivamente pericolanti. Ciò che ha fatto il Comune nel Centro storico deve ascriversi all’esclusiva tutela di residenti e visitatori, attraverso interventi di somma urgenza. Come già precisato nei giorni scorsi – concludono Occhiuto e Caruso – gli interventi effettuati non riguardano alcuna demolizione di edifici o luoghi di pregio ma la messa in sicurezza di un lungo perimetro che è a tratti pericolante proprio perché nei decenni non si è investito sulla sicurezza delle città antiche. Nessuna violazione delle leggi in materia quindi, semmai un eccessivo zelo che ogni amministratore o esponente politico dovrebbe avere».