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Franco Giordano presenta “La curva linea della mela”

COSENZA – Domani pomeriggio, alle ore 17:30 presso la sede della Confindustria in via Tocci, verrà presentato uno degli ultimi volumi editi da ilfilorosso editore “La curva linea della mela” del poeta cosentino Franco Gordano. A dialogare con l’autore ci saranno Luigina Guarasci, direttore de ilfilorosso, Enzo Ferraro, critico e saggista, direttore della collana di poesia i Grazianei e Giuseppe Lo Castro, docente Unical. 18009435_1877500195903190_802743786_n (1)
«Franco Gordano vede la poesia come un viaggio inesauribile, una ricerca millenaria nel corso della quale ogni poeta, secondo le proprie forze e possibilità, porta avanti la staffetta poetica della bellezza, per testimoniare la specificità dell’essere umano che ha “il linguaggio della parola”. Linguaggio che è croce e delizia: croce, perché è sempre difficile dominarlo e costringerlo a dire le ragioni del cuore; delizia, perché, quando dopo tanti sacrifici e fatiche si riesce a fare un verso che sia un verso, pare d’aver rubato veramente una favilla all’armonia (o alla disarmonia) dell’universo. La poesia è il patrimonio dell’umanità e si consegna ad ogni nuova generazione invitando ad andare avanti perché il poeta non può rinunciare al suo compito, facendosi carico di una millenaria tradizione. Il risultato è l’opera poetica che paradossalmente è più importante del nome dell’autore. La curva linea della mela è una linea perfetta perché costringe a ruotare sempre intorno al peccato originale. La mela è perfetta, ma nella sua perfezione è presente il germe della nostra ossessione. Franco Gordano è consapevole della responsabilità della parola, tanto che anche in questa raccolta (come nelle precedenti) la parola si presenta con tutta la sua complessa densità. La parola non sempre è chiara e fluente, spesso inciampa: è, per così dire, offesa dalla indecifrabilità della vita. Siamo dinanzi a “questo suono remoto/ di una lingua blesa”. Le varie poesie, dal punto di vista stilistico, hanno una maturità di esecuzione che stupisce e intriga. Alcune assolvono anche ad un ruolo di poetica o, quanto meno, veicolano messaggi di particolare densità». 

Il Filorosso presenta “Madri”, antologia di poesie sull’essenza della maternità

COSENZA – Sabato 7 Maggio alle ore 16:30 presso la Sala Quintieri del Teatro A. Rendano si terrà la presentazione del volume “Madri”, antologia di 22 poeti provenienti da varie regioni italiane edita da ilfilorosso

All’evento, dopo i saluti del direttore de ilfilorosso, Luigina Guarasci, interverranno lo psicoterapeuta Gaetano Marchese e la professoressa Marilù Sprovieri. La lettura dei testi è a cura della giovane attrice Erica Fuoco. Nel corso della presentazione previsti anche intervalli musicali del maestro Pietropaolo Morrone.

Madri è un testo che sconfina dall’archetipo al mito, dalla presenza divina e misteriosa delle madri all’umana esperienza, alla poetica che abita nella loro parola d’amore che depositano nella vita di ogni uomo… Testi carichi di intenso e meditato silenzio e pudore, che rinsaldano memorie di alleanze e affetti, amori mai dimenticati, che sbalzano oltre la soglia di un visibile orizzonte, tra malinconia e memoria. Un testo scritto a più mani e con più voci, su un tema magmatico e scivoloso; un deserto di fuoco che brucia, perché mette a nudo emozioni, sentimenti, vissuti tragici, ricordi, sogni e desideri sull’“oggetto d’amore” con cui abbiamo dialogato e sperato, pianto e sorriso, fin dal nostro primo respi- ro e sguardo. Per questo, Madri è un testo di fuoco e coloro che hanno scritto hanno le mani bruciate, sono poeti, e come dice Heidegger, “i poeti sono arrischiati” perché, senza protezione alcuna, osano dire e scrivono in un territorio infinito di rimandi. Si percepisce il pudore e il coraggio con cui “sentono” le Madri e si è pervasi da un silenzio di rispetto; per questo sono un dono e un seme queste poesie, germogliano al sole come le spighe del grano e sono canto e preghiera al mondo”, racconta Gaetano Marchese nella prefazione.

Presenti all’interno del volume versi di molti poeti calabresi e non.

La copertina di “Madri” riprende un’opera della pittrice rossanese Riccarda Stabile dal titolo “Quelle madri che proteggono i bambini in fondo al mare…”.