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“Il cuore della terra”: successo internazionale.

TORINO(TO) “Il cuore e la terra”, il viaggio nel pianeta agricoltura e nelle eccellenze calabresi, ha debuttato con successo al Salone internazionale del libro di Torino. Molti i presenti allo ‘Spazio Calabria’ del salone del libro, intenso il dibattito che la presentazione del libro ha prodotto.

 “ Il cuore e la terra. Agricoltura e Sud per uno sviluppo a misura d’uomo ”, edito da Rubbettino, è un lavoro a quattro mani di Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in Commissione Agricoltura della Camera, e Franco Laratta membro del CdA ISMEA. Prefazione di Maurizio Martina, Ministro Agricoltura e Dario Franceschini Ministro Beni culturali e Turismo.

Alla presentazione del volume erano presenti, oltre all’editore Florindo Rubbettino e agli autori, anche i dirigenti regionali Pasquale Anastasi, e Armando Pagliaro, l’assessore comunale di Torino Mimmo Mangone, il Consigliere regionale piemontese Daniele Valle, diverse rappresentanti istituzionali del territorio e delle Associazioni di categoria, imprenditori agricoli e giovani studenti.

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 Il volume  parte da un’analisi economica dell’agricoltura nel contesto della condizione in cui versa il Paese, dalla quale emerge che l’agricoltura è risultato  il più efficace strumento anti-crisi di cui l’Italia disponga. Si sofferma poi sulle condizioni economiche e sociali  del meridione e della calabria. 

Per chiudere con  un vero e proprio viaggio nelle eccellenze agroalimentari della Calabria. 

Un viaggio iniziato dalle risaie ( ai più sconosciute), i pescheti e gli allevamenti di Sibari, per arrivare alle straordinarie vigne di Cirò, passando attraverso luoghi, aziende e bellezze del territorio. Si va dalle terre che un tempo furono della Magna Grecia, per passare da Montalto Uffugo, poi lungo la Costa jonica, l’Altopiano della Sila, la costa tirrenica, la fascia reggina, gli immensi uliveti che abbracciano tutta la Calabria, gli allevamenti, le perde rare come il bergamotto. 

Sia negli interventi di Oliverio e Laratta che nei diversi e articolati interventi del pubblico è emersa la necessità di allargare il perimetro dell’agricoltura, di costruire le condizioni per fare del settore un vero e proprio traino per lo sviluppo ed il rilancio economico del Paese e del sud in particolare.

Il fico di San Floro: Slow Food Calabria festeggia la nascita di una nuova comunità del cibo

fico_sanfloroSAN FLORO (Cz) – A due passi da Catanzaro, nel comune di San Floro, quattro giovani si dedicano da qualche tempo al recupero della vocazione agricola del loro territorio e si impegnano per costruire un futuro gioioso attraverso la coltivazione e la lavorazione del fico.

Animati dalla convinzione che le risorse locali possano giocare un ruolo determinante nella propria vita, e in quella delle comunità che vivono, e guidati dalla competenza del presidente della Pro Loco, Floro Varano, Stefano, Giusy, Fabio e Domenico stanno riscrivendo il proprio destino in forma sostenibile, equa, rispettosa e gioiosa.

La comunità del fico di San Floro muove, con queste prospettive, verso la riscoperta di una eccellenza assoluta. Le numerose cultivar di fichi rintracciate nel territorio comunale possono  certamente costituire la base di un paniere di prodotti di assoluto valore. Per salvare e recuperare dall’estinzione questo patrimonio di germoplasma si è deciso, come primo passo, di costituire il campo catalogo, al fine di classificare le varie cultivar, e successivamente di analizzare i caratteri botanici e le caratteristiche organolettiche nelle varie tipologie di fichi.

Il gruppo di giovani agricoltori ha già avviato una produzione significativa anche a livello economico puntando sulla diversificazione tra prodotto fresco e prodotto essiccato. Per la linea del fresco sono state scelte la cultivar “Ficazzana” (produce fioroni di pezzatura intorno ai 200 grammi) e la cultivar “Malangiana” (di colore nero con striature bianche e di un gusto particolare). Per la linea dell’essiccato si punta alla valorizzazione della cultivar “Dottato bianco” che,  prodotto sulle colline assolate e siccitose delle estati sanfloresi, raggiunge un tenore zuccherino pari al 70% del peso. Il dottato bianco di San Floro oltre che a essere di pezzatura importante è un fico “Caprificato”, quindi ricco di semi che rappresentano un piccolo scrigno di materie prime nobili fondamentali per  la salute dell’organismo umano.

I fichi di San Floro vengono essiccati, come da tradizione, al sole estivo sulle “cannizze” (stuoie di canne), supporti naturali del territorio che non trasmettono al frutto alcuna forma di contaminazione. La lavorazione tipica di San Floro prevede la conservazione del fico per tutto l’inverno; all’arrivo dei primi freddi i fichi si ricoprono naturalmente di una efflorescenza bianca costituita da zuccheri che dall’interno del fico trasmigrano in superficie facendolo diventare bianco.

La lavorazione si articola in varie tipologie: “Pittera”, “Crucetta”, “Cunocchia”, “Fhietta”. A Natale, la tradizione vuole che i fichi secchi vengano farciti con gheriglio di noce, scorzetta di mandarino e un pezzettino di cannella e successivamente infornati fino a diventare dorati. La lavorazione a “Pittera” è unica e caratteristica del territorio di San Floro, si realizza utilizzando il fusto di un’erba spontanea, tipica delle nostre colline sabbiose, con cui si impilano i fichi realizzando una specie di triangolo: talvolta bicolore alternando fichi bianchi e fichi neri a mo’ di scacchiera.

L’incontro con la condotta di Catanzaro ha moltiplicato l’entusiasmo dei giovani produttori e sta già generando importanti sinergie. Se Slow Food può conferire esperienza, relazioni, solidità al progetto di valorizzazione del fico, l’entusiasmo dei giovani che tornano alla terra restituisce spessore ai nostri sogni e alle nostre passioni.

Le parole di Enzo Bruno per la manifestazione di “Agrinsieme”

CATANZARO – “Una grande manifestazione, quella organizzata oggi da Agrinsieme, a cui aderiamo solidali, condividiamo le vostre ragioni e la vostra passione. L’agricoltura e il turismo che dovrebbero essere gli assi portanti dello sviluppo possibile di una regione in ginocchio, sono tra i settori più penalizzati. Noi, amministratori senza indennità, siamo al vostro fianco. È  questa la vera missione: essere con il mondo che produce senza interessi”. È  quanto ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, intervenuto alla manifestazione di “Agrinsieme” in piazza Prefettura contro l’Imu agricola anche nella sua veste di presidente dell’Upi Calabria.

“Le aziende agricole sono già penalizzate per molti versi, sopportano un pesante carico fiscale e burocratico: l’Imu sarebbe una stangata insopportabile per l’agricoltura, già penalizzata dai costi crescenti, dall’aggravio dei trasporti, dall’importazione sleale dei prodotti dall’estero, dalle accise sul carburante agricolo e dalla riduzione delle assegnazioni. Si tratta in sostanza di una patrimoniale che viene applicata ad un bene strumentale che è la terra: è come se si tassasse il tornio di una officina o il forno del panettiere – sostiene ancora Bruno -.  Il Consiglio Provinciale di Catanzaro ha approvato un ordine del giorno, al fine di chiedere al Governo la sospensione immediata del decreto e di ripristinare nel frattempo l’esenzione che era in vigore precedentemente quando i terreni agricoli erano esenti da Imu se il Comune era riconosciuto come Comune montano o di collina. Un ordine del giorno che nella riunione dell’Upi del prossimo 3 marzo sottoporrò a tutti i presidenti delle altre Province al fine della comune adozione. Non si può procedere all’attuazione di un decreto inerente l’introduzione di una nuova forma di tassazione per i Comuni fino ad oggi esenti, anche considerando la difficile situazione economica che sta vivendo il settore agricolo nel nostro Paese, in particolare nelle aree montane. E’ necessario, quindi, avviare un percorso partecipato con il Governo alla pari di altre Regioni di Italia  affinché sia concertato un nuovo metodo di individuazione delle zone montane e collinari esenti da Imu. La Provincia di Catanzaro è al vostro fianco, pronta a fare la propria parte accanto a tutti voi”.

Manifestazione Agrinsieme: l’unione fa la forza

CATANZARO – L’agricoltura è una delle risorse italiane che sta mostrando maggiore resilienza in tempo di crisi, riuscendo a mantenere i livelli occupazionali e persino ad aumentare le percentuali di esportazioni, ma non per questo può essere un salvadanaio da svuotare e impoverire. Perché i nostri cooperatori impegnati nell’agricoltura, seppur resistendo stoicamente alla congiuntura economica negativa, subiscono quotidianamente tutti i riflessi negativi della crisi. Per questo è fondamentale dare un segnale di presenza e unione alla manifestazione di oggi a Catanzaro, in Piazza Prefettura, convocata da Agrinsieme (che unisce Fedagri Calabria, Lega delle Cooperative, AGCI, CIA e Confagricoltura) cui partecipiamo con convinzione e piena condivisione con gli aderenti a Fedagri di Confcooperative Calabria. L’IMU agricola è solo la punta dell’iceberg di un sistema che deve essere fortemente rivisto, possibilmente in maniera partecipata, ancor di più nell’anno di EXPO Milano, per permettere all’agricoltura italiana di mostrare il proprio meglio e di ripartire in via definitiva.

“Mi auguro che si apra una nuova stagione di sensibilità sulle potenzialità e i problemi del settore – dichiara Camillo Nola presidente di Fedagri e Confcooperative Calabria – e si lavori sia a livello regionale, che a livello centrale, per dare respiro alle aziende agricole che quotidianamente affrontano situazioni gravi come: i ritardi nei pagamenti, l’accesso al credito ormai impossibile per le piccole e medie aziende, il peso dell’IMU agricola su molte realtà in affanno finanziario, difficoltà di accesso ai fondi del PSR fondamentali per mantenere o creare il lavoro, e così via. Per non parlare della crisi recente di alcuni specifici comparti come il Latte e l’Ortofrutta. Se si vuole davvero che l’agroalimentare sia un traino dell’export, e che l’agricoltura in Calabria e nel Paese, anziché fermarsi e declinare, continui a crescere per diventare una risorsa strategica, è il momento di intervenire in maniera netta, con nuove politiche di sostegno verso chi opera con serietà creando sana occupazione, mandando fuori dai giochi chi ancora vive di rendita e speculazione. Lo dice la storia ormai, la fabbrica dell’assistenza pubblica ha prodotto solo fallimenti e illuso intere generazioni di calabresi, dobbiamo comprendere che agricoltura ed agroalimentare, turismo ed innovazione sono le frecce più importanti al nostro arco per il presente e ancor di più per il futuro.”

La Coldiretti Crotone delega il Prefetto de Vivo

CROTONE – Vincenzo de Vivo, Prefetto di Crotone, ha ricevuto presso L’ufficio Territoriale di Governo, una delegazione da parte di Coldiretti Crotone, guidata dal Presidente e Direttore, Roberto Torchia e Pietro Bozzo. Durante l’incontro si è illustrato un quadro generale dell’attività agricola crotonese sottolineando sia gli aspetti positivi che le problematiche connesse agli alti costi di produzione e alla scarsa liquidità economica che il settore agricolo sta affrontando. Il Prefetto, prendendo atto della situazione prospettata ha garantito il massimo impegno tra le istituzioni oltre ad un’attenzione costante all’agricoltura che da sempre svolge un ruolo importante sul campo economico e sociale nonché di sostenibilità ambientale e tutela del territorio. De Vivo, ringraziando la delegazione, ha manifestato la propria disponibilità e collaborazione per affrontare al meglio le questioni relative al settore.

Oscar Green 2014 – Calabria:fra tradizione e innovazione Un oscar all’innovazione in agricoltura

Oscar Green 2014: fra tradizione e innovazione
Un oscar all’innovazione in agricoltura

 

 

La suggestiva e affascinante cornice del Castello Normanno di Santa Severina, risalente all’XI secolo (uno dei borghi più belli d’Italia) è stato il teatro di un evento che mira a incoraggiare e premiare i giovani Calabresi che hanno scelto di impegnare tutte le loro forze per far crescere la nostra regione, valorizzando quelle che sono le vere eccellenze che la nostra terra ci offre. Stiamo parlando della consegna dei premi Oscar Green edizione 2014. L’evento è stato promosso da Coldiretti Giovani Impresa, con l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. L’evento inizia intorno alle ore 10:00 con un confronto sul tema “Le strade del successo. Innovare nel solco della tradizione” al quale hanno preso parte il sindaco di Santa Severina Diodato Scalfaro, la Delegata nazionale di Coldiretti Maria Letizia Gardoni, il Segretario nazionale Coldiretti Carmelo Troccoli, il Delegato regionale dei giovani Daniele Perrone, il vincitore di Oscar Green 2012 Luigi Adinolfi, il Direttore della Coldiretti Calabria Francesco Cosentini e il Presidente Pietro Molinaro che ha concluso il dibattito ricordando come il settore agricolo rappresenta un punto chiave per l’economia del futuro.

Dopo il dibattito si è proceduto con le premiazioni. La competizione ha visto coinvolte più di trenta aziende, tutte condotte da giovani imprenditori calabresi under 40, di queste solo sei hanno ricevuto l’ambita targa. Sono state premiate, infatti, le aziende che più delle altre hanno saputo valorizzare i prodotti tradizionali della nostra terra conquistando un mercato in costante cambiamnto con idee nuove, originali, innovative e sempre nel rispetto dell’ambiente. Le premiazione erano legate ad altrettante categorie: “Stile e cultura d’impresa”, “Esportare il territorio”, “Ideando”, “Non solo agricoltura”, “In filiera” e “Campagna Amica”. A queste 6 categorie si sono aggiunte poi due menzioni speciali : “Paese Amico” e “Innovando”. Ciascuno dei vincitori ha avuto modo di far conoscere la propria azienda attraverso un filmato di presentazione e un breve discorso.

Per la categoria “Stile e cultura d’impresa” il premio è stato assegnato all’Azienda agricola “l’Eccellenza Calabrese” di Tiziana Calabrese. Ubicata nella Sila piccola in località “Bocca di Piazza” a pochi km dal lago Ampollino, in una zona colma di paesaggo mozzafiato. L’azienda originariamente era dedita a seminativi e coltivava patate, produzione tipica della Sila. Poi la passione e la voglia di diversificare, hanno portato l’azienda dov’è oggi, cercando di creare un’attività nuova con meno concorrenza. L’azienda coltiva piccoli frutti, sia in campo libero che in serra. Vengono coltivate fragole, ribes rosso, nero e banco, lamponi e more. Questi vengono anche trasformati in confetture. Ultima creazione dell’azienda sono le caramelle GELEES, prodotte trasformando una parte dei frutti di bosco rigorosamente prodotte e confezionate a mano. Intervista a Tiziana Calabrese

 

Vincitore per la categoria “campagna amica” è stata l’azienda agricola “Sapori Antichi d’Aspromonte” di Laura e Antonio Stilo. L’azienda, situata in Aspromonte, nella provincia di Reggio Calabria, è a conduzione familiare e con dedizione e passione si occupa di coltivazione, allevamento e macellazione. L’azienda produce anche ortaggi, patate, grano e legumi e mira all’autosufficienza attraverso la produzione di mangimi per il bestiame, per gli animali da cortile e concime organico per le coltivazioni. La produzione di salumi e, in particolare, del prosciutto crudo San Canolo, ne rappresenta il fiore all’occhiello.

Intervista a Laura Stilo.
 

L’azienda agricola “Terre di Zoe” di Giovanna Frisina, situata della piana di Rosarno-Gioia Tauro si è aggiudicata il premio per la categoria “Esportare il territorio”. La principale caratteristica dell’azienda risiede nella produzione delle marmellate e confetture biologiche. Ci sono, poi, i succhi di frutta biologici a base di agrumi e i nettari biologici di kiwi e kiwi e zenzero che rappresentano la novità. Genunità e artigianalità sono gli elementi caratterizanti di questi prodotti, che accompagnano tutte le fasi dalla raccolta alla trasformazione della futta. Intervista a Giovanna Frisina

Nella categoria “Ideando” si è distinta l’azienda agricola “Agro Piccolo” di Giuseppe Piccolo.
La società Agro Piccolo trae origine dalla vocazione agricola familiare impegnata già da alcune generazioni nella produzione e commercializzazione di agrumi. Da qui l’idea del neo imprenditore Giuseppe Piccolo di far conoscere i sapori migliori della nostra terra con la spremuta di Calabria. Si impone sul mercato con un prodotto innovativo e di qualità, ARAN-C, una succo preparato solo ed esclusivamente con i più buoni agrumi di Calabria. Un prodotto sano e genuino, ricco di vitamina C, frutto della combinazione di tre diverse qualità di arance: la Tarocco Biondo, la Bella Donna e l’Ovale che messe insieme danno vita alla meravigliosa Bionda di Calabria.  Intervista A Giuseppe Piccolo

Ancora, per la categoria “non solo agricoltura” il premio va all’azienda Frantoio Badia di Lea Corigliano, con una storia lunga un secolo che ha avuto inizio nei primi anni del 900, quando Domenico Corigliano, Mastro Oleario, decise di realizzare un oleificio con macine in pietra. Il frantoio, ubicato a Limbadi(VV), produce un olio extravergine di oliva talmente delicato grazie al quale è stato realizzato CREMOLIA, un prodotto davvero innovativo. Si tratta da una crema dolce spalmabile dal gusto aromatico e dolce. è possibile trovarla in tre varianti: mandorla, nocciole e pistacchio.  Intervista a Lea Corigliano

Per la categoria “in filiera” premiata COF-ORTOMANIA Porto Salvo-Vibo Valentia. Una delle aziende più qualificate nel settore italiano dei prodotti ortofrutticoli di IV gamma. Dopo aver gradualmente conquistato la fiducia di importanti clienti della distribuzione organizzata, della distibuzione e del normal trade, ha ottenuto una posizione di mercato di rilievo in tutta Italia, facendo convergere innovazione e tradizione agricola. Oggi, con un vasto assortimento di prodotti, è tra i migliori produttori d’Italia. La mission: “raccogliere, preparare e distribuire la natura già pronta in tavola.”

Le menzioni speciali per la categoria “Paese Amico” è stata significativamente assegnata all’associazione “A di città di Rosarno”. L’associazione è un progetto che nasce a Rosarno dall’idea di ragazzi provenienti da tutta Italia, come forte desiderio di riscatto dopo i fatti di cronaca accaduti a Rosarno nel 2010. Decisiva è stata la volontà di rigenerare la città, abbattendo i limiti tra istituzione e popolazione, tra cittadini stranieri e italiani, mettendo in rete e coinvolgendo associazioni e amministrazione comunale e incontrando gli abitanti in assemblee di quartiere. “A di città” mira quindi a una Rigenerazione urbana basata sulla coesione sociale e sulla sostenibilità economica; una piattaforma, un ponte tra istituzioni e cittadinanza, in cui ci si confronta e si discute sulle politiche urbane, uno strumento per costruire la città del futuro.

Infine, l’altra menzione è andata all’azienda Algieri di Montalto Uffugo (CS) che ha riaffermato la vocazionalità del territorio migliorando le produzioni di fico bianco dottato IGP e olivi per la realizzazione dell’olio DOP Bruzio, ma soprattutto introducendo le coltivazioni di lavanda e manna.

Oscar Green conferma le forti potenzialità dell’agricoltura, il settore agro-alimetare è, infatti, l’unico, in contro tendenza rispetto agli andamenti degli altri settori a registrare incrementi sia sulle vendite che sull’occupazione. Il premio è stata la giusta ricompensa per i giovani imprenditori che rappresentano il nuovo volto di questa regione. Giovani pronti ad impegnarsi e fare sempre di più per e in questa terra, portando in alto il suo nome e di tutti quei ragazzi che credono in quello che fanno scegliendo di coltivare qui, in Calabria, il loro futuro.

 

di Angelica Dorsa

 

Coldiretti per chi ama la Calabria

CASTROVILLARI (Cs) – La Coldiretti Calabria, per mercoledì 25 giugno a partire dalle ore 18, ha organizzato un incontro territoriale sull’agricoltura con l’obiettivo di affermare che “Chi ama la Calabria”, nome dell’iniziativa,  si batte per il suo valore, difendendone qualità, salubrità e dedicando attenzione alla famosa dieta mediterranea. L’incontrò avverrà a Castrovillari presso il salone conferenze della parrocchia di San Girolamo. Interverranno il Presidenti Regionale e Provinciale dell’organismo dei coltivatori diretti Pietro Molinaro e Pietro Tarasi; il Presidente locale della Sezione della Coldiretti, Salvatore Costabile, porgerà a nome dell’organismo di categoria il saluto. Sono stati invitati  il Commissario prefettizio al Comune di Castrovillari, Massimo Mariani, il Presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, ed i Sindaci e rappresentanti istituzionali dei Comuni  del Territorio del Pollino. I contributi, moderati e introdotti da Francesco Cosentini, direttore regionale della Coldiretti , prevedono gli interventi del Segretario di Zona,Giuseppe Gigliotti , di Pietro Siriani per spiegare i progetti Campagna Amica e Fai, di Gianfranco Gentile per approfondire il Credito Agricolo italiano ,di Rinaldo Settino sul rapporto  Unione Europea e Coop, di Antonio Schiavelli sulle attività del Consorzio di Bonifica dei Bacini settentrionali del casentino, di Giovanni Cipolla sulla Politica Agricola Comunitaria e di Mario Toteda sul Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020. Al centro dell’incontro la riforma della politica agricola comunitaria, il nuovo piano di sviluppo rurale, il credito in agricoltura , l’importanza della cooperazione , il ruolo dei consorzi di bonifica, la portata e capacità del comparto  agricolo autoctono con tutte le sue componenti per valorizzare l’agricoltura come risorsa economica, sociale e ambientale per una sua adeguata e sempre più crescente integrazione con le esigenze di sviluppo della Calabria in modo da rappresentarla per ciò che ha sempre voluto essere.

 

L’agricoltura in Calabria può salvare dalla disoccupazione

I dati che ci consegna l’ISTAT sulla disoccupazione sono impietosi. La disoccupazione giovanile in Calabria e del  60,9%, di cui oltre il 46% tra quelli fino a 24 anni. Queste le nude e drammatiche cifre che fanno rabbrividire, ma gli indicatori dicono che– commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria –  in agricoltura il lavoro c’è e può crescere sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche lontano dalle città. Il boom di iscrizioni negli istituti superiori e nell’università ad indirizzo agrario, che si sta registrando nella nostra regione,  è un segnale che bisogna cogliere perché l’agricoltura, l’agroalimentare e i servizi e la logistica connessi richiedono che, in un prossimo futuro, la domanda sarà indirizzata sempre più su livelli di elevata capacità imprenditoriale e professionale. Non cogliere questa tendenza – prosegue – significa oscurare il futuro, anche perché senza agricoltura la Calabria rischia di essere solo una indistinta espressione geografica. Per tutto questo, chiediamo che nella manovra di assestamento del bilancio regionale si abbia coraggio nelle scelte sia ordinamentali che nell’allocazione delle risorse, condivise in occasione della mobilitazione di Catanzaro “Difendere e valorizzare la Calabria bella e vera, che piace e vince – è un dovere di tutti” del 29 aprile u.s. dalla stragrande maggioranza di calabresi, da decine e decine di sindaci, da rappresentanti istituzionali, da forze politiche ed imprenditoriali che hanno detto anche un forte no alle rendite.  Sono  opzioni decisive che devono essere compiute “senza se e senza ma” perché questa è l’unica strada percorribile nella nostra regione altrimenti si assisterà ancora a scelte sbilanciate che mirano a mantenere solo lo “status quo”. Una strada che non è in salita – conclude Molinaro – ma è avvalorata dalle delibere di tantissimi sindaci che chiedono risposte certe per l’agricoltura  e lo fanno evidentemente per il ruolo che svolgono, poiché, in prima persona hanno il polso della situazione ed assistono al dramma della disoccupazione giovanile nel proprio comune.

 

 

Tavolo tecnico su strumenti finanziari nello sviluppo rurale

CATANZARO – L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra si è detto soddisfatto per le indicazioni emerse dal tavolo tecnico organizzato con Rete Rurale Nazionale, Abi, Ismea, Inea e Arcea sugli strumenti finanziari nello sviluppo rurale 2014-2020.

“Si tratta del primo tavolo tecnico sugli strumenti finanziari e sulla facilitazione dell’accesso al credito organizzato da un’amministrazione regionale, la prima ad interloquire direttamente con Roma su questi argomenti”. Così si sono espressi i rappresentanti di Abi, Inea, Ismea e Rete Rurale Nazionale, che hanno preso parte all’incontro tenuto presso la Fondazione “Terina” di Lamezia Terme.

“L’accesso al credito – ha affermato Trematerra – come segnalato più volte dal mondo imprenditoriale e delle associazioni nei tavoli partenariali e negli incontri informali che come Dipartimento Agricoltura abbiamo organizzato in questi mesi rappresenta uno dei problemi più scottanti e spesso un ostacolo alla realizzazione degli investimenti. Il perdurare della crisi economica, infatti fa si che i fondi comunitari da soli non bastino agli imprenditori”.

“Solo ora, in una fase matura della programmazione – ha dichiarato l’Autorità di Gestione del PSR Alessandro Zanfino – ci si può concentrare sul fondamentale tema degli strumenti finanziari da utilizzare nel quadro della politica di sviluppo rurale 2014-2020. La questione è della massima importanza e per ognuno di questi strumenti bisogna effettuare una precisa valutazione ex ante”. Numerose ed interessanti le indicazioni emerse dal tavolo tecnico, organizzato con lo scopo di rilanciare il confronto tra imprenditori, associazioni e organizzazioni, ricercatori e consulenti sugli strumenti più adatti per garantire l’accesso al credito nel settore agricolo e forestale, per superare la situazione attuale e delineare un nuovo percorso di accompagnamento alle strategie di rilancio della competitività del sistema agricolo calabrese.

Abi, Ismea ed Inea e Rete Rurale hanno offerto al Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione la massima disponibilità, in termini di concertazione e condivisione, per creare strumenti che siano snelli e semplici, per non appesantire la macchina burocratica, e che soprattutto siano standardizzati, anche nell’ottica della sostenibilità economica – finanziaria ai progetti di finanziamento.

Per quanto riguarda la nuova programmazione, è emersa la necessità di maggiore flessibilità e di rafforzare la capacità di selezione delle imprese più meritevoli, allo scopo di incentivare progetti di qualità e di medio – lungo periodo. Si sta valutando inoltre l’idea di realizzare un “Fondo rotativo”, in modo che le risorse impegnate possano essere utilizzate anche negli anni successivi e rimanere a disposizione delle imprese agricole e forestali anche per diversi anni. Particolare attenzione è stata rivolta poi allo strumento del “Fondo di credito”, che prevede prestiti alle aziende oltre al consueto Fondo perduto, che non sempre ha ottenuto i risultati sperati. E’ stato analizzato infine lo stato dell’arte del “Fondo di garanzia” gestito da Fincalabra e capitalizzato con dieci milioni di euro.

57 milioni per 400 aziende agricole calabresi

CATANZARO – È stata approvata la graduatoria definitiva della Misura 121 del Psr Calabria 2007/2013, annualità 2011. Saranno circa 400 le aziende agricole calabresi che, grazie all’erogazione di 57 milioni di euro, potranno, a breve, sostenere interventi di costruzione ed ammodernamento, acquisto di nuove macchine ed attrezzature, realizzazione di impianti tecnologici e di sistemi di gestione della qualità, acquisto di brevetti e licenze e software di gestione.

“Innovazione, competitività e ammodernamento delle nostre aziende – ha rilevato l’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra – sono tra i nostri obiettivi principali. La Misura 121 del Psr ci dà la possibilità di finanziare 400 aziende agricole del territorio calabrese, che potranno mettersi al passo coi tempi e diventare più competitive sul mercato. Con questo bando abbiamo rimesso in gioco tutte le domande che nel 2011 erano risultate non ricevibili o non ammissibili, dando, quindi, l’opportunità di riprovarci a chi non era riuscito ad entrare in graduatoria”.

Le graduatorie approvate e pubblicate sono due: quella ordinaria nella quale compaiono le 360 aziende che sono state ammesse a finanziamento, quella speciale che si riferisce alle 40 aziende che hanno già sostenuto l’80% degli investimenti.