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Cosenza, Casali, Paola, Castrovillari e Cassano insieme per “importanti strategie di sviluppo”

Riunione a Palazzo dei Bruzi con i sindaci di Casali del Manco,  Paola, Castrovillari, Cassano allo Ionio e Confesercenti. Il sindaco Franz Caruso: “ Messe in campo importanti strategie di sviluppo”
 
 

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Cosenza, “Earth Hour” evento globale sugli avvenimenti climatici

COSENZA- Anche quest’anno la città di Cosenza aderisce all’iniziativa “Earth Hour”, l’Ora della Terra, il più grande evento globale sui cambiamenti climatici promosso  dal WWF Internazionale e in programma domani, sabato 19 marzo. “Earth Hour” quest’anno compie 10 anni. In principio fu Sidney la sola città coinvolta. Era il 2007.  Lo scorso anno, invece, sono state 7000 le città che hanno aderito, spegnendo la luce in 172 Paesi e regioni del mondo per un totale di oltre 2 miliardi di persone coinvolte e centinaia di imprese. In Italia sono stati 323 i Comuni che hanno aderito.

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A Cosenza, come nel resto del mondo, all’ora fissata, dalle 20,30 alle 21,30 di domani, sabato 19 marzo, saranno spente le luci di Palazzo dei Bruzi, in linea con lo spirito dell’evento che prevede proprio di lasciare al buio per un’ora monumenti, luoghi-simbolo, sedi istituzionali, uffici, imprese e abitazioni private per richiamare l’attenzione sul Pianeta e intensificare così la lotta ai cambiamenti climatici .
“Earth Hour”, l’Ora della Terra, acquista quest’anno un significato particolare perché richiama i cittadini e le istituzioni di tutto il mondo a contribuire a rendere effettivi gli importanti impegni assunti in occasione della Conferenza sul clima di Parigi del 2015 per abbassare al più presto la febbre del Pianeta. L’importante assise mondiale sul clima ha visto, nel dicembre 2015, l’accordo di 195 Paesi su un obiettivo significativo, quello di limitare a 1,5 gradi centigradi il riscaldamento globale.
Parigi ha consentito di porre le basi per vincere la sfida per limitare il cambiamento climatico e salvaguardare il Pianeta.
Anche i cittadini di Cosenza si sentiranno parte integrante di questa sfida globale lanciata dal WWF, attraverso lo spegnimento delle luci di Palazzo dei Bruzi per un’ora.

Riconoscimento a Sergio Chiatto

Commissione Cultura

COSENZA – La Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi assegna un riconoscimento a Sergio Chiatto, il primo laureato dell’Università della Calabria. A rendere ancora più istituzionale l’iniziativa, la presenza dell’Assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri e del vicesindaco del Comune di Cosenza Luciano Vigna. Sono intervenuti anche i consiglieri Mimmo Frammartino e Francesco Perri e poi, tra gli altri, il senatore Massimo Veltri che ha messo in luce il profilo essenzialmente umano di Sergio Chiatto, di cui è amico dal 1959, e Clemente Sicilia, presidente del Rotary Club di Cosenza, che ne ha esaltato la disponibilità verso il prossimo.

Sergio Chiatto è stato un indiscusso protagonista del calcio a Cosenza e in Provincia, dal 1966 al 1982. La sua passione calcistica ha avuto anche una parentesi da arbitro nei quadri federali. Un’esperienza quest’ultima non passata affatto sotto silenzio. E lo ha testimoniato la presenza ieri a Palazzo dei Bruzi, dell’ex calciatore Walter Perrotta, già attaccante del Cosenza che è stato delegato dalla sezione arbitri di Cosenza a consegnare a Chiatto il gagliardetto dell’AIA. Ma lo sport è solo una componente importante, anche se forse prevalente, nella vita di Sergio Chiatto. C’è poi quella di collaboratore di diversi quotidiani e periodici, a cominciare dal “Giornale di Calabria” di Piero Ardenti, così come l’iperattivismo nel mondo dell’associazionismo e dei club service, come dimostra la sua appartenenza dal 2001 al Rotary Club, nel quale ha ricoperto gli incarichi più importanti e di vertice.

Quando viene chiamato in causa, oltre ai ringraziamenti doverosi per la Commissione cultura, Sergio Chiatto ha risposto alle diverse domande che sono arrivate dal pubblico, confessando senza reticenze che è lo sport ad averlo appassionato maggiormente “perché è quel mondo che mi è rimasto più impresso e che mi ha dato la carica. Poi ho capito che non era più il mio tempo e mi sono dedicato ad altro.” E raccogliendo l’applauso del pubblico raggiunge la moglie Maria e le figlie Tatiana e Amanda, sedute in platea.

Commissione sanità su situazione di Villa Verde

COSENZA – La situazione della casa di cura “Villa Verde” sarà portata all’attenzione della Commissione consiliare sanità e servizi sociali di Palazzo dei Bruzi.
Ad annunciarlo, il Presidente dell’organismo consiliare Massimo Bozzo che ha convocato una seduta ad hoc della commissione per il prossimo 7 gennaio, subito dopo le festività di Natale e di fine anno.
“Le preoccupanti notizie di queste ultime ore che danno conto di una nuova ondata di licenziamenti che starebbe per abbattersi o che si è già abbattuta sul personale di “Villa Verde” – sottolinea Bozzo – rendono quanto mai urgente affrontare, all’interno della commissione sanità del Comune di Cosenza, la situazione della casa di cura che rischia di avere delle conseguenze drammatiche non solo sui dipendenti licenziati o in procinto di esserlo e delle loro famiglie, ma anche sui pazienti ospitati nella struttura che vedrebbero seriamente compromessi i livelli di assistenza.
Sarà compito della Commissione sanità – conclude il Presidente Massimo Bozzo – comprendere, inoltre, come stanno realmente le cose in ordine alla riconversione dei posti letto, questione rispetto alla quale non sono più tollerabili differimenti o ingiustificabili perdite di tempo”.

Presentata l’iniziativa “La città che vorrei, lavori a colori”

 COSENZA – Prefettura e Comune insieme per la Cosenza che i ragazzi immaginano.
Oltre mille disegni arrivati, sui temi del verde e della sostenibilità, con cromatismi accesi, visioni e spunti. La fantasia degli studenti che hanno partecipato all’iniziativa “La città che vorrei, lavori a colori” si è rivelata (forse inconsapevolmente, forse no) incentrata su quei principi basilari dei tempi che furono e delle buone pratiche urbane.
Partita già da qualche settimana per consentire ai ragazzi dei cinque istituti comprensivi di Cosenza di sviluppare le loro proposte su carta, l’idea, partorita negli uffici della Prefettura in piazza XI Settembre, è stata presentata ufficialmente questa mattina a palazzo dei Bruzi.
Il cantiere di piazza Bilotti da oggi non sarà un luogo morto in attesa di rinascere. Anzi, le opere dei ragazzi che sono state posizionate su banner a fare da cornice a ruspe e attrezzi, ricordano che c’è vita oltre le recinzioni, e che la trasformazione urbanistica è una fase di transizione che può anche non essere grigia ma, appunto, colorata.
Alla conferenza stampa è stato subito evidenziato come l’intuizione di affidare ai cittadini del futuro l’opportunità di far nascere una mostra in una zona momentaneamente non attrattiva, sia venuta allo sguardo di una donna, ovvero il capo gabinetto della Prefettura, Emanuela Greco.
In assoluta semplicità: “Io ho due bambini – ha spiegato la funzionaria – E come mamma ho voglia di esaudire le esigenze dei piccoli. Passando in macchina da piazza Bilotti mi chiedevo se potesse essere possibile rendere più gradevole questo luogo nel periodo in cui rimarrà un cantiere. Così, parlandone col Prefetto, abbiamo appunto pensato a disegni che attuassero una sorta di alterazione, da lavori in corso a lavori a colori, su come i nostri figli immaginano la città”.
Si tratta di un’idea innovativa che, al momento, non ha equivalenti altrove. Singolare quanto encomiabile che sia nata nella sede della Prefettura, a testimonianza di un radicamento sul territorio che insieme alla sicurezza tiene conto delle necessità delle persone e della qualità della vita.
Il Comune, è stato sottolineato, ha fatto da preziosa sponda affinché dalla teoria si arrivasse alla pratica.
“Sento di ringraziare tutti voi per avermi offerto l’opportunità di sviluppare concretamente questa validissima idea – ha affermato il capo ufficio stampa della Prefettura, Antonella Vecchio, un’altra donna che ci ha messo ‘del suo’ – Abbiamo condiviso un progetto bellissimo, trovando nell’Amministrazione municipale una squadra fortissima che ci ha molto aiutati a realizzarlo in poco tempo”.
Alle difficoltà incontrate sul campo e poi superate, ha fatto cenno il prefetto Gianfranco Tomao: “Per noi è stata un’esperienza interessante che ci ha permesso di uscire dalla routine delle solite carte – ha scherzato l’alta carica governativa – Mi piace ammettere che la creatività è donna e che ho delle preziose collaboratrici che mi hanno coinvolto in qualcosa di diverso. Ma le idee – ha aggiunto – si realizzano quando vengono raccolte, e noi abbiamo incontrato un Sindaco con la sensibilità giusta. Certo, non sono mancate le difficoltà, però ritengo di poter esprimere soddisfazione per il risultato finale”.
Ringraziamenti sentiti anche da parte di Mario Occhiuto, alla presenza, nel salone di rappresentanza, pure di alcuni allievi della Zumbini e di quasi tutti i dirigenti scolastici locali. Il primo cittadino, da architetto amante dell’arte e da convinto sostenitore di questi giovanissimi cittadini che rappresentano il domani di Cosenza, non poteva che supportare la manifestazione.
“Noi abbiamo fatto della cifra identitaria della creatività, della bellezza e dell’armonia – ha dichiarato Occhiuto – il nucleo del nostro percorso amministrativo. Lungo la strada dell’educazione civica sulle buone pratiche urbane, dalla guida sicura al riciclo, i bambini si rivelano sempre i nostri migliori alleati. Loro sono i principali attori perché sono sempre stati disponibili e attenti, sono i soggetti che hanno maggiormente recepito le nostre attività. Partecipano con passione, aderiscono alle iniziative e per questo gli dico grazie, come dico grazie alla Prefettura che ci fornisce gli stimoli di cui abbiamo bisogno”.
Il sindaco Occhiuto ne ha approfittato per ribadire che piazza Bilotti sarà presto arricchita di nuovi accessori accanto alle luminarie, in modo da ridurre gli inevitabili disagi che esistono per i commercianti durante il corso della cantierizzazione
L’assessore alla Scuola Geppino De Rose, presente insieme alla collega Rosaria Succurro delegata per la comunicazione, dal canto suo ha voluto ringraziare uno per uno i dirigenti scolastici dei cinque istituti comprensivi “perché non era un’impresa facile, ma grazie alla risposta straordinaria dei bambini e all’appoggio del personale docente e dirigenziale ce l’abbiamo fatta in tempi ristretti”.
A margine dell’incontro con i giornalisti, il sindaco Mario Occhiuto ha consegnato due targhe alle artefici dell’iniziativa, Emanuela Greco e Antonella Vecchio, riportanti questa incisione: “La creatività è la naturale estensione del nostro entusiasmo”. Ed ha inoltre fatto dono al prefetto Tomao di una preziosa icona raffigurante la Madonna del Pilerio, patrona della città.
Alla fine, tutti in piazza Bilotti a raggiungere gli alunni degli istituti comprensivi per ammirare i loro occhi sulla città attraverso i loro disegni.
In alto, verso il cielo, palloncini lasciati volare, simboli di libertà e di un luogo che si muove mentre sta cambiando volto.

PALAZZO DEI BRUZI : firma dell’ accordo quadro del progetto europeo “THE ISSUE”

COSENZA – Sarà firmato mercoledì 7 agosto alle ore 11,00 nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, l’accordo quadro per la partecipazione  del Comune di Cosenza al progetto “THE ISSUE” finanzato dell’ Unione Europea. Alla firma dell’ accordo parteciperà il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto assieme all’ Assessore all’ economia  dello sviluppo Nicola Mayerà. Questo progetto triennale ha avuto inizio nel 2011; esso si propone di realizzazione soluzioni intelligenti per sostenere le economie urbane. L’obiettivo finale delo progetto è la condivisione di esperienze e pratiche sviluppate all’ interno del consorzio. Importante in tutto questo è il ruolo dell’ Università della Calabria, partner associato del progetto.

L’attore cosentino Adolfo Adamo ospite della Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi

“I sogni sono sogni, non è importante che si realizzino, l’importante è averli”.

Del pensiero di Calderòn de la Barca ne ha fatto quasi una massima di vita. Eppure di sogni l’attore cosentino Adolfo Adamo ne ha avuti tanti, alcuni solo cullati, altri realizzati e vissuti ad occhi aperti. Ora che ha appena compiuto i cinquant’anni si ritrova a fare il bilancio della sua esistenza, quasi interamente coincisa con il calcare le tavole del palcoscenico, perché lui il teatro l’ha avuto sempre nel sangue.

Adolfo Adamo è tornato nella sua Cosenza da un pezzo, dopo estatiche peregrinazioni nei migliori teatri italiani, incontri importanti che ne hanno cambiato la vita, come quando si trovò per un provino al cospetto dell’inarrivabile Vittorio Gassman che stava mettendo insieme il cast di uno spettacolo, “Quattro risate in famiglia”, di cui curava la regia e interpretato dal figlio Alessandro e da Ugo Pagliai.

Al momento di sostenere il provino, Adolfo Adamo, vinto dalla timidezza, pensò di non sottoporvisi e spiegò la sua decisione al grande mattatore Gassman che aspettava l’incipit del pezzo che aveva preparato. Gli confidò che gli bastava stringergli la mano, piuttosto che tediarlo ancora dopo aver già ascoltato quasi 140 aspiranti.

Dopo qualche giorno si vide arrivare la telefonata di Paola, dell’Olimpo ’84, la società che si occupava dei provini. Pensò a uno scherzo. Invece, tutto vero. Gassman lo aveva scelto, fidandosi del suo istinto.

L’aneddoto, carico di significati, è stato raccontato da Adolfo Adamo, nel corso dell’audizione davanti alla Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi che ha ospitato l’attore cosentino nell’ambito della rassegna dedicata agli artisti della città, “Nemo Propheta in patria”.

“Una lezione di teatro” l’ha definita il Presidente della Commissione Claudio Nigro che ha molto apprezzato l’esposizione che della sua carriera ha fatto Adamo nel corso dell’audizione. E’ stato come ripassare al ralenti le immagini di una vita, punteggiata sì da successi, ma anche da qualche amarezza, per esempio quella di non aver potuto rappresentare a Cosenza, al contrario di quanto avvenuto per altre piazze calabresi, l’atto unico “Serendipity”, che è un po’ la summa autobiografica del suo percorso artistico.

La Commissione cultura vuole rimediare ed ha preso un impegno, quello di far sì che “Serendipity” possa essere rappresentato quanto prima anche a Cosenza. “Bisogna avere attenzione verso chi fa apprezzare nel resto del Paese l’immagine della nostra città – ha detto nel suo intervento Mimmo Frammartino . Adolfo Adamo – ha aggiunto Frammartino – inseguiva un sogno, quello di diventare attore di teatro e l’ha realizzato. Oggi rappresenta una risorsa per la città e la regione.”

Dopo i successi teatrali colti tra la fine degli anni ’80 e i ’90, accanto a registi come Mario Prosperi, Franco Molè e soprattutto con Giuliano Vasilicò, uno dei padri delle avanguardie teatrali degli anni ’70 e dal quale venne diretto in molti lavori, come “Congiungimenti” e “Il compimento dell’amore” di Robert Musil, Adolfo Adamo è stato corteggiato anche dal cinema, lavorando con registi del calibro di Pupi Avati, Pasquale Squitieri e Vittorio De Sisti. Venti anni dopo la sua “fuga” a Roma, il bisogno di ritornare.

La second life di Adolfo Adamo ha il nome di una parola composta, edutainment, educare intrattenendo. E così l’attore che calcava le scene di palcoscenici nazionali tra i più importanti si prende ora cura, nelle scuole, di formare gli spettatori del domani, perchè è giusto cominciare dai bambini se si vuole contare in futuro su un pubblico attento che apprezzi l’arte scenica e non si lasci traviare all’infinito dalle degenerazioni della tecnologia o dalle lusinghe della fiction televisiva, dove l’emissione della voce o il controllo delle vocali diventano un optional.

Del rigore dello stare in scena e del controllo della voce, come della cura del particolare Adolfo Adamo ha fatto quasi una ragione di vita, da quando frequentò a Roma lo studio Fersen, una sorta di “Actor’s studio” in riva al Tevere dove conobbe altri attori come Flavio Insinna ed Enrico Brignano. Poi vennero la laurea al Dams, una promessa fatta ai genitori, ma anche al padre putativo, il regista teatrale Giuliano Vasilicò , alla cui figura di uomo e di artista ha dedicato anche la sua tesi di laurea, e il dottorato di ricerca in “Psicologia della programmazione e intelligenza artificiale.”

Portatore sano di cultura, come ama definirsi, Adolfo Adamo è un avamposto della parola e lo ha dimostrato anche ieri in commissione cultura dove ha raccontato il suo percorso artistico commentando le immagini di alcuni video: un corto, che è il prologo di un suo testo teatrale, in cui veste i panni di un homeless che vaga per la metropoli e al quale si uniscono, in una sorta di rituale sciamanico, altri reietti della società, e “Un dialogo improbabile”, altro corto a sfondo didattico, scritto insieme al prof.Jacques Guenot e presentato alla 65° mostra internazionale del Cinema di Venezia e nel quale Adamo presta la sua voce a personaggi della storia come Pitagora e Confucio.

Attore teatrale nel senso più autentico – le luci della ribalta sono quelle che più dei riflettori televisivi o cinematografici gli illuminano il cuore e gli accendono la passione – oggi Adolfo Adamo si ritiene molto fortunato per le intense esperienze vissute sulla scena ed ama definirsi “portatore sano di cultura”.

Con le sue duemila repliche all’attivo può ritenersi più che soddisfatto.

Gli manca solo la ciliegina sulla torta. Quel “Serendipity” a Cosenza che gli potrà far apparire il ritorno a casa ancora più dolce.