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Catanzaro, catena umana intorno al Tribunale per i Minori: no alla soppressione

CATANZARO – È in programma per il prossimo 14 giugno dalle 11 in poi un evento-protesta cui prenderanno parte gli studenti delle scuole della città di Catanzaro per esprimere fermo dissenso contro la riforma della giustizia minorile, tesa a sopprimere i Tribunali dei minorenni. La manifestazione, organizzata dalla Camera Minorile “Giuseppe Mazzotta” di Cosenza e dalla Camera Minorile Distrettuale “Primo Polacco – Francesco Perrotta” di Catanzaro, si svolgerà presso il Tribunale per Minorenni di Catanzaro. Gli studenti partecipanti indosseranno una maglietta recante lo slogan “Giù le mani dal nostro Giudice” e saranno accompagnati da avvocati specialisti in diritto dei minori, magistrati e rappresentanti di associazioni, nonchè dai cittadini che aderiranno alla causa.

La protesta si rende necessaria dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati del Disegno di legge A.C. 2953 (ora al Senato con numero A.S. 2284), che prevederebbe, infine, la soppressione dei Tribunali per i Minorenni e delle Procure presso i medesimo Tribunali, a favore di sezioni specializzate presso i Tribunali Ordinari. Il rischio, secondo gli organizzatori della protesta, è che in questo modo minori e e adulti vengano equiparati, eliminando diritti essenziali per i primi, senza tenere conto della tutela dei loro interessi, personali e sociali.

 

 

 

Il plauso dell’assessore Roccisano per l’approvazione alla Camera delle legge “Dopo di Noi”

Catanzaro ( Cz)- L’Assessore regionale alle Politiche Sociali Federica Roccisano ha espresso – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – il proprio plauso per il  “Sì” della Camera alla legge “Dopo di Noi”, che prevede importanti misure in materia di assistenza, in favore di disabili privi del sostegno familiare. “La legge sul ‘Dopo di noi’ – ha detto Roccisano – segna una svolta culturale nel nostro Paese, finalmente ci si convince che l’attenzione debba concentrarsi, oltre che sugli aspetti sanitari, anche sui fattori di natura sociale e personale che determinano il quadro funzionale, da cui dipende il grado di autonomia del soggetto. Il mondo della disabilità ha vissuto profonde modifiche in questi ultimi anni, c’è stata una profonda azione di rinnovamento dei servizi e degli interventi a favore del disabile, ma non bisogna fermarsi. Questo provvedimento rende migliore e meno difficile la nostra società, una legge che riesce a togliere parte di preoccupazione a migliaia di famiglie. Famiglie che, finalmente, vedono diminuire le angosce per il futuro dei propri figli. Bisogna, a questo punto, concentrare le forze anche in Calabria, affinché si cogli questa opportunità e si incrementi il numero di strutture sul territorio. Ad oggi, sull’intero territorio calabrese, possiamo contare solamente su undici ottime strutture accreditate”

Lunedì 28 si riunisce il Consiglio Regionale

Consiglio regionale calabria X legislaturaREGGIO CALABRIA – Tornerà a riunirsi lunedì 28 dicembre il Consiglio regionale. L’assemblea legislativa, convocata dal presidente Nicola Irto si occuperà delle leggi del Bilancio, della legge urbanistica, del Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica (Qtrp) e della proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale che proroga la cessazione dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti.

Insegnanti calabresi scrivono una lettere ai Capogruppo del Consiglio Regionale

Roma, manifestazione contro la riforma della "Buona scuola" 155951-420x236COSENZA – Di seguito è riportato un comunicato “Insegnanti calabresi” in cui si informa dell’invio di una lettera ai capigruppo del Consiglio regionale:

“Gli insegnanti calabresi e i comitati provinciali hanno inoltrato a tutti i capigruppo del Consiglio regionale una lettera informativa sulla mozione presentata al Consiglio regionale, giorno 15 agosto 2015, riguardante la legge 107 del 13 luglio 2015, denominata Buona scuola, della quale sono stati messi in rilievo i suoi forti elementi di incostituzionalità e di evidente ingerenza sulle competenze regionali. Nella stessa lettera si informano i capigruppo della conferenza stampa che si terrà giorno 25 agosto 2015 alle ore 11,00 presso la Casa delle Culture, Corso Telesio a Cosenza, in cui verranno spiegati i contenuti della mozione e le motivazioni ad essa sottese. Inoltre, si chiede agli stessi capigruppo di esprimere la loro dichiarazione di intenti riguardo i contenuti della mozione, con la certezza che verrà da essi sostenuta nella prossima Assemblea regionale calendarizzata per il 31 agosto c.m. Alla lettera sono stati allegati il testo della mozione presentata e la missiva del giudice Imposimato, che da mesi sostiene la nostra lotta, in difesa della scuola pubblica e della democrazia.”

La Calabria e il suo rapporto con la legge delle quote rosa

COSENZA – Nel 2014, l’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha permesso l’approvazione della legge n°56 del 7 aprile c.a. , pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n°81. Quest’ultima prevede che, per i comuni superiori ai tremila abitanti, i due sessi debbano equipararsi per un totale, superiore ad entrambi, pari o maggiore del 40% con dovuto arrotondamento aritmetico (includendo anche la figura del Sindaco). Nel caso degli uomini il problema non si pone, nel caso delle donne, invece, la questione è molto più complicata. Analizzando il problema delle cosiddette “Quote Rosa” nelle Giunte dei vari Comuni calabresi, scelte secondo il criterio del numero di abitanti, la situazione è veramente critica.Il-significato-delle-quote-rosa

Partendo dalla città di Cosenza, la quale si è vista annullare la Giunta dal Tar il 10 aprile 2015, il dato è il seguente: una sola rappresentante donna della Giunta su nove componenti (12%). Analizzando alcuni Comuni (non tutti) della Provincia cosentina, gli unici ad aver rispettato la legge sulle Quote Rosa sono i comuni di Mendicino, quello di Praia a Mare e quello di Diamante, tutti e tre con la percentuale del 40%, oltre a quello di Rende che arriva al 38% avendo 3 donne su 8 come rappresentanti della Giunta. Chi si avvicina, ma non raggiunge la percentuale prevista sono i Comuni di Amantea e di Acri con il 34%. Gli altri si attestano al di sotto del 30%: Corigliano 25%, Castrolibero 20%, Montalto 17% (Tar ne annulla la Giunta il 12 gennaio 2015), Rossano 13%. Ma c’è anche chi non ha nessun componente di sesso femminile nella Giunta: Bisignano e Cetraro.

Nella Provincia catanzerese la situazione è molto simile: i Comuni di Catanzaro, Botricello e Girifalco rispettano le quote rosa con il 40%, Borgia, Sellia Marina e Chiaravalle Centrale sono al 20%, Gizzeria e Lamezia Terme al 17% e, dei comuni analizzati, solo quello di Davoli non ha alcun esponente donna nella Giunta comunale.

In quella vibonese i dati raccolti sono i seguenti: il Comune di Tropea si attesta al 50% (2su4), i Comuni di Briatico, Mileto, Pizzo raggiungono il quorum delle quote rosa con il 40%, la città di Nicotera si attesta al 20% con un esponente donna su cinque (si tratta di un Assessore esterno, come riportato dal sito ufficiale del Comune) mentre Vibo Valentia, Filadelfia e Serra San Bruno si attestano allo 0%.

Nella Provincia di Crotone la città di Isola di Capo Rizzuto ottiene il 50%, quella di Melissa il 40%. Le cittadine di Crucoli e di Petilia Policastro si fermano al 20%, Mesoraca al 15% e la città pitagorica di Crotone al 12%; per Rocca Bernarda e Rocca di Neto nessun rappresentante donna.

Nella zona del Reggino la situazione è la seguente: Locri è la città che si attesta al 50%, seguita dal capoluogo di provincia Reggio Calabria con il 40%, Cittanova 34% (2su6), seguita da Motta San Giovanni, Palmi e Scilla con il 20%, Bovalino con il 15%, Rosarno con il 12%, Bagnara Calabra, Polistena e Villa San Giovanni con lo 0%.

Dalla raccolta di questi dati emerge un dato abbastanza importante: nelle giunte calabresi la partecipazione attiva delle donne in politica è veramente scarsa, eccezion fatta per alcuni casi. La legge Delrio non è quindi applicata in toto dalla maggior parte dei Comuni calabresi. Una legge che dovrebbe tutelare la parità dei sessi nella formazione delle Giunte comunali ma, in realtà, non obbliga nessun Comune a doverlo fare, della serie: ognuno comanda a casa propria.

Alessandro Artuso

Coldiretti Calabria: la legge che eleva al 20% il succo nelle bibite è una realtà

La Legge che eleva al 20% la percentuale di succo nelle bibite analcoliche ormai è una realtà. Il provvedimento contenuto nel Decreto sanità proposto dal ministro Balduzzi, estende l’obbligo di aumento della percentuale di succo dal 12% al 20% nelle bibite analcoliche. Il Parlamento ha fatto fino in fondo il proprio dovere –commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – incidendo concretamente nella qualità dell’alimentazione e nella prevenzione sanitaria e dicendo basta alle aranciate senza arance che causa perdite economiche ed occupazionali all’intera filiera agrumicola. Ma è evidente – continua – che la nostra assidua azione sarà indirizzata  nell’avere i regolamenti attuativi sull’indicazione di origine del succo in  etichetta. Tale indispensabile indicazione in etichetta, trova conferma in una preoccupante intervista rilasciata ad “Ambiente Italia” nota trasmissione del Tg3, da Padre Angelo Panza un missionario saveriano che opera in Brasile. Una “pellaccia” come lo chiamano tutti, che non teme di fare forti denunce e che si batte contro la distruzione della foresta amazzonica e dell’identità degli esseri umani che la abitano. Con parole molto chiare, ha affermato che i latifondisti, per avere terreno a disposizione distruggono la foresta amazzonica con pesticidi anche defoglianti in particolare con “l’agente arancio”, un erbicida utilizzato nella guerra del vietnam. In tal modo, don Angelo, richiamando l’attenzione dell’Europa, afferma che terreno ed acqua vengono contaminati “questo è tremendo e tragico con ripercussioni su tutta l’umanità”. Una catena che ci riguarda da vicino – prosegue – e pertanto don Angelo consiglia di bloccare le importazioni di prodotti in modo assoluto. Su questa denuncia il missionario ha avuto il sostegno della comunità scientifica indipendente. Un ultimo monito di don Angelo è drammatico “non si può lasciare una situazione simile si diventerebbe conniventi con i criminali”.

Affermazioni – commenta Molinaro – forti, decise e che lasciano senza fiato. Occorre quindi che facciamo la nostra parte, sia per aiutare le popolazioni amazzoniche a non vedere distrutto il proprio futuro rinunciando al loro modello di sviluppo sostenibile sia a tutela della  salute dei cittadini. Occorrono adesso senza indugio   -chiede con fermezza Molinaro – controlli accurati e serrati, sulle importazioni nel nostro paese ed in particolare al porto di Gioia Tauro, dove come abbiamo riscontrato, arrivano container con succo di arance proveniente dal Brasile. La regione Calabria con la piena operatività dell’Istituto fitopatologico regionale e  le forze dell’ordine, a fronte dell’allarme lanciato,  devono dare certezze ai cittadini.

Plauso di Coldiretti Calabria alla legge regionale per la tutela dell’olivo

La Legge Regionale “Tutela e valorizzazione del Patrimonio Olivicolo in Calabria” approvata dal Consiglio Regionale è frutto di una ottima sintesi tra la proposta dell’on. Giovanni Nucera che l’aveva recepita in occasione del Forum di dicembre 2011 organizzato dalla Coldiretti Calabria e quella di iniziativa della Giunta Regionale – commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria. Questa legge, è sicuramente da annoverarsi tra quelle che tutelando l’agricoltura, hanno un impatto notevole nel mantenimento del paesaggio. Oltre 20milioni di piante di ulivo costituiscono il nostro patrimonio ed esse rappresentano  -prosegue  – un segno di identità ma anche di speranza per una Calabria migliore. La legge regionale, fortemente voluta da Coldiretti, proposta da Nucera e condivisa dall’assessore Trematerra  è coerente con i principi ispiratori e segno anche di riscatto per tutelare i nostri “beni pubblici” ed evitare illeciti gestioni. Si tratta di norme chiare che permettono altresì la possibilità di estirpazione con l’obbligo di reimpianto proprio per consentire dinamismo imprenditoriale che deve guardare sempre con interesse alla innovazione. Adesso, è essenziale, intensificare i controlli in particolare da parte del Corpo Forestale dello Stato, con una azione concertata sul territorio con le amministrazioni comunali. Non vorremmo che, continuino a scorazzare sulle autostrade mezzi che in bella vista trasportano i nostri storici ulivi che, sradicati, vanno impudentemente a fare da ornamento a dimore, ville e parchi privati. L’atto legislativo  – conclude Molinaro – deve essere applicato con il massimo impegno senza fare sconti a nessuno colpendo faccendieri e predatori della nostra identità.