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Enzo Bruno e l’antidoto sociale contro le intimidazioni

CATANZARO – Il Presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, è intervenuto con una dichiarazione in seguito all’ennesimo atto di intimidazione messo in atto sul territorio provinciale. Un ordigno, infatti, è stato fatto esplodere dinanzi al cancella dell’azienda “Vitale Sud” e il vile gesto fa seguito di sole poche ore all’episodio che ha riguardato un’altra ditta calabrese, una delle più antiche e prestigiose della Calabria, “Federico”. Con l’intimidazione ai danni dell’azienda lametina specializzata nel commercio di prodotti elettrici, si “allunga la lista già nutrita dei titolari di importanti e oneste attività nella città di Catanzaro, e nel circondario della nostra provincia, che hanno subito la stessa sorte e la stessa morbosa attenzione della criminalità organizzata” ha affermato Bruno. Il Presidente della Provincia ha ribadito l’importanza del mettere in campo la solidarietà in queste situazioni, fermo restando che, da sola, la solidarietà stessa può fare molto poco. “Attenzione e vigilanza non bastano più, serve una sinergia e una collaborazione istituzionale che produca atti e provvedimenti concreti per fermare questo stillicidio di prepotenza criminale che, mettendo in ginocchio l’attività di tante aziende locali, compromette il tessuto economico e sociale della nostra provincia”.

L’auspicio di Enzo Bruno, dopo questa escalation di fatti criminali, imprudenti e sfacciati, è che si lavori insieme, le istituzioni e la popolazione, per mettere in atto un “antidoto sociale” fatto di legalità e occupazione, perchè nessuno dei cittadini, di fronte a tali viltà, abbia mai la tentazione di scivolare nella rassegnazione.

Scuolabus incendiato a Martone, Oliverio: “Non soccomberemo”

CATANZARO – Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha cosi commentato l’ultimo caso intimidatorio accaduto a Martone, dov’è stato incendiato lo scuolabus comunale:oliverio-mario

“Come ho avuto modo di ribadire nei giorni scorsi dagli scranni del consiglio comunale di Gioiosa Ionica, la criminalità non riuscirà ad intimidire ed isolare le comunità della Calabria e men che meno della Locride! Questa folle sfida lanciata alle Istituzioni ed all’intero Stato non ci vedrà soccombere, ribadiremo più forte di prima i nostri “NO” alle illegittimità ed ai favoritismi, affinché il bene comune non sia condizionato dagli interessi di pochi. Sia chiaro che questo ennesimo colpo alle comunità della Valle del Torbido, con l’incendio dello scuolabus di Martone, è un pizzino che rimandiamo  ancora una volta al mittente. Gli amministratori ed i cittadini della Locride sono persone libere e democratiche. Siamo e saremo ancor di più accanto a loro in questa lotta al malaffare. Una lotta senza sosta e senza tregua. Al sindaco Imperitura, ai bambini che usufruivano del servizio di scuolabus, alle famiglie ed a tutti i cittadini la nostra solidarietà e vicinanza”.

Intimidazioni al giornalista Rettura, la solidarietà di Magorno

Ernesto-Magorno“Il gesto compiuto nei confronti del giornalista Pasqualino Rettura, che allunga l’elenco dei tanti professionisti del settore impegnati in questa nostra regione a raccontare una difficile quotidianità, riempie di amarezza e rabbia perché si tratta dell’ennesimo tentativo di imbavagliare la libertà di cronaca e di informazione di cui una sana democrazia si alimenta”. E’ quanto afferma il segretario regionale del Partito democratico, l’on. Ernesto Magorno che esprime la propria solidarietà e la vicinanza dell’intero Pd calabrese al giornalista de “Il Quotidiano del Sud”. “Siamo certi che le forze dell’ordine faranno luce sull’incendio dell’auto di Rettura, il quale non si farà certo condizionare dall’arroganza del gesto di chi vorrebbe manipolare l’informazione usando il linguaggio della prepotenza – afferma ancora Magorno – ma le istituzioni, i partiti, le associazioni, il mondo della cultura e delle professioni devono essere vigili, dimostrare tutta la loro vicinanza a chi come Rettura svolge il proprio lavoro con passione, impegno, serietà e trasparenza per fare da scudo ad ogni tentativo di mettere il bavaglio con la forza alla voce della verità, in ogni settore”.

Sporting Locri chiuso per ‘ndrangheta

fonte: Asd Sporting Locri
fonte: Asd Sporting Locri

LOCRI (RC) – Chiusi perché minacciati dalla ‘ndrangheta. Questa volta non è una attività commerciale ad abbassare la saracinesca, ma una società sportiva. per l’esattezza si tratta dell’Asd Sporting Locri, società di calcio a 5 femminile militante nel massimo campionato, la serie A élite. I dirigenti hanno annunciato il ritiro dal campionato e la fine delle attività. A determinare l’epilogo inatteso, nel pieno delle feste natalizie, è stata la decisione del presidente del sodalizio, Ferdinando Armeni di gettare la spugna assieme alla dirigenza dopo la sequela di avvertimenti in stile mafioso, con frasi minacciose e inviti espliciti a farsi da parte, contenuti in alcuni biglietti anonimi fatti recapitare allo stesso Armeni e ad altri dirigenti dello Sporting Locri. Nell’ultimo messaggio trovato sul cruscotto dell’auto del presidente, lasciata anche con uno pneumatico lacerato, c’era scritto “Forse non siamo stati chiari. Lo Sporting Locri va chiuso”. Tutti gli episodi sono stati denunciati a carabinieri e polizia, che hanno avviato accertamenti per vagliare la natura delle minacce e risalire agli autori. Indagini che però, al momento, non hanno avuto alcun esito. Quello che prevale, a Locri e non solo, è lo sconcerto per un finale che lascia l’amaro in bocca. “Siamo senza parole – dice Armeni – dal momento che il nostro è solo un hobby, una passione per lo sport calcistico. Non è accettabile che si possa correre il rischio di essere colpiti anche nei nostri affetti più cari. Certo, può darsi che si tratti di una bravata, ma davvero non ce la sentiamo di andare avanti. Inutile nasconderlo, c’è rammarico nel dover chiudere dopo anni di successi che ci hanno consentito quest’anno di diventare la squadra rivelazione del campionato nazionale di serie A. Non riusciamo a capire, tuttavia, quali interessi ci possano essere da parte di chi vuole ostacolare un’attività sportiva come questa”.

Lo Sporting Locri era ritenuta, sulla scorta dell’attuale quinto posto in classifica, la squadra rivelazione della massima serie di calcio femminile a 5, l’unica in Calabria a calcare la scena nazionale di categoria. In queste ore ad Armeni e alla dirigenza è giunta da tutta l’Italia la solidarietà delle altre società che militano nel campionato nazionale. Il vescovo di Locri mons. Francesco Oliva ha espresso “sentimenti di tristezza, indignazione e condanna”. Vicinanza e sostegno sono stati espressi dal presidente del Consiglio regionale Nicola Irto – con l’invito alla società ad andare avanti – dal segretario regionale del Pd Ernesto Magorno, dal presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio regionale Arturo Bova e dal sindaco di Locri Giovanni Calabrese che, da socio fondatore, ha anche invitato i vertici del club a non ritirare la squadra dal campionato. 

Intimidazioni a Salvatore Fuda.Dorina BIanchi esprime la propria solidarietà

dorina bianchiGIOIA TAURO(RC)-“La più sincera e piena solidarietà e vicinanza al Sindaco di Gioia Tauro Salvatore Fuda. L’affermazione della legalità nella pubblica amministrazione, è un valore che non deve conoscere frontiere politiche, per questo sono più che mai al fianco del sindaco”. Così la componente della commissione parlamentare antimafia, Dorina Bianchi, commenta l’attentato intimidatorio ai danni del sindaco di Gioia Tauro.“A pochi giorni dall’ultimo rapporto che fotografa la grave situazione in Calabria riferita agli amministratori locali nel mirino della criminalità, registriamo un altro vile gesto che vuole minare l’autonomia politica e amministrativa di un giovane primo cittadino accanto al quale, noi tutti, dobbiamo fare fronte comune” – conclude.

 

 

Intimidazione al presidente Consiglio comunale di Vibo

VIBO VALENTIA – Intimidazione ai danni del presidente del Francesco PascaleConsiglio comunale di Vibo Valentia Francesco Pascale, di Forza Italia. Ignoti hanno depositato nella sua cassetta postale, nell’edificio in cui abita, una busta con dentro la fotocopia di un articolo pubblicato dal “Quotidiano del Sud” con una foto dell’esponente politico sulla quale è stata tracciata una croce con un pennarello. Pascale, che non si è candidato alle comunali del 31 maggio, ha denunciato l’intimidazione ai carabinieri.

Le parole dell’On. Bianchi sulle intimidazioni a Di Sì e Bonelli

CATANZARO – La componente della commissione parlamentare antimafia, Dorina Bianchi, commenta i due attentati ai danni del sindaco di Stefanaconi, Salvatore Di Sì e dell’assessore comunale di Rosarno, Francesco Bonelli, esprimendo “la più sincera e piena e solidarietà e vicinanza ai due amministratori” . L’On. Bianchi afferma: “Due intimidazioni nel giro di poche ore a due amministratori locali, non ci lasciano indifferenti, anzi. È l’indicatore di una situazione ancora allarmante nel nostro territorio che non può e non deve passare inosservata. Due casi distinti, ma avvenuti terribilmente vicini uno dall’altro che ci devono vedere far fronte comune. L’affermazione della legalità nella pubblica amministrazione, infatti, è un valore che non deve conoscere frontiere politiche, per questo sono più che mai al fianco del sindaco Di Si e dell’assessore Bonelli. Due fatti che il componente della commissione parlamentare antimafia reputa “gravissimi”. A Rosarno è il quarto caso di intimidazione ad un componente della giunta, mente a Stefanaconi l’attentato ai danni del sindaco si è verificato “stranamente” dopo che il Comune  si è costituito parte civile nel processo contro il clan di ‘ndrangheta dei Patania. Mi farò portavoce di quello che sta succedendo in commissione antimafia e solleciterò un intervento forte e deciso per mantenere alta l’attenzione su quanto accaduto. Un messaggio che sono certa troverà risposta nell’azione della magistratura e delle forze dell’ordine”.

Isola Capo Rizzuto: proiettili davanti alla casa del sindaco

ISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE) – Intimidazioni al sindaco Gianluca Bruno: Cinque proiettili sono stati lasciati vicino al portone d’ingresso dell’abitazione del candidato FI alle prossime regionali. I proiettili sono stati rinvenuti in mattinata dallo stesso sindaco, che si è tempestivamente recato in caserma a sporgere denuncia. Il sindaco non è nuovo ad atti di questo tipo: già durante le elezioni comunali che lo hanno visto vincente fu appiccato fuoco alla sua automobile.

Lavoro e prodotti ‘ndrangheta free: si può fare!

SINOPOLI (RC) – È un mantra ininterrotto quello dei giovani che devono partire per trovare altrove lavoro e realizzazione di sé. Ma c’è anche qualcuno che sceglie di restare e costruire qualcosa di produttivo. Un esempio sono i soci della cooperativa sociale Giovani in vita, che hanno deciso di inseguire un sogno: creare occasioni di lavoro per i giovani a rischio di divenire facile preda e manovalanza per la criminalità organizzata.

In un ambiente socio – economico difficile e spesso ostile come quello della provincia di Reggio Calabria, la cooperativa è riuscita a mettere in piedi diverse attività nell’ambito della produzione agricola. Olive, patate d’Aspromonte e agrumi sono i prodotti di punta, coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica, trasformati con elevati standard di qualità, commercializzati in circuiti distanti dalle usuraie logiche industriali.

La sfida più grande è certamente quella di dimostrare che in Calabria si può fare impresa, c’è margine di sviluppo e di crescita, si possono realizzare prodotti di qualità. Ma la loro vittoria non è solo la creazione di lavoro. Il valore aggiunto dei loro prodotti è la libertà. Giovani in vita opera infatti su terreni confiscati alla criminalità organizzata e combatte ogni giorno una battaglia dura e impari contro gli uomini e le logiche mafiose.

La Cooperativa, nata nel 2003, conta oggi 32 ettari di terreni agricoli concessi in gestione dai Comuni di Sinopoli, Varapodio, Oppido Mamertina e Limbadi. Inoltre opera anche su terreni di privati che subiscono intimidazioni mafiose e non riescono a reperire nel territorio maestranze e mezzi agricoli disposti a lavorare.

Un risultato costruito nel tempo, cresciuto sulle fondamenta di sacrifici e grandi rischi. Il riconoscimento del loro lavoro passa attraverso le pericolose attenzioni di chi non gradisce la loro presenza e il loro successo. Incendi nelle terre, distruzione del raccolto, messaggi intimidatori sono una infelice costante da mettere in conto, accanto a piani di produzione, acquisti di forniture o altre normali procedure commerciali. In un perverso giochi degli specchi il lavoro onesto e pulito sembra fare paura, sembra condurre ad una vita di solitudine e di tensione.

Ma Giovani in vita continua sulla sua strada, aggiunge un tassello dietro l’altro al proprio sogno di riscatto e di speranza. Un progetto che parte dai campi del reggino per contagiare un po’ alla volta, con il proprio marchio ‘NDRANGHETA FREE, tutta l’Italia e anche oltre. Perché conoscere le dinamiche mafiose che avvelenano l’economia, la politica, la società e lo sviluppo del nostro Paese contribuisce a sminuirne importanza e potere. Perché sostenere realtà imprenditoriali oneste restituisce concretezza ad un impegno che l’intera comunità deve assumere. Perché le mafie non possono sconfitte da eroi, ma da un cambiamento tangibile e virtuoso.

Tra chi non ha (o fa finta di non avere) consapevolezza del potere opprimente della ‘ndrangheta sull’economia locale e chi si è rassegnato all’idea che non c’è possibilità di redenzione per la nostra terra, c’è chi ha deciso di rimboccarsi le maniche e cominciare a costruire il cambiamento.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Scopelliti esprime solidarietà al consigliere Spartaco Pupo in seguito alle intimidazioni

CATANZARO – Il governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha espresso la propria solidarietà al consigliere del comune di Rende Spartaco Pupo, oggetto nei giorni scorsi di intimidazioni. ”Desidero rivolgere vicinanza e solidarieta’ al consigliere Spartaco Pupo. Al cospetto dell’ennesimo atto intimidatorio compiuto ai danni di un rappresentante della cosa pubblica in Calabria non posso che rinnovare la mia piu’ ferma condanna nei confronti di coloro che si rendono protagonisti di siffatti gesti vili e riprovevoli.Invito Pupo a non desistere dal suo impegno politico e civile sapendo di avere dalla propria parte tutta la Calabria sana che lotta quotidianamente per garantire un futuro migliore per questa terra. Che prosegua con la stessa determinazione nella sua esperienza amministrativa, nella professione di docente universitario e nelle sue battaglie a favore della legalita”’. Questo quanto dichiarato dal governatore.