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Premio per la Cultura Mediterranea, a Cosenza grandi nomi del panorama culturale

COSENZA – Tutto pronto per l’undicesima edizione del Premio per la Cultura Mediterranea. Domani presso il Teatro Rendano a Cosenza a partire dalle 17.30 si svolgerà la cerimonia di premiazione alla presenza di molti ospiti illustri. Molti i personaggi di spicco della cultura e della società che si sono avvicendati sul palco nel corso della decennale tradizione. Quest’anno, tra gli altri, particolarmente significativa la presenza del fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi che, oltre ad essere stato Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, è impegnato quotidianamente nel ruolo di mediatore per il raggiungimento della pace in numerosi paesi. La Giuria internazionale del Premio, guidata dal Presidente della Fondazione, Mario Bozzo, ha attribuito a Riccardi il riconoscimento per la Sezione Società Civile. Il filologo Luciano Canfora, uno dei massimi esperti in storia e politica dell’età antica, nonché membro del Comitato Scientifico dell’Enciclopedia Treccani, si è aggiudicato la Sezione Scienze dell’Uomo, mentre la Sezione Cultura dell’Informazione è stata vinta dal Presidente Emerito dell’Accademia della Crusca, il linguista Francesco Sabatini, volto celebre della rubrica Pronto soccorso linguistico nella trasmissione in onda su RaiUno Mattina in famiglia. Il premio per la Sezione Narrativa sarà consegnato allo scrittore Gianrico Carofiglio; la Sezione Narrativa Giovani, dedicata ad autori esordienti, va al cantautore Niccolò Agliardi, noto per aver composto la colonna sonora della fortunata serie tv Braccialetti rossi. A Carlo Saccone, Direttore di Studi Indo-Mediterranei e studioso di lingue orientali, va la sezione Traduzione. Premio Speciale della Fondazione va alla giornalista Annarosa Macrì, oggi autrice di raffinati romanzi, e all’architetto Pietro Laureano, consulente UNESCO, cui si deve, tra l’altro, l’iscrizione dei Sassi di Matera nella lista del “Patrimonio dell’umanità” e il contributo determinante per la promozione della stessa città a Capitale della Cultura Europea per l’anno 2019. Sarà presente alla cerimonia anche Padre Mussie Zerai, attivista per la difesa dei diritti umani e candidato al Premio Nobel per la pace nel 2015.

 

Attesa per VII edizione del Premio per la Cultura Mediterranea

COSENZA – Grande attesa per la manifestazione conclusiva della VII edizione del Premio per la Cultura Mediterranea, una delle iniziative più prestigiose promosse dalla Fondazione Carical, che quest’anno focalizza la sua attenzione sulla necessità di un costruttivo dialogo tra le diverse espressioni culturali del Mare nostrum, premiando scrittori ed intellettuali di fama internazionale che esprimono appieno un impegno costante alla difesa del diritto dell’uomo alla conoscenza, alla dignità sociale e ai diritti fondamentali di libertà e pace.

La Cerimonia di Premiazione dei Vincitori, condotta da Attilio Romita, giornalista Rai, avrà luogo venerdì 4 ottobre alle ore 17.30 al Teatro Rendano di Cosenza. Il protocollo di consegna dei riconoscimenti sarà accompagnato da momenti di contaminazione artistica ideati e coordinati da Rino Amato.

La Giuria internazionale, presieduta da Michèle Gendreau-Massaloux – Rettore e Consigliere di Stato onorario della Repubblica Francese, Responsabile dei Poli di Formazione, Istruzione superiore, Ricerca, Sanità della Delegazione interministeriale per il Mediterraneo del Governo francese – è composta dal Presidente della Fondazione Carical, Mario Bozzo, da Guido Baldassarri (Ordinario di Letteratura italiana all’Università di Padova), Arnaldo Colasanti (Critico letterario, scrittore e Direttore della rivista “Nuovi Argomenti”), Paolo Collo (Critico letterario, traduttore ed esperto di cultura ispanica), Domenico De Masi (Ordinario di Sociologia delle Professioni all’Università La Sapienza di Roma), Silvio Ferrari (Scrittore e traduttore, esperto di cultura dei paesi balcanici), Maurizio Ferraris (Filosofo e Ordinario di Filosofia Teoretica alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Torino), François Livi (Ordinario di Storia della letteratura Italiana a La Sorbonne di Parigi), David Meghnagi (Docente di Psicologia clinica all’Università degli Studi Roma Tre), Marinella Rocca (Ordinario di Lingua e cultura inglese all’Università degli Studi Roma Tre), Alberto Ventura (Ordinario di Storia dei paesi islamici all’Università degli Studi della Calabria); dopo un’accurata selezione delle numerose candidature pervenute dalle case editrici ha designato quali vincitori delle sette sezioni:

Sezione Società Civile                                         David Grossman

Sezione Scienze dell’Uomo                              Stefano Rodotà

 Sezione Narrativa (ex aequo)                        Marcello Sorgi  Le sconfitte non contano (Rizzoli), Ahmed Mourad  Vertigo (Marsilio)

Sezione Narrativa Giovani Valentina D’Urbano Il rumore dei tuoi passi (Longanesi)

Sezione Cultura dell’Informazione (ex aequo)                              Jamila Hassoune, Leena Ben Mhenni

Sezione Creatività                                                                             Carmine Abate

Sezione Traduzione                                                                         Dora Tomasone Marinari  Odissea di Omero (La Lepre ed.)

“Le scelte della Giuria ed il livello altissimo delle personalità dei vincitori – afferma il Presidente Bozzo – confermano il Premio per la Cultura Mediterranea – Fondazione Carical come uno degli eventi culturali più significativi di tutto il Mezzogiorno e sottolineano il ruolo strategico che il Mediterraneo è chiamato a svolgere in favore dell’Italia e dell’Europa, se con l’aiuto di tutti tornerà ad essere fonte di civiltà e di confronto aperto senza pregiudizi e senza chiusure preconcette”.

                                                                                                                   

Il Premio per la Cultura Mediterranea al Salone del Libro di Torino

COSENZA – La Fondazione Carical partecipa alla XXVI edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino dove presenterà, all’interno del Padiglione della Regione Calabria, il Premio per la Cultura Mediterranea attraverso un breve filmato e un libro-catalogo che ne descrive ed illustra le prime sei edizioni.

Nella mattinata di domenica 19 maggio 2013, ad ulteriore riprova dell’interesse con cui la Fondazione guarda alle tematiche legate al Mediterraneo, si svolgerà un incontro a più voci dal titolo Il risveglio arabo. L’altra sponda del Mediterraneo – Le donne arabe protagoniste del cambiamento.

Sarà il racconto dell’esperienza diretta di tre donne – Leena Ben Mhenni, giornalista e blogger tunisina, Joumana Haddad, giornalista e scrittrice libanese e Jamila Hassoune, “libraia itinerante” nei luoghi più sperduti della terra del Marocco – a raccontare al pubblico quanto è avvenuto e avviene nei paesi al di là del Mediterraneo.

Intellettuali, scrittrici, giornaliste che, nei due anni dalle primavere arabe, hanno caparbiamente usato tutti gli strumenti e canali a loro disposizione per raccontare e informare. Quelli tradizionali della parola portata in luoghi distanti, i loro libri, ma anche i tweet, la rete internet e i blog.

A guidare il dibattito la giornalista e blogger italo-marocchina Karima Moual.

Così spiega le ragioni dell’incontro Mario Bozzo, Presidente della Fondazione Carical: “Il risveglio delle coscienze è ormai in atto e le sponde del Mediterraneo, se attraverso il dialogo interculturale si riuscirà a riscoprire e a rilanciare i tanti punti di contatto e le forti convergenze su ideali comuni, in una prospettiva di medio termine, possono tornare ad essere una sorgente di civiltà e di progresso al servizio del mondo intero.”

L’incontro metterà a confronto storie diverse di paesi diversi nell’intento di far emergere punti di vista e visioni quanto più possibili inedite.

 

Noi siamo quel che leggiamo

Un teatro A. Rendano gremito come ormai non lo si vedeva da tempo; uno sciame di persone accomodate sulle poltroncine rosse, tutte presenti, tutte pronte ad assistere alla sesta edizione del Premio per la Cultura Mediterranea organizzato dalla Fondazione Carical (Galleria Fotografica ).

L’atteso evento culturale, dedicato alle personalità di spicco che sono riuscite ad emergere nell’ambito letterario e creativo, da tempo premia il talento e l’estrosità di coloro che contribuiscono attivamente allo sviluppo delle culture mediterranee attraverso i propri scritti, “figli” di un rapporto fecondo tra etnie, culture, saperi e religioni differenti.
La Fondazione Carical si rivolge soprattutto ai giovani, in particolare a quelli calabresi e lucani, attraverso l’ausilio di laboratori ed incontri con lo scopo di spronarli nello studio, nell’apprendimento e, soprattutto, nella lettura perché, a differenza di ciò che asseriva il filosofo Feuerbach, noi siamo quel che leggiamo e non quel che mangiamo.

Nella prima parte della manifestazione si è deciso di celebrare, attraverso la fusione di diverse arti, l’amore in tutte le sue forme; corpi, volti, suoni, voci, strumenti, immagini si sono sfiorati, accarezzati, fusi fino a creare un’atmosfera suggestiva e coinvolgente. Questo momento di contaminazione artistica, denominato “Di che amore… sei scene e quattro quadri tra letteratura, cinema, musica ed altro ancora… sul sentimento dell’amore”, ha permesso di decantare l’amore ritrovato, l’amore passionale che rende schiavi, l’amore sfortunato, l’amore irresistibile a cui non si vuole e non si può rinunciare.
La seconda parte della manifestazione, dedicata alla consegna dei riconoscimenti ai vincitori e presentata dal noto giornalista del Tg1 Attilio Romita, è stata invece inaugurata dal Presidente della Fondazione Carical Mario Bozzo che ha affermato “Siamo alla sesta edizione e posso dire che questo premio è cresciuto negli anni. Questa sera sono presenti sette testate internazionali e due televisioni, Iran e Arabia Saudita, che racconteranno del nostro premio, di Cosenza e della Calabria. Sono felicissimo” – ha continuato – “di vedere un teatro così gremito e di ravvisare tanti giovani”.
Si dà così inizio alla premiazione; Michele Ainis e Alessandro Spina per la sezione Società Civile, Cesare de Seta per Scienze dell’Uomo, Goce Smilevski per la Sezione Narrativa con il testo La sorella di Freud, un libro da cui, a detta dello stesso autore, Freud esce distrutto. A seguire, per la Sezione narrativa giovani, è stata premiata la giovanissima Ester Armanino con il libro Storia naturale di una famiglia in cui la protagonista studia i comportamenti animali per poterli poi applicare agli atteggiamenti dei propri genitori; per la sezione Cultura e Informazione il riconoscimento è stato consegnato ad Alāʾ al-Aswānī e a Gianni Amelio per la Sezione Creatività. Nessun rappresentante, invece, per la sezione Traduzione perché “la giuria non ha ritenuto opportuno attribuire alcun riconoscimento”.Gli scintillanti premi, raffiguranti una vela d’argento dedita a simboleggiare il viaggio attraverso il mare, sono stati creati dall’orafo calabrese Gerardo Sacco.
Una serata speciale, dunque, a cui hanno anche partecipato l’Assessore Regionale della Calabria Giacomo Mancini, Il Presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, il Sidanco della città di Cosenza Mario Occhiuto, l’Arcivescovo Salvatore Nunnari e il Prefetto Raffaele Cannizzaro.
La cultura è dunque la nostra linfa vitale, il nostro pane, il nostro cuore; ci permettere di vivere, crescere e diventare ciò che abbiamo sempre desiderato essere.

Annabella Muraca

Intervista ad ʿAlāʾ al-Aswānī in vista del Premio per la Cultura Mediterranea

In vista della Cerimonia di Premiazione dei Vincitori della VI edizione del Premio per la Cultura Mediterranea – Fondazione Carical, che si terrà venerdì 28 settembre p.v. alle ore 17.30 al Teatro Rendano di Cosenza, ecco una breve intervista rilasciata all’Ufficio Stampa della Fondazione Carical da parte di ʿAlāʾ al-Aswānī, vincitore Sezione Cultura dell’Informazione, scrittore ed intellettuale egiziano. Nel suo ultimo libro La rivoluzione egiziana (Feltrinelli, 2011) racconta l’Egitto oppresso, l’Egitto della dissidenza, l’Egitto della rivoluzione di piazza Tahrir.

Intervista:

Un’opinione sul Premio per la Cultura Mediterranea, soprattutto in qualità di vincitore della Sezione Cultura dell’Informazione, vista l’enorme importanza assunta dai media (giornali, televisioni, social network) nel riscatto dell’Egitto oppresso dal regime di Mubarak:

Intanto, ringrazio per il premio che avete deciso di conferirmi e sono molto orgoglioso di essere tra i vincitori di questa edizione, perché non c’è ricompensa più grande per uno scrittore che sapere di essere conosciuto, letto ed apprezzato, ancor di più quando viene compreso ed apprezzato oltre confine.
Per me questo è il 15° premio internazionale che mi viene consegnato. Una cosa importante che vorrei sottolineare che arabi ed occidentali possono essere diversi per colore, religione e cultura, ma in quanto essere umani abbiamo uguali sentimenti e uguali pensieri.
La letteratura è un meraviglioso strumento di comunicazione umana e questo premio è la prova di quello che la letteratura può rappresentare per uno scrittore: l’Arabia e l’Italia possono essere due paesi lontani geograficamente , ma la letteratura rappresenta da sempre e per sempre sarà una lingua internazionale di comunicazione umana.

Qual è il legame della rivoluzione egiziana con gli altri movimenti di liberazione degli ultimi anni in alcuni paesi del Mediterraneo e quali sono le differenze?
Direi che stiamo vivendo la fine di tutte le dittature del mondo arabo. Ventidue paesi arabi sono stati occupati per anni dagli eserciti francesi o inglesi, poi durante gli anni ‘50 e ‘60 ci sono stati i movimenti di indipendenza che hanno messo fine all’occupazione straniera, ma questa indipendenza alla fine ci ha fatto cadere nelle mani di dittatori di tutti i tipi: rivoluzionari, militari, famiglie reali, movimenti fascisti, tutto questo ha portato il mondo arabo sull’orlo di una catastrofe. Dal 2000 assistiamo a questa progressiva liberazione dei paesi arabi dai regimi dittatoriali, abbiamo assistito alla fine del regime di Mubarak e dal 2000-2001 si è avviato questo processo di liberazione: la Tunisia è stata la prima, seguita da altri paesi come Egitto, Siria, Libia, anche se adesso siamo tutti consapevoli di quale difficile situazione questi paesi stiano attraversando. In ogni modo credo si tratti solo di questione di tempo e tutti questi paesi raggiungeranno la loro libertà. Ovviamente ogni paese vive situazioni diverse, ci sono paesi più poveri come l’Egitto e la Siria che non hanno il petrolio ma hanno molte persone istruite tra i cittadini, ma ci sono paesi che, nonostante la ricchezza di risorse, non hanno rivolto la loro attenzione all’istruzione del loro popolo. Non siamo però alla fine del processo di rinnovamento, credo che tutto questo andrà avanti per 10 -20 anni e alla fine non ci saranno più dittatori nei paesi arabi.

Nel suo ultimo libro La rivoluzione egiziana lei parla spesso della dignità dell’uomo, di giustizia e di libertà. Secondo la sua opinione quali sono i segni che preannunciano un pericolo per la libertà di espressione in una società civile e democratica?

Il problema è che c’è una bella differenza tra libertà di espressione e libertà di parola. Il regime di Mubarak consentiva la libertà di parola e noi potevamo scrivere tutto ciò che ritenevamo giusto scrivere, salvo che Mubarak faceva ciò che più riteneva opportuno, senza tenere conto di nessun opinione. Io non credo che ci sia libertà di espressione se questa non diventa poi uno strumento di cambiamento democratico. Seppure siamo liberi di scrivere quello che vogliamo ma il governo non risponde di conseguenza e non ci sono cambiamenti questo significa che non c’è libertà di espressione. Adesso abbiamo un presidente democratico e islamico e credo che questo sia un caso unico al mondo, stiamo cercando di scrivere una nuova costituzione in cui noi intellettuali ci stiamo battendo per una reale libertà di espressione.

 

Consegna riconoscimenti “Premio della Cultura Mediterranea” promosso dalla Fondazione Carical

COSENZA – Si terrà il prossimo 28 settembre a Cosenza l’attesa Cerimonia di Premiazione dei Vincitori della VI edizione del Premio per la Cultura Mediterranea, promosso come ogni anno, dalla Fondazione Carical.

L’incontro con esponenti di diverse espressioni culturali dell’area mediterranea, come nelle precedenti edizioni, verra’ introdotto da un suggestivo momento di contaminazione artistica, denominato quest’anno: “Di che amore… Sei scene e quattro quadri tra letteratura, cinema, musica ed altro ancora…sul sentimento dell’amore”.

La seconda parte della manifestazione, dedicata al protocollo di consegna dei riconoscimenti ai vincitori, sara’ condotta dal giornalista del Tg1, Attilio Romita.

“La VI edizione del nostro Premio – dichiara il prof. Mario Bozzo, presidente del Comitato Promotore del Premio e della Fondazione Carical – conferma l’interesse che il mondo della cultura, a livello nazionale e internazionale, riserva ad una iniziativa che e’ diversa da tutte le altre che affollano il settore dei premi culturali. Esso non e’ un semplice evento che si conclude in una bella serata sotto le luci di una effimera ribalta. E’ un grosso contenitore che ingloba un laboratorio di lettura, una Giuria Scolastica, l’incontro con gli autori.”