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Furto di catrame, i Carabinieri della Compagnia di Rogliano sventano la truffa

ROGLIANO (CS) – Hanno un’età compresa tra i 56 e i 23 anni le 9 persone denunciate ieri dalla Stazione Carabinieri di Mangone e dall’Aliquota Radiomobile di Rogliano , nell’ambito dei servizi straordinari di controllo del territorio disposti dal Comando provinciale dell’Arma di Cosenza, per aver cercato di truffare un 55enne, imprenditore agricolo di Figline Vegliaturo.

Semplice ed estremamente arguto il meccanismo della truffa escogitato dai 9, tutti stranieri. Due cittadini inglesi si sono presentati presso diverse attività commerciali ed abitazioni private, ubicate a Mangone e Figline Vegliaturo, rendendosi disponibili nei confronti dei malcapitati ad eseguire immediatamente piccoli lavori di bitumazione nei cortili o in corrispondenza degli ingressi degli edifici.

La loro scusa era anch’essa piuttosto banale: «Abbiamo finito di lavorare in un cantiere a 10 minuti da qui; ci è avanzato del catrame e smaltirlo ci costerebbe troppo…». Un ignaro 55enne, attirato dalla possibilità di concludere un vero affare, ci è cascato; l’iniziale pattuizione verbale prevedeva di conteggiare il compenso per l’esecuzione del lavoro sulla base dei metri cubi di asfalto effettivamente steso, per un costo totale dell’opera preventivamente stimato in circa 600 €.

Dopo una decina di minuti, giungono realmente sul posto ben 7 operai, tutti rumeni e con tanto di mezzi per movimento terra, che, in meno di un’ora, completano il lavoro.

Arriva a quel punto il momento del pagamento: la fattura però viene stilata sulla base dei metri quadrati, anziché dei metri cubi, di asfalto effettivamente stesso; ecco dunque che il prezzo della realizzazione di quel piccolo lavoro lievita a 4.650,00 €. Il 55enne, accortosi dell’inganno, non accetta di pagare e corre alla caserma dei Carabinieri di Mangone, dove denuncia l’accaduto ai militari.

Immediatamente scattano le ricerche dei 9 uomini; 3 di loro, tra cui i 2 inglesi, vengono rintracciati da un’autoradio dell’Aliquota Radiomobile di Rogliano poco distante dall’abitazione della vittima, mentre cercano di allontanarsi frettolosamente dall’area a bordo di una monovolume con targa britannica. Risaliti all’hotel dove il gruppo ha soggiornato per alcuni giorni, è stato possibile per gli operanti identificarne gli appartenenti; per tutti loro è immediatamente scattata la denuncia per tentata truffa in concorso.

Violenza sulle donne, Bianca Rende in merito alla manifestazione di fine novembre

COSENZA – Bianca Rende: «Bisogna creare una rete che pensi alle donne e offra opportunità tangibili di autonomia, per chi trova il coraggio di denunciare le violenze»

Così Bianca Rende, consigliera di minoranza del Comune di Cosenza e attivista del movimento What Women Want, in merito alla sollecitazione avanzata giorni fa sulla stampa dalla vicepresidente nazionale di Di.Re. (Donne in rete contro la violenza), Antonella Veltri.

«La manifestazione tenutasi alla Camera dei Deputati il 25 novembre scorso è stata l’occasione più recente di esibire i numeri allarmanti del fenomeno e per ascoltare la risposta del Governo che ha fatto di questo tema il terreno di una sfida che non è solo culturale, ma anche finanziaria, triplicando le azioni ed i fondi destinati. Tutto ciò però non basta. C’è bisogno di più strumenti anche per il dopo-denuncia ed il dopo-accoglienza cui i centri attendono egregiamente con risorse pur sempre insufficienti. Lavoro, integrazione e protezione perché quello della denuncia non diventi solo un atto eroico e velleitario».

Bianca Rende raccoglie l’invito di chi nei giorni scorsi ha lanciato un appello affinché si metta fine a questa preoccupante “mattanza” di indifferenza, sottolineando come il lavoro e l’autonomia economica sono il completamento del percorso di uscita dalla violenza delle donne che da anni si rivolgono ai centri anti-violenza. «Questo è quello che le donne chiedono» aveva sostenuto l’esponente della rete Di.Re., «e questo è quello che si cerca di realizzare, attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro, valorizzando al meglio le loro capacità, ma anche superando la diffidenza con la quale le aziende reagiscono alle proposte di tirocinio».

«Condivido – continua la Rende – la sollecitazione della vicepresidente Veltri che come donna e come amministratrice faccio mia e che non può lasciarci indifferenti. Sono troppo poche, anche a livello locale, le opportunità di lavoro e di inserimento in una vita attiva per le donne che hanno subito violenza ed hanno avuto il coraggio di denunciare. L’intera comunità non può non farsi carico di queste denunce e di queste difficoltà».

«Sarebbe bellissimo e degno di una società avanzata che le amministrazioni comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero, già riunite nella Rete Urbana Antiviolenza, facessero di più a sostegno di queste donne, inventandosi una vera politica di area urbana contro la violenza, pensando a nuove strategie di aiuto, a nuove forme di sostegno, a nuove opportunità di vicinanza e solidarietà concreta, che vada oltre la pur apprezzabile attività di sensibilizzazione.

Si potrebbe, per esempio, procedere verso la costituzione di una vera e propria banca dati con i profili e i curricula delle donne che cercano un lavoro e che hanno seguito un percorso per uscire dalla violenza, per favorire l’incontro di questi profili con l’offerta di quanti dal pubblico al privato possano accoglierle e sostenerle.

Si potrebbe anche pensare a forme di premialità sulla tassazione locale per le aziende che decidessero di aderire a questo appello e questo dovrebbe aiutare le aziende dell’area urbana e potenziali datori di lavoro a preferire queste donne nell’offerta di un impiego.

Un’operazione del genere, mirata verso la restituzione di una dignità lavorativa e autonomia di vita attiva a chi ha seguito un percorso di emersione dalla violenza e dagli abusi, costituirebbe un segnale importante e tangibile da parte delle nostre amministrazioni, che potrebbero sì qualificarsi come amministrazioni contro la violenza e a sostegno delle donne, al di là della retorica delle giornate o ‘feste’ dedicate, con l’auspicio di riuscire a creare stabili opportunità di lavoro per quante intendono ricominciare una nuova vita fuori dalla violenza».

Continua la protesta, Ispettorato del Lavoro di Cosenza da giorni in stato di agitazione

COSENZA – Dopo l’adesione allo stato di agitazione proclamato a livello nazionale da tutte le Organizzazioni Sindacali unitarie, e, in seno ad esso, al sit-in svoltosi presso le Prefetture di gran parte del territorio nazionale, dal 27 novembre 2017 è in atto, presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza, un’assemblea permanente di tutto il personale volta a discutere le problematiche che hanno determinato l’inizio della protesta. Dalla medesima data una parte consistente del personale ispettivo ha ritenuto di non mettere più a disposizione il mezzo di proprietà per lo svolgimento delle attività di servizio in tutto il territorio provinciale.

I MOTIVI DELLA PROTESTA – elencati in un documento dell’Assemblea Permanente

Lo stato di agitazione nasce preliminarmente perché la costituzione dell’lspettorato Nazionale del Lavoro, quale Agenzia unica deputata alla vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, è stata perseguita soltanto formalmente, senza mai essere coperta da una volontà politica e sostenuta da un effettivo impegno economico. Ed in effetti,  già stranamente ed inopinatamente costruita come riforma c.d. “a costo zero”. Si è addirittura trasformata in una riforma «a costo nostro».

Lo dimostrano le seguenti circostanze:

Non è stato minimamente realizzato lo scopo dell’istituzione dell’lspettorato Nazionale del Lavoro, ossia l’ottimizzazione delle verifiche ispettive, nell’interesse sia dell’organo di controllo sia delle aziende ispezionate, permanendo di fatto la titolarità e l’autonomia dei controlli sia in capo agli lspettori del lavoro che in capo agli lspettori degli lstituti previdenziali ed assicurativi;

Nessuna considerazione, in termini economici, di dignità professionale, e, a monte, di organizzazione dei relativi compiti, è stata sinora riservata al personale amministrativo, sebbene questo, oltre a svolgere rilevanti compiti istituzionali, contribuisca anche in maniera indispensabile al supporto dell’attività ispettiva; tutto ciò ha determinato la sensazione di discriminazione avvertita dal suddetto personale che in diversi documenti denuncia l’attacco alla propria professionalità e dignità di lavoro;

I maturati premi di produttività o salario accessorio che dir si voglia (c.d. FUA) sono stati riconosciuti ai dirigenti e negati al personale non dirigenziale, sebbene sia proprio l’attività di quest’ultimo a determinarne il conseguimento; al riguardo non è dato sapere che fine abbiano fatto i fondi destinati al FUA 2016 e 2OI7, su cui evidentemente occorre ancora fare luce;

Non si è affatto superata l’incostituzionale disparità di trattamento economico ed indennitario tra personale ispettivo di provenienza ministeriale (ispettori del lavoro) e personale ispettivo proveniente dagli Istituti previdenziali;

Non sono stati ancora stanziati i fondi per le progressioni economiche che avrebbero dovuto essere completate lo scorso anno;

Permane l’assenza ed il silenzio del datore di lavoro lspettorato Nazionale del Lavoro rispetto ai ripetuti episodi di aggressione (fisica e verbale) nei confronti del proprio personale dipendente, nonché rispetto ai casi di danneggiamento delle autovetture personali utilizzate dagli lspettori del lavoro per esigenze di servizio;

Non sono stati stanziati i fondi per la promessa formazione del personale, che infatti non è mai partita;

Non è stato attuato il c.d. “fondo spese di lite vinte” previsto dall’art.9,D.Lgs. 1,49/2015, che ha attribuito ai funzionari delegati alla rappresentanza e difesa in giudizio ulteriori e qualificati compiti quali la possibilità di assumere direttamente la trattazione nel giudizio di secondo grado.

 

«Le circostanze sopraelencate – si legge poi nel documento-  peraltro seguono, aggravandola, una situazione già caratterizzata da:mancato rinnovo del contratto collettivo da quasi un decennio; mancata attuazione della contrattazione integrativa; mancata dotazione degli strumenti materiali ed informatici e dei mezzi adeguati allo svolgimento di tutte le attività di servizio; nonché, relativamente in particolare al personale ispettivo, mancato riconoscimento di un rimborso delle spese connesse all’utilizzo del mezzo proprio, che sia coerente con le indiscusse tariffe ACI; mancato riconoscimento di un’indennità di missione dignitosa; mancata garanzia di un’adeguata protezione assicurativa sia contro i rischi legati agli spostamenti per motivi di servizio, sia contro quelli di natura professionale; mancata individuazione e riconoscimento dell’indennità di Polizia Giudiziaria. Appare paradossale che, a riservare questo tipo di trattamento al proprio personale sia un datore di lavoro quale l’lspettorato Nazionale del Lavoro. Amministrazione preposta proprio alla tutela del lavoro e dei lavoratori innanzitutto mediante l’istituzionale attività di vigilanza». «Si evidenzia – si legge ancora- che lo stato di agitazione di tutto il personale dell’lspettorato Territoriale del Lavoro avrà inevitabili ripercussioni sui servizi resi all’utenza- costituita prevalentemente da lavoratori che già stanno subendo pesantemente le conseguenze della crisi economica – ripercussioni di cui si assumerà la responsabilità il vertice di questa Amministrazione. Alla luce dì quanto sinora esposto, in mancanza di risposte concrete ed effettivamente risolutive di tutte le problematiche rappresentate, il personale dell’lspettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza si riserva di intraprendere ulteriori e più aspre forme di agitazione, con la compattezza e la determinazione necessarie a portare avanti una protesta forte almeno tanto quanto gli attacchi che sta subendo».

 

 

Cosenza, selezioni aperte per lavorare da McDonald’s

Le selezioni sono cominciate alle 8,30. Tre ore più tardi i curriculum pervenuti erano quasi cinquecento. Sono invece quaranta i posti a disposizione nel nuovo ristorante della catena McDonalds, pronto ad aprire i battenti anche a Cosenza, in Piazza Bilotti, anzi sotto Piazza Bilotti, nell’area adiacente al nuovo parcheggio, dove presto sarà inaugurato anche il museo virtuale.

Giovani e meno giovani cercano un’occupazione più o meno stabile e discretamente retribuita. Nell’area allestita davanti Palazzo dei Bruzi i colloqui andranno avanti fino a sera, alle 18,30. Basta presentarsi muniti di curriculum, fotografia e fotocopia del documento di identità.

Garanzia Giovani, quasi 6 milioni di euro per l’occupazione

CATANZARO – Sul portale Calabria Europa è disponibile da oggi la versione definitiva relativa all’avviso pubblico del programma “Garanzia Giovani”. Dal POR Calabria circa 5,8 milioni di euro per incentivare l’occupazione dei giovani.

Chi può partecipare

Possono partecipare al presente avviso i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro. Si tratta di coloro che, finora, hanno operato in via sperimentale nell’attuazione del programma “Garanzia Giovani”. A questi vanno aggiunti i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro inseriti nell’apposito elenco regionale. Le linee di intervento sono destinate ai giovani, anche cittadini di Paesi Ue o extracomunitari con permesso di soggiorno, di età compresa tra i 15 e i 29 anni. Questi devono aver aderito al programma Garanzia Giovani oltre a possedere i requisiti di ammissibilità al programma.

Il presidente Mario Oliverio e “Garanzia Giovani”

«Sulle politiche attive – dichiara il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio – per i giovani abbiamo destinato importanti risorse, questa è la nostra priorità. Con questo bando vogliamo infatti coinvolgere e rendere consapevoli i tanti ragazzi che non hanno mai lavorato o che si trovano in uno stato di inattività. Nuove opportunità li aspettano e la Regione consoliderà percorsi professionali che garantiranno il conseguimento di contratti a tempo determinato e indeterminato».

I fondi per il progetto

La disponibilità finanziaria si suddivide così: quasi 300mila euro sono destinati alle azioni di presa in carico, colloquio individuale, profiling e consulenza orientativa. Cinque milioni e mezzo di euro, invece, sono impiegati per l’inserimento occupazionale dei giovani neet. Per quanto concerne le modalità di svolgimento, la scelta delle misure è concordata tra il soggetto accreditato e il giovane.

I dettagli di “Garanzia Giovani”

Le domande di partecipazione dovranno essere compilate on line, accedendo, previa registrazione, dal sito sull’apposita piattaforma informatica a partire dal trentesimo giorno successivo alla pubblicazione sul BURC dell’avviso. La data di chiusura, per la presentazione delle domande, sarà stabilita dal Dipartimento Sviluppo Economico, Lavoro, Formazione e Politiche Sociali in relazione alla disponibilità delle risorse finanziarie. Tutti i dettagli e la documentazione sono disponibili sulla pagina del bando.

Calabria, previsti 19 mila nuovi posti di lavoro

CROTONE – Dati interessanti emergono dall’elaborazione, effettuata dal centro studi della Camera di commercio di Crotone, su dati raccolti da Excelsior a seguito di interviste a imprenditori calabresi ai quali é stato richiesto di fornire previsioni occupazionali.

Nel trimestre che va dal mese di settembre a novembre in Calabria sono previste circa 19.200 nuove assunzioni, in massima parte nel settore dei servizi (14.470), mentre il resto 4.740 nell’industria.

Nel 34% dei casi gli ingressi saranno stabili, ossia con contratto a tempo indeterminato, mentre nel 59% saranno a tempo determinato. L’apprendistato interesserà solo il 6% dei nuovi assunti mentre altre forme contrattuali riguarderanno il 2%. Il maggior numero di neo assunti a tempo indeterminato è prevista nel settore delle costruzioni (46%), seguito dai servizi alle imprese (45%).Il 34%, invece, troverà lavoro nel comparto turistico ricettivo mentre il 28% nei servizi alle persone, il 24% nell’industria manifatturiera e delle Public Utilities ed infine il 21% nel commercio.

La regione cerca figure professionali per il progetto sul “Piano Rifiuti”

CATANZARO –  È stato pubblicato l’avviso pubblico finalizzato alla selezione di 14 esperti che avranno il compito di operare a supporto e in affiancamento del dipartimento regionale Ambiente e Territorio per l’attuazione del Progetto Tematico Settoriale Rifiuti e per la  realizzazione degli interventi previsti dal Piano Rifiuti.

Queste le 14 figure professionali ricercate.

Profilo Tecnico “A”: 4 (quattro) esperti senior di supporto tecnico con almeno 5 (cinque) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti – Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo Tecnico “B”: 5 (cinque) esperti middle di supporto tecnico con almeno 3 (tre) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti- Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo Economico-Finanziario “C”: 2 (due) esperti senior di supporto finanziario con almeno 5 (cinque) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti- Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo Giuridico “D”: 2 (due) esperti senior di supporto legale con almeno 5 (cinque) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti- Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo informatico “E”: 1 (uno) esperto middle di supporto informatico con almeno 3 (anni) di esperienza professionale nel settore “ Informatica”.

Gli esperti selezionati nell’ambito del Progetto dovranno supportare il Dipartimento regionale Ambiente e Territorio nelle attività di pianificazione e programmazione dei nuovi interventi, a valere sul POR 2014/2020 e su programmi coerenti con le medesime finalità, e nella definizione delle azioni da adottarsi per quelli in criticità procedurale, nonché supportare gli Enti Locali, soggetti attuatori, nelle fasi di avvio e attuazione degli interventi, tra cui le attività di rendicontazione e certificazione della spesa. La partecipazione alla selezione è subordinata all’iscrizione/aggiornamento del curriculum nella Banca Dati Esperti del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria e alla registrazione della candidatura per il profilo per cui si intende concorrere, nella sezione “Verifica Avviso” della Banca Dati Il candidato che, in possesso dei requisiti richiesti, intenda partecipare alla selezione, dovrà (a pena di esclusione) optare per uno ed uno solo dei profili. Gli interessati possono presentare la propria candidatura entro le ore 12.00 del 16° (sedicesimo) giorno decorrente dalla data di pubblicazione dell’Avviso sul sito istituzionale della Regione Calabria.

Per maggiori dettagli sulle caratteristiche della selezione e sulle modalità di partecipazione è possibile consultare la versione integrale dell’avviso:  http://calabriaeuropa.regione.calabria.it/website/bando/339/index.html

g.m.

Calabria, stanziati i fondi per i tirocini con “Garanzia Giovani”

CATANZARO – La Regione Calabria ha destinato 5,8 milioni di euro per la realizzazione di percorsi di tirocinio extra-curriculariNell’ambito del Programma nazionale “Garanzia Giovani” i soggetti ai quali ci si rivolge vanno dai 18 ai 29 anni. Il tutto viene proposto al fine di agevolare le scelte professionali dei giovani nel mondo del lavoro. L’idea è quella di favorire l’inserimento in ambito lavorativo soprattutto per coloro che non hanno ancora avuto delle esperienze. I destinatari devono aver assolto al diritto/dovere all’istruzione e formazione, non devono essere occupati in alcun ambito lavorativo e percorso di studio. La misura si rivolge a cittadini italiani o di uno stato appartenente all’Unione Europea, oppure a cittadini di uno stato extracomunitario in possesso di regolare permesso di soggiorno. A conclusione dei percorsi di tirocinio i soggetti ospitanti che assumeranno i tirocinanti potranno accedere agli incentivi economici per le assunzioni previsti dalla Garanzia Giovani (Bonus occupazionali), sulla base delle modalità e dei requisiti definiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

 IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARIO OLIVERIO. «AVVICINIAMO I GIOVANI AL MONDO DEL LAVORO»

«Anche attraverso questo intervento – ha detto il presidente Oliverio – vogliamo realizzare nuove opportunità per i giovani calabresi affinché possano avvicinarsi al mondo del lavoro. Ciò sarà utile anche per capirne le dinamiche e orientare le proprie attitudini e capacità professionali. In una terra che chiede oggi più che mai iniziative a sostegno delle politiche attive del lavoro mettiamo in campo altre significative risorse. Crediamo che ciò sia in grado di dare risposte concrete e di innescare meccanismi virtuosi per lo sviluppo del territorio». 

Link: http://calabriaeuropa.regione.calabria.it/website/bando/326/index.html

Controlli sulla sicurezza, diverse aziende risultate irregolari

CROTONE – I carabinieri del Nucleo operativo del Gruppo tutela lavoro di Napoli, insieme a quelli del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Crotone e col supporto dell’Arma territoriale di Crotone, hanno ispezionato alcune imprese nell’ambito di controlli per il contrasto del fenomeno del lavoro sommerso, nonché alla verifica della corretta applicazione della normativa sulla sicurezza suoi luoghi di lavoro. Sulle sei imprese controllate, 5 sono risultate irregolari. Nel corso dei controlli tre persone sono state denunciate per la violazione del Testo unico sulla sicurezza suoi luoghi di lavoro. Dei 30 lavoratori controllati, 14 sono risultati “in nero”. I carabinieri hanno elevato anche sanzioni amministrative per un importo complessivo di 52 mila euro e ammende per violazioni penali pari a 13.149 euro. Inoltre sono stati recuperati contributi previdenziali ed assistenziale per 2.500 euro. I carabinieri hanno anche adottato 5 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale.

Orlandino Greco (Op): «Per Locri e Gioia Tauro serve un’azione a tutela dei lavoratori»

LOCRI (RC) –  Orlandino Greco, sulla delicata situazione dei licenziamenti a Locri e Gioia Tauro.

«In questo particolare momento storico si può soltanto essere grati a quegli imprenditori che hanno il coraggio e la forza di investire in Italia e in particolare in regioni come la Calabria ma allo stesso tempo le istituzioni tutte sono chiamate a mobilitarsi per individuare ogni soluzione possibile per impedire che si perdano posti di lavoro.

Le ultime notizie che arrivano da Locri e Gioia Tauro raccontano l’ennesima fuga di aziende private verso altre zone in Italia e nel resto d’Europa e disegnano uno scenario per il quale non si trovano più parole per descrivere la gravità e la complessità della situazione in cui sono costretti a vivere interi territori e comunità e soprattutto non ammette più giustificazioni di sorta e silenzi imbarazzanti da parte di chi invece deve dare risposte e trovare soluzioni.

A tal proposito, nel ruolo che rivesto come consigliere regionale, ho inteso raccogliere l’appello lanciato in queste ultime ore dal Sindaco di Locri Giovanni Calabrese e mi farò portavoce con una mozione indirizzata al Presidente Oliverio di avviare un tavolo di concertazione per discutere della situazione delicata che vede coinvolti molti lavoratori.

È necessario impedire che a Locri e a Gioia Tauro oltre 500 persone perdano il posto di lavoro, come i 130 dipendenti della società di telemarketing Call & Call che intende spostarsi da Locri a Lecce e intervenire sui licenziamenti dei 377 lavoratori portuali di Gioia Tauro dalla Medcenter Container Terminal.

La realtà del Porto di Gioia Tauro è l’emblema dei molteplici paradossi di questa regione, una delle zone a più alto potenziale economico, che racchiude alte capacità di risorse e d’investimento, che ha da sempre offerto e prodotto grandi maestranze, invece di generare posti di lavoro li perde giorno per giorno.

E non basterà certo la ZES ad invertire, con un colpo di spugna, il declino del più importante porto calabrese, che rappresenta, senza giocare su frasi di comodo o metafore, la porta del Mediterraneo. Questo è, e sempre lo è stato, un dato di fatto reale e tangibile, che una classe politica inefficiente e incapace da una parte e giochi di potere dall’altra, dettati anche dall’alto in difesa dello sviluppo portuale di altre realtà italiane, ha impedito che si realizzasse, trasformando il Porto di Gioia Tauro in una delle più grandi opere infrastrutturali dell’intero Paese (la medesima malasorte che aleggia sul Porto dello Stretto).

            È arrivato il momento di scrivere un’altra storia anche per questa realtà, occorre far seguito alle enunciazioni, senza perdere altro tempo e risorse, anzitutto umane, è necessario nell’immediato investire sulle infrastrutture ferroviarie, sul gateway e sull’intermodalità rendendo polifunzionale l’area portuale, così che possa essere pronta a presentarsi al mercato globale e diventare un’area altamente produttiva, intercettando anche aziende internazionali in grado di garantire investimenti e creare lavoro e occupazione.

L’auspicio è che l’assessore regionale Francesco Russo, neo presidente dell’autorità portuale, intervenga quanto prima alla realizzazione tutto ciò e che la Regione si assume le proprie responsabilità, anche come interlocutore tra soggetti diversi.

 In una terra che ha disperato bisogno di lavoro è necessario ripartire dalle comunità territoriali, difendere ogni unità lavorativa e contemporaneamente supportare e sostenere le realtà imprenditoriali che quotidiane combattono, oltre che con la crisi in atto, contro burocrazia e tassazione che impediscono a questo Paese di emergere ed essere competitivo in Europa e nel mondo.»