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Catanzaro e Rende città europee dello sport. Condipodero, Latella e Stancati: «È un trionfo!»

CATANZARO – «È un trionfo. Catanzaro e Rende città europee dello sport per il 2023 è un grande successo e il coronamento degli sforzi collettivi compiuti per consentire alla nostra regione di ottenere questo prestigioso riconoscimento». È quanto afferma il presidente del Coni Calabria, Maurizio Condipodero.
Tanta è la soddisfazione anche del delegato CONI per la provincia di Catanzaro, Giampaolo Latella: «Fin dall’inizio abbiamo condiviso questa candidatura, frutto della lungimiranza e dell’abnegazione della senatrice Silvia Vono e del sindaco Sergio Abramo, e abbiamo profuso un notevole impegno assieme alle federazioni, agli enti di promozione sportiva, alle discipline associate e alle associazioni benemerite per affrontare questa sfida nel migliore dei modi. Questo successo va ascritto a merito dell’intera città, che ama profondamente lo sport e vive da sempre di passione ed entusiasmo, ed è la migliore risposta a chi probabilmente sperava in un esito negativo, giocando al ‘tanto peggio, tanto meglio’. In questi mesi si è capito chi davvero ama la Calabria. Un ringraziamento particolare all’assessore comunale allo Sport Lea Concolino e soprattutto alla commissione di Aces Italia che, guidata dal presidente Vincenzo Lupattelli, ha potuto apprezzare le potenzialità di questo territorio».
Anche Francesca Stancati, delegata del Coni a Cosenza esulta per la nomina di Rende a Città europea dello sport per il 2023: «Rende città moderna e dedita allo sport. Con i suoi impianti già esistenti, il nuovo palazzetto che a breve sarà consegnato alla città, le tante strutture sportive in cui i cittadini possono far sport per vivere meglio, con i nuovi progetti messi in cantiere ed il fiore all’occhiello dell’Università, in
cui si praticano decine di discipline sportive, non solo per gli universitari. Il lavoro del Sindaco Manna, della Giunta e del delegato allo Sport che hanno voluto fortemente questa candidatura, ottenuta con la sinergia con le altre istituzioni, a partire dal Coni, ha avuto il giusto riconoscimento con l’assegnazione del titolo. Una enorme soddisfazione per tutto il mondo sportivo che avrà la possibilità di fare sport a tutti i livelli, dai professionisti ai semplici amatori».
«Congratulazioni a Catanzaro e Rende per questo prestigiosissimo riconoscimento che, sono sicuro, sarà trasformato in concretezza e possibilità per le due città calabresi – continua il presidente Condipodero –. Adesso, ottenuto questo risultato, sarà importante programmare nel modo più minuzioso possibile in modo da arrivare al 2023 già preparati e con le idee chiare su come vivere questo doppia importantissima
possibilità».

Condipodero (Coni Calabria): «Sport vincente amato da tutti ma dimenticato dalla Regione Calabria»

CATANZARO – Il presidente del Comitato regionale del Coni, Maurizio Condipodero, “non la tocca piano” di certo sulla ripartizione dei fondi regionali allo sport. Di seguito la sua dichiarazione sulla gestione dei fondi della Regione Calabria:

Il mondo dello sport calabrese esprime enorme soddisfazione per i risultati ottenuti dall’Italia ai Giochi di Tokyo, dove la spedizione azzurra, guidata dal presidente Giovanni Malagò e dal capo delegazione Carlo Mornati, ha scritto la storia conquistando il maggior numero di medaglie nelle Olimpiadi moderne.
Un successo che dimostra come il CONI, che ha portato in Giappone atleti provenienti da tutte e 21 le Regioni e Province autonome italiane, sia un’eccellenza assoluta in termini di preparazione olimpica e management sportivo.

In questo contesto, lo sport calabrese è orgoglioso di essere parte di una realtà straordinaria e prestigiosa di cui è riconosciuto il merito ai massimi livelli istituzionali.
Lo sport è un attore della vita sociale a pieno titolo e, in questi anni durissimi per il Paese, ha dimostrato di essere il motore della rinascita e della ripartenza dell’Italia.

Ma in Calabria tutto questo è colpevolmente ignorato da chi ha responsabilità di governo. E per questo il mondo dello sport regionale, che ha condiviso una comune posizione in occasione dell’ultima riunione del Consiglio regionale del Coni, esprime forti perplessità sull’operato della Regione Calabria in materia di ripartizione delle risorse per il sostegno alle attività sportive e, in particolare, di quelle destinate ai titolari e gestori di alcune strutture.

Pur apprezzando l’attenzione rivolta a specifici segmenti del panorama sportivo, duramente provati dalle conseguenze di oltre un anno e mezzo di pandemia, si stigmatizzano le modalità totalmente discrezionali con cui si è ritenuto di individuare le priorità operative e di soddisfare alcune aspettative invece che altre.

Sia chiaro che lo sport calabrese è unito e continua a fare della coesione un tratto caratterizzante della propria azione. In particolare, sotto la presidenza regionale dell’Avvocato Maurizio Condipodero, il motto è stato e continua a essere “tutti per uno, uno per tutti”. Per questo, non è accettabile che la Regione Calabria segua percorsi e logiche che nulla hanno a che vedere con la tutela e promozione dell’intero movimento sportivo regionale, ancor meno ammissibili con l’approssimarsi dell’appuntamento democratico per il rinnovo del Consiglio regionale, dopo la prematura scomparsa della presidente Jole Santelli.

Il messaggio che intendiamo mandare è chiaro: nessuno pensi di strumentalizzare lo sport e di emanare atti dal contenuto e dallo spirito clientelari, volti ad accontentare, a turno, chi giustamente protesta per manifestare la preoccupazione e la paura di non sopravvivere a questa drammatica fase.

Il discutibile modus operandi della Regione Calabria nell’erogazione dei fondi è solo la punta dell’iceberg di una serie di comportamenti amministrativamente scorretti, che non è più possibile ascrivere soltanto alla mancanza della più essenziale pedagogia istituzionale e dell’educazione al bon ton della cosa pubblica.

La Regione Calabria – e desta rossore doverlo ricordare a chi è chiamato a rappresentare i cittadini al massimo livello istituzionale – ha il dovere di confrontarsi con chi rappresenta le federazioni, gli enti di promozione sportiva e le discipline associate: ovvero il vertice del Coni regionale e la giunta eletta dal Consiglio calabrese del Comitato olimpico, il “parlamento” dello sport che – si ricorda sommessamente a chi dovesse averlo dimenticato – è un ente pubblico. L’unico ente pubblico preposto a parlare in nome e per conto di chi esercita attività sportiva.

Ci domandiamo con chi si sia confrontata la Giunta regionale presieduta da Antonino Spirlì prima di decidere come destinare risorse che avrebbero potuto soddisfare un’amplia platea di beneficiari, di federazioni e di società in difficoltà. E ci chiediamo anche sulla base di quali criteri si sia proceduto alla nomina di organismi regionali deputati a confrontarsi con le istituzioni sportive, scelti attraverso procedure assai discutibili che, ne siamo convinti, potranno essere di interesse delle autorità deputate ad accertare la regolarità dell’azione amministrativa.

Sullo sfondo si staglia una sconcertante incapacità di confronto e di relazione con gli attori istituzionali del mondo sportivo, in discontinuità con l’alto spirito di collaborazione che ha contraddistinto le giunte Oliverio e Santelli; incapacità che si associa, forse, alla convinzione di non dover rendere conto né alla legge, né alle istituzioni sportive, né soprattutto alla generalità dei cittadini.

Prima di assumere questa ferma e decisa presa di posizione pubblica, abbiamo invano tentato di intraprendere con la Regione un percorso trasparente, di reciproca legittimazione e di dialogo nell’interesse collettivo.

Adesso, però, non è possibile continuare a tacere. Lo sport non è terra di conquista e la libertà di chi si impegna nello sport non è saccheggiabile politicamente da nessuno.

In vista delle prossime elezioni regionali, chiederemo a tutti coloro i quali intendono cimentarsi nella gestione della “res publica” un impegno chiaro e circostanziato per il bene dello sport, che è bene comune e non bene di alcuni.

Avere a cuore il nostro mondo non significa pubblicare sui social qualche post per saltare sul carro del vincitore che, in questo 2021, più volte è stato bardato d’azzurro e del nostro Tricolore, grazie ad anni di sacrifici e di impegno di atleti, tecnici e dirigenti. Noi a quei sacrifici e a quell’impegno continueremo a dare voce, con rispetto per tutti ma senza timore reverenziale verso nessuno.

Sostegni allo sport, botta e risposta Coni Calabria – Comitato regionale Fin

COSENZA – “Credevamo fosse uno scherzo. E invece è tutto tristemente vero. La Regione Calabria, con il bando “ad federationem” per la FIN che discrimina tutte le altre discipline sportive ha fatto, è il caso di dirlo, un enorme buco nell’acqua”. È quanto ha affermato nei giorni scorsi  il presidente del CONI Calabria, Maurizio Condipodero. “Non possiamo non farci portavoce dell’intera comunità sportiva calabrese – ha aggiunto il n.1 dello sport calabrese – che è indignata per l’ennesimo provvedimento della giunta Spirlì che interviene sullo sport senza coinvolgere il nostro mondo, ma soprattutto assegnando ingenti risorse a una sola federazione”. Il presidente del Comitato olimpico regionale ha poi precisato: “Nulla contro la FIN, federazione prestigiosa a livello nazionale e regionale, che rappresenta una colonna del CONI calabrese e che continua a tenere alto il nome della nostra regione con campioni del calibro di Giovanni Tocci. I rapporti con la FIN calabrese sono non ottimi, ma eccellenti. Ma non possiamo accettare che le ASD affiliate a federazioni ed enti di promozione, ovvero una platea di migliaia di società, vengano escluse. È molto grave, inoltre, che un provvedimento di carattere generale come un avviso pubblico possa essere quasi ‘costruito su misura’, ledendo tutti i più basilari principi di imparzialità e correttezza della pubblica amministrazione. Mi auguro che dopo questo ennesimo, gravissimo errore la giunta Spirlì, che devo riconoscere essere lontanissima dalla capacità di ascolto dimostrata dai governi regionali di Oliverio e Santelli, agisca in autotutela, revocando l’avviso, per evitare di danneggiare il mondo dello sport ma soprattutto di compiere atti discutibili in termini di diritto”.

La replica di Alfredo Porcaro (Fin Calabria)

In risposta il presidente della FIN Calabria, Alfredo Porcaro, si è detto rammaricato per avere appreso dagli organi di stampa e dai social, le dichiarazioni del presidente del CONI Calabrese, Maurizio Condipodero. “Mi dispiace – sottolinea il massimo dirigente della FIN Calabrese – di non essere stato coinvolto preventivamente nonostante il sottoscritto faccia parte della Giunta Calabrese del CONI. Il Presidente Regionale del CONI e tutti i Presidenti che che hanno applaudito per le esternazioni, dimenticano che ad oggi in base ai DPCM Covid la Federazione Nuoto è l’unica ad avere le piscine chiuse che probabilmente riapriranno il primo Luglio e dimenticano che le società affiliate alla FIN dislocate sul territorio forniscono alla nazione una visibilità sportiva che poche altre riescono a dare. In ambito sportivo le piscine e le società che le frequentano sono state le più penalizzate dai provvedimenti di chiusura decisi dalle autorità per la lotta alla pandemia. Tutto lo sport è stato penalizzato e le attenzioni che il governo ha riservato all’intero comparto è stato del tutto insufficiente”. “Le piscine – prosegue Porcaro – per i costi di gestione e per il loro necessario mantenimento sono state massacrate dalla chiusura e dalla conseguente assenza di praticanti e fruitori. A questo disastro finanziario va aggiunto l’onere relativo all’attività di allenamento e partecipazione alle competizioni degli atleti che ugualmente le società hanno provveduto a sostenere. Tutte le discipline sportive praticate dalle società vanno sostenute, ma è indubbio che quelle acquatiche hanno sofferto maggiormente proprio per le peculiarità e gli oneri che le caratterizzano. Ora non si capiscono le esternazioni del Presidente del CONI regionale riguardo l’iniziativa della Regione Calabria di dare un sostegno alle società di nuoto e fra esse anche le paralimpiche che hanno attraversato e attraversano difficoltà enormi. Diverso invece sarebbe stato da parte del Presidente del CONI Regionale spingere in modo propositivo le autorità competenti, compresa la Regione Calabria, ad intervenire ulteriormente con contributi mirati a favore delle attività delle società sportive di altre discipline, stabilendo parametri idonei a fronteggiare la crisi e le diverse peculiarità. Ma aprire una polemica e mettere all’indice le società della Federazione Italiana Nuoto come fossero privilegiate mentre invece sono state le più penalizzate è cosa disdicevole e scorretta”. “Ritengo pertanto ingenerosa la polemica del Presidente del Coni Calabria. Nonostante questo resto fedele al mio ruolo di componente di giunta impegnandomi come ho sempre fatto a portare avanti tutte le istanze a favore dello sport calabrese”.

 
 
 
 

Tocci a Tokyo, Condipodero: «È una grande gioia per lo sport calabrese»

COSENZA – «È una grande gioia per lo sport calabrese e italiano». Il commento del Presidente del Comitato calabrese del Coni, Maurizio Condipodero, non può che esprimere soddisfazione per la bella qualificazione di Giovanni Tocci ai Giochi di Tokyo nel trampolino 3 metri sincro in coppia con Lorenzo Marsaglia. 
«Poco male per il podio appena sfiorato nella gara di Coppa del mondo disputatasi nella capitale nipponica – prosegue Condipodero -: l’obiettivo era conquistare l’Olimpiade ed è stato centrato! A nome del CONI calabrese, della Giunta e del Consiglio, mi congratulo con Giovanni e gli rivolgo il più sincero “in bocca al lupo”, augurandogli le più grandi gioie nel solco della straordinaria tradizione tecnica e agonistica della FIN calabrese e in particolare del nuoto cosentino».

Soddisfazione è stata espressa anche da Francesca Stancati, delegato provinciale Coni Cosenza: «Grandissimo. Sono orgogliosa di te».

Finanziamento associazionismo sportivo, Coni Calabria: «Dalla Regione freno a mano tirato»

REGGIO CALABRIA – Riceviamo e pubblichiamo: 

«Non è lecito parlare di vittoria, né corretto plaudire l’attività della Regione Calabria per il finanziamento legato all’associazionismo sportivo, strettamente limitato al circa 40% dello sport calabrese; il Presidente Jole Santelli non avrebbe voluto che andasse a finire così.

La Regione Calabria ha erogato quasi 1,5 milioni di euro tra più di mille associazioni calabresi, circa 1.100 tra associazioni e società sportive dilettantistiche attraverso l’intervento rientrante nel programma di contrasto alla pandemia di Coronavirus per il settore sport e politiche giovanili, in seguito all’avviso pubblico “Sport in Calabria”, approvato il 13 agosto 2020.

Fare la conta dei mesi sarebbe riduttivo ma analizzare lo status e la vita delle oltre 1600 società sportive rimaste fuori spetta al CONI Calabria. Spetta al Comitato, infatti, puntare il dito contro una macchina organizzativa con il freno a mano tirato, una fase attuativa a rilento, un temporeggiamento che lo sport non può permettersi.

La compianta presidente Jole Santelli, sin dal primo incontro con il quadro dirigenziale del CONI Calabria (29 Maggio 2020) tra cui i vice presidenti Alfredo Porcaro e Aldo Calzona e il delegato CONI Point di Catanzaro Giampaolo Latella, aveva mostrato determinazione e celerità nell’intraprendere un vero e proprio cammino di salvataggio per lo sport calabrese, elemento strutturante dell’economia regionale, in netta difficoltà per l’emergenza coronavirus.

Il presidente facente funzioni Nino Spirlì non può e non deve ritenersi soddisfatto per il risultato ottenuto poiché la distribuzione di un importo già in tasca non può prevedere tempistiche bibliche.

Ciò che mi rattrista fortemente è la mancata presa di posizione da parte della Regione nei confronti degli esclusi, di chi non ha avuto diritto al finanziamento per restrizioni scellerate di un bando d’élite, per il quale si dovrebbe intervenire, previo dialogo con il mondo dello sport calabrese che mi onoro di presiedere, per rimodularlo da cima a fondo.

Mai dalla parte dei vincenti, mai sul quel carro ma sempre e comunque dalla parte dei sofferenti, di chi non ce la fa, di chi sta morendo, di chi ha chiuso battenti e di chi merita rispetto per umiltà, dedizione e voglia di sopravvivere».

 

Il Presidente C.R. CONI Calabria

Maurizio Condipodero

 

Il 2020 dello sport calabrese, Condipodero: «Serviva più elasticità. Nel calcio i nostri club si riprenderanno»

COSENZA – Fine anno, come di consueto, tempo di bilanci: anche per lo scellerato 2020. A fare una valutazione dell’anno difficilissimo che sta per concludersi e per indicare la strada da percorrere per il 2021 dello sport è per ottoetrenta.it il presidente del Comitato Regionale del Coni Calabria Maurizio Condipodero, che ha da poco annunciato la sua candidatura per un ultimo mandato. E la massima autorità sportiva calabrese non ha mancato di offrire spunti interessanti su sport, politica e territorio – dai rigidi protocolli per la pandemia alle implicazioni per il dilettantismo, dal rinnovamento delle federazioni sportive al fondamentale apporto delle donne nello sport – e, naturalmente, sull’anno olimpico che verrà.

LA NOSTRA INTERVISTA Malagò e Condipodero

È stato un anno molto difficile per lo sport e per le società sportive calabresi. Come fotograferebbe la situazione attuale?

Assolutamente sì, soprattutto per le società sportive dilettantistiche. Gli aiuti concreti per l’associazionismo sportivo, non solo in ottica contributiva, hanno iniettato una leggera dose d’adrenalina all’intero apparato; se solo si fosse operato con maggiori attenzioni e con un’oculata elasticità per le società, con protocolli mirati che avrebbero potuto e dovuto garantirne l’attività, si sarebbero certamente ascoltate sui i media più notizie confortati. A tal proposito, avrebbero rappresentato elementi chiave in termini di supporto, tutti i sistemi di controllo della medicina dello sport: magari, così facendo, il blackout totale sarebbe stato evitabile.

Preso atto delle difficoltà da dove ripartire per il 2021?

Di primo acchito, la lettura tra le righe si sintetizzerebbe in un freddo problema economico, risolvibile con l’ennesima manovra che alimenterebbe la macchina dello sport ma non è così o, meglio, non completamente. Gli aiuti di natura prettamente economica sono fondamentali per l’associazionismo sportivo ma non dimentichiamoci che lo sport è vita, è emozioni, è sentimento. I veri protagonisti dello sport non sono gelide macchine ma soprattutto giovani che rischiano di alimentare quel drop out che svuoterebbe i campi da gioco, le palestre, le piazze, gli oratori. Il vero problema è la disaffezione dei ragazzi contrastabile solo attraverso percorsi alternativi da attuare il primo possibile.

Non dimentichiamoci poi che il 2020 doveva essere l’anno delle Olimpiadi di Tokyo, rimandate alla prossima estate. Quale sarà il conto che pagheranno in questo senso atleti e società calabresi o, più in generale, italiani?

Potrebbe essere un conto salato oppure no, difficile dirlo adesso. Solo dopo i giochi potremo stabilire se ci sarà stato un calo oppure un miglioramento. Di certo come ci siamo fermati noi, si sono fermati anche gli altri… Fortunatamente a livello nazionale hanno staccato il pass per Tokyo già 230 atleti circa e speriamo di poterne confermare una decina dalla Calabria.

E a proposito di atleti calabresi, nonostante tutte le difficoltà di contesto, anche quest’anno sono arrivati successi importanti: dalla riconferma di Tocci campione italiano di tuffi in tutte le specialità al secondo titolo consecutivo di Tobia Loriga nei welter (boxe)

È stato un anno di successi. Nei tuffi i nostri Tocci, Porco, Bilotta ormai dettano legge sia a livello nazionale che internazionale. In particolare ricordiamoci che Tocci è sesto al mondo nella sua disciplina. Non è facile mantenersi ad un livello alto con tutte le regole e restrizioni in atto ma i nostri atleti ci stanno riuscendo alla grande.

Anche per il calcio è stato un anno importante: Crotone in A, Cosenza e Reggina in B. Tuttavia adesso le squadre calabresi stanno vivendo un periodo delicato. Come uscirne?

Recentemente il presidente del Cosenza Guarascio nel corso di una trasmissione sportiva in cui eravamo ospiti mi ha fatto notare una cosa: giocare in uno stadio a porte chiuse, senza pubblico, senza i tifosi meridionali molto calorosi, che costituiscono proprio il cosiddetto 12° uomo in campo, a mio avviso, sta condizionando ancor più le nostre squadre in un momento per loro già difficile. Io sono fiducioso: il Crotone sta cominciando a risalire la china, merito della famiglia Vrenna che ha investito sui giovani e sulla struttura della società. Il recupero ci sarà anche in B per Cosenza e Reggina. Noi siamo una delle poche regioni d’Italia ad avere tutte le squadre delle nostre città nei professionisti e credo che presto i tempi potranno essere maturi per avere due squadre calabresi in A e le altre tre in B perché anche il Catanzaro e la Vibonese lo meriterebbero. Ecco questo è il mio augurio per il futuro alle squadre calabresi, soprattutto perché hanno una classe dirigente di altissimo livello. In questo ci siamo molto evoluti. 

Chiudiamo sul Coni: in questi ultimi mesi diversi comitati calabresi di federazioni CONI hanno svolto le loro assemblee elettive regionali rinnovando i propri vertici. Che dire in merito?

È avvenuto un rinnovamento di grande qualità, oltre che anagrafico, per ultimo in seno alla Fib con l’elezione di D’Ambrosio, sebbene anche il suo predecessore avesse fatto un buon lavoro. In qualità di presidente del C.R. CONI Calabria sono onorato di avere al mio fianco nel mondo federale moltissime donne pronte a ricoprire con dedizione il ruolo di delegato, più del 30% oggi e pronti al 50% domani. Nello specifico, all’interno del Comitato sono tre le donne su cinque delegati provinciali. Ritengo che questo sia un segnale di grande crescita per il territorio.

Cambiano le generazioni, cambiano i modi di vedere lo sport e le diverse sfaccettature per interpretarlo, per queste ragioni le riforme, anche se drastiche, creano virtuosismi come l’ampliamento del professionismo femminile. Il fattore determinante rimarrà sempre l’indipendenza dello sport dalla politica, solo così vivremo in sintonia con il Cio e non mineremo le fondamenta delle Olimpiadi.

Per quel che concerne le basi del mondo dello sport, io credo fermamente nel fattore culturale, in quel bagaglio alimentabile solo attraverso la mente fresca di atleti, tecnici e dirigenti che non hanno voglia di arenarsi a delle conoscenze spicciole. Qui interviene la Scuola Regionale dello Sport Calabria, di concerto con le FSN, DSA, EPS ed AB e la programmazione calata sul territorio e stimolata dallo stesso per rimanere all’avanguardia.

 

 

L’Atalanta ospite della Scuola Regionale dello Sport Calabria

REGGIO CALABRIA – Una delle massime espressioni del mondo calcio italiano negli ultimi periodi, sia in termini di risultati che di operato nel settore giovanile, l’Atalanta del Presidente Antonio Percassi, entra nella Scuola Regionale dello Sport Calabria, attraverso la professionalità del preparatore atletico Domenico Borelli.

Una giornata interamente dedicata all’aspetto della preparazione atletica nel mondo del calcio, che ha mobilitato tante persone, riempiendo il Salone Oreste Granillo della SRdS, inorgogliendo il Direttore Scientifico Demetrio Albino e il Presidente della FIGC Calabria Saverio Mirarchi, seduti al tavolo dei relatori, ponti ad ascoltare l’esperienza del prof. Borelli.

Nella conclusione della giornata, procedendo alla consegna degli attestati, il Presidente C.R. CONI Calabria Maurizio Condipodero ha voluto prestare attenzione alla dinamicità dello sport, complimentandosi con i partecipanti per la voglia di aggiornarsi, formarsi, mettendosi in discussione, investendo sulla propria professionalità.

«Il mondo calcio, da sempre, ha mosso grandi numeri sia in termini d’utenza diretta che indiretta, rappresentando anche sotto il profilo mediatico, la disciplina maggiormente appetibile; in virtù di questo potere, per la legge dei grandi numeri, dovrebbero continuare ad infittirsi i rapporti tra la Federazione e la SRdS, così da contribuire in quella crescita culturale, sportivo – sociale, del nostro territorio d’appartenenza, contando ancora una volta sul potere dello sport». Conclude così il suo intervento il Presidente Condipodero.

CONI Calabria, Condipodero, «Viola Basket è la di rivalsa di un’intera città»

REGGIO CALABRIA – Sulle sorti della squadra di pallacanestro reggina interviene il presidente del Coni Calabria Maurizio Condipodero : «Inammissibilità del reclamo, esclusione dal campionato di Serie B, sogni infranti dei ragazzi della palla a spicchi, un coro silenzioso che tuona tra le mura di un palazzetto vuoto. Non è morta la pallacanestro né, tantomeno, lo sport cittadino deve volgere i pensieri in queste direzioni. Non è questo il momento della pancia, non è questo il momento per colpevolizzare vecchie e nuove gestioni e non è questo il momento di arrendersi». 

«La pallacanestro per Reggio Calabria e per la Calabria – prosegue – ha da sempre rappresentato un movimento coinvolgente, trainante e dai risvolti positivi in termini di operato, quell’operato costruttivo portato avanti dalle società, dai tecnici che lavorano nei settori giovanili, trasmettendo quotidianamente passione e voglia di crescere. Questo è il momento dei sentimenti positivi, del desiderio di rivalsa, del volersi riprendere quella storicità societaria tutelata da buona parte della tifoseria, coinvolgendo le forze economiche sane, le istituzioni che hanno da sempre mostrato vicinanza al mondo sportivo e tutti coloro che hanno voglia di ripartire. Accertate le responsabilità di una vicenda buia, l’augurio è che possa risplendere la luce neroarancio attraverso l’amore e la passionalità di una tifoseria che merita rispetto». 

 

Coni Calabria, il Consiglio Regionale garante della promozione sportiva

RENDE ( CS) – I lavori degli Stati Generali del CONI Calabria si sono concretizzati  domenica 28 Ottobre 2018, giornata in cui si è riunito il Consiglio Regionale, presso la struttura alberghiera Palace Hotel Villa Fabiano di Rende, sede del Raduno Regionale dello Sport calabrese.

Un’apertura con il sorriso del Presidente C.R. CONI Calabria Maurizio Condipodero che ringrazia i partecipanti, affiancato dal Segretario Regionale Walter Malacrino, gratificato dalla riunione del Consiglio costituito da 39 presenti e pronto a prendere atto dei lavori svolti dai singoli organismi sportivi nella giornata di sabato 27 Ottobre 2018.

Dopo i saluti e la triste commemorazione delle vittime nella provincia di Crotone a causa di una frana caduta durante i lavori di emergenza a una fognatura danneggiata dal maltempo, il Presidente ha riposto le sue attenzioni a chi ha incastrato la propria vita per il bene dello Sport, presenziando ai tre giorni del Raduno Regionale.

Condipodero cede subito la parola ai Fiduciari Locali con referente Mariagrazia Cianciulli, soddisfatta dell’evento insieme all’intero organismo che si augura una continua promozione dell’attività ludico – sportiva, infittendo i rapporti con il territorio e con le altre agenzie educative tra cui la Chiesa e gli oratori.

La parola passa alle Federazioni Sportive Nazionali con Alfredo Porcaro, Vice Presidente CONI Calabria che ringrazia il Comitato per “aver concesso allo sport di avere un volto”, quell’occasione di crescita e di relazione sociale nella costruttività del confronto che rende possibile la creazione di qualcosa di unico, in ottica programmatica. Una necessità comune di “comunicare” e comunicare bene, rimane il punto saldo dei singoli organismi sportivi che, pur denotando la difficoltà di confrontarsi con il resto del mondo sportivo, rimangono sorpresi dalla voglia di tutti di crescere insieme. Una sorta di analisi SWOT che mette in evidenza i punti di forza e i punti di debolezza contornati da una serie di proposte concrete e ambiziose che garantirebbero una maggiore partecipazione al mondo sportivo per quel che concerne il panorama calabrese. Gli Enti di promozione Sportiva con referente Amedeo Di Tillo, rappresentate degli EPS in Consiglio, dopo i ringraziamenti per le giornate di lavoro hanno portato avanti l’idea di sedersi a una tavolo comune, comunicando bene e prendendo contezza delle necessità dei singoli Enti, collaborando e rivolgendosi a tutto il mondo sportivo, senza falsi slogan, abbattendo gli individualismi, condividendo la crescita comune con FSN e le DSA, in nome dello Sport.

I Delegati dei CONI Point calabresi hanno sintetizzato le proposte attraverso le parole di Marisa Lanucara (RC) con il giusto riconoscimento al singolo operato degli organismi sportivi e la voglia di rendere ancora più salde le radici dello Sport in Calabria.

Lo staff, rappresentato da Katia Romeo, con il Raduno Regionale ha avuto la possibilità di conoscersi meglio, mettendo in risalto le positività e le professionalità di ogni singolo componente sul territorio, manifestando la voglia di apprendere maggiormente i dettagli e gli aspetti logistici dei progetti nazionali, provando a stringersi ancor più nel legame con la Scuola Regionale dello Sport, madre formativa dello Sport nella nostra terra.

A concludere i lavori del Consiglio è stata la Scuola Regionale dello Sport con Mimmo Albino, presentando le linee guida su cui si baseranno le attività della SRdS nel 2019, non solo rivolti direttamente al mondo sportivo ma anche a tutti gli Ordini Professionali che parallelamente svolgono ruoli chiavi per lo Sport.