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Regionali, Giudiceandrea: «Sosteniamo il programma di Callipo per la Calabria»

COSENZA – «Dieci punti chiari e concreti per lo sviluppo della Calabria. Il programma di Pippo Callipo non lascia spazio ad altre interpretazioni: negli interessi dellimprenditore di Vibo Valentia cè solo lamore per la sua terra». Commenta così il programma di Callipo governatore della Calabria il candidato Pd al consiglio regionale Giuseppe Giudiceandrea.
«Legalità e trasparenza; sanità; occupazione e sviluppo; cultura; ambiente; turismo; infrastrutture; Zes; aree interne e fondi europei sono i punti chiave che Callipo mette al centro del suo programma di governo analizza Giudiceandrea In questi dieci punti sono racchiusi i prossimi anni della Calabria. Un lavoro che sui trasporti, sulla Zona economica speciale e su altri temi fondamentali è iniziato negli ultimi anni e che necessita di essere implementato e non disperso. Non si tira indietro Callipo nel parlare di un argomento difficile come la sanità spiegando che bisogna dialogare con la gestione commissariale e migliorare i nostri servizi; non si tira indietro Callipo quando parla di misure occupazionali sulle quali bisogna premere il piede sullacceleratore e non tralascia nemmeno la necessità di siglare un patto verde per salvaguardare il nostro patrimonio ambientale».
«Siamo davanti ad una persona dice Giudiceandrea riferendosi a Callipo che ha scelto di sottrarre tempo e fatica alla propria impresa di famiglia per pensare ad una famiglia più grande, quella della Calabria. Pippo Callipo merita tutto il nostro sostegno affinché dal 27 gennaio si possa lavorare, insieme, alla realizzazione di questi dieci punti fondamentali per la nostra terra».

 

Approvazione legge vitalizi, soddisfatto Giudiceandrea

COSENZA – Il capogruppo di Democratici e Progressisti in consiglio regionale Giuseppe Giudiceandrea esulta per l’approvazione della legge che riduce i cosiddetti vitalizi e coglie l’occasione per spegnere ogni polemica sul tema.

«Approvata all’unanimità, dopo due anni di scontri fatiche e sudore, la norma che prevede la riduzione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali e che introduce il sistema contributivo per il trattamento previdenziale dei consiglieri in essere e quelli futuri. Costo zero. Risparmio annuale di oltre un milione di euro – dice Giudiceandrea – Sulla scorta di quella che è la nostra normativa anche la Campania sta approvando la stessa legge. La norma prevede la riduzione e il taglio dei vitalizi degli ex consiglieri regionali che porterà ad un risparmio complessivo anno 1.249.588 euro annui. Questa riduzione viene realizzata applicando il sistema ordinario delle riduzioni dei vitalizi attraverso il calcolo contributivo e l’applicazione di alcuni ammortizzatori in quota percentuale perché altrimenti, applicando il sistema contributivo “secco”, avremmo avuto riduzioni pari al 70% che sono considerate anticostituzionali».

«È stato introdotto, poi, nella stessa norma l’obbligo per i consiglieri regionali di versarsi i contributi. Per gli attuali consiglieri regionali infatti, in carica da quattro anni e mezzo, è previsto l’onere di versare i contributi arretrati e non pagati, rateizzandone l’importo in 36 rate successive al nostro mandato. In parole più semplici dobbiamo pagarci i contributi da soli, attingendo dal nostro stipendio come qualsiasi dipendente statale, né più né meno. La somma così accantonata servirà in parte per pagare i contributi previdenziali ed in parte per accantonare un’indennità di fine mandato, detratta sempre dallo stipendio – continua il capogruppo Dp – I prossimi consiglieri regionali, dunque, ed anche noi da ora in avanti, avremo uno stipendio più basso, ma grazie a queste trattenute i consiglieri regionali attuali e futuri contribuiranno finalmente al sistema pensionistico nazionale».

Il consigliere regionale Giudiceandrea specifica: «Sia chiara una cosa sulla quale non transigo mettendo da parte la mia volontà di discutere con tutti: chiunque dica che sono stati reintrodotti i vitalizi o che i consiglieri regionali attuali si facciano pagare Tfr e pensione dai contribuenti sta mentendo sapendo di mentire o, peggio ancora, non è capace di leggere questa legge. Non si tratta di un vitalizio, i consiglieri regionali attuali andranno in pensione a decorrere dal 65esimo anno di età come tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. Non si tratta di un vitalizio, non mi stancherò mai di ripeterlo, ma di un tot di pensione in quota percentuale a quello che è il contributo versato. Ha voluto fortemente insieme a me questa legge il collega Nucera e la norma è stata votata e firmata all’unanimità da tutti i capigruppo oggi in consiglio regionale».

«È stata una battaglia lunga e sofferta che ho voluto affrontare in prima persona facendone una bandiera del mio mandato elettorale perché ho sempre ritenuto che la politica deve ascoltare i bisogni della gente che ci vota e non si poteva rimanere sordi in un periodo così difficile per le economie del Paese – conclude – Un percorso che mi ha sottoposto ad attacchi politici e mediatici molto feroci come tanti ricordano ma, sapendo di essere sulla strada giusta, ho continuato ad andare avanti con il sostegno, soprattutto, dei tanti esperti con cui ho elaborato e fatto maturare questa norma. È una norma Costituzionale che doveva essere approvata e così è stato fatto, è davvero la migliore legge possibile che si poteva fare. Per questo, per questo percorso, per questa sofferenza politica e umana, non è accettabile che si parli di economie uscite dalla porta e rientrate dalla finestra. Sulla mia pelle, sul mio operato legislativo, sull’operato della parte politica a cui appartengo, non tollererò strumentalizzazioni politiche e mediatiche. Oggi è un giorno importante per la Calabria e dobbiamo esserne contenti».

Giudiceandrea annuncia risoluzione situazione ospedale San Marco Argentano

COSENZA – «Sono stato all’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza assieme ai sindaci e i vicesindaci di San Marco Argentano, Cervicati, Roggiano Gravina, Santa Caterina Albanese e Tarsia ed ai colleghi Fausto Orsomarso e Gianluca Gallo per difendere il laboratorio d’analisi dell’ospedale di San Marco Argentano».

Queste le dichiarazioni del consigliere regionale e capogruppo di Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea sull’incontro avuto nella sede centrale dell’Asp.

«In sostanza, nei giorni scorsi – spiega Giudiceandrea  il personale del Laboratorioanalisi è stato trasferito a Castrovillari facendo in modo che sia rimasto aperto a San Marco Argentano solo il punto prelievi.  Il direttore reggente, dott. Sergio Diego, ci ha assicurato che entro la prossima settimana saranno assunti i biologi e i tecnici necessari per l’ospedale di Castrovillari e questo farà in modo che il personale di San Marco possa tornare a garantire i servizi necessari.Insieme, al di là delle appartenenze politiche e grazie alla disponibilità del dott. Diego. abbiamo ottenuto un risultato importante per una grande comunità».

Occupazioni abitative a Cosenza, Giudiceandrea rilancia sull’autoresidenzialità

COSENZA – «Esprimo soddisfazione per la scelta del prefetto di Cosenza di convocare, per lunedì prossimo, un tavolo sull’emergenza abitativa in città alla presenza del Comitato Prendocasa che questa mattina ha occupato il Comune in cerca di risposte ad un problema così importante. Spero che l’esito dell’incontro convocato dal prefetto possa offrire soluzioni che impediscano lo sgombero di quelle famiglie che sono costrette (ribadisco: costrette), ad occupare un’abitazione perché non hanno un tetto sotto cui vivere. Pongo all’attenzione di tutti i soggetti che parteciperanno all’incontro voluto dal prefetto che la Regione Calabria, il 12 marzo in consiglio regionale, presenterà la legge sull’autoresidenzialità. A mio avviso, con l’adeguato supporto, potrebbe aiutare a risolvere questa emergenza». E’ quanto ha dichiarato Giuseppe Giudiceandrea, consigliere regionale di Democratici e Progressisti sulla questione delle occupazioni abitative a Cosenza.

Approvata legge abolizione vitalizi, Giudiceandrea soddisfatto

COSENZA – «Un importante passo avanti per l’abolizione dei vitalizi in Calabria è stato compiuto: la legge è stata approvata nell’apposita Commissione all’unanimità e ora attende il voto in consiglio regionale». Grande soddisfazione esprime il capogruppo di Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea che della legge è stato promotore insieme ai colleghi Greco e Nucera.

«Sono molto soddisfatto di questo risultato che mette all’avanguardia il ruolo legislativo della Calabria su un tema che vede lo Stato centrale dibattere su metodi e percentuali – dice Giudiceandrea – La Calabria, con alto senso di responsabilità della gran parte degli ex consiglieri regionali, sta per approvare una norma di civiltà e morigeratezza. Il nostro è un segnale tangibile da parte della politica più sana. Mi preme inoltre sottolineare – continua il capogruppo di Democratici e Progressisti – come tutto ciò porterà ad un risparmio di oltre un milione di euro all’anno. Una cifra che potrà essere destinata ai fondi per i cittadini meno abbienti e per il diritto allo studio. Ora andiamo avanti con l’approvazione in consiglio regionale».

Elezioni provinciali, il Pd replica a Giudiceandrea

COSENZA – In riferimento alle dichiarazioni del Consigliere Giudiceandrea arriva la presa di posizione del Partito Democratico di Cosenza.

«La Direzione provinciale ha deciso di presentare alle prossime Elezioni provinciali la lista “Provincia Democratica” – si legge nella nota – dando mandato ad una commissione di verificare, stante la richiesta di Giudiceandrea, la possibilità di mettere in campo una seconda lista, da concordare insieme, al fine di allargare il campo delle forze progressiste e democratiche.

La commissione ha interloquito con Rosario Perri che, in nome e per conto del Gruppo regionale “Democratici e Progressisti”, ha lavorato con la commissione del PD al fine di preparare la lista “Insieme per la Provincia”».

«La sera di domenica la lista è stata completata ed è stata custodita dallo stesso Perri – prosegue la nota – incaricato per la presentazione della stessa per come richiesto in precedenza espressamente da Giudiceandrea. La mattina dopo è stata presentata da Rosario Perri una lista difforme da quella concordata fino alla sera prima tant’è che al posto del consigliere di Cleto Fedele Montuoro, proposto da Giudiceandrea, è stato inserito Marco Ambrogio. La lista è stata solo nella disponibilità di Perri che, evidentemente in nome e per conto del movimento politico DP, si è assunto la responsabilità di modificare la lista da quella concordata con la Commissione del Partito Democratico.

Ovviamente, il blitz per sostituire il nome è avvenuto non attraverso una decisione condivisa e in maniera trasparente assunta in sede politica. È stato un vero e proprio colpo di mano, assecondato dal presentatore della lista, nonché collaboratore di Giudiceandrea.

Anche le pietre sanno che sulla candidatura di Marco Ambrogio era stata fatta una valutazione negativa nella Direzione provinciale del Pd per le sue posizioni di aperto sostegno a Mario Occhiuto, motivo per cui la commissione ne aveva deciso a maggioranza l’esclusione. È ovvio che chi ha fatto il blitz ha condiviso questa deriva trasformistica e immorale di cui è protagonista chi nel PD esprime piena subalternità e consenso verso la candidatura alla regione di Mario Occhiuto. Per quanto riguarda il segretario di federazione ha semplicemente difeso l’unità e l’autonomia del PD rispetto a tale deriva».

Regione, vitalizi ex consiglieri, la precisazione di Giudiceandrea

CATANZARO – «A migliore chiarezza per chi ancora oggi mistifica e la butta in caciara: è già in vigore la riduzione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali della Calabria mediante contributo di solidarietà». A ribadirlo è il capogruppo in consiglio regionale di Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea.

«Ricordo a tutti che sta per essere approvata la norma che introduce il metodo contributivo anche per i vitalizi degli ex consiglieri e, sempre ad onore di chiarezza, per gli attuali e futuri consiglieri regionali è vietata la reintroduzione dei vitalizi. Chiaro? – continua Giudiceandrea – È noto che si tratta di un percorso, portato avanti dal sottoscritto e dal collega Orlandino Greco, arrivato quasi al termine. Un iter meticoloso e rispettoso della Legge per il quale abbiamo evitato tutti i possibili problemi di incostituzionalità. Chiunque voglia fare polemica in merito lo fa perché ignora volutamente tutto questo lavoro che vede la Calabria un passo avanti rispetto a molte altre regioni sul tema».

Capigruppo Consiglio regionale accelerano su legge vitalizi. Soddisfatto Giudiceandrea

COSENZA – «Dopo l’input del governo centrale a realizzare una normativa che riduca i vitalizi degli ex consiglieri regionali della Calabria, pena il taglio del 70% dei trasferimenti economici alla Regione da parte dello Stato, la Conferenza dei capigruppo, a conoscenza del fatto che sia già incardinata in Commissione la normativa firmata dal sottoscritto e dal consigliere Orlandino Greco, ha deciso di conferire a entrambi il mandato di proseguire nell’iter presso la specifica Commissione presieduta dal consigliere Franco Sergio». A comunicarlo è il capogruppo in consiglio regionale di Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea.

«Proprio Sergio, contattato telefonicamente – aggiunge il consigliere regionale – ha assunto l’impegno di convocare una riunione della Commissione da lui presieduta all’inizio della prossima settimana (non si può fare prima perché è illegittimo inserire questo ordine del giorno nella riunione di domani».

«Sia io che il collega Orlandino Greco siamo molto contenti perché viene riconosciuto il merito di un percorso e di un lavoro che abbiamo svolto per portare avanti questa normativa – continua il capogruppo di Democratici e Progressisti – Un lavoro rispettoso della Legge, che non va incontro a problemi di incostituzionalità e che sia realizzata seguendo le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni che è di prossima convocazione».

«Su sollecitazione della consigliera regionale Flora Sculco – inoltre fa sapere sempre Giuseppe Giudiceandrea – che chiedeva, legittimamente, venisse messa all’ordine del giorno la doppia preferenza di genere, si è concordato altresì di fissare il termine del primo consiglio regionale del mese di febbraio per discutere l’approvazione della normativa a sua firma, facendo salvo il diritto dei consiglieri di presentare eventuali emendamenti o modifiche».

Autonomia differenziata delle Regioni, Giudiceandrea sulla linea di Bevacqua

COSENZA – Sull’autonomia differenziata delle Regioni prende posizione anche il capogruppo di Democratici e Progressisti Giuseppe Giudiceandrea. Queste le sue dichiarazioni in Consiglio regionale:

«C’è una cosa essenziale da dire e che, fatemi passare la battuta, mi semplifica anche il lavoro qui: sono assolutamente d’accordo con le posizioni assunte da Mimmo Bevacqua. Ritengo doveroso evitare che la frettolosità nel proporre riforme di carattere costituzionale, così come successo per l’abolizione delle Province realizzata male e che ha portato soltanto danni nell’amministrazione locale di prossimità, senza comportare reali risparmi di spesa ma creando problemi nella gestione economica interna di questi enti. Prima di fare mosse nuove bisogna pensare bene. Le Regioni del Sud non hanno bisogno delle economie delle altre Regioni. In uno Stato che si chiama tale, però chi è indietro deve essere aiutato dagli altri. Dal pantano se ne esce tutti insieme e non con avventate mosse di regionalisti dell’ultima ora o peggio ancora di regionalisti che si muovono secondo l’interesse esclusivo del proprio territorio. L’obiettivo che dobbiamo porci, inoltre, deve essere quello di far capire alla nostra gente che questo tema non è qualcosa di astratto ma, se dovessero passare le proposte scellerate del governo gialloverde, le stesse andranno a toccare la vita di tutti. Sposo dunque e sottolineo quello che dice Mimmo: la nostra non deve essere vista come una battaglia di partito, ma deve essere una vera battaglia di civiltà per impedire che l’interesse di poche Regioni crei il malessere di molte altre. Soprattutto quelle meridionali. È una battaglia, questa, che voglio condurre anche io in prima persona, insieme a tutti quelli che sentono l’esigenza, anzi il dovere, di non tirarsi indietro e permettere che si distruggano le istituzioni democratiche del nostro Paese.

Se restiamo uniti, compatti, questa enorme sciocchezza non passerà».

Segreteria Pd, Giudiceandrea e i Democratici e Progressisti a sostegno di Nicola Zingaretti

COSENZA – Riceviamo e pubblichiamo l’appello del consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea e dei Democratici e Progressisti della Calabria a sostegno di Nicola Zingaretti quale segretario nazionale del Partito Democratico.

«Le vicende politiche degli ultimi mesi, in particolare dal 4 marzo in poi, impongono al centrosinistra ed alle forze progressiste, una seria ed attenta riflessione. Le ultime elezioni politiche hanno visto il centrosinistra e in maniera particolare il Partito Democratico precipitare nei consensi e cedere il passo ai movimenti e partiti cosiddetti “populisti”.

Apprezziamo e plaudiamo alle autorevoli adesioni che il progetto di Nicola Zingaretti sta ottenendo in di questi giorni che sono sicuramente dovute alla sincera valutazione che il percorso offerto dal presidente della giunta regionale del Lazio sia quello identitariamente più condivisibile. Come Democratici e Progressisti abbiamo scelto, sin dal primo appuntamento della Piazza Grande voluta da Nicola Zingaretti, di sostenerlo alla guida del Partito Democratico. Nel pieno rispetto, dunque, delle posizioni di ciascuno, parteciperemo alla competizione entusiasmante delle primarie aperte per la scelta del segretario nazionale proseguendo decisi su questa strada.  Riteniamo apprezzabile lo sforzo, purché si scelga di parlare finalmente (chiedendo quando serve anche scusa), a chi le mura dei circoli ed il voto al nostro partito lo aveva abbandonato da tempo.

Oggi la sinistra, che storicamente ha rappresentato le classi più in difficoltà, è percepita come un’organizzazione sempre più lontana dalle esigenze della gente. Questo può paradossalmente rappresentare il pungolo decisivo per tornare a discutere e far discutere di temi che condizionano la vita della gente in maniera tangibile, abbandonando inutili e sterili discussioni che, nel corso di questi anni, hanno permesso al Movimento 5 Stelle e alla Lega di cavalcare il malcontento generato dalla politica, avanzando promesse che oggi si stanno dimostrando irrealizzabili e che, anzi, stanno lasciando alle nuove generazioni un Paese più povero, ingiusto e iniquo. La sinistra per ripartire deve abbandonare quella che proprio Nicola Zingaretti definisce «egocrazia» e tornare a discutere insieme, abbandonando la lotta fratricida; rimettendo in campo la questione della giustizia sociale e gli individui prima degli esponenti della politica. Abbiamo l’esigenza di portare il Paese in una nuova stagione interrogandoci su ciò che non ha funzionato in questi anni, non rinnegando il passato ma, dallo stesso, trarne nuova linfa per tornare ad essere credibili e recuperare il consenso dei compagni e delle compagne che delusi ci hanno abbandonato, rifugiandosi in un’idea che nelle aspettative prometteva un mondo nuovo ma che, in realtà, si sta dimostrando un ritorno ad un passato che non possiamo e vogliamo immaginare. 

Il nuovo progetto della sinistra deve ripartire dal rinnovamento della classe dirigente che deve essere credibile e che punti all’investimento nel campo del lavoro, in maniera particolare nel Meridione d’Italia, dove la disoccupazione ha raggiunti livelli non tollerabili per un Paese che vuole definirsi civile. 

Occorre ricucire i rapporti con il Sindacato e riaprire le porte del partito a tutte quelle associazioni che pur facendo politica sui territori, sono state tenute lontane più dal nostro atteggiamento che dalle cose che abbiamo fatto o omesso. Bisogna, infine, riuscire a cambiare la rotta di quei venti migratori che stanno spingendo i giovani a lasciare il sud. Partire non deve più essere una necessità ma, nei progetti del nuovo centrosinistra, dovrà essere solo una scelta. Il sud, e la Calabria in maniera particolare, con le politiche che il nuovo Partito Democratico rigenerato dalla discussione del congresso del Marzo prossimo dovrà attuare, torneranno ad essere attrattivi non solo per i turisti, ma soprattutto per quelle persone che, costrette ad emigrare vorranno tornare a casa con l’entusiasmo di chi vuole ripopolare la nostra bella terra.

La questione dell’ambiente, (con la tutela del verde, la riduzione della produzione e dell’uso della plastica, l’ambizioso progetto dei “rifiuti zero” che permetterebbe di ridurre al minimo l’uso delle discariche e degli impianti di smaltimento), non può che essere in cima agli obiettivi della sinistra. Una sinistra rigenerata, pronta ad uscire dai salotti del potere per far ritorno nelle periferie dove si è avvertita e si avverte maggiormente la crisi economica e dove la forbice delle disuguaglianze si è allargata a dismisura.

Il tema culturale non può essere marginale: c’è bisogno di tornare ad investire nella scuola pubblica, incentivando la figura dell’insegnante come educatore e correggendo i difetti del “Buona scuola”. Secondo uno studio pubblicato sul sito di Eurydice, l’Università italiana è assai lontana da quella delle altre nazioni europee più avanzate per quanto riguarda il diritto allo studio e il finanziamento della ricerca. Tutto questo nonostante l’Italia vanti altissime personalità e scienziati che occupano posti apicali negli istituti riconosciuti a livello mondiale. Ne è un esempio concreto la professoressa Fabiola Gianotti che oggi dirige il prestigioso Cern di Ginevra. Noi dovremo puntare in maniera convinta, e senza esitazioni, a investire in questo ambito. 

Costruire l’Europa socialista e, quindi, delle persone non dovrà essere più un mero ritornello ma dobbiamo impiegare le nostre energie per far comprendere la valenza dei principi preziosissimi del libero transito di persone e merci oltre i confini nazionali, di una moneta unica forte, che dona forza ai Paesi membri, ma soprattutto al valore primo e supremo che Altiero Spinelli ha voluto raggiungere con l’Europa Unita: la Pace fra le nazioni. Per questo occorre far crescere la “passione” nei confronti dell’Unione degli Stati Europei, far comprendere che questa non si occupa solo di economia e, soprattutto, che mostri la bellezza dell’abbattimento delle barriere mentali prima ancora di quelle territoriali. 

Volgendo lo sguardo verso Riace, piccolo paesino della Calabria, che negli ultimi tempi è tornato argomento sui media mondiali, troviamo il più interessante progetto di accoglienza e integrazione che qualcuno, troppo incline all’odio e poco alla fratellanza, sta cercando di smantellare. Non dobbiamo sottovalutare la questione della sicurezza, ma sarebbe un errore imperdonabile, accostare questo tema come sinonimo dell’emergenza immigrazione.

Un dato tristemente significativo ci arriva in merito alla violenza perpetrata contro le donne, una piaga che colpisce troppi luoghi del mondo. In Italia il dato è mostruosamente alto: una vittima ogni 72 ore e non è un dato ascrivibile al problema dell’immigrazione: si rischierebbe di banalizzare un tema che invece è drammatico. Non è ascrivibile all’immigrazione, inoltre, l’allarme bullismo che la politica non riesce ad affrontare in maniera concreta. Sono due problemi sociali di cui dobbiamo farci carico fin da subito e di cui il prossimo congresso del Partito Democratico dovrà discutere se vuole realmente ripartire. Un partito aperto a tutti e tutte, che torni ad esercitare la sua funzione pedagogica in grado di formare le future classi dirigenti. Il partito che dobbiamo ricostruire, deve lottare contro le ingiustizie, promuovere la redistribuzione della ricchezza ed il miglioramento del welfare e rimettere al centro della sua agenda l’essere umano in quanto tale e non come mero consumatore.

Un partito in cui le donne possano essere protagoniste al pari degli uomini ed al quale i giovani possano sentirsi orgogliosi di appartenere, che crei entusiasmo ed esca dalle tenebrose e grigie stanze. Di questo bisognerà discutere e non più di correnti e altre paroloni che le persone, impegnate a sopravvivere a troppi problemi quotidiani, non capiscono più e non hanno alcun interesse a comprendere.»