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Gratteri e Nicaso, scrivere per dialogare con i giovani

COSENZA – Perché è nato a Gerace 54 anni fa, perché nel percorso per andare al liceo a Locri ha incontrato sulle strade centinaia di morti ammazzati, perché il suo compagno di scuola è morto di lupara, questi sono i motivi che hanno spinto Nicola Gratteri a fare una scelta di campo che lo vede oggi Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria.
Ieri sera nella libreria Ubik di Cosenza, in mezzo a una grande folla, sono intervenuti il magistrato Gratteri e lo scrittore giornalista Antonio Nicaso per presentare il loro ultimo lavoro “Dire e non dire. I dieci comandamenti della ‘Ndrangheta nelle parole degli affiliati”.

Un libro che si infila nei codici, nella simbologia, nei lessici che governano le dinamiche ‘ndranghestiste per parlare a tutti , e in particolar modo alle giovani generazioni, renderli più consapevoli dello sfascio totale di cui la ‘Ndrangheta è portatrice, cercando di dare una speranza a questa terra che ospita la forza più potente al mondo pur essendo la regione più povera d’Europa.
Gratteri comincia parlando di un’Ndrangheta sempre più potente che oggi va oltre il semplice guadagno per estorsioni o spaccio di droga e che prende in mano la regia delle speculazioni finanziarie, facendo accordi con la politica, specializzandosi in modo da avere sempre una faccia pulita per interrare il marciume che ha dentro.
La discussione continua analizzando alcuni dei dieci comandamenti approfonditi nel libro, il primo “La’Ndrangheta è una e una sola” Gratteri lo spiega attraverso il racconto dell’omicidio di Carmelo Novella il capo della “Lombardia”, per il quale la “casa madre” calabrese ne autorizzò l’eliminazione per aver portato avanti un progetto di separazione dalla costola originaria. Gratteri spiega che le locali del mondo devono sempre e comunque dar conto in quanto osservanza delle regole ad un’unica locale, la più importante che è quella di San Luca.
Il secondo “Chi tradisce brucerà come un santino” dimostra come la ‘Ndrangheta sia legata a dei riti, a dei simboli che contraddistinguono gli uomini d’onore e il giuramento, che rientra nella logica dell’affiliazione per saldare il vincolo associativo, contiene in sé la minaccia del chi infrange paga.
Con l’arrivo dei fondi della cassa del Mezzogiorno soprannominati “il pane del governo” la ‘Ndrangheta subisce un’evoluzione, spiega Gratteri, cessa di stabilire esclusivamente legami di sangue alleandosi con gli estranei sulla base di rapporti utilitaristici, la famiglia diventa sempre più allargata e la ‘Ndrangheta sempre più credibile.

Ad un certo punto dell’incontro la discussione si sposta inevitabilmente sul rapporto mafia-politica, la ’Ndrangheta vive nelle relazioni che instaura col potere, oggi i politici che considerano ciò che fanno un privilegio e non più un servizio si rivolgono ai mafiosi i quali hanno più credibilità ed è attraverso il consenso popolare che la ‘Ndrangheta continua ad esistere pur modificandosi, coniugando tradizione e innovazione.

Nelle battute finali il viso di Gratteri diventa sempre più teso quando si vede costretto a sfatare il sogno falconiano che vede un giorno la fine della mafia, secondo il procuratore se non cambia la legge e la scuola la mafia finirà di esistere quando finirà l’uomo sulla terra, è necessario educare i ragazzi, depenalizzare alcuni reati minori per concentrarsi su quelli veri ma soprattutto bisogna fare in modo che delinquere non sia più tanto conveniente.
Gratteri conosce la paura tanto da venirgli la lingua amara ogni volta che gli si presenta davanti ma ha imparato ad addomesticarla, a razionalizzarla senza essere mai incosciente ma soprattutto senza mai cambiare percorso.

Gaia Santolla

Alessandra Key Cappa: Ti Racconto Una Storia…All’Ubik di Cosenza

Ti racconto una storia...
Ti racconto una storia... Alessandra Key Cappa

COSENZA – Alessandra Key Cappa, promettente scrittrice sangiovannese, presenterà il suo primo lavoro “Ti racconto una storia…” (editore Librare) giovedì 15 novembre alle ore 18:00 presso la libreria Ubik di Cosenza.

Una gestazione durata nove mesi ha dato vita ad un’avventura caratterizzata dalla semplicità del quotidiano in uno sfondo sentimentale ben riuscito. Il romanzo ha come protagonista una giovane donna, Lea, che per allontanarsi da una personale sconfitta finirà travolta dall’indecifrabile volontà del Destino, che la porterà a scoprire volti, posti ed esperienze del tutto nuovi che lei non avrebbe mai neppure osato sognare. Lea è una ragazza qualunque che si trova ad affrontare l’età della consapevolezza e dell’insicurezza tipica di chi intraprende il viaggio nel mondo degli adulti. Ѐ una storia fatta di incontri giusti e di esperienze sbagliate.

La scelta del personaggio riesce a creare un feeling con il lettore, che riconosce in lei paure ed emozioni tipiche di chi è innamorato.

L'Autrice Alessandra Key Cappa

L’autrice scopre la passione per la scrittura da giovanissima, continuando a curare questa attrazione per il mondo dell’inchiostro all’Università della Calabria, dove frequenta la facoltà di lettere.  Riguardo alla struttura dei suoi scritti, fonte di ispirazione è Italo Calvino per la brevità e l’apparente leggerezza della storia a dimostrazione che un buon romanzo non per forza deve essere di 200 pagine e raccontare di temi pesanti per essere apprezzato.”

Per Alessandra i libri sono “i suoi veri migliori amici e immortali maestri di vita” e usa la scrittura come un ponte solido che possa legarla alla fantasia, utilizzandolo come “impareggiabile strumento che permette la vera cognizione di se stessi vista la sua straordinaria capacità nel far comunicare direttamente l’anima.” 

 

«Non tutti i ragazzi sono uguali, Lea. Insomma! Sono passati un paio d’anni. È ora che ti rimetta in corsa. Hai trovato un ragazzo che senti essere speciale. Non buttare qualcosa di potenzialmente bello a causa di una ferita del passato.»

Il romanzo è disponibile in formato ePUB con SocialDRM sul sito www.biblon.it

Intervista ad Alessandra Key Cappa

Miriam Caruso

 

Il Premio Sila 49′ sarà presentato alla Ubik di Cosenza

COSENZA, 18 LUG – Fervono i preparativi per l’edizione 2012 del ‘Premio Sila ’49’, il concorso letterario, promosso dalla Fondazione Premio Sila, che intende riprendere l’avventura culturale che ha segnato negli scorsi decenni la regione Calabria.

Giovedì, 19 luglio, alle ore 18.30, nella libreria Ubik di Cosenza, il Presidente della Fondazione Premio Sila, Enzo Paolini, ed il Presidente della Giuria, Raffaele Perrelli, incontreranno la stampa ed il comitato di lettori esterno per comunicare i venti titoli selezionati per la sezione ”Letteratura” del concorso letterario.

Ripercorrendo le coordinate culturali originarie, nell’intento di preservare e attualizzare il carattere partecipativo che ha sempre contrassegnato le edizioni passate del Premio Sila, è stato selezionato, in collaborazione con la libreria Ubik di Cosenza, un comitato di lettori scelto tra i sui utenti più dinamici, in base a criteri quantitativi e qualitativi di spesa fatta nel corso dell’anno. A questi si chiederà di esprimere un giudizio sulla selezione dei testi al fine di aiutare la giuria a giungere all’individuazione della cinquina dei finalisti che sara’ presentata alla stampa nel mese di ottobre.