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Metauros, duro colpo alla cosca Piromalli. Coinvolto l’ex sindaco di Villa San Giovanni

GIOIA TAURO (RC) – Nell’operazione Metauros scattata questa mattina all’alba, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotta dalla squadra mobile e dai carabinieri sono coinvolti anche l’ex sindaco di Villa San Giovanni Rocco La Valle ed una ispettrice della polizia di stato. Lo si è appreso nel corso della conferenza stampa organizzata nella Procura della Repubblica di Reggio Calabria, terminata poco fa, con la partecipazione di Federico Cafiero De Raho.

Le società di gestione del termovalorizzatore sottoposte ad attività estorsiva

L’inchiesta svela per la prima volta il condizionamento esercitato dalla cosca Piromalli nella costruzione e gestione dell’unico termovalorizzatore presente in Calabria, ubicato a Gioia Tauro, nell’area prospiciente al porto, attraverso un consolidato sistema di sottoposizione ad attività estorsive delle società che nel tempo hanno gestito la struttura di trasformazione dei rifiuti. Ad analoga attività estorsiva era sottoposta anche la Iniziative Ambientali Meridionali SPA con sede a Gioia Tauro, operante nel settore della depurazione delle acque. Sono sette nel complesso i fermi disposti.

I nomi degli indagati

Oltre a Rocco La Valle, imprenditore nel settore dei trasporti su gomma, accusato di essere il “collettore” delle tangenti e unico interlocutore delle cosche “beneficiarie” delle estorsioni, il provvedimento restrittivo ha riguardato l’avvocato gioiese Pino Luppino, già Presidente del Consiglio d’Amministrazione di “Piana Ambiente S.p.A.” e consulente esterno dell’ufficio legale del Commissario Straordinario per l’emergenza rifiuti in Calabria, i fratelli Giuseppe, Domenico e Paolo Pisano, imprenditori, Gioacchino Piromalli, avvocato già condannato per associazione mafiosa nel processo Porto. I 7 fermati sono accusati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione e intestazione fittizia di beni.

Nei guai anche una ispettrice di polizia per rivelazione di segreto d’ufficio

Nell’operazione sono state inoltre sequestrate le quote azionarie di società operanti nel settore della depurazione e trattamento delle acque, trasporto e compostaggio dei rifiuti speciali non pericolosi. Indagata anche una ispettrice di polizia per accesso abusivo al sistema informatico della polizia di stato e rivelazione di segreto d’ufficio. La donna pare intrattenesse una relazione con uno degli imprenditori coinvolti.

Droga, blitz nel porto di Gioia Tauro. Sequestrati 308 chili di cocaina

GIOIA TAURO (RC) – Proseguono in maniera incalzante i sequestri di cocaina nel porto di Gioia Tauro: gli uomini della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane, sotto la continua spinta della Dda reggina, hanno intercettato un nuovo ed ingente carico di cocaina.

Questa volta, nascosti tra fogli di plastica e rulli, sono stati rinvenuti 8 borsoni contenenti 271 panetti di cocaina purissima, pari a 308 chilogrammi della letale sostanza.

Il container era partito da Seattle (USA), con transito a Panama e destinazione finale Ancona.

Anche in questo caso il sistema utilizzato è stato quello del cosiddetto rip off, consistente nel riporre immediatamente dietro i portelloni dei container, borsoni o trolley da viaggio contenenti i panetti di coca, in modo da poter essere agevolmente prelevati dai trafficanti durante la sosta delle merci nelle aree portuali.

Si tratta dell’ennesimo colpo inferto agli interessi economici delle consorterie criminali di stampo mafioso coinvolte nel traffico: basti pensare che la droga sequestrata avrebbe fruttato, una volta tagliata e messa in commercio, la bellezza di oltre 65 milioni di euro.

L’attività svolta dalle Fiamme Gialle in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e sotto il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria ha consentito il sequestro di circa 2000 chilogrammi di cocaina purissima nel corso di quest’anno, dei quali, nei due ultimi mesi, oltre la metà.

L’attenzione e lo sforzo sono massimi per cercare di limitare un fenomeno che affligge purtroppo non solo le fasce di popolazione più giovani, ma anche una platea molto più vasta, cui sono da imputare anche una serie di costi “sociali” che possono essere intesi come quelli sopportati dai cittadini e dalla collettività, direttamente ed indirettamente, derivanti dalle conseguenze dell’uso di droga e del mercato ad esso connesso.

Basti pensare alle enormi ricadute, in termini di costi per la società, in tema di sforzi volti a garantire la sicurezza pubblica, la cura e la riabilitazione dei soggetti tossicodipendenti o al finanziamento degli interventi di prevenzione e di assistenza sociale.

Un ulteriore problema è dato anche dai costi aggiuntivi determinati dall’immissione sul mercato delle enormi quantità di denaro proveniente dal traffico e dallo spaccio di stupefacenti: tali somme infatti, una volta reinvestite e riciclate, sono in grado di inquinare pesantemente i circuiti legali dell’economia e di alterare le condizioni di concorrenza, sottraendo opportunità di lavoro alle imprese che rispettano le regole.

“A Ciambra”, il film ambientato a Gioia Tauro candidato agli Oscar

ROMA – “A Ciambra”, di Jonas Ash Carpignano, ambientato nella comunità rom di Gioia Tauro, è candidato per l’Italia alla selezione del Premio Oscar per il miglior film in lingua non inglese. Lo ha deciso oggi la commissione di selezione istituita presso l’Anica. L’annuncio delle nominations è previsto per il 23 gennaio 2018, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles il 4 marzo. La designazione di “A Ciambra” è stata decisa dalla Commissione di Selezione per il film italiano da candidare all’Oscar istituita dall’Anica lo scorso 4 agosto, su invito dell'”Academy of Motion Picture Arts and Sciences”, riunita davanti a un notaio e composta da Nicola Borrelli, Cristina Comencini, Carlo Cresto-Dina, Felice Laudadio, Federica Lucisano, Nicola Maccanico, Malcom Pagani e Francesco Piccolo.

Fiamme Gialle, sequestrata cocaina purissima al porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO  (RC) – Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio
Calabria, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio
Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica
– Direzione Distrettuale Antimafia – hanno individuato e sequestrato un altro
ingente carico di cocaina purissima nel porto gioiese.
Lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno di un container che trasportava
sacchi di carbone proveniente da Asuncion e destinato ad Haifa.
Nel complesso, sono stati eseguiti una serie di incroci documentali e controlli
anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner in dotazione
all’Agenzia delle Dogane su un congruo numero di contenitori, appositamente
selezionati, che hanno consentito di porre a sequestro il rilevante carico di
droga.
La cocaina sequestrata, suddivisa in 49 panetti, per un totale di 52,700 kg,
avrebbe fruttato, se messa in commercio, almeno 10 milioni di
euro.

Maxi sequestro di giocattoli contraffatti a Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) – Maxi sequestro di prodotti contraffatti al porto di Gioia Tauro. Le fiamme gialle del gruppo di Gioia Tauro, insieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno individuato un container, proveniente dalla Cina, contenente giocattoli contraffatti riportanti il marchio “Disney”. L’operazione ha consentito, dopo una serie di incroci documentali e successivi meticolosi controlli su container in transito nel porto, di individuare il carico illecito imbarcato nel porto cinese di Shantou e destinato, secondo la documentazione doganale esibita, in Croazia. Complessivamente, sono stati sottoposti a sequestro circa 3972 giocattoli, per un valore di circa 12mila euro.

«Si sottolinea, ancora una volta, l’importanza dell’azione svolta dalle Fiamme Gialle e dell’Agenzia delle Dogane a contrasto del fenomeno dell’illecita commercializzazione di prodotti contraffatti e contro la sleale concorrenza a danno delle imprese corrette – si legge in una nota della Guardia di Finanza – I prodotti, peraltro, destinati a minori, in assenza delle condizioni di genuinità previste dalla vigente normativa, sono potenzialmente dannosi per la salute delle persone».

Trovati in possesso di droga, due arresti nel Reggino

GIOIA TAURO  (RC) – Due giovani sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di detenzione di stupefacenti.  Nel corso di un servizio antidroga,  i carabinieri di Gioia Tauro e di San Ferdinando hanno bloccato un 25enne già noto alle forze dell’ordine e un 21enne incensurato. Nel corso di una perquisizione domiciliare,  i due sono stati trovati in possesso di un bilancino di precisione, strumenti per il confezionamento della droga e 70 grammi di cannabis suddivisa in 9 dosi pronte per essere sigillate e poi vendute.

Droga, maxi-sequestro a Gioia Tauro. In un container scoperti 220 chili di cocaina

GIOIA TAURO (RC) – Nuovo grosso sequestro di cocaina nel porto di Gioia Tauro: 220 chili di droga sono stati scoperti da uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e funzionari dell’Agenzia delle Dogane, con il coordinamento della Procura della Repubblica. Lo stupefacente era in due container provenienti dal porto brasiliano di Santos, uno individuato dai finanzieri contenente cellulosa e destinato a Napoli e l’altro, segnalato dalla Direzione centrale per i servizi antidroga del ministero dell’Interno, pieno di bobine d’acciaio e diretto a Ploce, in Croazia. Una serie di incroci documentali e controlli con apparecchiature scanner su un certo numero di container selezionati dagli investigatori hanno portato al rivenimento della droga. La cocaina, contenuta in vari borsoni e suddivisa in 200 panetti, per un totale di 220 chili, se messa in commercio avrebbe fruttato la bellezza di circa 44 milioni di euro. Nei primi otto mesi dell’anno nel porto di Gioia Tauro è stata sequestrata oltre una tonnellata di cocaina, equivalente a una striscia ininterrotta di circa 150 chilometri.

Droga, scoperta piantagione a Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) – Una piantagione con circa 400 esemplari di canapa indiana è stata scoperta dai carabinieri in un terreno abbandonato nelle adiacenze del termovalorizzatore di Gioia Tauro.

A scoprire la piantagione, con il coordinamento della Procura di Palmi, sono stati i carabinieri della locale Compagnia con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori e dell’Ottavo Nucleo Elicotteri di Vibo. L’area utilizzata per la coltivazione della droga era nascosta da una fitta vegetazione. Le piante, della varietà “olandese nana” e dell’altezza media di mezzo metro, erano in pieno stato vegetativo.
Lo stupefacente, il cui peso è stato stimato in 350 chili, avrebbe fruttato sul mercato della droga un importo superiore a 500 mila euro. (Foto di repertorio).

Sequestrati 34 kg di cocaina nel porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC) – Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, insieme a funzionari dell’Agenzia delle Dogane e con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno individuato e sequestrato un altro ingente carico di cocaina purissima nel porto di Gioia Tauro. Lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno di un container, che trasportava banane, proveniente da Puerto Bolivar (Equador) e destinato in Georgia. Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane ed unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata, suddivisa in 30 panetti, per un totale di 34,090 kg, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 7 milioni di euro.

Nell’anno in corso, al porto di GGioia Tauro, sono già stati sequestrati oltre 870 chilogrammi di cocaina purissima.

Tentava di appiccare incendio a Gioia Tauro. Arrestato 51enne

 

GIOIA TAURO (RC) – Ieri a Rosarno, i Carabinieri di Gioia Tauro, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione degli incendi boschivi, hanno arrestato in flagranza di reato un uomo, 51 anni, che tentava di appiccare un incendio all’interno di un terreno comunale lungo la statale 18, in via Nazionale Nord al km 467. In particolare, la pattuglia impegnata in un posto di controllo in una delle arterie stradali più trafficate della Piana di Gioia Tauro, ha notato una colonna di fumo nero proveniente da un terreno posto nelle vicinanze di una ditta di distribuzione di materiale pericoloso (bombole per il riscaldamento, gpl in bombole, ecc..). Immediatamente i militari si sono recati in zona notando un soggetto che, con in mano un accendino, aveva appiccato del fuoco approfittando della presenza di sterpaglie e rifiuti vari. L’uomo, alla vista dei militari, vistosi colto in flagranza, si è dato subito alla fuga ma è stato bloccato dopo un breve inseguimento a piedi. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è ora presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo come disposto dall’A.G. di Palmi.