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Serra Spiga, demolito manufatto abusivo denunciato da Striscia la Notizia

COSENZA – È stata eseguita questa mattina in tempi record l’ordinanza di sgombero e demolizione in contrada Serra Spiga n. 1, del manufatto abusivo denunciato nei giorni scorsi in un servizio andato in onda su Canale Cinque a Striscia la notizia. L’ordinanza è stata firmata in Municipio nella giornata di ieri dal dirigente del settore Patrimonio Giuseppe Nardi e dal dirigente del settore Infrastrutture e Protezione civile Francesco Converso.

Il preciso indirizzo del sindaco Mario Occhiuto in fatto di lotta all’abusivismo, da sempre una sua priorità amministrativa, ha condotto all’azione di una squadra speciale della Polizia municipale coordinata dall’ispettore Giacomo Fuoco e guidata dal comandante Giovanni De Rose.

Alle prime luci dell’alba, oggi, ha così avuto avvio l’operazione nei confronti della struttura edificata abusivamente su un’area pubblica all’incrocio tra via Tristano Codignola e via Giulio Adimari. Di questo manufatto recintato illegittimamente si era occupata solo due giorni fa Stefania Petyx, inviata della trasmissione televisiva “Striscia la notizia”. Nella puntata di lunedì 11 marzo era infatti andato in onda il servizio registrato nel capoluogo bruzio la scorsa settimana (precisamente mercoledì 6 marzo) con la denuncia di tale situazione e le contestuali rassicurazioni dell’assessore alla Riqualificazione urbana, Francesco Caruso, che, in rappresentanza del sindaco Mario Occhiuto impegnato in quel momento fuori sede, aveva garantito una risposta istituzionale immediata. E la risposta dell’amministrazione comunale non si è fatta attendere.

Occorre ricordare, tra l’altro, che l’Amministrazione Occhiuto, sulla base del protocollo di intesa del primo giugno 2012 sottoscritto dal Sindaco con il Procuratore della Repubblica alla presenza del Prefetto, aveva già avviato una decisa azione di contrasto. Lo stesso manufatto abusivo abbattuto oggi era stato oggetto di una precedente ordinanza di demolizione e in seguito evidentemente ricostruito. Ma la disposizione del sindaco Mario Occhiuto datata 27 agosto 2013 era chiara: “Con riferimento agli immobili edilizi presenti sul territorio realizzati in assenza del rispetto delle normative vigenti, si chiede di procedere ad un più accurato controllo, disponendo senza indugio l’obbligo di demolizione e nel caso di inadempimento procedere direttamente alla demolizione con spese a carico dell’autore della violazione edilizia”.

«Affermiamo la legalità e il civile abitare secondo le regole”, ha commentato oggi il sindaco Mario Occhiuto – Ringrazio per le sollecitazioni a occuparci della vicenda la cronista Petyx che ha espresso un giornalismo d’inchiesta al servizio della collettività. Come pure tengo a ringraziare tutti coloro che attraverso l’intervento tempestivo di questa mattina hanno testimoniato alla cittadinanza la presenza forte del Comune sul territorio, a tutela dei diritti e della sicurezza».

Demolizione Hotel Jolly, Oliverio: «Un altro impegno mantenuto»

COSENZA «È iniziato l’abbattimento di quello che è stato considerato un ecomostro nel centro storico di Cosenza. Della sua demolizione siamo stati fautori negli anni passati e ne siamo oggi protagonisti».
È quanto afferma, in una nota, il Presidente della Regione Mario Oliverio.
«Non abbiamo esitato -aggiunge- a destinare 3,5 milioni di euro per la riqualificazione delle aree, per come proposto dal Comune di Cosenza. Così come siamo stati pronti, ovviamente nel rispetto delle procedure di legge, ad integrare il già cospicuo finanziamento con altre 500.000 euro, già liquidate, per consentire al Comune l’acquisizione dell’immobile ex sede Aterp, integrando le sue risorse pari a 800.000 euro (da versare in 5 annualità 2018-2022, con una prima rata quindi versata per 160.000), consentendone in tal modo lo smantellamento.
Oggi -ha proseguito il Presidente Oliverio- è un giorno importante per Cosenza e per il suo Centro antico.
L’idea, che fu di Giacomo Mancini e nostra, trova finalmente compimento con questa Giunta Regionale, che ha avuto la sensibilità di mettere a disposizione le risorse necessarie per rendere realtà un obiettivo che sembrava utopico. Senza idee e, direi in cosentino, “senza sordi nun si cantano misse.
La demolizione in atto fa giustizia e chiarezza sulle polemiche delle settimane scorse. Oggi, diviene chiaro quanto fosse fuori luogo e strumentale la polemica intentata da Palazzo dei Bruzi. Tutto ciò è avvenuto senza che la Regione si facesse condizionare da un dibattito con punti di vista assai controversi intorno alla scelta di finalizzare quel sito al Museo di Alarico.
Da parte nostra -ha concluso Oliverio- un altro impegno mantenuto, un altro fatto consegnato alla città di Cosenza e alla Calabria».

(Foto presente su www.calabriainforma.it)

Cosenza, partiti i lavori di demolizione dell’ex Hotel Jolly

COSENZA – Sono partiti ieri a Cosenza i lavori di demolizione parziale dell’Ex Hotel Jolly.

«Oggi, 12 novembre 2018, è una data storica per la città di Cosenza. Il bruttissimo palazzone dell’ex hotel Jolly, che deturpa alla confluenza dei fiumi il panorama storico-paesaggistico della parte a sud della città e dunque della città storica, inizia a venire giù. L’Amministrazione comunale ce l’ha fatta, dopo anni e tanti ostacoli, contro tutti quelli che tifano contro la nostra terra».

Lo ha detto, in una dichiarazione, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto.
«La determinazione, la passione per la città e la competenza – ha aggiunto Occhiuto – vincono sui freni posti in mala fede sul nostro cammino e sul fronte del ‘no a tutto’. Con la demolizione dell’ex Jolly si alza ora, sul serio, il sipario sul centro storico. Presto presenteremo il nuovo Piano di valorizzazione che prevede importanti investimenti in opere pubbliche e nella riqualificazione delle proprietà private».

Ex Hotel Jolly, inizia la demolizione. Via Lungo Crati chiusa fino al 30 novembre

COSENZA – Sta per iniziare la parziale demolizione dell’ex Hotel Jolly, primo passo programmato dall’Amministrazione comunale per poi procedere ai lavori di riqualificazione della confluenza dei fiumi e alla realizzazione del Museo di Alarico.

Su richiesta della ditta incaricata dei lavori CONSITAL (Consorzio italiano Costruzioni Manutenzioni e Servizi), con ordinanza del Comandante della polizia municipale è stata disposta la chiusura di via Lungo Crati a veicoli e pedoni. In particolare, dalle ore 7 del prossimo 12 novembre e fino al 30 dello stesso mese sarà istituito il divieto di transito e di sosta per tutti i veicoli, nonché il divieto di transito pedonale su via Lungo Crati nel tratto tra piazza Valdesi e l’area di sosta all’altezza del ponte Galeazzo da Tarsia.

Alla ditta viene chiesto -pena l’inefficacia dell’ordinanza stessa- di provvedere a segnalare con anticipo agli utenti le dovute variazioni di transito veicolare e pedonale ed il divieto di sosta sia sulle zone interessate che sul ponte Giacono Mancini incrocio corso Garibaldi e sulla via Sertorio Quattromani.

Demolizione ex Jolly Hotel, Corrado, Morra e Orrico scrivono al Nucleo Tutela Patrimonio Culturale

COSENZA – Riceviamo e pubblichiamo: «Gent.mi, nell’interesse della collettività e nel rispetto della legislazione vigente, i sottoscritti Margherita Corrado, Nicola Morra e Anna Laura Orrico portavoce di M5S in Parlamento chiedono la Vs. attenta vigilanza (e, ove mai occorra, il Vs. intervento) sulle attività in corso nel centro storico di Cosenza, nel cantiere dell’ex “Jolly Hotel”, in ragione dei fatti di seguito richiamati: le reiterate dichiarazioni pubbliche del Sindaco (ai media e sui social) di voler procedere all’abbattimento dell’ex “Jolly Hotel” a dispetto della mancata pronuncia della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale sull’edificio (ex art. 12 del D. Lgs. 4272004), basate sul falso presupposto di poter agire ad libitum perché eletto con il 60% dei consensi;
l’apertura del citato cantiere in data anteriore all’acquisizione di tutte le autorizzazioni richieste per l’esecuzione del progetto, se è vero com’è vero che, alla stizzita dichiarazione del Sindaco che dette autorizzazioni ci sono, non è seguita, ad oggi, la loro esibizione; l’ esplicita da parte della Provincia di Cosenza, nel parere favorevole all’intervento complessivo proposto dal Comune (prot. 343 del 21.06.2018), della parte riguardante la sistemazione delle sponde fluviali in corrispondenza dell’edificio del futuro museo, con la grave motivazione dell’assenza di “un’adeguata rappresentazione progettuale”; la bocciatura della “sistemazione dell’alveo fluviale con briglie di cemento” anche da parte del Soprintendente ABAP (cfr. nota stampa del 10.08.2018); la mancata attivazione del tavolo tecnico tra Amministrazioni (MiBAC, Provincia, Comune) richiesto dal Soprintendente ABAP con nota prot. 8801 del 12.07.2018 “al fine di pervenire a soluzioni condivise per la definizione dell’intervento”, esplicitamente richiamandosi alla “concorde riflessione sulla tipologia dell’edificio e sui valori simbolici ed estetici dello stesso” prescritta in sede di pronunciamento della Soprintendenza BAP sulla sola compatibilità paesaggistica del progetto del nuovo museo (nota prot. 2603 del 04.03.2015).
Specialmente alla luce di quanto evidenziato ai punti 3-4, la lacuna segnalata al punto 5 assume, potenzialmente, particolare gravità. Nella nota del 12 luglio, infatti, si legge anche che “le fasi della demolizione e quelle della ricostruzione [dell’ex Jolly Hotel] non possono essere scisse in quanto costituiscono un tutt’uno propedeutico a qualsiasi scelta progettuale e sono da valutare unitamente alle opere che interessano l’ambito fluviale, per le quali sarebbe, inoltre, auspicabile assicurare un carattere di organicità, nel quadro di insieme dei vari interventi già previsti in detto ambito di particolare sensibilità paesaggistica”.
Stante un così esplicito riconoscimento della necessità che coerenza e unitarietà caratterizzino l’intervento di riqualificazione alla confluenza Crati-Busento, la cui articolata progettazione, nel merito e nell’insieme, è evidentemente ancora ben lontana dal potersi considerare ultimata, tant’è che, teste il suo dirigente, “la Soprintendenza non si è ancora espressa sull’autorizzazione paesaggistica”, si rende indispensabile il Vs. vigile interessamento affinché nessuno, facendo leva sul suo ruolo istituzionale, eserciti pressioni sulla ditta appaltatrice forzandole la mano né pensi, anticipando i tempi, di potere aggirare impunemente le regole che scandiscono la vita civile nel nostro Paese».

(Immagine presente su www.CalabriaInforma.it)

 

Bagnara, demolita villa abusiva

BAGNARA (RC) – A Bagnara è stata abbattuta una villa abusiva, su disposizione della procura della Repubblica di Reggio Calabria. La decisione è sopraggiunta a seguito di sopralluoghi effettuati sul territorio con la collaborazione del personale dell’aliquota del Corpo Forestale della sezione di Polizia Giudiziaria. In particolare, sono stati monitorati diversi fascicoli di esecuzione pendenti dal 1996 e riguardanti ben 686 abusi commessi in 22 Comuni. Dal lavoro svolto, ha evidenziato la Procura, emerge il «dato scoraggiante dell’immobilismo mantenuto dalle Amministrazioni comunali in merito al fenomeno dell’abusivismo edilizio. È emerso, tra l’altro, che i Comuni non hanno attuato tutte le procedure previste dalla normativa vigente e dopo l’emissione della prevista ordinanza di demolizione non hanno dato seguito a quanto da essi stessi ordinato».

A3, demolite altre tre campate del viadotto “Italia”

COSENZA – E’ stata eseguita nella mattinata di oggi la demolizione di altre tre campate (la 6, 7 e 19) del viadotto “Italia”, situato lungo il vecchio tracciato dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, nell’ambito dei lavori di realizzazione del macrolotto 3.2, a cavallo tra la Basilicata e la Calabria. L’intervento si riferisce ad un tratto di circa 20,5 km della A3 Salerno-Reggio Calabria, che va dal km 153,400 (svincolo di Laino Borgo) al km 173,900 (svincolo di Campotenese) ed attraversa i territori di Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno e Morano Calabro in provincia di Cosenza. Il viadotto Italia ricade all’interno del territorio comunale di Laino Castello, in provincia di Cosenza, e con i suoi oltre 1120 metri ed un’altezza di 260 metri dal fondovalle si configura come il secondo viadotto più alto d’Europa. Le attività di demolizione delle tre campate si sono svolte secondo i programmi e senza significativi impatti sulla viabilità, sempre mediante l’utilizzo di esplosivo.

Abusivismo in Calabria, Legambiente: “demolizioni migliore cura”

Dopo le demolizioni avvenute in Sicilia, in Puglia e nel Lazio, ora è la volta della Calabria dove, grazie all’intervento della Procura di Reggio Calabria, è iniziato l’abbattimento delle costruzioni fuorilegge. La Procura e la sezione di polizia giudiziaria del Corpo Forestale hanno individuato 686 abusi edilizi, commessi tra gli anni ’80 e ’90. Sono inoltre 22 i comuni interessati dal fenomeno, tra quali prevale quello di Reggio Calabria con 328 abusi (47%) e Bagnara Calabra con 166.cb3581d819d0023cd6717fc65a9763d6N

“La demolizione delle opere abusive che sta avvenendo in queste ore nell’hinterland del comune di Reggio Calabria, oltre ad essere una bella notizia e una vittoria per l’ambiente, rappresenta un importante passo di cambiamento che restituisce bellezza e legalità ad una regione, dove il cemento illegale ha prosperato per anni. – dichiara Rossella  Muroni, presidente nazionale di Legambiente – L’abbattimento delle costruzioni fuorilegge è la migliore cura preventiva contro il vecchio e nuovo abusivismo, una cura resa possibile anche grazie alla preziosa e fondamentale azione delle Procure della Repubblica che, spesso da sole, si occupano delle demolizioni degli immobili fuorilegge. Dopo la legge sugli ecoreati, è dunque fondamentale che il Parlamento approvi al più presto una legge contro l’abusivismo edilizio che semplifichi e renda più efficace e tempestivo l’iter delle demolizioni prevedendo tra l’altro pene più severe”.

“In questo territorio – ha aggiunto Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – per anni le ruspe non sono mai arrivate e l’abusivismo ha prosperato indisturbato, tanto che nei dossier della campagna di Legambiente “Abbatti l’abuso”, su quasi duemila ordinanze di demolizione emesse tra il 2000 e il 2011 a Reggio Calabria, città sciolta per mafia nel 2012, non ne è stata effettuata nemmeno una. Oggi c’è finalmente un inversione di tendenza: la determinazione di un magistrato, il procuratore De Raho, dimostra che lo Stato c’è, che non si gira dall’altra parte. Un pezzo importante del nostro Stato che non fa finta di non vedere e non sapere come purtroppo molto spesso accade nella nostra terra. Grazie procuratore, ha tutto il sostegno della nostra associazione”.