Archivi tag: politica

Giorgia Meloni prima donna premier in Italia. Rimonta del M5S, primo partito al Sud

COSENZA – Il centrodestra, capeggiato da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, vince le elezioni politiche 2022 e si prepara a governare l’Italia. Complessivamente la coalizione composta da FdI, Lega, Fi e Noi moderati raggiunge il 44,5% dei voti, sette punti in più rispetto al 37,5% del 2018. Vince nella stragrande maggioranza dei collegi uninominali di Camera e Senato.

Il centrosinistra, composto da Pd, Alleanza Verdi Sinistra, +Europa, Impegno civico, si ferma al 26,2%. Sono pochi i collegi uninominali dove prevale il centrosinistra, anche in regioni come l’Emilia Romagna e la Toscana.

Il Movimento 5 Stelle, correndo da solo, ottiene il 15,2% dei voti e vince a sorpresa in oltre dieci collegi uninominali del sud, soprattutto nel napoletano, nel palermitano e a Foggia. Rispetto al 2018, quando ebbe il 32,2%, M5s cede il 17%. La lista Azione-Iv, non presente nel 2018, ottiene il 7,7%.

Affluenza al voto in Calabria 

Crolla di circa 13 punti, dal 63,74 al 50,74%, l’affluenza definitiva in Calabria alle elezioni per il rinnovo della Camera dei deputati.

Un dato che colloca la regione in fondo alla classifica – è ultima – della partecipazione al voto tra le regioni.

A livello provinciale, quella di Cosenza è la prima per affluenza con il 52,80% contro il 66,32% del 2018. Seguono le province di Catanzaro con il 51,82% (64,64%), Vibo Valentia con il 50,71% (65,47%), Reggio Calabria con il 48,74% (60,81%) mentre l’ultima è Crotone con appena il 45,96%

«Le amministrative dalla Regione alle città. Il caso Rende». L’analisi di “Comunità in partecipazione diretta”

RENDE – «La nostra analisi del voto delle amministrative del 3 e 4 ottobre scorso per la Regione ed alcuni comuni calabresi si va ad aggiungere a quella consueta dell’Osservatorio Politico-istituzionale del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Unical. Secondo questi ultimi “In fuga dalla democrazia ma anche dalla protesta, i calabresi – quel 56% che ha disertato le urne – appaiono come “particelle impazzite” e l’elettore medio dimostra di fidarsi dei partiti più “responsabili”, cioè che hanno già governato, come Forza Italia e Pd”. Ma per gli analisti dell’ateneo è ancora presto per trarne un giudizio definitivo e per questo li invitiamo ad un  ulteriore incontro più allargato anche on line per continuare l’osservazione». Ad affermarlo è il portavoce della “Comunità in partecipazione diretta” Carlo Rinaldo.

«La nostra valutazione si allarga ad aspetti ulteriori legati alla “chiarezza” e “linearità” della “offerta” politica, con la opportunità di poter scegliere chiaramente uno schieramento di centro-destra,  di centro-sinistra, di destra o di sinistra e al merito personale dei candidati – afferma Carlo Rinaldo – Alla luce di ciò, oltre all’astensionismo che ormai si ripete, ci preme sottolineare invece che molti di quelli andati a votare abbiano preferito le due componenti citate della chiarezza e della validità personale racchiudibili in un unico termine, “voto di opinione”, che siamo lieti si stia riscoprendo dopo il palese ed inevitabile fallimento anche della politica “qualunquista”. Così, grazie ad un certo ritorno del voto di opinione, per esempio, alla presidenza della Regione si è affermato Roberto Occhiuto con una precisa linea programmatica ed uno schieramento ben definito nell’alveo delle forze politiche di centro-destra».                                                                                               

L’analisi della situazione secondo il comitato deve essere inquadrata in maniera differente: «Visto ciò e con l’idea che ci troviamo di fronte solo all’inizio di questo ritorno al valore dei progetti e delle persone che porterà alle urne progressivamente anche chi si astiene da anni, rivendichiamo anche per il Comune di Rende, per le future proposte di guida della amministrazione, progetti e schieramenti ben definiti e uomini che abbiano dimostrato con la loro storia i propri meriti affiancati da giovani validi che abbiano intenzione di impegnarsi e di fare esperienza su queste direttive. Questo ci porta automaticamente a non condividere la linea politica e programmatica non ben definibile (centro-destra no, centro-sinistra nemmeno…”ibrida”) della attuale amministrazione comunale di Rende ma anche di coloro che oggi  sono all’opposizione, ieri in maggioranza, domani chissà! Noi chiediamo alla maggior parte di costoro di illustrare ai cittadini i risultati raggiunti per il bene comune nei tanti anni di militanza saltando da una parte all’altra. La politica di oggi a Rende, per sviare dai veri problemi, si è ridotta al botta e risposta pseudo-politico (molto pseudo) tra maggioranza, ex maggioranza, opposizione ed ex opposizione (tanto più o meno sono sempre gli stessi), sul con chi si va a mangiare una pizza. Con tanto di articolati comunicati stampa. I prossimi comunicati saranno magari sui gusti delle pizze! In base alle ultime amministrative i cittadini chiedono schieramenti ben definiti e uomini validi».

“Comunità in partecipazione diretta” sostiene Occhiuto. Rinaldo: «Svolta possibile»

RENDE – «“Oltre la politica c’è altro!”, “Diversamente politico!”. Con questi slogan e la loro spiegazione dichiariamo la nostra scelta a favore di Roberto Occhiuto per il governo di cambiamento della regione Calabria con la tanto auspicata e mai intrapresa valorizzazione delle nostre enormi risorse naturali ed umane».  

A ribadirlo in una nota è la “Comunità in partecipazione diretta – comitato di cittadini” che con il suo portavoce Carlo Rinaldo, ha fatto sapere di sostenere la candidatura di Occhiuto. «La nostra conoscenza personale, della persona, del politico, amministratore, professionista, imprenditore, dell’impegno, preparazione,  approfondimento e tenacia che mette nel suo lavoro, ci fanno propendere per lui e il suo schieramento. Il giusto mix di approfondita conoscenza del settore pubblico e del privato condito da una grandissima propensione al duro lavoro (come ha dimostrato anche Mario a Cosenza), merce rara per molti politici. Altri delle sue liste hanno un profilo simile, su tutti Gianluca Gallo, valido amministratore, Assessore regionale, avvocato affermato, già sindaco di Cassano e consigliere regionale. Ma anche Valeria Pizzuti, Pierluigi Caputo ed altri che non posso citare per brevità. Con a latere la vicinanza, da senatrice, di Fulvia Caligiuri anche lei imprenditrice e profonda conoscitrice del mondo del lavoro». 

La nota di Carlo Rinaldo ribadisce oltre al sostegno anche la convinzione che: «Con loro e con noi, “Svoltare si può!».

Approvazione legge vitalizi, soddisfatto Giudiceandrea

COSENZA – Il capogruppo di Democratici e Progressisti in consiglio regionale Giuseppe Giudiceandrea esulta per l’approvazione della legge che riduce i cosiddetti vitalizi e coglie l’occasione per spegnere ogni polemica sul tema.

«Approvata all’unanimità, dopo due anni di scontri fatiche e sudore, la norma che prevede la riduzione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali e che introduce il sistema contributivo per il trattamento previdenziale dei consiglieri in essere e quelli futuri. Costo zero. Risparmio annuale di oltre un milione di euro – dice Giudiceandrea – Sulla scorta di quella che è la nostra normativa anche la Campania sta approvando la stessa legge. La norma prevede la riduzione e il taglio dei vitalizi degli ex consiglieri regionali che porterà ad un risparmio complessivo anno 1.249.588 euro annui. Questa riduzione viene realizzata applicando il sistema ordinario delle riduzioni dei vitalizi attraverso il calcolo contributivo e l’applicazione di alcuni ammortizzatori in quota percentuale perché altrimenti, applicando il sistema contributivo “secco”, avremmo avuto riduzioni pari al 70% che sono considerate anticostituzionali».

«È stato introdotto, poi, nella stessa norma l’obbligo per i consiglieri regionali di versarsi i contributi. Per gli attuali consiglieri regionali infatti, in carica da quattro anni e mezzo, è previsto l’onere di versare i contributi arretrati e non pagati, rateizzandone l’importo in 36 rate successive al nostro mandato. In parole più semplici dobbiamo pagarci i contributi da soli, attingendo dal nostro stipendio come qualsiasi dipendente statale, né più né meno. La somma così accantonata servirà in parte per pagare i contributi previdenziali ed in parte per accantonare un’indennità di fine mandato, detratta sempre dallo stipendio – continua il capogruppo Dp – I prossimi consiglieri regionali, dunque, ed anche noi da ora in avanti, avremo uno stipendio più basso, ma grazie a queste trattenute i consiglieri regionali attuali e futuri contribuiranno finalmente al sistema pensionistico nazionale».

Il consigliere regionale Giudiceandrea specifica: «Sia chiara una cosa sulla quale non transigo mettendo da parte la mia volontà di discutere con tutti: chiunque dica che sono stati reintrodotti i vitalizi o che i consiglieri regionali attuali si facciano pagare Tfr e pensione dai contribuenti sta mentendo sapendo di mentire o, peggio ancora, non è capace di leggere questa legge. Non si tratta di un vitalizio, i consiglieri regionali attuali andranno in pensione a decorrere dal 65esimo anno di età come tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. Non si tratta di un vitalizio, non mi stancherò mai di ripeterlo, ma di un tot di pensione in quota percentuale a quello che è il contributo versato. Ha voluto fortemente insieme a me questa legge il collega Nucera e la norma è stata votata e firmata all’unanimità da tutti i capigruppo oggi in consiglio regionale».

«È stata una battaglia lunga e sofferta che ho voluto affrontare in prima persona facendone una bandiera del mio mandato elettorale perché ho sempre ritenuto che la politica deve ascoltare i bisogni della gente che ci vota e non si poteva rimanere sordi in un periodo così difficile per le economie del Paese – conclude – Un percorso che mi ha sottoposto ad attacchi politici e mediatici molto feroci come tanti ricordano ma, sapendo di essere sulla strada giusta, ho continuato ad andare avanti con il sostegno, soprattutto, dei tanti esperti con cui ho elaborato e fatto maturare questa norma. È una norma Costituzionale che doveva essere approvata e così è stato fatto, è davvero la migliore legge possibile che si poteva fare. Per questo, per questo percorso, per questa sofferenza politica e umana, non è accettabile che si parli di economie uscite dalla porta e rientrate dalla finestra. Sulla mia pelle, sul mio operato legislativo, sull’operato della parte politica a cui appartengo, non tollererò strumentalizzazioni politiche e mediatiche. Oggi è un giorno importante per la Calabria e dobbiamo esserne contenti».

La “prima” di “Mò Vi Mento” all’Unical, il regista Gagliardi: «La verità della politica è la bugia»

RENDE (CS) – Francesco Gagliardi, co-regista e co-sceneggiatore del film Mò Vi Mento “Lira di Achille”, ha presentato questa mattina al DAM – Dipartimento Autogestito Multimediale dell’Università della Calabria, per la prima volta sul territorio nazionale, il libro edito da Armando Curcio editore, tratto dalla sceneggiatura dell’omonimo film (in uscita sul grande schermo il 16 maggio prossimo).  

L’intreccio 

Il libro, come la commedia dunque, si presenta come un’intelligente e leggera parodia di temi politici e sociali dell’Italia di oggi. Vale a dire: un movimento politico che denuncia espressamente la verità che è alla base della politica, ovvero la bugia, un’Italia ormai cinesizzata in cui politici, preti, avvocati, vigili urbani, carabinieri e secondini sono più cinesi che italiani e tra i pochi veri italiani c’è chi crede che il “Riccardo III” di Shakespeare sia un sequel o chi reputa i centri commerciali più interessanti della Reggia di Caserta: questi i temi del libro e dell’omonimo film la cui chiave di lettura è proprio la sagace ironia capace di portare alle cronache anche luoghi poco conosciuti come il comune calabrese di Zaccanopoli (VV).

Dal film alla trasposizione editoriale

Sebbene solitamente sia un film ad essere tratto da un libro di successo, per Mò Vi Mento “Lira di Achille” è stata fatta un’eccezione. «E’ stato l’editore Armando Curcio a proporci l’idea di fare della sceneggiatura un libro. E cosi è toccato a me scriverlo, dal momento che sono l’autore che ha apportato piu idee alla sceneggiatura», spiega Gagliardi. Sceneggiatura che diviene quindi “la Bibbia del film”, da dove vengono estrapolate tutte le informazioni del prodotto filmico. «Nel romanzo post sceneggiatura – prosegue Gagliardi – si ha più tempo per approfondire i personaggi, in quanto il film a volte ti induce a ridurre questo aspetto per i tempi tecnici e commerciali. L’evoluzione di uno dei protagonisti ad esempio, Massimo della Bozza, un quarantenne in crisi che vive ancora a casa con i genitori, avviene insieme a tutti i problemi che il protagonista deve risolvere». Alla domanda su come riuscire a conciliare la registrazione del film con la scrittura del libro ha risposto la co-regista Stefania Capobianco: «In questo processo gli attori sono stati fondamentali e ci hanno dato una grande mano con la caratterizzazione dei personaggi». «Il titolo Mò Vi Mento è un gioco, una critica, un’espressione satirica alla politica che io e Stefania abbiamo voluto fare per lanciare il messaggio che i politici italiani molte volte mentono al popolo», conclude Gagliardi.

La presentazione

A moderare l’evento è stato Francesco Carrassi, direttore de “La Nazione” e “Il Telegrafo”, che del libro ha curato la prefazione. Con maestria e il noto carisma, Carassi ha saputo stimolare anche gli interventi dal pubblico e dagli studenti, dando vita ad un dibattito interessante e partecipato.  

Ad introdurre in precedenza gli illustri ospiti erano state Daniela Ielasi, socio fondatore dell’associazione culturale Entropia con sede all’Unical (DAM), e la giornalista di Ottoetrenta.it Andreina Morrone

Al termine della presentazione è stato inoltre proiettato il trailer del film, la cui colonna sonora è un brano inedito composto appositamente per la pellicola dal gruppo musicale The Occasionals, che vanta al proprio interno anche un musicista di Castrovillari (CS), Biagio Mazzafera.

Il libro Mò Vi Mento “Lira di Achille” è disponibile nella libreria Mondadori Bookstore di Cosenza (C.so Mazzini 156).

Filippo Pace – Attilio Esposito 

 

La Lega salva Manna in Consiglio, il tredicesimo voto è quello di Elia

RENDE (CS) – Ci ha pensato la Lega nella persona del consigliere comunale Antonello Elia a salvare l’amministrazione guidata dal sindaco Marcello Manna. Ieri sera alle 19.00 consiglio comunale straordinario in cui si è discusso e votato l’unico punto all’ordine del giorno, vale a dire, l’approvazione dell’anticipazione di liquidità concessa da Cassa Depositi e Prestiti. E il tredicesimo voto, che ha permesso a Manna di “salvarsi” è stato proprio quello del consigliere comunale Antonello Elia.

Una scelta politica, hanno poi spiegato i dirigenti del partito di Salvini, a cui afferisce il consigliere Elia, che si è limitata solo ed esclusivamente alla giornata di ieri.

Resta ora da capire cosa accadrà nelle prossime settimane, in vista di un’altra scadenza importante, l’approvazione del Bilancio preventivo entro il 31 marzo.

 

 

 

 

 

 

 

Workshop e dibattiti, al via la seconda edizione di Dems School

RENDE – Si aprirà venerdì, 23 novembre,  la seconda edizione di Dems School. Tre giorni di approfondimenti, dibattiti, workshop dove i ragazzi universitari si confronteranno con docenti, politici, sindacalisti su varie tematiche strategiche per il futuro della Calabria.

Domenico Lucano sarà protagonista della prima giornata. Venerdì alle ore 16.30, nella sala Convegni dell’Ariha Hotel a Rende, si parlerà di:  “Accoglienza, diritto all’umanità – Finanziamo la legge regionale 18/2009”. Insieme al sindaco di Riace interverranno il magistrato Emilio Sirianni, il promotore della legge regionale sull’Accoglienza Agazio Loiero, Diop Niang Serigne (Rappresentante Associazione Senegalesi Cosenza), Giuseppe Terranova (Dems Calabria).

Sabato mattina si terrà una sessione di lavoro: i ragazzi affronteranno dieci tematiche partendo dall’idea “La Calabria che vorrei”. Interverrà la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando.

“La nuova idea di Europa parte dal Sud”: è questo il tema dell’incontro che si terrà sabato pomeriggio a partire dalle ore 16.00, nella sala Falstaff dell’Ariha Hotel. Parteciperanno il vicepresidente nazionale Svimez, Giuseppe Provenzano; il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato; il professore ordinario di Politica Economica dell’Unical, Francesco Aiello; il responsabile dell’ufficio speciale Relazioni internazionali Unical, Gianpiero Barbuto.

Domenica 25 novembre alle ore 11.00 si terrà la manifestazione conclusiva, dal titolo “Dalla Calabria l’Italia che vorremmo”, insieme al componente della Commissione parlamentare Antimafia Andrea Orlando (già ministro della Giustizia) e al consigliere regionale Carlo Guccione. Parteciperanno anche Francesca Reda e Tania Litr

Metro Cosenza-Rende-Unical, al via i lavori. Oliverio: «Impegno mantenuto»

COSENZA –  Al via i lavori per la metro Cosenza-Rende-Unical. «Oggi è un’altra splendida giornata per la Calabria. Si è aperto, con la consegna dei lavori, un altro cantiere importante, quello della Metrotranvia Cosenza-Rende-Università della Calabria, un grande vettore di mobilità collegato alla più vasta mobilità che riguarda la provincia di Cosenza e l’intera regione». Grande la soddisfazione nelle parole di Mario Oliverio, presidente della regione Calabria. Questa mattina Oliverio, insieme al presidente della provincia Franco Iacucci, ai sindaci di Cosenza e Rende, Mario Occhiuto e Marcello Manna, al direttore generale di Ferrovie della Calabria Giuseppe Lo Feudo e ai rappresentanti dell’impresa aggiudicataria, ha dato ufficialmente il via all’inizio dei lavori di realizzazione di un’opera destinata a rivoluzionare il trasporto pubblico locale nell’area urbana cosentina, con un collegamento diretto tra le principali polarità urbane. La costruzione della nuova tramvia si inquadra, infatti, nella strategia complessiva disegnata nel Piano Regionale dei Trasporti, di cui la Calabria è stata per lungo tempo sprovvista, uno dei pochi approvati dalla Commissione Europea, che punta al rilancio del trasporto su ferro ed è finalizzata a creare una rete che possa efficientemente connettere il territorio.

I COSTI E L’IMPEGNO POLITICO

L’intervento prevede un investimento complessivo di oltre 160 milioni di euro ed è coerente con le indicazioni di mobilità sostenibile e di interscambio multimodale, di sicurezza, di riduzione dell’inquinamento e degli impatti ambientali, imposte oggi dall’Unione Europea. Oliverio si è detto estremamente soddisfatto per il risultato raggiunto, ammettendo la propria amarezza per i ritardi nell’avvio dell’opera: «Purtroppo si sono persi tre anni. Quello che si è fatto stamattina si poteva benissimo fare circa due anni e mezzo fa: avremmo già realizzato l’intera opera. Questi ritardi infatti potevano essere evitati anche perché è sempre stata piena e reale la disponibilità dell’amministrazione regionale a valutare e ad accogliere proposte di modifica migliorative al progetto. Comunque, non è mai troppo tardi. Dopo Catanzaro, i cui lavori della metropolitana sono già in fase avanzata, questa mattina anche a Cosenza si pone fine ad una lunga telenovela e si apre finalmente la fase realizzativa di un’opera strategica».

Adesso tocca all’impresa che ha la responsabilità di realizzare l’opera rispettare i tempi previsti. Per questa ragione, Oliverio ha richiesto ai responsabili dell’impresa aggiudicataria dei lavori che entro il 15 settembre sia portato sul tavolo della regione un cronoprogramma preciso, con lo sviluppo dei lavori dell’intera opera da Cosenza fino all’Universit: «Attraverso di esso – ha specificato Mario Oliverio – vogliamo sapere come l’impresa intende procedere nella organizzazione dei lavori, perché per rispettare i tempi contrattuali diventa necessario aprire non uno ma più cantieri e intervenire su più punti, iniziando anche i lavori dal lato Università e Rende. Le risorse, che abbiamo allocato nella Programmazione Comunitaria 2014/2020, tra l’altro, dovranno essere rendicontate nei tempi previsti dal programma e non possiamo assolutamente permetterci di correre rischi. È dovere morale pretendere tempi certi e rapidi per il completamento e l’entrata in funzione dell’opera. I tempi di realizzazione dovranno, oltretutto, salvaguardare i caratteri della strategicitá dell’opera, dal momento che il collegamento metropolitano Cosenza-Unical costituisce un fulcro del sistema trasportistico regionale. È in atto il collegamento ferroviario con il Savuto, è stato definito lo studio di fattibilità per la tratta Cosenza-Catanzaro, è in corso di realizzazione la metropolitana di Germaneto e soprattutto si sta per compiere, accanto all’ammodernamento della linea ferroviaria jonica, anche quello dell’elettrificazione del quale, proprio in questi giorni, sono iniziati i lavori. La metro di Cosenza è, dunque, anello fondamentale per il collegamento veloce tra le università di Germaneto e Arcavacata e tra la rete ferroviaria del versante ionico e quello tirrenico».

 

Emergenza trasporti nel crotonese, Barbuto (M5S): «Lavorare per la ferrovia»

CROTONE – Emergenza trasporti nel crotonese. Dopo le polemiche per la proposta pentastellata di riservare maggiore attenzione alle ferrovie, è arrivata la dichiarazione della deputata Elisabetta Barbuto: «Lavorare per la ferrovia non vuol dire trascurare l’aeroporto e gli altri mezzi di trasporto del Crotonese. Le emergenze vanno affrontate singolarmente. Non abbiamo la bacchetta magica per eliminare i disagi creati da chi fa “politica” da decenni. Sono felice che le mie parole hanno svegliato gente che in due anni non ha proferito parola sull’aeroporto disertando anche gli incontri». La Barbuto ha tenuto inoltre a precisare che, se i suoi interventi pubblici o sui social, molto si concentrano sul potenziamento dei trasporti nel crotonese, con particolare attenzione alla strada ferrata anzichè all’aeroporto o al sistema stradale, ciò non implica comunque un disinteresse. «Ciò che vorrei – ha ribadito – è che sia chiaro ed evidente, come ho sempre ribadito, che il cittadino crotonese, al pari di tutti i cittadini italiani, DEVE poter scegliere liberamente quale mezzo utilizzare per spostarsi da e per Crotone. È evidente, mi sembra, o almeno mi sembrava, che quando si combatte per affermare la mobilità di un territorio, la visione deve essere a largo spettro e ricomprendere ogni mezzo di spostamento. DEVE, inoltre, essere programmata a breve e lungo periodo». La Barbuto ha poi evidenziato come «la linea ferroviaria non consente, perché non elettrificata, la partenza di una freccia da Crotone. Le uniche frecce transitano sulla linea tirrenica. Vi fa specie aver chiesto il freccialink che serve ai comuni mortali (fra i quali mi colloco poiché priva di autista personale e perché mi da fastidio disturbare terze persone per accompagnarmi con i rischi, tra l’altro, che la SS 106 riserva), per consentire a coloro che prediligono il treno rispetto all’aereo? Aver chiesto il freccialink in che maniera influirebbe o decreterebbe la morte dell’aeroporto di Crotone? Vi è mai saltato in mente che qualcuno non voglia prendere l’aereo ma desideri viaggiare in treno? Che qualcuno, anziano o solo, in tal modo possa essere indipendente e magari non spendere una barca di soldi per un autista privato? O vogliamo accedere alla teoria originale in virtù della quale chiedere delle navette da e per Lamezia significherebbe abbandonare la lotta per l’aeroporto? A me sembra che sia solo un modo per agevolare i cittadini in una situazione critica come la nostra mentre si lotta per tutti e per tutto e soprattutto, per le motivazioni di cui sopra, non implica un abbandono del mio impegno per l’aeroporto».

 

 

Oliverio: «Evitiamo il solito teatrino della politica “politicante”»

CATANZARO – «Ai consiglieri regionali, soprattutto a quelli di lungo corso, a quelli che hanno una lunga esperienza politica alle spalle, ho chiesto di evitare, nel corso della seduta del Consiglio regionale svoltasi ieri a Palazzo Campanella di Reggio Calabria, il solito teatrino delle politica “politicante”, di quella politica, cioè, che ripete ossessivamente atteggiamenti che appartengono al passato e utilizza, per esempio, una momentanea, incidentale mancanza del numero legale per strumentalizzare politicamente la tenuta e la compattezza della maggioranza».
E’ quanto afferma il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, rispondendo ad alcuni consiglieri regionali di maggioranza e opposizione che ieri sera, in presenza della mancanza di numero legale, quasi al termine dei lavori dell’Assemblea regionale, hanno chiesto una verifica politica all’interno della maggioranza di governo.
«Sia chiaro -aggiunge Oliverio- che non voglio assolutamente giustificare coloro che erano assenti. I consiglieri regionali, soprattutto quelli che hanno una lunga esperienza politica alle spalle, sanno bene che la presenza ai lavori della massima Assise regionale attiene alla responsabilità di ogni singolo consigliere regionale. Ognuno è chiamato a rispondere, in prima persona, di fronte ai cittadini che lo hanno eletto per svolgere il lavoro di consigliere regionale. L’assenza in aula, quindi, non ha e non può avere alcuna giustificazione. E’ un problema morale che riguarda ogni singolo consigliere regionale e può essere giustificata solo in caso di estrema necessità e di urgenza. Il sottoscritto, che oltre ad essere Presidente della Regione è anche consigliere regionale, malgrado le incombenze e le responsabilità che riguardano la sua funzione, non ha mai fatto mancare la sua presenza ai lavori del Consiglio regionale, dall’inizio alla fine delle sedute. Così come non ha mai delegato altri a presiedere le riunioni della Giunta regionale. Quando i cittadini ti investono di una responsabilità, sei tu, in prima persona, che rispondi alla fiducia che essi hanno riposto in te, votandoti ed eleggendoti. E sei sempre tu che devi renderne conto. E’ chiaro che, nel caso dovesse verificarsi la mancanza di una parte della maggioranza rispetto ad atti particolarmente importanti come l’approvazione di un bilancio regionale, si porrebbe un problema politico serio. Detto questo vorrei dire a chi continua a segnalare con accanimento ingiustificato problemi all’interno della maggioranza che, comunque, esistono appositi strumenti per verificare se ci sono o meno problemi di tenuta all’interno di una maggioranza. Chi fa parte della maggioranza può presentare una mozione di fiducia alla Giunta. Solo così sI può verificare se esiste o meno di una maggioranza politica. La stessa cosa può fare la minoranza che può proporre al Consiglio una mozione di sfiducia’. La Politica, quella con la P maiuscola -prosegue il presidente della Regione- mi ha insegnato che quando ci sono problemi all’interno di una maggioranza si devono porre a viso aperto, alla luce del sole, pubblicamente e con coraggio e non attraverso camarille e tentativi di logoramento, aspettando il momento più opportuno, magari quando uno o due consiglieri regionali si assentano dall’Aula per soddisfare i propri bisogni fisiologici, per tendere imboscate e denunciare l’assenza del numero legale. Anche questo è un modo per delegittimare e sfilacciare l’immagine dell’ Assemblea regionale e della politica e non di Oliverio. Agitare i problemi senza mai andare al cuore delle questioni al solo scopo di ottenere un titolo con il proprio nome sui giornali non fa bene alla politica e alle istituzioni democratiche. Quando ci sono problemi se ne deve prendere atto e, se è il caso, si dichiara conclusa un’esperienza di governo. Naturalmente, lo ripeto ancora una volta, con ciò non voglio assolutamente giustificare chi, ingiustificatamente, si assenta dai lavori del Consiglio regionale e pensa di esercitare il ruolo di consigliere come un “turista di passaggio”. Costui, a mio avviso, farebbe meglio a trarne le conseguenze e a rinunciare al ruolo che gli hanno assegnato gli elettori. E’ ora di finirla, quindi -conclude Oliverio- di fare della politica e di questo consesso, che è il più elevato tra le istituzioni calabresi in termini di rappresentanza, un “teatrino” che offende la dignità di ognuno di noi e toglie credibilità delle nostre istituzioni».