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Rende, arresti per evasione

RENDE (CS) – Nelle scorse ore i militari della Compagnia Carabinieri di Rende hanno tratto in arresto un 52enne cosentino, residente a Rende (CS), per evasione. L’uomo, già sottoposto agli arresti domiciliari, è stato sorpeso dai militari mentre passeggiava tranquillamente su via Rossini. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato quindi trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Rende.

Arrestato anche un 53enne di Rende, su Ordine dell’Autorità Giudiziaria, poichè l’uomo, anch’egli già sottoposto agli arresti domiciliari, ha commesso una serie di violazioni, accertate dai militari operanti, alla sua pena detentiva. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Cosenza.

San Pietro in Guarano

Segnalato un caso di evasione anche a San Pietro in Guarano dove i carabinieri hanno tratto in arresto un 32enne di Castiglione Cosentino (CS), già sottoposto agli arresti domiciliari. I militari operanti hanno infatti accertato che l’uomo anziché trovarsi all’interno della propria abitazione era invece nell’abitazione del vicino, intento ad effettuare lavori di riparazione di elettrodomestici, in violazione agli obblighi cui era sottoposto. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Rende.

Montalto Uffugo

Infine, i militari della Compagnia Carabinieri di Rende hanno denunciato sempre per evasione un 52enne di Montalto Uffugo (CS), poiché al momento del controllo per il regime degli arresti domiciliari, non si trovava all’interno della propria abitazione.

Acri, arrestato per stalking e poi sorpreso al bar con gli amici

ACRI (CS) – I militari della Stazione Carabinieri di Acri hanno arrestato, su ordine dell’Autorità Giudiziaria, un 33enne di Acri (CS), per i reati di stalking e sequestro di persona.

Le accuse di stalking e di evasione

L’uomo, per motivi conseguenti alla fine della relazione sentimentale con una giovane di Acri, dal mese di gennaio 2018 perseguitava quest’ultima con continue chiamate e messaggi ed in un’occasione l’ha rinchiusa all’interno della propria abitazione, impedendole di uscire per un’intera giornata. Il 33enne, poco dopo, è stato nuovamente tratto in arresto per il reato di evasione, poiché sorpreso dai militari operanti in una piazza centrale di Acri intento a prendeva un caffè con alcuni amici.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Cosenza.

Due denunce per detenzione di sostanze stupefacenti

Sempre ad Acri, nelle scorse ore, i carabinieri hanno denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un uomo di 33 anni e uno di 38. I due, sottoposti a perquisizione personale e domiciliare, sono stati trovati in possesso, complessivamente, di 81 grammi di marijuana e 2 bilancini di precisione. Il tutto è stato naturalmente sottoposto a sequestro.

Miriam Caruso

Fisco, scoperto evasore totale. Occultati ricavi per 1,7 milioni di euro

PAOLA (CS) – La Guardia di Finanza di Cosenza ha scoperto un evasore totale, che dal 2014 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito ricavi per oltre 1,7 milioni di euro. Alla sua individuazione si è arrivati a seguito di una attività di investigazione, diretta dal Procuratore capo della Repubblica di Paola Bruni e dal sostituto Grieco, che ha portato anche all’esecuzione di misure cautelari personali e sequestri nei confronti di diversi soggetti, accusati di aver commesso il reato di “Trasferimento fraudolento di valori”. I finanzieri della Compagnia di Paola hanno inoltre smascherato una società “fantasma”, attiva nel settore dei “supermercati”.

Intestazione fittizia di beni

Rilevata la falsa intestazione della società, i finanzieri hanno avviato una verifica fiscale sull’attività scoprendo che nel corso degli anni i titolari, sia fittizi che effettivi, non avevano mai presentato dichiarazioni fiscali né pagato imposte. Si è quindi proceduto a ricostruire le vendite e gli utili dell’impresa, anche attraverso indagini finanziarie e riscontri effettuati nei confronti di numerosi operatori commerciali del settore, constatando la mancata dichiarazione di ricavi per 1,7 milioni di euro ed imposte per oltre 120 mila euro.

Controlli dei carabinieri, arresti per droga ed evasione dai domiciliari

ROSSANO (CS) – Continuano i controlli dei carabinieri della Compagnia di Rossano che, a partire dallo scorso fine settimana, hanno espresso svariati servizi di controllo del territorio che hanno interessato l’area di Rossano. L’attività svolta ha permesso di effettuare servizi di natura preventiva in ordine ai reati predatori, allo spaccio di sostanze stupefacenti ed alla guida in stato di ebbrezza.

Nel pomeriggio di sabato i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti R.A., classe 1983 volto noto alle forze dell’ordine, poiché a seguito di un controllo effettuato, lo stesso veniva trovato in possesso di undici dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina che l’uomo aveva abilmente celato all’interno di un contenitore per profumi.

Sempre i medesimi militari, nel corso dei controlli previsti ai soggetti con misure alternative alla detenzione carceraria, hanno tratto in arresto per il reato di evasione S.F., classe 1982: l’uomo infatti, pur essendo sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, non veniva trovato dai carabinieri presso l’abitazione. Le ricerche consentivano di rintracciarlo ed arrestarlo. Inoltre, nel corso dei controlli alla circolazione stradale, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Castrovillari cinque persone per il reato di guida sotto l’effetto di sostanze alcooliche, che in un caso hanno mostrato come un utente avesse superato di oltre quattro volte il limite massimo consentito. Una denuncia, invece, è stata inoltrata alla medesima Autorità Giudiziaria per il reato di detenzione di oggetti atti ad offendere. Nel complesso sono stati impegnati oltre cinquanta carabinieri, identificate oltre duecento persone e ottanta veicoli.

 

Operazione “Camaleonte”, truffa e autoriciclaggio, in manette tre persone (VIDEO)

COSENZA – La Guardia di Finanza di Paola ha eseguito un’Ordinanza cautelare, personale e reale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Paola – dr.ssa Rosamaria MESITI, su richiesta del Procuratore della Repubblica dr. Pierpaolo Bruni e del Sostituto dr.ssa Teresa Valeria Grieco, nei confronti di 3 persone, responsabili per aver costituito e organizzato una Associazione a delinquere composta da 17 soggetti, al fine di commettere reati contro il patrimonio. In particolare, l’associazione criminale, capeggiata da un pluripregiudicato, Iacovo Agostino, attribuiva fittiziamente la titolarità di società e aziende al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali, evadere imposte, tasse e contributi e truffare soggetti terzi anche attraverso l’autoriciclaggio di somme di denaro. Al capo e promotore dell’Associazione, effettivo titolare dei beni e delle attività, Iacovo Agostino, già destinatario di precedente misura restrittiva, è stata applicata la  misura della custodia in carcere.

 

 

Per due stretti partecipi e organizzatori dell’associazione criminale, che curavano i rapporti tra i diversi soggetti, quelli bancari e la contabilità delle aziende, svolgendo anche la funzione di “prestanome”, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il provvedimento cautelare è stato emesso dall’A.G. a seguito dello sviluppo delle indagini effettuate dalle Fiamme Gialle, successivamente all’esecuzione, in data 03 marzo 2017, di:

 

  • una prima misura cautelare personale, che aveva portato all’arresto di 3 persone (una custodia in carcere e due arresti domiciliari) ed all’applicazione dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per altri 11 indagati, sempre per intestazione fittizia di aziende;
  • un primo Decreto di sequestro preventivo di 12 società, complessi aziendali, beni e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo pari ad oltre 2 milioni di euro;
  • perquisizioni locali.

 

Il reato, previsto dall’art. 12 quinquies della Legge n. 356/1992, intende perseguire la fittizia attribuzione ad altri della titolarità di beni che potrebbero essere oggetto di sequestro e confisca. Il soggetto effettivo titolare, al fine di evitare il sequestro dei beni illecitamente acquisiti, “scherma” l’investimento patrimoniale e ne attribuisce fittiziamente la titolarità formale dello stesso ad un terzo soggetto, c.d.  “prestanome”. Nelle attività imprenditoriali spesso ciò avviene con l’assunzione della qualità di socio occulto di società  e la presenza di soci e imprenditori “fittizi” o “prestanome”, il tutto al fine di agevolare una successiva circolazione dei beni nel tessuto finanziario, economico e produttivo ed evitare che l’emergere della illecita ricchezza consenta l’applicazione di misure patrimoniali e quindi il sequestro e la confisca dei beni.In questa seconda fase delle investigazioni sono state accertate anche condotte di autoriciclaggio, commesse da due degli odierni arrestati, per importi superiori a 100.000 euro, profitto dei reati di intestazione fittizia.La predetta somma è stata autoriciclata, attraverso una serie di movimentazioni finanziarie confluite nei conti correnti di altre società, sempre intestate a prestanome e di proprietà di Iacovo Agostino. Per tali motivi, su disposizione del G.I.P presso il Tribunale di Paola, sono state ulteriormente sottoposte a sequestro: le quote sociali di n. 2 societàcomplessi aziendali, beni immobili, mobili, autovetture e disponibilità finanziarie riferiti alle suddette persone giuridiche, beni e disponibilità finanziarie riconducibili alle persone indagate, per un valore complessivo pari ad circa 1 milioni di euro.

Le indagini effettuate dalle Fiamme Gialle, comprensive della prima e della seconda fase, hanno consentito di ricostruire la storia societaria e finanziaria di n. 14 imprese attive nei seguenti settori: Supermercati, Abbigliamento e Pubblicità, tutte riconducibili al “dominus” – di fatto di proprietario e gestore, attraverso compiacenti prestanome legati da vincoli di parentela, di amicizia e pregressi rapporti di lavoro. Le attività commerciali venivano avviate ed operavano di fatto per uno o due anni, durante i quali però contraevano ingenti debiti nei confronti di fornitori e, soprattutto, dell’Erario, per poi essere abbandonate, poste in liquidazione o dichiarate fallite. I complessi aziendali, quindi, venivano ceduti ad altri soggetti economici di nuova costituzione, sempre riconducibili all‘effettivo titolare, attraverso i prestanome. Il notevole flusso di denaro generato  – soprattutto contante – serviva per finanziare la “catena delle diverse attività”, producendo ulteriore ricchezza “illecita”, condizionante il  tessuto finanziario, economico e produttivo.Complessivamente, al termine delle indagini, dirette e coordinate da un gruppo di lavoro composto da Pubblici Ministeri che lavorano anche per il contrasto agli illeciti arricchimenti patrimoniali, sinergicamente ad altri gruppi che si occupano rispettivamente di reati contro la Pubblica Amministrazione ed in materia Ambientale, sono state applicate 17 misure cautelari personali e  disposti sequestri preventivi nei confronti degli indagati, aventi ad oggetto 14 società, complessi aziendali, beni immobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie per oltre 3 milioni di euro.

Evasione e frode fiscale, indagati tre imprenditori

REGGIO CALABRIA – I finanzieri del Gruppo di Gioia Tauro, nel quadro dell’azione svolta a contrasto delle più gravi forme di evasione e frode fiscale hanno eseguito una complessa attività investigativa nei confronti di una società cooperativa della piana di Gioia Tauro operante nel settore della commercializzazione di prodotti agricoli, che ha consentito di ricostruire un ammontare complessivo di materia imponibile occultata al fisco pari a oltre 4 milioni di euro con conseguente evasione d’imposte dovute per oltre 1 milione. L’attività di verifica svolta, tra l’altro, ha consentito di individuare e denunciare all’Autorità Giudiziaria tre soggetti responsabili a vario titolo per i reati tributari di omessa/infedele dichiarazione e per occultamento di scritture contabili. Conseguentemente, sulla base dei riscontri investigativi operati dalle Fiamme Gialle, il G.I.P. del Tribunale di Palmi, su proposta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato al recupero di quanto dovuto e non versato al fisco, da eseguire nei confronti della società e dei tre soggetti denunziati. Pertanto, nei giorni scorsi, i finanzieri hanno dato esecuzione al provvedimento dell’A.G. procedendo al sequestro preventivo di vari beni mobili, conti correnti bancari e fondi patrimoniali nella disponibilità degli indagati, fino al raggiungimento della concorrenza del profitto del reato della piana di Gioia Tauro continua l’attività di contrasto all’evasione fiscale eseguita dalla Guardia di Finanza con un sempre diffuso, sistematico ed incisivo ricorso agli strumenti normativi vigenti in tema di aggressione patrimoniale, in particolare al sequestro per equivalente e alla successiva confisca dei beni nella disponibilità dei responsabili dei più gravi reati fiscali.

Scoperta maxi evasione per 1 milione di euro

COSENZA – La Guardia di finanza del comando provinciale di Cosenza ha scoperto oltre un milione di euro di imposte locali evase da parte di alberghi e strutture ricettive e relativo a fabbricati costruiti o adattati a esigenze di attività commerciali nella fascia costiera dell’alto Tirreno.
Dai controlli effettuati dai finanzieri nei confronti di 36 attività imprenditoriali e società operanti in vari comuni della provincia di Cosenza, è emerso il mancato versamento di Imu dal 2012 al 2016. Oltre all’imposta evasa, le persone e le società che non hanno adempiuto ai previsti pagamenti, saranno soggette anche ad una sanzione amministrativa del 30% dell’importo dovuto, nel caso di ritardi nei pagamenti superiori ai 90 giorni.

In poco più di un anno sono stati eseguiti, dal comando provinciale della Guardia di finanza di Cosenza, 128 controlli attraverso i quali è stato possibile segnalare, per il recupero a tassazione, oltre 8,6 milioni di euro di evasione alle imposte locali.

Scoperta evasione fiscale milionaria. Sequestrate alcune imprese

TROPEA (VV) – I finanzieri di Tropea,, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia, hanno sottoposto a sequestro i beni di alcune imprese e società vibonesi, nonché dei rispettivi amministratori, operanti nel settore delle costruzioni edili e del turismo, indagati per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti emesse da altri soggetti economici, costituite principalmente per assolvere il ruolo di “cartiera” .

In particolare, nel corso di una verifica fiscale nei confronti di una società di gestione di un noto residence turistico del litorale vibonese, le Fiamme Gialle hanno scoperto che la stessa, al fine di evadere le imposte sui redditi e sull’Iva, nelle dichiarazioni annuali, si era avvalsa di fatture per operazioni inesistenti, emesse da una società collegata, utilizzate per documentare costi in realtà mai sostenuti, al fine di abbattere l’imponibile da sottoporre a tassazione e di consentire un’indebita detrazione Iva.

Più ne llo specifico, l’attività ispettiva condotta dalle Fiamme Gialle ha fatto emergere il coinvolgimento di altri tre soggetti economici in una radicata e fidata correlazione tra di loro, fondata su legami familiari e intrecci societari, nell’ideazione e realizzazione di una frode fiscale volta all’alterazione dei risultati economici di esercizio e dei connessi obblighi tributari, che ha portato ad un’evasione di imposta di un milione e duecentomila euro.

Nei confronti degli amministratori delle società e delle imprese individuali coinvolte è scattata, a vario titolo, la denuncia per i reati tributari di emissione ed utilizzazione di fatture false, in esito alla quale, su richiesta della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, il Gip ha disposto il sequestro di beni immobili e valori mobiliari intestati ai soggetti giuridici e a gli indagati, per un importo equivalente all’imposta evasa, finalizzato a garantire, in caso di condanna, la confisca dei beni stessi per un valore pari al profitto conseguito con l’evasione fiscale perpetrata.

Cosenza, arrestati rapinatori per evasione dai domiciliari

COSENZA – Due pluripregiudicati, D.R. di 51 anni e T.F. di 47, entrambi sottoposti ai domiciliari, sono stati tratti in arresto dalla squadra volante della polizia di Cosenza per evasione. In particolare gli agenti hanno intercettato D.R., gravato da precedenti per rapina e ricettazione, mentre si trovava nei pressi dell’abitazione di un altro elemento noto alle forze dell’ordine. Alla vista degli agenti si è dato precipitosamente alla fuga ma è stato immediatamente bloccato. T.F. invece, già arrestato in flagranza di reato per aver commesso una violenta rapina in una farmacia cittadina, è stato sorpreso mentre si aggirava tra i vicoli di Cosenza vecchia. Dopo le formalità di rito, sono stati posti a disposizione dell’autorità giudiziaria.