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Il Tropea Festival al Salone del Libro di Torino omaggia Corrado Alvaro

TROPEA (VV) – Il Tropea Festival Leggere & Scrivere renderà omaggio a Corrado Alvaro, scrittore, giornalista e attento osservatore dei costumi, al Salone del Libro di Torino nel corso dell’incontro Raccontare la Turchia: da Corrado Alvaro ai nostri giorni.

L’incontro, all’interno della rassegna Superfestival, è in programma sabato 20 maggio, alle ore 12,30, presso lo Spazio Incontri Superfestival (Padiglione 2 del Lingotto). Sul palco Nuccio Ordine e Vito Teti, rispettivamente professore ordinario di letteratura italiana e antropologia culturale presso l’Università della Calabria, si confronteranno con due testimoni della Turchia di oggi: Yavuz Baydar, già giornalista del quotidiano  turco Millyet, esule in Europa e attuale editorialista del Süddeutsche Zeitung e Arab Weekly, e Marta Ottaviani, giornalista de La Stampa e Avvenire nonché autrice del libro Il reis. Come Erdoğan ha cambiato la Turchia, Textus 2016

 A fare gli onori di casa saranno il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, il presidente del consiglio regionale Nicola Irto, Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, direttori artistici del Tropea Festival Leggere & Scrivere.

Viaggio in Turchia di Corrado Alvaro è giornalismo che diventa letteratura. L’inchiesta giornalistica, infatti, si sviluppa con il ritmo del romanzo; racconta l’itinerario che dalla Grecia lo porta al Paese della Mezzaluna: ai suoi occhi si svelano colori, armonie, arte e natura rappresentante come in un set cinematografico.

C’è spazio, naturalmente, per l’indagine sociologica e l’analisi politica: dietro alla corsa alla laicizzazione di Mustafà Kemal, con riforme come l’inserimento dell’alfabeto latino al posto di quello arabo e del cappello al posto del fez, vive ancora il dissidio tra città e campagna, tra la nascita di una nuova borghesia intellettuale e la resistenza di quei ceti portatori di tradizione, fondamentalismo, ma ancora importanti sul piano economico. Un filo rosso lega la Turchia raccontata da Alvaro in questo libro e quella di Recep Tayyip Erdoğan, illustrata nei loro articoli da Yavuz Baydar e Marta Ottaviani. Da qui una riflessione a tutto campo che, fuori dalla cronaca giornalistica, investe – oggi come ieri – il futuro del mare Mediterraneo e il suo ruolo nel mondo.

 Spiegano Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, direttori del Tropea Festival Leggere & Scrivere: «Ci piace pensare a una Calabria ponte del Mediterraneo: l’omaggio a Corrado Alvaro e alla sua opera sulla Turchia riflette questa vocazione, espressa in diverse forme dalla cultura della nostra regione. Sin dalla sua nascita, nel 2012, il nostro Festival porta avanti la sua missione di collettore di esperienze, idee e stimoli che dalla Calabria e dal Mediterraneo si proiettano verso il resto del mondo».

 

L’editoria Digitale Calabrese a Torino con Teomedia

COSENZA – Si sono conclusi gli eventi organizzati da Teomedia nell’ambito del XXIX Salone Internazionale del Libro di Torino. Da giovedì 12 a sabato 14, la casa editrice digitale cosentina ha partecipato, per il primo anno, ad uno dei più importanti saloni letterari europei. Ospite dello stand della Regione Calabria, Teomedia ha dato il via ai suoi lavori giovedì 12, con la presentazione dell’edizione riveduta e corretta di Cronache di Devonia, romanzo a tema distopico di Ugo Amendola. Con l’autore si è discusso di romanzi di fantascienza, di Utopie rovesciate e dei pericoli totalitari del nostro presente, temi presenti nel suo romanzo.

Venerdì 13, si è dato spazio al progetto Museum Children Ebook. Nell’occasione, la dott.ssa Anna Cipparrone ha illustrato ad alcune classi elementari del torinese presenti alla discussione, il lavoro di riscoperta del patrimonio culturale del nostro Paese. Il Museum Children Ebook non è rivolto, infatti, al solo ambito calabrese della Magna Grecia, ma è aperto alla partecipazione delle scuole di tutto il Paese, con l’intenzione di coinvolgere bambini e maestre delle scuole primarie a costruire e realizzare progetti di conoscenza del proprio territorio. Un modo per ricoprire la propria storia e il proprio patrimonio culturale, in modo smart e non pedante, attraverso il supporto del digitale.

L’ultimo evento si è svolto nel pomeriggio dello stesso giorno. Alle 16, con la presenza dell’autore e dell’avvocato Diego D’Ermoggine si è discusso intorno a I caminanti di Francesco Caravetta. Nell’incontro, moderato dal Direttore editoriale di Teomedia Giovanni Canadè, non si è discusso esclusivamente dell’ultimo apprezzato lavoro dello scrittore cosentino, ma è stata anche l’occasione per presentare il nuovo sito di Caravetta, www.antichidelitti.it, il portale che nasce dal seguitissimo blog dell’autore di storie noir tratte dei più truci eventi della cronaca.

Sabato 14 è stato dedicato all’incontro con autori, editori e curiosi. È stato anche il giorno in cui sono state tirate le conclusioni di questa esperienza: portare il digitale al celebre Salone del libro cartaceo non è stata certo cosa semplice, vista l’ancora scarsa abitudine di molti a considerare il libro digitale come “vero” libro. L’esperienza è stata volta alla proposta di un nuovo modo d’intendere la lettura: non una contrapposizione all’editoria tradizionale, ma una integrazione ad essa. Ciò in cui Teomedia crede è l’integrazione dei formati di lettura, poiché a fare un libro è principalmente il contenuto, non il supporto. Teomedia è soddisfatta dell’accoglienza ricevuta, dalle domande, dai dubbi che le sono stati espressi; d’altronde il dialogo resta sempre la maggiore fonte di crescita.

Nell’occasione del Salone sono stati presentati alcuni nuovi titoli che entreranno nel catalogo di Teomedia: Specchi riflessi di Katia Amadio e Provincia cronica, dell’autore e critico teatrale Emilio Nigro.

La Calabria al Salone del Libro di Torino con i suoi Talenti

CATANZARO – La presentazione della pubblicazione di Giuseppe FiorenzaFiele” (ed.Ferrari) ha avviato, alla presenza del Consigliere regionale Giuseppe Aieta, delegato dal Presidente Mario Oliverio, la serie di iniziative con le quali la nostra Regione sarà presente al “Salone del Libro” di Torino, che chiuderà i battenti lunedì prossimo.
Ad accogliere i visitatori allo stand anche il Dirigente regionale  del settore “Cultura” Armando Pagliaro e Salvatore Bullotta della segreteria del Vicepresidente della Giunta Viscomi. Nel corso della prima giornata, in cui lo stand calabrese è stato molto frequentato, ospiti sono stati lo studioso Salvatore Settis ed il direttore del Museo Nazionale di Reggio Carmelo Malacrino, che hanno presentato il testo edito da Donzelli “Sul buono e cattivo uso dei Bronzi di Riace”, nell’ambito del programma principale del Salone. Sono state già fatte anche le presentazioni di “Volteggia l’animo” (Albatros Edizioni) della giovane autrice Alessia   Alessia Gallello e delle letture per più piccoli  “Girasoli di Giugno” (La Rondine Edizioni) di Michela Mininno e Andrea Giuliano. Il Comune di Vallefiorita ha, poi, presentato il progetto della Biblioteca Errante. “Vogliamo promuovere la passione della lettura tra i più piccoli. Ci sono bambini di due anni – ha detto Patrizia Fulciniti – appassionati del luogo biblioteca, nello stare a guardare e ad ascoltare. Un altro valore aggiunto della Biblioteca Errante è la sinergia che si è creata con ragazzi stranieri che hanno realizzato delle illustrazioni per le nostre produzioni. Tutto ciò costituisce una una pratica da diffondere”. Oreste Kessel Pace coadiuvato dallo storico Paolo Ascagni, ha presentato il suo volume dal titolo “San Rocco” (OKP Edizioni). Successivamente è intervenuto Gaetano Allegra che ha presentato la “Il Demonio di Sant’Andrea” (edizioni d’Este). “Il libro – ha detto – racconta la storia della nostra nazione, la storia raccontata tramite documentazione fornita dai giornali dell’epoca è molto diversa da quella raccontata nei libri di scuola. Una storia adiacente, molto più vicina a quella reale”. È poi intervenuta Adriana Lopez che ha proposto il suo racconto dal titolo “La scelta” (edizione La Rondine), discutendone con lo storico Ulderico Nisticò. Nello spazio dedicato alle eccellenze calabresi è stato presentato, presente l’editore Florindo Rubbettino,  il libro “Sono nessuno! Il mio lungo viaggio tra arte e vita”,  dedicato alla figura dell’orafo Gerardo Sacco, che ha partecipato alla presentazione. “Un calabrese – si è commentato – che va in giro per il mondo a portare la positività della nostra terra”. Infine, la casa editrice Teomedia con la presentazione dell’e-book “Cronache di Devonia” di Ugo Amendola, giovane geologo cosentino.

Cosenza: Al Salone del Libro di Torino il Catalogo del Museo dei Brettii

Complesso-monumentale-di-S.-Agostino-sede-del-Museo-dei-Brettii-e-degli-EnotriIl Comune di Cosenza sarà presente al Salone Internazionale del Libro di Torino con la presentazione del Catalogo dell’esposizione del Museo dei Brettii e degli Enotri, edito da Rubbettino e curato da Maria Cerzoso (direttore del Museo dei Brettii e degli Enotri) e da Alessandro Vanzetti (docente di Preistoria e Protostoria Europea all’Università “La Sapienza” di Roma). La presentazione del Catalogo è fissata per domani, venerdì 15 maggio, alle ore 11,00, nello stand della Regione Calabria al Salone del Libro di Torino, dove il Comune di Cosenza è ospitato. Previsti gli interventi dell’Assessore  alla Comunicazione, Turismo e Marketing Territoriale Rosaria Succurro, di Maria Cerzoso, Direttore del Museo dei Bretti e degli Enotri, di Maria Teresa Iannelli, già funzionario della Soprintendenza Archeologia della Calabria, di Stefania Mancuso, Docente di Archeologia Classica e Didattica del Parco e del Museo dell’Università della Calabria. Il Catalogo dell’esposizione del Museo dei Brettii e degli Enotri, già presentato nella sede del museo nell’ottobre del 2014, è  un’opera di 720 pagine, divisa in più sezioni, che rappresenta  il compimento di un ciclo iniziato con l’allestimento del Museo e con la sua apertura al pubblico 5 anni fa, ma anche il punto di partenza per nuovi approfondimenti e nuovi studi.Museo L’importanza della pubblicazione è data anche dal fatto che essa rappresenta un’occasione di approfondimento non solo del materiale esposto nella struttura culturale, ma anche di riflessione sulle problematiche archeologiche della città di Cosenza. Nell’incontro di domani a Torino il direttore della struttura museale Maria Cerzoso si soffermerà inoltre sulle attività che vi si svolgono e su tutte le iniziative di cui è stato promotore oltre che  dei progetti finanziati, di cui la pubblicazione del catalogo è una delle azioni. Nel corso dell’incontro al Salone Internazionale del Libro saranno illustrati anche i  progetti di valorizzazione futura del Museo, tra i quali rientrano anche i servizi che, grazie ad un recente bando regionale, saranno esternalizzati, come le attività didattiche, la  biglietteria, il bookshop e la caffetteria. Questi ultimi aspetti saranno messi a fuoco dalla docente universitaria Stefania Mancuso.

 

Tra donne e onde, Roberta Lagoteta presenta il suo romanzo sotto il cielo lametino

LAMEZIA TERME – Capita di rado la fortuna di trovare, nel ok 1marasma dei giovani autori, delle opere che si possano considerare mature a prescindere dall’età anagrafica di colui che le ha generate. Succede infatti (e accade spesso in un Paese in cui tutti scrivono e pochissimi leggono) di imbattersi in lavori superficiali, malamente o poco curati, immessi nel mercato in base a mere aspirazioni autoreferenziali, privi dunque di un qualsiasi obiettivo e mancanti di quel fondamentale patto con il lettore che dev’essere inscritto in ciascuna opera ok2letteraria che possa fregiarsi di un simile titolo. Capita di rado, dicevo, eppure quando capita non rimane che accogliere l’evento a braccia aperte e con mente elastica, cercando di far propri tutti quei piccoli impegni che pagina dopo pagina l’autore ha assunto su di sé. Questo è proprio ciò che è accaduto con la lettura di un romanzo uscito di recente per i tipi della Talos Editrice, piccola e giovane realtà editoriale del cosentino. L’opera, dal titolo evocativo ‘Di donne e altre onde’ scritta dall’autrice nonché co-editrice Roberta Lagoteta, è stata presentata ieri pomeriggio, 11 aprile, su corso Numistrano a Lamezia Terme, città della scrittrice. L’evento, particolare nel suo ok 3genere in quanto è stato concepito all’aperto in un soleggiato ma fresco pomeriggio di una primavera ancora timida, si è arricchito del contributo di Giuseppe Gigliotti, presidente di ‘Italia Nostra’, associazione attiva nella valorizzazione del patrimonio culturale del territorio, e dell’editore Osvaldo Tartaro, che ha incalzato con quesiti indagatori le scelte e le dinamiche per le quali l’autrice ha optato nel lavoro di scrittura.
Prima di entrare nel vivo della discussione e di soffermarci sui punti messi in evidenza dalla Lagoteta, che ha anche letto alcuni brani della sua opera, risulta quanto mai opportuno capire di cosa ok 4 coverstiamo parlando, mettendo in evidenza le ragioni che rendono questo godibile romanzo un lavoro ben fatto. Se intendiamo lo scrittore alla stregua di un artigiano delle parole e del pensiero, dopo la lettura di ‘Di donne a altre onde‘ possiamo considerare di alta qualità la bottega presso la quale Roberta Lagoteta si diletta nei suoi ‘traffici’ di scrittura. Il romanzo si presenta infatti come una carrellata di ‘stanze’ descritte in maniera ricercata e raffinata, avvalendosi di una narrazione fluida che riesce a tenere alta la soglia di attenzione dall’inizio alla fine, senza mai cadere in banalità e ‘giochi’ troppo semplici o addirittura scontati. “Per quanto riguarda lo stile, apprezzo le molte sfumature della lingua italiana e le possibilità che riesce a offrire. Tra queste uno stile anche barocco che a volte viene criticato e considerato un difetto, ma che io considero una possibilità se rivisitato in chiave moderna. Poi uno stile che può definirsi impressionista se vogliamo fare un paragone con le arti figurative. Perché va a richiamare delle sensazioni olfattive, tattili, visive. Mi piace molto questo impatto sensoriale con il lettore”, ha chiarito la Lagoteta.
La storia è una vicenda abbastanza comune, o si potrebbe ben dire che si è al cospetto di album di vicende comuni che si intersecano le ok 5une con le altre, in un continuo rapporto di dipendenza. O di co-dipendenza, come la stessa autrice ha sottolineato più volte. Le donne sono onde, echi tumultuosi che plasmano la terra lasciandosi trasportare dal vento possente. Le protagoniste sono donne che ‘costruiscono’ la propria vita, magari sbagliando, ma sostenendosi ciascuna con le proprie forze. “Viene descritta una generazione che è un po’ la mia, quelli che erano adolescenti negli anni Novanta. Non è fatta di sconfitti, bensì di vittime. Ma sono anche persone che hanno scelto di vivere ai margini perché non condividevano i modi di pensare imperanti in quel periodo. Poi le problematiche sono anche frutto di un’epoca, perciò una sorta di dipendenza affettiva che non è soltanto una caratteristica della fascia giovanile. È una co-dipendenza. Anche gli adulti rischiano di essere dipendenti dai comportamenti giovanili, quindi non riescono a essere dei punti di riferimento. Alcuni di questi giovani dicono ‘ci avete tolto il futuro’, ma in realtà ci hanno tolto il presente perché non riusciamo a essere gli adulti che dovremmo essere”.
Introducendo la conversazione con l’autrice, Giuseppe Gigliotti ha messo le carte in tavola fin da subito: il libro è un’opera forte. 102_0372Denota la volontà di non dimenticare ciò che è accaduto” e genera altresì la bulimica ricerca della fine, alla stregua di una lettura senza scampo dove in “ogni pagina si trova la spinta per arrivare alla successiva. La spinta per fare luce. Tutto questo rappresenta la vita nelle diverse accezioni. Vi sono pagine crude. L’autrice si spoglia con un linguaggio determinato. È il linguaggio della vita, di chi patisce torti enormi. Tant’è che è proprio questo che ci dice, ci ammonisce di non dimenticare i torti per evitare di ripeterli. La dipendenza appare non come rinuncia, bensì come percorso di vita che conduce a uno sconvolgimento. Il libro è forte, ma di una tenerezza estrema”.
Ritornando sulla propria esperienza di autrice, la Lagoteta ha spiegato di individuare nella scrittura uno strumento espressivo immediato, il cui stimolo non può che essere la lettura. E la scrittura non deve essere vuota, ma è investita di un compito. “La scrittura ci permette di modificare la realtà. Lo scrittore è uno chef che sceglie i suoi ingredienti. Un romanzo deve assolvere a un compito che è quello di suscitare emozioni legate ai sensi”.
L’incontro su corso Numistrano si è altresì rivelato come proficua occasione per illustrare le dinamiche e gli obiettivi editoriali che una giovane realtà come la Talos si è prefissa. Il parere dell’editore Osvaldo Tartaro è che sia necessario recuperare la figura dell’editore come mediatore del circuito culturale e come “amplificatore di voci”.
L’editore ha poi sottolineato che la presentazione del volume proseguirà lungo il cammino della ‘Primavera dei libri Talos102_0374con appuntamenti a Trieste il 5 maggio presso il Caffè San Marco e a Roma il 21 maggio presso lo Spin Time Labs. Ma l’evento culmine sarà l’incontro coi lettori al Padiglione 1 del Salone del Libro a Torino il 17 maggio.
L’evento di ieri si è concluso con un proposta lanciata da Giuseppe Gigliotti ai lametini di metter su un caffè letterario dal quale e tramite il quale far partire nuove idee e un più maturo impegno culturale per la città della Piana.
Daniela Lucia

 

 

 

 

#SalTo13: La Calabria si prepara a salutare il Salone del libro presentando il più antico incunabolo

TORINO – Fra i numerosi eventi che si sono tenuti negli spazi della Regione Ospite segnaliamo un’interessantissima conferenza su un fondamentale incunabolo – ovvero un hand printed book di fine ’400 – oggi conservato nella Biblioteca Palatina di Parma nel palazzo della Pilotta, ed esposto nello stand regionale per questa particolarissima occasione. Si tratta dell’unico esemplare, pressoché integro, che si conservi al mondo del primo libro stampato in ebraico con data certa: il Commento al Pentateuco del noto erudito e talmudista Šelomoh ben Yiṣḥaq, stampato a Reggio Calabria il 18 febbraio 1475 dai torchi dell’israelita Avraham ben Garṭon. L’operazione fu patrocinata – è ormai appurato che gli editori-tipografi necessitavano all’epoca di sovvenzioni e aiuti finanziari – dai ricchi mercanti di seta reggini. Siamo davvero agli albori delle officine tipografiche.

L’autore, detto Rashi, visse probabilmente a cavallo tra l’XI e il XII secolo d.C. e le fonti palesano la sua provenienza dal Nord della Francia (precisamente da Troyes).

Il testo, è doveroso ricordarlo, contiene la seconda edizione, dopo quella romana databile tra il 1469 e il 1473, del Commento al Pentateuco di Rashi. Un frammento di sole due carte del medesimo testo è custodito al Jewish Theological Seminary di New York.

La copia del Commento di Rashi presenziò nella preziosissima ed erudita raccolta privata dell’abate piemontese Giovanni Bernardo De Rossi, in seguito acquistata nel 1816 da Maria Luigia d’Austria che la donò all’allora Regia Bibliotheca Parmense ove è tutt’ora conservata. «Il prezioso volume conservato in Palatina, in folio, attualmente di sole 115 carte, è mutilo in principio, con la carta iniziale e la finale integrate dal restauro. La legatura moderna in cuoio recupera il dorso della legatura settecentesca, con titolo, dati editoriali e fregi impressi in oro».

 

L’esposizione di tale meraviglia, nell’ambito della Mostra sulla tipografia storica in Calabria, si deve alla volontà e all’intenso lavoro del direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, Gilberto Floriani, che ha permesso così a tutti i visitatori del Salone del Libro di Torino di ammirare per la prima volta, tutti assieme, alcuni dei capolavori della tipografia calabrese, che – lo ricordiamo – disponeva di torchi predisposti anche per le stampe con caratteri differenti da quelli latini e greci. Una testimonianza anche della ricchezza della Calabria a quei tempi.

Il moderatore dell’incontro è stato l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri che ha iniziato ribadendo la forte presenza della cultura ebraica in Calabria e ha asserito che verrà costruito un Centro di studi sulla presenza ebraica nella nostra regione. Ha continuato Renzo Gattegna, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che ha espresso l’emozione di sentirsi dire “benvenuti” e soprattutto “bentornati” dopo l’espulsione ebraica dalla Calabria nel 1541. È intervenuto, successivamente, Roberto Della Rocca, direttore del dipartimento Educazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che si è soffermato sui valori dello scambio e dell’interazione fra le culture. Poi è stata la volta di Amedeo Spagnoletto, rabbino, che ha parlato degli aspetti tecnici dei caratteri e del colophon del Commento di Rashi. Infine è intervenuto Giancarlo Lacerenza, professore di Storia ebraica e medievale all’“Orientale” di Napoli, che ha trattato la presenza ebraica in Calabria dall’Età tardoantica sino al Viceregno spagnolo. Ha poi concluso, con i saluti finali, l’assessore pugliese alla Cultura e al Mediterraneo Silvia Godelli.

Anche nella giornata di domani, lunedì 20 maggio 2013, gli appuntamenti saranno molteplici. Li riportiamo qui di seguito:

 

Stand Calabria – Spazio Incontri

 

Un libro dietro l’altro… (Mati)

con Nicola Brunialti,  Enrica Ajò, Chiara Zingariello

e Maria Teresa Carpino

 

Leonida Repaci a Torino

Incontro tra il Liceo Alvaro di Palmi e il Liceo Cavour di Torino

 

Terra di poesia

Dante Maffia legge i poeti calabresi di ogni tempo

 

Dire e non dire.  I dieci comandamenti della ’ndrangheta nelle parole degli affiliati (Mondadori)

con Nicola Gratteri e Antonio Nicaso

coordina Maria DElia

 

Il Castello di Arena (Calabria Letteraria)

di Caterina Calabrese

 

La Regina  delle Nevi (Pellegrini)

di Gianmarco Nicoletti

 

Con altri occhi (Pellegrini)

di Tommaso Orsimarsi

 

Il monocolo (Rai Eri)

di Luigi Michele Perri

 

Intorno a Ferrocinto (Rubbettino)

di Giovanni Gagliardi e Paolo Marchionni

con Gianfranco Manfredi

 

 

 

Stand Calabria – Spazio Meeting

 

Guida alla Calabria Greca (Rubbettino)

Calabria Bizantina:  città, monasteri, architettura

con Francesco Antonio Cuteri

 

L’urlo di Gaber. Psicologia  di un artista (Pellegrini)

di Amedeo Pingitore

 

Dalla sua Bocca. Riscritture di undici appunti inediti di Alda Merini (Zona)

di Michele Caccamo e Maria Grazia Calambrone

 

Il metodo Tree-s (La Rondine)

di Miriam Jahier e Sonia Pagliarino

con Luisa Piarulli, Gianfranco De Lorenzo, Gianluca Lucia

 

Il Calice svelato nell’Ultima Cena di Leonardo (Prodinova)

di Gabriele Montera

 

Wedding planner & event manager

Strumenti e strategie

per diventare un vero professionista (Franco Angeli)

di Elisa Barretta

 

 

 

Sala Blu

 

Incontro con gli studenti calabresi in visita al Salone del Libro

con Mario Caligiuri

 

 

 

Nei prossimi giorni verranno emessi dei Comunicati Stampa giornalieri. Verranno diramati verso le ore 17:00 -18:00. Per approfondimenti o quant’altro chiamateci ai seguenti numeri: 333.2942128 –  392.9251770 – 340.3965460 – 340.1547774

 

Torino, 19 maggio 2013

la Bottega editoriale

 

 

L’Assessore regionale alla Cultura, Caligiuri, al Salone del Libro di Torino

La Commissione della Conferenza delle Regioni si è riunita al Salone del libro di Torino.

Si e riunita all’interno del Salone del Libro di Torino la Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni presieduta – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – dall’assessore alla Cultura della Regione Calabria, Mario Caligiuri. Presenti alla riunione gli assessori Michele Coppola (Piemonte), Luigi De Fanis (Abruzzo), Fabrizio Bracco (Umbria), Maria Rita Sgarlata (Sicilia)  e Angela Barbanente (Puglia).

Caligiuri ha commentato il grande successo del Salone del Libro “che quest’anno – ha dichiarato – ha raggiunto numeri record confermando come la lettura rappresenti il presupposto della crescita culturale, e quindi economica, del Paese”. Insieme all’assessore Coppola ha, poi, evidenziato l’importante novità di quest’anno della regione ospite, la Calabria, che ha inaugurato la XXVI edizione del Salone con la mostra di Mattia Preti a cura di Vittorio Sgarbi alla Reggia di Venaria.

Durante l’incontro è stato inoltre affrontato il tema della programmazione comunitaria 2014/2020. È intenzione della Commissione organizzare un’apposita riunione sul tema per affrontare le questioni di fondo dello sviluppo culturale attraverso i fondi comunitari. Il prossimo incontro della Commissione Cultura è convocato per il prossimo 14 giugno, su invito dell’assessore De Fanis, in Abruzzo, a Santo Stefano di Sessanio, suggestivo esempio di recupero urbano e culturale.

Un viaggio a ritroso nel tempo per la Calabria al Salone del Libro di Torino

TORINO – Volge al termine la seconda giornata di uno degli eventi fieristici più attesi d’Europa che ogni anno si arricchisce raccogliendo i più disparati contributi dal mondo editoriale e non. Anche questo venerdì 17 fitto di eventi ha registrato una massiccia partecipazione di visitatori: tra i più gettonati, oltre la sezione tech di Book to the Future, gli stand degli “ospiti” di questa 26esima edizione: Cile e Calabria.

Per gli spazi espositivi dello stand della Regione Calabria, la seconda giornata di Salone è iniziata con un viaggio a ritroso nel tempo, nella cultura e laboriosità della regione, con un evento dal titolo La tipografia  della regione dal XV al XVII secolo. Iniziative per la valorizzazione del patrimonio storico delle biblioteche calabresi. Titolo che non soltanto richiama lo specifico oggetto dell’evento (le stampe antiche), ma che dà una chiave di lettura importante sul rapporto che le utenze hanno con il mondo delle biblioteche. Il libro, si sa, è spesso associato all’idea di essere rinchiuso e custodito negli angusti spazi di questi luoghi oscuri, cioè le biblioteche; invece la cultura, spesso, parte proprio da lì.

Oltre al difficile tema della valorizzazione del patrimonio librario (sulle scelte da intraprendere sono stati versati fiumi d’inchiostro), sicuramente una delle iniziative migliori è stata proprio quella di esporre al Salone alcuni dei tesori di questo patrimonio.  Gli incunaboli, le cinquecentine, le secentine sono state collocate in uno dei quattro lati esterni dello stand regionale; le teche nelle quali sono racchiusi sono ben visibili dai visitatori, che, incuriositi, hanno affollato tale zona degli spazi espositivi; tra tutti forse il più antico, ricordiamo il primo incunabolo con caratteri ebraici calabrese, il Pentateuco stampato a Reggio Calabria nel 1475.

Ma la Calabria è stata presente anche con il talento e il lavoro di scrittori e giornalisti che hanno presenziato ai diversi eventi di cui non solo il Padiglione 1 ha potuto fregiarsi. Tra tutti ricordiamo la presentazione del dizionario enciclopedico “Le mafie in Italia” – frutto dei preziosi contributi di giornalisti italiani di caratura nazionale, specializzati nella cronaca giudiziaria – edito Castelvecchi tenutasi stamani alle 17 nella Sala Gialla alla presenza di Claudio Camarca, Giancarlo Caselli, Don Luigi Ciotti, Raffaele Cantone e Nicola Zingaretti.

L’appuntamento è per domani, con una nuova serie di interessanti iniziative, per tutti i gusti, i generi e le età.

 

Giovanna M. Russo


L’assessore Caligiuri interviene ad alcuni incontri nella prima giornata del Salone del Libro di Torino

L’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha presieduto un serie di incontri programmati durante la prima giornata della 26esima edizione del Salone internazionale del Libro di Torino. Con lo storico Giordano Bruno Guerri, Caligiuri ha ripercorso la Calabria del Vate Gabriele D’Annunzio nei 150 dalla nascita ricordando una sua dichiarazione con la quale ha definito il lungomare di Reggio Calabria il chilometro più bello d’Italia.

L’assessore ha partecipato anche alla presentazione del cortometraggio “Giulia Montera. Una vita spezzata” .Nello spazio incontri, Padre Rocco Benvenuto, correttore provinciale della provincia monastica di San Francesco di Paola, ha parlato dei libri proibiti nella biblioteca dei Frati Minimi di S. Francesco di Paola. Mentre Lella Golfo ha presentato il suo libro “Ad alta quota. Storia di una donna libera” in un dibattito al quale hanno partecipato Costanza Esclapon, Maria Patrizia Grieco, Stefano Lucchini e Safiria Leccese.

Di seguito con Ugo Cardinale è stato presentato il volume “Libro per ogni nato” ed inaugurata la mostra “cartoline dalla Calabria” della casa editrice Coccole book che, in occasione dei suoi primi 100 libri, ha organizzato un concorso a invito a tredici illustratori i quali hanno sviluppato su tavola temi su aspetti culturali, folklorisitici e ambientali. Le tredici opere sono state raccolte in una pubblicazione.

Le altre esposizioni ospitate nel padiglione Calabria rappresentano la scoperta del paesaggio calabrese, le ceramiche di Seminara, le sculture in vetro si Silvio Vigliaturo e il Codice Romano Carratelli, manoscritto acquerellato cinquecentesco che rappresenta il problema della difesa della zona costiera di Calabria Ultra attraverso la raffigurazione delle sue città fortificate, dei suoi castelli, del suo territorio. Si tratta di 99 disegni acquerellati di fattura pregevole a mezza pagina, la gran parte con testo illustrativo.