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Marcia per i diritti umani e processione di San Giuseppe, tutte le limitazioni al traffico

COSENZA –  Sabato 18 Marzo si svolgerà a Cosenza la “Marcia per i diritti Umani” con partenza del corteo da P.zza Mancini ed arrivo in P.zza Bilotti. Pertanto, il Comando della Polizia Municipale ha emesso un’ordinanza che, dalle ore 17.30 alle ore 20.30, istituisce il divieto di transito temporaneo, limitatamente al momento del passaggio del corteo, sul seguente percorso:  P.zza Mancini-P.zza Dei Bruzi-C.so Mazzini-P.zza Bilotti.

Domenica 19 marzo è prevista la tradizionale processione di San Giuseppe con partenza e arrivo presso la Chiesa di San Gaetano.

Anche in questo caso si rende necessario disciplinare il traffico, come segue:

dalle ore 15.30 alle ore 20.00, viene istituito il divieto di  transito temporaneo, limitatamente al momento del passaggio della processione sul seguente percorso:
P.zza Ortale – C.so Plebiscito – Ponte Alarico – via Alarico – P.zza XX Settembre – C.so Umberto (Controsenso) – Via Trento (controsenso) – Sartù – Ponte Mario Martire – P.zza dei Valdesi – C.so Telesio – P.zza Duomo – Via Campagna – Via Martirano – P.zza Cribari – Via Spirito Santo – Ponte san Lorenzo – Via dei Martiri – P.zza Casali – Via dei Martiri – Via G.M. Serra – P.zza Ortale.

 

 

Diritti umani violati in Italia: la storia di Salabayeva e Alua

 

Furio Colombo, giornalista del Fatto Quotidiano, ha pubblicato una notizia che potrebbe diventare una vergognosa violazione dei diritti umani e al tempo stesso sporcare la già pessima reputazione del nostro Governo.

In una notte di fine Maggio, la moglie e la figlia di sei anni del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, domiciliate a Roma, vengono arrestate da cinquanta uomini della polizia di Stato, trattenute per tre giorni senza un valido motivo e rispedite nella loro madrepatria con un volo privato proveniente dal Kazakistan, partito dall’aeroporto di Ciampino.

Mamma e figlia avevano forse commesso qualche reato? Avevano rovinato i rapporti fra due paesi amici ? Erano clandestine senza permesso di soggiorno da dover rimandare indietro come si fa con gli arnesi vecchi e malfunzionanti acquistati on-line ? Niente di tutto questo.

Il fatto, che Colombo ha chiamato “grande operazione di cattura e rapimento”, è uno scortese omaggio che il nostro Paese “a metà fra l’orrore e il folklore”, come disse uno dei personaggio del film Il Caimano, ha fatto al dittatore kazako Nazarbaev. Quest’ultimo, intimo amico dell’ex premier Silvio Berlusconi, potrebbe usare donna e bambina come pedine di ricatto contro i suoi avversari politici.

Mentre presente e futuro di Salabayeva e della piccola Alua sono vittime di una enorme violazione dei diritti umani, il nostro governo delle larghissime intese cosa fa ? Cosa faceva mentre cinquanta fra i nostri tutori della legge irrompevano nella vita di due povere malcapitate ?  Perchè i nostri politici non mostrano sdegno verso un leader straniero che ordina un rapimento e continua a governare impunemente ? Il deputato del PD Fiano ha chiesto un chiarimento, il ministro degli Esteri Emma Bonino ignora la vicenda e il ministro degli Interni e vicepremier Alfano (responsabile e controllore della polizia per dovere) poteva non sapere ? C’è chi crede che Berlusconi e il suo ex ministro di Grazia e Giustizia abbiano voluto favorire un losco amico, ma mancano prove inattaccabili.

Ciò che è più lampante e degno di accuse è il comportamento del nostro Governo: superficiale, indifferente ai problemi reali ed eccessivamente interessato ai guai giudiziari ed alla carriera dell’imprenditore Berlusconi.  Anche la maggioranza delle testate giornalistiche e delle televisioni, con la mente e il cuore rivolti verso il mare e i processi berlusconiani, non hanno adempito al loro dovere, dando alla notizia scarsissimo rilievo.

Eppure noi non siamo la patria di quel Cattolicesimo che si batte per mettere fine alle ingiustizie ?