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Fibrosi Cistica, l’appello dell’associazione “Respirando la Vita”

LAMEZIA TERME (CZ) – «Con uno strappo al protocollo, vi inviamo il nostro libro, il libro che raccoglie le storie dei pazienti calabresi affetti da fibrosi cistica e dei loro familiari. In  questo modo, tra i numeri dei decreti, scorgerete i volti della malattia. Non si direbbe, ma è una lettura da fare sotto l’ombrellone. Perché racconta la voglia di vivere che può essere alimentata solo se si garantisce la continuità delle cure con soluzioni definitive».

Con queste parole ‘Respirando la vita – Fibrosi Cistica Calabria’, associazione di pazienti e familiari, si è rivolta ai Ministri della Salute e dell’Economia e ai dirigenti del tavolo di verifica del piano di rientro dal debito della sanità calabrese (il cosiddetto Tavolo Adduce). Nell’appello inviato, l’associazione chiede che siano subito autorizzati i concorsi a tempo indeterminato per 2 pediatri, 2 pneumologi e 2 fisioterapisti respiratori per l’unico centro regionale fibrosi cistica della regione Calabria, per come previsto dagli standard di cura europei. O almeno che sia predisposto e reso pubblico un crono-programma con date certe e tempi brevissimi. Perché, a oltre 2 anni dall’apertura del centro nell’ospedale di Lamezia Terme, a eccezione del direttore e della psicologa, tutti i medici (3 su 3) e l’unico fisioterapista respiratorio sono precari. Formati con fondi pubblici, cominciano ad andare via e c’è il rischio che arrivino nuovi medici non adeguatamente formati. Ma la fibrosi cistica è una malattia genetica grave e cronica: i pazienti non possono più aspettare i tempi della burocrazia né fare le cavie di chi deve essere formato. L’associazione, inoltre, chiede che sia ripristinata l’autonomia del centro perché la metà circa dei pazienti sono adulti e la previsione dell’accorpamento a pediatria fa indietreggiare la cura di almeno 10 anni.

L’appello è stato inoltrato anche al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, al commissario ad acta per il piano di rientro del debito della sanità calabrese, Massimo Scura, al dirigente generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria, Riccaro Fatarella, al direttore generale dell’ASP di Catanzaro, Giuseppe Perri e al direttore del centro regionale fibrosi cistica, Giuseppe Tuccio.

Da due anni pazienti e familiari si stanno mobilitando. A novembre scorso hanno fatto un sit-in di protesta e sono state adottate soluzioni-tampone. In questi mesi hanno incontrato il commissario al piano di rientro e il direttore dell’Asp di Catanzaro. Il “decreto assunzioni” di Scura (n. 55) ha autorizzato il reclutamento di personale, ma a tempo determinato fino a ottobre. In base a quanto appreso, per i concorsi a tempo indeterminato, devono arrivare le autorizzazioni ministeriali. Quanto tempo passerà? I pazienti devono essere curati da chi non sa niente di fibrosi cistica? Fino a ora i livelli essenziali di assistenza (LEA) sono stati garantiti solo da chi ha sopportato il persistente e grave precariato, lavorando anche senza essere pagato. Ma i pazienti non possono più essere cavie della burocrazia né possono essere curati da chi non sa niente di fibrosi cistica fino a quando non siano espletati i concorsi definitivi (potrebbe passare anche un anno).

L’associazione ‘Respirando la vita’ non chiede provvedimenti ad personam, ma concorsi definitivi in tempi brevi per garantire la continuità delle cure. La fibrosi cistica, infatti, richiede un’adeguata formazione e una conoscenza profonda dei pazienti che possono essere conseguite solo in molto tempo: i pazienti devono essere curati dagli stessi medici. A ciò si aggiunga che, ai fini della cura, è fondamentale anche il rapporto di fiducia medico-paziente. Vitale è la fisioterapia respiratoria, quindi è necessario che il fisioterapista del centro sia respiratorio e specializzato sulla fibrosi cistica.

Anche a voler considerare solo l’aspetto economico, la persistente precarietà produce effetti deleteri. Alcuni dei medici formati con soldi pubblici, dopo aver rifiutato numerose chiamate anche in ospedali prestigiosi, cominciano ad andare via, in reparti che niente hanno a che vedere con la fibrosi cistica. Con conseguente spreco di denaro pubblico e perdita di competenze. Inoltre, se arrivano medici non preparati, i pazienti ritorneranno a curarsi fuori regione con costi esosi e più alti per la Regione Calabria e per le famiglie.

Precari eccellenti – Nel 2014 Il Centro Fibrosi Cistica regionale della Calabria è stato aperto come centro autonomo presso l’ospedale di Lamezia Terme (prima la patologia veniva seguita presso il reparto di pediatria del nosocomio di Soverato nel catanzarese). A meno di un anno di distanza, nel marzo del 2015, il centro di Lamezia Terme ha ottenuto la certificazione di qualità ISO 9001. L’emigrazione sanitaria è stata ridotta quasi a 0 con i pazienti rientrati dalle altre regioni e  passati da circa 70 a circa 150. Per complessità di cure, nel nosocomio di Lamezia Terme, il centro è secondo solo al reparto di terapia intensiva. Il centro, inoltre, si è distinto per studi pubblicati, collaborazione con gli altri reparti, uso di farmaci innovativi.

I medici precari si sono specializzati frequentando prestigiosi master fuori regione, pagati con fondi pubblici – al Policlinico Umberto I di Roma le dottoresse Elisa Madarena e  Barbara Vonella, al  Careggi di Firenze la dottoressa  Rosa Fasano, il fisioterapista dott. Pietro Ragno ha frequentato un prestigioso master dell’Università di  Milano considerato il migliore d ‘Europa, a loro si è aggiunta la dottoressa Simona Chillà. La dottoressa Madarena, medico pediatra (precario) del centro, oggi costretta ad andare via, è stata selezionata tra gli 8 medici scelti in tutta Italia tra i migliori giovani professionisti, per un importante progetto di respiro internazionale.

de Raho: «’ndrangheta non tralascia niente che produca ricchezza»

REGGIO CALABRIA – «Quella di oggi è un’operazione particolarmente importante perché colpisce le cosche Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro attive, rispettivamente, a Cittanova e Palmi ma con significative proiezioni in Liguria dove hanno esponenti stabilmente operativi, ed in Lombardia». A dirlo il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho. «Si infiltrano nell’economia – ha aggiunto – con società fittizie riconducibili alle cosche. Abbiamo trovato persino una società che si occupa di illuminazione e lampade a led. Le cosche sono sempre più evolute verso forme organizzate e differenziate di economia. Non tralasciato alcuna attività che possa produrre ricchezza».

Fastweb allarga il Wow-Fi, coperta anche la Calabria

MILANO – Fastweb allarga il servizio Wow-Fi agli 800 comuni italiani raggiunti dalla propria rete e comincia dal Centro-Sud. E’ quanto annuncia il Gruppo che intende raggiungere i primi 200 comuni in Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise e Puglia entro il prossimo 26 giugno. Tra questi alcune grandi città come Napoli, Caserta, Cosenza, Reggio Calabria, Foggia e L’Aquila. Oltre ai Wi-Fi già disponibili a Bari, Pescara, Potenza, Salerno, Lecce, Brindisi e Taranto – spiega Fastweb – verranno resi disponibili circa 115 mila nuovi punti di accesso, di cui 26mila a Napoli.

Unical, mercoledì 25 si terrà il workshop “Cosa Vogliono le Imprese”

RENDE (CS) – Mercoledì 25 maggio dalle ore 11 alle 13 si terrà, presso l’aula consolidata 4 dell’università della Calabria, il Workshop “Cosa Vogliono le Imprese”.

Durante l’evento interverranno il direttore del dipartimento di Economia, Statistica e Finanza Filippo Domma, Francesco Aiello (DESF), Giovanni Polimeni (Gi group spa).

 

Camera di Commercio Cosenza, a breve revisione di usi e consuetudini provinciali nei settori economico-commerciali

COSENZA – La Camera di Commercio di Cosenza ha reso noto che attraverso una costituenda commissione a breve avvierà il procedimento per la revisione della Raccolta commerciale degli usi e consuetudini provinciali nei diversi settori economico-commerciali. Difatti, l’ultima redazione disposta dall’Ente risale agli anni ’70. Gli usi altro non sono che comportamenti ripetuti costantemente dalla collettività nella convinzione di obbedire a una norma giuridica obbligatoria. Pertanto, la Camera di Commercio, nel rispetto del suo ruolo e delle sue funzioni, procederà all’accertamento degli usi e delle consuetudini relativi alle attività economiche e commerciali nella provincia e li pubblicherà in una Raccolta, la quale sarà inviata ai Comuni per l’affissione nell’Albo. Scaduti 45 giorni, la Commissione, sulla base dei lavori dei singoli Comitati, redigerà il progetto di Raccolta e lo sottoporrà all’approvazione della Giunta camerale. Infine, verrà pubblicato un volume che aiuterà privati, operatori e imprenditori della provincia nell’effettiva applicazione.
La rilevazione avverrà attraverso una apposita Commissione Provinciale presieduta da un magistrato nominato per legge dal Presidente del Tribunale di Cosenza, insieme a magistrati designati da altri Tribunali della provincai, a un docente universitario di materie giuridiche o a un avvocato con almeno dieci anni di attività, a rappresentanti delle Associazioni di categoria presenti nel Consiglio camerale, a un rappresentante del settore creditizio designato dall’ABI, due esperti giuridici designati dalla Consulta, mentre le funzioni di segreteria verranno svolte da un funzionario della Camera di Commercio. Successivamente la Commissione stabilirà il numero e la composizione dei Comitati tecnici in relazione ai settori merceologici e alla loro importanza.

Gentile, il governo guarda allo sviluppo del Mezzogiorno

ROMA – «Con l’odierna seduta del Cipe si rafforza l’impegno del Ministero dello Sviluppo Economico per la crescita del Mezzogiorno». E’ quanto afferma, in un comunicato, il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonio Gentile dopo la riunione di oggi a Palazzo Chigi alla quale ha preso parte in rappresentanza del dicastero. «Il sottosegretario Gentile ha presentato al Cipe – prosegue il comunicato – la proposta, approvata, per il programma nazionale complementare (Poc) “Imprese e competitività 2014-2020”. Il Poc, che si pone in funzione complementare rispetto al Programma operativo nazionale (Pon) Imprese e competitività 2014-2020 gestito dal Ministero, avrà dotazione finanziaria complessiva pari a 696 milioni di euro, interamente provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione, e servirà a rafforzare gli interventi per lo sviluppo industriale nelle regioni “in ritardo di sviluppo” (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Consentirà così di finanziare ulteriori interventi per la competitività delle imprese, al di fuori del campo di applicazione del programma comunitario, quali investimenti produttivi delle grandi imprese o programmi di innovazione ancora più avanzati, guidati dalla cosiddetta domanda pubblica intelligente. In particolare, il Poc – è detto ancora nel comunicato – consentirà il finanziamento di due tipologie di interventi: quelli finalizzati agli interventi di sostegno ai processi di ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese, attraverso bandi tematici negli ambiti della Strategia nazionale di specializzazione intelligente ed appalti pubblici per l’innovazione; e gli interventi per lo sviluppo produttivo e occupazionale, come ad esempio l’attrazione di investimenti attraverso contratti di sviluppo e le iniziative di ammodernamento tecnologico dei processi produttivi. Nel loro insieme gli interventi proposti mireranno a favorire i processi di riposizionamento competitivo del sistema produttivo delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno, in linea con le indicazioni della politica di coesione per il periodo di programmazione 2014-2020».

OpenCalabria, avvio al concorso sull’economia calabrese

COSENZA- Si informa l’avvio di un concorso per l’attribuzione di un Premio per laureati e giovani ricercatori.
Il Premio rientra tra le attività di divulgazione economica avviate da OpenCalabria ed è finalizzato a stimolare il dibattito, tra giovani ricercatori, ai temi del declino dell’economia calabrese. Saranno premiati tre saggi che oltre alla chiarezza e al rigore espositivo, si contraddistingueranno per le implicazioni di politica economica che discendono dalle analisi. E’ anche un tentativo per sensibilizzare il policy-making locale a riflettere sui veri nodi strutturali della Calabria e di utilizzare il Fondi Strutturali 2014-2020 per attuare politiche compatibili con un’idea di sviluppo auto-sostenuto e duraturo. La Calabria necessita che questi fondi siano utilizzati per sradicare i fattori della povertà e non siano impiegati per sostenere interventi anti-ciclici o per finanziare azioni a basso impatto produttivo. Crediamo che indicazioni su cosa fare possano provenire anche dalle capacità analitiche di giovani ricercatori.
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L’attività consiste nel proporre un saggio breve (2/3 cartelle) –  a carattere divulgativo  – su uno specifico argomento dell’economia calabrese.  Scadenza: 10 Luglio 2016.  Gli elaborati possono riguardare approfondimenti monotematici sulla Calabria, oppure possono basarsi su analisi cross-regions. In quest’ultimo caso, l’unità di riferimento della discussione deve, comunque, rimanere la Calabria.
Tutte le informazioni del Premio sono consultabili su:

CGIL, CISL, CSA e RSU per la Camera di Commercio di Cosenza

CATANZARO- Continua il trend positivo con l’amministrazione camerale diretta da Klaus Algieri. Da pochi giorni è stata sottoscritta la preintesa del contratto decentrato 2013/2016 e finalmente tutte le sigle sindacali presenti al tavolo delle trattative lo hanno firmato; l’ultimo contratto decentrato riportante la condivisione di tutte sigle sindacali risale quadriennio 2002/2005.

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Ben condotto il tavolo delle trattative dal Presidente della delegazione trattante, questi ha seguito un iter improntato a prestare la giusta attenzione a tutte le categorie dei dipendenti, non mancando di rimarcare la necessaria e imprescindibile applicazione della valutazione sulla base della meritocrazia e del lavoro svolto.

Non di poco conto l’incontro tenutosi subito dopo, riguardante la concertazione sul contratto decentrato dei dirigenti. Dopo le segnalazioni degli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanze, tale fondo era rimasto bloccato e prevedeva un importo veramente esiguo, lasciando pochi spiccioli al dirigente in servizio. Pertanto, con prudenza e competenza è stato costituito il fondo salario accessorio dei dirigenti, sulla scia di quanto aveva in precedenza rimarcato il M.E.F. (che rigettava la possibilità di poter attingere dal bilancio camerale, così come era invece avvenuto col precedente Segretario Generale) nel pieno rispetto della normativa vigente.

Anche questo è da attribuire all’attenzione e alla oculatezza del Presidente Klaus Algieri e di tutta la sua Giunta che hanno saputo con determinazione e consapevolezza correggere un modus agendiche si cercava consolidare in prassi, respingendo i soggetti che intendevano attuarlo e riconducendo tutto nell’alveo della normalità e della legalità.

Calabria 17ª per mutui erogati. Il totale è di 136 milioni

CATANZARO – Le famiglie calabresi, nel quarto trimestre del 2015, hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione pari a 136,1 milioni di euro. I dati, che sono il risultato di uno studio del Gruppo Tecnocasa, collocano la regione al 17° posto per totale erogato in Italia. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente si registra una variazione delle erogazioni pari a +76,0%, per un controvalore di +58,8 milioni di euro. Anche le province sono state caratterizzate da un bilancio positivo. Catanzaro ha erogato volumi per 39,8 milioni di euro, facendo registrare una variazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente pari a +135,2%; a Cosenza 47,6 milioni (+42,7%); Crotone 13,3 milioni (+128,9%); Reggio Calabria 26,3 milioni (+49,3%); Vibo Valentia 9 milioni (+151,9%). Per quanto concerne l’importo medio, invece, la Calabria non supera i 90 mila euro e mediamente chi sottoscrive un mutuo riceve il 19% di finanziamento in meno rispetto al mutuatario medio italiano.

Camera di Commercio Cosenza, approvato il biennio 2015-16

COSENZA- Questa mattina, nell’ambito del quadriennio normativo 2013-2016, con il consenso di tutte le sigle sindacali, è stata approvata l’ipotesi di accordo sul biennio economico 2015-2016.
Un’altra tessera che si inserisce perfettamente nel mosaico voluto dalla nuova guida della Camera di Commercio di Cosenza, che vuole proporre una macchina amministrativa e burocratica sempre più efficiente.
Un successo condiviso e promosso da tutte le parti interessate, anche in funzione del fatto che l’ultimo accordo sindacale dell’Ente camerale fu firmato da tutte le sigle di rappresentanza dei dipendenti oltre dieci anni fa.
La nuova ipotesi di accordo siglata oggi, che rispecchia il recente organigramma, basa il suo fulcro sul merito e sulla valorizzazione del personale dipendente. Un documento che abolisce i privilegi fissi e che indirizza la sua azione soprattutto su una produttività basata sulla meritocrazia e sullo stimolo al fare e al produrre.
Ritenendo che il proprio personale sia il motore da cui partire per rendere servizi alle imprese, la Camera di Commercio di Cosenza è riuscita a prevedere anche delle risorse aggiuntive e delle progressioni orizzontali, incentrando tutto su merito e produzione di servizi, in modo da poter garantire concretamente l’empowerment delle risorse umane.
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Una sfida non semplice, da realizzare in un clima generale di ristrettezze economiche per il pubblico impiego. Nel frattempo, però, si riparte tutti insieme con il piede giusto, affermando garanzie e riconoscimenti a quanti operano all’interno della Camera e, con principale attenzione, a favore delle imprese.
“Esprimo grande soddisfazione per l’alto senso di responsabilità espresso anche oggi dalle sigle sindacali CGIL, CISL, UIL e CSA – dichiara il presidente Klaus Algieri – e per contribuire, insieme all’amministrazione, a rendere sempre più vicina la casa delle imprese agli interessi particolari dei loro rappresentati, ma soprattutto nei confronti dell’interesse generale e superiore delle aziende. Collaborare in sintonia di intenti e di azione e indirizzare ogni sforzo nella stessa direzione rende più efficace e funzionale l’azione di questa Camera di Commercio”.