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Nominati i due nuovi prefetti di Cosenza e Vibo Valentia

ROMA – Due nuovi prefetti sono stati nominati dal Consiglio dei Ministri per le città calabresi di Cosenza e Vibo Valentia. Nella città dei Bruzi arriva Paola Galeone, mentre a Vibo giunge Giuseppe Gualtieri.  «E’ la testimonianza – ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini – dell’attenzione al territorio che intendo mantenere e rafforzare in questo mio mandato». «L’obiettivo – ha aggiunto – è di affiancare le amministrazioni locali e i sindaci, rispondendo alle più diverse istanze di sicurezza e legalità delle comunità locali. Questo il senso delle nomine e degli spostamenti di oggi».

La Galeone, dopo quattro anni trascorsi a Benevento ritorna a Cosenza dove aveva già operato come vicario dal 2008 al 2010 e prende il posto di Gianfranco Tomao, già nominato a Livorno.

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“Patto per la Sicurezza Urbana”, firmano 55 comuni della provincia

COSENZA – Sono 55  i Comuni della provincia di Cosenza che ad oggi hanno sottoscritto con il Prefetto Tomao  il  “Patto per la Sicurezza Urbana”, gli importanti documenti che si qualificano come veri e propri Accordi  di collaborazione tra Stato ed Enti locali.

I patti per la sicurezza, previsti dalla recente normativa sulla sicurezza urbana, sono gli strumenti per promuovere la legalità sul territorio attraverso la realizzazione di progetti che spaziano dalla prevenzione della criminalità cosiddetta “diffusa” alla lotta al degrado nei quartieri e alle occupazioni abusive di spazi pubblici, fino alla inclusione e alla protezione sociale.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Prefetto Tomao per l’adesione così alta dei Sindaci della provincia cosentina alla firma dei Patti il cui  modello organizzativo  prevede, tra l’altro, un ulteriore rafforzamento della collaborazione tra le Forze dell’Ordine statali e le Polizie locali,  che porterà  a positive ripercussioni sull’efficacia delle azioni di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali.

 

 

 

Sospeso il servizio di Radiologia, appello al prefetto Tomao

CASSANO ALLO IONIO (CS) – Francesco Garofalo, portavoce del Comitato Spontaneo di Cittadini in Difesa al Diritto alla Salute e Franco Giuseppe Pennini, Segretario Territoriale della CISL, si appellano al Prefetto di Cosenza, Giancarlo Tomao, in ordine alla sospensione del servizio di radiologia presso il Poliambulatorio di Cassano.

«Una situazione non più tollerabile. Una ennesima e reiterata disfunzione dei livelli assistenziali essenziali, in un contesto già precario sotto il profilo dell’offerta sanitaria. Questo il contenuto della nota.

«Ieri la sospensione del gabinetto della diabetologia, solo successivamente ripristinato a seguito di numerose proteste, oggi, la rottura della macchina dei raggi, che si va ad aggiungere ad altre carenze ataviche a cui i cittadini oramai assuefatti, sono costretti a subire. A quanto ci è dato a sapere gli utenti registrano oltre al danno anche la beffa. Poiché i tempi di attesa si allungano, si rivolgono loro malgrado, alle strutture private. Anche sul servizio del laboratorio d’analisi si addensano forti nube, si attende la nomina del nuovo direttore e il riordino del personale in forza al laboratorio. La direzione dell’Azienda Sanitaria, può anche  ritenere di poter fare a meno di considerare le giuste proteste dei cittadini utenti, che subiscono disagi e costi per tutelare la propria salute, così come può  ritenere di poter ignorare critiche, osservazioni e proposte di cittadini organizzati secondo il principio della “cittadinanza attiva”. Per questo è assolutamente necessaria – conclude la nota una netta inversione di questa situazione -. Il primo passo di questa auspicata inversione di tendenza consiste nella richiesta di convocazione di un tavolo con le parti interessate».

Operazione “Accoglienza”, la Prefettura aveva già riscontrato diverse irregolarità

COSENZA – «Abbiamo provveduto a trasferire i migranti collocati nei Centri di Accoglienza Straordinaria interessati dalla indagine della Procura della Repubblica in altre strutture della provincia di Cosenza». Il Prefetto Gianfranco Tomao non ha perso tempo, individuando subito una soluzione per la sistemazione delle persone ospitate nei Cas di Camigliatello Silano. Da diverso tempo la Prefettura aveva registrato movimenti sospetti nei due centri, tanto da effettuare ben tre controlli tra il mese di ottobre ed il mese di dicembre scorsi. «Tali controlli – conferma Tomao – avevano evidenziato alcune irregolarità nella fornitura dei servizi. Da ulteriori informazioni acquisite siamo stati indotti a pensare che potesse esserci qualcosa di poco chiaro nelle attività dei Cas, tanto da spingerci ad informare l’arma dei carabinieri».

Le Terme Luigiane non chiuderanno, concessa la proroga di sub concessione alla S.A.T.E.C.A

Guardia Piemontese ( Cs) – “È con viva soddisfazione – si legge in un comunicato stampa – che la S.A.TE.CA. spa, società con quasi 600 piccoli azionisti, che gestisce le Terme Luigiane, esprime soddisfazione per la risoluzione della  vertenza in atto. Si tratta di una complessa problematica legata alla scadenza della sub concessione per l’utilizzo delle acque termali, che non si riusciva a risolvere da mesi, con grande preoccupazione del personale, dell’impresa, delle attività dell’indotto e della pubblica opinione. Della questione si è occupato con grande impegno l’assessore regionale alle attività produttive Carmela Barbalace, insieme al consigliere regionale Giuseppe Aieta. Ieri anche loro erano presenti all’incontro organizzato su convocazione del presidente della Regione, Mario Oliverio, fra sindaci e Sateca presso la Regione. Grande apprezzamento è stato espresso dall’azienda per l’operato del presidente Oliverio, che è stato risolutivo grazie alla decisione del presidente e al grande interesse mostrato per il settore termale, su cui la regione intende investire per un futuro di maggiore sviluppo.  Determinante è stata l’attività di mediazione svolta nei mesi scorsi dall’assessore Barbalace e dagli onorevoli Magorno e  Aieta. Essi  hanno mostrato di avere davvero a cuore il tessuto produttivo della Calabria e il destino dei lavoratori. Anche il vescovo mons. Bonanno si è preoccupato di seguire la questione ed ha mostrato grande interesse verso la risoluzione del problema. Infine non bisogna trascurare il ruolo del prefetto di Cosenza Tomao, che si è impegnato nel predisporre un quesito sulla controversa  vicenda all’ANAC per la risoluzione della stessa.  Con l’accordo  la S.A.TE.CA. ottiene la proroga della propria sub-concessione sino alla conclusione dell’iter per l’individuazione del nuovo sub- concessionario, che si avrà a seguito di un bando di gara. La società si è impegnata alla riassunzione del personale a tempo indeterminato licenziato nei mesi scorsi e del personale stagionale necessario per lo svolgimento dell’attività nella futura stagione, che si riaprirà nel prossimo mese di  maggio. Da oggi l’impegno per riavviare l’attività con risultati soddisfacenti, nonostante il notevole ritardo accumulato, sarà massimo. L’azienda lamenta difficoltà per non aver potuto svolgere la normale attività di manutenzione degli impianti e delle strutture e di promozione e marketing . Probabilmente non si potranno raggiungere i risultati dello scorso anno, ma si è avuta la buona notizia che la spesa per cure termali dei clienti non calabresi non sarà più inclusa nel budget regionale, come, in modo alquanto incongruente, avveniva in passato. Si potrà quindi erogare un maggior numero di  cure sia ai clienti locali che ai turisti, considerato che la spesa dei curanti che vengono da altre regioni non è a carico della Regione Calabria. La S.A.TE.CA., alla luce dell’interesse mostrato dal presidente Oliverio per il termalismo, ha chiesto alla regione di poter iniziare a lavorare sulle criticità del settore, in particolare sui problemi di infrastrutture e servizi pubblici carenti. L’attenzione verso l’area è grande, poiché essa è ricca di attrattori turistici, quali, oltre alle terme, il Porto di Cetraro, la minoranza linguistica di Guardia Piemontese  e il Santuario di Paola, che consentirebbero di destagionalizzare e di accrescere ulteriormente i flussi turistici, se adeguatamente valorizzati.  La S.A.TE.CA. , su questo, già da tempo ha dichiarato la propria disponibilità a investire in questa direzione”.

Inferno bianco, conferenza stampa in Prefettura a Cosenza

Allerta meteoCOSENZA – Alle 14,04 del 19 gennaio sui teleschermi del Tg3 Calabria è apparso l’ing. Vincenzo Marzi, capo compartimento Anas Calabria che in diretta, quando la situazione lungo l’autostrada era già critica, dichiarava: “Le strade sono tutte transitabili. Qualche leggera criticità la stiamo avendo sul tratto di Piano lago. Ci sono sostanzialmente dei rallentamenti accentuati che sono in via di risoluzione”. Forse sarà stato anche per la diffusione di queste notizie evidentemente non corrispondenti al vero, che il presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani, ha attivato il commissariamento della struttura di Esercizio Salerno-Reggio Calabria. Adesso che ha smesso di nevicare e sono stati attivati i necessari filtraggi agli svincoli per impedire il transito di veicoli privi degli equipaggiamenti di legge, l’arteria è tornata ad essere perfettamente percorribile. Questa mattina una spiegazione sull’accaduto ha provato a darla il prefetto Tomao nel corso di una conferenza stampa, cui erano presenti lo stesso Vincenzo Marzi ed il Capo della Protezione Civile Regionale Carlo Tansi. Proprio Tansi ha precisato che la Protezione civile aveva diramato l’allerta meteo il 18 gennaio, con valenza a partire dalla mattinata del 19 gennaio, e che nella comunicazione si raccomandava l’attivazione della pianificazione d’emergenza. Marzi ha risposto con la rassicurazione che il sale era stato sparso dalle 10 di ieri mattina ma a causa dei mezzi messisi di traverso sulle corsie non è più stato possibile intervenire, determinando così le lunghe file. Al centro del dibattito tra i rappresentanti istituzionali vi è stato il ritardo nella diramazione di codici stabiliti dall’Anas che, a seconda del livello, consentono l’accesso in autostrada solo con catene a bordo (codice giallo) o nei casi più gravi con catene montate (codice rosso). “Sicuramente qualcosa non ha funzionato -ha ammesso il capo compartimento- e stiamo facendo approfondimenti per capire cosa sia accaduto ed evitare che non si ripeta”. Qualcosa?

Bindi: Cosenza non è una zona franca. Buemi: inspiegabile chiusura tribunale di Rossano

COSENZA – Si è conclusa la due giorni della Commissione parlamentare antimafia a Cosenza guidata da Rosy Bindi. Dopo l’incontro con i rettori degli atenei del Mezzogiorno, l’organismo bicamerale, in questa seconda giornata, ha ricevuto in Prefettura il pool di magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, il Garante Regionale per l’infanzia, i vertici degli uffici giudiziari di Cosenza, Paola e Castrovillari e il presidente del Tribunale dei minori. “La provincia di Cosenza veniva ritenuta una zona franca rispetto alle mafie se messa a confronto con situazioni più critiche in Calabria, come le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, ma dopo il nostro approfondimento questo luogo comune è stato superato – ha detto Rosy Bindi tracciando un bilancio della missione nella città dei bruzi – Anche in questa provincia sono presenti le cosche di ‘ndrangheta, famiglie mafiose con collegamenti con altre ‘ndrine, una forte capacità intimidatoria, capace di controllare il mercato della droga, attiva nella tratta degli esseri umani, con capacità di penetrazione nella politica e nella pubblica amministrazione. Abbiamo trovato un’attenzione da parte della magistratura e delle forze di polizia e questo ci rassicura – ha aggiunto – nonostante una carenza di organici che la Procura, in particolare la Dda, ci ha segnalato. Ci siamo soffermati, poi, sull’accorpamento dei tribunali di Rossano e Castrovillari, che per noi resta un tema che deve essere oggetto di osservazione da parte del ministero della Giustizia, e crediamo che, se si devono razionalizzare e risparmiare le risorse, la Calabria è di certo l’ultimo posto nel quale si debba pensare di risparmiare e razionalizzare”. In merito all’accorpamento del tribunale di Rossano a quello di Castrovillari, Enrico Buemi ha bollato tale provvedimento come inspiegabile, poiché riguarda un “territorio che da tutti è stato confermato ad alta intensità criminale. Tenendo conto dei parametri che il legislatore aveva dato al governo per definire gli accorpamenti e le modifiche della geografia giudiziaria, ribadisco: in Calabria nonprefettura-cosenza bisognava chiudere tribunali, ma è ancora più inspiegabile la chiusura del tribunale di Rossano, rispetto ad altre situazioni”. Oltre alla questione della carenza dei presidi giudiziari, Rosy Bindi ha richiamato l’attenzione sulla necessità di gestire al meglio i casi dei minori che crescono in ambienti criminali. La presidente ha però escluso la possibilità di proporre una legge per togliere ai mafiosi la patria potestà. “C’è una mancanza di strumenti adeguati per la tutela dei minori – ha sottolineato – di cui è rimasto vittima anche il piccolo Cocò, il bimbo di tre anni ucciso e bruciato a Cassano assieme al nonno e alla compagna. Il piccolo, pur avendo meno di tre anni, non si trovava con la madre in carcere ed è stato affidato a una famiglia che lo ha usato. Ciò denota che ci sono carenze amministrative. Cercheremo, inoltre di appurare se in questa storia vi siano altre responsabilità”. Infine la Bindi ha discusso con il prefetto Tomao delle vicende relative al comune di Marano Marchesato, dove il sindaco e alcuni componenti della maggioranza sono indagati per mafia, e al comune di Castrolibero, in virtù delle indagini che riguardano l’ex sindaco ed attuale consigliere regionale Orlandino Greco. “Se il prefetto Gianfranco Tomao riterrà che ci sono gli elementi per fare degli approfondimenti, avrà il sostegno della Commissione” ha concluso Rosy Bindi.

I sindaci della Sibaritide incontrano il Prefetto di Cosenza Tomao

cassanoCASSANO ALLO IONIO (CS) – Sono stati ricevuti dal Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, i sindaci e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali della Sibaritide per fare il punto della situazione, al fine di dare una svolta all’empasse venutosi a determinare nel completamento dei lavori dell’importante opera infrastrutturale, considerata coralmente di vitale rilevanza. Il fermo nel completamento dell’arteria viaria a scorrimento veloce, arreca grave danno allo sviluppo economico e sociale dell’intero comprensorio, già penalizzato da una rete ferroviaria inefficiente e da altre carenze infrastrutturali. Il rappresentante del governo in provincia di Cosenza, nei giorni scorsi da Marina di Sibari era stato chiamato in causa, quale referente con il ministero competente, per sbloccare la situazione e far ripartire i lavori con un crono programma ben definito. La riunione con il Prefetto Tomao, sempre attento e sensibile alle istanze dei territori, è stata caratterizzata da un primo intervento illustrativo della questione, a cura del sindaco di Roseto Capo Spulico, Rosanna Mazzia. È seguita una circostanziata relazione del sindaco di Cassano, Gianni Papasso, in cui, rappresentando anche il pensiero degli altri colleghi interessati alla vicenda, ha fatto una cronistoria dei fatti e degli eventi fin qui registratisi sulla vicenda, tra cui l’incontro e le rassicurazioni offerte in merito sia dal ministro Lupi, che dei vertici dell’Anas. Dall’incontro in prefettura è emerso che il progetto del completamento del 3° megalotto della SS 106 attualmente è al vaglio del Consiglio Superiore del Lavori Pubblici, che dovrà esprimere il proprio parere, propedeutico al nulla osta definitivo che compete al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica. Ricordiamo che sono 17 i comune dell’Alto Jonio cosentino interessati al passaggio dell’opera viaria. Al Prefetto Tomao, il sindaco di Cassano, Gianni Papasso e il resto della delegazione dei sindaci e delle organizzazioni sindacali presenti hanno fatto voti affinché interceda presso il Ministro per le Infrastrutture Delrio per avere un incontro, in tempi brevi, che affronti e risolva il problema. Papasso e colleghi, hanno partecipato al Prefetto Tomao che il clima si sta facendo sempre più rovente, non solo per la calura estiva, e che ove mai il Ministro Delrio continuasse a rimanere silente sull’argomento, come è già avvenuto nei mesi scorsi, visti i risultati inefficaci e stanchi di continuare con il fair play e la diplomazia, verranno attivate iniziative e azioni di protesta forti.