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CGIL e FIOM Calabria: sciopero per la visita di Renzi

CATANZARO – E’ stato organizzato uno sciopero di otto ore da Fiom e Cgil Calabria in vista della visita del premier Matteo Renzi, atteso a Reggio Calabria e Gioia Tauro venerdì 28 novembre. “In concomitanza con la visita del premier Renzi – fa sapere Cgil in un comunicato stampa – è indetta una giornata di mobilitazione sindacale con presidio dei lavoratori provenienti da tutta la Calabria nello stabilimento AnsaldoBreda di Reggio Calabria”.

Sciopero ASP di Catanzaro il primo dicembre, assicurati i servizi pubblici essenziali

Pubblichiamo di seguito il comunicato sugli sciopero nazionale delle aziende sanitarie del 1 dicembre:

Possibili disagi per gli utenti delle strutture sanitarie dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, a causa dello sciopero nazionale del personale di tutti i comparti del pubblico impiego indetto dalle Associazioni sindacali CISL FP, CISL SCUOLA, CISL MEDICI, FNS CISL, FIR CISL E CISL UNIVERSITA’ per il 1° dicembre 2014.
L’astensione dal lavoro e stata indetta contro l’art. 21 del Ddl di Stabilità 2015 dove “è previsto il protrarsi del blocco di un ulteriore anno, del finanziamento della parte economica della contrattazione collettiva nazionale per i lavoratori del pubblico impiego”. Contestualmente , le suindicate Associazioni sindacali hanno precisato che ” Allo sciopero partecipano anche i lavoratori dei settori privati contrattualizzati che aderiscono alle scriventi federazioni”.
Lo sciopero potrebbe comportare alcune variazioni nel normale svolgimento delle attività ambulatoriali e dei servizi al pubblico, in relazione all’adesione o meno del personale.
Al fine di contemperare l’esercizio del diritto di sciopero con il godimento dei diritti della persona costituzionalmente tutelati, nel corso dello sciopero saranno assicurati, dall’ASP di Catanzaro, adeguati livelli di funzionamento dei servizi pubblici essenziali di cui all’articolo 1 della Legge 12 giugno 1990, n. 146 e successive modificazione ed integrazioni, mediante l’erogazione delle prestazioni indispensabili individuate dai Contratti Collettivi di Lavoro, così come interpretati dalla Commissione di Garanzia in sede di valutazione ai sensi dell’articolo 13 della citata Legge n. 146/90 e successive modificazioni e integrazioni.

I dipendenti dell’Asp in sciopero

CATANZARO – Possibili disagi nelle strutture sanitarie dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, a causa dello sciopero generale annunciato per venerdì 14 novembre 2014 dalle Associazioni sindacali Confederazione dei Comitati di Base – COBAS, Unione Sindacale Italiana USI – AST e SLAI COBAS. L’astensione dal lavoro è stata indetta contro “le politiche, sociali e del lavoro del Governo Renzi e dell’Unione Europea”. Lo sciopero potrebbe comportare alcune variazioni nel normale svolgimento delle attività ambulatoriali e dei servizi al pubblico, in relazione all’adesione o meno del personale infermieristico. Nel corso dello sciopero saranno assicurati, dall’ASP di Catanzaro, adeguati livelli di funzionamento dei servizi pubblici essenziali mediante l’erogazione delle prestazioni indispensabili individuate dai Contratti Collettivi di Lavoro.

Sciopero del settore turistico anche in Calabria

COSENZA – Anche i lavoratori calabresi partecipano allo sciopero del settore del turismo indetto per oggi 31 ottobre da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

Si fermano migliaia di dipendenti di pubblici esercizi, ristoranti, bar, mense aziendali e scolastiche e fast food. Una delegazione di lavoratori calabresi partecipa inoltre alla manifestazione organizzata a Roma.

Sindacati e addetti del settore chiedono la stipula di un contratto nazionale che rispetti il lavoro e i lavoratori. “In Calabria le ragioni della protesta sono doppie – afferma Luigi Scarnati, segretario regionale della Filcams Cgil -. Nel nostro territorio, infatti, mettere in discussione il contratto nazionale e alcuni istituti contrattuali, ad esempio la tutela delle malattie, ha un impatto fortemente negativo perché va ad aggravare un quadro fatto di lavoro nero e precariato molto diffuso. Bisogna inoltre considerare che in Calabria sono rimasti in attività pochi grandi gruppi che, oltre ad applicare il contratto collettivo nazionale, stipulano pure dei contratti integrativi di gruppo o aziendali. La tutela dei lavoratori è affidata quasi esclusivamente al contratto nazionale che va difeso e migliorato”.

A peggiorare la situazione, la scelta assunta lunedì da Fipe Confcommercio (Federazione italiana pubblici esercizi) di recedere dal Contratto collettivo nazionale, così come già deciso da Angem (associazione che rappresenta le imprese del settore della ristorazione collettiva). “Si tratta di un atteggiamento incomprensibile se si considera che fino a pochi giorni fa Fipe Confcommercio stava discutendo con i sindacati il rinnovo contrattuale” commenta Scarnati.

In Calabria lo sciopero si intreccia con la vicenda dell’Autogrill di Tarsia Est. “Il primo giugno scorso con la società abbiamo firmato un’intesa che prevede la riduzione dell’orario per 11 lavoratori, scongiurando così la mobilità – spiega Scarnati -. Ad oggi l’accordo viene attuato parzialmente. La Filcams Cgil rivendica al contrario la piena applicazione, per questo abbiamo chiesto un incontro alla Direzione provinciale del lavoro di Cosenza che è stato fissato per l’otto novembre”.

 

Trasporti ancora fermi, lavoratori preoccupati_INTERVISTA

Un gruppo di lavoratori

COSENZA – Autobus fermi in tutta la regione: anche questa mattina prosegue la mobilitazione dei lavoratori, in seguito al taglio dei servizi del 50% previsto dalla Delibera di Giunta regionale del 20 maggio. “Difendiamo il nostro posto di lavoro”, è la frase che ritorna nei commenti e nelle spiegazioni agli utenti che lamentano disagi. Ieri l’assesore regionale ai trasporti, Luigi Fedele, si è detto rammaricato per la difficile situazione. “Siamo ben consapevoli delle notevoli difficoltà e dei forti disagi in cui versa l’intero settore – ha dichiarato – analogamente, però, questo assessorato è totalmente impegnato attraverso la ricerca, l’analisi e la disamina di diverse alternative che possano fornire una valida risposta alle problematiche che necessitano di interventi urgenti”. Domani doppio incontro con con le organizzazioni sindacali del settore e con le associazioni di categoria Anav e Asstra.

Oggi a Cosenza, dove le forze dell’ordine hanno chiesto i documenti d’identità, abbiamo sentito un lavoratore della Filt-Cgil, Silvio Molinaro.

 

 

rita paonessa

 

 

 

Mobilitazione dei lavoratori: trasporti fermi

(immagine di repertorio)

COSENZA – Mobilitazione spontanea dei lavoratori del trasporto locale: da questa mattina gli autobus sono fermi. I lavoratori delle compagnie private hanno incrociato le braccia, alcuni autisti delle Ferrovie della Calabria dichiarano di non avere la possibilità di partire. All’origine della protesta la delibera di Giunta Regionale di ieri. Le segreterie regionali di FILT CGIL, FIT CISL, UIL Trasporti e UGL spiegano la loro posizione in un comunicato congiunto di questa mattina in cui “denunciano che questa delibera sta già determinando spontanee mobilitazioni dei lavoratori”. Nella nota si legge che “le segreterie regionali, a seguito del provvedimento della Giunta Regionale del 20 maggio 2013, nella quale è previsto un taglio lineare del 50% dei servizi sul Trasporto Pubblico Locale, considerano questa scelta irresponsabile ed incomprensibile per le conseguenze che la stessa avrà sulla tenuta occupazionale nel settore e anche per gli effetti sociali sulla popolazione calabrese”. Il comunicato evidenzia la mancanza del confronto con le parti sociali e di un idea di razionalizzazione dei trasporti. Denuncia, inoltre, gli effetti del provvedimento: “Circa 1000 unità lavorative rischierebbero di venire espulsi dal processo produttivo ed inoltre ciò produrrebbe un’offerta sempre più marginale”. Intanto, all’autostazione di Cosenza, gli utenti lamentano i disagi. “Come faccio a giustificarmi a lavoro? – dice una signora – questa mattina ho obliterato e poi mi hanno fatto scendere. Chi mi rimborserà il biglietto? Oltre al danno, la beffa”. Un gruppo di studentesse si confronta con alcuni lavoratori: non condividono le modalità della protesta pur comprendendone i motivi. Un uomo è preoccupato: “devo raggiungere Catanzaro, ho un impegno urgente”. Altri ancora parlano tra di loro, una signora deve fare una visita specialistica a cui non può rinunciare. Alcuni autisti si soffermano sui problemi economici, ma anche sui disagi causati dagli eventuali tagli alla mobilità dei cittadini calabresi.

 

r.p.

Proclamato Io sciopero ad oltranza dei lavoratori della REGES

A seguito della pubblicazione del piano di rientro, redatto dai signori Commissari del Comune di Reggio Calabria è emersa la volontà di cedere le quote di maggioranza di proprietà del Comune e di trasferire a privati l’attività oggi svolta, con profitto anche per l’Amministrazione Comunale, dalla REGES.

La UGL preoccupata per il futuro occupazionale dei dipendenti REGES, alla luce dei contenuti della proposta avanzata dai Commissari nel piano di rientro, decide di proseguire ad oltranza lo sciopero iniziato in data odierna sino ad una specifica convocazione in merito.

Con questa azione i lavoratori vogliono manifestare tutta la loro rabbia e contrarietà in quanto si sentono sacrificati pur operando in un settore difficile, ad alto contenuto professionale, sempre con alto senso di responsabilità e non possono accettare che la soluzione contenuta nella proposta avanzata dalla terna Commissariale abbia come sbocco finale la perdita del posto di lavoro.

Dignità e lavoro: i diritti hanno colore?

COSENZA – Li abbiamo tutti i giorni accanto ma spesso non badiamo a loro. Ci soffermiamo a volte su particolari che li caratterizzano, ma trascuriamo la loro umanità e la loro storia. Siamo carichi di pregiudizi nei loro confronti, ma non ne conosciamo esperienze e pensieri. Accudiscono i nostri anziani, giocano con i nostri bambini, ci servono il caffè al bar, riparano le nostre auto, preparano le nostre cene al ristorante, coltivano le nostre terre. Adam, Maria, Yousef, Camila, Linda vivono nelle nostre città, eppure non godono dei nostri stessi diritti. Sono cittadini di serie B o più spesso lo status di cittadino non è loro nemmeno riconosciuto. Quasi come una sorta di rete invisibile di individui che danno il proprio contributo alla comunità in cui vivono attraverso il lavoro che svolgono, senza ricevere in cambio ciò che spetta loro.

Da quattro ormai si svolge in tutta Italia lo sciopero degli immigrati, una iniziativa promossa per accendere i riflettori sull’importanza del riconoscimento di diritti a chi proviene da paesi altri. Una serie di manifestazioni, incontri, dibattiti centrati sul razzismo e sullo sfruttamento.

Secondo i dati del Dossier Statistico sull’Immigrazione 2012, elaborato da Caritas Italiana e Migrantes, in Italia gli stranieri sarebbero 5 milioni e 11 mila. In Calabria il dato si assesta sui 78 mila. Numeri rilevanti che raccontano di persone, di famiglie, di sacrifici, di speranze. Una contaminazione che viene etichettata dall’opinione pubblica e dalle agende politiche come emergenza, ma che nasconde elementi preziosi di competenze, idee, valori. Un tema che ultimamente ha trovato la ribalta sui mezzi di comunicazione per le vicende legate allo sfruttamento dei braccianti agricoli, per i massicci sbarchi di clandestini sulle coste delle regioni del sud, per le condizioni di gestione dei CIE (Centri di identificazione ed espulsione).

Situazioni che hanno mobilitato le molteplici organizzazioni che sono attive nella lotta per i riconoscimento dei diritti ai migranti e che oggi partecipano a questo sciopero singolare. Un impegno che si realizza quotidianamente, a stretto contatto con le persone in difficoltà, scontrandosi da un lato con la burocrazia dello Stato e dall’altro con i pregiudizi della gente.

Una giornata, quella di oggi, che si tinge di giallo, il colore simbolo della manifestazione. Un colore scelto per la sua assenza nel panorama dei partiti, perché l’attenzione ai diritti degli immigrati dovrebbe essere un tema trasversale ai diversi schieramenti politici. Una giornata che, quest’anno, punta il dito su un aspetto di grande attualità, ovvero la richiesta di cittadinanza per tutti i figli di migranti nati o cresciuti in Italia.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Catanzaro: nuovo sciopero delle farmacie

farmaciaCATANZARO – Si profila la possibilita’ di un nuovo sciopero, questa volta di due giorni, previsto per il 4 e 5 febbraio, ed alla sospensione del cat@hospital, si aggiunge l’interruzione improvvisa del servizio farmaceutico sul territorio. Lo rende noto il presidente della Federfarma Catanzaro, Vincenzo Defilippo. Federfarma lamenta ”l’assoluta assenza delle istituzioni regionali in occasione dell’ultima annunciata protesta”.