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Sbarco di migranti nel porto di Corigliano. Anche sette donne in gravidanza

CORIGLIANO – Sono 309 i migranti sbarcati nel porto di Corigliano Calabro dalla nave Vos Hestia. Si tratta soprattutto di uomini adulti, ma tra di loro ci sono anche sette donne in stato di gravidanza e una ventina di minorenni. Le loro condizioni di salute sono apparentemente buone. Provengono soprattutto da Paesi subsahariani e dalla Palestina. Le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato e le squadre predisposte dal Comune sono all’opera da questa mattina per prestare una prima assistenza, sotto il coordinamento della Prefettura di Cosenza. I minori non accompagnati saranno ospitati a Corigliano, mentre gli altri, secondo il piano nazionale, saranno trasferiti in altre regioni. «E’ il dodicesimo sbarco in questo porto – ha detto Gianfranco Tomao, prefetto di Cosenza, presente sul posto – e sembra che nessuno dei migranti presenti malattie particolari».

Porto Gioia Tauro, rimosso blocco A2. Del Rio convoca lavoratori mercoledì a Roma

GIOIA TAURO (RC) – E’ stato rimosso il blocco dell’autostrada A2 Salerno-Reggio Calabria attuato stamane da circa 500 lavoratori del porto di Gioia Tauro all’altezza dello svincolo per la città calabrese. A determinare la sospensione della protesta è stata la notizia, comunicata dalla Prefettura di Reggio Calabria, della convocazione di un incontro per mercoledì 19, alle 13, al ministero delle Infrastrutture, a Roma, con il ministro Graziano Delrio. Restano comunque lo stato d’agitazione e lo sciopero di 10 giorni nel porto, che sarà, però, attuato con modalità tali da evitare il blocco totale delle attività nel terminal container. «Abbiamo ottenuto il tavolo a Roma – ha detto Nino Costantino, segretario della Filt-Cgil Calabria – che era il nostro obiettivo grazie all’intervento del prefetto Michele di Bari, nel silenzio totale delle altre istituzioni. La mobilitazione resta anche se abbiamo deciso di continuare lo sciopero in maniera intelligente, per turni, al fine di consentire una ripresa dell’attività dello scalo». I punti in discussione rimangono gli investimenti per il getaway ferroviario e per la banchina di carenaggio che dovrebbero permettere il reimpiego degli esuberi di Mct, la società che controlla la movimentazione dei containers, e l’istituzione della Zes, la zona economica speciale nell’area portuale.

Porto di Gioia Tauro, decisi dieci giorni di sciopero

GIOIA TAURO (RC) – Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sul hano indetto dieci giorni di sciopero come risposta unitaria all’avvio da parte di Med Center delle procedure di mobilità finalizzate al licenziamento di 400 portuali.
Le organizzazioni sindacali hanno scritto all’azienda, al Ministro Delrio e al prefetto di Reggio, Di Bari. «Abbiamo più volte ribadito – è scritto nella lettera – la distanza rispetto gli esuberi che Mct ostinatamente ha voluto sostenere. Numeri che in maniera oggettiva sono stati contestati da tutte le sigle sindacali, in tutte le sedi con una proposta analitica presentata ufficialmente, nonostante la volontà aziendale di procedere con limitate riunioni atte a prendere tempo e senza mai entrare nel merito della discussione con puntualità. Rimaniamo turbati dalle incongruenze del documento di Mct».
Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sul hanno inoltre chiesto al Governo di non ritardare l’avvio del gateway, del bacino di carenaggio e della Zes.

Interventi infrastrutturali nei porti, anche Papasso partecipa al bando

CASSANO ALLO IONIO (CS) –  Il Sindaco di Cassano All’Ionio, Giovanni Papasso, si è recato a Catanzaro, presso il Palazzo della Regione Calabria, dove ha protocollato la pratica per permettere al Comune delle Terme di partecipare al bando per interventi infrastrutturali nei porti di rilievo regionale ed interregionale. La richiesta riguarda, nello specifico, “Lavori di modifica all’imboccatura del canale degli Stombi” – Laghi di Sibari- per un importo pari a Euro 5.000.000,00. Il progetto,redatto dai tecnici della Provincia, e approvato con delibera di giunta Comunale n° 78 del 23.3.2017, prevede una modifica sostanziale dell’imboccatura dello Stombi, soggetta a continui fenomeni di insabbiamento, con la realizzazione di moli convergenti, al fine di garantire la navigabilità del canale e la riduzione degli interventi di manutenzione. Al fine della partecipazione al bando sono stati sottoscritti un protocollo d’intesa tra la Provincia e il Comuneper l’utilizzo del progetto e due protocolli d’intesa, rispettivamente, tra l’Ente e la “Casa Bianca Group Srl” e la “Nautica Motor Sport” di Teodoro Gallina per la pubblica fruizione di oltre 300 posti barca, ed eventuali altri da costruire, nell’ambito della dotazione della darsena dei Laghi di Sibari. «Un intervento – ha spiegato il Sindaco Papasso- atteso da anni, per porre a soluzione, ci si augura definitivamente, la delicata problematica dell’insabbiamento del canale Stombi, che oltre a servire l’agricoltura della zona, costituisce, sin dai primi anni ottanta, l’arteria di collegamento via mare, da e per il Centro nautico dei Laghi di Sibari, un’eccellenza calabrese, riferimento nazionale e internazionale, soprattutto per la nautica da diporto». «L’elaborato oggetto della richiesta di accesso al bando che ho protocollato in Regione-  afferma ancora Papasso- rappresenta con tutta probabilità, la soluzione tecnica per il problema dell’insabbiamento del canale degli Stombi, fenomeno che provoca stati di pericolo ed effetti di riduzione della sicurezza sia per la navigazione delle imbarcazioni da e per i Laghi, sia per le aree adiacenti, museo e parco archeologico compresi, soggette ad allagamenti per l’eventuale esondazione del corso d’acqua. La realizzazione del progetto in questione, ha aggiunto, porterebbe ad un notevole risparmio considerato l’alto numero di interventi che sono stati posti in essere negli ultimi anni».

Anche Azione Identitaria vicina ai lavoratori del porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO (RC)  «Crescono le tensioni dei lavoratori portuali di Gioia Tauro che continuano ad assistere ad intermittenti bagliori di speranza subito rabbuiati dall’amara realtà. Una realtà che non esclude, in una delle regioni più belle e più povere d’Italia, nemmeno il settore che dovrebbe godere di maggior respiro, quello portuale che sta, da anni oramai, vivendo la stessa crisi che ha contagiato altri settori essenziali». E’ quanto afferma Francesco Vescio, Vice Coordinatore di Azione Identitaria Calabria. «Da anni il porto di Gioia Tauro gode della zona franca e per anni questo privilegio ha favorito la società privata che finora ne ha gestito le attività (la MCT, società di transhipment) ma che da tempo ha dichiarato la sua sofferenza imputandone le cause ai lavoratori in esubero. E’ ben chiaro il fallimento del progetto economico e gestionale privato e ne è stata data conferma lo scorso febbraio quando, con approvazione per decreto legge, si è stabilita la nascita di un’agenzia ministeriale “interimale” che non riuscirà a soddisfare la richiesta occupazionale dei lavoratori portuali (oltre 900) che, a loro volta, godranno solo per altri pochi mesi degli ammortizzatori sociali,tuttora attivi, e per i quali si prospetta di andare ad allungare la lista dei tanti, troppi disoccupati che la nostra regione conta.Con una sorta di presuntuosa arroganza la società ha rigettato qualsiasi tipo di proposta presentata dagli stessi lavoratori o dai loro rappresentanti, monopolizzando infruttuosamente un settore appetibile da società concorrenti o che, meglio ancora, potrebbe vedere il suo rilancio economico se, corredato da un serio piano di sviluppo industriale, fosse gestito direttamente dallo Stato che dovrebbe prendere coscienza dei continui flop  che la smania della privatizzazione selvaggia produce. E’ recentissima la notizia dell’approvazione da parte della UE del piano trasporti regionali che, a parole, sembra voler puntare su una riqualificazione ed un rilancio del porto gioiese ma pensiamo anche ai tempi biblici dei burocrati nostrani e, per i lavoratori prossimi a diventare inoccupati, sono attese che diventano lussi che non possono permettersi, pertanto chiediamo che il ministero cominci a preoccuparsi più delle esigenze del troppo spesso vessato popolo calabrese che di accontentare gli obiettivi mondialisti, tesi a privatizzare, sotto sigle sempre più ristrette, ciò che invece appartiene alla nostra terra. Un governo, quindi,  impegnato in prima persona per garantire la piena funzionalità del porto e la stabilità lavorativa dei portuali».

 

“Nazionalizzare il porto di Gioia Tauro” una nuova proposta di sviluppo

GIOIA TAURO (RC) – «Il Porto di Gioia Tauro è ostaggio di una lunga agonia che sembra non finire mai. Nonostante le endemiche promesse di una classe politica trasversalmente subalterna rispetto ai desiderata del monopolista tedesco che controlla il Porto, la situazione si aggrava di giorno in giorno». Questo quanto si legge in una nota stampa diffusa Giuseppe Graziano e Francesco Toscano, esponenti de Il Coraggio di Cambiare l’Italia- Italia Unita. «Siamo vicini ai lavoratori ora  in stato di agitazione, comprensibilmente spiazzati dall’atteggiamento di totale chiusura tenuto dai responsabili di Mct con riferimento al numero degli annunciati “esuberi”. Una zona già economicamente depressa come la Piana di Gioia Tauro non può permettersi un ulteriore calo occupazionale- peraltro di enormi dimensioni- quale conseguenza delle politiche aziendali volte al “contenimento dei costi” deliberate in “splendida solitudine” dalla società guidata dalla signora Cecilia Eckelmann Battistello. Noi crediamo che sia arrivato il momento di affrontare la questione in termini strutturali e alla radice, smettendola di proporre palliativi o di riverniciare proposte minimaliste già fallite. La gestione di una infrastruttura di interesse strategico come il Porto di Gioia Tauro non può essere lasciata in balia del capriccio del “dio-mercato”. Chiediamo perciò con forza la rapida nazionalizzazione del Porto di Gioia Tauro, la cui guida va al più presto ricondotta sotto la diretta competenza di uno Stato che deve tornare ad intervenire direttamente nei processi economici. L’era del liberismo sfrenato, che genera disoccupazione e disuguaglianze, è finita. Il nostro auspicio è che la politica, insieme alle forze sociali, faccia finalmente fronte comune contro lo “strapotere del denaro”, ponendosi alla guida e non più a rimorchio dei processi di sviluppo che interessano la Calabria e l’Italia intera».

Crotone, lavori abusivi nel porto. Due deferiti

CROTONE – Gli uomini della Guardia di Finanza, nell’ambito di servizi di controllo del territorio, hanno effettuato l’accesso ad un cantiere sito nell’area del Nuovo Porto a Crotone, sulla banchina di Riva del molo sottoflutti, ove alcuni operai erano intenti alla realizzazione di una recinzione mediante posizionamento di barriere in cemento. Le Fiamme Gialle, in particolare, sono state attirate nel luogo dalla presenza di un escavatore, in area dichiarata a rischio ambientale, e hanno provveduto a verificare la conformità delle opere edili in esecuzioni e la loro conformità ad autorizzazioni degli Enti preposti. Da tali controlli, i militari hanno potuto appurare che le opere erano realizzate in contrasto con le prescrizioni riportate nella concessione demaniale, rilasciata alla ditta esecutrice dall’Autorità Portuale di Gioia Tauro e, conseguentemente, in assenza del permesso a costruire, che avrebbe dovuto essere rilasciato dal Comune di Crotone. L’intervento di controllo ha richiesto anche l’ausilio dell’ARPACAL, al fine di verificare che i lavori fino a quel momento condotti fossero stati eseguiti nella tutela dell’ambiente. Pertanto, le Fiamme Gialle hanno effettuato il sequestro preventivo del cantiere, poi convalidato dal Gip presso il Tribunale di Crotone, e hanno deferito due responsabili del cantiere per riscontrate violazioni penali della normativa sull’edilizia.

Maxi sequestro di cocaina al porto di Gioia Tauro

GIOIA TAURO – Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – hanno individuato e sequestrato un altro ingente carico di cocaina purissima nel porto di Gioia Tauro. Lo stupefacente è stato rinvenuto all’interno di un container, che trasportava arachidi, proveniente da Buenos Aires (Argentina) e destinato a Novorossiysk (Russia). Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane ed unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata, suddivisa in 39 panetti, per un totale di 44 chili avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, quasi 9 milioni di euro. L’attività delle Fiamme Gialle, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, dall’inizio dell’anno, al sequestro di oltre 1500 chili di cocaina.

Catanzaro, pronti 20 milioni per il porto

CATANZARO – Nella delibera approvata oggi dalla Giunta regionale riguardante i fondi Pac (Piano di Azione Coesione), tra gli altri investimenti al suo interno, sono contenuti anche i 20 milioni destinati al completamento del Porto di Catanzaro. Dopo la metropolitana di superficie e i 400 milioni destinati alla mobilità, giunge così a compimento un altro importante impegno assunto nei mesi scorsi dal presidente Oliverio nei confronti della città capoluogo di regione. Nei prossimi giorni il presidente Oliverio si recherà a fare un sopralluogo nell’area del Porto del quartiere Lido di Catanzaro dove sarà programmata anche un’iniziativa rivolta alla cittadinanza.

Porto di Gioia Tauro, sequestrati migliaia di prodotti contraffatti

GIOIA TAURO (RC) – Le Fiamme Gialle del Gruppo della Guardia di Finanza di Gioia Tauro, unitamente ai Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Gioia Tauro, hanno individuato tre container, provenienti dalla Cina, contenenti giocattoli e capi d’abbigliamento contraffatti recanti i marchi “Angry Birds”, “Thomas & Friends” e “The North Face”. L’operazione, condotta dalla Procura della Repubblica di Palmi, ha consentito, dopo una serie di incroci documentali e successivi meticolosi controlli eseguiti su numerosi container in transito presso il porto di Gioia Tauro, l’individuazione dei predetti carichi illeciti imbarcati nei porti cinesi di Xiamen e Ningbo. La merce, secondo la documentazione doganale esibita, risultava costituita da “giocattoli di plastica” e “capi d’abbigliamento”. Tuttavia i Finanzieri ed i Funzionari Doganali, nel corso dell’ispezione, si sono ritrovati di fronte un numero considerevole di prodotti che apparivano riportare un marchio non veritiero. Pertanto, si è proceduto ad accertamenti peritali, da parte dei tecnici delle società titolari dei marchi, i quali hanno confermato l’intuizione dei finanzieri e dei funzionari doganali, ossia che i prodotti erano contraffatti. Complessivamente, sono stati sottoposti a sequestro 2.460 giocattoli contraffatti. Si sottolinea, ancora una volta, l’importanza dell’azione svolta dalle Fiamme Gialle e dall’Agenzia delle Dogane a contrasto del fenomeno dell’illecita commercializzazione di prodotti contraffatti e contro la sleale concorrenza a tutto danno delle imprese corrette. Detti prodotti, peraltro, in assenza delle condizioni di genuinità previste dalla vigente normativa, sono potenzialmente dannosi per la salute delle persone.