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Esalazioni killer, muoiono padre e figlio

SAN MANGO D’AQUINO (CZ) – Due persone, padre e figlio, Francesco e Nicola De Sando, di 50 e 25 anni, sono morte in un allevamento di suini di loro proprietà a San Mango d’Aquino. Secondo le indagini compiute dai carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli, i due sono deceduti a causa delle esalazioni dei liquami derivanti dalle feci e dalle urine dei suini raccolte in una vasca che le vittime, nel momento del decesso, stavano svuotando. Il primo a morire, dopo essersi calato nella vasca, è stato Francesco De Sando. Il figlio Nicola, accortosi che il padre aveva perso i sensi e non dava segni di vita, si è a sua volta calato anche lui nella vasca nel tentativo di soccorrere il genitore, ma anche per lui è sopraggiunta la morte.  I corpi delle due vittime sono stati recuperati dai vigili del fuoco del Nucleo speleo alpino fluviale di Cosenza. I carabinieri, con l’ausilio del medico legale che ha effettuato l’esame esterno dei cadaveri, hanno accertato l’accidentalità dei fatti, escludendo dunque responsabilità di terzi ed inviando un’informativa in tal senso alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. Cordoglio a San Pietro a Maida dove risiede la famiglia delle vittime di cui in passato Francesco De Sando, era stato anche vicesindaco.

Ci ha lasciato Roberto Ranzani. Il ricordo di Ciccio Marino (AUDIO)

COSENZA – Se ne è andato nel sonno e in silenzio Roberto Ranzani, all’età di 73 anni. Un signore del calcio, che ha rivestito ruoli importanti nel Cosenza Calcio ai tempi della presidenza di Pagliuso e del calcio spettacolo di Zaccheroni, Di Marzio, Negri e Buonocore. Ranzani ci ha lasciato questa mattina, suscitando grande commozione negli ambienti sportivi rossoblù ed in quelli estensi della Spal. Perché egli si considerava un ferrarese a tutti gli effetti. Del resto aveva indossato la maglia della Spal per quattro stagioni e poi ne aveva seguito le sorti quando il club estense passò alla famiglia Pagliuso. A Cosenza tutti lo ricordano con affetto, per il suo garbo e la sua professionalità. ed anche per i successi sportivi ottenuti dai lupi silani quando Ranzani figurava tra i dirigenti. Nella società rossoblù giunse una prima volta nel 1979, poi tra il 1984 ed il 1991. Proprio in questo periodo, insieme a Gianni Di Marzio, fu protagonista della cavalcata in B del 1988 ed anche dello straordinario campionato cadetto targato Bruno Giorgi della stagione 1988/89, chiuso al quarto posto in condominio con Cremonese e Reggina, con il Cosenza che fu escluso dallo spareggio per l’approdo in serie A dalla classifica avulsa. Ranzani era nello staff dirigenziale anche quando il Cosenza torno in B con Giuliano Sonzogni, dopo la breve parentesi in C1 determinata dalla retrocessione maturata nel 1997, quando in panchina si alternarono tra gli altri De Vecchi e Scoglio. Il ricordo di Ciccio Marino intervistato da Edoardo Cozza

Morto per overdose a Rende, indagato il pusher che fornì la dose letale

COSENZA – Francesco Ianni, 49 anni, disoccupato, arrestato dai carabinieri lunedì 14 marzo con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti è indagato per la morte di Pierpaolo Liparoti, il 39enne trovato senza vita nel suo appartamento di Rende domenica sera. Il pm di turno Giuseppe Cozzolino, che coordina le indagini assieme al procuratore capo Dario Granieri, ritiene Ianni responsabile del decesso di Liparoti ai sensi dell’articolo 586 del codice penale che punisce coloro che causano la morte o gravi lesioni in conseguenza di altro delitto. Durante una perquisizione nell’abitazione di Ianni, che ha precedenti di polizia, i militari hanno trovato otto involucri contenenti complessivamente 4,6 grammi di eroina e un bilancino. All’interno poi di un’automobile in uso allo stesso Ianni sono state trovate, inoltre, tre confezioni con cinque grammi di metadone cloridrato. E’ stato lui, in assenza però di un legale, a raccontare spontaneamente ai carabinieri di aver fornito una dose di eroina a Liparoti che sarebbe morto per overdose. Nel pomeriggio di martedì è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Liparoti da parte del medico legale Silvio Cavalcanti.

Morto a Firenze il 18enne di Maierato colpito da setticemia quest’estate

VIBO VALENTIA – Il diciottenne di Maierato colpito questa estate da setticemia da meningococco non ce l’ha fatta ed è morto questa notte presso il nosocomio di Firenze dove era stato trasferito. La vicenda aveva avuto inizio l’8 luglio scorso quando il giovane aveva avvertito un malore. Sottoposto in maniera immediata agli esami del caso, era subito emersa la presenza dell’infezione ma, a complicare ulteriormente il quadro clinico, era sopravvenuto un arresto cardiaco nel passato mese di settembre. Per questa ragione, dopo un lungo periodo di degenza presso l’ospedale vibonese il diciottenne era stato trasferito a Firenze, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.

 

 

Rende, dopo la tragedia urgente la messa in sicurezza del tratto stradale all’altezza dello Stadio Lorenzon

RENDE (CS) – Dopo la tragedia che si è consumata ieri sera sulla Ss 107, all’altezza dello Stadio Lorenzon, costata la vita a un giovane uomo, torna prepotentemente alla ribalta il problema della sicurezza stradale, da sempre in bilico in quel tratto di strada, già teatro di altri incidenti, fortunatamente dalle conseguenze meno tragiche. La parola spetta, in tal senso, al rappresentante del gruppo consiliare del M5S, Domenico Miceli che chiede con forza all’Amministrazione Manna di prendere in mano la situazione e dare seguito nel più breve tempo possibile alla messa in sicurezza della strada. La richiesta, oramai nota, è che venga realizzata una rotonda nel tratto stradale (di competenza dell’Anas), affinchè gli automobilisti evitino manovre azzardate rispettando i limiti di velocità. Del resto, la Giunta comunale già nel maggio 2015 aveva approvato il progetto esecutivo, di cui oggi pare non vi siano notizie. Sin da allora, i pentastellati avevano proposto la realizzazione di un sottopasso pedonale e ciclabile che potesse sfruttare la prima o la seconda arcata della sopraelevata della Ss 107. Un progetto di messa in sicurezza dell’arteria stradale che oggi più che mai si rende urgente e necessario, prima che altre disgrazie possano travolgere vite umane.

Vibo Valentia, valutazione e verifica sul decesso del Neonato

VIBO VALENTIA (VV) Il Dirigente regionale del Dipartimento “Tutela della salute” Riccardo Fatarella, relativamente a quanto accaduto all’ospedale di Vibo– attraverso l’Ufficio stampa della Giunta – ha diramato questo comunicato: “In riferimento all’evento sentinella occorso presso il P.O. Jazzolino di Vibo Valentia, relativo al decesso di un neonato nell’utero materno, il Dipartimento Tutela della Salute ha immediatamente attivato il gruppo di esperti per la valutazione e verifica delle procedure messe in atto relativamente al percorso nascita. Esprimo cordoglio a nome personale e di tutti i dipendenti del Dipartimento alla giovane mamma ed alla famiglia colpita dalla grave perdita del figlioletto”.

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Tragedia di Buonvicino, ancora gravi le condizioni di Romina Maiolino. Il sindaco proclama il lutto cittadino

Romina MaiolinoCOSENZA – Sono gravi ma stazionarie le condizioni di Romina Maiolino, la donna di 36 anni, madre della piccola Gaia Piccaro di sei anni, deceduta a Buonvicino, sul Tirreno cosentino, probabilmente per le esalazioni da monossido di carbonio, emesse dall’impianto di riscaldamento. La piccola è stata rinvenuta senza vita sul letto accanto alla madre, che adesso è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Cosenza. La donna è sedata. Secondo quanto si è appreso i medici nelle prossime ore proveranno a svegliarla La prognosi però rimane riservata. Intanto, proseguono le indagini – coordinate dal procuratore capo di Paola Bruno Giordano e dal sostituto Maria Camodeca – per cercare di chiarire l’accaduto. In particolare, sono all’opera i tecnici dei vigili del fuoco che stanno cercando di accertare la causa del malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento, allacciato a un bombolone Gpl esterno all’abitazione. Nel corso della giornata sono state condotte una serie di perizie tecniche e di sopralluoghi nello stabile in cui Romina Maiolino abita. Il corpo della piccola Gaia sarà sottoposto all’esame autoptico per stabilire con certezza le cause del decesso. Ricostruiti anche i drammatici momenti della tragica scoperta. Il cognato della donna, non ricevendo alcuna risposta dalla camera da letto dove dormivano Romina Maiolino e la piccola Gaia, è entrato nella stanza e, verificata la gravità della situazione, ha allertato i soccorsi che sono stati immediati. Purtroppo la bambina era già morta mentre la mamma era ancora in vita ma fortemente intossicata. Per questo si è reso necessario l’intervento dell’ambulanza per il trasferimento all’Annunziata. L’ipotesi del monossido di carbonio ha cominciato a prendere corpo quando la sostanza tossica è stata rilevata dalle analisi del sangue della donna. Il riscaldamento dell’abitazione comporta l’utilizzo di termoconvettori alimentati a gas ed è probabile che uno dei bruciatori abbia cominciato a liberare il gas tossico. A breve arriveranno a questa tesi le conferme, o le smentite, ufficiali.

Rimane il dolore di una intera comunità, espressa dal sindaco di Buonvicino, Ciriaco Biondi: “Siamo tutti colpiti da questa tragedia – ha detto – La morte di una bambina di sei anni non può essere facilmente accettata. Siamo tutti in lutto per la scomparsa della piccola e siamo in trepidazione per le sorti della madre. Certamente proclameremo il lutto cittadino non appena sarà stabilita la data dei funerali della piccola. Come segno tangibile di affetto per la famiglia, invito la comunità a non far esplodere botti nella notte di Capodanno».

Tragedia a Buonvicino, bimba muore intossicata dalla stufa difettosa

Romina MaiolinoBUONVICINO (CS) – Sarebbe deceduta per intossicazione da ossido di carbonio la bimba di sei anni morta questa mattina mentre dormiva nel lettone dei genitori accanto alla madre a Buonvicino, centro montano del Tirreno cosentino. A compiere la terribile scoperta è stato il cognato della donna che ha subito allertato il 118. I sanitari giunti sul posto non hanno potuto far altro che accertare il decesso della bambina, mentre la madre, Romina Maiolina, 36 anni, è stata trasferita all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza in stato di semincoscienza, in condizioni critiche con l’elisoccorso. Nell’abitazione dove si è consumato il dramma, oltre alla piccola e sua madre, si trovavano il cognato e i nonni paterni e materni. Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione di Diamante e il pm di turno Maria Camodeca che assieme al procuratore capo del tribunale di Paola, Bruno Giordano, stanno coordinando le indagini. Dalle prime analisi compiute dal medico legale sul corpicino della piccola non emergerebbe alcun segno di violenza mentre sarebbero visibili gli effetti dell’intossicazione da esalazioni di ossido di carbonio. Per questo gli inquirenti propendono come causa di morte l’incidente domestico legato appunto all’impianto di riscaldamento. Prima di disporre l’autospia gli investigatori attendono che la madre riprenda coscienza per comprendere l’esatta dinamica dell’incidente. In corso sull’impianto di riscaldamento anche le verifiche tecniche da parte dei vigili del fuoco del distaccamento di Scalea. Secondo le prime ipotesi, a provocare il dramma sarebbe stato il malfunzionamento dell’impianto stesso che serve tutto il palazzo dove vivono anche gli altri parenti della donna. L’impianto è allacciato ad un bombolone di Gpl esterno all’abitazione. 

Incidenti sul lavoro. Due vittime ed un ferito grave

Un cantiere edileCATANZARO – Due morti ed un ferito grave rappresentano il bilancio di due incidenti sul lavoro accaduti a breve distanza l’uno dall’altro, uno a Caraffa di Catanzaro e l’altro in un centro della provincia, Girifalco. Nel primo incidente sono rimasti coinvolti due operai che stavano montando una grondaia in un edificio in costruzione utilizzando un’impalcatura dalla quale sono precipitati. L’altro incidente sul lavoro, in cui è morto un operaio, si è verificato in una marmeria di Girifalco. La persona morta nell’incidente sul lavoro accaduto a Caraffa di Catanzaro, Gregorio Muzzì, aveva 39 anni, mentre l’operaio rimasto ferito ha 25 anni ed è stato ricoverato con prognosi riservata nell’ospedale Pugliese-Ciaccio. Secondo quanto si è appreso Muzzì, dipendente di una ditta privata, è precipitato per cause in corso di accertamento dal carrello elevatore che stava utilizzando, insieme al collega rimasto ferito in modo grave, per collocare una grondaia in un palazzo in costruzione. La vittima dell’altro incidente si chiamava Leonardo Caruso ed aveva 40 anni. Caruso, dipendente della marmeria in cui si è verificato l’incidente, è precipitato in un pozzo utilizzato per la raccolta delle acque reflue della lavorazione dei marmi. Il pm di turno della Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’autopsia sui corpi di entrambe le vittime. Le indagini sui due incidenti sul lavoro vengono condotte dai carabinieri della Compagnia di Girifalco. 

Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha manifestato il proprio cordoglio “Una giornata funestata da due differenti e gravissimi incidenti sul posto di lavoro, in cui Sergio abramohanno perso la vita due persone e una terza, un giovane di 25 anni, si trova ricoverata all’ospedale Pugliese in condizioni critiche, non può che essere una giornata nera che deve fare riflettere, ancora una volta, tutti quanti. Siano esse istituzioni, imprese o semplici cittadini. Le tragedie accadute oggi sono la testimonianza che su questi temi l’attenzione non è mai abbastanza e che la sicurezza sul lavoro non può essere messa in discussione da nessuno. Il rispetto della vita dei lavoratori che operano all’interno un cantiere o di un’azienda, va tutelato al di sopra di ogni altra considerazione di tipo economico o produttivo”.

La Cgil di Catanzaro parla di “una tragedia che lascia attoniti. Per l’ennesima volta ci troviamo, nel nostro territorio, costretti a fare i conti con le vite spezzate violentemente sui luoghi di lavoro. Un venerdì nero, tragico, assurdo per chi nel lavoro cerca il riscatto alla propria condizione di vita e della propria famiglia, provando contemporaneamente a dare un contributo per la crescita dell’interno paese. Non è giusto morire di lavoro, morire per un pezzo di pane. Queste tragedie dimostrano purtroppo che l’attenzione alla prevenzione ed alla sicurezza sui luoghi di lavoro non è mai troppa e che bisognerebbe rafforzare i controlli anziché indebolirli come si è fatto in questi anni. La Cgil di Catanzaro si attiverà nelle prossime ore per organizzare una campagna straordinaria di assemblee nei luoghi di lavoro, che veda impegnati i lavoratori in una riflessione su quanto accaduto e sui temi della prevenzione e sicurezza”. 

Tragico incidente stradale. Muore uno studente diciottenne

Matteo BaroneBELVEDERE MARITTIMO (CS) – Sotto shock la comunità di Belvedere Marittimo per la tragica morte di un giovane diciottenne. Si tratta di Matteo Barone, giovane alunno della quinta classe dell’Istituto superiore Pizzini-Pisani di Paola. Il ragazzo ha perso la vita nella serata, poco dopo le 19, in un terribile incidente stradale. Secondo quanto si è appreso, Barone era a bordo di una motocicletta quando, per cause in corso di accertamento, si è violentemente scontrato contro un’autovettura nei pressi del bivio per sant’Agata d’Esaro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri ed il personale del 118, ma all’arrivo dei sanitari, lo studente era già deceduto.