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[#CiNerd] My Hero Academia: Two Heroes – Recensione: Due eroi al cinema

My Hero Academia è l’anime che nelle ultime stagioni ha raccolto maggiori consensi dal pubblico, da qualche mese Mediaset lo ha portato in Italia e Nexo Digital ne ha approfittato per proporre il primo lungometraggio della serie al cinema.

Sono bastati due giorni a My Hero Academia: Two Heroes per riscuotere un grande successo anche nelle sale, ma cosa aspettarsi?

In primis, andrebbero messe le mani avanti su di un punto.

Seppure il film mostri un evento accaduto al termine della seconda serie, ripercorre tutti i fatti precedenti e la storia per coloro che non hanno mai visto l’anime. Questo assunto va espresso per un semplice motivo: la maggior parte delle negatività di questo film vengono dalla superficialità con cui i personaggi sono stati espressi riducendoli a stereotipi ambulanti.

LA STORIA

Troviamo infatti un Bakugou sempre urlante e violento, Todoroki silenzioso, Midorya nerd e così via. Questo problema poteva essere risolto non inserendo tutti gli studenti della classe del protagonista, così da lasciare il giusto spazio ai personaggi e non farli sembrare solo dei burattini con superpoteri.

Superata, quindi, questa rilevante barriera presente soprattutto nella prima parte del film, la trama si sviluppa bene e racconta un contesto che la serie tocca di rado, quello dei ricercatori, della scienza e della tecnologia in un mondo di Quirk. Seppure infatti sia presente in qualche sporadico episodio il settore tecnico al servizio degli studenti della Yuuei, l’anime preferisce concentrarsi quasi sempre sull’aspetto “soprannaturale” delle unicità e lo sviluppo fisico e mentale dei protagonisti.

Attraverso questo film si scopre parte del passato americano di All Might e di come sia diventato amico di David Shield, uno dei più famosi scienziati del mondo. La trama, quindi, rivela dei retroscena e svela delle incognite presenti nella serie animata all’inizio della terza stagione quando All Might riceve l’e-mail da Melissa Shield.

VOCI ORIGINALI E DOPPIAGGIO

Il doppiaggio è migliorato rispetto alla serie animata. Sebbene i personaggi fossero stereotipati e privi dello spessore tipico della serie, le voci erano più simili all’originale soprattutto nella figura di All Might che riacquisisce la sicurezza vocale del doppiaggio giapponese. L’adattamento in italiano (per via delle censure tipiche del nostro Stato) è un lavoro molto difficile, quindi non mi sento di giudicare le precise parole dette nei dialoghi.

COMPARTO TECNICO

Per le restanti sezioni come il combattimento, l’animazione ed il comparto audio, possiamo trovare un miglioramento dei primi due per quanto riguarda le grandi battaglie mentre l’audio permane simile alla serie senza spiccare di innovazione. Unica nota di demerito che mi ha lasciato perplesso a dir poco, sono i lunghi botta e risposta “mentali” tra alcuni personaggi tanto che sembrava avessero acquisito il potere telepatico per magia. Questo “Mindlink” è presente anche nella serie ma di solito si limita ad uno scambio di frasi unico e non 3-4 minuti di dialogo.

IN CONCLUSIONE

Il punto è questo: esclusa qualche macchia, My Hero Academia: Two Heroes resta un film godibile e che può portare preziose informazioni a coloro che hanno visto la serie. Di contro, può essere deleterio per coloro che invece si approcciano per la prima volta all’opera.

La leggerezza con cui vengono raccontati i personaggi e i loro poteri fa perdere lo spessore e l’attrattiva della serie stessa, livellando troppo l’intera esecuzione.

Daniele Ferullo

https://youtu.be/Hvhyxp3Aq6c

[#CiNerd] Captain Marvel – La recensione: Carol Danvers ha fatto centro?

Captain Marvel, primo stand-alone di casa Marvel con una protagonista donna, è appena arrivato al cinema.

Noi di NERD30 l’abbiamo visto, in piena crisi d’astinenza e foga per l’attesa di AVENGERS: ENDGAME. Aspettative o meno, eravamo tutti curiosi di ammirare sullo schermo questa supereroina, quasi arrivata dal nulla. Colei che, come tutti sembrano ipotizzare dopo la scena post-credits di INFINITY WAR, aiuterà i Vendicatori a sbarazzarsi di Thanos.

L’arrivo della pellicola non è passato inosservato e non solo perchè mamma Disney sa come attuare del buon marketing. Infatti, l’uscita al cinema è stata preceduta da un vespaio di polemiche nate da una dichiarazione di Brie Larson, interprete dell’indomita Carol Danvers. La volontà dell’attrice premio Oscar di dare maggior spazio nelle conferenze stampa alle giornaliste donne e di colore è stata percepita come razzista e sessista. Un’accusa che mal si sposa con un film del MCU che ha per protagonista per la prima volta una donna. Per questa ragione, una pioggia di critiche ha inondato Captain Marvel ancor prima della sua uscita e in molti hanno deciso di boicottare la pellicola, certi della sua mal riuscita. Un flop, quindi? No, considerati gli elevati incassi nei soli primi tre giorni di programmazione, ma il film com’è?

Scopriamo insieme nel dettaglio la pellicola.

LA STORIA

Cosa racconta Captain Marvel? È la storia di Carol Danvers: forte, determinata, indipendente. Una donna che cerca di riaprire gli occhi su un passato che sembra sfuggirle tra le dita come sabbia. Una donna catapultata nel mezzo di una guerra tra popoli. Per la prima volta nel Marvel Cinematic Universe, non solo la pellicola ha per protagonista una donna, ma è anche ambientata in un nuovo arco temporale. Siamo negli anni ’90, precisamente nel 1995. Piacevoli i piccoli riferimenti alla cultura pop del tempo, abbigliamento e colonna sonora sono in linea con i nostalgici anni Novanta, ma la sceneggiatura di Anna Boden e Ryan Fleck, anche registi della pellicola, non brilla per originalità.

Forse la storia in sè, forse il modo in cui viene raccontata non stimolano la curiosità per quello che vediamo sullo schermo. Il film si snoda lento, senza particolari emozioni. Certo, è una storia delle origini: in quanto tale ha bisogno di ingranare, di darci il tempo giusto per approfondire la conoscenza di Carol. Del resto, la lentezza aveva caratterizzato anche i primi capitoli dedicati a Thor e Captain America. Tuttavia, in questo caso, c’è qualcosa in quel che viene raccontato che non convince a pieno. Vorremmo conoscere Carol Danvers, anche noi saremmo curiosi di aprire uno squarcio nel suo passato misterioso, ma è come se tra lei e gli spettatori vi fosse una parete da scalare prima di vedere cosa si celi dal’altra parte. E, scalando, ci si chiede: vale davvero la pena vedere cosa ci sia oltre?

I PERSONAGGI

Protagonista indiscussa della pellicola è lei: Carol Danvers. Brie Larson è un’ottima attrice, anche se il suo talento sembra a volte “costretto” in quella tutina. Vi ha messo impegno, e si vede, ma si è limitata a portare a casa il proprio compito, come se non avesse dato davvero sfogo a tutto il proprio potenziale recitativo. In ogni caso, il personaggio funziona sullo schermo e si fa portavoce di un messaggio non irrilevante.

Le scene che la vedono in coppia con Samuel L. Jackson rivelano un deciso affiatamento tra gli attori. E sì, è stato bello conoscere Nick Fury, prima ancora che ci fosse l’idea di “mettere insieme un gruppo di persone eccezionali sperando che lo diventassero ancor di più”. Curioso scoprire come abbia perduto il suo occhio – lo so che tutti volevamo saperlo – ma… quello era davvero Nick Fury? L’impressione, per lo più, era di trovarsi di fronte a una versione caricaturale del personaggio, una spalla comica alla Luis in Ant-Man. Un autore di gag comiche non era proprio quello che ci si aspettava, ecco, anche se nel film le battutine sono state molto contenute rispetto ad altri cinecomic Marvel (sì, dico a te Thor: Ragnarok).

Yon-Rogg, comandante di una squadra di nobili guerrieri Kree, interpretato da Jude Law, è apparso poco sullo schermo perchè potesse lasciare il segno. O, probabilmente, i ruoli destinati ai diversi personaggi erano studiati in modo tale che spiccasse la sola Carol e, insieme a lei, il suo rapporto, inizialmente di diffidenza con Fury, così che potessimo avere una spiegazione alla famosa scena post crediti di Infinity War, quando il direttore dello S.H.I.E.L.D., prima di sparire a seguito dello schiocco, fa una misteriosa chiamata col suo cercapersone.

COMPARTO TECNICO

Ottimi, come spesso accade nelle pellicole targate Marvel Studios, gli effetti visivi, realizzati da Lola VFX, che si è occupata anche del ringiovanimento di Clark Gregg, interprete dell’amato agente Phil Coulson, e di Samuel L. Jackson, tanto che sembrava di aver di fronte l’attore ai tempi di Pulp Fiction – ed ehi! Voi avete notato quel piccolo easter egg in omaggio a Jules Winnfield, decantatore del famoso passo biblico di Ezechiele, 25:17?

Visivamente affascinanti le sequenze ambientate ad Hala, capitale dell’Impero Kree, una città dal profilo futuristico, disseminata di costruzioni dallo stile che quasi ricorda quello visto in Blade Runner 2049. Altrettanto si può dire per le scene ambientate nello spazio, per le quali la presenza di incrociatori imperiali e navicelle spaziali dava l’impressione di trovarsi catapultati in una galassia lontana lontana. Sul fronte effetti speciali, dunque, il film è promosso a pieni voti.

COMMENTO

Tuttavia, Captain Marvel è una pellicola che, nonostante gli incassi già stellari, è poco riuscita. Una storia che poteva risultare accattivante dal punto di vista narrativo non è stata aiutata dal montaggio, che ha contribuito a inabissarla in una palude di lentezza. Nella prima parte del film si susseguono sequenze fiacche, animate appena da scene di combattimento e inseguimento contro Skrull, in stile action movie hollywoodiano. Se inizialmente la vicenda appare aggrovigliata, nella seconda parte della pellicola un plot twist incalza la trama verso l’epilogo a una velocità crescente, svelando quanto era annebbiato. Peccato, però, che l’accelerazione del ritmo non sia andata di pari passo con una svolta affascinante della storia e perfino il colpo di scena è risultato poco credibile, se non a tratti buonista. Duole dirlo, ma in diversi momenti sembrava di star guardando un film targato DC.

Grave pecca del film è inoltre la mancanza di un villain. È forse colpa nostra, ormai abituati a un certo canone da parte dei cinecomic Marvel ma, se sono stati davvero pochi i cattivi di spessore e dalla psicologia complessa, in Captain Marvel assistiamo addirittura alla latitanza del villain.

Se ciò di cui si parla con maggiore entusiasmo è la presenza del gatto Goose, c’è un motivo e non credo si tratti solo della generale affezione per i gattini che popola i social. E voglio credere che non si tratti nemmeno di una questione di sessualità: uomo o donna che sia, un eroe è pur sempre un eroe. Oltre ai difetti della pellicola, Captain Marvel sconta un ulteriore svantaggio: la sua uscita nelle sale all’ombra di Endgame, che oscura in qualche modo Carol. Soprattutto, perchè solo adesso apprendiamo dell’esistenza di Captain Marvel? Perchè Fury non l’ha convocata per far fronte ad altre minacce e pericoli, come Loki, i Chitauri, Ultron? Un dettaglio davvero lasciato al caso?

IN CONCLUSIONE

E a poco serve per salvarlo il messaggio che il film vuol veicolare, che è forse il maggiore se non l’unico punto di forza. Carol Danvers ha qualcosa da insegnare: non è la classica eroina che si riscatta rispetto a una controparte maschile facendo leva sulla prevaricazione. Carol è una donna, una pilota, una supereroina, ma impara a sue spese che la forza non è tutto.

Ogni essere umano possiede una forza che va al di là di quella fisica ed è la capacità di rialzarsi di fronte a ogni sconfitta. Non importa dove ci troviamo o chi ci sta intorno o quanto il passato riesca a influenzarci, possiamo sempre scegliere di ascoltare le nostre emozioni, scegliere di essere noi stessi. Carol insegna che, a volte, ci vogliono più coraggio e determinazione per impedirla una guerra, che per combatterla. E questo è un messaggio positivo e di speranza non solo per le donne, ma per chiunque, per qualsiasi essere umano.

Dunque, Captain Marvel è un bel film? Avrebbe potuto esserlo, ne aveva tutto il potenziale. Merita di essere visto? Con un po’ di pazienza, sì. Dopotutto, dopo 10 anni e 20 film di MCU nessuno vorrebbe perdersi gli ultimi tasselli che vanno a incastonarsi sul sentiero che condurrà all’epico finale di Endgame.

Francesca Belsito

L’occhio del cinema sulle new addictions, nasce “L’Altra visione” festival

COSENZA – Dopo il grande successo dei concorsi di cortometraggi e scrittura creativa, promossi dal 2013 nelle scuole cosentine, la cooperativa Teatro in Note Onlus, lancia quest’anno, sotto la direzione artistica di Vera Segreti, la prima edizione del festival di cortometraggi “L’Altra visione” aperto a tutti i video maker, professionisti e non solo, chiamati qui a raccontare la propria idea di dipendenza, realizzato grazie all’impegno del sindaco Mario Occhiuto e del Settore Educazione del Comune di Cosenza.

La scelta del tema per la prima edizione del festival non è stata casuale: negli ultimi anni il fenomeno delle dipendenze e di quelle che gli anglosassoni chiamano new addictions, interessa milioni di persone in tutto il mondo. L’ossessione per il gioco d’azzardo, la tecnologia, il cyber sex, il ritiro dalla vita sociale (Hikikomori); si è affiancata alle dipendenze da alcol, droga, cibo, creando una vera e propria pandemia dai risvolti drammatici. I dati parlano di patologie in costante aumento che, nei casi più gravi, provocano disturbi comportamentali e anche violenza. Non di rado le cronache riportano accadimenti tragici, legati proprio a questi fenomeni che spesso coinvolgono persone in giovane età.

Il progetto si propone di declinare le new addictions attraverso l’occhio dell’arte filmica, proponendo un contest di cortometraggi che raccontino le dipendenze da un punto di vista cinematografico.

Il titolo “L’altra visione” sarà l’altro punto di vista, quello dell’artista che guarda alle dipendenze con la sua lente personale, cercando di narrarle con il linguaggio delle immagini. Il festival sarà rivolto a professionisti ma non solo, purché maggiorenni; il contest, infatti, è aperto anche ad autori amatoriali, cooperative, associazioni culturali di tutta Italia. Per questo motivo, al fine di permettere una partecipazione equa e trasparente, i premi saranno divisi in due sezioni: professionisti e non professionisti.

 La città di Cosenza si è sempre mostrata molto sensibile alla tematica delle dipendenze. Da anni l’amministrazione comunale si fa promotrice di progetti educativi rivolti ai giovanissimi, considerati i soggetti più a rischio. Lo strumento filmico rappresenta, nella fattispecie, un mezzo più che efficace per veicolare messaggi di rilievo sociale, proprio perché grazie alla visione il racconto viaggia veloce e in modo incisivo, colpendo soprattutto la parte emotiva delle persone e inducendole a riflettere.

La città sarà la protagonista del contest perché da regolamento, affinché l’opera possa passare al vaglio della commissione saranno richiesti due requisiti fondamentali: che l’autore (la società, l’associazione, la cooperativa etc.) sia residente (registrato in caso di società o associazioni) a Cosenza o in alternativa, che la città compaia in modo ben identificabile nel cortometraggio.

Il bando completo è consultabile online sul sito del Comune di Cosenza

https://cosenza.etrasparenza.it/archivio11_bandi-gare-e-contratti_0_449387_0_1.html

Da quasi vent’anni Teatro in note si impegna con tenacia e professionalità sul territorio favorendo le attività artistiche in campo teatrale e musicale, stringendo rapporti con realtà sociali difficili e soggetti disagiati e disabili; portando avanti, con passione ed entusiasmo progetti teatrali in tutto il territorio in veste di direzione artistica di prestigiose kermesse, nonché progetti legati al cinema e alla letteratura all’interno delle scuole cosentine.

Cinema a scuola, l’IIS di San Giovanni in Fiore capofila del progetto MIUR

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – L’I.I.S. “Leonardo da Vinci” di San Giovanni in Fiore (CS), diretta dal Dirigente Scolastico Giovanni Tiano, è tra le scuole calabresi che sono state selezionate e finanziate partecipando a uno dei bandi promossi nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola. In particolare la proposta progettuale affronterà il tema dell’educazione al linguaggio in movimento attraverso la metodologia “teoria-prassi-teoria”, valorizzando l’importanza del laboratorio in relazione alla conoscenza teorico-pratica delle diverse fasi in cui si articola la realizzazione di un prodotto audiovisivo. Un risultato importante per la scuola di San Giovanni in Fiore che ha fatto rete, nell’occasione, con l’I.I.S. di San Marco Argentano, l’I.I.S. “Leonardo da Vinci-Nitti” di Cosenza, l’I.C. Commenda Rende e l’I.C. di Mendicino.

La rete di scuole, denominata “Dentro l’immagine”, si propone con questo progetto, elaborato dalla prof.ssa Erminia Marino (già Presidente dell’associazione “Cinepresi”) e coordinato dal prof. Andrea Checchetti, di avvicinare gli studenti al mondo del cinema attraverso la visione di alcuni classici cinematografici e la partecipazione a laboratori teorici e pratici, al fine di ricevere un’educazione sull’utilizzo del linguaggio cinematografico.

La proposta prevede la proiezione di cinque film, a partire da venerdì 8 febbraio 2019, che hanno rappresentato una tappa fondamentale nella storia del cinema, sia per quanto riguarda l’evoluzione dei diversi generi, sia per l’evoluzione e la riflessione sulle tecniche cinematografiche.  Avvicinare gli studenti al linguaggio della settima arte, tuttavia, non è soltanto assistere alla proiezione di un film; occorre familiarizzare con gli elementi basilari della grammatica visiva per poter intraprendere un percorso formativo che educhi proficuamente al linguaggio delle immagini. Per questo motivo, prima di ogni visione cinematografica, la prof.ssa Roberta Corbo, esperta di cinema, terrà un seminario basato sulla storia del cinema e del linguaggio delle immagini, attraverso la selezione di alcune sequenze relative alle inquadrature e agli elementi più significativi come il suono o il montaggio dei film selezionati. Successivamente il corso proseguirà con dei laboratori guidati dalla società LAGOFILM, nella figura di esperti come Francesco Mollo e Alessandro Godano. Gli studenti proveranno, infine, a tradurre, operativamente, tutte le competenze e conoscenze, acquisite nelle diverse fasi del progetto, realizzando cinque cortometraggi, uno per ciascuna scuola della rete.

Tutti i film in programmazione si proietteranno nelle sale del cinema Modernissimo, perché il percorso educativo prevede anche la fruizione di un film nel luogo a esso più naturalmente deputato, ossia una sala cinematografica, affinché le specificità tecniche del prodotto filmico possano essere valorizzate e apprezzate al meglio dagli studenti.

Il progetto prevede una manifestazione conclusiva, per gli inizi di maggio 2019, sempre al cinema Modernissimo durante la quale tutti i partecipanti potranno assistere alla proiezione delle proprie opere realizzate.

Andrea Checchetti

 

Una piaga da debellare, serata di musica e cinema contro il bullismo

RENDE (CS) – Giovedì 24 gennaio alle ore 19:30 presso il Cineteatro Garden di Rende La PT Group Società Generale Cristiana Mutuo Soccorso,  il Kiwanis Distretto Italia San Marino e i Club della Divisione 12 Calabria Magna Grecia, con il Patrocinio del Comune di Monterosso Calabro, manifestazione:  IL BULLISMO…UNA PIAGA DA DEBELLARE.

Nel corso della serata, allietata dal cantante/imitatore Antonio De Rose e da Davide Carpino, sarà proiettato, in anteprima, il cortometraggio dal titolo:“Francesca”, per la Regia di Enzo Carone, con gli attori Francesca Pecora quale meravigliosa interprete nel ruolo da protagonista, Marcello Arnone, Barbara Bacci, Vito Depace, Barbara Bruni, Antonio Contie con la partecipazione amichevole di Tony Sperandeo.

Gli stessi attori saranno tutti presenti alla serata.  Il cortometraggio è stato prodotto da Pasquale Arnone con la coproduzione Kiwanis Distretto Italia San Marino e i Club della Divisione 12 Calabria Magna Grecia.
La conduzione della serata sarà affidata alla maestria dell’insuperabile “duo” Franchino Perri e Marco Tiesi.  Nel corso della stessa, il giornalista/scrittore Arcangelo Badolati e il Dott. Loriano Lotti discuteranno sul tema in oggetto: il bullismo. Ospite della serata è Antonio Lampasi, Sindaco di Monterosso Calabro.  La Direzione Artistica della manifestazione è a cura di Pasquale Arnone.
L’ingresso è libero e l’invito resta esteso a tutti, fino ad esaurimento posti.

Anna Maria Schifino 

[#CiNerd] Aquaman, la recensione: punto di svolta per la DC?

Dopo un anno a tratti catastrofico, Aquaman sarà riuscito a risollevare le sorti dell’universo cinematografico DC?

Pubblica ammissione: la delusione provocata da Suicide Squad e da Justice League brucia ancora. Tuttavia, nonostante l’hype ridotto alla soglia dello zero, i grandi numeri registrati al botteghino mondiale dal cinefumetto di James Wan, mi hanno indotta a dare una possibilità al personaggio di Jason Momoa.

LA STORIA

La storia è quanto di più semplice ci si possa aspettare e narra le origini di Aquaman. Ora, alzi la mano chi non ha mai pensato che, nella Justice League, Aquaman sia il più sfigato tra gli eroi. Ecco, non vedo nessuna mano… e proprio in questo risiede il punto di forza di una pellicola in cui nessuno probabilmente avrebbe scommesso. Questo cinecomic non cerca di strafare col risultato di finire fuori tema o sovraccaricare lo spettatore di eventi che non gl’interessa conoscere: si limita a raccontare chi è Arthur Curry e com’è diventato il Protettore degli oceani.

Quanto alle vicende narrate, siamo lontani dalla profondità della trilogia di Nolan dedicata all’uomo pipistrello per tinte dark e spessore narrativo, ma Aquaman non cerca affatto di scimmiottarla. Non si traveste da cinecomic orrorifico per poi lanciare addosso al pubblico ignaro il colpo di grazia delle gag (sì, Suicide Squad, sto dicendo proprio a te). Fin dal trailer si è mostrato per quello che è: una pellicola d’intrattenimento che narra una storia delle origini. Troviamo una famiglia, botte, inseguimenti, battute che strizzano l’occhio all’action movie hollywoodiano, motivi come il coraggio e la necessità di scegliere, l’epopea di un uomo che va incontro al suo destino.

COMPARTO TECNICO

Aquaman racconta una storia semplice. Quindi sì, la sceneggiatura di David Leslie Johnson-McGoldrick e Will Beall non brilla certo per originalità o per la brillantezza dei plot twist: un po’ perché qualche fumetto l’abbiamo letto, un po’ perché insomma cinecomics ne abbiamo visti tanti. Non facciamo fatica a capire come la storia si evolverà né che alla fine il cattivo sarà sconfitto. Eppure, le due ore piene di film scorrono in velocità e nessuna noia s’impadronisce dello spettatore. Se c’è una parola che può descrivere la pellicola di James Wan, quella è SPETTACOLARITÀ.

Il regista malaysiano, forse memore del suo lavoro in Fast & Furious, ha pensato bene di dare vita a una pittoresca scena d’inseguimento e fin qui tutto normale… se non fosse che non ci sono quattro ruote che sfrecciano per le strada losangeline, ma mezzi atlantidei che a tutta velocità schizzano tra i flutti. A discapito delle premesse (tutti ricordiamo uno di quei primi poster del film che pareva malamente photoshoppato), la CGI è ben fatta oltre ogni aspettativa. Brenden Barry Brown, Hauk Olafsson e Tony Watt hanno dato il meglio negli effetti speciali e la visione del film è una gioia per gli occhi. Creature marine reali e fantastiche, la futuristica Atlantide, la molteplicità delle scene nelle viscere oceaniche, perfino un imponente kraken. L’impressione è spesso quella di essere immersi nella gigantesca vasca di un acquario, spettatori di un mondo sommerso che pullula di oscurità e vita intorno a noi.

IL COMMENTO

Aquaman può dirsi probabilmente il più riuscito tra i cinefumetti targati DC degli ultimi anni (la trilogia di Nolan non toccatela, però, quella è un mostro sacro). Non ha nulla da invidiare ad alcune delle pellicole Marvel (Thor: Ragnarok sentiti chiamato in causa). Il film è letteralmente straripante: di acqua, creature, rumori, personaggi, eppure il caos che regna sovrano non è mai così eccessivo da infastidire, anzi risucchia in un vortice che quasi invoglia a volerne di più. Cosa che, a giudicare dalla scena post crediti (e dagli incassi stellari) probabilmente accadrà, ma se questo è stato il primo capitolo molti saranno invogliati a vederne un secondo.

Nonostante i vistosi difetti di scrittura, dunque, Aquaman riesce nell’impresa titanica di non deludere (a meno che non siate andati al cinema aspettandovi un film d’autore), perché ogni personaggio, ogni azione sembrano essere al posto e al momento giusto. Pur con le movenze smisurate di un kolossal, la pellicola narra una modernissima vicenda di formazione. È la storia di una sorta di metallaro capellone tutto tatuaggi e scazzottate ma dal cuore buono, che non solo è re di un mondo a cui crede di non appartenere davvero, ma diventa un eroe. Jason Momoa, Amber Heard, Dolph Lundgren fanno un buon lavoro. Ma soprattutto Willem Dafoe si conferma un ottimo performer nel ruolo del consigliere e maestro atlantideo Vulko. Esiguo il minutaggio riservato a Nicole Kidman perché la sua performance possa essere degna di nota.

CONCLUSIONI

Aquaman è un film mastodontico che dona senza riserve tutto quel che ha da dare, non si finge quel che non è. Concede una spruzzata di freschezza all’Universo Esteso di una DC ormai martoriata, incapace di portare a galla la propria carcassa, inabbissata sul fondale di una sfida all’ultima imitazione. Certo, siamo ancora lontani dal capolavoro, ma forse il Tridente di Atlan è riuscito nell’impresa di rifocillare la speranza. Il mio consiglio, perciò, è di concedervi una visione senza pretese e immergervi nella meraviglia di Atlantide. Aquaman non è più l’eroe sfigato della Justice League.

Infine, complimentatevi con la sottoscritta che è riuscita ad arrivare alla fine di questa recensione senza menzionare nemmeno una volta il fascino incommensurabile di un Jason Momoa bagnato  e scompigliato.

 

Francesca Belsito

 

Vacantiandu al Cinema presenta il Lamezia Film Fest 2018

LAMEZIA TERME (CZ) – Sabato 20 ottobre ore 11.00, presso la sala multimediale del Chiostro di San Domenico a Lamezia Terme, si terrà la conferenza stampa di presentazione della quinta edizione del Lamezia Film Fest 2018 – LFF5, il Festival Internazionale di Cinema organizzato dall’Associazione Strade Perdute e inserito nell’ambito del progetto Vacantiandu – sezione Vacantiandu al cinema, finanziato dalla Regione Calabria per il triennio 2017-2019 nell’ambito degli interventi tesi a valorizzare i luoghi di interesse storico e archeologico e promosso dall’Associazione teatrale I Vacantusi di Lamezia Terme.

 

Saranno presenti:

Nico Morelli direttore artistico Vacantiandu

Walter Vasta direttore amministrativo Vacantiandu

GianLorenzo Franzì direttore artistico LFF

Valentina Arichetta direttore amministrativo e organizzativo LFF

Mario Vitale direttore artistico sezione Colpo D’Occhio – LFF

Francesca Polici responsabile ufficio stampa “Polici Communications”

Antonio Pujia creatore Premio Ligeia LFF

Eugenio Rocca creatore Premio Paolo Villaggio LFF

Emilio Nicolazzo direttore marketing LFF

 Modera Giovanna Villella, responsabile comunicazione Vacantiandu

Cerisano, prosegue con successo il Festival delle Serre, spettacoli soldout

CERISANO – E’ un un Festival delle Serre assai apprezzato quello che da domenica 2 settembre vede Cerisano protagonista di una delle manifestazioni più attese di fine estate. E la kermesse proseguirà fino a sabato 8 settembre. Anche la serata di ieri, grazie alla presenza di ospiti ed artisti illustri, ha visto registrare una notevole presenza di pubblico.

Un festival – lo ricordiamo – che per la sua XXV edizione-  si avvale della partnership del Comune di Palermo – che contempla al suo interno un ricco cartellone di eventi, dal jazz al teatro, dalla musica classica al cinema, dagli artisti di strada agli spettacoli di burattini e poi ancora tanta buona musica con talenti nostrani, mostre, dibattiti, incontri culturali e passeggiate enogastronomiche alla scoperta di tradizioni, gusti e sapori di un tempo.

Soldout gli spettacoli di jazz, classica e teatro

Pubblico delle grandi occasioni ieri sera a Slargo Pianolungo per il concerto – da molti definito straordinario – di Stefano Di Battista e Nicky Nicolai, una coppia ormai consolidata nel panorama jazzistico internazionale che condivide la vita e il palcoscenico. Grandi classici della musica italiana e non solo rivisitati in chiave jazz grazie alla partecipazione, per l’occasione, del Dea Trio, Daniele Sorrentino al basso, Elio Coppola alla batteria, Andrea Rea al pianoforte. Ha fatto registrare il soldout anche lo spettacolo teatrale di Enrico Lo Verso, l’attore siciliano che a Cerisano ha messo in scena un classico della letteratura pirandelliana, “Uno, Nessuno e Centomila”. La splendida cornice di Palazzo Sersale ha invece ospitato l’Orchestra di Sax del Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, nell’ambito del Laboratorio “Musica Oggi e Domani” diretto dal Maestro Vincenzo Palermo, curato in collaborazione con il Maestro Massimo Belmonte. Tra i compositori anche un giovane artista cerisanese, Tommaso Greco. Un festival per tutti i gusti, insomma, che ha visto grande partecipazione anche alla proiezione del film in programma ieri all’Arena Chiusi, “Baaria” di Peppuccio Tornatore. Un successo annunciato gli spettacoli dei Burattini Ferrajolo e degli Artisti di Strada che con le loro magie hanno incantato grandi e piccini. E in seconda serata, il concerto di D.J. Kerò ha intrattenuto il pubblico fino a tarda ora. Nel pomeriggio, sempre a Palazzo Sersale, nell’ambito della sezione “Mostre e Dibattiti”, Antonio Lavoratore ha presentato il libro “Alfonso Mazzuca e la canzone italiana degli anni Cinquanta”. Con lui il vicesindaco di Cerisano Francesco Santelli, il presidente del Consiglio Ernesto Marino e lo storico Luigi Bilotto.

Intanto il suggestivo borgo delle Serre si prepara a vivere un’altra serata, la quinta in ordine di tempo – ricca come sempre di grandi ed importanti appuntamenti.

Il programma di oggi giovedì 6 settembre

MOSTRE E DUBATTITI – Piazza Zupi, ore 18.30 “Governare da Sud”, incontro dibattito con il sindaco Lucio Di Gioia, il presidente della provincia di Cosenza Franco Iacucci e il vicesindaco di Palermo Sergio Marino

CINEMA – Arena Chiusi Ore 20.30 proiezione del Film “Spiderman: Home Coming” di Jon Watts

CLASSICA – Palazzo Sersale Ore 21.00 Laboratorio “Musica Oggi e Domani” a cura del maestro Massimo Belmonte in collaborazione con il laboratorio “Musica Oggi” del maestro Vincenzo Palermo – Rodolfo Saraco pianoforte. Musica di T. Greco, L. Ferrero, C. Galante, L. Luka, V. Palermo, G. Rossini, R. Saraco.

TEATRO – Teatro Saccoman ore 21.30– KABARET Spettacolo Teatrale a cura dell’associazione culturale “SM.ART

JAZZ  Slargo Pianolungo ore 22.00 Nick The Nightfly Quintet con Amedeo Ariano alla batteria, Claudio Colasazza al pianoforte, Francesco Puglisi al contrabasso, Gerry Popolo al sax

 ARTISTI DI STRADAIncrocio S.P 113 ore 21.30 “Carillon”a seguire performance “Mastro Focaio”

SPETTACOLO DI BURATTINI – Piazzetta Chiocciola ore 20.00 e ore 22.00 “La scampagnata di due disperati”

SPIRALSOUND- Ore 23.30 Piazza Grande I Tulipani

 

Un ricco cartellone per la XXV edizione del Festival delle Serre

CATANZARO – E’ stata presentata nella sala oro della Cittadella regionale la venticinquesima edizione del Festival delle Serre di Cerisano, in programma dal 2 all’8 settembre. Tra gli eventi “storicizzati” che dal 2017 godono della triennalità di cofinanziamento della Regione, il Festival presenta un cartellone con sezioni di jazz, musica classica, teatro, cinema, mostre e dibattiti.

Alla presentazione hanno preso parte il presidente della Regione Mario Oliverio, l’assessore regionale alla Cultura Maria Francesca Corigliano e il sindaco di Cerisano, avv. Lucio Di Gioia. «Si tratta – ha detto Oliverio – di uno degli eventi culturali che negli anni è divenuto un punto di riferimento regionale. Abbiamo deciso di sostenerlo perché nell’arco del tempo ha avuto una progressiva crescita di qualità e oggi contiene un calendario ricco e articolato. La nostra idea di governo è puntare proprio su quei prodotti che esprimono la forza del territorio e che legano, come in questo caso, l’arte e la cultura con la dimensione identitaria dei nostri luoghi. Abbiamo messo in campo investimenti così notevoli nella cultura calabrese, come mai era avvenuto in passato, e siamo certi di aver contribuito a fare nascere una vera rete culturale nel contesto più ampio della Calabria del futuro».

Le parole dell’assessore Maria Francesca Corigliano

Anche secondo l’assessore Corigliano il Festival delle Serre «rappresenta un’espressione identitaria alta e si pone all’attenzione generale esterna. Ma soprattutto – ha aggiunto – ha una formula vincente e democratica. È fruibile con tanti segmenti artistici sparsi nel borgo e in contemporanea ed è gratuito per consentire a chiunque di vivere l’evento e in piena libertà».

Annunciata dal sindaco Di Gioia la partnership con il comune di Palermo

Il sindaco di Cerisano Di Gioia ha anche annunciato la partnership che quest’anno il Festival delle Serre avrà con la città di Palermo, quest’anno capitale europea della cultura, e ha annunciato anche la presenza del sindaco siciliano, Leoluca Orlando. Fitto il programma del cartellone con teatro, classica, cinema e Jazz ma anche dibattiti e mostre. Infine una sezione dedicata ai più piccoli con l’arte di strada e spettacoli di burattini. Tra gli artisti attesi per questa edizione certamente vi è la sera di gala, del 2 settembre, a palazzo Sersale con la “Cavalleria rusticana”, Enrico Lo Verso e Giovanni Cacioppo per il teatro, mentre per il jazz Danilo Rea, Eric Daniel, Nicky Nicolai e Stefano Di Battista, Nick the Nightfly quintet e Giorgio Conte. Infine le mostre, i monologhi ed il dopo festival.

“Mendicino abbraccia il mondo”, cibo e cinema per parlare di integrazione e solidarietà

MENDICINO  (CS) – La manifestazione “Mendicino abbraccia il mondo” giunge alla sua V edizione e vi aspetta domani alle 20 presso la villetta di Contrada Pasquali di Mendicino per condividere insieme un momento di riflessione sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione.
La manifestazione, organizzata dall’Amministrazione Comunale e dall’Associazione La Kasbah, sarà articolata in due momenti: prima uno show cooking curato dalla Maccaroni Chef Academy, in cui gli ospiti del nostro centro Sprar adulti insieme a Chef dell’accademia prepareranno dei piatti tipici della loro terra e della nostra e li offriranno come degustazione ai presenti,una sorta di ricompensa che gli ospiti del Centro di accoglienza rivolgono alla cittadinanza per ringraziarli dell’ospitalità ottenuta in questi anni ed una fusione attraverso il cibo di culture, tradizioni e sapori diversi; a seguire un secondo momento con il “Cinema all’aperto” con la proiezione gratuita della pellicola “Hoppet, un salto verso la libertà” di Peter Naess.
<<Da Mendicino vogliamo far partire attraverso questa manifestazione dei messaggi importanti sui tema dell’ accoglienza e dell’ integrazione>>, hanno dichiarato il sindaco Antonio Palermo e l’assessore alle Politiche sociali Mariateresa Mancini. Con i due centri Sprar, uno per minori gestito dall’Associazione “Il Delfino” , ed uno per adulti gestito dall’Associazione La Kasbah, il Comune di Mendicino in questi anni ha dimostrato che se si vuole si può fare della buona accoglienza e ciò è possibile grazie ad una linea politica mirata ed attenta, ad una gestione affidata ad associazioni professionali e creando una rete condivisa. A Mendicino tutto questo è realtà: vi invitiamo a venire a vederlo.