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La musica ai tempi del Covid-19. Joseba Publishing e Gianni Testa fra nuovi progetti ed iniziative solidali

COSENZA – In piena pandemia anche la musica può dare il suo contributo, soprattutto come balsamo per l’anima. E in questo momento storico così delicato anche la Joseba Publishing è in prima linea: infatti, grazie ai suoi artisti e in collaborazione con altri partners e amici, ha preso parte al progetto “Corona Hit Music”, insieme al produttore discografico calabrese Gianni Testa, affiancando la Angel’s Wing Recording Studios e Serena K. Baldaccini, holder di Stay Star Music blog and more. “Corona Hit Music” è un modo per creare opportunità ai tempi del Covid-19, con una iniziativa sui social dedicato a cantautori con brani inediti e interpreti, sia band che singoli. Tra questi verranno selezionati un interprete (al quale verrà assegnato un inedito) e un cantautore con brano inedito (al quale verrà fornito l’arrangiamento), che vinceranno la produzione e la promozione dei singoli. Un modo per stare vicino agli artisti che mai come in questo periodo necessitano di una spinta in più per ripartire.

E parlando di artisti e di vicinanza, grande soddisfazione per la Joseba Publishing che si complimenta con la cantautrice Ida Elena De Razza – da poco uscita con un brano prodotto da Gianni Testa e il Maestro Pinuccio Pirazzoli – per aver preso parte al progetto #ARTISTIUNITIconIMEDICI che vede come direttore artistico Kevin Dellino, in collaborazione con Alex Galli. Un modo per divulgare un importante messaggio sociale. Il progetto nasce dalla Federazione Italiana delle Società Medico Scientifiche, per regalare una canzone ai medici che vogliono ringraziare gli italiani. Mogol per l’occasione ha rivisitato il brano “Il mio canto libero”, ora riscritto e cantato dai medici in corsia. Alle voci dei camici bianchi si uniscono quindi tantissimi artisti del panorama nazionale e non, che eseguono il brano ognuno da casa propria, accompagnati dal coro del  Teatro San Carlo di Napoli, diretto dal Maestro Carlo Morelli. Il video uscirà ufficialmente il 30 Aprile.

«Un grazie agli amici di “Corona Hit Music”, per l’occasione rivolgo un pensiero a tutti gli artisti che prenderanno parte al progetto, siate forti e determinati comunque andranno le cose». «È un periodo difficile, ma grazie anche al potere della musica ne usciremo presto e più forti di prima, pronti a generare un arcobaleno di armonia tra chi fa musica e chi la ascolta». Queste le parole del direttore artistico Gianni Testa che nell’occasione si è anche complimentato con l’emergente artista H.E.R., arrivata tra i 16 finalisti del celebre concorso Musicultura 2020 con il brano contro il razzismo “Il mondo non cambia mai”.

 

Indagato per corruzione ex sindaco di Pizzo

VIBO VALENTIA – La Guardia di finanza di Vibo Valentia ha notificato un avviso di conclusione indagine all’ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo e all’imprenditore Vincenzo Renda, entrambi in carcere perché arrestati nell’ambito dell’operazione della Dda di Catanzaro “Rinascita Scott”, e ad altre due persone. Callipo e Renda, sono accusati di corruzione.
I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura di Vibo Valentia nell’ambito di un’indagine che avrebbe permesso di accertare – come si legge su Ansa Calabria – “gravi e ripetuti illeciti commessi nel tempo dall’ex primo cittadino di Pizzo, in concorso con l’imprenditore, socio e/o amministratore di importanti villaggi turistici della Costa degli Dei e di una nota impresa di trasporti”. Callipo risulta altresì indagato per tentata concussione e abuso d’ufficio, quest’ultimo in concorso, in relazione a distinte e separate condotte, Nicola Domenico Donato e Nicola Salvatore Vasta, rispettivamente, all’epoca dei fatti, dirigente tecnico e responsabile del Servizio Urbanistica del Comune di Pizzo.
   

Morti e contagi di Villa Torano, alcuni indagati

COSENZA – Secondo quanto si apprende da fonti interne alla Procura cosentina – e riportato da Ansa Calabria – ci sarebbero alcune persone iscritte nel registro degli indagati nell’indagine, che da conoscitiva si è trasformata in penale, avviata dalla Procura della Repubblica di Cosenza sulla vicenda di “Villa Torano”, la Rsa di Torano Castello (Cosenza) dove si sono verificate alcune “morti sospette” e più di un centinaio di casi di contagio da coronavirus. 

I reati contestati ai presunti indagati potrebbero essere quelli di epidemia colposa e omicidio colposo. Per ora comunque sulla vicenda vige il massimo riserbo.

Coronavirus, bollettino Regione: solo un nuovo caso oggi in Calabria. Si confermano in calo i numeri nazionali

CATANZARO – Il bollettino odierno della Regione Calabria, diramato come ogni giorno alle ore 17, riferisce che ad oggi sono stati effettuati 31.802 tamponi.

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.097 (+1 rispetto a ieri), quelle negative sono 30.705.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

 – Catanzaro: 214 (48 in reparto; 2 in rianimazione; 74 in isolamento domiciliare; 59 guariti; 31 deceduti. Un paziente ricoverato all’Ospedale Pugliese di Catanzaro è di Taranto, mentre al policlinico di Germaneto si trova un paziente proveniente da Cosenza);

  • Cosenza: 448 (26 in reparto; 1 in rianimazione; 308 in isolamento domiciliare; 86 guariti; 27 deceduti);
  • Reggio Calabria: 250 (25 in reparto; 3 in rianimazione; 143 in isolamento domiciliare; 63 guariti; 16 deceduti);
  • Crotone: 112 (13 in reparto; 66 in isolamento domiciliare; 27 guariti; 6 deceduti);
  • Vibo Valentia: 73 (1 in reparto; 54 in isolamento domiciliare; 13 guariti; 5 deceduti);

I soggetti in quarantena volontaria sono 6.548 così distribuiti:

– Cosenza: 1.231
– Crotone: 1.640
– Catanzaro: 1.828
– Vibo Valentia: 282
– Reggio Calabria: 1.567.

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 16.590.

 

La situazione dei contagi in Italia: i dati della Protezione Civile

Ad oggi, 28 aprile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 201.505, con un incremento rispetto a ieri di 2.091 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 105.205, con una decrescita di 608 assistiti rispetto a ieri.

Tra gli attualmente positivi 1.863 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 93 pazienti rispetto a ieri; 19.723 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 630 pazienti rispetto a ieri; 83.619 persone, pari al 79% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i deceduti sono 382 e portano il totale a 27.359. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 68.941, con un incremento di 2.317 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono: 35.744 in Lombardia, 15.506 in Piemonte, 12.003 in Emilia Romagna, 8.601 in Veneto, 5.896 in Toscana, 3.571 in Liguria, 4.562 nel Lazio, 3.334 nelle Marche, 2.802 in Campania, 2.919 in Puglia, 1.565 nella Provincia autonoma di Trento, 2.143 in Sicilia, 1.239 in Friuli Venezia Giulia, 1.990 in Abruzzo, 910 nella Provincia autonoma di Bolzano, 275 in Umbria, 772 in Sardegna, 209 in Valle d’Aosta, 764 in Calabria, 205 in Basilicata e 195 in Molise.

23enne di Mendicino arrestato per detenzione di stupefacenti

MENDICINO (CS) – Nei giorni scorsi, i Carabinieri del Nucleo Investigativo, insieme a quelli della Stazione CC di Mendicino hanno tratto in arresto un 23enne di Mendicino per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari hanno sorpreso il 23enne mentre cedeva una dose di 5 gr. di marijuana ad un coetaneo. Nella successiva perquisizione domiciliare effettuata nella sua abitazione di Mendicino con il supporto dei militari della locale Stazione dei carabinieri, il ragazzo è stato trovato in possesso di 221 gr. di marijuana e 41 gr.
di cocaina.
Il 23enne è stato così dichiarato in stato di arresto e sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione della Procura della Repubblica di Cosenza. Nel corso
dell’udienza di convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cosenza ne ha così disposto gli arresti domiciliari.

Coronavirus, all’Unical sviluppati nuovi respiratori a palloncino

RENDE (CS) – Un team di ingegneri dell’Università della Calabria ha prodotto un prototipo di dispositivo per il monitoraggio e il supporto alla ventilazione polmonare, per la cura dei pazienti affetti da Covid 19. L’iniziativa rientra nella campagna UnicalvsCovid19 lanciata dall’Ateneo, per sostenere gli operatori impegnati in prima linea nella lotta al Coronavirus.
Il prototipo realizzato permette di riconvertire i classici palloni AMBU, utilizzati per la rianimazione manuale, in un sistema automatizzato per la respirazione assistita. Leggero e facile da trasportare, può essere usato in casi d’emergenza, quando manca un ventilatore polmonare. Il progetto, nello spirito di condivisione dell’open-source, sarà messo a disposizione della comunità nazionale ed internazionale.

Per realizzarlo, il team ha coniugato i vantaggi e la versatilità della stampa 3D con quelli di un’elettronica open source, permettendo così di ottenere un prodotto a basso costo e realizzabile con componenti facilmente reperibili. Il design proposto, inoltre, si adatta alle diverse dimensioni dei palloni AMBU disponibili attualmente sul mercato, risultando di facile ed immediato impiego. Il meccanismo è attivato da un motore elettrico, mentre mediante un’apposita interfaccia dotata di schermo l’operatore ha la possibilità di monitorare la pressione respiratoria e allo stesso tempo variarne i principali parametri.

Il progetto vede impegnati in laboratorio oltre ai ricercatori Unical, gli spin-off 2SMArtEST, Tech4Sea e DeltaE e gli studenti del team Unical Reparto Corse. L’attività ha visto anche il contributo della Croce Rossa italiana per la fase di test.

Del team fanno parte: Carmine Maletta (referente), Raffaele G. Agostino, Marcello Maggiolini, Riccardo Barberi, Giuseppe Fedele, Emanuele Sgambitterra, Pietro Magarò, Cristian Capalbo, Maurizio Muzzupappa, Battista Curcio, Elio Curcio, Francesco Sangiovanni, Emiliano Scalercio; Unical Reparto Corse (referente Antonio Lesci). Spin-Off: Tech4Sea (referente Alessandro Gallo), 2SMArtEST (referente Carmine Maletta), DeltaE srl (referente Andrea Perrone).

Coronavirus, bollettino Regione: 7 i nuovi casi rispetto a ieri. Sempre in calo trend nazionali

CATANZARO – Il bollettino odierno della Regione Calabria, diramato come ogni giorno alle ore 17, riferisce che ad oggi sono stati effettuati 29.834 tamponi.

Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.096 (+7 rispetto a ieri), quelle negative sono 28.738.

Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

  • Catanzaro: 213 (48 in reparto; 2 in rianimazione; 80 in isolamento domiciliare; 53 guariti; 30 deceduti; Un paziente ricoverato all’Ospedale Pugliese di Catanzaro è di Taranto);
  • Cosenza: 448 (28 in reparto; 1 in rianimazione; 316 in isolamento domiciliare; 76 guariti; 27 deceduti);
  • Reggio Calabria: 250 (24 in reparto; 3 in rianimazione; 145 in isolamento domiciliare; 63 guariti; 15 deceduti);
  • Crotone: 112 (13 in reparto; 66 in isolamento domiciliare; 27 guariti; 6 deceduti);
  • Vibo Valentia: 73 (1 in reparto; 55 in isolamento domiciliare; 12 guariti; 5 deceduti);

I soggetti in quarantena volontaria sono 6.444 così distribuiti:

– Cosenza: 1.223
– Crotone: 1.633
– Catanzaro: 1.818
– Vibo Valentia: 282
– Reggio Calabria: 1.488

Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 16.479.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI IN ITALIA: i dati della Protezione Civile

Ad oggi, 27 aprile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 199.414, con un incremento rispetto a ieri di 1.739 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 105.813, con una decrescita di 290 assistiti rispetto a ieri.

Tra gli attualmente positivi 1.956 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 53 pazienti rispetto a ieri; 20.353 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 1.019 pazienti rispetto a ieri; 83.504 persone, pari al 79% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i deceduti sono 333 e portano il totale a 26.977. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 66.624, con un incremento di 1.696 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono: 35.441 in Lombardia, 15.508 in Piemonte, 12.225 in Emilia Romagna, 8.860 in Veneto, 5.983 in Toscana, 3.580 in Liguria, 4.562 nel Lazio, 3.310 nelle Marche, 2.877 in Campania, 2.912 in Puglia, 1.707 nella Provincia autonoma di Trento, 2.123 in Sicilia, 1.258 in Friuli Venezia Giulia, 2.030 in Abruzzo, 940 nella Provincia autonoma di Bolzano, 287 in Umbria, 776 in Sardegna, 235 in Valle d’Aosta, 782 in Calabria, 217 in Basilicata e 200 in Molise.

Fase 2: Santelli e i timori di un nuovo esodo verso il Sud

CATANZARO – «Dal governo via libera ad un nuovo esodo verso Sud. La dichiarazione di principio che fa divieto degli spostamenti interregionali viene smentita dalla norma di chiusura che consente il ritorno nel proprio domicilio, abitazione o residenza. Tradotto un ‘liberi tutti’ che va oltre i casi specifici. Il governo si assume in pieno la responsabilità di un nuovo esodo verso Sud e dell’eventuale aumento di contagi che potrebbe derivarne. Le misure di contenimento attuate dalle Regioni del Sud possono essere gravemente compromesse da questa decisione di autorizzare ritorni in massa da zone ancora con altissimi numeri di contagio». E’ quanto ha dichiarato Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, all’indomani della conferenza stampa a Palazzo Chigi in cui il premier Giuseppe Conte ha illustrato le nuove disposizioni in vigore dal prossimo 4 maggio.

«È la terza volta che questo accade e le altre due volte le regioni sono state lasciate sole nella gestione dei ritorni. Ora il Presidente Conte ed il suo governo – ha proseguito Santelli –  si assumano la responsabilità piena delle loro scelte e da oggi adottino tutte le precauzioni necessarie affinché questi ritorni avvengano con le dovute precauzioni. Precauzioni che devono essere assunte in partenza e non scaricate sulle regioni di arrivo. Noi adotteremo le misure di cautela di nostra competenza, ma deve essere chiaro che la norma apre ad un ritorno indiscriminato parlando non solo di residenza ma addirittura di domicilio ed abitazione. Conte si assuma in pieno la responsabilità della scelta, ma soprattutto della gestione di questi ritorni».

 

Algoritmi per anticipare il contagio e riaprire gradatamente le città. Ricerca della Società Italiana di Intelligence e dell’Unical

ROMA – “Link City: Oltre Lo Shock del Coronavirus. Un modello predittivo per fronteggiare le pandemie di oggi e prevenire quelle di domani” è il titolo dello studio della Società Italiana di Intelligence e del Laboratorio Predictive Intelligence dell’Università della Calabria per definire le aree a maggiore rischio di contagio all’interno delle città. La ricerca è stata realizzata da Mario Caligiuri (Università della Calabria e Presidente della SOCINT), Elia Lombardo(Coordinatore del Laboratorio Predictive Intelligence dell’Università della Calabria) e Donato Piccoli (Urbanista). La pubblicazione è disponibile presso il portale editoriale della SOCINT (press.socint.org) oppure può essere scaricato direttamente al seguente link https://drive.google.com/uc?export=download&id=1K1_k0V94dyfALrm3PpdrvZ9GOSuTmQ2K.

Utilizzando l’algoritmo XLAW, già sperimentato in 11 comuni italiani per prevenire i crimini di carattere predatorio, si possono individuare le zone dove effettuare la prevenzione sulla diffusione della pandemia del coronavirus. Per verificare la validità della proposta, è stata effettuata una simulazione nel nucleo centrale della città di Napoli individuando le tredici zone a più alta probabilità di contatti tra individui. In questo modo si potrebbe disporre di un modello predittivo che permetta di limitare chirurgicamente sul territorio il contatto tra i cittadini per una più efficace gestione dell’emergenza in attesa che venga individuato il vaccino. Infatti, nelle zone individuate dall’algoritmo come quelle a maggiore rischio di contagio presente e futuro si potrà intervenire con azioni mirate. Tra queste: la chiusura totale o parziale di questi luoghi, l’incremento degli sforzi sanitari come l’uso di tamponi specificamente per la popolazione delle zone interessate, il perfezionamento dei controlli di polizia. Inoltre, considerando la “Fase 2” e la probabile “Fase 3” del dopo Coronavirus, questo approccio potrebbepermettere di valutare con sufficiente attendibilità il rischio del contagio in funzione di una graduale e consapevole riapertura delle città, quartiere per quartiere e strada per strada. In definitiva, l’idea che si propone nella ricerca è un’originale integrazione tra ambiti differenti e che attualmente operano in modo scollegato. Partendo dall’esperienza concreta del progetto XLAW, potrebbe risultare utile una collaborazione tra istituzioni pubbliche(dai Comuni all’Istituito Superiore della Sanità), mondo assicurativo (che dispone di competenze specifiche ma affatto non utilizzate nelle politiche pubbliche) e aziende tecnologiche (sempre più strategiche per i dati crescenti di cui dispongono e per le soluzioni digitali che creano). La condizione indispensabile è che questa possibile cabina di regia debba essere guidata dal settore pubblico, che è il responsabile dell’interesse generale per evitare che le esigenze del settore privato possano prevalere. A cominciare da quelle delle multinazionali tecnologiche.

Conte: «Inizia la Fase 2 ma dobbiamo continuare a mantenere la distanza di sicurezza»

«Inizia la fase 2, ora la convivenza con il virus. Sarà fondamentale il comportamento responsabile di ciascuno di noi: Non bisogna mai avvicinarsi, la distanza di sicurezza deve essere di almeno un metro». E’ quanto ha detto il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Se non rispettiamo le precauzioni la curva risalirà, aumenteranno i morti e avremmo danni irreversibili per la nostra economia. Se ami l’Italia mantieni le distanze».

Si riparte il 4 maggio con i prezzi delle mascherine calmierati

«Insieme a tutta la squadra dei ministri non ci tireremo indietro» per la «ripresa, per cambiare tutto ciò che non va.  Via l’Iva sulle mascherine in un prossimo decreto», ha confermato Conte.

E ancora: «Sono allo studio interventi» sulle imprese. «L’Italia non riparte se non ripartono l’imprese. Per chi ha avuto già il bonus da 600 euro stiamo sperimentando la possibilità di un rinnovo automatico. Nel prossimo decreto ci saranno più aiuti alle imprese, l’obiettivo non è avere più sussidiati ma più occupati».

Quello che sarà consentito dal 4 maggio

«Consentiamo il rientro nel proprio domicilio o residenza – ha spiegato il premier – . Darà permesso anche «’accesso a ville, a parchi pubblici ma nel rispetto delle distanze e delle prescrizioni di sicurezza».

Dal 4 maggio via libera alla ristorazione con asporto. Il premier ha così spiegato che «si entrerà uno alla volta e il cibo si consuma a casa». «La riapertura delle aziende interessate è consentita sul presupposto del rispetto dei protocolli di sicurezza. Ci sarà un protocollo di sicurezza anche per le aziende di trasporto».

«Nel dpcm della fase 2 si dà il via libera a chi vuole rientrare nel proprio domicilio». Il premier ha precisato che rimarranno in vigore le autocertificazioni e che «comunque sia le nuove misure non rappresentano un “libera tutti».

Per quanto riguarda le messe e le cerimonie funebri Conte sottolinea che c’è «stata una fitta interlocuzioni con il comitato tecnico-scientifico che non ha nascosto la propria rigidità», spiegando la proroga delle restrizioni per le messe e l’apertura, ad un massimo di quindici persone tra i congiunti, delle cerimonie funebri, “«possibilmente all’aperto e mantenendo il distanziamento sociale».

Per il 18 maggio prevista poi la riapertura del commercio al dettaglio e anche di mostre, musei e allenamenti delle squadre. Per giugno si pensa invece alle attività per la cura della persona, vale a dire parrucchieri, centri estetici, barbieri e centri di massaggio

Il ruolo delle Regioni 

«Ci avviamo ad allentare un lockdown per il 4 maggio ma c’è un meccanismo in cui le Regioni – ha aggiunto Conte -, con cui la collaborazione dovrà essere ancora più integrata, dovranno informarci sull’andamento della curva epidemiologica e sull’adeguatezza delle strutture».