Persi 11mila posti di lavoro in Calabria secondo il rapporto Svimez

ROMA – Il mercato del lavoro italiano continua a deteriorarsi: nel primo trimestre 2013 il Sud ha perso 166mila posti di lavoro rispetto all’anno precedente, 244mila il Centro-Nord. Gli occupati nel Mezzogiorno scendono quindi nei primi mesi del 2013 sotto la soglia dei 6 milioni: non accadeva da 36 anni, dal 1977. Lo segnala il rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2013 presentato questa mattina. Nel 2012 il tasso di occupazione in età 15-64 è stato del 43,8% nel Mezzogiorno e del 63,8% nel Centro-Nord.

A livello regionale il tasso più alto si registra in Abruzzo (56,8%), il più basso in Campania, dove lavora solo il 40% della popolazione in età da lavoro. In valori assoluti, la Sicilia perde 38mila occupati, 11mila la Calabria, 6mila la Sardegna, 3mila la Basilicata. Nel Sud l’occupazione in agricoltura cala nel 2012 dell’1% e del 3,2% nell’industria, mentre tiene nei servizi (+0,3%).

A livello regionale, cala l’occupazione agricola in Abruzzo (-23,8%), Molise (-7%), Basilicata (-6,4%), Calabria (-5,6%), mentre cresce in Campania (+4,1%) e Sardegna (+5%).

Segno negativo per l’industria in tutte le regioni del Sud, a eccezione dell’Abruzzo (+3,9%), con le punte della Sardegna (-11%), della Sicilia (-6,9%) e del Molise (-5,6%).

Positivo invece il settore dei servizi, soprattutto in Molise (+3,2%), Campania (+2,5%), Sardegna (+1,1%). In valori assoluti, nel 2012, rispetto al 2011, il Sud ha perso oltre 4mila posti di lavoro in agricoltura, 42.800 nell’industria e ha registrato un incremento di 11.600 unità nei servizi.

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