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Fisi CAL, domenica 18 l’assemblea per il rinnovo delle cariche

RENDE (CS) – Domenica 18 dicembre 2022, presso l’hotel BV President di Rende, a partire dalle ore 9.00 è in programma l’assemblea elettiva straordinaria per il rinnovo delle cariche federali del Consiglio regionale del comitato FISI Calabro Lucano.

L’assemblea, che fa seguito a quella dello scorso 4 settembre, si è resa necessaria in seguito all’elezione di Bianca Zupi (foto), già presidente del Comitato calabro-lucano, nel Consiglio Federale nazionale avvenuta il 15 ottobre.

Le operazioni di voto designeranno il presidente, 7 consiglieri laici, 2 consiglieri atleti e 1 consigliere tecnico.

I candidati rappresentano le società sportive affiliate alla Federazione Italiana Sport Invernali operanti sul territorio calabrese e lucano; gli eletti governeranno il comitato per il quadriennio olimpico 2022/2026.

Le operazioni si svolgeranno tramite voto elettronico da parte degli aventi diritto al voto previa verifica dell’apposita commissione. I risultati dell’assemblea elettiva verranno resi noti al termine delle votazioni.

Assemblea anti-violenza all’Unical. Gli studenti: «Ripartiamo da qui»

RENDE (CS) – «Questa mattina, noi studenti dell’Università della Calabria ci siamo riuniti in assemblea, esprimendo la nostra solidarietà incondizionata al nostro collega Gerardo, decidendo di metterci la faccia e di non girarci dall’altra parte. Durante il dibattito sono state esposte varie criticità, inerenti sia al Campus sia all’intera area urbana, ma anche tante idee di socialità e condivisione». E’ quanto vogliono far sapere, attraverso la nota stampa del gruppo Link Unical, i tanti studenti dell’Ateneo che oggi hanno partecipato all’Assemblea contro ogni manifestazione di violenza.

«Abbiamo discusso di violenza, multiculturalità, sicurezza e sapere – spiegano -. Numerosi sono stati gli interventi dei presenti che hanno analizzato il concetto di violenza e proposto delle soluzioni affinché l’Unical, gli studenti e l’intera collettività, possano continuare a crescere e condividere i nostri spazi, sdoganando la solita retorica istituzionale di militarizzazione securitaria. Non accettiamo che il nostro Campus continui ad essere una mera azienda, completamente scollegata dal resto della cittadinanza e della società. Proprio per questo motivo non lasciamo cadere nel vuoto le numerose proposte lanciate nella mattinata. Ci ritroveremo domani, alle 16 e 30 presso la sede della Cgil, ponte coperto, per costruire insieme un secondo momento di condivisione e lanciare un progetto coeso di vivibilità e crescita per tutta la comunità universitaria.»

 

Aggressione all’Unical, giovedì assemblea degli studenti

RENDE (CS) – A seguito dell’aggressione avvenuta nella notte tra venerdì 30 Novembre e sabato 1 Dicembre, presso il CDM (Quartiere Maisonettes), nei confronti di tre studenti dell’Unical, fra cui un ragazzo paraguayano finito in ospedale, da parte di un gruppo di giovani italiani, il gruppo Link Unical-Studenti Indipendenti ha indetto un’assemblea pubblica, per giovedì 6 dicembre, alle ore 12,00, presso l’anfiteatro delle Maisonettes.

Scopo dell’evento è naturalmente quello di dire un categorico “No” alla violenza, con lo slogan “Tocca uno, tocca tutti”. 

«Azioni di questo tipo – fanno sapere da Link-Unical -, fuori e dentro l’Università, sono intollerabili». 

Intanto, per quanto riguarda le condizioni del ragazzo paraguayano aggredito, Gerardo Duarte, si apprende che la Tac ha evidenziato deficit della muscolatura facciale, una frattura composta del pilastro fronto nasale, con interessamento del seno mascellare fino alla cornice orbitale e una frattura composta del seno frontale.

 

Marco Ambrogio, «Ecco perché mi candido a segretario regionale del PD» (AUDIO)

COSENZA – Il consigliere comunale Marco Ambrogio, membro del Consiglio Provinciale di Cosenza, ha annunciato, nel corso del suo intervento all’Assemblea Regionale del Partito Democratico, tenutasi a Lamezia Terme, la sua volontà di candidarsi a segretario regionale del Pd.

Stamane Marco Ambrogio è intervenuto telefonicamente al SoundCafè, la rubrica quotidiana di Radio Sound, e ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a candidarsi a segretario regionale del Partito Democratico. «Mi è stato chiesto da oltre centro amministratori locali – ha dichiarato-  ma soprattutto da tanti iscritti simpatizzanti e semplici donne e uomini che non si rivedono più nel modus operandi del partito calabrese e che auspicano un vero e proprio rinnovamento».

«E’ necessario un cambio di rotta»

«Oggi più che mai – ha proseguito Ambrogio-  si avverte la necessità impellente di voltare pagina e pensare ad una politica aperta che si fondi sulle istanze dei cittadini e abbia come punto di riferimento i giovani. Di seguito è possibile riascoltare integralmente l’intervista al consigliere Marco Ambrogio

 

 

 

 

 

Oliverio, «Fa più male il fango dei tuoi amici che quello dei tuoi avversari»

LAMEZIA TERME (CZ) – Il presidente della regione Mario Oliverio è intervenuto a Lamezia Terme all’Assemblea del Pd e ha sferrato un duro attacco nei confronti dei suoi stessi “amici” di partito.

Dopo aver analizzato approfonditamente le ragioni della grave sconfitta registrata il 4 marzo scorso, il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, intervenuto nel pomeriggio di oggi all’Assemblea regionale del Pd, ha rimarcato il fatto che lo “tsunami” che si è abbattuto sul Pd alle ultime elezioni è il frutto di diversi fattori internazionali, nazionali e regionali. «E meschino -ha detto Oliverio- ridurre la devastante sconfitta ad un problema solo calabrese solo per operazioni e calcoli meramente interni. Certo che in Calabria ci sono stati problemi ed io sono il primo ad assumermene le responsabilità. C’è bisogno di etica anche nella lettura dei fatti analizzando le ragioni della sconfitta con responsabilità, guardandosi dentro fino in fondo e leggendo con oggettività e onestà quanto e accaduto.
C’è stato e continua ad esserci nel Paese -ha proseguito- un grave problema economico e sociale, esistono forti diseguaglianze sociali, egoismi, disoccupazione. La fascia della povertà si è allargata. Tutto ciò ha generato paura del futuro e insicurezza. Di fronte a problemi enormi come questi, non possiamo andare avanti con polemiche speciose che non portano da nessuna parte. Non offre un contributo serio e onesto chi continua a porre in questi termini l’analisi della realtà».
Oliverio, dopo aver auspicato che il Pd dedichi all’interno del suo congresso regionale un momento di riflessione sull’attuale esperienza di governo alla Regione, ha ricordato di aver messo in campo in questi anni una seria programmazione che si sta dispiegando, di aver avviato un’opera di riordino e di riforma del sistema di potere consolidatosi nel corso di un lungo periodo di tempo, di aver liquidato molte fondazioni ed enti inutili che hanno prodotto solo guasti, sprechi, malaffare e distorsione nella utilizzazione delle risorse pubbliche.

Un’opera di bonifica della macchina regionale

«Abbiamo -ha aggiunto- avviato una profonda opera di bonifica della macchina regionale, abbiamo chiuso gli sportelli degli sprechi e della clientela e non ci siamo sostituiti, nel perpetrare metodi e azioni, a chi ci ha preceduto. Abbiamo approvato strumenti importanti come il Piano dei Trasporti, il Piano dei rifiuti, la ZES. Abbiamo messo in campo strumenti e investimenti attesi e promessi da anni e li abbiamo predisposti a costo zero, senza ricorrere a consulenze milionarie da affidare agli amici e ai clienti. Abbiamo assunto la linea dell’automatismo, dello sportello a domanda, eliminando qualsiasi intermediazione. E’ un processo in atto, a cui stiamo dedicando energie e fatica. Nessuno può pensare di essere in presenza di un Re Mida che tutto ciò che tocca diventa oro. Sono processi che hanno bisogno dei tempi giusti per dipanarsi e noi questo processo lo stiamo portando avanti. Siamo partiti con i piedi nel fango, tra le macerie e, piano piano, ne stiamo venendo fuori. Certamente ci sono ancora problemi enormi da affrontare. Su tutti quello della Sanità, che rappresenta un capitolo doloroso perché noi, che abbiamo avuto una funzione di governo nazionale, non possiamo non assumerci le nostre responsabilità. Siamo in presenza di un Commissariamento che permane nell’unica regione d’Italia. Bisogna capire perché ciò avviene. Forse c’è un peccato originale che, forse, sta tutto in quelle primarie che mi hanno portato alla guida della Regione. Può darsi che ci sia anche questa componente nella permanenza del Commissario nel sistema sanitario calabrese. Il sospetto ce l’ho, ma non ne ho la certezza. C’è però, un dato di fatto che permane, che il Commissario nominato dal governo e che ci portiamo dietro dal 2010, ha prodotto in Calabria una situazione gravissima. Le interlocuzioni e le denunce non sono servite a nulla. Nonostante ciò ripropongo anche qui questa situazione che rappresenta una vera e propria vergogna per la nostra regione».
«Il Pd -ha sottolineato Oliverio- ha bisogno di fare una riflessione a 360 gradi, senza strumentalismi e demagogia. Dobbiamo guardare in faccia i problemi, vedere quali sono i limiti e le insufficienze e dobbiamo affrontarli, ma soprattutto abbiamo bisogno di recuperare una soggettività politica. Non c’è progetto di cambiamento che non sia e non debba essere sostenuto da una soggettività politica nei territori. Dobbiamo fare rivivere i nostri circoli, molti dei quali, quando esistono e quando funzionano, sono diventati dei veri e propri simulacri. Dobbiamo rivitalizzarli, dedicandoci meno alle iniziative di corrente e più alla discussione vera, profonda sui problemi che abbiamo davanti. Dobbiamo guardare di più alla rete delle organizzazioni sociali. L’intermediazione ed i soggetti dell’intermediazione devono essere spinti a partecipare alle nostre discussioni e, per questo, devono essere adeguatamente considerati.

«Necessario il recupero dell’appartenenza

Ritengo, infine, che è necessario riconquistare una forte etica della militanza, ma anche un recupero dell’appartenenza. Se si appartiene ad un campo occorre avere l’orgoglio di appartenere a quel campo. Non si può essere indifferentemente, anche nella iniziativa politica, da una parte e dall’altra. E non è nemmeno possibile che ad alimentare la confusione ci possa essere una componente che, andando oltre ogni limite tollerabile, supplisce a ciò che non fanno le forze di opposizione in Consiglio regionale.
Siccome il sottoscritto, sostenuto dal Pd, che è e rimane il mio partito, si è presentato agli elettori calabresi dopo aver vinto le primarie, ritengo sia giusto che nella maggioranza ci stia chi assume una dimensione etica e rispetta le regole. Una maggioranza indistinta, nella quale ognuno si può alzare e gettare fango su di essa e su chi la rappresenta, non va bene”.
“Fa più male -ha concluso il presidente della Regione- il fango lanciato da chi ti è amico che dai tuoi avversari. Quella dell’appartenenza è una bussola a cui nessuno può e deve abdicare, perché se questo accade c’è il “rompete le righe” e quando ciò si verifica non c’è prospettiva per nessuno. Io continuerò a stare in campo perché i cittadini calabresi mi hanno dato questa responsabilità che eserciterò fino in fondo, in piena autonomia e libertà e nel rispetto, naturalmente, delle istituzione che rappresento e del mio partito, che è e rimane il Partito Democratico».

Giudiceandrea, «Ecco perché non parteciperò all’Assemblea del PD»

CATANZARO – «Ribadisco di non voler partecipare all’assemblea del 7 aprile, perché rinnova liturgie per le quali il  4 marzo abbiamo ricevuto sonori ceffoni in tutta Italia, e con maggiore vigore e forza in Calabria e soprattutto a Cosenza, ma in pochi sembrano averli sentiti». Esordisce così in una nota stampa il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, nella quale ribadisce la sua volontà a non partecipare alla prossima assemblea regionale del PD che si terrà domani.
Riportiamo di seguito il testo integrale del suo comunicato:
«C’è’ voluta la libertà e la saggezza di Emanuele Macaluso, ieri l’altro, per ribadire dei concetti che non possono sfuggire al nostro gruppo dirigente. Cito testualmente : “…il PD non è più un partito, ma un agglomerato politico-elettorale, con una struttura fondata essenzialmente sugli eletti (ed io aggiungerei gli eligendi) nelle istituzioni nazionali, regionali e locali. Ed e’ questa la sola competizione che interessa il quadro dirigente nazionale e locale. In questo contesto, aggiunge Macaluso, i processi politici, economici, sociali e culturali che attraversano la società non sono colti pienamente, perché non c’è una partecipazione larga, attiva e consapevole di persone orientate a sinistra, giovani o anziane, nella vita di un partito che non è più un partito…”
Ebbene, nonostante i vaticini di Macaluso e di chi (tanti) come lui a mo’ di novella Cassandra tentano di ricondurre alla ragione un gruppo dirigente nazionale e soprattutto locale un tempo dotato di lungimiranze dettate dalla pratica politica oltre che elettoralistica ed autoconservativa, ad un mese dal risultato elettorale che segna una bocciatura storica per la sinistra , il Pd calabrese più di ogni altro sembra più indaffarato a mitigare la discussione, a metterle il silenziatore, che a rimboccarsi le maniche.
A chi dovremmo andare a dirle queste cose in un’assemblea i cui componenti sono stati sostituiti nottetempo in base a chissà’ quali regole rinvenute nelle pieghe di uno sgualcito Cencelli? Un’assemblea che, in silenzio, verra’ disertata da decine e decine di Compagni, dirigenti, amministratori, stanchi di liturgie escludenti e peraltro elettoralmente inefficaci. 
L’onda di populismo che dall’Europa ha “sommerso” anche l’Italia poteva essere evitata, e sbagliato sarebbe non vedere che a votare per chi ha utilizzato un linguaggio politico aggressivo e che non ci appartiene, sia stata una grossa, grossissima percentuale di nostri elettori e dirigenti. 
Abbiamo dunque dato l’impressione prima ai “nostri” che al “ceto medio”, di essere diventato un partito chiuso su personalismi sfrenati, rinunciando persino a propagandare e promuovere le buone attività d’amministrazione realizzate in questa regione, impegnati ognuno di noi piu’ su se’ stesso ed il proprio futuro politico amministrativo, che sul l’interesse collettivo del partito, dei suoi militanti prima ancora che sui cittadini e la nostra terra. E mentre amministratori di sinistra, a partire dal Presidente Oliverio e sul suo esempio,  hanno dato il meglio di se’ sui territori, il partito ha innescato liturgie pessime, forse dettate dalla forzosa mancata costante presenza di un segretario regionale. Sicuramente dalla mancata nomina di una segreteria provinciale che desse una mano, in una delle province più vaste d’Italia, al partito più che al segretario, ad essere presente costantemente sui territori e nei circoli. 
Ed allora ti spieghi le assenze, I disimpegni sulle ultime campagne elettorali.
E’ vero, il paese sembra averci bocciati per le politiche di riforma avviate dai governi Renzi prima e Gentiloni poi, ma e’ mancata più di ogni altra cosa la cassa di risonanza capillare del partito, che avrebbe potuto far ribaltare o quantomeno lenire l’evidente pessimo risultato delle urne.
Non si può pretendere che le sole istituzioni, tramite i risultati raggiunti con il loro operato riescano a bloccare  un malcontento che nasce dal basso, non trova risposte nei circoli, nelle federazioni, nel partito regionale, e dunque come si fa a pensare  oggi di riuscire a trovare una ricetta per la ripartenza lasciando tutto invariato, clonando a somiglianza del precedente apparato organismi  di partito piu’ che rispettabili, ma lontani dalla parte consistente di partito che per il gruppo dirigente ci ha pugnalato alle spalle, ma molto più verosimilmente e’ stato a viva forza allontanato dai processi decisionali e di scelta e partecipazione?
Il partito ha bisogno di trovare nuova linfa, nuove motivazioni e smettere di pestarsi i piedi da solo per poi fare spallucce ad ogni bastonata.
Il PD forse dovrebbe iniziare ad essere un partito e finalmente Nascere.
Per farlo si chiudano i lavori di questa assemblea e si apra un congresso vero, preceduto dalle dimissioni (vere) del segretario regionale, senza candidature unanimistiche precostituite, per quanto rispettabili, ed aprendo un confronto aperto, democratico, vivo fra chiunque abbia voglia di dedicare parte della propria vita alla ri-costruzione del PD in Calabria, senza duplicazione di ruoli, priva di velleità amministrative future (come da regolamento) e  nell’interesse della collettività, per la radicale riforma del partito anche nei territori.»

Riace, Oliverio con il sindaco Lucano in un’assemblea pubblica sul tema dei migranti

RIACE (RC) – Il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, parteciperà sabato il 7 aprile, alle 16, a Riace ad un’assemblea pubblica sul tema dei migranti.

L’assemblea è stata convocata dal sindaco di Riace Mimmo Lucano sulle emergenze che sta vivendo in questa fase la cittadina della locride, dove da anni è in atto una straordinaria esperienza di accoglienza dei migranti che ha portato questo piccolo centro all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale.

Su Riace e sui problemi legati al mantenimento e al rafforzamento del cosiddetto “modello Riace” il Presidente Oliverio è da tempo in stretto contatto col Sindaco Lucano e la sua partecipazione all’assemblea di sabato è il segno tangibile di un impegno concreto al suo fianco.

L’assemblea pubblica si svolgerà nel cuore del borgo storico di Riace, proprio nei luoghi dove si è concretizzata l’esperienza di accoglienza dei migranti, con la nascita di botteghe artigiane gestite dagli stessi migranti.

Questa realtà sarà al centro di una visita guidata. È prevista anche una conferenza stampa.

Decine e decine sono inoltre le adesioni che sono già pervenute in questi giorni al sindaco Lucano da parte di organizzazioni, associazioni, intellettuali, cittadini da ogni parte della Calabria.

Bersaniani e Dalemiani all’assemblea cosentina di Articolo Uno con Nico Stumpo

COSENZA – Articolo Uno, il nuovo movimento democratico e progressista nato dopo la scissione dal Partito Democratico, sbarca a Cosenza con una affollata assemblea in cui si riconoscono i volti di vecchi militanti diessini, dei sindacati, di uomini e donne che in passato hanno anche ricoperto ruoli istituzionali. La sinistra rimprovera loro di continuare a sostenere il governo Gentiloni. A tenere le redini del gruppo in Calabria è Nico Stumpo: «Questo movimento – ha detto il parlamentare -nasce in virtù di un’analisi del nostro gruppo dirigente che ha valutato come Pubblico articolo uno al royalterminata l’esperienza in seno al Pd. Ma soprattutto perché tanti cittadini hanno dimostrato di non riconoscersi più nel Partito Democratico. Penso a quanto accaduto nelle passate amministrative, nel referendum e nelle deboli risposte offerte dalla classe dirigente alle esigenze di riforma del Paese. Crediamo vi sia la necessità di costruire un partito, un soggetto politico di centrosinistra che concorra a governare l’Italia per portare le istanze di quelle persone non più rappresentate dal Pd. Non vogliamo perdere tempo in tatticismi né creare spaccature negli altri partiti. Non stiamo cercando di rompere altri soggetti per costruirne uno nuovo – conclude Stumpo – perché pensiamo vi siano spazi nella società italiana e in quella calabrese dove è possibile muoversi. Ho visto un sala piena, a testimonianza dell’interesse suscitato da Articolo Uno».

Assemblea dei Sindaci, via libera al Bilancio della Provincia

COSENZA – L’Assemblea dei Sindaci, riunita ieri mattina nella Sala delle Adunanze dell’Ente, ha approvato  lo schema di Bilancio della Provincia di Cosenza per l’Esercizio Finanziario 2016 e dei suoi allegati. La proposta presentata dal Presidente Graziano Di Natale ha ottenuto l’unanimità dei consensi, con 93 Comuni presenti (a fronte dei 78 occorrenti per il numero legale) che si sono tutti espressi favorevolmente.Notevole dunque e non abituale il numero dei Sindaci che si sono presentati alla ch iamata, realizzando una percentuale del 61,487% e una popolazione rappresentata di 439.263 abitanti (ne occorrevano 357.201). I lavori sono stati aperti dal Presidente Graziano Di Natale, che nel ringraziare i Sindaci per la presenza numerosa e il contributo che hanno inteso portare ha parlato di «una giornata storica, che vede i Sindaci del territorio uniti proprio in un momento particolare non solo dell’Ente Provincia ma dell’Italia intera». Per Di Natale la presenza di ben 93 Sindaci significa che in questi pochi mesi è stato fatto un buon lavoro: è stato raggiunto il pareggio di bilancio e invertita la rotta di un Ente che viaggiava con le stampelle e presentava 3 milioni di disavanzo di amministrazione e 9 milioni di anticipazioni di cassa. Ma la Provincia di Cosenza – ha concluso il Presidente – deve riprendere il ruolo di ente intermedio sul territorio e possibilmente ritornare all’elezione diretta, perché dopo i risultati del referendum la Legge Delrio presenta sicuramente dei profili di incostituzionalità e va ripensata. Dai Sindaci è arrivata una unanime approvazione del lavoro svolto dall’ente nelle enormi difficoltà di bilancio e il ringraziamento per quanto fatto, in una situazione di emergenza; unanimi inoltre le critiche alla Legge Delrio, da alcuni definita un “papocchio istituzionale”, unitamente alla richiesta di premere su Governo e Parlamento per una sua revisione che restituisca ruolo, dignità e risorse ad un Ente che è sempre stato punto di riferimento dei territori. Ad intervenire nel dibattito in questo senso sono stati i Rappresentanti istituzionali dei Comuni di Trebisacce, Nocara, Pedace, Rende, Torano Castello, Castrovillari, Mendicino e San Marco Argentano. L’Assemblea dei Sindaci ha inoltre votato favorevolmente, sempre all’unanimità, la proposta avanzata dal Consigliere Giulio Serra – nella qualità di delegato del Sindaco di San Marco Argentano – di dare mandato al Segretario Generale dell’Ente dott. Umberto Greco per formulare un Od.G. da presentare al prossimo Consiglio Provinciale per l’approvazione, indirizzato  al Ministero e all’UPI (Unione delle Province d’Italia), sulla incostituzionalità e inapplicabilità della Legge Delrio a seguito dei risultati referendari, relativamente alla inefficacia dell’indizione dei comizi elettorali e quindi alla non opportunità o meno di procedere con il voto già previsto per il 29 gennaio 2017. Hanno risposto all’appello i Comuni di Acquappesa, Aiello Calabro, Albidona, Alessandria del Carretto, Aprigliano, Belmonte Calabro, Belsito, Bisignano, Bocchigliero, Caloveto, Campana, Cariati, Cassano allo Ionio, Castiglione Cosentino, Castrolibero, Castroregio, Castrovillari, Celico, Cellara, Cerchiara di Calabria, Cerisano, Cervicati, Cetraro, Civita, Cleto, Cropalati, Crosia, Diamante, Dipignano, Falconara Albanese, Firmo, Frascineto, Fuscaldo, Grimaldi, Lago, Laino Borgo, Lappano, Lattarico, Longobardi, Longobucco, Lungro, Luzzi, Malito, Malvito, Mangone, Mendicino, Mongrassano, Montalto Uffugo, Morano Calabro, Nocara, Parenti, Paterno Calabro, Pedace, Piane Crati, Pietrafitta, Pietrapaola, Praia a Mare, Rende, Rocca Imperiale, Roggiano Gravina, Rogliano, Rose, Rossano, Rovito, S. Stefano di Rogliano, San Benedetto Ullano, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Donato di Ninea, San Fili, San Giorgio Albanese, San Giovanni in Fiore, San Lorenzo del Vallo, San Lucido, San Marco Argentano, San Nicola Arcella, San Pietro in Amantea, San Pietro in Guarano, San Sosti, San Vincenzo la Costa, Santa Maria del Cedro, Scala Coeli, Scalea, Scigliano, Serra Pedace, Spezzano Albanese, Spezzano della Sila, Tarsia, Torano Castello, Tortora, Trebisacce, Trenta e Vaccarizzo Albanese.

Laboratorio Civico Calabria, sabato a Rende l’Assemblea Congressuale

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RENDE (CS) – Sabato 12 Novembre 2016, alle ore 15.00, nella Sala Tokyo del Museo del Presente, ci sarà l’Assemblea Congressuale degli iscritti al Laboratorio Civico Calabria. Parteciperanno rappresentanti delle istituzioni, di partiti, di movimenti, di comitati, le associazioni e le organizzazioni sindacali e di categoria maggiormente rappresentanti in Calabria.  Una giornata che inizierà dalle 15.00, con l’insediamento dell’assemblea e a seguire non mancheranno le relazioni del segretario e del tesoriere, il saluto agli ospiti e gli interventi programmati, ma anche quelli liberi. Sarà una giornata molto interessante dove si rimarcherà con grande chiarezza che il civismo a Rende è una realtà e non solo un nome. Una realtà che sta amministrando la città con forza, equilibrio e trasparenza e cerca sempre ,sui grandi temi, una convergenza di tutti i partiti proprio perché il civismo ha questa caratteristica che è quella di poter e dover fare sintesi e andare oltre ogni tipo di schieramento partitico. Tutto in funzione, naturalmente, per il bene  della città e del cittadino. Le conclusioni della giornata saranno affidate al presidente onorario del Laboratorio Civico Calabria, il sindaco di Rende Marcello Manna. A conclusione dei lavori saranno eletti i nuovi organismi ai quali sarà affidato il compito di gestire con lealtà e coerenza l’azione politica approvata dal congresso. Ricordiamo che gli  organismi statutari sono: il comitato di coordinamento che al suo interno eleggerà il segretario e il tesoriere, il comitato dei garanti; il revisore dei conti, le commissioni di lavoro.  In sede congressuale sarà possibile ai cittadini interessati poter aderire al Laboratorio Civico Calabria a prescindere dalla propria appartenenza territoriale, in quanto si è ravvisato un notevole interesse da parte delle popolazioni dell’area vasta cosentina, per l’esperimento politico rendese nel quale il Laboratorio Civico è stato il punto di forza per l’affermazione dei principi di democrazia, trasparenza, partecipazione, e cambiamento. Oggi si vuole consolidare il risultato raggiunto e rilanciare lo spirito che ha animato nel 2014  nella bella affermazione del Laboratorio Civico Calabria in quel di Rende.