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Cuccioli abbandonati in una discarica salvati dal Nucleo Decoro Urbano di Cosenza (VIDEO)

COSENZA – Operazione da applausi del Nucleo Decoro Urbano della polizia municipale di Cosenza capitanato dall’ispettore Luca Tavernise. Dopo aver ricevuto la segnalazione di un cittadino, gli agenti intorno a mezzogiorno, Cuccioli salvati dai vigili urbani 2sono giunti presso il cimitero cittadino per ispezionare una discarica abusiva da cui giungevano i disperati guaiti di
alcuni cuccioli. L’ispettore Tavernise si è allora calato nella scarpata, profonda circa sei metri ed ha cominciato a rovistare tra i rifiuti, riuscendo ad individuare ed a trarre in salvo cinque cuccioli. I cagnolini erano chiusi in una busta di nylon. Presumibilmente, poche ore dopo la nascita, sono stati sistemati nel sacchetto e scaraventati via come fossero spazzatura. I cuccioli tratti in salvo sono stati ricoverati presso il canile comunale di Donnici. Fortunatamente godono di buona salute, ma senza l’intervento dei vigili urbani sarebbero andati incontro ad una morte certa. Sono in corso le indagini per cercare di individuare l’autore o gli autori del terribile abbandono.

Discarica di Scala Coeli, Cariati incontra i vertici della Regione

SCALA COELI (CS) – Si è tenuto nei giorni s«corsi, nei locali della Cittadella regionale, un incontro tra una delegazione del Comune di Cariati, guidata dalla sindaca Greco, e i vertici regionali che si interessano delle politiche ambientali. La riunione era stata chiesta dalla Prima Cittadina nelle scorse settimane, dopo che la notizia non ufficiale della volontà di ampliare la discarica era dilagata tra i cittadini e aveva creato parecchio allarme.
«Non possiamo bloccare il procedimento amministrativo, ma siamo disponibili ad accogliere e a esaminare osservazioni e rilievi tecnici utili alla valutazione del progetto di ampliamento della discarica privata di Scala Coeli, presentato da Bieco S.R.L.».
Voglio ringraziare l’assessore Rizzo per averci ricevuto, e il presidente Oliverio per aver accolto la nostra richiesta – ha detto la sindaca di Cariati Filomena Greco – . Quella della discarica è una questione cruciale per tutti i comuni del Basso Jonio».
Alla riunione, insieme con la sindaca, ha preso parte una delegazione formata dal vicesindaco e assessore all’Ambiente Sergio Salvati, dal capogruppo di Cariati Pulita Assunta Scorpiniti, che rappresentava la minoranza consiliare, e da Gianni De Renzo per i movimenti civici e i comitati antidiscarica.
Per la Regione, al tavolo di discussione erano presenti l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo, il direttore generale del dipartimento Ambiente Orsola Reillo e i responsabili di settore Giovanni Pino Greco e Rodolfo Marsico. Ad aprire la discussione, a cui ha partecipato anche il presidente di Legambiente Calabria Franco Falcone, è stata la sindaca Greco.
Si è fatta portavoce della preoccupazione dei cittadini e delle amministrazioni comunali del Basso Ionio cosentino. Preoccupazioni comprensibili, perché il progetto di ampliamento della discarica di rifiuti speciali, depositato in Regione lo scorso 23 dicembre, se diventasse realtà, deturperebbe il territorio situato nella valle del fiume Nikà. Lì, in una zona coperta dal marchio DOP “Bruzio” e IGP, tra vigneti, terreni coltivati con metodo biologico certificato e allevamenti di bovini di razza podolica. Con l’ampliamento, l’impianto potrebbe arrivare a occupare un’area di circa 68 mila metri quadrati, i rifiuti potrebbero arrivare a occupare oltre un milione di metri cubi. Creerebbero così danni impensabili a livello ambientale, socio-economico, paesaggistico e d’immagine per tutto il territorio.
«Come amministrazioni – ha spiegato la sindaca Greco – , ci stiamo impegnando molto per valorizzare il territorio e per rilanciare la sua riqualificazione agricola e turistica. La realizzazione di una discarica di tale portata può solo ulteriormente penalizzare un territorio già per molti versi abbandonato ed emarginato. Noi facciamo quello che è nostro dovere, ma opere come questa discarica vanificano i nostri sforzi».
Il Comune di Cariati per primo ha deliberato con voto unanime la contrarietà al progetto per l’ampliamento. E lo stesso stanno facendo i Comuni di tutta zona ionica interessata. Tranne, purtroppo, quello di Scala Coeli, in cui la discarica ricade, che ha votato a favore.
La posizione della Regione è stata espressa dal direttore generale Reillo, che ha legato la questione dell’ampliamento della discarica privata di Scala Coeli al problema della gestione dei rifiuti in Calabria. Un problema da affrontare «nella sua complessità e con senso di responsabilità da parte dei Comuni», rei, a suo dire, di non raggiungere il 65% di raccolta differenziata richiesto dalla legge (la misura attuale si attesterebbe tra il 30 e il 40 per cento), e di non riuscire a gestire i rifiuti in forma associata, consorziandosi, come impone sempre la legge, nelle apposite Società d’Ambito provinciali (A.T.O), che eviterebbero la gestione centralizzata e i problemi conseguenti. «Noi – ha dichiarato a tal proposito la Dirigente generale – abbiamo necessità e fabbisogno di discariche, perché esiste un problema di smaltimento finale dei rifiuti e, in particolare, degli scarti di quelli trattati, classificati come rifiuti speciali, che per legge devono essere affidati a privati e che al momento vengono portati nell’unico impianto pubblico esistente a Crotone».
Su tali aspetti è intervenuto l’assessore comunale Salvati, che ha concordato sulla validità degli strumenti offerti dalla legge, e ha rilevato la difficoltà che hanno i comuni della provincia di Cosenza a costituire il soggetto istituzionale rivolto a realizzare un sistema integrato e unitario di gestione del servizio dei rifiuti. Al riguardo, però, secondo Salvati, non manca l’impegno: «Il sindaco di Cariati – ha precisato – ha sottoscritto l’adesione all’ATO all’indomani del suo insediamento». L’assessore regionale Antonella Rizzo è intervenuta poi sottolineando i contenuti del Piano Regionale dei Rifiuti rivolto all’autosufficienza dei territori per la gestione. E ha invitato gli amministratori di Cariati a dare impulso all’adesione dei comuni all’ATO provinciale, per ovviare al problema e per innescare i processi virtuosi basati sul riciclo e sul riuso dei materiali. «La linea politica regionale – ha dichiarato – persegue, com’è noto, l’obiettivo ‘Discariche Zero entro il 2020’. Ma ora ci troviamo di fronte a una Valutazione di Impatto Ambientale e a una legittima aspettativa degli imprenditori».
La guardia rimane alta e, in attesa di una positiva determinazione, si continuerà a perseguire l’unione territoriale avviata dal Comune di Cariati e dai comitati e movimenti che da anni lottano per evitare lo scempio di un territorio ricco di potenzialità eppure tanto provato da scippi di servizi, carenze storiche e abbandoni istituzionali.

Codice della strada, il TAR ha dato ragione all’amministrazione di Celico

CELICO –  Lungo la strada che costeggia il Parco Nazionale della Sila, per giungere alla discarica di Celico, non possono transitare autotreni e autoarticolati ma solo gli autocarri. Il TAR ha, dato ragione all’Amministrazione di Celico che, supportata da uno studio dell’Università della Calabria, ha imposto il rispetto del codice della strada anche su di un territorio che fino a poco tempo fa sembrava terra di nessuno. Rimangono pendenti al TAR i ricorsi del CAP e del Comune di Rovito, al quale dovrebbe aggiungersi anche il Parco Nazionale della Sila, per annullare il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per i prossimi 10 anni. Nel frattempo le Amministrazioni Presilane hanno confermato che approveranno nel primo consiglio utile la delibera che denuncia la presenza di odori nauseabondi provenienti dalla discarica di Celico e chiede alla Regione la sospensione dell’AIA per giungere alla definitiva chiusura dell’impianto.′

 

Sequestrata discarica abusiva in un fiume nel Parco del Pollino

SAN SOSTI (CS) – I carabinieri hanno sequestrato per inquinamento ambientale, l’argine del fiume Rosa in località “Fra Giovanni”, nel territorio di San Sosti. L’area è sottoposta a vincolo paesaggistico visto che ricade nel Parco Nazionale del Pollino. I militari hanno trovato lungo il letto del corso d’acqua, un deposito di rifiuti pericolosi. In particolare sono state rinvenute diverse lastre deteriorate di eternit. La zona sottoposta a sequestro è stata affidata alla custodia dell’amministrazione comunale, che provvederà alla rimozione dei rifiuti, nonché all’analisi delle acque, al fine di evitare che l’eventuale utilizzo possa costituire un pericolo per la salute pubblica.

Nuova discarica a Scala Coeli, la preoccupazione di Confagricoltura

COSENZA – Confagricoltura Cosenza esprime forte preoccupazione per la richiesta di “Valutazione Impatto Ambientale” riguardante la costruzione di una nuova discarica di rifiuti nel comune di Scala Coeli, limitrofa a quella già esistente di Contrada Pipino. La tutela di un territorio, non può passare attraverso insediamenti e strutture che possono compromettere la qualità dei prodotti esistenti e l’immagine del territorio, a cui gli stessi prodotti (produzioni biologiche, DOP e IGP, allevamenti allo stato brado della razza podolica) sono legati. Per tali motivi, così come in altre situazioni simili (vedi discarica di Campolesce Castrovillari), Confagricoltura non può non dirsi contraria ad insediamenti di discariche di rifiuti e, nel caso di Scala Coeli, addirittura alla richiesta di apertura di una nuova discarica con un’area di ingombro della base superiore pari a circa 68.000 mq. In un momento congiunturale negativo in cui ci dovrebbe essere sinergia nella difesa di un territorio e dove le imprese agricole, oltre a garantire livelli occupazionali, forniscono prodotti di eccellenza, ancora una volta parliamo di aprire nuove discariche di rifiuti e ancora una volta ci troviamo costretti a scendere in campo a difesa di un territorio già di per sé penalizzato. Confagricoltura, come sempre, sarà a fianco degli agricoltori e di tutti coloro che hanno a cuore gli interessi di un intero territorio opponendosi con tutte le sue forze  a quelle scelte scellerate che vanno nella direzione opposta.

Tre discariche abusive sequestrate nel cosentino

COSENZA – Tre aree adibite a discariche abusive di rifiuti speciali e comuni sono state sequestrate dalla Polizia provinciale di Cosenza a Santo Stefano di Rogliano. Gli agenti del distaccamento di San Giovanni in Fiore, che hanno scoperto le discariche, hanno individuato un primo cumulo di rifiuti in località Serraleta all’interno di un’area boschiva alle porte del Parco nazionale della Sila. Sul terreno erano stati abbandonati rifiuti ingombranti, parti di motori di auto, materiale plastico, legnoso e cartaceo, parti di rifiuti apparecchi elettrici ed elettronici, contenitori vuoti in metallo e plastica di vernici e oli sintetici. Nella seconda area, a cento metri di distanza dalla prima, sono state trovate abbandonate carcasse di pneumatici occultate tra i cespugli di ginestre e rovi. Stesso copione anche nella terza area a lato di una stretta stradina in terra battuta. Indagini sono in corso per risalire ai responsabili.

Celico, quella cittadinanza onoraria non convince

COSENZA – Il prossimo 4 novembre l’amministrazione comunale di Celico, guidata dal sindaco Antonio Falcone, conferirà la cittadinanza onoraria al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri ed al professor Antonio Nicaso. La scelta sorprende il Comitato Ambientale Presilano: «Ci meraviglia che due personalità, in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta, possano accettare la cittadinanza onoraria di un comune nel quale si godono le royalties provenienti dall’ospitalità concessa ad una mega-discarica di proprietà di un imprenditore ripetutamente al centro di pesanti vicende giudiziarie – si legge in un comunicato – Le amministrazioni che si sono succedute alla guida del Comune di Celico negli ultimi due decenni – prosegue la nota – compresa quella in carica, non hanno avuto alcun tentennamento quando si è trattato di fare affari, leciti ma certamente politicamente poco opportuni, con questo gruppo definito border line dal procuratore Lombardo. Siamo, ovviamente, coscienti che la malagestione del settore dei rifiuti è sistemica. Crediamo che le amministrazioni pubbliche debbano essere in prima linea nella lotta alle mafie e questo non può prescindere da scelte che tengano lontano ogni dubbio di collusione con ambienti ambigui. Il popolo presilano, educato alla bellezza del proprio territorio, non si è rassegnato alla paura e all’omertà e lotta strenuamente contro questo ecomostro perché, è proprio il caso di dirlo, tante volte… la mafia è una montagna di rifiuti».

Sequestrata una discarica nel Parco del Pollino

ROTONDA – Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Morano Calabro, in collaborazione con i reparti di Sant’Agata, Grisolia e Saracena, hanno posto sotto sequestro una discarica abusiva scoperta in località “Olivaro” nel Comune di Orsomarso. L’area interessata all’abbandono di rifiuti, situata all’interno del perimetro del Parco del Pollino, ha interessato un terreno boschivo al cui interno sono stati scaricati rifiuti indifferenziati provenienti dallo smaltimento illecito di un ingente quantitativo di rifiuti compattati e in parte triturati. Si tratta nello specifico di ingombranti triturati del tipo divani e mobilia in truciolare, plastica varia e un numero illimitato di buste piene, poliuretano espanso, ferrosi di vari tipi provenienti dalle strutture dei materassi, hard disk, solidi urbani, radiatori per termoconvettori, copertoni, grucce per vestiti, tubi in pvc, tapparelle in plastica e tanto altro. La zona risulta essere di proprietà dell’Enel. Sono in corso le indagini per individuare i responsabili.

 

Discarica abusiva posta sotto sequestro a San Sosti

COSENZA – Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno posto sotto sequestro, nei giorni scorsi, una discarica abusiva in località Varco nel Comune di San Sosti, deferendo all’autorità giudiziaria due persone del luogo.
In particolare il personale del Comando stazione di San Sosti in collaborazione con i colleghi dei reparti di Montalto e Fagnano dopo aver individuato i rifiuti, hanno svolto una attività di monitoraggio di tale zona al fine di individuare i trasgressori.

A seguito di tali indagini è stato fermato e identificato il conducente di un mezzo mentre si accingeva a scaricare in un terreno privato nei pressi di un piazzale adibito a deposito di materiale edile rifiuti di bitume. Dalle indagini è emerso che tali rifiuti, classificabili come rifiuti speciali non pericolosi,  provenivano dagli scavi effettuati in zona relativi alla realizzazione della rete del metano. Inoltre, dalla verifica effettuata si è appurato anche che il trasporto avveniva, al momento del controllo, senza essere stato registrato. All’interno del piazzale interessato alla discarica sono risultati presenti accatastati laterizi vari, tubi in PVC, mattoni, tegole, oltre a rifiuti variamente sparsi in cumuli depositati e stoccati a cielo aperto in assenza di autorizzazione. Si è quindi proceduto al sequestro del mezzo utilizzato per effettuare lo scarico dei rifiuti nonché all’area su cui insistevano detti cumuli e al deferimento per violazione alla normativa ambientale del conducente del mezzo e del proprietario del fondo che si trova ad una distanza inferiore ai 150 metri del Torrente Rose, iscritto nelle acque pubbliche.

Cosenza, in contrada Mussano sequestrata discarica di pneumatici

COSENZA – Su disposizione del Comandante della Polizia Municipale Gianpiero Scaramuzzo, il nucleo decoro urbano diretto da Luca Tavernise, nell’ambito dell’attività volta ad intensificare i controlli disposti dal  sindaco Mario Occhiuto, durante un appostamento finalizzato a contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, ha fermato ed identificato una persona, sorpresa in piena flagranza, mentre era intenta a scaricare pneumatici in contrada Mussano, nei pressi del cimitero cittadino. Dell’accaduto è stata informata prontamente la Procura della Repubblica. Eseguito immediatamente il sequestro dell’area con l’ausilio dell’ufficio di Polizia Giudiziaria diretto da Luca Tricò.

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