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Longobucco, macabra intimidazione a vicesindaco ed ex sindaco

LONGOBUCCO (CS) – Tre buste con al’interno ognuna una testa mozzata di capretto sono state lasciate davanti alle abitazioni del vicesindaco di Longobucco, Giuseppe Davide Federico, dell’ex sindaco del comune del Cosentino, Luigi Stasi, e di un impiegato comunale, Pietro Caputo.

I fatti risalgono alla notte tra il 17 e il 18 dicembre scorsi, ma la notizia è stata diffusa oggi. Federico, Stasi e Caputo hanno denunciato gli episodi di intimidazione di cui sono stati vittime ai carabinieri.
Sull’accaduto hanno avviato indagini i militari di Longobucco, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari.

Trovato in possesso di droga, finisce in manette un ex sindaco

BADOLATO (CZ) – Era alla guida della sua auto con cinque dosi di cocaina nascoste nel giubbotto. L’ex sindaco di Badolato, comune del Catanzarese, Andrea Menniti, di 71 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Menniti, fermato nell’ambito di un controllo alla circolazione stradale dai militari della Compagnia di Soverato, è stato trovato con indosso 3,30 grammi di droga. Durante la perquisizione personale e del mezzo, risultato sprovvisto di copertura amministrativa, oltre alla cocaina sono stati trovati sostanza da taglio e 170 euro in contanti. In una successiva perquisizione domiciliare i militari hanno individuato, all’interno di un mobile posto nel garage dell’abitazione di Menniti un bilancino e materiale per il confezionamento assieme ad altri grammi di sostanza e un timbro con la scritta “Comune di Badolato” sulla cui provenienza sono in corso accertamenti. Tutto il materiale è stato sequestrato.

Sequestrate tre ville e sotto inchiesta l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto

ISOLA CAPO RIZZUTO (Kr) –

Nell’inchiesta della Procura di Crotone, che vede indagate sei persone, (tra cui l’ex sindaco Carolina Girasole) per presunto abuso dei fondi per l’intervento di opere costiere per combattere l’erosione, finanziati con il Por Calabria 2007/2013, sono state sequestrate tre ville con annessi terreni dai carabinieri. L’ex sindaco, secondo l’accusa, avrebbe concesso i fondi per sistemare l’area dove si trovano le ville abusive di alcuni suoi congiunti.

Reggio Calabria, Arena incandidabile: “Scelte favorevoli alla criminalità”

Reggio Calabria.Sono stati “la  causa efficiente dello scioglimento del Consiglio comunale”. Con una sentenza di 120 pagine, il tribunale civile di Reggio falcia quasi un’intera classe politica di centrodestra già travolta lo scorso ottobre dallo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. I giudici hanno stabilito, infatti, l’incandidabilità dell’ex sindaco Demetrio Arena che, dopo essere stato defenestrato da Palazzo San Giorgio con la pesante accusa di guidare un’amministrazione contigua alla ‘ndrangheta, è stato premiato con la nomina ad assessore regionale alle Attività produttive. E se le società miste del Comune sono state travolte dalle inchieste della Direzione Distrettuale antimafia, il tribunale civile presta attenzione anche ai finanziamenti concessi dall’ente alle associazioni culturali e di volontariato. Stando alle indagini, infatti, – scrivono i giudici riprendendo il contenuto della relazione della commissione d’accesso – i clan hanno “usato la veste delle associazioni senza scopo di lucro, intestandole a prestanomi, per introitare i finanziamenti da parte del Comune”.

Ecco la replica di Arena: “Apprendo che il tribunale di Reggio Calabria ha dichiarato la mia incandidabilità limitatamente al primo turno elettorale successivo allo scioglimento del Comune di Reggio Calabria, che produrrà effetti solo se sarà confermata in appello e in Cassazione. Da una prima lettura emerge la disarmante acriticità con cui il Tribunale ha ritenuto di dovere recepire pedissequamente quanto riportato nella relazione ministeriale senza valutare sotto alcun profilo le argomentazioni difensive e la copiosa documentazione ritualmente riprodotta in giudizio”.

Scompare Enzo Franco ex sindaco della città di Cosenza – espresso cordoglio dalle istituzioni

Cosenza perde una storica figura della propria storica politico – amministrativa.  E’ scomparso, dopo una lunga malattia, Franco Santo, già sindaco della città di Cosenza negli anni ottanta, dal 16 luglio 1986 al 19 maggio 1989, a capo di tre diverse giunte comunali.  I funerali saranno celebrati domani, venerdì 18 gennaio, alle ore 11,00, nella Chiesa di S.Antonio a Commenda di Rende, a pochi passi dall’abitazione dove l’uomo politico si è spento la notte scorsa.

Prima di diventare Sindaco di Cosenza Franco Santo era stato eletto, nel 1980, consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi e poi nominato Assessore alla pubblica istruzione (dall’ottobre del 1980 ai primi di gennaio dell’81), Assessore al teatro e ai beni culturali (dal luglio dell’81 al novembre dell’82) e Assessore al Bilancio e alla Programmazione (dal novembre dell’82 al settembre del 1985). Esponente di spicco della Democrazia Cristiana, aveva ricoperto anche l’incarico di segretario provinciale del partito. Nonostante la malattia, Franco Santo aveva proseguito la sua attività istituzionale, fino al maggio del 2011, come capo di gabinetto del Sindaco Salvatore Perugini, al quale era legato da profonda amicizia per essere stato uno dei collaboratori più stretti del padre, il senatore Pasquale Perugini. Franco Santo, che era nato a Catanzaro il 17 febbraio del 1940, lascia due figli, Italia e Luigi.

L’attuale sindaco della città di Cosenza, Mario Occhiuto, nell’apprendere la notizia ha espresso profondo cordoglio: la città di Cosenza ha subìto la perdita di “una persona di fede e politico di rango, che da Sindaco guidò la città di Cosenza per tre anni negli anni ’80, vivendo sempre all’insegna della passione civile e istituzionale”.

A esprimere il proprio cordoglio per la perdita anche il presidente del Consiglio Comunale Luca Morrone: “la città di Cosenza – afferma Morrone perde oggi un esemplare uomo delle istituzioni, che si è molto speso per la comunità, ponendosi al suo servizio, dapprima come assessore e Sindaco, fino ai tempi più recenti, al fianco dell’amministrazione Perugini, quando la malattia cominciava a segnarlo. Alla famiglia i sentimenti della nostra più affettuosa vicinanza”.