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Omicidio a Paterno Calabro. Uccide lo zio dopo una lite e si costituisce

PATERNO CALABRO (CS) – Prima la lite, poi l’omicidio. E’ accaduto nel tardo pomeriggio in contrada Pugliano nel comune di Paterno Calabro piccolo centro del cosentino. Un uomo di 54 anni, Angelo Presta, è stato ucciso dal nipote, Salvatore Presta 35 anni, che successivamente si è costituito ai carabinieri della stazione di Dipignano.  Il cadavere è stato trovato in una area agricola lontana dal centro abitato a ridosso di un’Audi A4 presumibilmente di proprietà di uno dei due uomini. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Dipignano e della Compagnia di Cosenza che, anche in base alla testimonianza dell’uomo che si è costituito, stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti. Secondo una prima sommaria ricostruzione la vittima avrebbe minacciato con un’ascia il nipote, al termine di una lite scoppiata a quanto pare per futili motivi, che successivamente lo avrebbe freddato con una pistola detenuta in maniera legale e utilizzata dallo stesso per il tiro a bersaglio in un poligono della città.

In Calabria prima conferenza regionale sulla violenza contro le donne, CAV Paterno, «Molte contraddizioni»

PATERNO CALABRO (CS) Il giorno 14 Ottobre il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ha inaugurato a Paterno Calabro, un piccolo paese nel Savuto, Il centro Antiviolenza a Paterno Calabro. All’inaugurazione erano presenti anche l’associazione nazionale dei Centri antiviolenza D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza), rappresentata dalla vicepresidente e già socia del Centro Lanzino dott.ssa Antonella Veltri, e il Centro antiviolenza “Roberta Lanzino”.»

Il CAV di Paterno Calabro nasce dal riconoscimento istituzionale di buone pratiche e metodologie adottate dal Centro Lanzino, centro fondatore della rete D.i.Re e fra i primi a nascere in tutta Italia, e condivise da tutti i centri D.i.Re e ci dispiace che il dott. Nasone, nelle sue dichiarazioni al TG Regionale, non fosse a conoscenza della nostra realtà che arricchisce le sue informazioni. E’ vero che i centri antiviolenza hanno bisogno di maggiori risorse e che i posti di emergenza per le donne non bastano, ma non possono nascere indistintamente e sull’onda di una paventata “emergenza femminicidio” che emergenza non è e non è mai stata.

«E infatti il nostro Centro nasce da un lungo lavoro di rete e di formazione da parte dei centri con maggiore esperienza sul territorio regionale e nazionale, che resterà sempre in corso, per raggiungere lo standard necessario ad un’offerta di prevenzione e contrasto del fenomeno di alta qualità e coerente con i bisogni delle donne, proprio perché “il femminicidio non si combatte con una pacca sulle spalle»

L’Italia firma nel 2013 la Convenzione di Istanbul che viene recepita dalla l.119/2013 e dai dettami della Conferenza Stato-Regioni che stabiliscono i requisiti minimi dei centri antiviolenza (metodologia di accoglienza, presenza di solo personale femminile, divieto di utilizzo di mediazione familiare, ecc.). La Calabria precede la legge nazionale con la l. reg. 20/2007 scritta dalla Regione insieme ai Centri antiviolenza. E’ stata discussa e proposta recentemente al Tavolo Regionale dal CADIC (Coordinamento Regionale dei centri antiviolenza) una nuova legge regionale aggiornata ai più recenti criteri e interventi e ai bisogni dei centri.

«Siamo inoltre felici di apprendere che si terrà in Calabria la prima conferenza regionale sul tema della violenza contro le donne ma restiamo stupite dell’assenza delle realtà che storicamente si sono occupate del fenomeno».

«Manca la rete D.i.Re, nonostante in Calabria ci siano ben due centri associati  (in cui sono peraltro attive la vicepresidente D.i.Re e una delle componenti del gruppo nazionale Raccolta Dati sulla violenza contro le donne); manca il CADIC (coordinamento regionale dei centri antiviolenza che raccoglie la maggioranza dei Centri riconosciuti dal Ministero) e siede presso il Tavolo Regionale in rappresentanza delle realtà; manca, infine, l’Assessore Regionale per le Politiche Sociali che presiede i lavori del Tavolo Regionale istituito dall’Assessorato con apposito decreto.

Assenze troppo pesanti per gli obiettivi di un incontro che dovrebbe formare e informare sul fenomeno della violenza contro le donne che ci sentiamo di dover far notare in sostegno alla rete esistente nella Regione Calabria da decenni tra istituzioni e centri antiviolenza, che può sí essere sempre migliorata, ma non può essere ignorata da chi si accinge a occuparsi dell’argomento e che merita il dovuto riconoscimento ad anni di lavoro e impegno politico e sociale.Apprendiamo inoltre che solo ieri in tarda serata, e in seguito a numerose pressioni per il riconoscimento delle realtà esistenti da parte delle istituzioni e del privato sociale, il programma viene modificato accogliendo parzialmente queste istanze»

«Purtroppo non ci sembra comunque sufficiente, sia perché non riconosce tutte le realtà attive di cui sopra sia perché arriva solo in seguito a incessanti richieste e, invece, un organismo come l’osservatorio, in base alle sue funzioni, avrebbe dovuto essere ben conscio delle realtà preesistenti senza le quali le sue funzioni sono certamente minorate».

Inaugurato il centro antiviolenza di Paterno Calabro, presente il presidente Oliverio

PATERNO CALABRO (CS) – Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha inaugurato a Paterno Calabro il primo Centro Antiviolenza del Savuto e delle Serre Cosentine. Uno spazio collocato nel cuore del centro storico paternese presso l’ex chiesa dell’Immacolata, una struttura destinata a supportare tutte le attività di prevenzione e affiancamento, circondata da area verde e spazi per bambini. «Uno spazio- ha detto il sindaco di Paterno, Lucia Papaianni, introducendo i lavori della bella e partecipata manifestazione- delle donne e per le donne, la cui finalità è quella di assicurare alle vittime di violenza ed ai loro figli l’avvio di percorsi personalizzati volti a costruire l’autonomia personale ed economica e a favorire l’inserimento sociale; finalità è anche quella di migliorare l’integrazione delle istituzioni e degli operatori che incontrano le donne e che costruiscono con loro il progetto di fuoriuscita dalla violenza, sempre nel rispetto della volontà della donna, posta al centro di tutto l’intervento».
Lo sportello è nato all’interno del Progetto “Insieme contro la violenza” finanziato dalla Regione Calabria.
Alla cerimonia di inaugurazione a cui l’assessore regionale Maria Francesca Corigliano, assente per impegni fuori regione, ha fatto pervenire una lettera di saluto e di riflessione, hanno preso parte anche Maria Campolo – coordinatrice del Cav e già legale del Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, la vice presidente dell’associazione nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) Antonella Veltri e le due rappresentanti legali del Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, Roberta Attanasio e Chiara Gravina. «La crescita di una comunità -ha detto il Presidente Oliverio, nel corso del suo breve intervento di saluto- non consiste solo nella realizzazione di opere pubbliche o nell’organizzazione del territorio, ma dipende soprattutto dall’avere uno sguardo ed un’attenzione costante ai bisogni, alle domande, agli aspetti sociali della vita dei nostri concittadini. Quella che voi avete posto al centro di questa iniziativa è una questione sociale fondamentale per la crescita delle nostre comunità. La violenza che le donne spesso sono state e sono costrette a subire è espressione, in primo luogo, di una organizzazione sociale e di una stratificazione culturale che affonda le proprie ragioni in percorsi e atteggiamenti antichi e sbagliati. Per troppo tempo la donna, soprattutto in Calabria e nel Mezzogiorno, è stata considerata succube, un oggetto, subalterna. Tutto ciò ha alimentato una cultura, spesso silente, omertosa, che ha creato e crea ancora un clima di indifferenza rispetto alla violenza che spesso abita e si nasconde tra le mura domestiche. Questa cultura, questo modo di pensare e agire deve essere assolutamente totalmente ribaltato e cancellato. Una società -ha aggiunto Oliverio- realizza livelli di civiltà nella misura in cui il rapporto tra gli esseri umani, al di là del sesso e del genere di appartenenza, è fondato sulla dignità, sul rispetto e sulla tolleranza reciproca. Ecco perché questa iniziativa è lodevole e meritoria. Dare vita, in un piccolo comune come il vostro, ad un centro che si offre come punto di riferimento di un vasto territorio è un fatto di estrema importanza, un investimento che va ben aldilà di tante opere fatte o programmate. Io sono fortemente convinto che anche e soprattutto attraverso questi atti cresce e si afferma una cultura nuova, soprattutto se luoghi come questi riescono ad assicurare rispetto e discrezione. Sono certo -ha concluso Oliverio- che presto si vedranno i frutti e questo centro sarà per molte persone che oggi hanno paura e soffrono in silenzio un punto di riferimento, un luogo di liberazione dalle paure, dai timori e, quindi, dalla sofferenza. Le istituzioni non possono sostituirsi a queste iniziative, ma devono fare in modo di metterle nelle condizioni di esprimersi e di avere gli strumenti necessari per operare al meglio, di parlare con le scuole, di accrescere una cultura del rispetto e della vita. Noi ci siamo e continueremo ad esserci».

A Paterno Calabro un nuovo Centro Antiviolenza, il primo nel Savuto

PATERNO CALABRO (CS) – Sarà inaugurato domenica 14 ottobre alle ore 17.00 il nuovo Centro Antiviolenza fortemente voluto dal Comune di Paterno Calabro, il primo ad essere attivato all’interno del territorio del Savuto e delle Serre Cosentine in provincia di Cosenza.

Uno sportello per la consulenza e il supporto contro violenza sulle donne, collocato nel cuore del centro storico del Comune di Paterno Calabro (Cs), presso l’ Ex Chiesa dell’Immacolata, una struttura funzionale a supportare tutte le attività di prevenzione e affiancamento, circondata da area verde e spazi per i bambini.

Uno spazio delle donne e per le donne, un luogo in cui crescere e confrontarsi e che vuole porsi come obiettivo – con valenza intercomunale, provinciale e interistituzionale – quello di mettere in relazione i diversi soggetti, enti pubblici, enti privati e del privato sociale, attivi sul territorio sul tema “violenza di genere in ambito familiare” (nello specifico violenza sulle donne) per sensibilizzare sul tema tutto il territorio della Provincia di Cosenza e del Savuto in particolare.

Finalità del CAV Paterno Calabro è quella di assicurare alle vittime di violenza ed ai loro figli l’avvio di percorsi personalizzati volti a costruire l’autonomia personale e economica e a favorire l’inserimento sociale; finalità è anche quella di migliorare l’integrazione delle istituzioni e degli operatori che incontrano le donne e che costruiscono con loro il progetto di fuoriuscita dalla violenza, sempre nel rispetto della volontà della donna, posta al centro di tutto l’intervento.

«La presenza sul nostro territorio è il segno di una attenzione ad un bisogno che non sempre riesce ad esprimersi per cultura, per paura, per sottovalutazione – dichiara Lucia Papaianni, sindaca di Paterno Calabro – Invece la problematica della violenza di genere sta assumendo connotazioni così grandi che spaventano e stanno modificando le relazioni e anche lo stare in famiglia. Stiamo offrendo un servizio che è una presenza silenziosa, discreta, ma allo stesso tempo preparata ed efficiente»

Lo sportello nasce all’interno del progetto “INSIEME CONTRO LA VIOLENZA” finanziato dalla Regione Calabria con D.D.S. 13640/2017 – Avviso Pubblico “Promozione e potenziamento dei Centri antiviolenza e delle Case accoglienza/rifugio per donne vittime di violenza e loro figli e per il rafforzamento della rete dei servizi territoriali – L.R.20/2007”

Ad inaugurare il nuovo centro antiviolenza, oltre alla sindaca, anche l’Avv.ta Maria Campolo – coordinatrice del Cav e già avvocata del Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, l’ Assessore regionale Maria Francesca Corigliano nonché l’On. Gerardo Mario Oliverio Presidente delle Regione Calabria.

«Siamo anche liete di annunciare” dichiara Maria Campolo, coordinatrice del nascente Cav “che a patrocinare la nascita di questo nuovo centro antiviolenza ci saranno a portare il loro saluto la vice presidente dell’associazione nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re (Donne in rete contro la violenza) Dott.ssa Antonella Veltri e le due rappresentanti legali del Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino” avv.ta Roberta Attanasio e avv.ta Chiara Gravina. Queste presenze nel segno di quella che potrà essere una stabile cooperazione per i nostri obiettivi comuni e nel riconoscimento dell’ineguagliabile esperienza e competenza  dei centri aderenti a D.i.Re e del Centro antiviolenza “Roberta Lanzino in particolare».

Il Cammino di San Francesco passa anche da Cerisano, oggi la presentazione

CERISANO (Cs)  – Tra le tappe del prossimo Cammino di San Francesco di Paola, “La Via dell’Eremita”, che si terrà dal 29 aprile al 1 maggio, anche il borgo di Cerisano accoglierà i fedeli che prenderanno parte al percorso religioso sulle orme del Santo. Un’esperienza unica in Calabria, che vedrà protagonisti i luoghi più suggestivi della nostra terra  fino a giungere al Santuario di Paola. Oggi pomeriggio alle 17.00 nella Chiesa del Carmine di Cerisano il sindaco Lucio Di Gioia presenterà il Cammino del Santo. Dopo i saluti del primo cittadino interverranno Don Alfonso Vulcano, parroco di Cerisano,  Caterina Zecca ed Enrica Fioravante, rispettivamente prioresse delle Confraternite della Madonna del Rosario e della Madonna del Carmine. All’incontro parteciperanno, tra gli altri, Vincenzo Astorino e Alessandro Mantuano, ideatori del Cammino di San Francesco, Antonio Argentino, sindaco di San Fili, Francesco Iannucci sindaco di Carolei, Antonio Palermo, primo cittadino di Mendicino e Lucia Papaianni, sindaco di Paterno Calabro, il paese dal quale il Cammino prenderà inizio.

La “Via dell’Eremita” il secondo Cammino di San Francesco di Paola

PAOLA (CS) – Sulle tracce di San Francesco di Paola ripercorrendo alcuni dei luoghi a lui tanto cari. Si parte il prossimo 29 aprile e fino al 1 maggio. «Al ritorno da un viaggio ad Assisi, Francesco maturò la ferma intenzione di diventare eremita e di avere come unica dimora una grotta. Il suo progetto di vita era quello di compiere un cammino d’ascesi spirituale, fatto di preghiera, digiuno e penitenza. Con il trascorrere del tempo, l’area dove ora sorge il Santuario di Paola cominciò a diventare meta di numerosi pellegrini, desiderosi di ottenere, per sua intercessione, la guarigione fisica e spirituale. Il rigore ascetico di Francesco attirò anche alcuni giovani che volevano vivere come lui e così cominciò a prendere vita l’Ordine dei Minimi». Questo quanto si legge sulla storia del Santo, sul sito http://www.ilcamminodisanfrancesco.it/il_secondo_cammino.html

La prima tappa, dal Santuario di Paterno Calabro a Cerisano

La prima tappa del Cammino di San Francesco avrà come punto di Partenza Paterno Calabro, per poi proseguire Paterno Calabro verso Dipignano, Carolei, Mendicino e Cerisano. Il percorso inizia dal Santuario di San Francesco da Paola a Paterno Calabro, uno dei pochi eretti da San Francesco in persona (1472), unico caso insieme a quello di Paola prima del riconoscimento dell’Ordine dei Minimi. Il percorso è caratterizzato da strade bianche e dai pittoreschi borghi delle Serre Punti di interesse saranno il Santuario di Paterno Calabro, prima fondazione dopo quello di Paola, il Centro abitato di Carolei, il Canyon dell’Alimena, il Centro storico di Mendicino e il Centro storico di Cerisano.

La seconda tappa, da Cerisano a San Fili

Dalle strette vie del borgo di Cerisano si sale subito per una stradina montana che regala splendidi scorci panoramici sulle montagne della Catena Costiera, Cosenza e la Valle del Crati. Si arriva nella zona del piccolo Altopiano di Acquabianca e di Masseria Silo, con estese praterie segnate da rocce calcaree, sparuti poderi e coltivi.
La successiva lunga discesa attraversa boschi di faggio, abeti e castagni e conduce al ponte delle Fiumicelle, costruito in epoca romana sul torrente Emoli.
Si arriva nel borgo di San Fili  dove una statua di San Francesco accoglie i pellegrini a braccia aperte. Punti di interesse della seconda tappa saranno il Punto panoramico da Monte Castellaccio, le Radure di Acquabianca e Masseria Silo, il Ponte delle Fiumicelle, il Castagno secolare “u curciu ‘i Catalano” e a San Fili: Statua di San Francesco e chiesa dedicata al Santo.

La terza tappa, da San Fili al Santuario di San Francesco di Paola

Da San Fili si risale ripidamente sino alle estese faggete di Bosco Luta. Qui si oltrepassa la Catena Costiera e si inizia a scendere sul suo versante occidentale. Incantevoli vedute aperte sulla costa tirrenica accompagnano fino al Santuario di Paola (170 m), termine della tappa e del percorso.

(Fonte: http://www.ilcamminodisanfrancesco.it)

 

 

 

Riapre la strada provinciale Paterno Calabro -Dipignano, Oliverio all’inaugurazione

PATERNO CALABRO (CS) «Sono contento perché oggi, con la riapertura della strada che collega Paterno con Dipignano si compie un atto a sanare una ferita che nel corso di questi anni, e non sono stati pochi, ha rappresentato  una lacerazione che ha separato fisicamente due comunità che storicamente, attraverso questa strada, sono state una nel corso della loro storia».  E’ quanto ha affermato il Presidente della Regione Mario Oliverio   in occasione della inaugurazione, avvenuta stamane a Paterno Calabro, della strada di collegamento Paterno Calabro- Dipignano, sulla  SP 79. Un tratto, questo,  interessato nel corso di lungo tempo da consistenti eventi franosi, che conta oggi l’ultimazione dei lavori grazie al determinante  intervento della Regione, realizzato in poco più di un anno, con un investimento di 3 milioni di euro. Per la prossima settimana, dopo la fase di collaudo, l’apertura al pubblico transito.  L’evento inaugurale, vissuto con gioia ma anche emozione,  ha contato anche un Consiglio comunale aperto che ha riunito il Sindaco di Paterno Lucia Papaianni e gli amministratori della cittadina, ed al quale hanno  partecipato il  Presidente Oliverio, il Sindaco di Dipignano Guglielmo Guzzo, il Presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci.  Nella speciale seduta del consesso, il Sindaco  Papaianni, ripercorrendo la tormentata storia che ha interessato la strada, ha voluto esprimere un ringraziamento particolarmente sentito al Presidente della Regione per l’impegno decisivo in relazione ad una infrastruttura importante per  la mobilità e relazioni fra le comunità interessate.«Sin dal 2009, anno della prima frana,  ho avuto modo di seguire questa vicenda, come successivamente, con il secondo evento franoso. Quei due anni- ha riportato Oliverio-  il 2009 e il 2010, sono stati segnati da due alluvioni in sequenza, una dopo l’altra, che hanno riaperto ferite sul territorio della nostra provincia e della nostra regione. Ricordo le difficoltà, le emergenze. Nel 2015, eletto  presidente della Regione, il finanziamento era fermo, bloccato, non si andava avanti per via di rilievi di ordine tecnico. Si aprì una discussione, con incontri, riunioni, ma anche una caparbietà e tenacia che ha permesso di andare avanti perché era giusto che si ripristinasse quel collegamento,  che si sanasse quella ferita che era stata determinata dall’alluvione e non solo,  anche e soprattutto dalla mano dell’uomo, dall’incuria sul territorio». «Oggi è una bella giornata- ha dichiarato ancora Oliverio- perché si apre una strada di comunicazione tra due comunità e tra queste ed il resto delle arterie di grande comunicazione, come l’autostrada. Credo che di ciò occorra dare merito innanzitutto alle due comunità locali, agli amministratori e ai sindaci di Paterno e Dipignano, alla tenacia ed alla passione che hanno impiegato in questi anni. E’ giornata della quale essere fieri, orgogliosi, che  ricompone il collegamento tra Dipignano e Paterno e che deve essere utilizzata per rilanciare l’unità di queste due comunità, importanti nel territorio della nostra regione. Due comunità che hanno una storia, una tradizione  espressioni di cultura, di  identità, di radicitestimoniateanche dal Patrono della Calabria, San Francesco di Paola che ha qui a Paterno, nel suo Santuario un  segno importante del suo passaggio e che esorta, nella sua memoria, ad onorare i valori della nostra terra,  incitando a lavorare per unire, per far prevalere il dialogo, lontano dai localismi che sono nemici della crescita e dello sviluppo, quindi del futuro».

Nove Comuni delle Serre cosentine insieme per la CuC

MENDICINO (CS) – Domani, sabato 16 gennaio alle ore 11 presso il Comune di Mendicino, i sindaci dei nove comuni delle Serre cosentine si riuniranno per firmare la convezione per l’istituzione della Centrale unica di Committenza, la cosiddetta CuC. I primi cittadini dei comuni di Mendicino, Castrolibero, Cerisano, Marano Marchesato e Principato, Carolei, Domanico, Dipignano e Paterno Calabro hanno infatti deciso di unirsi per le procedure tecniche di acquisizione di lavori, servizi e forniture. Una scelta politica, non obbligata, che vuole consolidare i rapporti tra i comuni e i territori, insieme, per pianificare, progettare e soprattutto amministrare le comunità alla luce dei nuovi strumenti legislativi.

Nel corso della conferenza stampa saranno illustrati i dettagli e le specifiche competenze della CuC.

Ferisce il figlio e la moglie: arrestato uomo a Paterno

PATERNO CALABRO (CS) – Un uomo di 82 anni ha ferito a coltellate la moglie, malata di Alzheimer ed il figlio. Quest’ultimo era intervenuto in aiuto della madre: per lui delle lesioni. C.G.L. è stato arrestato a Paterno Calabro dai carabinieri con l’accusa di lesioni personali.Carabinieri

Il ferimento è avvenuto a causa di una lite scoppiata per la perdita di controllo dell’uomo, prostrato dalla malattia della moglie, il quale si è anche autoinflitto delle lesioni. I tre sono stati portati nell’ospedale di Cosenza: padre e figlio se la caveranno con una prognosi di 30 giorni,  15 per la donna.

L’ associazione “Progetto Paterno” inaugura il museo all’aperto con Tanabata

PATERNO CALABRO (CS)  L’ 11 ottobre alle ore 16.00 l’Associazione “Progetto Paterno” inaugura il museo all’ aperto con la presentazione dell’opera Tanabata  “Il canto delle stelle” dell’artista Antonio Pugliese. I membri dell’associazione supportati dal critico Gianfranco Labrosciano, propongono un museo unico nel suo genere attraverso l’arte dal lametino Antonio Pugliese. L’ artista infatti, presente nel campo artistico da più di trent’anni, ha realizzato un’opera di grande suggestione e di notevole impatto. Una sorta di ciotola-mondo che dialoga con le stelle e gli spazi del cielo funzionando come un potente vettore sensoriale che riceve messaggi dagli spazi celesti e altrettanti ne invia in uno scambio tra il finito e l’infinito, l’umano e il meraviglioso. Tanabata è la prima opera di un progetto culturale di largo respiro e segnerà l’inizio di un percorso lungimirante in linea con le istanze della contemporaneità storica. All’inaugurazione parteciperanno, oltre al curatore, l’artista e i membri dell’associazione, il sindaco di Paterno Calabro, Lucia Papaianni, il Prof. Massimo Bignardi, docente di storia dell’arte contemporanea all’Università di Siena, il Prof. Coriolano Martirano, Segretario perpetuo dell’Accademia Cosentina, il Prof. Leopoldo Conforti, Accademico e umanista, Antonio Presti presidente della Fondazione Fiumara d’Arte e l’Architetto Vincenzo Maria Mattanò.