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Scomparsa Santelli, lutto cittadino a Cosenza, Catanzaro e Reggio. Minuto di silenzio alla Camera dei Deputati

COSENZA – Osservato un minuto di silenzio a Montecitorio quando la notizia della dipartita della presidente della Calabria Jole Santelli si è diffusa fra i banchi della Camera dei Deputati. Rito poi replicato in Senato.

«La città di Cosenza è stata svegliata questa mattina da una terribile notizia: l’amica Jole Santelli, Presidente della Giunta regionale della Calabria, non è più. Siamo attoniti di fronte ad un evento così triste che ci lascia addolorati e senza parole. E’ difficile riordinare i pensieri in questo momento nel quale a prevalere sono i sentimenti del dolore e della costernazione». Così il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto ha commentato la scomparsa della Presidente della Giunta regionale Jole Santelli, sua concittadina. «Jole – ha aggiunto il Sindaco Occhiuto – era prima d’ogni cosa un’amica alla quale ero legato da rapporti profondi. Avevo voluto a tutti i costi, nonostante i suoi molteplici impegni a Roma, averla con me in Giunta nella quale è stata anche con la carica di Vice Sindaco e di Assessore alla Cultura e agli eventi, alla promozione e valorizzazione del Centro storico e alle relazioni istituzionali con l’Unione Europea”. Negli anni in cui è stata al mio fianco, alla guida della città, ha dato un forte impulso alla crescita e allo sviluppo di Cosenza, soprattutto per ciò che attiene le attività culturali che si sono moltiplicate, mettendosi al servizio della comunità con grande impegno e sacrificio. Jole è stata – preferisco dire è – una donna tenace, volitiva, una grande combattente, con enormi qualità umane e con grandissime doti politiche». Il Sindaco Mario Occhiuto ha inviato un messaggio di cordoglio a tutti i familiari di Jole Santelli con un pensiero particolare alle sorelle Roberta e Paola.

Il primo cittadino ha proclamato una giornata di lutto cittadino e ha disposto che su Piazza dei Bruzi, dal Palazzo di città, siano esposte le bandiere a mezz’asta.

Lutto cittadino anche a Catanzaro dove il sindaco e presidente della Provincia, Sergio Abramo, ha disposto che siano esposte le bandiere a mezz’asta a Palazzo De Nobili, sede del municipio, ed a Palazzo di vetro, sede dell’ente intermedio. 

Sono già tanti i messaggi di cordoglio degli esponenti ed autorità politiche e non solo per l’improvvisa scomparsa della governatrice della Calabria Jole Santelli. Di seguito i principali
 

Le parole di Ernesto Magorno

«È un giorno di dolore per tutti noi calabresi, la notizia della scomparsa della Presidente Jole Santelli arriva all’improvviso e ci lascia attoniti. Jole Santelli, nonostante tante difficoltà, ha guidato la Calabria nel complicato periodo del Coronavirus e il suo lavoro è stato riconosciuto a livello mondiale. Un pensiero ai suoi cari». Lo afferma in una dichiarazione il senatore Ernesto Magorno.
 

Falcomatà annuncia il lutto cittadino a Reggio Calabria 

«È un giorno triste per la nostra Regione, la scomparsa della Presidente Santelli mi addolora profondamente. Ci siamo scontrati spesso in questi mesi, nel pieno rispetto dei ruoli, ma questo è il momento di stringerci intorno alla famiglia e rispettarne il dolore.
Reggio Calabria osserverà il lutto cittadino per la giornata delle esequie. Buon viaggio Presidente, ti sia lieve la terra». Ha scritto su Facebook il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.
 

Cordoglio anche per il M5s

«È con profonda tristezza che apprendo della scomparsa della Presidente della Regione Calabria Jole Santelli. Con lei, al di là delle posizioni politiche che spesso ci hanno trovato divise, c’è stato un rapporto istituzionale e di collaborazione. Esprimo a tutta la sua famiglia i sentimenti del mio più profondo cordoglio e le mie più sincere condoglianze». Così in una nota la parlamentare M5S Rosa Silvana Abate, Capogruppo in Commissione “Questioni Regionali”. Le fa eco Anna Laura Orrico, sottosegretario Ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo: «Sono enormemente dispiaciuta per questa perdita, una notizia che non avremmo mai voluto apprendere. Rivestire un ruolo istituzionale così alto – dice Orrico in un post su Fb – a latitudini particolarmente difficili come quelle della nostra terra non è una cosa semplice. Soprattutto se sei donna, soprattutto se sei la prima donna a farlo. Per questo ho sempre ammirato, e rispettato, il suo coraggio nell’affrontare le difficoltà di un incarico probante, e sfiancante, nonostante le condizioni di salute non fossero delle migliori».

Le parole di Franco Iacucci

Anche il presidente della provincia di Cosenza, Franco Iacucci, ha esternato il suo cordoglio. Queste le sue parole: «Ha lavorato fino all’ultimo, ha sempre svolto il suo lavoro con passione, determinazione ed entusiasmo. Una combattente, una donna tenace, ha continuato a svolgere il suo ruolo amministrativo e istituzionale nonostante i suoi problemi di salute, non si è mai tirata indietro per amore della nostra terra. Conoscevo da molto tempo Jole, tra di noi c’è sempre stata, al di là delle diverse sensibilità politiche, una stima reciproca, rispetto, leale confronto e una grande amicizia. In questi mesi, da quando è stata eletta presidente della Regione, ho avuto modo di incontrarla più volte per programmare e confrontarci su una serie di iniziative e problematiche del territorio. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme».

Il saluto dei Frati minimi di Paola

«La comunitá dei Frati Minimi del Santuario Regionale di Paola partecipa al dolore per l’improvvisa scomparsa della Governatrice della Calabria, Jole Santelli e si stringe commossa a familiari ed amici. Lei molto legata a questi luoghi e soprattutto a s. Francesco “ha combattuto la buona battaglia, ha finito la corsa, conservando la Fede” (2Tm 1, 7). Ora sia s. Francesco ad accompagnarla al cospetto di Dio, nella pace del Cielo».

Agguato a Piscopio, morto in ospedale uno dei giovani coinvolti

CATANZARO – E’ morto la scorsa notte nell’ospedale di Catanzaro, dov’era ricoverato, Salvatore Battaglia, il giovane di 21 anni che era rimasto ferito in un agguato nella tarda serata di venerdì scorso nella villa comunale della frazione Piscopio di Vibo Valentia durante i festeggiamenti del Santo Patrono, San Michele Arcangelo. Insieme a Battaglia nell’agguato era rimasto ferito un altro giovane, Giovanni Zuliani, di 23 anni, che aveva subìto conseguenze meno gravi e si trova tuttora ricoverato nell’ospedale di Vibo Valentia. Battaglia, secondo le indagini dei carabinieri, era stato raggiunto da alcuni di pistola al volto ed alla schiena. Le sue condizioni erano apparse subito molto gravi. Salvatore Battaglia era cugino di Rosario Battaglia, considerato il capo della cosca cosiddetta dei “Piscopisani”, attualmente detenuto perché condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio del boss di Stefanaconi, Fortunato Patania.

Precipita con l’auto in un burrone, muore sul colpo una 25enne

STILO (RC) – Precipita con la sua auto in un burrone e muore sul colpo.

E’ accaduto ieri sulla strada provinciale che collega Stilo a Pazzano, dove una ragazza di 25 anni, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo della sua vettura precipitando rovinosamente in un burrone all’altezza di circa 10 metri.

Inutile l’immediato intervento sul posto dei sanitari del 118 che hanno tentato in tutti i modi di rianimare la 25enne rimasta incastrata nella vettura. Sul luogo dell’incidente anche i Vigili del Fuoco che per recuperare il corpo della vittima hanno avuto serie difficoltà . La salma è stata recuperata solo nella tarda serata di ieri

Muore all’età di 44 anni Leverino Bruno, sindaco di San Lucido

COSENZA –  E’ spirato stamane all’Ospedale di Cosenza Leverino Bruno, sindaco di San Lucido. Quarantaquattro anni, Bruno combatteva da tempo contro un brutto male.

Leverino Bruno  era stato eletto primo cittadino di San Lucido, centro del tirreno cosentino, lo scorso anno a giugno in seno ad una lista civica. La sua prematura scomparsa ha lasciato nello sconforto la famiglia, gli amici e tutta la cittadinanza.

La redazione di ottoetrenta.it si stringe al dolore per la perdita prematura del primo cittadino.

Foto pagina Facebook Leverino Bruno

 

 

 

Finisce con l’auto in un canalone, muore 47enne

CATANAZRO – Un 47enne è morto stamani in un incidente stradale avvenuto su viale Europa, nel quartiere Germaneto di Catanzaro. L’auto sulla quale viaggiava, una Lancia Y, per cause in corso di accertamento, è sbandata andando ad impattare violentemente contro un palo e terminando poi la sua corsa dentro un canalone per la raccolta delle acque meteoriche.

Il conducente è morto sul colpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del Comando di Catanzaro per estrarre la vittima dall’auto e recuperare la vettura con un autogru.
I rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente sono stati effettuati dalla Polizia locale.

E’ morto Gianfranco Lambrosciano, addio ad un’eccellenza calabrese

RENDE (CS) E’ venuto a mancare ieri Gianfranco Labrosciano, critico d’arte, artista a tutto tondo, eccellenza calabrese tra le più raffinate e apprezzate. Pubblichiamo il ricordo di Gianfranco nelle parole di Orazio Garofalo, suo amico fraterno.

«Sai, penso che a fronte di questa grande perdita sia necessario intensificare le attività artistiche e culturali. E’ il modo migliore per ricordarLo al meglio. Lo avrebbe voluto anche Lui. E anche per quanto riguarda oggi, gli sarebbe piaciuto che non si affrontasse la cosa con tristezza ma con speranza… magari … cantando»

E’ Orazio Garofalo, videoartista e amico intimo di Gianfranco LABROSCIANO che parla così nel giorno in cui questo intellettuale coltissimo e acuto abbandona la propria bruciante, sfolgorante, mai tiepida, esperienza terrena.

«Gianfranco LABROSCIANO non era nato per essere semplicemente un Direttore Artistico né un Addetto alla Cultura, a voler seguire le categorie dell’ottimo Franco BATTIATO… Non gli si potevano imporre regole di nessun tipo e, pertanto, come raramente accade fra gli uomini, fu, quasi solitario, sperimentatore di quella dolcissima carceriera che chiamiamo Libertà. Si, proprio quella che manca a quella pletora di portaborse sciacquini mezzecalzette leccaculo poveri cristi scioperati buoni a nulla morti di sonno ignoranti talentati solo ne icapelli quando va bene cui, in genere, il potente di turno affidava e spesso ancora affida (ahinoi!) la direzione di un museo, di un teatro e, ovviamente, di quei dipartimenti e settori che dovrebbero valorizzare l’immenso patrimonio culturale e memico della nostra terra… si, proprio quel lembo di terra di cui si parla nei media unicamente in occasione di eventi succosi come stragi e faide di n’drangheta, malasanità, malaffare e che assume importanza nazionale proprio per questo: è un dirupo profondissimo, una Geenna, una discarica di disumanità inesausta rispetto alla quale ogni mediocre e incolto ritiene di dover prendere le distanze… sai, quel lembo di terra che ha dato nome, radici, pensiero, stile di vita, propensione per il bello e il bene, codici giuridici, musicali, artistici all’intera nazione che è come dire a tutta l’Europa».

«In questa terra, precisamente a Malvito, nacque Gianfranco, letteralmente inondato, durante la sua infanzia, perché così Lui stesso raccontava, da sublimi percezioni sensoriali: la voce della propria mamma che lo sveglia dolcemente, il velo sottile e finemente lavorato di una tendina bianchissima che si scosta, il profumo di latte e miele della pelle della propria gemellina al suo fianco nel letto, un raggio di luce che inondava la stanza. E ancora, il paesaggio mai monotono e florido che scorgeva dal Castello Normanno e per il quale malediceva di non posseder le ali, i fuochi e la festa di San Michele.

«Gianfranco è un promettente avvocato, lo sanno i suoi familiari, lo sanno i suoi amici, lo si sente da come parla, dalla lucidità del suo pensiero, dalle sue doti retoriche.

Ha la ventura di fare pratica, per giunta, in uno studio legale con un dominus d’eccezione e che appartiene alla scuola migliore, quella napoletana, ovviamente. Se non fosse che, proprio in quello studio incontra un autentico profeta della nostra contemporaneità: Filiberto MENNA, il quale, non perché gli mancasse un mestiere (era medico valentissimo), non per capriccio, ma per puro genio, è da considerarsi il più autorevole teoretico dell’arte del secolo scorso. La concezione dell’arte e dell’architettura del MENNA sono ora applicate a Sydney, a New York, a Pechino e ancora inapplicabili per quanto sofisticata e superiore sia la società degna di sfruttarne la potenza; non siamo pronti ancora, come umanità, a coglierne la gittata. Di fronte a un incontro del genere, il nostro dà la stura alla sua naturale inclinazione: vivere l’Arte in maniera totalizzante, farne la propria vita, alimentarsi con essa. Osserva, studia, scrive Gianfranco, il suo Maestro gli ha regalato una lente con cui guardare il mondo e discernere le cose, la penna era già, invece, nel suo cassetto. Leggi i suoi romanzi e sembra Miller, leggi la sua critica d’Arte e sembra… Menna, lo senti parlare di Arte ma in realtà ti sta consegnando uno strumento di misura dell’estetica. Educatore non lo fu mai e non poteva esserlo ma, all’anima della didattica dell’arte e dell’estetica… Eri ipnotizzato dalle sue lezioni e schiumavi dall’eccitazione e dall’entusiasmo. Si dall’entusiasmo perché un Dio si impossessava di Lui e di chi lo ascoltava. In genere, nella vita, e ciò vale purtroppo anche per i mediocri, ci si accompagna ai propri simili e il nostro Ulisse, dopo il battesimo di fuoco salernitano col Menna nonché il contesto inspirativo e inesauribile di Napoli (non a caso Campania Felix…) si ritrova a frequentare l’Isola più Bella e colta al mondo. Di una cultura aristocratica e una bellezza che fiacca le membra, tramortisce e silenzia lo spettatore. In Sicilia Gianfranco frequenta Francesco CARBONE e vive di persona e come co-protagonista l’esperienza di Godranopoli, in un ambiente artistico in cui, come dire, nacque, tra le altre cose, il concetto di Arte Povera. Si affianca, in quel periodo, indissolubilmente, all’artista di Misilmeri Giusto SUCATO, già braccio operativo della Teoretica di Francesco Carbone e autentico gigante dell’Arte Antropologica. Intreccia con Giusto Sucato un rapporto di amicizia sincera e fraterna, immarcescibile, e non solo un rapporto professionale. Dal vivo assiste alla ricostruzione di Gibellina con l’Arte e l’Architettura, dopo il sisma del Belice, unico esempio al mondo. Presagisce che non solo il Belice ma tutto il nostro tempo è letteralmente sconquassato, il paesaggio umano sconvolto e che solo l’Arte, questa altissima menzogna, inutile, intangibile, immateriale, vera, però, più del vero, solo l’Arte, si diceva può costruire qualcosa di Eterno. Si lega ad almeno tre generazioni di intellettuali e artisti siciliani dei quali voglio citare, ad exemplum, il finissimo Ignazio APOLLONI, Franco SPENA, Calogero BARBA, Salvatore SALAMONE, Agostino TULUMELLO, Enzo PATTI, Niccolò D’ALESSANDRO. Si abbevera  dell’esperienza inspiratissima di Antonio PRESTI e di Fiumara d’Arte a Tusa. In questo periodo, insegue il sogno di realizzare il vero Ponte verso la Sicilia, quello mentale e culturale, quello che è sempre esistito… Lo fa contribuendo a consolidare il gemellaggio artistico e la promozione degli artisti contemporanei campani, calabresi e siciliani. Sono di questo periodo le frequentazioni assidue e le spontanee sinapsi con gli artisti Pino PINGITORE e Antonio PUGLIESE, con l’artista tunisina Saloua JABEUR. E’ ancora di questo periodo la creazione del movimento culturale, artistico e di opinione ULISSE dotato di un gruppo operativo e costituito da siffatti intellettuali e artisti con manifesto programmatico e impianto teoretico fondato sulla valorizzazione di quell’ampia e feconda superficie terracquea rappresentata dal Mediterraneo e dalle culture che lo hanno abitato. Luogo di incontro e di sperimentazione di avanguardie, prima ancora che artistiche e culturali, umane. Negli ultimi tempi frequentava a Cosenza, sua città di adozione, unicamente il Magister Maximus Leopoldo CONFORTI e un altro pilastro della memoria, un altro gigante, Coriolano MARTIRANO che ora riabbraccerà in quel luogo fortunato. Annus Horribilis, per noi che rimaniamo. Non ci saranno né vie, né piazze, né busti che lo ricorderanno ma noi sappiamo che qualcuno a Santa Severina, Altomonte, Morano, Gerace, qualcun altro a Caltanissetta e a Palermo, altri a Napoli vedranno realizzate le sue parole profetiche di come un borgo, un paese, una città, -pensiamo noi, in realtà, a qualsiasi luogo- possa rinnovarsi e ricostruirsi grazie all’Arte. Caro Gianfranco, non riesco a cantare in questo momento… come iniziato mi verrebbe spontaneo dirTi Buon Viaggio, come uomo di fede rocciosa Ti direi Buon Approdo… Facciamo che Ti dico ADDIO Maestro».

AT,A

Il nostro direttore, Fiorenza Gonzales e la redazione tutta si stringe al dolore dei familiari per la perdita del caro Gianfranco. 

 

Incidente all’alba nei pressi di Villapiana, perde la vita un ventenne

VILLAPIANA (CS) – Uno scontro violento che stamane, alle prime luci dell’alba, è costato la vita ad un giovane di venti anni. L’incidente è avvenuto sulla strada provinciale 253 nei pressi di Villapiana.

Per cause ancora in corso di accertamento, la vettura su cui viaggiava il giovane si è schiantata contro un pilone. Il ventenne è morto sul colpo.

Non si conoscono dunque ancora le cause che abbiano portato allo schianto, forse un colpo di sonno, forse l’alta velocità o la strada particolarmente disconnessa.  Ora gli inquirenti sono a lavoro per ricostruire la dinamica dell’incidente. Immediato sul posto l’intervento dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Castrovillari, i sanitari del 118.

Al momento il tratto di strada resta ancora chiuso, in attese delle disposizioni da parte dell’autorità giudiziaria.

Immagini di repertorio

Incidente a Corigliano Scalo, un giovane perde la vita

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Incidente stamane nella zona di Corigliano Scalo tra un autobus di linea cittadino e una vettura con a bordo due ragazzi. E’ successo attorno alle 8.00, nei pressi del centro urbano cittadino. Nello scontro sono rimasti feriti i due giovani, immediatamente trasportati d’urgenza uno all’ospedale di Cosenza, dove è successivamente deceduto e l’altro all’ospedale di Corigliano.

Nessun ferito tra i passeggeri del pullman. Sul posto immediato l’arrivo dei soccorsi e delle forze dell’ordine. Con ogni probabilità, la causa dello scontro potrebbe essere stata dettata dalle cattive condizioni della strada dove sono presenti diverse buche.

 

Addio a Renato Campese, il cordoglio di Ruggero Pegna

LAMEZIA TERME (CZ)  – E’ deceduto a Roma, Renato Campese, storico attore teatrale e doppiatore italiano. A ricordarlo anche il produttore Ruggero Pegna e il musicista-compositore Francesco Perri, rispettivamente produttore e autore dell’Opera musicale Francesco de Paula,  andata in scena in prima assoluta lo scorso novembre al Palacalafiore di Reggio Calabria in un imponente allestimento con la regia di Marco Simeoli.

«Solo un anno fa – scrive Pegna – in questi giorni, si effettuavano le prove di una prima assoluta indimenticabile con Renato Campese, uno dei più grandi attori teatrali italiani, straordinario protagonista dell’Opera sulla vita di San Francesco di Paola. Nel ruolo del nostro Santo, ci ha regalato un’interpretazione vera, magistrale, commovente, memorabile, forse irripetibile! Non potremo mai dimenticare la sua gioia per il successo e la sua semplicità nel vivere con cast e tecnici ogni momento della preparazione e del dietro le quinte. Tutti noi, vogliamo ricordarlo così, con l’emozione, le lacrime, l’abbraccio e l’interminabile applauso del Palacalafiore di Reggio Calabria. A Lei, Maestro, un’ultima lunga standing ovation da tutti noi che l’abbiamo conosciuta e apprezzata!»

A Pegna, fa eco il compositore Francesco Perri: «Ieri il grande Renato Campese ci ha lasciato. Volevo ricordare un uomo, un grande professionista, un immenso attore. Ricorderò sempre la tua umanità, il tuo senso della professione, il tuo amore verso il sacrificio, la tua ironia. Tanti ricordi rimarranno indelebili nella mia memoria di piccolo artista quale io sono. Il mio San Francesco di Paola, il migliore, l’unico, rimarrà un unicum nella mia vita. Caro Renato, spero tanto che tu ora abbia veramente incontrato il nostro e tuo Francesco de Paula». 

Confcommercio, scompare prematuramente Maria Cocciolo

COSENZA – Una giornata triste quella di ieri per Confcommercio Cosenza che piange la prematura scomparsa del suo direttore Maria Stella Cocciolo. Dalle prime ore in cui si è diffusa la notizia cordoglio, vicinanza e attestati di affetto sono arrivati da parte di tutto il mondo delle imprese del terziario della provincia di Cosenza, della Confederazione Nazionale e dalla gente comune che ha da sempre collaborato con lei.

Donna forte, combattiva e piena di vita, dal 2010 ha guidato l’Associazione rappresentativa delle imprese del terziario della provincia di Cosenza.

Tutta la struttura perde, non solo una guida, ma soprattutto un direttore capace di trasmettere valori importanti e di essere autorevole attraverso l’esempio quotidiano e il lavoro.

«Senza Maria Confcommercio Cosenza non sarà più la stessa. Ci mancheranno il suo sorriso e la sua contagiosa voglia di vivere. Sentiremo la mancanza della sua bravura, preparazione, competenza e ostinazione. Tutte qualità dimostrate anche in ambito nazionale. Maria era una forza della natura. Con il suo entusiasmo contagioso ha sempre motivato la nostra squadra, continuando a guidarla fino alla fine.  La sua forza, il suo coraggio e la sua passione saranno sempre con noi».  A dichiararlo un commosso Klaus Algieri, presidente di Confcommercio Cosenza.

Inoltre, Il presidente e tutta la struttura si uniscono al dolore del marito Alessandro Carmine Longo e di tutta la famiglia.

La Camera ardente sarà allestita, a partire dalle ore 12:00 di oggii – giovedì 19 luglio – nella sede di Confcommercio Cosenza in via Alimena n°14.

I funerali saranno celebrati domani alle ore 16:30 nella chiesa di San Carlo Borromeo a Rende.

Direttore di Confcommercio Cosenza, Maria Cocciolo è stata componente di giunta e presidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Cosenza, Direttore di Confcommercio Calabria e ha contribuito in maniera decisiva alla crescita della confederazione in provincia di Cosenza, lavorando sempre con il suo solito impegno e la sua ben nota dedizione.

IL CORDOGLIO DEL SINDACO OCCHIUTO E DELL’ASSESSORE ALLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE DI PALAZZO DEI BRUZI

«Fortemente dispiaciuti, apprendiamo la triste notizia che Maria Stella Cocciolo ci ha lasciati. Le doti professionali e umane di Maria Stella – afferma in particolare l’assessore Pastore – mancheranno a chiunque abbia avuto la fortuna di conoscere una persona tanto garbata e competente. Fuori da qualsiasi retorica – aggiunge – se ne va davvero una donna di grande valore, sotto ogni punto di vista. In questo momento di smarrimento ci sentiamo vicini al marito Alessandro Carmine Longo, ai suoi cari e alla sua seconda famiglia rappresentata dalla ConfCommercio, alla quale Maria Stella negli anni ha donato sorrisi e il suo infaticabile impegno».

IL MESSAGGIO DI FRANCESCO ROSA PRESIDENTE CNA COSENZA

«La notizia della prematura scomparsa di Maria Cocciolo, direttore di Confcommercio Cosenza e componente della giunta della Camera di Commercio, ci riempie di dolore. Tutta la CNA Cosenza è vicina al marito Alessandro Carmine Longo, ai familiari, al presidente Klaus Algieri e alla Confcommercio Cosenza. Il mondo camerale perde una persona competente e preparata. Maria Cocciolo lascia un grande vuoto in tutti noi. Vogliamo ricordarla ancora con il suo sorriso e la sua gioia di vivere. Maria ci mancherà». Sono parole espresse da Francesco Rosa, presidente della CNA Cosenza e vicepresidente della Camera di Commercio di Cosenza.