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Percepiva l’assegno sociale INPS ma era residente in Argentina

VIBO VALENTIA – I militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Tropea hanno accertato che un soggetto, stabilmente residente in Argentina, ha richiesto all’INPS l’erogazione della misura assistenziale dell’assegno sociale, attestando falsamente di essere residente nella provincia di Vibo Valentia.

Dalle indagini svolte dai finanzieri è invece emerso che il soggetto, lungi dall’essere effettivamente residente in Italia, vi aveva fatto ritorno solo sporadicamente, permanendo sul territorio nazionale per brevi periodi di tempo e che, quindi, non era in possesso dei requisiti previsti dalla legge per l’erogazione del beneficio de quo, tra i quali è indispensabile la residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni in Italia.

Il soggetto, pertanto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per aver indebitamente percepito la somma complessiva di circa 30 mila euro erogata dall’INPS a titolo di assegno sociale nel periodo 2015/2018.

Contestualmente, sono state avviate le procedure per il recupero, a favore dell’Ente, delle somme indebitamente percepite. L’operazione di servizio si inquadra nell’ambito dell’attività svolta dalla Guardia di Finanza a tutela della spesa pubblica nazionale e degli interessi erariali del Paese, al fine di prevenire e reprimere illeciti nell’utilizzo di risorse finanziarie.

Truffa all’Inps, scoperti oltre 300 falsi braccianti

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) –  I finanzieri della Compagnia di Rossano hanno smascherato, al termine di una indagine coordinata dalla Procura di Castrovillari diretta da Eugenio Facciolla, una truffa ai danni dell’Inps a opera di una azienda agricola che sfruttava il meccanismo delle assunzioni false di manodopera; 311 assunzioni fantasma che hanno creato un danno alle Casse dello Stato di 550 mila euro. La società, per l’accusa, ha presentato all’Ente falsi documenti dal 2011 al 2014, ottenendo la liquidazione di somme relative a indennità di disoccupazione, malattia e maternità a beneficio di lavoratori che avrebbero prestato la propria attività su alcuni fondi nella Sibaritide. La società aveva denunciato all’Inps 15 mila giornate lavorative, risultate false, effettuate su terreni di cui non aveva, in molti casi, la disponibilità. I soggetti sono stati denunciati per falso, truffa, illecita somministrazione di manodopera e omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi obbligatorie per legge sono 311.

Falsi braccianti per truffare l’Inps, denunciate 305 persone

LOCRI (RC) – Avrebbero instaurato rapporti di lavoro fittizi per poter percepire indebite prestazioni assistenziali e previdenziali erogate dall’Inps, oltre che per ottenere finanziamenti europei generando un danno erariale di oltre un milione di euro. I carabinieri della Compagnia di Locri hanno denunciato in stato di libertà 305 persone, alcune delle quali ritenute esponenti di spicco delle ‘ndrine locali, per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, truffa e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. I militari hanno esaminato le attività svolte nell’ultimo quadriennio da 15 imprese, alcune di fatto inesistenti, rilevando incongruenze come braccianti che non conoscono i loro terreni di lavoro, addetti impegnati in allevamenti privi di bestiame, terreni incolti che risultano come floridi vigneti e uliveti. L’indagine, coordinata dalla Procura di Locri, è la prosecuzione di una analoga definita ad ottobre e che aveva portato alla denuncia di oltre 1400 persone.

Scoperti falsi braccianti, truffa all’Inps per oltre quattro milioni di euro

LOCRI (RC) – Avrebbero truffato l’INPS mediante l’assunzione di oltre 600 dipendenti “fantasma”. Coinvolte una ventina di aziende agricole della Locride. Le società presentavano dei contratti di lavoro fittizi o di affitto o di comodato di terreni di proprietà di persone che erano all’oscuro della situazione e quindi estranee alla truffa. Una frode che ammonta ad oltre quattro milioni di euro. Le aziende, oggetto dell’indagine, presentavano all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale delle denunce trimestrali di documenti in cui si attestava l’assunzione fasulla di operai così da consentire loro, senza averne diritto, di percepire indennità di disoccupazione, di maternità, e anche assegni del nucleo familiare. Sono state dichiarate oltre 100 mila giornate di lavoro false che hanno coinvolto falsi braccianti che, nonostante dichiarassero un reddito modesto, possedevano in realtà beni di lusso. La denuncia è di truffa aggravata, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

 

 

 

 

 

 

 

Scoperto falso invalido, truffa all’Inps per oltre 100 mila euro

LOCRI (RC) – Nell’ambito dell’attività istituzionale in materia di spesa pubblica, i Finanzieri del Gruppo di Locri hanno accertato, al termine di un’attività di indagine, una truffa aggravata in danno dell’INPS perpetrata da un cittadino italiano che ha ottenuto indebitamente oltre 100 mila euro a titolo di pensione d’invalidità. Le investigazioni, supportate da numerosi riscontri quali appostamenti e videoriprese, hanno consentito di disvelare l’effettiva autonomia e l’assenza di alcun impedimento fisico del soggetto attenzionato in grado di svolgere ogni normale attività senza necessità di alcun ausilio. L’uomo avrebbe percepito indebitamente l’indennità riconosciutagli a seguito di visita medico-legale dalla Commissione Invalidi Civili che lo aveva ritenuto “Invalido con totale e permanente inabilità lavorativa (100%) e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita”. Nel corso delle indagini delle Fiamme Gialle l’“invalido” è stato video-ripreso mentre svolgeva le normali attività quotidiane, effettuava compere al mercato, trasportava bidoni colmi d’acqua e si recava, alla guida di un mezzo agricolo, sul terreno di proprietà dove svolgeva attività di coltivazioni. L’ammontare di quanto illecitamente intascato dal falso invalido è stato quantificato in un totale di oltre 100 mila euro in 7 anni. Le indagini si sono concluse con il deferimento all’Autorità Giudiziaria del “falso invalido”, per l’ipotesi di reato riguardante la truffa aggravata ai danni dell’INPS ed è stata avanza richiesta di sequestro preventivo del profitto del reato. ll risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrasto degli illeciti commessi nel settore della spesa pubblica a tutela dei cittadini che operano nel pieno rispetto della legalità. Il tutto a dimostrazione del costante presidio economico-finanziario esercitato dalla Guardia di Finanza, soprattutto in un difficile contesto socio-economico che caratterizza la Provincia di Reggio Calabria.

Falsi braccianti a Corigliano, smascherata truffa ai danni dell’Inps

CORIGLIANO CALABRO (CS) – La Guardia di Finanza di Corigliano Calabro, a conclusione di un’articolata e complessa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, ha smascherato una truffa perpetrata ai danni dell’Inps, da una ditta individuale e da una società cooperativa, con il sistema dell’assunzione di falsi braccianti. I militari hanno riscontrato 210 assunzioni fittizie, con un danno alle casse dello Stato per oltre 350mila euro. L’impresa presentava all’Ente previdenziale falsi contratti di affitto di terreni riconducibili a soggetti ignari, completamente estranei alla truffa, e denunce aziendali trimestrali, attestanti l’impiego, mai avvenuto, di operai, al fine di consentire loro l’indebita percezione di indennità di disoccupazione, malattia, assegno nucleo familiare e maternità.

Indagini sui falsi braccianti

Nel corso delle indagini sono state acquisite informazioni dai proprietari dei terreni estranei alla truffa e, attraverso l’analisi documentale, sono state ricostruite le false dichiarazioni e comunicazioni all’Inps del falso datore di lavoro. Oltre 18mila giornate lavorative mai effettuate e comunicate, che hanno fittiziamente generato falsi costi di personale per circa un milione di euro e nessun ricavo. Constatata inoltre anche l’indebita percezione di circa 12mila euro di contributi pubblici erogati da Arcea, a vantaggio del falso datore di lavoro. Al termine delle indagini, il rappresentante legale dell’impresa e della società cooperativa è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Castrovillari per truffa aggravata ai danni dell’Ente previdenziale e dell’Arcea e per falso. I 210 falsi braccianti sono stati segnalati per il reato di truffa aggravata, in concorso con il fittizio datore di lavoro.

Francesco Farina

Truffano l’Inps, sono 8 le persone denunciate. Vari i reati contestati

PALMI (RC) – I carabinieri di Taurianova hanno denunciato otto persone per una truffa ai danni dell’Inps. Tra queste figurano medici e un avvocato. Le accuse, a vario titolo, vanno dalla falsità ideologica e materiale, commessa da pubblico ufficiale, alla truffa ai danni dello Stato. A queste bisogna aggiungere quella di falsa attestazione durante il servizio.

Soldi dall’Inps, il tutto è partito da” un’assunzione” anomala

L’indagine ha preso piede dopo la scoperta di un’assunzione fittizia relativa ad una donna. La 45enne era stata “assunta” come bracciante da parte di un imprenditore agricolo. Dal 2012 al 2017, di conseguenza, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha erogato delle somme, in realtà non dovute, per un totale di oltre 27mila euro. Coinvolto anche un medico dell’ospedale di Polistena. Il professionista avrebbe attestato l’ingresso della donna, presso il pronto soccorso, per giustificare patologie in realtà inesistenti. Nella vicenda sono finiti il cognato della donna, il medico di famiglia, un avvocato e l’impiegato di un patronato agricolo. Denunciati altri due medici per falsa attestazione, durante il servizio in ospedale, e truffa.

Percepivano indebitamente assegni sociali, denunciata coppia residente in Argentina

VIBO VALENTIA – Percepivano indebitamente assegni sociali erogati dell’Inps ma erano residenti in Argentina: denunciati due coniugi. E’ quanto è emerso all’esito di indagini svolte dai Finanzieri Tenenza della Guardia di Finanza di Tropea nell’ambito dei servizi a tutela della Spesa Pubblica Nazionale e di contrasto delle frodi agli Enti Previdenziali ed Assistenziali.
Le investigazioni hanno permesso di accertare che due soggetti (marito e moglie), stabilmente
residenti in Argentina ove, tra l’altro, hanno contratto matrimonio da oltre cinquant’anni, hanno richiesto all’INPS l’erogazione della misura assistenziale dell’assegno sociale, attestando
falsamente di essere residenti in provincia di Vibo Valentia.
Dalle indagini è emerso che i due coniugi, lungi dall’essere effettivamente residenti in Italia, vi hanno fatto ritorno solo sporadicamente, permanendo sul territorio nazionale per brevi periodi di tempo e che, quindi, non erano in possesso dei requisiti previsti dalla legge per l’erogazione del beneficio de quo, tra i quali è indispensabile la residenza effettiva, stabile e continuativa per almeno 10 anni nel territorio nazionale.
I due coniugi, pertanto, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per avere indebitamente percepito, a decorrere dal 2006, la somma complessiva di circa 120 mila euro erogata dall’INPS a titolo di assegno sociale.
Contestualmente sono state avviate le procedure per il recupero, a favore dell’Erario, delle
somme indebitamente percepite.
L’operazione di servizio si inquadra nell’ambito dell’attività della Guardia di Finanza a tutela
della Spesa Pubblica Nazionale e degli interessi erariali del Paese, settori nei quali il Corpo è
costantemente impegnato al fine di prevenire e reprimere illeciti, allo scopo di evitare la
sottrazione dalle casse dello Stato di risorse destinabili, invece, verso contesti effettivamente
meritevoli.

Truffa all’Inps, false assunzioni per percepire indennità. Sono 14 le persone indagate

CROTONE – La Guardia di Finanza di Crotone ha scoperto l’ennesima truffa ai danni dell’Inps perpetrata da un’azienda crotonese, mediante la fittizia assunzione di lavoratori inesistenti. Le indagini dei militari hanno consentito di accertare che l’azienda non disponeva effettivamente di strutture e terreni, indicati fittiziamente sulle domande di assunzione al solo scopo di giustificare il fabbisogno di manodopera.

Il meccanismo fraudolento ha consentito ai falsi assunti di beneficiare indebitamente di indennità varie erogate dall’Inps (disoccupazione, malattia, maternità) per oltre 75mila euro, nonché della falsa costituzione di contributi utili ai fini pensionistici. In relazione alle indagini svolte dalla Guardia di Finanza l’autorità giudiziaria ha emesso avviso di conclusione delle indagini nei confronti del titolare dell’impresa e 13 “falsi” dipendenti, in concorso col datore di lavoro, per i reati di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di indebite erogazioni previdenziali ed assistenziali e di falsità ideologica commessa da privati in atti pubblici.

Truffa all’Inps, assunzioni fantasma e falsi lavoratori. Denunciate 316 persone

COSENZA – Le Fiamme Gialle di Castrovillari a conclusione di una complessa attività d’indagine, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno smascherato una truffa ai danni dell’Inps, perpetrata da un’impresa mediante 314 false assunzioni di lavoratori, con un danno alle casse dello stato per 880mila euro. L’impresa con modalità illecite presentava all’ente previdenziale falsi contratti di comodato d’uso gratuito e/o appalto, relativi a proprietà nel territorio della sibaritide e della Valle dell’Esaro, riconducibili anche ad ignari soggetti, nonché fasulle denunce aziendali “DA” e trimestrali “DMAG” attestanti l’impiego di lavoratori dipendenti, mai avvenuto, al fine di consentire l’indebita riscossione a questi ultimi di indennità di disoccupazione, malattia e maternità per gli anni 2012, 2013 e 2014. Nel corso delle indagini, svolte con la collaborazione degli uffici Inps di Cosenza e Castrovillari, i finanzieri hanno analizzato tutta la documentazione amministrativa acquisita, nonché assunto informazioni anche da persone estranee alla truffa e falsamente indicati dai responsabili della società succedutisi nel tempo, riscontrando la mancata conoscenza delle false dichiarazioni inoltrate all’Inps e dei contratti fasulli redatti.

L’analisi documentale ha evidenziato, inoltre, la falsa dichiarazione e comunicazione dal datore di lavoro agli uffici preposti di 20mila giornate lavorative mai effettuate dai falsi operai, assunti solo “sulla carta”. E’ stato accertato che l’impresa aveva emesso ed annotato nella propria contabilità fatture per operazioni inesistenti, inerenti prestazioni di servizi resi a terzi, per un importo complessivo di circa 200mila euro, nonché spese per il personale mai sostenute pari a oltre un milione di euro. Al termine delle indagini, i due rappresentanti legali dell’ impresa, che si sono succeduti nel tempo, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Castrovillari per truffa, falso ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, come, tra l’altro, anche i 314 falsi operai, denunciati a loro volta per il reato di truffa in concorso con i falsi datori di lavoro.