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Fondo sanitario 2017 oggi in Commissione “Salute” della Regione

CATANZARO – E’ stata avviata questa mattina, in Commissione “Salute”  della Conferenza Stato-Regioni, l’attività per l’anno 2017.  Ne dà notizia Franco Pacenza, Delegato del Presidente Oliverio per i problemi della Sanità. Pacenza sottolinea l’importanza della riunione di oggi in  quanto,  oltre ad affrontare gli altri punti all’ordine del giorno di grande attualità come i Piani vaccinali 2017-2019 ed il monitoraggio sul Piano dei trapianti sui quali, in precedenza, la Conferenza aveva impegnato la stessa Commissione Salute,  è servita per avviare la discussione sui criteri di riparto del Fondo sanitario 2017 e  ad aggiornare ed implementare i criteri su cui avviene il riparto dello stesso Fondo. Infatti, è  da circa venti anni che il Fondo sanitario nazionale trova il criterio della quota pesata (l’età delle popolazioni) come criterio determinate. La Conferenza dei Presidenti aveva condiviso di affiancare al  criterio della quota pesata anche il criterio della deprivazione, sia pure con differente parametrazione. Oggi, la Commissione Salute ha ripreso i lavori da questa impostazione, considerato che la legge di bilancio 2017 impegna il Ministero della Salute ad avanzare, alla Conferenza Stato-Regioni, una proposta per fare in modo che entro il prossimo mese di febbraio si possa procedere alla definizione del riparto del Fondo sanitario nazionale. La Commissione Salute si è data anche l’obiettivo di raccogliere, in questi giorni, elementi di supporto scientifico ad una tale impostazione, avendo consapevolezza della delicatezza e della complessità che questa discussione rappresenta. La Calabria è fortemente determinata, assieme ad altre Regioni, soprattutto del centro-sud, a lavorare per un maggiore equilibrio nel riparto del fondo sanitario. C’è, comunque, la necessità di una condivisione politica, sia da parte del Governo che da parte dell’insieme delle Regioni.

Salute, i giovani medici saranno pagati con i voucher? La proposta di Giuseppe Graziano

COSENZA – Impiegare i medici neo laureati calabresi, ancora in cerca di sistemazione, per smaltire le lunghe liste d’attesa e garantire ai cittadini il diritto alla Salute. Questa la proposta avanzata dal Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Graziano, alla Giunta Oliverio affinché la perori presso l’ufficio del Commissario straordinario per la Sanità in Calabria ed avvii uno studio di fattibilità del progetto. Il principio di fondo dell’idea proposta da Graziano è che i giovani medici specializzati possano essere pagati attraverso voucher per smaltire visite per le quali si prevedono tempi d’attesa lunghi. «In Calabria – dice Graziano – la sanità è incapace di dare risposte alla gente perché nel sistema di disfunzioni creato negli ultimi decenni non si è mai pensato, in realtà, alle esigenze dell’utenza. Ora, invece, che le risorse disponibili sono state ridotte al lumicino, bisogna essere lungimiranti nel tagliare gli sprechi, dove realmente ci sono, e mettere in campo nuove idee. Quella di una task-force di giovani medici per tamponare la prima emergenza e garantire lo smaltimento delle liste d’attesa in tempi brevi è sicuramente un’idea da tenere in considerazione. In quanto è già stata posta allo studio di fattibilità dalla Regione Piemonte nelle settimane scorse e che, dopo aver ricevuto l’OK da tutti gli enti di settore, è pronta ad essere operativa».

Vaccini e infanzia, incontro pubblico a Rende

RENDE (CS) – Il prossimo sabato 17 dicembre a partire dalle 16 presso l’Hotel Europa a Rende si terrà un incontro pubblico dal titolo “Vaccinazioni. Dubbi e risposte. Un aiuto tra vere e false informazioni”. L’incontro, sempre più attuale alla luce delle problematiche recenti relative alla questione, vedrà confrontarsi Monica Zinno, presidente dell’Associazione Infanzia Adolescenza G. Rodari; Franca Aloia, medico che esercita la professione nel centro vaccinale di Castrovillari; il dottor Rodolfo Gualtieri, direttore responsabile della Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Civile Annunziata di Cosenza.

«Si tratta di un tema molto delicato e al centro dell’agenda sanitaria. Non dobbiamo dimenticare il peso di certe pericolose informazioni diffuse per scongiurare l’uso dei vaccini. Una corretta informazione per i genitori serve, appunto, ad evitare di credere in teorie prive di fondamento. A pagarne le conseguenze sono, purtroppo, i nostri figli. Reagiamo alla disinformazione con una informazione consapevole e attenta».

Cosenza, convegno sulla salute del bambino nei primi 1000 giorni di vita

COSENZA – Il prossimo 25 novembre a partire dalle 10 nella Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza si terrà il convegno organizzato dall’Associazione Infanzia e Adolescenza “G. Rodari” dal titolo “Il diritto alla salute e alla possibilità di beneficiare del servizio sanitario (art. 24 convenzione Onu 1989) nei primi 1000 giorni di vita dei bambini e delle bambine: le buone pratiche”. Tra gli altri, vi prenderanno parte, Graziano Di Natale, presidente della Provincia di Cosenza; Mario Occhiuto, Sindaco di Cosenza; Monica Zinno, presidente dell’Associazione Infanzia e Adolescenza “G. Rodari”; Anna Domenica Mignuoli, presidente del Collegio Ostetriche; Maria Enrica Bettinelli, Senior Advisor Baby Friendly Community iniziative Unicef; Gianfranco Scarpelli, Direttore U.O.C di Neonatologia e Tin, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile A. O. Cosenza e presidente in Calabria della Società italiana di Neonatologia; Mario Marino, direttore Spisal servizio prevenzione, igiene e sicurezza e luoghi lavoro Asp Cosenza-Tirreno; Pino Monti, responsabile medico centro vaccinale Crotone e Riccardo Fatarella, dirigente generale dipartimento Tutela della salute Regione Calabria.

«Nei primi mille giorni che vanno dalla gestazione ai due anni di vita – ha affermato Monica Zinno – si costruisce buona parte del futuro di un individuo. L’influenza dello stile di vita dei genitori e del contesto ambientale nella primissima infanzia hanno un ruolo chiave nel determinare lo stato di salute negli anni a venire, ed è sempre nei primi due anni di vita il “periodo d’oro” in cui è possibile fare un’efficace prevenzione delle malattie. Dopo, i giochi sono fatti e tutto è molto più complicato. Stimoli ambientali negativi per il feto come l’obesità e il diabete della futura mamma, il fumo (anche passivo), l’esposizione ad aria malata e altri inquinanti ambientali nei piccoli, lo stress fisico e psicologico possono aumentare il rischio di sviluppare, da adulti, malattie non trasmissibili come quelle cardio-cerebro-vascolari, metaboliche, respiratorie e patologie oncologiche. I primi mille giorni di vita sono la reale frontiera della nuova bio medicina. Il meccanismo epigenetico che entra in gioco nei primi anni di vita è semplice e determinante: durante la vita fetale e dopo la nascita riceviamo messaggi dall’ambiente esterno, come le sostanze chimiche con cui entriamo in contatto, gli alimenti, lo stress materno. Tutto questo, attraverso meccanismi di adattamento, può “modificare” il nostro programma genetico: una volta impostato da piccolissimi, non cambia più. Per questo – ha concluso – se l’ambiente è sbagliato, ne pagheremo le conseguenze nell’arco della vita. L’attenzione alle disuguaglianze in salute è presente nel Piano Nazionale Prevenzione (2014-2018) e si è tradotto nei Piani Regionali Prevenzione nonché nel IV Piano Nazionale d’azione per l’Infanzia. Tuttavia, appare evidente quanto il diritto alla salute sia lontano dall’essere garantito in modo omogeneo in tutto il territorio».

Cosenza, consegnato al Mariano Santo il Tomografo PET per la diagnosi precoce dei tumori

COSENZA – Questa mattina presso il Mariano santo di Cosenza è arrivato il Tomografo PET che consentirà a molti calabresi di poter ottenere diagnosi precise senza dover compiere viaggi fuori regione. Una conquista importante, come ha dichiarato con soddisfazione il Consigliere Regionale Giuseppe Giudiceandrea: «Dopo due mesi dal nostro insediamento alla guida della Regione abbiamo avviato , su sollecitazione del Governatore Oliverio, tutto quanto necessario per poter mettere in uso la PET privata che giaceva nei depositi del laboratorio privato Biocontrol e al tempo stesso per dotare il presidio ospedaliero del Mariano Santo di questo importante strumento per la diagnosi precoce dei tumori». Il Consigliere ha poi rivolto un ringraziamento all’ex Direttore dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, il dottor William Autieri che ha lavorato per il raggiungimento di tale obiettivo, al dottor Achille Gentile, spesosi ancora prima di diventare Direttore dell’Azienda Ospedaliera, e al dottor Teodoro Gabriele che ha curato la parte amministrativa.

Il passo successivo consiste nel montaggio e nella inaugurazione e poi messa in funzione dello strumento.

 

 


 

Terra Madre Salone del Gusto. Oliverio: «Dalle nostre eccellenze rurali una prospettiva di longevità»

CATANZARO – Le strategie per lo sviluppo rurale della Calabria. Se ne è parlato nel workshop a cura del PSR Calabria 2014/2020 nella terza giornata di Terra Madre Salone del Gusto. A fare gli onori di casa, nello stand istituzionale di piazza Castello- riporta un comunicato diffuso dall’Ufficio Stampa della Giunta- , il Presidente della Regione Mario Oliverio. Al suo fianco l’Autorità di Gestione del PSR Calabria Alessandro Zanfino, il Dirigente NVVIP Regione Calabria Giovanni Soda ed il Presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale.

Il Presidente Oliverio ha esordito ringraziando il Dipartimento Agricoltura per aver organizzato la presenza della Regione Calabria a Terra Madre Salone del Gusto, ed i tanti calabresi che vivono a Torino, che in questi giorni stanno visitando lo stand della Calabria con tanto intesse. «É stata una scelta intelligente – ha affermato  Oliverio – quella di aprire la città al  Salone delle Gusto, perché iniziative come questa devono arrivare al cuore dei cittadini». Il Presidente ha citato poi il volume di uno scienziato calabrese, originario di Molochio, Walter Longo, che lavora tra Milano e Los Angeles. «La ricerca del dottor Longo fonda nella qualità del cibo e, in particolare degli alimenti della produzione agroalimentare mediterranea, una strategia di contrasto alle cellule tumorali e di allungamento della vita. È per questo che dobbiamo sempre di più spostare le attenzioni delle istituzioni verso il sostegno alla qualità dei cibi – ha sottolineato Oliverio – attraverso strategie di sviluppo rurale, tra le quali la salvaguardia della biodiversità, la scelta di tecniche di coltivazione sostenibili e rispettose l’ambiente, la tracciabilità. È importante anche dare identificabilità ai prodotti, fattore per il quale c’è ancora molto da fare. Con il PSR – ha aggiunto – abbiamo investito in direzione del biologico 240 Milioni di Euro. Ma vogliamo investire anche nella qualità dell’enogastronomia e della relativa formazione. Questa mattina abbiamo iniziato un’interessante collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo».

Il Presidente Oliverio ha parlato poi dei passi da gigante compiuti dal settore vitivinicolo calabrese, precisando che in altre filiere c’è ancora da lavorare. «La filiera olearia, ad esempio – ha detto – necessita di maggiore supporto dal punto di vista della trasformazione e della commercializzazione, perché la Calabria è la seconda regione per produzione di olio, ma imbottiglia solo una piccola parte della sua produzione, e inoltre dobbiamo  valorizzare al massimo le produzioni uniche calabresi come il cedro, il bergamotto, la liquirizia. Punteremo su qualità, biodiversità e supporto di talenti, come Walter Longo, con il quale è stata aperta un’interlocuzione proprio per  diffondere la consapevolezza tra i cittadini dell’importanza di un cibo di qualità, improntato sulla Dieta Mediterranea.»

« Considero il settore agroalimentare l’asse portante per lo sviluppo della la Calabria – ha precisato il Presidente-.  E noi, attraverso il PSR, puntiamo a favorire e sostenere soprattutto l’insediamento e gli investimenti dei giovani in agricoltura, che stanno mostrando un rinnovato e forte interesse nei confronti delle attività legate all’agroalimentare».

 

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Zanfino ha sottolineato che secondo i dati Eurostat 2016, la Calabria è la regione con il più basso tasso di tumori. «Evidentemente perché la nostra agricoltura ed i nostri prodotti sono di qualità – ha puntualizzato -.  Il PSR può fare molto per valorizzare le nostre tipicità, ma anche i territori di appartenenza, con le proprie tradizioni. Con il PSR stiamo lavorando infatti affinché la Calabria diventi realmente competitiva sui mercati internazionali. Stiamo lavorando in maniera particolare per ottenere un ricambio generazionale, e quindi per affiancare giovani qualificati agli agricoltori già esperti e strutturati. Il PSR deva far leva sulle nostre eccellenze. Oggi parlare di agricoltura in senso stretto è limitativo: l’agricoltura è turismo, sviluppo del territorio, cibo, salute, e quindi vogliamo valorizzare la nostra regione che, per la sua particolare collocazione geografica, al centro del Mediterraneo, può rappresentare la base per il commercio intenzionale.»

Soda ha affermato che si deve ripartire dalla terra, soprattutto in una regione coma Calabria e che bisogna promuovere una nuova immagine dell’agricoltura, moderna, tecnologicamente avanzata, dinamica, fatta di giovani. «L’agricoltura, infatti – ha affermato – è al centro dell’agenda della Giunta regionale calabrese».

Pascale, invece, ha affermato che è fondamentale educare i consumatori di oggi a fare la spesa in maniera consapevole. «Siamo lieti che la Regione Calabria dedichi particolare attenzione all’agricoltura – ha detto – Crediamo che sia necessario coniugare l’innovazione alla tradizione, nonché sostenere le piccole aziende. Sono convinto che in questa regione, date le potenzialità e le produzioni di qualità,  si possano creare modelli di sviluppo non solo nazionali ma anche europei. Tutto questo ha bisogno anche del potenziamento  delle infrastrutture da parte dello Stato».

 

Catanzaro, a breve l’inaugurazione del Centro Diurno della Ra.Gi

CATANZARO- Si svolgerà giorno 20 settembre alle ore 16.00 la cerimonia di inaugurazione del Centro Diurno della Ra.Gi. Onlus situato su Viale Magna Grecia 75/21. Il taglio del nastro, che sarà preceduto da una breve presentazione dei servizi che il Centro Diurno offrirà sul territorio, vedrà la presenza dell’Assessore regionale alle Politiche sociali dott.ssa Federica Roccisano, del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, del vicesindaco Avv. Gabriella Celestino, del Presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Catanzaro Vincenzo Ciconte, del presidente della Proloco Filippo Capellupo e altre autorità politiche e militari, oltre ad altri amici vicini alla Ra.Gi. Onlus.

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Saranno inoltre presenti SE Vescovo dell’Arcidiocesi di Catanzaro Squillace Mons. Vincenzo Bertolone e SE Vescovo don Mimmo Battaglia della Diocesi di Cerreto Sannita, Telese, Sant’Agata dei Goti. Sarà proprio don Mimmo Battaglia ad officiare una breve funzione religiosa prima di benedire il Centro Diurno.  «Sarà un giorno importante, questo, principalmente per i nostri pazienti e per le famiglie – afferma Elena Sodano presidente della Ra.Gi. Onlus -. Non è stato un percorso facile arrivare fino all’autorizzazione da parte della Regione Calabria, perché con orgoglio devo dire che la realizzazione di questo centro è avvenuta senza un centesimo di finanziamento pubblico o di contributo, nonostante le nostre richieste, alcune delle quali hanno preso chissà quale direzione.  Ma noi non potevamo proprio aspettare, perché il rischio era quello di condannare i nostri ospiti all’istituzionalizzazione forzata presso Rsa o Case protette, persone che invece, grazie alla nostra scelta, ancora sorridono e sono insieme a noi. Siamo andati avanti solo grazie alla nostra caparbietà professionale e al desiderio di realizzare sul territorio quello per il quale abbiamo fortemente creduto in questi anni. Dal 2008 – prosegue la presidente della Ra.Gi. – cerchiamo di lavorare tessendo reti con centri UVA, medici di famiglia, studi professionali, strutture assistenziali e mi è dispiaciuto ascoltare affermazioni professionali disconoscenti la nostra presenza sul territorio perché dichiarare che a Catanzaro non c’è nessun centro che accoglie persone con malattia di Alzheimer o altre demenze, significa nuocere non noi, ma i pazienti e principalmente le famiglie. Ma oggi ci siamo e seppur nel nostro piccolo siamo la realtà di un centro diurno autorizzato per i disagi cognitivi e psico-corporei e quello che vogliamo fare con tutto noi stessi e con l’entusiasmo, la passione e la professionalità che ci contraddistingue, è solo lavorare e collaborare con le istituzioni e le professionalità preposte. L’inaugurazione del nostro Centro sarà anche quindi un momento di riflessione, di conoscenza ma anche di grande festa». Quello della Ra.Gi. rappresenta un centro sollievo con una presa in carico degli ospiti dalle 9 dalle 16.00 nel Centro Diurno e con la possibilità di terapie non farmacologiche domiciliari specifiche. All’interno del Centro Diurno è possibile usufruire del pasto e del servizio di trasporto da e per il centro e, in maniera gratuita, della Stanza Multisensoriale Snoezelen, dello Spazio Cafè Alzheimer un luogo dove le persone con demenza, le loro famiglie e le nostre figure professionali si incontrano una volta al mese; della Scuola Alzh la prima scuola anche on line per i familiari che vogliono avvicinarsi e conoscere la malattia di Alzheimer e le altre demenze senza paura e del Numero gratuito VerDemenza attivo h 24 (800 0344 43).

Slow Food a Roseto Capo Spulico, per ridare identità alla nostra alimentazione

ROSETO CAPO SPULICO (CS) – COME ARGINARE LA DIFFUSA MALEDUCAZIONE ALIMENTARE E L’ASSENZA DI IDENTITÀ NELLA RISTORAZIONE CALABRESE? È, questo, il titolo del nuovo momento di approfondimento promosso dalla Condotta Pollino Sibaritide Arberia nell’ambito della FESTA DEL CONVIVIUM che si terrà il prossimo GIOVEDÌ 18 AGOSTO a Roseto Capo Spulico. Coordinati da Lenin MONTESANTO, fiduciario del sodalizio, interverranno, alle ORE 19, il Sindaco Rosanna MAZZIA, il giornalista SKY Lucio RIZZICA, Mohamed HAMDY, purchasing manager per l’area sud-est Europa di Bureau Veritas Italia,Fabrizio DELLAPIANA, Elio PERCIACCANTE, presidente Giovani di Confagricoltura Cosenza e delegato CEJA, responsabile Ufficio SLOW FOOD ITALIA, Mauro D’ACRI, consigliere regionale delegato all’agricoltura e l’On. Nicodemo OLIVERIO, capogruppo PD e membro della commissione agricoltura alla Camera dei Deputati. Parteciperanno, inoltre, diverse esperienze imprenditoriali operanti in tutto il territorio della Condotta. Tra le altre, Pietro GIOVAZZINI dell’AGRICÈ di Cerchiara di Calabria,Luigi ADINOLFI dell’azienda agricola SANTA MARINA di ORIOLO, Osvaldo DE FALCO, Ceo & founder della BIORFARM diROSSANO, Francesco RAMUNDO della BIORAM di PLATACI, Rosy MANFREDI dell’omonima azienda agricola di ORIOLO. – Il dibattito sarà anticipato dalla presentazione del libro dello chef Francesco MAZZEI, MEZZOGIORNO, SOUTHERN ITALIAN COOKING. L’evento, promosso d’intesa e grazie alla sensibilità dell’Amministrazione Comunale di Roseto guidata da Rosanna MAZZIA, con l’obiettivo di rendere omaggio alla CILIEGIA PIÙ BELLA D’ITALIA, riconoscimento nazionale ottenuto dalla ciliegia autoctona, è finalizzato a dimostrare il valore politico del cibo, a promuovere l’educazione alimentare, l’identità a tavola, la sovranità alimentare, il ritorno alla terra e lo sviluppo eco-sostenibile dei territori. Il nuovo evento della Condotta Slow Food con sedi a Rossano e Saracena rappresenta l’ultima, in ordine di tempo, di una serie di iniziative organizzate dal Convivium nel territorio per promuovere, dal basso jonio, passando per l’Area Urbana Rossano – Corigliano, la Sila Greca e l’Arberia, e fino al Pollino, il CIBO BUONO, PULITO E GIUSTO.

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3 I MOMENTI IN CUI SI ARTICOLERÀ LA FESTA. Sulla scorta  del successo della 552esima Fiera della Ronza tenutasi nello scorso mese di giugno a CAMPANA, il Paese dell’Elefante di Pietra, sarà allestito, dalle ORE 19, il Villaggio Slow Foodcon le eccellenze enogastronomiche ed artigianali del territorio. Il SUINO NERO DI CALABRIA prodotto dall’azienda ROMANOdi Acri, l’azienda bioagricola LA SULLA di Rossano, il PUNTO VERDE CANAPA di Crotone, dall’azienda VIOLA di Saracena alBIRRIFICIO DE ALCHEMIA di Saracena, AMARO CALABRO di Cariati, gli ortaggi e le cofetture di bergamotto di CASA FORCINITI di Cariati, le marmellate ed i “panari” dell’azienda ANSELMI di Rossano, l’evo del consorzio TERRE BIZANTINE, dell’azienda agricola Cesare e Vincenzo RENZO, del FRANTOIO CONVERSO, di CAPPARELLI ZALAPINO di Rossano, RUBINO di Castrovillari, lo zafferano dell’azienda agricola NATURA VIVA di Cassano e di Giovanni MARINO di Campana, i succchi di clementine di BIOSMURRA e la liquirizia AMARELLI di Rossano, l’azienda BARBIERI di Altomonte, la società MEZZO PIENO di Cosenza, le aziende vitivinicole SERRACAVALLO di Bisignano, CHIMENTO di Acri, TRAMONTANA di Reggio Calabria, LA PIZZUTA DEL PRINCIPE di Strongoli, TENUTA DEL CASTELLO di Roseto, MASSERIA FALVO di Saracena, ODOARDI di Nocera Terinese, CAPARRA&SICILIANI di Cirò Marina, ANTICHE VIGNE di Marzi, IUZZOLINI di Cirò Marina, CERAUDO di Strongoli, Giuseppe CALABRESE di Saracena, il PASTIFICIO GIOIA di Gioia Tauro, il caseificio artigianale Vincenzo OLIVERIO di Castelsilano, i salumi dell’azienda agricola DR SRL, ed i prodotti della terradell’ORTOFRUTTA SILVESTRI di Roseto. Sono, queste, le aziende che saranno presenti all’interno del Villaggio Slow Food.

Fibrosi Cistica, l’appello dell’associazione “Respirando la Vita”

LAMEZIA TERME (CZ) – «Con uno strappo al protocollo, vi inviamo il nostro libro, il libro che raccoglie le storie dei pazienti calabresi affetti da fibrosi cistica e dei loro familiari. In  questo modo, tra i numeri dei decreti, scorgerete i volti della malattia. Non si direbbe, ma è una lettura da fare sotto l’ombrellone. Perché racconta la voglia di vivere che può essere alimentata solo se si garantisce la continuità delle cure con soluzioni definitive».

Con queste parole ‘Respirando la vita – Fibrosi Cistica Calabria’, associazione di pazienti e familiari, si è rivolta ai Ministri della Salute e dell’Economia e ai dirigenti del tavolo di verifica del piano di rientro dal debito della sanità calabrese (il cosiddetto Tavolo Adduce). Nell’appello inviato, l’associazione chiede che siano subito autorizzati i concorsi a tempo indeterminato per 2 pediatri, 2 pneumologi e 2 fisioterapisti respiratori per l’unico centro regionale fibrosi cistica della regione Calabria, per come previsto dagli standard di cura europei. O almeno che sia predisposto e reso pubblico un crono-programma con date certe e tempi brevissimi. Perché, a oltre 2 anni dall’apertura del centro nell’ospedale di Lamezia Terme, a eccezione del direttore e della psicologa, tutti i medici (3 su 3) e l’unico fisioterapista respiratorio sono precari. Formati con fondi pubblici, cominciano ad andare via e c’è il rischio che arrivino nuovi medici non adeguatamente formati. Ma la fibrosi cistica è una malattia genetica grave e cronica: i pazienti non possono più aspettare i tempi della burocrazia né fare le cavie di chi deve essere formato. L’associazione, inoltre, chiede che sia ripristinata l’autonomia del centro perché la metà circa dei pazienti sono adulti e la previsione dell’accorpamento a pediatria fa indietreggiare la cura di almeno 10 anni.

L’appello è stato inoltrato anche al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, al commissario ad acta per il piano di rientro del debito della sanità calabrese, Massimo Scura, al dirigente generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria, Riccaro Fatarella, al direttore generale dell’ASP di Catanzaro, Giuseppe Perri e al direttore del centro regionale fibrosi cistica, Giuseppe Tuccio.

Da due anni pazienti e familiari si stanno mobilitando. A novembre scorso hanno fatto un sit-in di protesta e sono state adottate soluzioni-tampone. In questi mesi hanno incontrato il commissario al piano di rientro e il direttore dell’Asp di Catanzaro. Il “decreto assunzioni” di Scura (n. 55) ha autorizzato il reclutamento di personale, ma a tempo determinato fino a ottobre. In base a quanto appreso, per i concorsi a tempo indeterminato, devono arrivare le autorizzazioni ministeriali. Quanto tempo passerà? I pazienti devono essere curati da chi non sa niente di fibrosi cistica? Fino a ora i livelli essenziali di assistenza (LEA) sono stati garantiti solo da chi ha sopportato il persistente e grave precariato, lavorando anche senza essere pagato. Ma i pazienti non possono più essere cavie della burocrazia né possono essere curati da chi non sa niente di fibrosi cistica fino a quando non siano espletati i concorsi definitivi (potrebbe passare anche un anno).

L’associazione ‘Respirando la vita’ non chiede provvedimenti ad personam, ma concorsi definitivi in tempi brevi per garantire la continuità delle cure. La fibrosi cistica, infatti, richiede un’adeguata formazione e una conoscenza profonda dei pazienti che possono essere conseguite solo in molto tempo: i pazienti devono essere curati dagli stessi medici. A ciò si aggiunga che, ai fini della cura, è fondamentale anche il rapporto di fiducia medico-paziente. Vitale è la fisioterapia respiratoria, quindi è necessario che il fisioterapista del centro sia respiratorio e specializzato sulla fibrosi cistica.

Anche a voler considerare solo l’aspetto economico, la persistente precarietà produce effetti deleteri. Alcuni dei medici formati con soldi pubblici, dopo aver rifiutato numerose chiamate anche in ospedali prestigiosi, cominciano ad andare via, in reparti che niente hanno a che vedere con la fibrosi cistica. Con conseguente spreco di denaro pubblico e perdita di competenze. Inoltre, se arrivano medici non preparati, i pazienti ritorneranno a curarsi fuori regione con costi esosi e più alti per la Regione Calabria e per le famiglie.

Precari eccellenti – Nel 2014 Il Centro Fibrosi Cistica regionale della Calabria è stato aperto come centro autonomo presso l’ospedale di Lamezia Terme (prima la patologia veniva seguita presso il reparto di pediatria del nosocomio di Soverato nel catanzarese). A meno di un anno di distanza, nel marzo del 2015, il centro di Lamezia Terme ha ottenuto la certificazione di qualità ISO 9001. L’emigrazione sanitaria è stata ridotta quasi a 0 con i pazienti rientrati dalle altre regioni e  passati da circa 70 a circa 150. Per complessità di cure, nel nosocomio di Lamezia Terme, il centro è secondo solo al reparto di terapia intensiva. Il centro, inoltre, si è distinto per studi pubblicati, collaborazione con gli altri reparti, uso di farmaci innovativi.

I medici precari si sono specializzati frequentando prestigiosi master fuori regione, pagati con fondi pubblici – al Policlinico Umberto I di Roma le dottoresse Elisa Madarena e  Barbara Vonella, al  Careggi di Firenze la dottoressa  Rosa Fasano, il fisioterapista dott. Pietro Ragno ha frequentato un prestigioso master dell’Università di  Milano considerato il migliore d ‘Europa, a loro si è aggiunta la dottoressa Simona Chillà. La dottoressa Madarena, medico pediatra (precario) del centro, oggi costretta ad andare via, è stata selezionata tra gli 8 medici scelti in tutta Italia tra i migliori giovani professionisti, per un importante progetto di respiro internazionale.

Catanzaro, rapporto sulla tutela della salute negli istituti penitenziari

Report-Salute-Penitenziaria-1CATANZARO – È stato presentato  nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta  nella sala Giunta della Provincia di Catanzaro, il rapporto sulla tutela della salute negli Istituti Penitenziari ricadenti nell’ambito territoriale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, riferito all’anno 2015. All’incontro con la stampa erano presenti Giuseppe Perri, direttore generale dell’Asp di Catanzaro,  Antonio Montuoro, referente Salute negli Istituti penitenziari ricadenti nell’Asp di Catanzaro, Luigi Cugnetto, Responsabile sanitario della Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro e Costantino Marcello Laface, Responsabile sanitario dell’Istituto Penale per i minorenni “Silvio Paternostro” di Catanzaro. La conferenza stampa è stata moderata dal giornalista Pasquale Natrella addetto stampa dell’Asp di Catanzaro.Presenti tra gli altri anche il direttore del distretto sanitario di Catanzaro; il Direttori f.f. del Ser.D. di Catanzaro; il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria; il magistrato di sorveglianza di Catanzaro; il direttore della casa circondariale “Ugo Caridi” e il Direttore dell’Istituto penale per i minorenni “Silvio Paternostro” e il segretario regionale ANED Pasquale Scarmozzino. Nel 2008, per effetto di un decreto, la sanità penitenziaria passa definitivamente al Sistema Sanitario Nazionale. Tale cambiamento è avvenuto al fine di garantire l’uguaglianza del diritto alla salute e la realizzazione di percorsi integrati di assistenza sanitaria, dentro e fuori gli istituti di pena. “Garantire i livelli essenziali di assistenza ai detenuti della nostra provincia, come facciamo con gli altri cittadini del territorio, non è affatto facile – ha affermato il dg Perri – ma l’Azienda Sanitaria ha investito molto per assicurare una sanità al passo con i tempi e, soprattutto, di qualità”. Un impegno che – ha ancora dichiarato “rientra nei nostri doveri istituzionali ed è per questo che diventa per noi fondamentale poter informare non solo i detenuti, ma anche la cittadinanza, sui livelli di cure offerti all’interno degli istituti di pena; dal 2008, non a caso, le nostre organizzazioni hanno subito una netta trasformazione e un adeguamento a quelle che sono le esigenze dei singoli detenuti in carcere; un luogo delicato dove la sofferenza è palpabile e in cui numerose sono le difficoltà che quotidianamente si affrontano; in tal senso, importante è il servizio che l’Asp offre con la collaborazione dei professionisti che si occupano della parte psicologica dei detenuti e della cura alle dipendenze, percorso quest’ultimo che può avvenire anche in strutture parallele alla casa circondariale”.
Dall’incontro è emerso che, malgrado la difficile situazione in cui versa la sanità calabrese, l’attività di assistenza ai detenuti ha dato buoni risultati e ha tenuto conto delle accresciute esigenze sempre più diversificate e multietniche. “Nonostante l’azienda debba rispondere alle ristrettezze del piano di rientro – ha affermato Montuoro – abbiamo inteso continuare ad investire nella tutela alla salute in carcere perché riteniamo di dover salvaguardare la popolazione detenuta rispondendo al loro bisogno di salute con l’ampliamento dei servizi di specialistica laddove maggiore è stata l’incidenza delle patologie e l’aumento delle ore di guardia medica insieme alla rimodulazione dei turni infermieristici all’interno del carcere”.
Per meglio garantire lo stato di benessere del detenuto, l’Asp di Catanzaro ha proceduto all’acquisto di numerosi apparecchi elettromedicali che servono ad elevare la qualità dell’assistenza sanitaria. Nel contempo sono stati acquistati gli arredi necessari ad allestire gli otto punti visita e i tre ambulatori specialistici nel nuovo padiglione detentivo, nonché a sostituire gli arredi vetusti dell’area sanitaria del vecchio padiglione. In ogni caso, rimane sempre stretta la collaborazione con  l’Ospedale Pugliese Ciaccio, per  offrire ai detenuti l’opportunità di ricevere, in caso di necessità, cure più specifiche. . Intanto sono in via di completamento i lavori delle le residenze per le misure di sicurezza (REMS) a Girifalco, strutture residenziali sanitarie gestite dalla sanità territoriale in collaborazione con il Ministero della Giustizia, che garantiscono l’esecuzione della misura di sicurezza (detenzione) e, al tempo stesso, l’attivazione di percorsi terapeutico riabilitativi territoriali. E’ stata, inoltre, garantita l’assistenza  ai soggetti con dipendenza da sostanze stupefacenti o alcol. Infine, tra i programmi futuri sono state annunciate una serie di iniziative: la formazione per gli operatori coinvolti nella tutela della salute negli istituti penitenziari con un corso di aggiornamento sul tema, di cui sono previste due edizioni: la prima per i prossimi 6 e 7 giugno, la seconda per i giorni 10 e 11 ottobre 2016; l’attivazione del servizio di diagnosi e cura psichiatrica e l’istituzione di una sezione per disabili fisici nel carcere di Siano.