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Imprenditoria, la Calabria alla conquista del Canada

TORONTO – La Calabria positiva conquista il Canada: questo il messaggio scaturito dalla visita a Toronto dell’onorevole Orlandino Greco, consigliere regionale delegato alla Consulta dei Calabresi nel mondo. In questi giorni, infatti, Greco sta incontrando la comunità locale residente oltreoceano, al fine di rinsaldare i già proficui rapporti di collaborazione e amicizia. Nel corso del suo viaggio istituzionale, l’onorevole Greco ha già avuto modo di incontrare Francesco Sorbara, deputato del governo federale, originario di Rizziconi, e gli imprenditori associati alla CBAO (Calabrian Benevolent Association of Ontario). Nel corso dell’incontro con Sorbara, in particolare, è emersa la possibilità di iniziative comuni che possano consentire l’affermazione della Calabria nel mondo: «È stato un incontro piacevole – ha commentato il consigliere regionale – e con Sorbara cercheremo insieme di rilanciare la Calabria. È molto importante che la parte politica che ha a cuore la nostra regione ci dia una mano anche all’estero».

Greco, inoltre, ha partecipato a una serata organizzata da Ralph Chiodo e soci per la promozione del progetto riservato agli anziani del quale la CBAO è sponsor e, in proposito, ha parlato dell’accoglienza degli imprenditori di origine calabrese che operano nell’Ontario: «Credo che gesti di solidarietà come questi diano un’immagine pulita della nostra terra spesso etichettata con il malaffare. Con gli imprenditori italocanadesi – ha dichiarato Greco – voglio intavolare un discorso ancora più ampio, consapevole che per noi sono una risorsa, un aiuto importante nel promuovere la Calabria sana, pulita e che guarda al futuro con maggiore fiducia”. Inoltre, Orlandino Greco ha incontrato Maurizio Bevilacqua, il sindaco di Vaughan, la città canadese con la più alta concentrazione di calabresi, in un momento importante all’insegna della scoperta delle comuni origini e della necessità di valorizzare il patrimonio identitario calabrese.

Orlandino Greco: « Occorre impedire che Alitalia abbandoni lo scalo di Reggio Calabria»

orlandino-grecoREGGIO CALABIA – «Se Alitalia dovesse davvero abbandonare lo scalo aeroportuale di Reggio, la Calabria subirebbe un colpo devastante. Alitalia motiva la propria decisione riferendosi a perdite onerose per lo scalo di Reggio Calabria. È inaccettabile che parlamentari e sottosegretari calabresi restino silenti. Si prospettano inoltre decine di tagli al personale, con il rischio concreto che si presenti l’ennesima emergenza occupazionale. Non si può consentire che questa decisione di Alitalia passi inosservata e per queste ragioni- annuncia Orlandino Greco-  chiederò al presidente Oliverio e alla giunta regionale di sollecitare immediatamente il Ministero alle Infrastrutture e i Trasporti a convocare un tavolo urgente che coinvolga la Regione, la città di Reggio e la compagnia area al fine di affrontare con decisione le questioni che hanno spinto Alitalia verso una decisione così grave. Allo stesso modo è indispensabile che la Regione individui tutte le misure utili a favorire un miglioramento concreto nella gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria, così da incentivare nuovi investimenti da parte di tutte le compagnie aeree sul mercato. Sono certo che il presidente Oliverio, da sempre vicino alle dinamiche sociali legate al diritto alla mobilità in Calabria, avvierà tutti i canali istituzionali utili al superamento di questa situazione emergenziale».

Lsu e Lpu, Orlandino Greco:«Una storia lunga 20 anni, è ora di stabilizzare»

orlandino-grecoCATANZARO – «La continuità del lavoro degli lsu e degli lpu all’interno dei Comuni è considerata prioritaria. Chi si confronta quotidianamente con i sindaci, o chi è stato amministratore, conosce quanto i lavoratori siano indispensabili per l’erogazione dei servizi ai cittadini. Per questo motivo il risultato ottenuto dal governo è una risposta positiva ad una sollecitazione regionale. Tant’è vero che l’assessorato al lavoro, così come gli amministratori comunali, non sono stati fermi. Anzi, hanno preceduto e agevolato il lavoro del governo agendo in diverse direzioni. Ad oggi solo qualche decina di lavoratori non risulta essere contrattualizzato: dopo l’iniziativa del governo regionale, in particolare del Presidente Oliverio e dell’assessore Roccisano, di costruire il percorso di stabilizzazione dal gennaio 2015, quasi la totalità dei lavoratori lsu/lpu ha un contratto a tempo determinato con l’ente presso cui lavora. Dal mese di giugno è iniziato il censimento dei lavoratori e la mappatura delle disponibilità in pianta organica per ogni comune ed ente pubblico o strumentale ospitante: in questo modo l’assessorato al lavoro ha potuto iniziare un lavoro di sinergia con il ministero per studiare e costruire percorsi di pensionamento per gli over 60 anni e prospettive di stabilizzazione per gli altri. È evidente quindi che per arrivare alla definitiva stabilizzazione dei lavoratori lsu/lpu non è sufficiente un nuovo stanziamento di risorse, che sono certo saranno assicurate in primis dalla Regione e spero anche dal governo. Non dobbiamo dimenticare che è anche giusto garantire che la stabilizzazione sia attuata prioritariamente da quegli Enti che, da tempo ormai immemore, si avvalgono di questi lavoratori con i quali hanno finora sopperito alle gravi ed ormai croniche carenze di organico determinate da anni di blocco delle assunzioni nella P.A. Ciò per un duplice evidente motivo: dare continuità e sicurezza di lavoro a persone che hanno dedicato già buona parte della loro vita lavorativa a questi enti nei quali sono ormai perfettamente integrati, ma anche per i comuni stessi, molti dei quali sono stati costretti a garantire i propri servizi indispensabili proprio con questi lavoratori. Allora è bene ricordare al governo che è indispensabile adottare normative che consentano a questi comuni di definire il processo di stabilizzazione con assunzioni a tempo indeterminato, cosa che finora i comuni non hanno potuto fare, al di là delle limitate disponibilità di bilancio che la previsione di un contributo può solo alleviare, perché bloccati dai tanti vincoli che nel tempo il legislatore ha posto a quella che dovrebbe essere la legittima autodeterminazione degli enti locali nella politica del personale. Ne elencherò solo alcuni: rapporto spesa del personale sul totale della spesa corrente, rispetto del limite della media triennale registrata negli anni 2011-2013, turn over. A cui si aggiungono le c.d. sanzioni che ormai vengono previste a fronte di qualsivoglia inadempienza: mancato rispetto del patto di stabilità, mancato rispetto dei tempi medi di pagamento, quest’ultimo in verità opportunamente cassato dalla Corte Costituzionale, e le norme procedurali. Allora è indispensabile che il governo, se vuole seriamente portare a soluzione il problema, non si limiti a stanziare risorse in forma di contributi alla stabilizzazione, inutili se poi nella maggior parte dei casi gli enti locali non saranno nemmeno nelle condizioni di usufruirne. E’ necessario invece che, come già avvenuto nel 2001 e nel 2009, si riscriva la deroga a tutti questi vincoli per quei comuni che vorranno finalmente procedere ad assumere questi lavoratori con contratti a tempo indeterminato. Senza questo presupposto resteranno come sempre solo belle parole sulla pelle dei lavoratori».

Ponte sullo Stretto, Greco (OP): «Straordinaria sfida per l’Italia del Meridione»

COSENZA – Come diversi politici in seguito alle dichiarazioni del premier Renzi, anche Orlandino Greco, presidente del gruppo consiliare regionale “Oliverio Presidente”, dice la sua sul Ponte sullo Stretto e lo fa citando precedenti e personaggi illustri. Questa la sua dichiarazione fiume:

«Abbiamo deciso di andare sulla luna e di impegnarci anche in altre imprese, non perché sono semplici, ma perché sono ardite, perché questo obiettivo ci permetterà di organizzare e di mettere alla prova il meglio delle nostre energie e delle nostre capacità, perché accettiamo di buon grado questa sfida, non abbiamo intenzione di rimandarla e siamo determinati a vincerla, insieme a tutte le altre.” Basterebbero queste parole di John Fritzgerald Kennedy pronunciate nel 1962 alla cattedra della Rice University per capire quale sia il mio pensiero rispetto alla grande sfida che rappresenterebbe per il nostro Paese la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. L’Italia ha professionalità di livello mondiale e non può cedere di fronte ad una sfida ingegneristica così ambiziosa, un progetto che cambierà totalmente il volto del Paese spostando l’asse di forza verso sud.

Il progetto definitivo del ponte sullo Stretto, approvato il 29 luglio 2011 e successivamente bloccato dal governo Letta, prevede la realizzazione di un ponte sospeso a campata centrale unica di lunghezza pari a 3.300 metri, con un impalcato di complessivi 3.666 metri e una larghezza di 60 metri. La sezione stradale dell’impalcato è composta da tre corsie per ogni carreggiata, ciascuna di 3,75 metri, mentre la sezione ferroviaria comprende due binari con due marciapiedi laterali pedonali. Un’opera ingegneristica di straordinaria entità. La realizzazione del ponte sullo stretto di Messina permetterebbe il completamento del corridoio TEN-T1 Berlino-Palermo e proietterebbe la Calabria e la Sicilia in una cornice europea non più marginale e periferica rispetto alla grande aggregazione dei paesi nord europei. Avrebbe inoltre ricadute positive sia per le altre infrastrutture viarie il cui completamento si renderebbe a quel punto improcrastinabile, sia dal punto di vista occupazionale in quanto nei sei anni di cantiere previsti nel cronoprogramma del progetto saranno coinvolte direttamente e indirettamente circa 13.000 unità lavorative annue.

Il ponte sullo Stretto sarebbe una maestosa opera d’arte, un monumento tecnologico che darebbe prestigio a tutto il Paese generando importanti ritorni economici e incrementando l’attrattività turistica di Calabria e Sicilia. Il ponte sullo Stretto diventerebbe una delle opere più importanti e complesse al mondo, al pari del Golden Gate di San Francisco, del ponte di Akashi Kaikyō e del ponte di Verrazzano a New York. Un’occasione importante per accendere i riflettori su un’area dalle enormi potenzialità che comprende quattro aeroporti internazionali, porti importanti, tra i quali quello di Gioia Tauro, un numero enorme di località turistiche e produzioni agricole specializzate. Positivo sarebbe l’impatto anche per ciò che concerne la mobilità su rotaia. Infatti, il Ponte sullo Stretto permetterebbe un risparmio di circa due ore nel trasporto ferroviario viaggiatori, tempo che le Ferrovie dello Stato impiegano per preparare e imbarcare un treno viaggiatori per traghettarlo e per ricomporlo a destinazione. L’inquinamento marino e ambientale prodotto dai molti traghetti che attraversano lo Stretto di Messina si annullerebbe con la costruzione del Ponte.

Nonostante queste motivazioni di natura politica e tecnica, la reazione popolare all’ipotesi della realizzazione dell’opera è stata di ferma contrarietà. Molti contestano il fatto che in questo particolare momento storico e sociale sia prioritario spendere soldi pubblici per gli ospedali, gli acquedotti, le strade e le scuole. Nessuno potrebbe negare quanto questa affermazione sia coerente con l’attuale condizione in cui versa il Paese, ma la realtà è che i soldi destinati al ponte, essendo a destinazione obbligata, se non serviranno per finanziare quella che potrebbe diventare una delle più grandi opere del secolo, saranno utilizzati per finanziare qualche altra grande opera nel nord Italia o in qualche altro stato della comunità europea. Oltretutto si tratta di un’opera da realizzare tramite progetto di finanza, con un’importante partecipazione alla spesa da parte di società private.

Tornando alle parole di Kennedy, atteso che un’opera del genere necessita di una progettazione che tenga conto della sostenibilità ambientale, economica e sociale dei territori e delle comunità, ritengo che l’Italia debba necessariamente farsi carico di questa sfida e dimostrare al mondo quanto potenziale possano esprimere i nostri territori. Non vale neanche dire che c’è un alto rischio corruzione e collusione con le associazioni di stampo mafioso, perché rinunciare per queste ragioni significherebbe arrendersi all’antistato. Bisognerà invece monitorare ogni passaggio con grande attenzione e con procedure pubbliche trasparenti. La Calabria e la Sicilia possono realizzare insieme un’opera ingegneristica di livello internazionale che, oltre al valore strategico e infrastrutturale, rappresenti la rinascita e il ricongiungimento dell’Italia del Meridione con l’Europa mediterranea».

Depositata mozione sul potenziamento della capacità operativa e di intervento del sistema di protezione civile

orlandino-grecoCOSENZA -È  stata depositata dai consiglieri regionali  Orlandino Greco e Franco Sergio una mozione Sul potenziamento della capacità operativa e di intervento del sistema di protezione civile regionale. Nella lettera si legge quanto segue:

«Il sisma che si è abbattuto un mese fa nel centro Italia deve far riflettere ed agire immediatamente per adottare in Calabria delle misure di prevenzione dei rischi naturali e per il potenziamento del sistema di protezione civile regionale – a dichiararlo sono i consiglieri regionali Orlandino Greco e Franco Sergio. Per la sua conformazione geomorfologica la Calabria è una delle regioni italiane più esposte a fenomeni naturali legati al rischio idrogeologico e sismico. In questo quadro, la mozione impegna la giunta regionale ad adottare i provvedimenti necessari affinché si crei una rete di prevenzione che unisca la protezione civile, la regione, gli enti locali e i privati. Sono indispensabili misure che consentano ai sindaci di effettuare il censimento dei fossi e dei canali di scolo, la pulizia dei corsi d’acqua, la microzonazione sismica e la realizzazione dei piani di emergenza comunali ed intercomunali. Si chiedono alla giunta dei provvedimenti per l’analisi di vulnerabilità sismica dei centri storici al fine di valutare ex-ante l’impatto di un terremoto sul patrimonio culturale. La Calabria deve inoltre dotarsi di una colonna mobile con delle strutture modulari intercambiabili ed estendere l’uso della rete radio regionale di protezione civile al servizio regionale di urgenza ed emergenza medica 118. Con la mozione, che auspichiamo venga discussa al più presto in consiglio, si chiede inoltre d’istituire l’area meteo del centro funzionale multirischi dell’ARPACal e di attivare il numero unico per le emergenze “112” con la realizzazione di nuove sale operative che vedano la presenza, oltre che degli operatori di pubblica sicurezza, vigili del fuoco ed emergenza sanitaria, anche della protezione civile regionale. Riteniamo – continuano Greco e Sergio – che questi provvedimenti, che sono solo alcuni di quelli previsti nella mozione, siano necessari ed urgenti per prevenire i rischi naturali e potenziare la capacità operativa e di intervento del sistema di protezione civile regionale. Siamo certi che il presidente Mario Oliverio e il responsabile della protezione civile regionale Carlo Tansi troveranno insieme il percorso amministrativo ed istituzionale più rapido ed efficace per adottare queste misure che hanno come unica finalità la sicurezza dei cittadini e dei territori calabresi».

Orlandino Greco:«La cittadella degli studi “Valentini” punto d’eccellenza per l’istruzione»

maletta-greco-2CASTROLIBERO (CS) – «La cittadella degli studi Scipione Valentini di Castrolibero rappresenta un punto d’eccellenza per l’istruzione in Calabria. A dichiararlo è Orlandino Greco, consigliere regionale della Calabria, che questa mattina ha visitato l’istituto d’istruzione superiore di Castrolibero che quest’anno registra mille iscritti. Il segnale evidenzia come l’amministrazione comunale e la dirigenza scolastica lavorino in sinergia garantendo servizi di qualità e un’offerta formativa di alto livello. La cittadella degli studi Scipione Valentini,ospita centinaia di ragazzi che possono svolgere le loro attività in una struttura moderna e sicura. Ci sono studenti che tutte le mattine fanno decine di chilometri per studiare a Castrolibero, da ciò si evince come l’amministrazione guidata dal sindaco Greco stia puntando con forza sugli istituti scolastici quali veicolo di promozione del territorio e valorizzazione della comunità. Una nota di merito va riconosciuta al dirigente dell’IIS di Castrolibero, la professoressa Iolanda Maletta, e a tutto il corpo docenti e collaboratori, che attraverso un’offerta formativa di altissimo livello e all’attenzione verso le  esigenze degli studenti, sono riusciti a promuovere la cittadella degli studi rendendola un modello scolastico di riferimento».

Votata all’unanimità la mozione sulla valorizzazione turistica dell’ ’Altopiano Silano

settimana-della-culturaCAMIGLIATELLO (CS) – La Sila torna al centro dell’ ’attenzione politica regionale, grazie ad una mozione di cui è promotore e primo firmatario il consigliere regionale Orlandino Greco e sottoscritta dai consiglieri di maggioranza Giuseppe Aieta, Domenico Bevacqua, Mauro D’Acri, Giuseppe Giudiceandrea, Carlo Guccione, Franco Sergio – che impegna il Presidente Oliverio e la Giunta Regionale all’ ’approvazione di un Masterplan collegato alla stessa mozione ed alla redazione di uno studio di fattibilità con relativa individuazione dei fondi necessari alla realizzazione delle opere previste. La Nuova Pro Loco di Camigliatello Silano esprime la sua soddisfazione per l’approvazione della suddetta mozione per due ordini di motivi: in primis perché tutto nasce da una lettera-appello scritta dal Presidente della Pro Loco, che lo scorso gennaio fu inviata ai vari livelli Istituzionali e che grazie all’interessamento dell’On. Orlandino Greco fu seguita da una serie di incontri tra quest’ultimo, l’Arsac, associazioni locali, maestri di sci ed operatori locali, a cui seguì infine la redazione della Mozione ed il relativo Masterplan; in secondo luogo perché questa mozione, partita dal basso con il contributo di aziende ed operatori di vari livelli e settori, accende i riflettori sulla Sila tutta. Infatti, se si considerano anche i concreti segnali arrivati per esempio dalla riattivazione dello storico treno a vapore, si può riuscire ad intravedere un’attenzione generale sulla Sila, che segna un’ inversione di tendenza politica ed amministrativa, di cui questo territorio ha da tempo un incombente bisogno.

 

Scuola, Orlandino Greco: «Stop agli insegnanti Bed and Breakfast»

CATANZARO – «A pochi giorni dal suono della campanella purtroppo rischiamo di farci cogliere impreparati proprio sul tema dell’inclusione», è quanto ha dichiarato il consigliere regionale Orlandino Greco, capogruppo della lista Oliverio Presidente. «La riorganizzazione della scuola voluta dalla riforma Renzi – spiega Greco – ha determinato una serie di criticità che alla vigilia dell’inizio del prossimo anno scolastico rischiano di gravare pesantemente sugli studenti, prima ancora che sui docenti. Ottimo e incisivo l’intervento del presidente Oliverio – afferma il consigliere regionale – che consentirà a un maggior numero di insegnanti di prestare servizio in Calabria». «Ma in questo momento così delicato – rilancia – è urgente insistere affinché sino pubblicate al più presto le graduatorie per le assegnazioni provvisorie, prima del prossimo 12 settembre che segnerà il rientro a scuola per gli alunni del nord. Solo così – aggiunge – i docenti che ne hanno diritto potranno prestare servizio nella loro sede effettiva, evitando tra l’altro che molti, in attesa di conoscere la propria scuola di destinazione, siano lasciati in una condizione di ansia e precarietà, magari in un albergo, spendendo denaro e senza aver modo di organizzare la vita della propria famiglia per il prossimo anno.  Si tratta – precisa-  soprattutto della condizione necessaria per consentire alle organizzazioni scolastiche di mettersi in moto e lavorare in modo efficiente. Agli uffici scolastici tocca il delicato compito di dare risposte in tempi brevi».

Orlandino Greco e la mozione per la valorizzazione della Sila

CAMIGLIATELLO SILANO (CS) – «Domani pomeriggio, alle ore 16.00, presso la Casa del Forestiero di Camigliatello Silano, presenteremo la mozione depositata su mia iniziativa insieme ai colleghi consiglieri Giuseppe Aieta, Domenico Bevacqua, Mauro D’Acri, Giuseppe Giudiceandrea, Carlo Guccione e Franco Sergio, sulla “valorizzazione turistica dell’altopiano silano “, già approvata il mese scorso dal Consiglio Regionale della Calabria», è quanto afferma in una nota lo stesso Orlandino Greco, presidente del gruppo consiliare “Oliverio Presidente”, nonché primo firmatario e promotore della mozione.

«Il primo dato politicamente rilevante – prosegue Greco – dal quale si evince l’urgenza e l’importanza degli interventi previsti, è che la mozione è stata sottoscritta e depositata da tutti i consiglieri regionali di maggioranza eletti nella Provincia di Cosenza, ed ha visto l’approvazione da parte del Consiglio regionale in tempi molto rapidi. La Calabria, essendo una regione turistica, non può che ripartire appunto dagli Hub turistici. La Sila cosentina, ma anche quella catanzarese, non può non essere il punto di traino non solo della provincia di Cosenza e della Regione, ma di tutto il sud Italia. D’altra parte, non è più tollerabileche una regione come la Calabria, ricca di uno straordinario patrimonio culturale, storico, artistico e naturalistico sia negli ultimi posti delle graduatorie sull’offerta turistica in Italia. La nostra mozione, dunque, concretizza un’idea di crescita e di sviluppo, ed è collegata ad un masterplan per la Sila che guarda alla rinascita dell’altopiano quale patrimonio inestimabile da difendere e valorizzare. Un progetto strutturale che intende superare i limiti dei finanziamenti a pioggia, puntando sull’individuazione di aree definite di sviluppo turistico dove promuovere progetti ambiziosi in grado di attrarre investimenti pubblici e privati, flussi turistici internazionali, e generare ricchezza e possibilità occupazionali. Diversi sono gli interventi previsti e che verranno analizzati nel corso della presentazione, che vanno dal miglioramento delle località sciistiche alla ristrutturazione dei rifugi, dalla creazione di nuove strutture ricettive e sportive alla riqualificazione di strutture già esistenti».

«L’obiettivo fondamentale dell’evento – conclude Greco – è quello di condividere preventivamente, e per la prima volta, le scelte con il territorio, senza calare pacchetti preconfezionati dall’alto. Con il coinvolgimento dei commercianti del luogo e degli operatori del settore. Per tale ragione nel corso della manifestazione è prevista una fase di dibattito aperta a tutti, prima delle conclusioni affidate al Presidente Oliverio, con la partecipazione anche di sindaci ed amministratori del comprensorio, ove sarà possibile suggerire modifiche, eventuali correzioni, nuove idee e progetti da includere nel masterplan. Un passo nel futuro per la nostra splendida Sila».

Orlandino Greco: ‹‹Idm voterà no al referendum costituzionale››

orlandino-greco-21COSENZA – Fa conoscere la sua posizione  sul referendum costituzionale  di novembre, Orlandino Greco,consigliere regionale della Calabria e leader del movimento L’Italia del Meridione. Una posizione, la sua, nettamente in contrasto, come dichiara, con “la visione che il governo intende proporre con l’innovato impianto istituzionale”. ‹‹ Sono orgoglioso che anche l’Italia del Meridione si sia espresso per il “no”. Innanzitutto è inaccettabile il metodo con cui il governo intende trasformare un referendum confermativo su materie di rilevanza costituzionale in una scommessa sulla tenuta del premier. Il tentativo di rilanciare con slogan demagogici una riforma così importante per il Paese è davvero preoccupante per la tenuta democratica del Paese. Il rischio è che la riforma “Boschi”, si tramuti, come avvenuto per la riforma Delrio che avrebbe dovuto abolire le Province, in un provvedimento generativo di un vero e proprio caos istituzionale. Con la riforma non si superano, inoltre, i problemi relativi al bicameralismo perfetto. Si prevedono infatti procedimenti legislativi differenziati a seconda delle diverse modalità di intervento del nuovo Senato, con il rischio di creare una vera e propria impasse istituzionale. La riforma va acolpire con forza l’assetto istituzionale, delegittimando, attraverso l’eliminazione della legislazione concorrente e l’introduzione della clausole di supremazia, la potestà legislativa delle regioni. Non si può poi dimenticare che alla riforma costituzionale è collegata una legge elettorale che non tiene in alcuna considerazione le osservazioni della corte costituzionale che hanno decretato l’illegittimità del“Porcellum”.  Infine, il combinato disposto, individua nel segretario del partito che vince le elezioniil capo del governo, il quale nomina i parlamentari, i quali votano il presidente della repubblica e i membri del Csm. Di fatto, per proprietà transitiva, il segretario del primo partito del Paese nominerà anche gli organi di garanzia determinando un grave vulnus democratico, consolidando il primato delgoverno sul parlamento e certificando il passaggio da una democrazia partecipata ad una a consenso informato. L’Italia del Meridione sosterrà sempre iniziative politichee legislative volte all’ innovazione e alla semplificazione dei processi burocratici e dell’assetto istituzionale, ma saremo sempre contrari ad un cambiamento che metta in discussione i principi fondamentali della nostra carta costituzionale.